giovedì 15 marzo 2012

La Regina di Ghiaccio.61


61- Tra GUFO E MAGO.

Gli esami erano alle porte e l’agitazione ormai era di casa tra gli studenti del grande castello di magia e stregoneria di Hogwarts. Eltamin aveva stilato un programma di studio degno di Hermione Granger, Scorpius era completamente in palla, una macchina da guerra. Lily, aveva già avuto tre crisi di nervi perché non riusciva a ricordare nemmeno gli incantesimi di disarmo. James, invece, era rilassato come pochi, poiché i GUFO li aveva superati brillantemente l’anno prima e i MAGO, li avrebbe affrontati solo l’anno dopo.
-sapevo di trovarti qui- disse il moro Grifondoro, entrando nella stanza delle coppie ora a tutti gli effetti, la loro stanza.
-in biblioteca c’è troppa gente – disse secca Eltamin, - chi è lì per studiare, chi solo per vedere le ragazze studiare e alla fine si finisce che in biblioteca non si riesce nemmeno a leggere in santa pace-enunciò senza mai sollevare lo sguardo dal grosso tomo.
James non replicò, ma la guardò attentamente, indossava: una maglietta a tre quarti blu con un fiocco rosso al lato, anche i jeans erano blu e le accarezzavano le gambe non lasciando nulla all’immaginazione da quanto erano stretti.
Rimase fermo a osservare i suoi piedi nudi con le unghie smaltate di rosso, come quelle delle mani. Nella sua semplicità anche quel particolare era sexy.
-che hai da guardare- chiese all’improvviso la bionda.
-niente – rispose lui guardandola ancora senza spostarsi da quella posizione.
-Costatavo, quanto sono fortunato- ammise James.
Eltamin sollevò un attimo lo sguardo incontrando gli occhi azzurri del fidanzato che le sorrise, affabile, lasciando intravedere solo un attimo la voglia che aveva di lei.
La ragazza abbassò nuovamente il capo sfogliando rapida il suo quaderno degli appunti, fino a quando lo chiuse.
Un tonfo secco.
Avrebbe studiato più tardi, sì disse tra sé.
-credo che mi concederò un bagno rilassante- enunciò la bionda, posando prima un piede poi l’altro sul freddo pavimento, dando infine, le spalle a James che ancora la guardava rapito. Si sfilò prima la maglia rimanendo a schiena nuda e poi i jeans e avanzò lentamente verso la porta del bagno.
Si girò appena coprendosi con le mani il seno, ammiccando verso James.
-Mi servirebbe un aiuto per insaponare la schiena- disse guardando James negli occhi.
James non se lo fece ripetere due volte, attraversò la stanza con rapide falcate arrivando alle spalle della bella bionda, iniziando a baciarle la schiena mentre Eltamin, faceva scendere l’acqua calda nella vasca. Aggiunse i suoi famosi oli essenziali che ben presto profumarono tutto il bagno.
Dopo aver finito, la giovane si girò verso il suo fidanzato aiutandolo a liberarsi prima della camicia e poi dei pantaloni.
La ragazza, gli accarezzò il petto dal quale iniziavano a spuntare i primi pelli, poi le spalle e infine il viso. Anche James ricambiò le carezze senza mai abbassare lo sguardo, incatenando i suoi occhi a quelli di Eltamin.
-sei stupenda- disse il moro, inumidendo le labbra della giovane serpeverde con la sua lingua, prima di chiedere l’accesso alla sua bocca, coinvolgendola poi la sua lingua in una sensuale danza.
Mentre la baciava, James, la prese in braccio depositandola poi sull’acqua calda e profumata, raggiugendola poi con un balzo felino, ponendosi alle sue spalle.
Richiamò una spugna con la magia, inzuppandola con l’acqua, passandola poi con delicatezza sulla schiena bianca e liscia di Eltamin. La sentì rabbrividire e la portò verso di se afferrandola per i fianchi.
-freddo amore- le sibilò nell’orecchio il moro, prima di stringerla al suo petto baciandola poi lungo il collo.
Eltamin rise divertita, facendosi cullare dalle dolci carezze del bel moro che non perse nemmeno un attimo di quei preziosi momenti. Conoscendo Eltamin, quello sarebbe stato l’ultimo momento prima del “Tours de force” prima degli esami.
***
Teneva in bilico la piuma tra le labbra e il naso, grattandosi la tempia con fare dubbioso.
Scosse i capelli rossi, buttandosi nuovamente sul letto.
Nulla, non ricordava nulla.
Lily era nel pieno della quarta crisi di nervi, ormai non vi era più tempo per studiare l’indomani avrebbe affrontato il primo esame scritto dei suoi GUFO: trasfigurazione.
Il suo viso era segnato dalle lacrime la notte precedente si era svegliata di colpo, grazie a un incubo.
Aveva sognato che un gufo, proveniente dalla scuola irrompeva a casa sua, bersagliando la sua testa di tante lettere, come anni prima era successo a suo padre. Questa volta, però, non avrebbe annunciato a Lily che sarebbe andata alla scuola di Magia di Hogwarts bensì illustrava a lei e i suoi cari la sua sciagurata media GUFO.
Ricordò in un lampo le dodici “T” con cui la sua pagella era ricoperta.
Chiuse gli occhi e vide il viso di sua madre Ginny rigato dalle lacrime, la delusione negli occhi verdi di suo padre, il suo sogno di diventare medimago infrangersi in quel secondo e poi Scorpius.
Aveva sognato Scorpius che senza alcuno scrupolo le diceva che mai e poi mai si sarebbe mischiato a una tale imbecille.
L’ansia della notte passata la assalì ancora, quello era un sogno, ma Lily già pensava che presto, tutto si sarebbe avverato.
 Quell’esame avrebbe decretato la fine della sua vita.
***
Il volto pallido dei ragazzi del quinto e del settimo anno era evidente, nessuno fiatava in sala grande, che quella mattina di giugno era particolarmente silenziosa, soprattutto dopo l’arrivo degli esaminatori che da quella mattina avrebbe interrogato i ragazzi .
Eltamin e Lily arrivarono insieme camminando fianco a fianco, come sempre con la solita camminata decisa ed elegante. Niente mostrava l’ansia e l’emozione che le due serpeverdi provavano, erano celate bene sotto la loro solita maschera d’indifferenza. Le due, sì sedettero al tavolo e con infinita lentezza si versarono il solito the al limone sorseggiandolo piano.
Non videro gli esaminatori e non si curarono di nulla, fino a quando:
Lily, guardò verso Scorpius che come lei era un fascio di nervi, mentre Eltamin attese alcuni minuti prima di guardare verso il tavolo, sempre festoso nonostante l’imminenza esami, dei Grifondoro.
I suoi occhi s’incrociarono con quelli azzurri di James che le sorrise fiducioso prima di mimare con le labbra la frase:
_vai e stendili tutti, amore_.
Eltamin ricambiò il sorriso abbassando poi lo sguardo.
***
La campanella era suonata da un minuto, tutti quelli del quinto anno erano nell’atrio aspettando di entrare nella sala grande che per l’occasione era stata allestita per gli esami.
Quelli del settimo, invece, poiché erano in numero minore, furono portati in una parte remota del castello, il famoso teatro in disuso.
A Eltamin corse un brivido lungo la schiena al ricordo di quello che aveva visto in quella grande stanza, per un momento si dimenticò dell’esame, delle leggi di trasfigurazione e di tutte le nozioni che in quei giorni aveva assimilato, ricordò solo i sospiri di quella vacca di Kelly con il suo James.
-Eltamin, se fai così io, ci rinuncio- disse tristemente Lily, svegliandola dai suoi pensieri.
La bionda scosse la testa proprio quando la preside McGranitt apriva la grande porta facendoli accomodare.
Quattro lunghissime file di banchi e sedie erano disposte nella grande sala, alla fine del tavolo che normalmente vedeva accomodati i professori durante i pasti, stavano sedute due figure.
Una vecchia dai capelli corvini e un naso aquilino che osservava i ragazzi con cipiglio severo Margareth Ogden, era il suo nome. Al suo fianco per la sorpresa di tutti vi era un giovane dai capelli azzurri. Lily sorrise di slancio quando i suoi occhi s’incrociarono con quelli di Teddy Lupin il figlioccio di suo padre. Eltamin nel vedere il cugino di suo padre non ebbe alcuna emozione, con il giovane non aveva mai avuto nulla a che fare.
La preside camminò spedita verso la tavolata e si girò di scatto verso gli studenti prendendo poi la parola:
-Devo avvertirvi che ai fogli che userete, sono stati applicati i più severi incantesimi antimbroglio, inoltre è proibito l'uso di Piume a Risposta Automatica, come pure di Ricordelle, Polsini Copiativi e Inchiostro Autocorrettivo e di tutti marchingegni inventati da tiri vispi Weasley- la professoressa scrutò uno a uno, i visi dei ragazzi che man mano che parlava diventavano sempre più bianchi.
-Ogni anno, sembra che ci sia almeno uno studente convinto di poter aggirare le regole fissate dalla Commissione Magica d'Esame-concluse la McGranitt.
-potete iniziare- disse infine, l’anziana preside.
Eltamin guardò la sua pergamena e i mille patemi d’animo che nei minuti prima l’avevano attanagliata scomparvero, ora il suo cervello era occupato dal metodo più efficace per trasfigurare un ermellino.
Sorrise e iniziò a scrivere rilassandosi sentendo dietro di se la sua migliora amica scrivere come una forsennata.
Trasfigurazione fu per le due ragazze un vero gioco da ragazzi, alla fine delle tre ore concesse confrontarono le risposte con il testo di trasfigurazione avanzata così che, più rilassate, il pomeriggio affrontarono la prova pratica. Eltamin fu interrogata da Teddy Lupin che non le riservò alcun riguardo.
-signorina Malfoy- disse Lupin, - trasfiguri questa teiera in una gallina-, disse secco il ragazzo. Guardandola senza emettere alcun sorriso, cosa che invece aveva rivolto a tutti gli altri compagni che avevano svolto l’esame prima di lei. Eltamin lo guardò dritta negli occhi prima di abbassare lo sguardo verso la teiera, fu un gesto rapido e la teiera scomparve e una grossa gallina bianca, comparve accanto al ragazzo che si scosse subito, ma non riuscì a evitare di essere beccato. Eltamin trattenne una risata e subito dopo fu congedata.
I successivi esami corsero veloci e lisci, anche Scorpius non ebbe alcun problema, poiché da anni era l’alunno più brillante della scuola.
Finalmente era arrivato anche l’esame di astronomia, l’ultimo per quello del quinto.
L’esame si svolse alle ore h.23.00, pochi erano gli alunni che avevano deciso di prendere i loro gufo in quella materia Eltamin era una di questi, l’amore che i suoi genitori e quel ramo della famiglia Black aveva sulla materia l’avevano portata ad aggiungerla senza aver particolare interesse. Non sarebbe servito al prossimo ministro della magia sapere a memoria il nome di stelle e costellazioni ma forse sarebbe servito a lei quando un giorno sarebbe diventata madre.

domenica 11 marzo 2012

Il sereno.


-Il Sereno-


Svegliarsi tra le braccia di suo marito era sempre stupendo per Hermione, soprattutto, godeva di quei momenti come se da un momento all’altro tutto potesse finire, ricordando tutto quello che anni prima era successo tra loro. Le sì mozzò il fiato al ricordo dei momenti in cui tutto per lei era perso, rimembrando gli ultimi anni a Hogwarts.
Scosse il capo mentre un brivido freddo le corse lungo la schiena, come sarebbe potuta andare avanti, senza godere di quei paradisiaci momenti insieme.
Se Draco, non avesse lasciato Astoria Greengrass all’altare, lei non sarebbe mai potuta diventare la signora Malfoy, la nuova lady come la chiamava sua suocera.
Sua suocera Narcissa, la accolse a braccia aperte quando Draco la portò alla residenza scozzese dei Malfoy, villa in cui la donna si recò insieme al marito Lucius subito dopo lo scandalo del matrimonio non celebrato.
I Malfoy, dopo anni di rancori la accettarono, stupendola.
Lo sentì muoversi tra le lenzuola e attirarla a se, destandola da quegli strani ricordi.
-amore- disse la mora posando un bacio sul muscoloso braccio del bel marito,
 – dobbiamo alzarci, Scorpius, deve mangiare- le ricordò con la sua solita voce saccente - tu, devi andare al Ministero- Malfoy sbuffo e la strinse ancora.
-altri due minuti, Herm- disse il biondo posandole dei baci sul collo accarezzandole l’addome, prima che un pianto non li fece scattare.
Hermione afferrò la sua vestaglia di seta e se la mise, celando le sue grazie a Draco che la seguì un secondo dopo, diretta alla nursery dove il piccolo Scorpius si trovava.
-amore, hai fame vero- disse Hermione prendendo tra le braccia il suo ometto.
Si sedette nella sedia a dondolo e porse il suo seno a Scorpius, che lo agguantò avido, succhiando il latte materno che la giovane donna gli offriva.
Draco rimase a guardare la scena, beandosi di quel momento tanto intimo tra le due persone più importanti della sua vita, le persone che amava più della sua stessa vita, sua moglie e suo figlio.
***
Dopo aver fatto il bagnetto al piccolino, gli mise la tutina celeste che tanto gli stava bene con sopra ricamato un orsetto che mangiava il miele, dopo avergli messo un po’ di colonia, gli legò un piccolo fiocco in raso verde smeraldo nel braccino, ponendo poi il bimbo nell’ovetto dove si accoccolò stringendo avidamente il suo peluche. Anche Hermione si preparò per andare alla tana, sotto lo sguardo attento di Draco.
-Sei troppo bella ed elegante, ricordo che...-disse l’uomo.
-Draco, per favore- gli intimò Hermione, così che, il marito lasciò il discorso in sospeso osservando ancora il vestito a fiori che scopriva le gambe magre e stupende di sua moglie.
-Scorpius- disse ancora il biondo Malfoy, -la mamma non mi da retta- disse Draco, mentre Hermione si bloccò con il pennello per l’ombretto a mezz’aria, osservando il riflesso del marito dallo specchio nel quale si stava truccando .
-l’hai vista la mamma, è bellissima. Tu!- disse ancora il biondo, -hai il compito di proteggerla da chiunque si avvicina troppo a lei. Papà, ti dà il consenso per utilizzare la magia- disse Draco Malfoy.
-Draco, il bambino non sa usare la magia e smettila di insinuare che tutti mi saltano addosso-.
-Vedi piccolino, lei non vede il problema, ma noi abbiamo un patto- disse ancora Draco, mentre Hermione alzava gli occhi al cielo esasperata,
-appena vedi uno di quei trad...rossi che l’abbraccia. Tu! Piangi e la mamma corre da te allontanandosi da quelli la-
-sei assurdo Malfoy- disse Hermione continuando a truccarsi.
-sarò anche ridico, ma non m’importa- rispose offeso, mettendosi poi la giacca grigio perla abbinata ai pantaloni.
-Draco- disse Hermione girandosi poi verso il marito.
-Fammi sapere cosa succede al ministero-.
Lui la guardò un attimo,-è solo un colloquio- disse,- non saprò nulla in tempi brevi-terminò.
-Dra- disse ancora Hermione avvicinandosi.
-Ti amo- affermò prendendo sotto braccio l’ovetto contenente il piccolo Scorpius, - noi tifiamo per te- finì baciandolo dolcemente sulla bocca.
Il biondo sorrise, rilassandosi un poco nonostante non fosse per nulla convinto del luogo, ma soprattutto delle persone, con cui sua moglie avrebbe passato tutta la mattinata, in più era ansioso per il colloquio con il ministro della magia in persona, ma sorrise, cercando di sembrare tranquillo, celando l’ansia che scorreva nelle vene.
***
Si smaterializzò direttamente ai confini della Tana, avvolta nel verde e baciata da un bel caldo sole.
-amore- disse Hermione sorridendo al suo bambino che la guardava ammaliato con i suoi occhietti curiosi.
-stai per conoscere una grande donna, sai, la considero la mia seconda mamma. Ti piacerà tantissimo Molly- finì Hermione incamminandosi lungo il sentiero ed entrando infine, nel cancello che portava alla tana.
-Hermione – disse la donna dai lunghi capelli rossi, avvolta da una lunga veste verde pisello con sopra un grembiule arancione, la sua solita divisa, la mamma e padrona di casa.
Hermione sorrise e il cuore gli esplose quando Molly l’abbracciò forte.
Niente era cambiato, la signora Weasley, le voleva bene come una figlia.
-vieni dentro. Ti stavamo aspettando-. Disse ancora la donna.
Hermione venne portata nella grande cucina della casa, dove l’aspettava tutta la famiglia Weasley al completo, a turno l’abbracciarono tutti: Arthur il capo famiglia, che dopo averla abbracciata, guardo di sfuggita il piccolo, poi in sequenza venne abbracciata da Bill e Fleur, da Charlie, George e Angelina che ora era diventata sua moglie e poi da Ginny, solo Harry e Ron erano rimasti seduti osservando l’ovetto in cui il piccolo Scorpius dormiva beato.
-cosa sarebbe questa cosa Hermione-, chiese il signor Weasley curioso osservando l’ovetto di plastica dura in cui il bimbo dormiva.
Hermione rise, - è una culla mobile, un’invenzione babbana-disse, la giovane madre.
-è tuo marito sa che usi aggeggi babbani-chiese Harry,
Hermione lo guardò un attimo
-oh sì, pensa che è andato lui con Lucius e mio padre a scegliere il tutto-rispose guardando fissa gli occhi verdi del suo miglior amico.
-ecco perché è verde- Disse George facendo ridere tutti compreso Hermione, mentre Harry e Ron si guardarono schifati.
-Posso- chiese Angelina,
- certo se vuoi, puoi anche prenderlo – rispose Hermione sorridendo all’ex cacciatrice non se lo fece ripetere due volte e prese il piccolo Scorpius.
-è bellissimo- dissero in coro, Hermione si girò a guardare Harry che osservava il suo bambino senza dire nulla e questo gli fece male abbassando un poco il capo.
-cavolo! non si può dire che non è un Malfoy- disse Ginny stemperando la tensione.
-Narcissa- disse Hermione, prendendo coraggio- dice che è uguale a Draco. Mia madre, insiste invece dicendo che assomiglia anche a me, forse il taglio degli occhi-finì.
-si, sono grandi come i tuoi- constatò Molly – è proprio bello- finì la donna.
Hermione sorrise alla donna ringraziandola con un cenno.
-povero bambino- disse Ron beccandosi uno sguardo truce da sua madre e uno ancora più brutto dalla sorella.
-Mio figlio non è infelice Ron, i suoi genitori lo amano e non gli manca nulla- enunciò senza timore Hermione mentre Harry rise sarcastico.
-immagino che l’amore sia scoppiato quanto un anno fa gli si prospettava il ritorno a Londra- disse Ron senza alcun pudore ricordando che Draco era riapparso proprio ora che si prospettavano nuovi posti di lavoro al ministero della magia.
Hermione assottigliò lo sguardo verso il suo, forse, ex amico Ron.
-ad essere sincera, io e Draco stiamo insieme da metà del sesto anno-
 A Ginny cadde la tazza dalle mani, l’incredulità e lo stupore per la notizia colse tutti di sorpresa.
-era per lui che piangevi tutte le notti- disse Harry sconvolto alzandosi in piedi, mentre Ron si dileguò non appena Hermione disse quella frase.
-si- rispose senza alcuna vergogna mentre Scorpius reclamava del cibo.
Hermione aveva appena buttato una bomba e tutti la guardavano avidi per sapere la sua verità, mentre lei con gesti meccanici prendeva il biberon dalla borsa, dando da mangiare al piccolino che si rilassò subito.
-Ci lasciammo a un mese dalla fine del settimo anno-, ricordò Hermione,
-i contratti matrimoniali tra purosangue- disse Arthur, mentre osservava il bimbo che guardava rapito il signor Weasley.
-già-, ricordò ancora Hermione. -Narcissa e Blaise cercarono di fargli capire che non era necessario portare avanti un contratto assurdo ma lui non volle ascoltarli e arrivò-cercò di spiegare Hermione.
-fino all’altare-, finì George,
 - la Greengrass ti deve odiare- disse Charlie ridendo.
-Non credo lo sappia- ammise Hermione diventando rossa.
-Zabini, invece sapeva tutto- disse Harry rivelando tutto il suo rammarico.
-Zabini ha un’apertura mentale, che tu ancora non hai-, disse Ginny guardando dritta negli occhi suo marito che divenne rosso.
-Blaise, è sempre stato fuori dai giochi, non gli è costato alcun sacrificio vedermi con Draco, anzi è stato felice di aiutarci a tenere il segreto-.
-l’avete già battezzato- chiese Molly che ora si spupazzava il piccolo Scorpius che curioso toccava il viso dalla donna, che li faceva facce buffissime solo per vederlo ridere.
-No Draco aspettava che prendessi coraggio per chiederlo al mio miglior amico- Harry spalancò la bocca incredulo.
-stai scherzando?-disse.
-Affatto. Draco è d’accordo. Volevamo i nostri migliori amici come padrini per Scorpius lui ha scelto Blaise ed io voglio te Harry-
Lui si alzò di scatto facendo cadere la sedia abbracciando la sua amica.
-scusa- le sussurrò stringendola venendo poi sbalzato da Hermione un secondo dopo.
-Scorpius- urlò Hermione agitando il dito sul viso del piccolo –non si fa, non si fa- disse ancora la riccia.
Harry invece a terra rideva,
-tranquilla Herm, anche io dicevo a James di proteggere la mamma quando era piccolo e Ginny lavorava al profeta con Dean Thomas-ricordò Harry.
-Harry Potter- disse sua moglie mettendo le mani sui fianchi proprio come faceva sua madre Milly.
-vergognati- concluse e tutti risero.
La mattinata corse veloce e il clima si rasserenò, Scorpius passo di braccia e in braccia non lesinando sorrisi conquistando tutti i Weasley, solo Ron evitò di prenderlo in braccio ma Hermione lo capì, Ginny le aveva detto che era ancora innamorato di lei.
Le dispiacque sapere che il suo amico aveva aspettato per anni cullandosi con un’illusione per il suo ritorno, lei non le aveva mai dato alcuna speranza.
Con questo pensiero rientrò a casa da suo marito che l’attendeva nella sala da pranzo, felice di riaverli sani e salvi a casa.
-Pensavo che vi avessero rapiti- disse il biondo baciando Hermione per poi prendere il piccolo tra le braccia.
-campione sai che sei mancato tanto a papà- disse.
-oh bene potrei offendermi Malfoy, io non ti sono mancata- lui rise.
-vieni qua – disse Draco invitando anche lei sul divano dove si erano accomodato
-devo parlarvi- disse il biondo.

Foschia. 4.





Ballarono avvinghiati al centro della pista, Draco parlava fitto fitto e lei semplicemente sorrideva senza mai staccarsi dal petto del marito.
Gli occhi avidi, degli altri invitati non perdevano nulla di quei momenti, fino a quando la musica finì e tutti furono invitati a sedersi nelle grandi tavolate per la cena. L’ennesima cena che avrebbero consumato a Hogwarts, questa volta dopo nove anni da quando non erano più alunni.
Camminarono lentamente verso il portone che collegava le due sale, alcuni si scansavano per fargli passare, cosa che non stupì Draco, ma che innervosì un bel po’ Hermione.
-Granger- la voce riconoscibile di Pansy Parkinson arrivò alle spalle dei coniugi Malfoy, facendoli voltare verso la donna dai capelli corvini.
Un abito azzurro l’avvolgeva e Hermione rimase sorpresa nel vedere l’ex nemica cambiata, oltre che più piacente con il tempo i suoi lineamenti e le sue espressioni erano più dolci, amicali.
Sorrideva. Sorrideva proprio a lei non a suo marito ma a lei.
-Parkinson- rispose Hermione osservando l’ex serpeverde, quella che non tanto tempo fa era innamorata di suo marito.
-Narcissa mi ha detto che hai fatto un capolavoro- disse la donna che camminava mano nella mano con Theodor Nott.
Sarà opera del tenebroso Nott, il cambiamento della Parkinson pensò Hermione.
Hermione sorrise leggermente, sorprendendo le altre persone che erano lì accanto, prima tra tutti Ginny che era stretta al braccio di Harry, guardava la sua amica con viso vuoto.
Incredula dalla situazione che si mostrava ai suoi occhi.
Uno scherzo, quello era uno scherzo e di cattivo gusto pensava invece, Harry Potter ma le fedi alle mani di Malfoy e Hermione erano identiche e le loro mani intrecciate.
Malfoy, sorrideva.
Malfoy sapeva sorridere.
-Si è veramente un bel bambino- rispose Hermione.
-anche noi presto ne avremmo uno disse Theodor, stupendo tutti, ma soprattutto Hermione non aveva mai sentito partale Nott, in sette anni di scuola.
-Oddio! Pansy -disse Draco.
-che miracolo hai fatto-aggiunse il biondo ridendo guardando prima la mora poi l’amico d’infanzia.
Lei rise alla battuta di Draco.
-Niente- rispose la mora – in confronto a quello che ha fatto Hermione in undici anni con te-concluse Pansy.
Draco rise guardò sua moglie e poi le baciò la guancia, mentre la Granger osservò per un solo attimo gli occhi verdi del suo migliore amico.
Ora sapeva il motivo per cui in due anni era agitata.
Ora sapeva che stava con lui durante la guerra.
-signori accomodiamoci- disse la preside, la professoressa Mc Granitt.
Invitandoli a incamminarsi nella sala.
***

Sedersi alla tavola di serpeverde per una Grifondoro non fu semplice, ancora più, complicato, fu costatare che era l’unica nata babbana tra loro.
Per fortuna stava seduta tra Draco e Blaise pensò Hermione, mentre Ginny e Harry dal lontano tavolo dei Grifondoro la guardavano, notò solo in quel momento che un posto accanto ai due migliori amici era vuoto.
Ron era andato via.
-tutto bene- chiese Draco osservandola.
-si tranquillo- rispose lei riportando un pezzo di carne alla bocca.
-non sai mentire, Granger. Almeno non sai mentire a me- disse ancora suo marito a voce talmente bassa da sembrava un sibilo.
Hermione si voltò appena guardandolo, appoggiando poi una mano sulla gamba, accarezzandola.
-vai da loro e chiarisci- disse ancora Draco.
-sei un tesoro- rispose lei, passandosi una salvietta sulla bocca e alzandosi lentamente dalla sedia, dirigendosi poi al tavolo della sua vecchia casa.
***
Arrivò velocemente vicino ai coniugi Potter e ancora più velocemente si sedette tra loro, Dean la guardò sorridendo, cosa che non le piacque nemmeno un po’. Sapeva che ora lavorava alla gazzetta del profeta e lei, era sicuramente una preda ambita, visto quello che solo poche ore fa avevano scoperto tutti.
L’eroina del mondo magico era diventata la moglie di Draco Malfoy, l’indomani la sua tanto amata privacy sarebbe stata violata.
Sospirò, per poi girarsi di scatto, dando la schiena all’ex compagno di casa, rivolgendosi a Ginny.
-posso- chiese e la rossa le sorrise abbracciandola.
-credevo che dopo... ecco non ci avresti più rivolto la parola-
Hermione rise,
-dai eravate solo sconvolti- rispose – è uno shock infondo vi capisco-
-dovremmo parlare- disse secco Harry Potter senza mai distogliere lo sguardo dal tavolo dei serpeverde. I suoi occhi verdi non lasciavano mai il biondo Malfoy che ora chiacchierava divertito con gli ex compagni e sempre amici Blaise e Theo.
-se ti ha ricattato, io ti posso aiutare- disse serio.
Ginny gli diede un colpo al braccio e a Hermione si spense il sorriso.
-Harry mi spiace ma per fortuna non è come pensi, tu- disse secca.
-Ginny- disse ancora Hermione domani se sei libera, vorrei farti conoscere Scorpius, mio figlio.
Alla rossa s’illuminò lo sguardo.
-che ne dici se andiamo a trovare mia madre sarebbe felice di vederti, magari stiamo lì a pranzo-
Hermione ci pensò su un attimo.
-devo sapere cosa deve fare Draco, mi scoccia lasciarlo solo al manor quel posto lo destabilizza-.
-Non vorrai portarlo con te alla tana- disse ancora Harry ricevendo uno sguardo truce dalla moglie.
-No Harry, uno perché non è stato invitato e due perché mio marito non ci verrebbe mai- rispose lei secca, poi si alzò e andò nuovamente al tavolo serpeverde, ricongiungendosi al marito che le baciò la tempia riservando un’occhiata per niente amichevole a Potter.
Draco sapeva quando la sua donna era tesa e arrabbiata e in quel momento lo era e parecchio.
***
La cena al castello di magia e stregoneria continuò tranquillamente tra chiacchiere e risate, ogni tanto qualcuno riprese a ballare, i coniugi Malfoy, però dopo aver salutato alcuni amici si congedarono dalla padrona di casa la preside McGranitt che sembrava in imbarazzo di fronte alla coppia.
-credo che alla vecchia non approvi chi ti sei sposato Granger- disse Draco ormai fuori dal castello.
-Draco tu vedi sempre fantasmi anche quando non ce ne sono- rispose lei stringendosi maggiormente al braccio del marito, che si sfilò la giacca e la posò sulle spalle nude della donna.
-Già, io vedo sempre quello che non c’è, sicuramente è stata una mia impressione che Potter non sia convinto del nostro matrimonio e crede che ti abbia in qualche modo incastrato. Se lo conosco, ti avrà detto che ti ricatto. Immagino che le voci gli siano già giunte-
Hermione non seppe replicare e si accoccolò tra le braccia del marito.
-sarei dovuta rimanere a casa con Scorpius- disse infine.
-Oddio! Mi avresti lasciato venire qui con tutte queste donne pronte a saltarmi addosso-
-nessuna ti è saltata addosso- rispose lei irrigidendosi,
-dici? Allora controlla nella tasca sinistra- Hermione frugò distrattamente trovando tanti biglietti da visita.
-li hai tenuti solo per vantarti- sbuffò la riccia.
-può darsi- rispose lui girandola verso di se.
-non vedo l’ora di arrivare a casa per toglierti questo vestito- le sussurrò Draco in un orecchio, smaterializzandosi direttamente nella loro camera da letto.
-ah si- lo canzonò – se ti lascio questa libertà, non ti arrabbierai se ti dico dove passerò la mia giornata domani-
Draco la guardò perplesso, inarcando un sopracciglio, sganciandole la zip dell’abito color oro .
-Ginny, mi ha invitato alla Tana. – disse guardando Draco negli occhi
- voglio farle conoscere Scorpius, sia a lei sia a Milly, sai che...-
-si, la consideri una seconda madre- borbottò il biondo fiondandosi poi sulle labbra della moglie che ricambiò il bacio desiderosa si fondersi ancora una volta con l’unico uomo della sua vita.