11-Piccoli passi alla conquista del tuo cuore.
I parte.
Dopo aver salutato tutti, la padrona di casa invitò i commensali a sedersi a tavola, lei stessa, diede il buon esempio e decise seppur a malincuore di mettersi lontano dal biondo.
Si accomodò quindi, tra Ginny e Daphne ma sua madre nel giro di un secondo stravolse tutto, invitando Draco e Blaise a mettersi di fronte alla due e Harry accanto a Draco. questa cosa, non fece per nulla piacere al salvatore del mondo, mentre il biondo sorvolò con classe.
-Così voi giovani, state tutti insieme- disse Jane, scoccando uno sguardo complice a Narcissa che seduta a capotavola osservava divertita.
Daphne sbuffò notevolmente, quando Blaise si sedette di fronte, mentre Hermione si sentì in forte imbarazzo quando sentì gli occhi grigi di Draco su di sé.
Sorrise però, sbalordendo il biondo che da quel momento aveva occhi solo per lei.
Dopo che tutti si accomodarono, i camerieri, gentilmente offerti da Zabini, portarono le prime pietanze.
Tutte le specialità più ricercate della cucina Francese, di cui Hermione e Draco andavano pazzi.
Vi era: La quiche, una torta francese salata e gli hors d'oeuvre.
In tre grandi zuppiere in fine porcellana bianca erano disposte: Le Escargots e Le Huitres. Draco amava in modo particolare quest’ultime e nella sua passione coinvolse ben presto anche Hermione.
Quando l’ultimo cameriere posò l’astice sul tavolo, il banchetto della vigilia di Natale poté iniziare.
Le chiacchiere e le risate avvolsero la casa di Hermione che si sentì felice, tutti si stavano divertendo, maghi e babbani.
-Luna- disse all’improvviso Ginny. –Allora, quel mago con cui stavi, si è poi rifatto vivo- disse la rossa introducendo a sua insaputa uno degli argomenti più delicati della serata.
A Theo andò di traverso il vino e Luna divenne rossa come i capelli dell’impertinente amica.
Hermione gli diede una gomitata e questa sbuffò tra i denti.
-Che ho detto- disse massaggiando la parte lesa.
L’atmosfera ritornò subito gioviale grazie alla bella Greengrass.
Infatti, Daphne dopo due bicchieri di ottimo vino elfico, iniziò i suoi racconti sulle mille donne di Blaise Zabini. Racconti esilaranti in cui le suddette ragazze, finivano sempre per spaccare o maledire il moro quando le lasciava per la prossima malcapitata.
-Sei assurdo Blaise- disse Draco ridendo divertito.
Il moro non replicò scoccando uno sguardo stizzito alla bionda davanti a se.
-Io almeno non fuggo dall’amore- rispose guardando prima le due donne di fronte e poi il suo amico. Draco, si ricordò in quel momento di richiamare i camerieri per portare il piatto forte: Il rôti.
Sfuggendo così all’imbarazzante momento.
Alle ventitré della sera dopo aver mangiato i più buoni profiterole, tutti si alzarono da tavola.
Alle donne fu offerto della buonissima acqua viole mentre gli uomini sorseggiavano del Firewhisky d’annata.
La tavolata era ormai scomparsa e come per magia e la musica, ora, echeggiava nella cucina.
Hermione rimase a osservare le coppie che pian piano si apprestavano a ballare. Vide suo padre, notevolmente sbronzo chiedere a sua madre di ballare. Jane accettò radiosa, forse, pensò Hermione non ballavano dal giorno delle loro nozze. Ginny fu condotta con eleganza da Harry al centro della sala e anche loro due iniziarono a volteggiare radiosi.
Blaise visto il diniego di Daphne chiese a Lady Narcissa di ballare con lui, cosa che la donna accettò di buon grado.
Infine, un po’ imbarazzati anche Theo e Luna si misero a danzare.
-Ti va?- chiese Draco arrivando alle sue spalle.
-Non mi sembra il caso- rispose Hermione pentendosi un secondo dopo aver pronunciato quella frase.
-Capisco-. Disse infine il biondo sconsolato. – Posso almeno sedermi accanto a te o t’irrita proprio la mia presenza questa sera?- chiese ancora Draco, guardandola con ardore aspettando che lei rispondesse alla sua domanda.
-Draco, non è il momento-aggiunse la padrona di casa.
-Giusto- rispose lui, alzandosi un secondo dopo, raggiungendo poi la sua amica Daphne sul divano.
Poco dopo Blaise occupò il posto di Draco che ora ballava con sua madre, lanciando di tanto in tanto, un’occhiata verso Hermione che ora chiacchierava con Luna.
-Avete fatto pace?- Chiese la Granger.
Luna divenne rossa osservando da lontano Theodor che chiacchierava tranquillo con Blaise e Harry.
-Si- rispose poi felice.
-Finalmente- aggiunse Hermione, -Theo senza di te stava proprio uno straccio- disse la ragazza.
-Poteva anche cercarmi e ci saremmo spigati ma...-cercò di ribattere Luna.
-Pare che i Serpeverde siano un tantino orgogliosi- aggiunsero in coro le due ridendo subito dopo.
-Vi state divertendo- chiese Ginny arrivando un secondo dopo.
-Si prendiamo in giro i Serpeverde- disse Hermione.
-Bene quindi è bene che io giri i tacchi e mi vada a riaccomodare accanto a tua nonna che russa alla grande- disse Daphne.
-No Daphne-, rispose prontamente Luna, -parlavamo degli uomini serpeverde-disse la ex Corvonero.
-Ah bene, su chi si sparla in particolare?- chiese la bionda sedendosi.
-Io di Theo- disse Luna.
-Beh, spero che entro l’anno ti chieda di sposarlo, sembrava un condannato quando vi siete lasciati- disse Daphne senza alcuna remora.
-Lasciati?- chiese Ginny sconvolta.
-Si ecco, io te l’avrei voluto dire. Non sapevo, ecco...-disse confusamente la Lovegood.
-Voi lo sapevate?- chiese ancora Ginny guardando la mora e la bionda davanti a lei.
-Be Weasley, Theo ed io siamo amici- disse la Greengrass.
-Io sono la migliore amica di Draco e Theo viene a trovarlo ogni tanto-
Si scusò Hermione.
-Migliore amica di Draco. Questa è bella!- disse Daphne.
Facendo ridere sia Luna sia Ginny.
-Quando li apri gli occhi Granger, facci un fischio che ci compriamo un bell’abito per l’evento mondano- aggiunse divertita la bionda.
-Daphne non sei divertente-rispose piccata Hermione.
-Non è il mio intento, vorrei solo capire fino a quando rimarrai nel limbo del siamo " solo amici"- aggiunse la bionda.
-Tra noi non è mai successo nulla di quello che credi-rispose livida.
-Posso crederci, ma non è questo il punto- disse la bionda coadiuvata dalle altre due che annuivano alle parole della Greengrass.
-Vi guardate in un modo che non fa pensare ad altro che a quello-disse Luna
-Ma noi...-cercò di ribattere la riccia.
-Imbecilli, si in effetti lo siete-Replicò Daphne.
-Ah per fartelo sapere, Narcissa approva quindi datti una mossa- enunciò Daphne.- ora se mi volete scusate, vado a ballare con Zabini, ho la scusa di aver bevuto un bel po’ questa sera- disse allontanandosi con passo elegante.
-Ha ragione sai- aggiunse Ginny guardando la Greengrass, che afferrava con disinvoltura la cravatta di Blaise che non opponeva resistenza.
-Forse, ho bevuto pure io, ma il modo in cui vi guardate e come ti sorride...-aggiunse ancora la Rossa sospirando.
-Poi, state bene insieme- disse Luna, sorridendo dolcemente verso Hermione.
-Io, non so... vado a darmi una rinfrescata- disse la Granger sfuggendo così al discorso che l’aveva messa in imbarazzo.
***
Rimase in bagno per una buona mezz’ora fino a quando un leggero bussare alla porta non la riportò al mondo reale.
Aprì la porta, ben sapendo chi fosse ad aver bussato.
-Mi rinfrescavo il viso, devo aver bevuto un poco- disse asciugandosi con la spugna delicata.
-Stanno per scambiarsi i regali- disse Draco fermo sulla porta.
-Ok- rispose Hermione.
-Volevo ...-cercò di dire Draco,
-Non è il momento-rispose prontamente Hermione.
-Ok, non insisto- disse ancora una volta sconfitto il biondo ex Serpeverde volatilizzandosi un secondo dopo.
Hermione sollevò piano il viso guardandosi allo specchio.
-Stupida! Sei una stupida- disse lanciando con rabbia l’asciugamano nel suo riflesso nello specchio.
Quando rientrò in sala non si stupì nel trovare tutti attorno al grande abete, abbellito con palle e fiocchi panna e oro, opera di Daphne.
Vide Ginny intenta a scartare il pacchetto che Harry le aveva donato. Osservò sua madre ridere divertita per l’ennesimo paio d’occhiali che suo padre le aveva regalato, ben sapendo che nel meno di un mese l’avrebbe inesorabilmente perso.
Sorrise guardando Luna e Theo baciarsi dolcemente sotto il vischio.
Si stupì osservando Blaise, legare un piccolo braccialetto verde nel polso di Daphne, che in quel momento era talmente rossa da far invidia ai capelli di Ginny.
Draco, seduto fin a quel momento nel divano accanto alla cara nonna Elisabeth si alzò non appena la vide, silenzioso le arrivò accanto donandole due pacchetti uno lungo e una scatolina celeste.
Hermione si rigirò la scatola tra le mani, imbarazzata.
-Oh un gioiello?- disse Blaise volgendo l’attenzione su Draco e Hermione che in quello stesso momento maledirono Zabini.
-Gioiello- ripeté Narcissa. – Non mi pare sia una confezione da gioielleria, disse la strega osservando la scatolina.
-Oh si sbaglia- disse Jane Granger, -non so voi maghi ma noi...-
-Babbani- aggiunse Hermione.
-Si ecco noi babbani reputiamo Tiffany una gioielleria. La migliore, aggiungere- disse sorridente all’indirizzo di Lady Narcissa che ora curiosa guardava la scatolina che Hermione teneva ancora tra le mani.
-E’ un piccolo pensiero. Stai tranquilla- sussurrò Draco guardandola negli occhi.
Hermione respirò affondo e aprì piano la scatolina.
Rimase spiazzata nel guardare il ciondolo a forma di chiave che vi era dentro, decorato con tanti piccoli brillantini.
-Oh- disse sorridendo,- grazie- aggiunse.
-Beh ti fermavi ogni volta a guardarlo, immaginavo che ti sarebbe piaciuto-aggiunse Draco, osservandola. In quel momento non gli importava di sembrare sdolcinato. In quel momento, il suo unico pensiero era scalfire in tutti i modi possibili il cuore di quella donna, che amava come non aveva mai amato nessun essere sulla terra.
-Una chiave?- disse con voce triste Jane, osservando il ninnolo.
-Già- si aggiunse Narcissa- pensavo che un bel anello fosse più carino-aggiunse.
Hermione divenne bordeaux e Draco riproverò sua madre con un solo sguardo, lungo e penetrante.
-La chiave è un utensile fondamentale- aggiunse nonna Elisabeth, svegliandosi proprio in quel momento – per chi vuole conquistare il tuo cuore, giusto cara?- concluse l’anziana nonna sorridendo sorniona all’indirizzo della nipote prediletta.
Hermione annuì in forte imbarazzo mentre Draco con infinita tranquillità le agganciava la catenina al collo, infischiandosene degli sguardi divertiti di Theo e Blaise.
-Preferirei non aprissi ora l’altro regalo- disse affinché solo lei sentisse.
Hermione annuì leggermente con il capo
-Mione che hai preso a Malfoy?- chiese l’impertinente Ginny.
-Ginny- la rimproverò bonariamente il marito, mentre Hermione si staccò dal biondo e andò nella sua stanza a cercare il regalo, che aveva nascosto dentro l’armadio affinché Draco non lo trovasse.
Frugò affondo nell’armadio.
Tolse prima il piccolo pacchetto e poi quello più grande e soddisfatta andò in cucina, trovandola vuota.
-Dove sono tutti?- chiese Hermione guardando preoccupata Draco.
-Mia madre ha agguantato i tuoi e si è catapultata nel camino, dicendo che erano anziani e che per loro si era fatto tardi-enunciò l’ex Serpeverde.
-Non mi hanno salutato- disse Hermione.
-Lo so. L’ho fatto notare, ma non mi hanno nemmeno risposto- aggiunse Draco, stranito per la cosa.
-La Weasley, ha letteralmente preso il marito per il bavero e se n’è andata. Lo stesso hanno fatto quelle serpi dei miei amici- aggiunse ancora.
-Quindi ora siamo rimasti solo noi e tutto questo casino- constatò Hermione dando un rapido sguardo alla sua cucina.
-Ti aiuto a ripulire tutto – disse alzandosi di scatto.
-No! Prima apri il tuo regalo- aggiunse la riccia mordendosi il labbro e andando a passo deciso verso il biondo che ora la guardava preoccupato.
-Non dovevi prendere due regali-disse Draco serio.
-Non preoccuparti- rispose, porgendo prima quello grande.
Draco scarto la carta verde smeraldo, sorridendo divertito. Ogni volta che le faceva un regalo, comprava la carta del suo colore preferito. Erano le piccole cose a rendere quella donna straordinaria.
-Firewhisky – disse.
-Si è il migliore, me ne ha parlato Blaise e ho colto la palla al balzo- disse guardandolo.
-Grazie- pronunciò il biondo prendendo in mano una bottiglia per osservare l’etichetta.
Draco poco dopo prese in mano il suo secondo regalo scuotendolo.
-Carta di folletto- disse
-Ho cercato di spiegargli che era una sorpresa e che volevo carta differente , ma non danno mai retta. Fanno sempre come gli pare-disse Hermione scocciata.
-Tipico- disse Draco trattenendo a stento una risata, mentre con mani esperte slegava un fiocco e apriva la scatolina in velluto verde.
-Dei gemelli- disse Draco osservando i bottoni finemente lavorati.
-Si, un paio diverso magari ti sarebbe servito- disse Hermione, preoccupata che il regalo non fosse gradito.
-Ho fatto incidere le tue iniziali e dietro c’è la mia dedica-.
Il biondo si girò tra le dita e lesse avido ciò che la ragazza aveva inciso.
-Ho lanciato un piccolo incantesimo, ogni volta che li indosserai io lo saprò e ti staro vicino-disse imbarazzata.
Draco socchiuse gli occhi per ricordare ogni sensazione del momento.
Poi si girò verso la ragazza e la baciò.
Hermione rimase spiazzata non si aspettava certo di ricongiungere nuovamente le sue labbra con quelle di Draco, ma non riuscì a fare null’altro che corrispondere il bacio.
Questo,era talmente delicato e dolce che scacciò tutti i mille dubbi.
-Puoi aprire il secondo regalo?- chiese Draco cercando di ricomporsi. Hermione, riprese fiato e agguantò il pacco che ormai da diversi minuti stava appoggiato sul tavolo.
Distogliendo così i suoi occhi da quelli di Draco, occhi che procuravano alla sua pelle scosse elettriche. Solo lui, riusciva con la sua sola presenza a farle provare quelle sensazioni. Hermione prese nelle mani il pacco, accarezzò la carta e slegò il fiocco.
-Stai morendo dalla voglia di strappare tutto, giusto Granger-la canzonò il biondo.
-Uff- disse lei cercando di trattenersi nello strappare la carta per non dargli ragione.
Quando con infinita lentezza riuscì a scartare il dono si ritrovò di fronte uno starano libro, la copertina era rossa, in pelle di Drago.
L’accarezzò ed aprì piano e iniziò a leggere:
Questo è un piccolo dono, nulla più.
Parte dal principio. Quando due anni fa sei giunta a Parigi e racconta tutte le tappe da cui è nata la nostra amicizia.
Hermione sorrise ,guardando la foto del dipartimento in cui non meno di due anni prima era andata a lavorare, allora Draco era il suo capo.
Quella che stava guardando con affetto, era un foto, che la segretaria di Draco aveva scattato il giorno in cui Hermione era arrivata a Parigi .
Come una fenice, essa è nata dalle ceneri di anni di odio e rancori.
Accarezzò con il pollice, la foto del primo pranzo tra colleghi.
Sorrise dolcemente verso quel ragazzo, che la guardava da lontano timoroso di starle accanto.
Con il tempo è divenuta, sempre più forte.
Ora davanti a lei c’era un’altra foto, quella dell’estate appena trascorsa. Dove Blaise li aveva obbligati ad andare per non rimanere gli unici che durante il caldo ferragosto parigino stavano in città a lavorare.
Osservò con le lacrime agli occhi il viso pieno di crema protettiva di Draco, che cercava di sfuggire agli scatti della macchina fotografica di Blaise.
La tua presenza per me è fondamentale, per iniziare ogni giorno con il sorriso sulle labbra.
Grazie per essere entrata nella mia vita.
Ti amo Draco.
Hermione accarezzò la frase di Draco e subito dopo, sentì le sue braccia avvolgerla.
-Amami- disse piano il biondo regalandole un altro bacio mozzafiato.