venerdì 2 marzo 2012

Oggi vi consiglio...

Salve mie care ragazze,
 oggi ho deciso di aprire una nuova rubrica...
chiamata semplicemente :"Oggi vi Consiglio"
Ho deciso di scegliere fan-fiction totalmente opposte al random che tratto abitualmente questa è ad esempio una Astoria-Draco.
Astoria è molto carina e particolare... leggete e recensite.
Sara Felton ne è l'autrice.

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=973681&i=1


Auguri Ron.

Miseriaccia!
Oggi è il compleanno di Rupert-Ron.
Auguri!
ammetto di sentirmi un poco in imbarazzo, visto come descrivo questo povero ragazzo nelle mie FF
  cretino e stronzo a livelli assurdi.
così mi voglio far perdonare...magari un giorno imparasse l'italiano e leggesse questo post.
ah ah ah

PERCHé WEASLEY è IL NOSTRO RE

cantata dai GRIFONDORO



Perché Weasley è il nostro re
ogni due ne azzecca tre
Così noi cantiam perché
Perché Weasley è il nostro re

Weasley è il nostro salvator
col suo gioco pieno d'ardor
vinceremo noi perché
perché Weasley è il nostro re






ci sarebbe anche questa versione ;D


cantata dai SERPEVERDE

Perché Weasley è il nostro re
Ogni due ne manca tre
Così noi cantiam perché
Perché Weasley è il nostro re

Weasley è nato in un bidon
Ha la testa nel pallon
vinceremo noi perché
Perché Weasley è il nostro re

Quale vi piace di più?

Presentazione.


Mi chiamo Michela, ho trent’anni, anche se mi sento ancora una bambina.
Amo Sognare ad occhi aperti, storie fantastiche e amori impossibili anche se nella vita di tutti i giorni sono fin troppo realista, pragmatica e autocritica con l’amore e la vita.
La psiche umana è strana, la mia anche peggio fidatevi anni e anni di studi psico-umanistici me l’hanno confermato.
Il mondo fantastico, mi ha sempre affascinato fin da piccina:
 La magia, l’avventura, il paranormale m’incuriosiscono e unendole alla mia fervida fantasia ispirano le mie storie.
Il fantasy è il mio genere letterario preferito, tanto che sono riuscita a dedicargli la tesi di laurea.
**

Ho scoperto il mondo di EFP per caso, all’inizio dell’estate. Avevo da poco terminato di leggere per la decima volta la saga del maghetto e nelle sale cinematografiche era da poco uscito l’ultimo film.
Così, orfana di questo mondo mi sono spinta alla ricerca di qualcosa che rimanesse oltre, l’epilogo scritto da Rowling.
In poche parole mi sono buttata in un’avventura che ora m’impegna e mi rende felice:
La scrittura di FanFiction.
In queste storie, descrivo le emozioni, i sentimenti celati nel cuore di uomini e donne che sognano il grande amore. 
Coppie che soffrono per tradimenti e per amori contrastati.
Parlo di emozioni e sentimenti che cambiano la vita, che la sconvolgono, rendendola migliore.
Almeno in questa vita di carta...anche gli amori impossibili riescono a sopravvivere ad avere una possibilità.
Nel mio mondo fantastico, persone diverse e contrastanti come Draco e Hermione si amano...dando speranza a chi crede nell’amore impossibile, che spezza l’anima, che non fa respirare, amori celati da odi e rancori.

**
Ringrazio, infine, tutte le ragazze/i che in questi mesi hanno letto e apprezzato le mie storie;
 Chi le ha recensite sia positivamente sia negativamente, aiutandomi e spronandomi a dare sempre di più.
Ringrazio chi le ha messe tra le seguite, amate e ricordate.
Grazie.
Un caloroso abbraccio
MIKILILY





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La Regina di Ghiaccio.55- 56.



55- Quando il gioco si fa duro...
(I Parte)

Aveva lasciato sua moglie Hermione a riposare nell’alloggio che la preside aveva riservato loro, per quelle due settimane.
Aveva deciso di scorrazzare un po’ per il vecchio castello, in realtà Draco aveva voglia di chiarirsi con la sua principessa.
La sua piccolina, chissà dove si era cacciata.
Si bloccò nell’andito mentre gli alunni diretti alle lezioni lo guardavano straniti e si rigirò di colpo.
-biblioteca- disse tra i denti, spaventando alcuni primini che si misero a correre guardando il suo viso contratto.
Camminò velocemente senza mai lasciare la sua proverbiale camminata strascicata giungendo fino al secondo piano dove era situata la grande biblioteca. Aprì la porta, guardò di sfuggita, Madama Pince, la bibliotecaria che gli riservò uno sguardo ostile.
-vecchia megera- disse tra i denti Draco, si guardò intorno, vide gli scaffali ricolmi di libri alcuni studentesse che lo guardavano estasiate e poi la individuò.
Era seduta compostamente nel banco accanto alla finestra, lo stesso che utilizzava sua madre, ma questo Eltamin non lo sapeva.
Quanto era cresciuta la sua bambina, pensò e la conferma stava nel tipo che stravaccato nel banco davanti a lei, storse il naso e avanzò lentamente verso i due.
Si sedette, scostando la sedia accanto ad Eltamin e attese un secondo prima di parlare.
Sua figlia non mosse nemmeno il foglio mentre il moro davanti a lui piantò gli occhi azzurri sul suo viso sedendosi finalmente in un modo adeguato.
Quei due erano agli opposti, quanto elegante e ordinata era Eltamin, quanto era disordinato e goffo James.
-quello è il tema che devi consegnarmi- chiese Draco rompendo il silenzio.
James abbassò lo sguardo verso la pergamena che stava scrivendo solo un attimo prima.
-No- ammise – sono indietro con difese e trasfigurazione-
-stai andando male- chiese Draco indagando.
-No- ripeté con un tono più squillante James, beccandosi uno sguardo torvo dalla bibliotecaria.
-sono in punizione dalle sette fino all’una di notte, devo fare tutto entro quell’ora-
-punizione?- chiese scettico.
-io starei studiando- intervenne Eltamin sbuffando e girando la pagina con fervore.
Draco, sorrise e fece cenno a James di continuare.
-ho dato un pugno al caposcuola di grifondoro-
Draco trattenne a stento una risata mentre sentiva sua figlia mugugnare cose senza senso.
-inaudito... un bambino...peggiore dei grifondoro-
-motivo di questa tua ribellione- chiese Draco guardando con un ghigno divertito James che non sembrava per nulla imbarazzato dal dialogo.
-voleva uscire da solo con Eltamin-Draco smise di ridere.
-mi pare volesse vedere una mostra a Londra-
-quello era il motivo dei tuoi lavori forzati al castello- chiese scettico, beccandosi un colpo da sua figlia quando la bibliotecaria li richiamò.
-già-rispose James abbassando lo sguardo su i suoi compiti.
-i tuoi,-enunciò il biondo professore- non capiscono quando devono premiarti e quando punirti-, disse indifferenza Draco.
-ma che dici!-, lo riprese sconvolta Eltamin. -Gli ha spaccato il naso-.
-ed ha fatto, bene- rispose suo padre mentre James lo guardava meravigliato.
-Mi risulta che state insieme, quindi ha solo chiarito a Wallace- disse Draco guardando il figlioccio, giusto? Si chiama così- chiese ancora ricevendo una conferma con il capo.- Quali erano i confini-.
-li ha superati ed è stato punito- concluse.
Eltamin scosse il capo sconvolta.
-sono discorsi...- cercò di ribattere la bionda mentre la bibliotecaria era sul punto di urlare se non la smettevano di parlare a voce alta.
-da uomini- la interruppe James.
-infatti-, aggiunse Draco - tu non puoi capire-concluse.
-no! sono discorsi maschilisti-rispose piccata la ragazza.
-si è sentito minacciato e l’ha preso a pugni, come fanno i babbani-
-usavo la bacchetta Eltamin-
-No- disse spazientita mentre Draco li osservava litigare divertito.
-sapete- disse infine guardando prima uno e poi l’altro.
-siete la coppia spiaccicata di me e Hermione-
I due lo guardarono sorpresi per questa rivelazione.
-solo che Herm, non si lascerebbe mai dei compiti arretrati-
-la mamma non prenderebbe mai a pugni nessuno- replicò sua figlia.
Draco ghignò.
-bè a me uno, una volta l’ha dato- James rise, suo padre aveva raccontato quell’aneddoto tantissime volte.
-Io comunque, ricordò ancora Draco , ho picchiato un suo ex, era venuto a trovarla l’ultimo anno.
Eltamin si fece curiosa e anche James poggiò la piuma.
-vedo che la curiosità vi accomuna- disse Draco.
-vi posso solo dire che è famoso, almeno all’epoca lo era e anche quella volta vinsi io-
Eltamin rise e anche James.
-Era mio zio?- chiese ancora James.
-Oh no, era uno notevolmente più grosso e battagliero- ammise Draco.
-Vi dice niente il nome Victor Krum-
James rise divertito,
-Oh sì, rispose il moro, è il preside di Durmstrang- A Draco si gelò il sangue, sentendo quelle parole.
La preside McGranitt insisteva nel dirgli chi fosse il preside ma lui non voleva saperlo, avrebbe conosciuto il suo avversario solo quando l’avrebbe avuto di fronte.
Sbagliava.
-papà?- chiese Eltamin – tutto bene-si informò la ragazza vedendo l’espressione cruciata del padre.
-benissimo- disse Draco riprendendosi, scostò la sedia e continuò a guardarli.
-voglio che v’impegniate. Non come oggi, disse guardando James ricordando le battute deficienti che aveva fatto per tutte le due ore di lezione. -Siete gli unici, insieme a Scorpius, ad aver speranza di sconfiggere quella scuola-ammise senza indugiare oltre il professore di pozioni.
James, sorrise mentre Eltamin rimase sconcertata, suo padre aveva appena ammesso che erano bravi.
-sarà un gioco da ragazzi- disse James ricevendo un colpetto dal padrino che infine si girò dalla sua principessa.
-Ok- disse la ragazza –tregua, ma...-
-ma-ripeté il padre.
Voglio che la smetta di sminuire Scorpius-concluse Eltamin.
Draco aprì la bocca, prima incredulo e poi orgoglioso i suoi figli si difendevano e si volevano bene.
-ci siamo già chiariti- disse posandole un bacio nella fronte, sparendo poi dalla biblioteca sotto lo sguardo finalmente sereno della biblioteca.
-queste settimane saranno interessanti disse Eltamin guardando suo padre uscire dalla porta.
-anche secondo me- ammise James.
-100 galeoni che finisce in duello- disse la ragazza.
-accetto- disse il moro sorridendo divertito.
-ha ragione mio padre, James sei disordinato quella pergamena è un disastro.
-no, è solo la vecchia pergamena di papà- ammise, battendo con la bacchetta sopra.
-giuro di non avere buone intenzioni- disse sussurrando ma questa non si trasformava e il panico s’impadronì di James Sirius Potter.
Aveva perso un cimelio di famiglia.



***
Erano passati quattro giorni da quando Draco Malfoy, aveva appianato i dissapori con figli e figliocci, tutto, sembrava procedere per il meglio.
La classe del concorso di pozioni era migliorata parecchio, soprattutto grazie ad alcuni elementi. Si poteva sperare, di vincerlo il concorso, in realtà, questo era il fine ultimo, l’agognato traguardo, che la preside McGranitt e il pozionista Malfoy si erano prefissati.
-sei sicuro Draco, che sia necessario-chiese la vecchia avvicinando gli occhiali che le erano caduti sul naso con un gesto meccanico.
-sicurissimo signora preside-rispose prontamente Draco Malfoy seduto con infinita eleganza davanti all’anziana preside.
-voglio sentire cosa ne pensa lui-aggiunse ancora il biondo.
-ho accennato, qualcosa ma non mi ha voluto ascoltare, credo sia scomparso- rispose la donna nervosa.
Draco ghignò.
-se lo conosco bene è nascosto e sta origliando- disse il professore esterno.
Anche la preside sorrise, si forse aveva ragione il signor Malfoy.
-non sto affatto origliando- disse una figura avvolta in uno svolazzante mantello nero. Nulla era cambiato in lui era sempre: alto e magro, con capelli neri e untuosi lunghi fino alle spalle, il naso adunco, la pelle olivastra e denti irregolari. I suoi occhi erano neri ma privi di calore, gelidi e vuoti come due tunnel immersi nel buio, questo era Severus Piton, l’ex professore di pozioni, ex direttore della casa di sepeverde, Preside per nemmeno un anno, mangiamorte redento e uomo coraggioso.
-Severus- disse con un sorriso sulle labbra il suo figlioccio.
-sono felice di vederti così battagliero- aggiunse,
-Draco- rispose l’uomo nel ritratto – sono dispiaciuto nel vedere che stai mischiandoti troppo ai grifondoro- il biondo sollevò un sopracciglio soppesando le parole dell’ex professore di pozioni.
-ti sbagli Severus, è la mia voglia di primeggiare che mi spinge a chiedere il tuo prezioso aiuto.
Devo sapere se anche per una mente fina e preparata come la tua, i ragazzi sono pronti-disse mellifluo.
-è tempo sprecato, ho letto i nomi di chi è stato scelto – disse ancora l’uomo in nero, mentre la preside si muoveva sulla sedia.
-mi è stato assicurato che sono i migliori per anno e casa-disse Draco
-Potter, nessun Potter è mai stato bravo in pozioni né il babbo, né il figlio, il nipote deve essere anche peggio-rispose battaglieri l’uomo nel ritratto.
Draco rise.
-per questo mi servi tu Severus, perché non posso sbatterlo fuori; tutti penserebbero che lo faccia per vecchi rancori- l’uomo rimase fermo a guardare il figlioccio, soppesando le parole
-i tuoi figli come sono?- chiese infine.
Draco fu titubante a rispondere, però poi parlò ...
-Scorpius è come me, ama la materia e riesce ad ottenere ottimi risultati senza sforzo. È diligente e puntiglioso in tutto il resto-ammise Draco con un sorriso sul viso, soddisfazione questo traspariva guardando Draco Malfoy in quel momento.
-è un corvonero- disse la preside, interrompendo i pensieri del giovane padre.
-già- ammise Draco riprendendo poi a decantare lodi ai suoi figli.
-Eltamin, ha unito la passione per le pozioni all’eccessivo studio, oserei dire maniacale studio-disse guardando Piton.
-questo è merito della Granger- osservò la preside.
Piton storse il naso e Draco sorrise, orgoglio per quella ragazza tanto simile alla sua donna.
-Anthares è perfetto come Hermione e mi sono stupito sia finito a corvonero e non a grifondoro-
-anche la Granger sarebbe finita lì se quel capello non avesse pensato che serviva una matta per salvare il bambino che è sopravvissuto-rispose prontamente il ritratto di Piton.
-eh già, Severus il capello ha pensato che solo tu ed io non saremmo stati molto d’aiuto- ammise Silente parlando per la prima volta, facendo sbuffare il professore di nero vestito.
**
Un elegante e affascinante quasi quarantenne si avviava a passo svelto lungo le segrete di un antico castello, in mano teneva un grande e ingombrante oggetto celato sotto un lenzuolo di seta verde smeraldo.
La classe era seduta e si sentiva solo un leggero mormorio, Draco sorrise avevano capito che detestava il rumore, così si ricompose riprendendo la sua maschera d’indifferenza ed entrò in aula.
-Higgs, mi aiuti! Prenda quella sedia e la metta davanti alla cattedra-disse Draco, il serpeverde scattò in piedi assecondando senza fiatare il professore.
Prese una sedia, dove Draco gli aveva detto e posò con delicatezza l’oggetto, tolse il drappo rivelando un ritratto.
La classe sprofondò nel silenzio totale tutti gli occhi erano puntati sulla figura che un’espressione schifata in volto li osservava.
-Bene- disse Draco rivolgendo uno sguardo alla classe.
-Oggi ho l’onore di presentarvi il miglior pozionista che abbia mai conosciuto-, disse senza alcuna esitazione.
-credo che lo conosciate- disse ancora il professore, indagando negli occhi dei suoi alunni
-Piton- disse Belby, e l’uomo nel ritratto assottigliò lo sguardo guardando il ragazzo.
-Si Belby, questo è Severus Piton- ammise Draco –ora vi chiederete che ci fa qui in classe con noi-.
-infatti- disse Wallace con gli occhi sgranati beccandosi uno sguardo sferzante di Eltamin e uno per niente rassicurante di Piton.
Draco però evitò di prendersela ancora con Wallace.
-il professore, come vi ho detto, è uno dei maggiori esperti di pozioni e con non poca fatica-, ammise -abbiamo la fortuna di usufruire delle sue conoscenze-terminò Malfoy.
Scorpius sgranò gli occhi perplesso, mentre James seduto in prima fila si grattava il capo poco convinto delle parole di Draco.
-Non fatemi fare brutte figure- sibilò Draco Malfoy guardando uno a uno i ragazzi.
-Professore- disse con riverenza Draco e fu così il professor Piton prese, la parola.
-siete qui-, iniziò l’uomo - per assorbire la delicata scienza e l’arte esatta delle Pozioni. Da quanto so, siete i migliori del vostro corso e del vostro anno. Questo non fa di voi i migliori ricordando le teste di legno che normalmente frequentavano Hogwarts e di cui ho avuto il dispiacere di conoscere- Piton guardò prima  James, poi Wespurt , Wallace e ancora James mentre Draco ghigno divertito.
Immagino che alcuni non apprezzino affatto la materia, per molti è solo un GUFO da prendere, in pochi, solo gli eletti comprendono a fondo la bellezza del calderone che bolle a fuoco lento, con i suoi vapori scintillanti, il delicato potere dei liquidi che scorrono nelle vene umane, ammaliando la mente, stregando i sensi… imbottigliare la fama, la gloria, addirittura la morte- finì con enfasi l’ex direttore della casa serpeverde.
-Ora iniziamo con la conoscenza. Tu! Nome e cognome, la prima pozione fatta e voto nella materia-.
Draco guardò il ragazzo indicato e si mise comodo accanto a Scorpius che rise osservando la faccia contrita del caposcuola grifondoro.
-Theodor Wallace-disse titubante mangiandosi quasi le parole sotto uno sguardo penetrante e freddo del professor Piton –caposcuola Grifondoro, pri prima pozione che ho fatto è la pozione Pepata, qui a Hogwarts nella classe del professor Lumacorno – Piton mosse la mano per scacciare la voce del ragazzo,
-Voto- chiese schifato.
-A- disse, abbassando la testa, il caposcuola dei grifondoro mentre alcuni mormoravano tra loro.
Draco rimase sorpreso e anche Piton che si girò di scatto verso il figlioccio che scosse il capo.
-prossimo- disse poi Malfoy.
 - Damocles Belby, Tassorosso caposcuola, pozione anti lupo nel laboratorio di mio nonno a dieci anni, voto O –Piton increspo le labbra quello poteva sembrare un sorriso.
-prossimo-disse Draco.
-Scorpius Hyperion Malfoy, Caposcuola Corvonero, prima pozione distillato della morte vivente, con la stretta collaborazione del mio migliore amico nove anni, riuscita ma sequestrata dal mio padrino. voto E –disse Scorpius con tono serio e cadenzale, per niente scosso di ritrovarsi di fronte al grande pozionista.
-motivazione-chiese l’uomo dentro il ritratto assottigliando lo sguardo osservando affondo il biondo.
-scusi?- chiese Scorpius.
-La motivazione, per aver realizzato quella pozione- chiese freddamente Piton.
-uccidere mio nonno-Draco deglutì James abbassò la testa mentre Eltamin sgranava gli occhi, la classe invece era paralizzata.
-il babbano?- chiese Piton con un sorriso sghembo e irrisorio.
-no! il suo migliore amico-disse freddamente e Draco deglutì ancora.
-no si sarebbe mai fatto fregare-replicò Piton.
- non lo sapremo mai, ancora una volta deve la vita a Harry Potter- finì Scorpius con tutti gli occhi della classe su di se.
-prossimo- disse Draco, felice di cambiare alunno.
-Jack Higgs, Caposcuola Serpeverde, Pozione del ghiaccio, aula pozioni Hogwarts, voto “O” –concluse il serpeverde.
-bene- enunciò Draco – il prossimo- disse il professore guardando due occhi azzurri e un viso irriverente.
-James Sirius Potter- disse sfrontato ricevendo uno sguardo schifato da Severus Piton,
– scontato-sibilò il ritratto guardando il prefetto Grifondoro-.
-immagino sia il mio nome a essere scontato-, rispose sferzante il ragazzo, -credo che sapere il nome di mio fratello la ucciderebbe una seconda volta- Draco lo trafisse con un’occhiata e Scorpius camuffò una risata con uno sbuffo.
-Potter, continui- lo riprese il professor Malfoy.
-Prefetto Grifondoro, prima pozione distillato della morte vivente con il mio miglior amico, costata un mese senza scopa e due settimane a spalare escrementi di gallina a casa dei nonni materni. Voto “E”-
-voto E- ripeté Piton incredulo.
-si l’unico Potter bravo in pozioni. Pare che i geni di mia nonna Lily Evans uniti alla caparbietà dei miei padrini: Hermione Granger e Draco Malfoy abbiano dato buoni frutti- finì il moro, senza mai abbassare lo sguardo. Sguardo che distolse Piton per guardare Draco che era come scioccato.
-prossimo-disse Draco riprendendosi, subito.
- Franklin Sloper Tassorosso, pozione per i foruncoli alla prima lezione di pozioni a Hogwarts, Voto O – finì il ragazzo, Piton era visibilmente scosso così fu Draco a far cenno al prossimo alunno.
- Brian Goldstein- disse il ragazzo del quinto gonfiando il petto e catturando l’attenzione di Piton che alzò le sopracciglia, sdegnato,
-corvonero, ho realizzato sotto la supervisione di mia madre il  Doxycida per...-
-so a cosa serve- disse funereo Piton
-ho una “ O “in pozioni- disse Brian.
-prossimo- invitò Piton.
-Ackerley Pucey, Serpeverde – Piton increspò le labbra e anche il serpeverde fece così -pozione Soporifera, aula pozioni, voto” O”-
Piton divenne serio, non si aspettava che un serpeverde si limitasse a far la sua prima pozione a scuola.
-prossimo- disse freddo l’uomo nel ritratto.
-Terry Wespurt, Grifondoro, Bevanda Balbettante aula pozioni Voto “A” – finì il ragazzo, mentre Piton già indirizzava il suo sguardo sul prossimo studente.
-Katie Smith, Tassorosso, Impacco per curare le bruciature, con la mia defunta nonna quando avevo dieci anni, Voto “O”- disse la ragazza evitando di guardare il ritratto timorosa.
-Lysander tocca a te- lo incitò Draco e il corvonero incominciò a descriversi:
- Lysander Scamander, corvonero, Soluzione Rigonfiante laboratorio di mia madre, il mio voto in pozioni è “E” – disse il simpatico e pazzo corvonero.
-tua madre sarebbe?- chiese Piton acido,
-Luna Lovegood- rispose il biondino.
Piton arricciò il naso oltraggiato, posandoli poi sull’ultima alunna che stava seduta compostamente in un banco.
- Eltamin Cassiopea Malfoy-, disse con voce chiara e distaccata, - casa di Serpeverde- Piton fece uno strano sorriso obliquo. -Prima pozione a otto anni la Felix Felicis, sotto la supervisione di mio padre. La prima che feci da sola fu l’Amortentia. Ho ancora la boccetta con me - la classe rimase incredula.
-a quale età?-chiese Piton curioso.
- avevo appena compiuto dieci anni- ammise.
-il suo cuore era già pieno d’amore-. La canzonò il ritratto e Draco storse il naso, il padrino stava giocando con il fuoco.
-amore e odio, sono una Malfoy- rispose secca Eltamin,- il mio volto in pozioni è “E” ++- concluse la ragazza.
-vuole diventare pozionista?- chiese Severus.
Eltamin rise divertita senza mai abbassare lo sguardo.
-No! Ministro della magia- disse senza vergogna.
-un mestiere ambizioso-la interruppe Piton interessato dalla sfrontatezza della ragazza, in lei vedeva Narcissa e la Granger fuse insieme.
Caparbietà, orgoglio, voglia di mettersi in mostra di primeggiare.
-dice! – lo canzonò la ragazza. – Sa!- ammise senza alcuna vergogna,
-Il mio cognome apre molte porte e ne chiude altrettante, mia madre faceva parte del magico trio che ha sconfitto Lord Voldemort , tutto grazie alla sua elevata intelligenza, infine, diventerò la nuora di Harry Potter- Draco tossì e James allargò un sorriso mentre tutti i compagni la guardavano a occhi sbarrati compreso Piton.
-ma raggiungerò quel traguardo senza l’aiuto delle tre persone elencate prima, ma esclusivamente grazie al mio ingegno, dedizione e furbizia-
 Rispose la ragazza.
La classe era assorta nel silenzio più totale.
-ambiziosa-enunciò Piton.
-assolutamente- rispose Eltamin.
-bene- disse Draco stemperando la tensione.
-ora eseguirete le indicazioni della lavagna, quella è una nuova pozione di mia invenzione- il professore vi valuterà- concluse, riportando la tensione nella classe alla normalità.
Alla fine della lezione...
-allora Severus- chiese Draco, - come ti sono sembrati?-.
-mediocri- disse il professore all’interno del ritratto.
-tuo figlio voleva uccidere tuo padre-disse Piton, ricordando le parole del primo genito del suo ex pupillo.
Draco sollevò gli occhi, incontrando quelli neri di Piton.
-con l’aiuto di Potter- rincarò la dose, l’ex professore.
-non ne sapevo niente-ammise.
-immagino, li avresti aiutati- continuò Piton, il discorso si perse e i due rimasero in silenzio.
-vi sono due o tre elementi valenti, tra cui la piccola Granger con le sembianze di una Black-disse Piton, Draco questa volta rise di gusto.
-già-disse infine.
-ministro della magia-ribadì Piton.
-già-rispose ancora il biondo.
-con quel cervello potrebbe riuscirci-affermò l’uomo nel ritratto,
-nonostante il cognome- chiese Draco.
- bè vuole sposare un Potter è disposta a tutto-, questa volta rise anche Severus.


**
La prima settimana di lezioni per il concorso di Pozionista domani, erano terminate e quel sabato mattina in molti si rilassarono vicino al grande lago.
L’atmosfera era rilassata, tanto che Lily e Scorpius stavano seduti sotto un albero intenti a baciarsi, mentre Eltamin, nonostante tutta la scuola sapesse ormai della sua relazione con James Potter, quasi non lo considerava, nonostante fossero a meno di cinque centimetri uno dall’altra.
La bionda serpeverde, leggeva un libro, rigorosamente babbano e il moro giocava con il boccino.
Alcuni schiamazzi, però, distolsero l’attenzione dei quattro ragazzi.
-Durmstrang-disse un ragazzino del terzo di tassorosso.
-arrivano guardate- disse indicando un albero che lentamente usciva dall’acqua torba del lago, increspando l’acqua.
Fino a quando un’enorme veliero, nero e tetro non usci completamente dall’acqua lanciando le ancore per ormeggiarsi.
L’arrivo della scuola di Durmstrang, aveva portato molti curiosi fuori dal castello, anche la preside seguita dai professori era uscita per dare il benvenuto.
Eltamin guardò un attimo suo padre, una maschera di assoluta indifferenza era disegnato sul viso del pozionista.
La ragazza osservò poi sua madre che prima rilassata, sgranò gli occhi quando sulla nave comparvero le prime figure.
Suo padre aveva ommesso alcune novità, penso la ragazza cosa che intuì anche Scorpius.
Gli studenti di Durmstrang indossavano un mantello di pelo e un completo rosso rubino, nessuna donna era presente a bordo della grande nave.
-ragazzi rientrate- disse la preside – non appena i nostri amici saranno scesi verrà servita la cena-
James, afferrò la mano a Eltamin e s’incamminò nel castello, si staccò subito dopo essere entrato in sala grande e averle regalato un dolce sorriso. Sorriso che Eltamin ricambiò, incurante degli sguardi di puro odio che le ragazzine le riservavano da quando la relazione tra lei e James era diventata di dominio pubblico.
La bionda s’incamminò con infinita eleganza al suo tavolo sedendosi affianco dell’inseparabile amica Lily.
-da lunedì incomincia la sfida- disse la rossa, sorridendo.
-si rispose Eltamin, - almeno qualcosa di nuovo- enunciò con disinteresse facendo ridere la piccola Potter.
La sala dopo poco accolse gli ospiti che avanzavano a passo di marcia dietro al loro preside: Victor Krum.
Dalle foto d’annata, quelle del famoso torneo tre maghi, il bulgaro non era per niente cambiato.
Indossava la stessa divisa dei suoi alunni, una ventina di ragazzi che camminavano al suo fianco, intenti a schivare i curiosi che dai banchi dei tassorosso e Grifondoro si sporgevano per vedere l’ex cercatore della nazionale.
-patetici- disse ancora Eltamin e Lily non poté che darle ragione
Le due ragazze seguirono con lo sguardo l’avanzare del preside di Durmstrang verso il tavolo dei professori; capelli scuri pelle candita folte sopracciglia e occhi neri questo era Victor Krum, un uomo sulla quarantina Imponente e massiccio.
-affascinante- disse Una ragazzina del terzo, accanto alle due serpeverde.
-la sua fama lo è- ammise Eltamin scoccando uno sguardo di rimprovero.
-Draco-, osservò Lily, -non è affascinato e tua madre...-
-è sorpresa- ammise Eltamin, -nessuno le ha detto chi era il preside della scuola avversaria- disse la Malfoy mentre Krum, si girò verso sua madre e dopo un attimo di esitazione le baciò la mano.
-ahi- disse Lily – prevedo guai- disse la rossa sussurrando verso l’amica osservando il viso livido di Draco e quello altrettanto piccato di Scorpius.
-non possiamo dire che questi di Durmstrang, non abbiano coraggio-, disse Pucey, - a nessuno sano di mente verrebbe in mente di baciare la mano alla moglie di Draco Malfoy-
 Lily rise divertita nonostante l’occhiata di rimprovero dell’amica.
La preside invitò il preside Krum, a sedersi accanto a lei e Hermione, cosa che non piacque affatto a Draco, mentre i ragazzi vennero fatti accomodare al tavolo di Serpeverde.
-dobbiamo anche far amicizia con il nemico- disse ancora Pucey.
-così pare- rispose Lily, Eltamin invece osservava ancora preoccupata il tavolo dei professori e non si accorse di nulla fino a quando non venne chiamata, da una voce che non sentiva da tanto, troppo tempo.
-Cassiopea- disse un ragazzo alto, muscoloso e dai profondi occhi neri.
Eltamin alzò lo sguardo sorpresa, mentre la sala era piombata nel silenzio più totale.

mercoledì 29 febbraio 2012

La Nuova Vita 7.


7-Un pugno allo stomaco.


Era rientrato alla casa bianca subito dopo pranzo, lasciando Blaise a una conferenza all’ospedale magico di Washinton. Da quando l’aveva lasciato, però, non riusciva a pensare ad altro che alla frase sibillina che Blaise aveva pronunciato non appena Pansy, era andata via.
Ti piace ancora? Gli aveva chiesto l’amico e lui aveva risposto la prima cosa che li era passata nella mente.
-si- ammettendo per la prima volta e senza la mente annebbiata dall’alcol che la Granger gli piaceva.
Gli era sempre piaciuta:
La sua grinta, la sua caparbietà, la decisione, l’orgoglio, l’intelligenza, quel suo modo di tenergli testa. Tutto quello la rendeva attraente e interessante agli occhi del biondo Malfoy, fin dai tempi della scuola soprattutto dopo la guerra, ma mai osò avvicinarsi rimase sempre a distanza, rigorosa e abissale distanza.
Era bella ora più che a diciotto anni e come allora irraggiungibile, inavvicinabile, constatò Draco.
Arrivò nel suo studio chiudendosi dentro, aveva notato che di lei non vi era traccia, purtroppo nemmeno del suo segretario e questo gli diede non poco fastidio.
Si chiuse la porta alle spalle, scostò la tenda guardando fuori osservando le macchine babbane sfrecciare nella vicina autostrada. Socchiuse gli occhi mordendosi un labbro prima di versarsi un po’ Firewhisky invecchiato e infine si buttò sulla poltrona del suo studio.
Il sole pian piano calava abbandonando l’uomo con il suo bicchiere tra le mani nell’oscurità. Non si mosse per ore, fino a quando decise che era ora di tirare fuori dalla sua ventiquattr’ore, i documenti e rimettersi a lavorare. Almeno lui visto che la sua collega era sparita con quel damerino, smosse i capelli passandosi sopra la mano, cercando così di levarsi dalla testa quella donna dai lunghi capelli ricci, il corpo sinuoso e il radioso sorriso.
Sorriso, che però, riservata a tutti tranne che a lui; l’odioso Malfoy,
Il Mangiamorte.
Con quei pensieri nefasti si mise ad analizzare le carte, le bozze e gli interventi che Hermione aveva pensato di attuare per le mille grane che il loro dipartimento doveva affrontare.
Grane che doveva risolvere da solo visto che l’aveva mollato per fare chissà cosa e con chissà chi, anzi quello l’aveva intuito.
**

Quando Draco se n’era andato via all’ora di pranzo, grazie a quel grandissimo stron... simpatico di Blaise Zabini.
Vedendolo chiedersi la porta del suo ufficio alle spalle, Hermione immaginò di rimanere sola e sconsolata, quel pomeriggio, ma si sbagliava, disgraziatamente si sbagliava di grosso.
(Flashback inizio).
Draco era andato via da pochi minuti e lei si rimmerse nella lettura di alcuni documenti, fino a quando la sua attenzione non venne disturbata dal bussare alla porta.
-avanti -disse senza sollevare lo sguardo dalle carte che stava analizzando.
Sentì la porta aprirsi piano e dei passi lenti arrivare vicino alla sua scrivania, sollevò lo sguardo incrociandolo con due fari verdi.
Sorrise.
-capo- disse l’uomo – sono tutti in pausa pranzo...-
Hermione rimase imbambolata a osservarlo.
Bello pensò e sicuramente occupato, rifletté.
-certo vai- disse cercando di non far trasparire la sua delusione, ma l’uomo non si mosse di un centimetro scrutandola a sua volta.
-pensavo- fece l’uomo, mostrando per un attimo imbarazzo e indecisione
-se le andava di mangiare qualcosa, con me- aggiunse distogliendo lo sguardo.
Hermione lo guardò ancora un attimo posando poi i suoi occhi marroni sulle carte, avrebbe dovuto lavorare portarsi avanti nonostante l’assenza di Malfoy, ma quell’uomo la stava invitando a mangiare, era bello, forse anche libero.
Oddio, da quando un uomo non la invitava a cena. Victor, l’ultimo era stato Victor tantissimi anni prima. Suo marito Ron, invece, non l’aveva mai fatto nemmeno da fidanzati, visto che per lui si mangiava bene solo a casa di sua madre Molly.

-va bene, disse – tanto Malfoy non c’è e da sola non posso decidere nulla- l’uomo sorrise mostrando una dentatura perfetta e un sorriso accattivante.
-ok capo-
-Hermione- disse, - almeno chiamami Hermione- l’uomo si rigirò a guardarla mentre si alzava dalla poltrona.
-Jack, io sono Jack, capo...Hermione- la riccia rise divertita, lanciandogli uno sguardo indagatore mentre afferrava la borsa e il trench e usciva dalla stanza.
-dove andiamo- disse infine mentre l’uomo le prese la mano e si smaterializzò con lei in un noto locale del centro.
-carino- disse infine la donna osservando il locale discreto.
Le pareti erano sui toni pastello, le tende alle finestre erano spesse  nascondevano la luce, lasciando la sala nella penombra.
-vieni ci mettiamo, lì- disse l’umo indicando un angolo appartato lontano dagli altri tavoli.
-nessuno ci disturberà-disse ancora.
I due mangiarono, ridettero, e bevettero per rinfrescare la gola secca per il troppo parlare.
Hermione, parlava, parlava le era sempre piaciuto parlare, raccontava aneddoti sulla scuola, sulle emozioni che provò quando scoprì di essere una strega, raccontò di Hogwarts, dei suoi amici, della guerra, del suo matrimonio infelice e delle sue uniche due luci: Rose e Hugo.
 Parlò tantissimo, mentre beveva del frizzantino bianco per accompagnare il pesce che aveva ordinato e rideva, rideva tanto ascoltando le battute senza senso di Jack.
Non si era accorta che erano le cinque, aveva un cerchio alla testa, lui le consigliava una passeggiata, conosceva un posto...
-meglio rientrare- disse la riccia e notò solo per un attimo il sorriso di Jack spegnersi.
(fine flashback).
**
Arrivarono nel Dipartimento affari magici Internazionali, dopo essersi smaterializzati, la luce soffusa dell’ufficio privo di impiegati aveva reso l’atmosfera strana,
Jack, si avvicinò piano alla Granger, che rideva senza alcun motivo, fino a quando una porta si aprì di soppiatto, facendo spalancare gli occhi verdi del segretario.
Hermione si girò di scatto per vedere chi aveva interrotto, il bel moro dalle sue intenzioni e lo sentì sgusciare via.
-Granger- disse con disprezzo Draco.
-che cazzo stai facendo?- aggiunse.
-io...- rise – niente che starei-
-sei ubbriaca- aggiunse il biondo avvinandosi e storcendo il naso non appena sentì l’odore del vino.
-non sei mio padre Malfoy- disse all’improvviso superandolo a passo di marcia e guardandosi intorno alla ricerca di Jack.
-è andato- disse con astio l’ex serpeverde.
-tranquilla! se continui cosi, ti scoperà presto-. Disse gelidamente Draco. Hermione rimase immobile, scioccata da quelle parole e l’adrenalina che un attimo prima scorreva entusiasta nelle sue vene venne meno.
L’ultima cosa che sentì fu la porta dello studio di Draco sbattere forte e lui passargli accanto senza degnarla di un saluto, smaterializzandosi dopo averla distrutta con due semplici parole.
Le aveva dato della poco di buono e si rese conto che era quella l’impressione che avrebbe dato anche lei se non fosse stata spettatrice e non protagonista.
**

Si smaterializzò direttamente dietro l’angolo della via che Blaise gli aveva appuntato in un biglietto di carta, si sistemò la cravatta e lisciò i pantaloni neri del suo perfetto e rigoroso abito sartoriale e finalmente uscì dal vicolo.
Si guardò intorno osservando distrattamente la via e il via vai di gente che entrava allo Spokan.
Da fuori tutto sembrò tranquillo, afferrò la maniglia ed entrò.
Nessuno li venne incontro così s’incammino verso il bancone e lì, gli vide, la donna dai capelli scuri li dava le spalle mentre il moro era intento a ordinare.
-potevate aspettare- disse Draco arrivando vicino a Pansy e Blaise. La donna, sì girò di scatto con un enorme sorriso sul viso, sorriso che si spense appena notò che era solo.
-Immagino che non abbia alcuna intenzione di mischiarsi con dei Mangiamorte- disse Blaise, ponendo l’accento sulla parola, che fece sobbalzare sua moglie e assottigliare lo sguardo al suo amico.
-Blaise- lo riproverò Pansy. –Dra- chiese ancora la mora.
-perché non è venuta, l’hai inv...-disse infine la ex Prefetto dei Serpeverde.
-No- rispose acido, superandoli e ordinando qualcosa di forte per schiarirsi le idee e per togliersi dagli occhi quel damerino che tentava di strusciarsi sulla Granger. Granger, che ubriaca com’era, non si rendeva conto di quello che stava succedendo.
-Blaise- disse infine buttando giù un generoso sorso.
-non voglio più vedere nel mio ufficio il segretario della Granger-disse con il suo solito tono freddo, quello che ricordò il vecchio Draco.
Blaise, sollevò lo sguardo un attimo increspando le labbra ritornando serio dopo pochi secondi.
-dovrei motivare il suo licenziamento-ammise il moro
-non me ne frega, puoi farlo diventare anche il tuo vice. Voglio solamente non vederlo nel mio ufficio-terminò il biondo.
-Dra- cercò di richiamarlo Pansy, ma il biondo pagò e senza dire nulla uscì dal locale.
Pansy si girò verso il marito perplessa e lui rise divertito.
-A Draco non piace essere in competizione- lei spalancò gli occhi perplessa.
-La Granger- pronunciò piano la mora.
-già, sapevo che avrebbe portato scompiglio-continuò Zabini.
-Bla, l’hai fatto apposta- chiese sua moglie guardandolo negli occhi, indagando.
-certo- ammise senza vergogna.
-ne è innamorato da anni, deve solo ammetterlo e cercare di conquistarla-
Pansy si girò ancora verso la porta in cui Draco Malfoy era sparito.
-tu pensi che... lei-cercò di trovare le parole Pansy ma queste non arrivarono.
-nessuna gli resiste, me l’avevi detto tu tanto tempo fa, ricordi- e Pansy ricordò e fu un pugno allo stomaco.