venerdì 24 febbraio 2012

La Regina di Ghiaccio.51


51-Il Bagno dei Prefetti.

Camminavano con le mani intrecciate una all’altra, mente i loro fianchi si sfioravano rilasciando dei piccoli brividi lungo la schiena.
James, non smetteva nemmeno un secondo di sussurrarle dolci parole all’orecchio facendola arrossire, rendendola umana agli occhi di chi ormai la sapeva guardare nel profondo.
Le bastava veramente poco, per riprendere il buon’umore, le bastava stare con lui per sorridere come non mai.
È questo che fa l’amore? Pensava Eltamin guardando il moro e incrociando i suoi occhi azzurri, non riuscendo a trattenersi lo baciò sfiorando appena le sue labbra.
James, dopo quell’inaspettato bacio la tenne stretta tra le sue braccia forti, depositandole una serie incommensurabile di baci umidi, dolci, indiscutibilmente eccitanti, che lambirono prima il mento per giungere fin giù al collo lungo, bianco e delicato di Eltamin.
-il tuo profumo è stupendo- ammise James senza riuscire più a trattenersi.
Facendola sorridere non solo con le labbra ma con gli occhi.
Quegli occhi, che un tempo lo guardavano gelidi, ora risplendevano di un intenso azzurro e specchiandosi in essi James ebbe per l’ennesima volta la conferma che quella sarebbe stata la donna della sua vita, l’unica.
Dei passi affrettati lo distolsero, però, dall’ammirare e lambire le labbra della sua bella Eltamin.
Si scostò un secondo, posando un dito sulle labbra della bionda serpeverde, invitandola a stare zitta.
Il silenzio durò un attimo, poi sentirono i passi e le risate e lì, il panico lì invase.
Quelle voci le conoscevano benissimo, quelle voci appartenevano a Draco e Hermione. Eltamin sgranò gli occhi preoccupata, non dovevano farsi beccare, se no; Addio serata!

-metti questa- disse James mentre sfilava un vecchio mantello dalla sacca che si era portato dietro.
-James- cercò di ribattere Eltamin,
-su svelta!- disse il moro appiattendosi al muro disilludendosi con un colpo di bacchetta, nascondendosi infine anche lui sotto il mantello dell’invisibilità di suo nonno prima e di suo padre poi.
Quando Draco e Hermione passarono lì vicino, ebbero entrambi la sensazione che uno strano sorriso increspò il volto dell’ex Grifondoro, che con la coda dell’occhio guardò nel punto in cui i due si erano nascosti.
-Dra-, disse- ma se ci becca Gazza, che diciamo?-chiese la Granger tirando il marito lontano dal quell’andito.
-che siamo sposati- rispose sbrigativo il biondo, scingendo la mano alla moglie girando poi l’angolo.
-dove credi stiano andando?- chiese Eltamin preoccupata per la prima volta da quando aveva incontrato James nei sotterranei.
-nella stanza delle coppie- rispose James guardando il punto in cui i genitori della sua fidanzata erano scomparsi.
-dove dormiamo?- chiese preoccupata Eltamin costatando che per loro quella sera la stanza sarebbe stata off-limits .
-non so, qualche posto troveremo- disse infine il moro. Stringendo la mano della serpeverde e andando poi dalla parte opposta ai coniugi Malfoy.
-basta che stiamo insieme, va bene anche un polveroso ripostiglio per le scope- disse James.
-ora non esagerare- replicò Eltamin guardandolo torvo, facendo ridere il moro.
-ok, mia regina troverò un posso adeguato alla sua bellezza- enunciò con enfasi mettendo una mano sul cuore, inchinando appena il capo, facendo infine, una leggera riverenza.
Eltamin lo guardò interrogativa.
-va be, qualcosa di adeguato- chiarì infine, baciandole un’altra volta il collo, mentre Eltamin si lasciva abbracciare da lui.
**
Arrivarono furtivi, guardandosi le spalle a vicenda, fino alla quarta porta a sinistra della statua di Boris il Basito al quinto piano, lì era situata da ormai mille anni: Il Bagno dei Prefetti.
James si guardò intorno, pronunciando la parola d’ordine, che sperò con tutto il cuore non fosse cambiata nella settimana delle vacanze di Pasqua.
-Algabranchia- sussurrò il moro e la porta si aprì dinanzi a lui e alla bella Serpeverde, facendoli comparire uno soddisfatto ghigno.
 Eltamin, non era mai andata nel bagno dei prefetti, benché fosse il capitano della sua casa e fosse consentito anche a lei l’uso del suddetto bagno, quindi era curiosa di vedere quale magia esso racchiudeva.
Sempre con la mano stretta a quella di James, varcarono alla fine il passaggio e quello che vide la lasciò senza fiato.
Stupendo, pensò spalancando gli occhi.
Il bagno era maestosamente bello: un centinaio di rubinetti d'oro si trovano ai bordi della piscina, ciascuno con una pietra di colore diverso incastonata nel pomello. Dai rubinetti sgorga acqua calda mischiata a quella fredda; sul bordo della vasca, c'è anche un trampolino. Lunghe tende di lino bianco pendono alle finestre; una grossa pila di soffici asciugamani candidi si ergeva in un angolo e sulla parete c'era un solo dipinto con la cornice dorata che ritraeva una sirena bionda profondamente addormentata su una roccia.
Eltamin si stacco da James, facendo due passi fino al bordo della piscina inchinandosi appena quando arrivo al bordo. Guardò il fondo notando il meraviglioso mosaico blu raffigurante Il Tritone e le sue figlie, sorrise leggermente e si rilassò.
-ti piace?- chiese James, sfilandosi la cravatta della divisa, lanciandola in una poltrona poco distante dal punto in cui si era fermato a osservare la bionda Serpeverde.
-è stupenda- ammise Eltamin, mentre con disinvoltura sfilava dalla tasca della sua mantella una bustina di plastica colorata contenente delle polveri colorate.
-cosa è?- chiese curioso James osservando le mani di Eltamin armeggiare operose.
Eltamin si espandeva nell’aria avvolgendo il corpo, l’anima e i sensi dei due ragazzi.
James si avvicinò piano alla ragazza, allentando la sua cravatta senza mai smettere di guardarla in viso, le sfilò il maglione con dolcezza, sbottonò la camicia bottone dopo bottone senza mai distogliere lo sguardo dagli occhi azzurri della serpeverde.
Anche Eltamin aiutò James a liberarsi della divisa, slacciò il cinto e sfilò il maglione avvicinandosi al petto del moro, che rabbrividiva al contatto con le lunghe e fredde dita della ragazza, ma nonostante questo sorrise soddisfatto della situazione creatasi.
Coinvolgente e magica era l’atmosfera, caldi erano i loro colpi e vogliose le loro mani. La voglia di stringersi, accarezzarsi, sfiorarsi e donarsi piacere era prorompente; Bastava guardarli per capire l’attrazione che c’era tra loro, bastava un leggero tocco per perdersi nel dolce incanto dei sensi, lo sapevano ormai e non fuggivano più.
Si volevano e si desideravano con ardore.
Erano bisognosi di perdersi ancora uno nell’altra, di unirsi e amarsi ancora.
 Il loro era vero amore, unito a tanto altro e altro ancora da scoprire.
James sganciò la gonna di Eltamin facendola scivolare lungo i fianchi della bionda per poi cadere sul pavimento di marmo bianco.
Ora, con la sola biancheria si guardavano analizzando ogni centimetro di pelle, beandosi di quello che i loro occhi ammiravano.
Eltamin morse il labbro inumidendolo poi con la lingua e James non riuscì più a trattenersi attaccandosi alle sue labbra come un assetato .
Le sfilò una spallina del reggiseno e poi l’altra mentre le loro bocche erano unite e le loro lingue impegnate in una sensuale e seducente danza.
Leggeri tocchi, languidi respiri fino a quando anche l’ultimo indumento intimo cadde esanime a terra.
-Eltamin – la chiamò James non appena la bionda si staccò da lui per prendere aria.
 Lei rise divertita buttandosi in acqua mentre James ammirava le forme sinuose del suo corpo.
La raggiunse, un attimo dopo essersi privato dell’unico indumento che ancora indossava, al contatto con l’acqua calda il suo corpo nudo e atletico ricevette una sferzata, riscaldandolo. Due bracciate e già era da lei che lo aspettava impaziente a un angolo della vasca, una leggera schiuma le copriva il seno e le spalle, James la tolse accarezzando delicatamente la pelle morbida e ora umida di Eltamin prima di lambire con la lingua e con i denti quelle piccole gemme rosa.
-ogni volta, sei più bella- disse con voce roca facendola ridere mentre con le mani accarezzava la schiena del moro. Le sue mani salivano e scendevano accarezzando prima le spalle e i muscoli tesi, poi la schiene fino al fondo schiena.
-stai cercando di incantarmi Potter?- chiese Eltamin scoccandoli uno sguardo indagatore.
-No Malfoy- ammise il moro prendendola sui fianchi accarezzandole ora le natiche lisce e sode, mentre la bionda con un colpo di reni strinse le sue lunghe gambe intorno al tronco del Grifondoro.
-non ho bisogno di legarti a me con la magia. Tu sei mia- disse penetrando con un gesto secco in lei, sconvolgendola solo per un momento.
Eltamin inarcò la schiena, mentre James spingeva dentro il suo membro con desiderio e frenesia, le spinte da dolci divennero sempre più decise, smaniose fino a quando arrivarono all’orgasmo che coinvolse entrambi.
Rimasero alcune ore immersi in quell’acqua calda e accogliente, coccolandosi e massaggiandoci dolcemente, ridendo e divertendosi tra schizzi e tuffi fino a quando una leggera sonnolenza non gli portò alla ricerca di un rifugio per la notte.
Si rivestirono in fretta, asciugandosi i capelli con la magia, e uscirono dal bagno dei prefetti, la luce dell’andito era soffusa, un silenzio assordate li accompagnava l’unico ticchettio era quello dell’orologio di James, regalo del padrino per il suo diciassettesimo compleanno.
-dove andiamo?- Chiese Eltamin.
James rise srotolando una vecchia pergamena sgualcita.
-che diavoleria è questa?- disse la serpeverde guardando il moro.
-ma tua madre non ti aveva raccontato tutto quello che faceva a scuola-, la canzonò il moro mentre batteva con un leggero colpo sulla pergamena pronunciando.
-giuro di non avere buone intenzioni- disse con voce bassissima, quasi un sibilo catturando l’attenzione di Eltamin.
-non sarà?-
-oh si mia bella, è proprio la mappa del malandrino- ammise James tronfio.
-che cosa vedi- chiese ancora Eltamin scrutando quella pergamena consunta.
-vediamo- disse James.
-questo è il tuo dormitorio- enunciò piatto e questo è tuo fratello un po’ troppo vicino a mia sorella- Eltamin rise sotto i baffi.
-questa è la preside che chiacchiera con i quadri della presidenza, secondo me si è pentita di aver chiamato tuo padre. ci farà schiattare tutti- ammise ancora il grifondoro beccandosi un colpo sulla spalla.
-qui disse indicando due puntini sovrapposti-, sono i miei padrini che va bè, hai capito- Eltamin divenne rossa come un pomodoro al solo pensiero che i suoi fossero in atteggiamenti intimi.
-Eltamin , tua madre aspetta due gemelli sai vero che...-
-James per favore- lo ribeccò la bionda e il moro smise di commentare.
-questo è Albus che ci tenta ancora con la ragazzina che li piace-
-oh- disse Eltamin stupita.
-tra meno di due secondi si alza e lo molla da solo. Scommetti?-
E meno di un minuto della ragazza affianco ad Albus Severus Potter non ci fu nemmeno traccia.
-poverino- disse Eltamin.
-sbaglia approccio è troppo dolce, lo vede come un amico-
-certo deve dirle che è una lastra di marmo per farla innamorare-
-eh sì, quello in effetti era il mio consiglio. Dice, però, che non lo seguirà- Eltamin scosse il capo rimbrottando contro il suo fidanzato che sempre con gli occhi sulla pergamena guardava la sua espressione sconfortata.
-Malfoy- disse alla fine.
-se ti proponessi una sfida. Accetteresti- disse James mentre Eltamin sospirò sonoramente.
-Una notte nella Stamberga Strillante- propose James sfidandola.
-che vinco se vengo?- disse
-tantissimi baci- cercò di dire James ma Eltamin sollevò le sopracciglia perplessa.
-quelli li ottengo senza sforzo- replicò decisa.
-se vengo, voglio che come penitenza domani indosserai la divisa di Serpeverde- ah James si spense il sorriso.
-non mi piace più giocare con te Malfoy- disse il moro, mentre Eltamin li strappo la pergamena di mano e prese a correre lungo le scale arrivando fino all’atrio del castello, sollevando lo sguardo verso le scale dove un mesto James avanzava triste e goffo.
-Dai amore- lo richiamò lei.
-ti riserverò tante coccole, questa notte-disse con voce suadente la Serpeverde, Il grifondoro sollevò lo sguardo incatenandolo a quello di Eltamin e la raggiunse.
La mattina successiva si sarebbe umiliano in sala grande, ma almeno quella notte si sarebbe beato tra le braccia della sua regina.

La Regina di Ghiaccio. 50


50-L’intransigente Professore di Pozioni.

Finita la cena, i ragazzi si recarono come detto dalla preside prima del banchetto, nella sala conferenze.
Lì ad attenderli , oltre al nuovo professore Draco Lucius Malfoy, c’era anche Lumacorno e la Preside McGranitt.
Draco, lì osservò entrare uno a uno, notando negli occhi dei giovani studenti, stupore, ansia, voglia di rivalsa e solo in tre ostilità.
Sua figlia era una dei tre ostili e dal suo sguardo era lui l’indiziato principe di questo sentimento, cosa che lo fece sorridere.
Era offesa, forche era li, offesa e scocciata come James che non sapeva a chi rivolgere lo sguardo più truce se al suo padrino o al Caposcuola dei Grifondoro che li stava accanto.
-bene accomodatevi- disse Draco Malfoy alzandosi in piedi e guardando i visi degli studenti.
-sarò breve e conciso- disse con tono serio, assottigliando lo sguardo analizzando soprattutto i Grifondoro che lo scrutavano scettici e un tassorosso che non accennava a distogliere lo sguardo dal suo braccio, dove sotto una fine camicia bianca faceva bella mostra il famoso marchio nero.
- ho accettato questo incarico. Dopo le insistenze della preside- disse Malfoy – so per certo che nessuno di voi ha la ben che minima possibilità di vittoria contro gli alunni, ma con il mio aiuto e un po’ di fortuna potreste anche riuscire nell’impresa- finì mentre Eltamin sbuffò scocciata e Scorpius si passava nervosamente una mano nei capelli.
-pretendo da tutti voi professionalità, impegno e dedizione alla causa. Nella mia aula nessuna mosca può volare senza che io le abbia dato il consenso- aggiunse piatto osservando James Potter che non abbassò lo sguardo.
-Non voglio sentire litigi stupidi tra case o cretinate varie, pena l’estromissione dal concorso. Esigo puntualità e spero vivamente per voi che siate qui perché realmente ingamba nella materia non per cognomi famosi che alcuni di voi porta o per amicizie varie dei vostri genitori con qualche professore- la preside tossì ma Draco non si scompose minimamente.
-ora potete andare, domani la lezione sarà alle otto in punto, nella vecchia aula quella che utilizzava il vecchi professor Piton-.
-immaginavo- disse Scorpius in un sussurrò.
-prego signor Malfoy- dica anche a noi il suo pensiero.
Scorpius si girò a guardare il padre con espressione sconcertata.
-niente- disse con voce bassa.
-Non la sento, per favore ripeta più forte-
-Non ho detto niente Professore- rispose un furibondo Scorpius che lanciò uno sguardo di fuoco a suo padre.
Quella settimana sarebbe stata un vero inferno, chi credeva che portare lo stesso cognome del professore l’avrebbe avvantaggiato si sbagliava, ma lo sapeva fin dal principio suo padre su questo era intransigente.
 Dovete guadagnarvi il rispetto con il sudore, il vostro cognome ha troppe macchie e voi non ne dovrete aggiungere di nuove.
Questo ripeteva, da anni suo padre e ormai quello era diventato per lui un mantra.
Scorpius fu il primo a uscire, nemmeno si fermò a parlare con sua madre che appena vide il viso contrito del primogenito, capì che Draco aveva già messo in chiaro le cose, i primi a saggiare la sua rigidità sarebbero stati Scorpius ed Eltamin, quest’ultima però sarebbe stata una bella gatta da pelare, pensò Hermione vedendo sfilare uno a uno, i ragazzi dalla sala congressi.
Erano quasi tutti usciti, quando Draco riprese la parola:
-tu come ti chiami- chiese a un Grifondoro.
-Terry Wespurt, quinto anno Grifondoro- rispose il ragazzo gonfiando il petto come un pollo. Draco lo squadrò un attimo poi ghignò.
Quello non era un buon segno pensò Eltamin lanciando uno sguardo indagatore a James.
-Dovresti applicarti, nello schermare la mente Wespurt. Non è consigliato dichiarare al proprio insegnante il disprezzo che provi per lui-, disse freddo assottigliando lo sguardo.
Ghiaccio puro.
-Il mio è un consiglio spassionato, la legismazia è pane quotidiano a Durmstrang; Tu! sei una preda troppo manovrabile- disse secco Draco Malfoy.
-e non vorrei fallire perché tu sei un incapace – disse spiccio. Il tassorosso spalancò la bocca incredulo nel sentire le parole del professore.
-Io- cercò di ribattere.
-devi solo impegnarti un po’- concluse – ma non cruciarti maghi più famosi e in gamba di te hanno problemi con quest’antica arte-
-e si aggiunse Draco – è un’arte oscura per quello sono molto esperto. Però ci riesce Potter- indicando James che si era bloccato a sentire la ramanzina di Draco, - possono riuscirci tutti- terminò l’ex Serpeverde.
James arricciò il naso e senza nemmeno salutare uscì dalla stanza, alla fine anche Eltamin uscì ma James era già sparito cosa che non le piacque per niente. Suo padre stava già mettendo il malumore tra loro, Scorpius doveva essere nero e James anche peggio.
-tuo padre è una forza Malfoy- disse il caposcuola dei Sepeverde -mio padre lo diceva che i Malfoy sono il meglio- terminò il ragazzo affiancandola.
Eltamin annuì svogliata, mentre senza aggiungere mezza parole, si avviava alla sua sala comune.
**
Draco osservò i ragazzi uscire con una strana espressione sul viso, tutti avrebbero rigato dritto, bastava mettere in chiaro chi comandasse in aula.
Si passò una mano sui biondi capelli e guardò la donna che poggiata con la spalla sulla porta, lo guardava offesa. Era bellissima anche così pensò Draco, i lunghi capelli ricci le incorniciavano il viso, gli occhi marroni brillavano risaltando la pelle candida e le guance leggermente arrossate. La bocca era carnosa e rosa come sempre, se si impegnava poteva sentire il suo profumo, inebriante poi l’occhi cadde sul ventre appena  pronunciato e sorrise finalmente. Lì crescevano le sue piccole principesse e per un momento si scordò di essere un rigido professore di pozioni e divenne nuovamente solo Draco Malfoy, un padre.
-che hai combinato- chiese Hermione avanzando verso la cattedra, nella stanza ormai vuota.
-nulla- rispose lui distogliendo lo sguardo dalla moglie e raccogliendo le pergamene in cui erano scritti i nomi degli alunni del corso.
-Scorpius nemmeno mi ha salutato-
-ti ha visto solo un ora fa, Granger. Non deve per forza fare il sentimentale.
-Eltamin?- chiese la donna infischiandosene delle lamentele del marito.
-anche James era offeso. Quindi Draco hai combinato qualcosa-
Disse con voce indagatrice.
-hai visto, dove c’ha sistemato la preside?- chiese cambiando discorso Draco.
-vicino alla torre dei Corvonero- rispose Hermione.
-peccato- rispose Draco sollevando lo sguardo, fondendolo con quello della moglie. –avrei voluto sostare per queste due settimane nella nostra vecchia stanza- terminò malizioso, imbarazzando Hermione.
-signora Malfoy- la canzonò, - ancora ti vergogni- disse baciandola con trasposto infischiandosene di essere visto.
Lei rimase prima stupita dal gesto e replicò al bacio appassionato del marito infilando le mani tra i crini dorati di Draco inebriandosi ancora una volta delle emozioni che solo lui riusciva a donarle.
**
Eltamin era arrivata a serpeverde con un diavolo per capello e non si stupì nel vedere disteso sul letto di Lily un irritatissimo Scorpius.
 Il biondo, sollevò lo sguardo verso la sorella e bastò solo quello per capirsi.
-è stato così brutto chiese- Lily osservandoli.
-umiliante- disse freddo Scorpius.
-Sarà una settimana orribile- disse ancora Eltamin.
-due vorrai dire- la riprese il fratello.
-vero- ricordo la bionda sedendosi orai distrutta nel letto.
-James deve essere incazzato, non mi ha nemmeno aspettato-
-perché?- chiese Scorpius. –almeno su di lui non ha insinuato che è nell’elenco solo perché è suo figlio-
-no ha detto però a Wespurt che deve riuscire a scremare la mente e che poteva farlo con l’esercizio, c’era riuscito anche James quindi poteva benissimo farlo-
-gentile- proferì Scorpius.
-già- enunciò pitta Eltamin mentre qualcuno bussava alla porta.
-se è lui oggi lo schianto- enunciò Scorpius buttandosi il cuscino di Lily sul viso mentre la sua fidanzata si alzava ad aprire.
-Ciao- disse un bambino , sicuramente del primo anno.
-fuori c’è il Prefetto dei grifondoro che vuole parlare con Malfoy.
Scorpius ed Eltamin si alzarono di scatto e il ragazzino li guardò sorpreso.
-Eltamin Malfoy- disse sparendo subito dopo.
-No James , vuole morire per mano del padrino- enunciò Scorpius ributtandosi a peso morto nel letto, mentre Eltamin lì lanciò uno sguardo ostile e uscendo velocemente dalla sua stanza.
La bionda superò il freddo muro di pietra che celava la sua sala comune e apparì all’improvviso in un andito dei sotterranei, in cui una luce verdastra metteva i brividi a chi era poco avvezzo all’oscurità.
Lo vide subito: era poggiato con la schiena al freddo muro di pietra, il piede batteva ad intervalli regolari sul pavimento, mentre il suo sguardo era rivolto ad un punto indefinito nel muro.
 Gli occhi erano socchiusi, le mani strette in un pugno, solo i capelli erano sempre gli stessi, scuri e indomabili.
Era stupendo anche così, sovrappensiero e sicuramente incazzato.
-James- disse palesando la sua presenza al giovane grifondoro.
-credevo che non saresti uscita- disse sollevandosi e guardando la serpeverde che rimase sorpresa da quelle parole.
-perché credevi questo- chiese preoccupata.
-visto che ci sono i tuoi al castello, magari...-
-James siamo riusciti a vederci e stare insieme per tutte le vacanze sotto il loro naso, non vedo cosa ci possa fermare ora-
-bah, fammi pensare. Le ronde, le poche stanze a disposizione, la clandestinità della nostra relazione e la mia punizione-disse tutto d’un fiato James
-oggi non sei in punizione, Potter- disse Eltamin riducendo le distanze, guardandolo con fare malizioso, mentre un ghigno divertivo le si formava in viso.
-Malfoy- rispose James accarezzandole delicatamente i fianchi – se fai così io non riesco a resistere-
-ah si- rispose Eltamin sbattendo le ciglia.
-bene, è proprio quello che voglio ammise- riducendo ancora di più le distanze tra loro strusciandosi sul moro che ora la stringeva al suo corpo.
-vuoi andare da qualche parte, in particolare?- chiese James con voce rotta dell’eccitazione.
Eltamin li sussurrò una parola nell’orecchio e lui rise divertito.
-Andiamo- disse infine, stringendola a se lasciando sconvolti due serpeverde che in quel momento giungevano dalle scale per rientrare nella sala comune Verde e Argento, Eltamin e James non fecero una piega anzi si baciarono ancora, lasciando ammutoliti i due.

La Regina di Ghiaccio.49.

49.Pozionista Domani.

Erano rientrati al castello di magia e stregoneria di Hogwarts al primo imbrunire tramite camino, atterrando direttamente in presidenza.
-buonasera ragazzi!- disse con voce incolore la preside McGranitt, senza sollevare lo sguardo sui tre Malfoy e i tre Potter, che erano appena sbucati dal suo focolare intenti a levare la cenere che si era posata sui loro abiti.
-buonasera- risposero i ragazzi guardandosi poi intorno, soprattutto Anthares e Albus, che non avevano mai preso una punizione e quindi mai varcato quel maestoso ufficio.
I due sorrisero ai quadri dei due presidi, di cui, fin da piccoli avevano sentito parlare: Albus Silente e Severus Piton . I due, lì guardavano uno schifato, Piton e l’altro raggiante, Silente.
-potete andare- disse la preside sollevando la testa verso il gruppo.
-Potter- disse infine mentre Scorpius aveva già aperto la porta.
-James- specificò la McGranitt,
-sono magnanima, sai dopo le festività pasquali- disse con tono asciutto l’anziana strega, mentre un accigliato James la guardava stupito.
Sì era dimenticato di essere in punizione, lui, aveva programmato di passare tutta la sera a coccolare la sua Eltamin e quella vecchia pipistrella, pensò il moro Grifondoro, stava mandando i suoi piani in fumo.
Inaudito!
- la punizione di questa sera, verrà annullata- disse infine la donna.
James sorrise radioso all’indirizzo della preside mentre uno schifato Piton lo guardava accigliato.
-Minerva- disse il ritratto dell’ex preside che lo scrutava con quegli occhi neri e vitrei, smuovendo i suoi untuosi capelli corvini, arricciando il suo lungo naso adunco in un’espressione di profondo disgusto.
- che punizioni sono queste; Ha dato un pugno a un caposcuola senza alcun motivo- disse scocciato l'ex professore di pozioni.
James lo trafisse con lo sguardo.
Lo detestava, nonostante suo padre ne parlasse bene, visto quello che alla fine il vecchio professore aveva fatto per lui.
-guardalo non è nemmeno pentito. È sfrontato come suo padre, peggio come suo nonno.- disse con voce stridula Severus Piton, beccandosi uno sguardo carico di astio dal giovane prefetto Grifondoro.
-Basta Severus- lo riprese la preside, poi guardando James e il resto dei ragazzi che ancora non si era mosso dal suo ufficio, aggiunse:
-logicamente, domani riprenderanno e mi trovo costretta a sospenderti la carica di prefetto- James impallidì sentendo quella frase.
Non sarebbe stato più un prefetto, era destituito.
-ma preside!- cercò di dire.
-mi sembra una cosa esagerata- proferì Eltamin, difendendolo mentre Scorpius scuoteva la testa.
-mio padre aveva il marchio nero nel braccio e ha fatto cose ben peggiori. Mia madre, ha più volte aggirato le regole, ma nessuno è mai stato privato della spilla-disse Eltamin portando avanti la sua teoria.
-impertinente- disse un vecchio preside, facendola ghignare.
-questo è solo il mio parere- disse sferzante la giovane senza alcuna vergogna, guardando prima il ritratto e poi la preside.
-per fortuna signorina Malfoy- rispose la preside –non siamo più in quei nefasti anni- rispose la donna guardando la giovane serpeverde.
-Io non ho... -
-ora per favore andate a cambiarvi vi voglio puntuali in sala grande- disse la donna.
- Ci sono degli ospiti e spero non facciate sfigurare la scuola con le vostre mancanze – enunciò la vecchia strega, congedandoli.
Eltamin sbuffò, girandosi appena la McGranitt smise di parlare superando il fratello che la guardò accigliato, lo superò di slancio dandogli una spinta e uscì per prima senza aspettare nessuno.
-Arrabbiata per la seratina romantica andata in fumo- disse tra i denti Scorpius beccandosi un’occhiataccia sia di Lily sia di James.
-volete muovervi- li rimproverò la McGranitt e finalmente uscirono diretti ai loro rispettivi dormitori.
**
Una luce soffusa illuminava la stanza che da ormai cinque anni Eltamin Malfoy e Lily Potter condividevano nel dormitorio femminile di Serpeverde.
-potevi aspettarmi- disse Lily sbattendo la porta osservando che Eltamin aveva già indossato la divisa della scuola con i colori verde e argento segno distintivo della casa di Salazar.
-eri con il tuo simpaticissimo e stronzissimo fidanzato- disse acida la bionda mentre afferrava la cravatta e la infilava delicatamente nel collo.
-era una battuta Eltamin-
-l’ennesima- rispose piccata.
-mi sono stancata di sentire le sue battute, come se lui facesse il santo-
-ma vedi...-
Vedi cosa Lily, mi risulta che James sia tuo fratello ma che mai ti sia stata fatta alcuna battuta. Imparasse anche Scorpius, ma lui no lui deve sempre mettere bocca su tutto sembra il nonno- urlò ancora Eltamin.
Lily non seppe replicare e lasciò perdere cambiandosi anche lei per scendere finalmente in sala grande per la cena.
**
Gli studenti erano già tutti seduti nelle rispettive tavolate, Eltamin e Lily furono le ultime ad entrare sotto lo sguardo vigile del custode Gazza e quello severo della preside. Le due serpeverdi si sedettero vicine al resto della squadra e stettero in silenzio, ognuna persa nei propri pensieri, fino a quando la preside McGranitt non raggiunse il pulpito per il discorso di rito dopo il ritorno dalle vacanze.
-Buonasera ragazzi- disse la preside attirando così l’attenzione dell’intera sala, - prima di riempire lo stomaco con la succulenta cena, ho da fare alcuni annunci, che spero, vi allieteranno- ammise la donna.
La sala era piombata nel silenzio, tutte le quattro tavolate erano ormai interessate dalle novità che la McGranitt, di lì a poco avrebbe annunciato.
-sono lieta di informarvi che la nostra scuola parteciperà alla competizione: “Pozionista domani”, un concorso tra scuole che premia il miglior alunno per anno di corso, nell’antica arte delle Pozioni-.
Eltamin si mosse impercettibilmente sulla sedia, senza mai distogliere i suoi occhi azzurri da quelli della preside, che riprese a parlare.
-questa competizione, si terrà proprio qui a Hogwarts- ammise la strega-il nostro avversario nel concorso sarà: L'Istituto per gli studi magici di Durmstrang- concluse la strega.
-scuola molto rinomata, un’istituzione in fatto di pozionisti-ammise.
-e maghi oscuri- aggiunse Eltamin, sussurrando impercettibilmente facendosi sentire dalla sola Lily, che sorrise.
- io e il professor Lumacorno, abbiamo deciso che a seguire, chi di voi è meritevole, sarà un professore esterno-, la preside si girò verso il vecchio professore che sorrise affabile all’indirizzo della donna che poi riprese a parlare.
-Non fate fare brutte figure alla scuola e tanto meno al professore.- disse seria scrutando tutte e tre le bacate soffermandosi soprattutto su quella dei Grifondoro.- convincerlo mi è costato moltissimo- ammise la donna.
-basta pagare e vengono tutti- disse Lily facendo sorridere Eltamin.
-abbiamo scelto un alunno per casa , il migliore del proprio anno. Quindi a uno a uno che vi chiamerò, venite qua su- disse spiccia la McGranitt indicando la pedana nella quale era posto il tavolo dei professori.
La donna si schiarì la voce e incominciò il lungo elenco:
-Settimo anno Grifondoro- Theodor Wallace; Settimo anno Tassorosso - Damocles Belby;
Settimo anno Corvonero- Scorpius Hyperion Malfoy; settimo anno Serpeverde-Jack Higgs ;
-hanno scelto Scorpius- Disse Lily osservando il fidanzato che si alzava dirigendosi sopra la pedana con un’espressione seria dipinta in volto.
-c’è anche Wallace- notò Eltamin.
-già, almeno così non si metterà a duellare con chi sappiamo noi-, disse Lily grave, mentre Eltamin per poco non le scoppiava a ridere in faccia.
-Sesto anno Grifondoro-James Sirius Potter; Sesto anno Tassorosso- Franklin Sloper; Sesto anno Corvonero- Brian Goldstein; Sesto anno Serpeverde- Ackerley Pucey. disse la preside.
-come non detto- enunciò Lily, mentre suo fratello si alzava dal tavolo dei grifondoro con un’espressione per niente felice.
-sembra che non voglia andare- disse Eltamin.
-eh già. Questa è una scocciatura perché deve sgobbare e non può coccolarti- disse Lily abbassando la voce a un sussurro. Eltamin abbassò lo sguardo quasi imbarazzata.
-smettila- disse infine la serpeverde.
-schhh- aggiunse la Potter – ora tocca al nostro anno- aggiunse.
-Quinto anno Grifondoro- Terry Wespurt; Quinto anno Tassorosso-Katie Smith; Quinto anno Corvonero- Lysander Scamander; Quinto anno Serpeverde- Eltamin Cassiopea Malfoy- enunciò infine la preside.
Lily si girò soddisfatta verso l’amica.
-vai e fai vedere; chi è la più brava pozionista in questa scuola- disse Lily, mentre Eltamin con infinita lentezza si alzava dalla panca dirigendosi nel luogo indicato dalla preside.
-mi guardano tutti- notò Eltamin, appena arrivò vicino a suo fratello, scordandosi che solo un’ora prima avevano avuto un piccolo scambio di opinioni.
-non guardano te, ma Wallace e James. Spero che il professore esterno sia in grado di reggere- ammise il Corvonero, -la maggior parte di noi non va per niente d’accordo- disse ancora Scorpius guardando il Caposcuola dei Tassorosso e quello di Serpeverde.
-bene- disse la McGranitt – questi sono i ragazzi che concorreranno per Hogwarts, mi auguro che tifiate per tutti indistintamente-
Concluse, prima che un timido applauso partito da Hagrid prendesse consistenza.
-scusi- disse Eltamin attirando l’attenzione della preside.
-ma questo concorso quanto dura?- chiese la serpeverde – perché io avrei i GUFO e non intendo perdere tempo – la sala si gelò alle parole di Eltamin.
-Non si preoccupi signorina Malfoy, non perderà alcun tempo prezioso, arricchirà la sua conoscenza in pozioni- aggiunse la preside guardandola severa.- Ora, prego vada a sedersi al suo tavolo- finì la vecchia strega.
-scusi chiese Wallace- alzando la mano appena giunto al tavolo dei Grifondoro, beccandosi lo sguardo torvo di James.
-chi è professore esterno-
-Ora c’arrivo Signor Wallace, non sia impaziente- rispose la strega e dopo aver schiarito la voce con un colo di tosse, riprese a parlare.
-seguirete per una settimana, prima dell’arrivo della scuola Durmstrang, delle lezioni con uno dei migliori pozionisti del mondo, vincitori di premi illustri- illustrò la vecchia professoressa di trasfigurazione,
-pure- disse Eltamin, mentre Lily ascoltava la preside.
-deve avere poco da fare nel suo laboratorio, per venire qua per uno stupido concordo- disse in un sussurro.
-è il titolare dell’ufficio pozionisti del Ministero-continuò la Preside.
Eltamin si bloccò, Scorpius si girò nervoso a guardare la sorella che ricambiò lo sguardo mentre a James andò di traverso il succo di zucca che stava bevendo.
-sono immensamente felice di presentarvi: Il professor Draco Lucius Malfoy-disse con enfasi la McGranitt.
 Eltamin sbiancò mentre suo padre con passo sicuro ed elegante avanzava a lunghe falcate nella sala Grande. La sala era ripiombata nel silenzio più assurdo, nessuno fiatava.
Anche alcuni professori erano senza parole, due su tutti: Ruben Hagrid e Neville Paciock.
-devo proprio dirlo- disse Lily attirando l’attenzione dei suoi vicini.
-mio suocero è proprio un gran figo-
-Lily per piacere- la reguardì Eltamin, osservando con occhio critico le strette di mani di suo padre con il corpo docente.
-I ragazzi, che ho chiamato prima dopo cena, si possono riunire nella sala congressi. Per fare la conoscenza con il professore- disse la Preside sorridendo a Draco Malfoy che rispose con il suo solito ghigno.
-Ora potete mangiare- finì la preside e come per magia nei piatti prima vuoti, apparvero le migliori pietanze.
-Lo sapevi?-chiese Jack Higgs rivolgendosi a Eltamin cui era passata la fame.
-no- rispose secca-
-Io non vedo l’ora- disse il Serpeverde - tuo padre è un’istituzione, tutte quelle targhe, i premi, le onorificenze- disse estasiato mentre Eltamin guardava il viso livido di James che litigava con una patata arrosto.
- Il mio sogno è diventare un pozionista, immagino anche il tuo Malfoy-disse ancora Jack.
-No, io voglio diventare Ministro della magia- disse ammutolendo il tavolo dei serpeverde.
-potresti riuscirci- costatò Jack Higgs sorridendole.
-già- rispose secca, girandosi poi, verso il tavolo dei professori e notando, solo in quel momento, sua madre seduta accanto al professore di cura delle Creature magiche e il professore di Erbologia.
-c’è la mamma- disse rivolta a Lily.
-si non l’avevi vista?-
-No- disse scocciata.
-che hai Eltamin chiese l’amica.
-sono qui per controllarmi- disse fredda. -Lo so conosco mio padre-
-No, è solo che la preside vuole vincere a tutti i costi e lui è il migliore-
Replicò l’amica.
-sarà- disse Eltamin scoccando uno sguardo truce al suo caro padre che replicò senza alcun timore.
-certo che se inizi così, sarà una settimana dura per chi vi ha intorno-, l’ammonì Lily.
-rallegrati, non starò con te- replicò Eltamin, Lily lasciò correre riprendendo a mangiare.
Durante la cena Eltamin non riuscì a pensare ad altro che al fatto che quella sera sarebbe stato veramente difficile incontrarsi con James e anche James infondo non pensava ad altro.

giovedì 23 febbraio 2012

La Regina di Ghiaccio.48


48- Il padrino di Eltamin.


La festa volgeva quasi al termine, poche le persone che ancora stavano in pista, alcune parlavano tra loro e altre salutavano i genitori del neo fidanzati.
Solo tre, perché uno, il padrone di casa era fermo davanti al piano con un flûte tra le mani.
-bella festa Dra- disse Blaise Zabini arrivando affianco al suo migliore amico dandogli infine una pacca sulla spalla.
Draco sorrise, anzi ghignò, all’indirizzo del moro ex Serpeverde, quello era il loro solito saluto e poi richiamò un cameriere per poggiare il suo bicchiere ormai vuoto.
-sai quando mi è arrivato l’invito, ho pensato ad uno scherzo- ammise Blaise osservando Lily e Scorpius ballare al centro della pista.
-Un Malfoy e una Potter. Credevo che arrivasse da un momento all’altro l’edizione straordinaria della gazzetta del profeta, con la morte del vecchio- finì Zabini guardando oltre un gruppetto di funzionari del ministero. Osservando poi il gruppo composto da: Lucius Malfoy e sua moglie Narcissa, intenti a parlare con i coniugi Nott e Astoria Greengrass, che si sentiva un pesce fuor d’acqua nonostante la presenza di Pansy e Theo.
Draco sorrise di sbieco cercando poi sua moglie con lo sguardo.
-va tutto bene Dra-, chiese ancora Blaise osservando Hermione Granger che si era tenuta a distanza dal padrino di sua figlia per tutta la sera.
-si! perché me lo chiedi?- rispose Draco di rimando.
-Hermione mi sembra strana. A mala pena mi ha salutato, nemmeno Eltamin è venuta a baciarmi-.
Draco rise, divertito osservando l’espressione cruciata di Blaise.
-alle mie donne non piacciono le Greengrass- disse infine, - e giusto per sapere come mai l’hai portata al fidanzamento di mio figlio?-
Blaise guardò stupito prima Hermione che parlava con il ministro della magia, poi sua nipote che chiacchierava con Anthares, il fratello minore e poi Astoria che con espressione persa lo guardava disperata.
-stiamo insieme da un anno- A Draco si spense il sorriso, poi si riprese.
-come è riuscita a farti mettere la testa a posto. Dimmi! ti ha drogato?- chiese il pozionista.
-non lo so-, ammise con uno strano sorriso imbarazzo. Strano per Blaise, che non conosceva imbarazzo.
-una sera ci siamo incontrati in un locale ed abbiamo parlato. C’ho provato e lei non c'è stata. Mi ha detto che ero ubbriaco-incominciò a raccontare il moro.
-poi sono partito un mese per Parigi e quando sono rientrato, l’ho incontrata al parco, le ho offerto una cioccolata ed abbiamo parlato. Avrei voluto andare a cena ma si è inventata una scusa e se n’è andata-.
-Ti ha lasciato due volte in bianco. Vedi che sorpresa la piccola Astoria- disse Draco ridendo.
-ho smosso un po’ di gente e mi sono fatto rintracciare il posto in cui lavora-continuò ancora il moro.
-La Greengrass lavora? -chiese Draco stupito, poche purosangue lavoravano erano una rarità, diversa dalla sorella, diversa non solo per l’aspetto.
-eh già, disse Blaise – lavora in una clinica magica privata fa la magiostretica-finì.
-interessante- disse Draco di rimando.
-che ti frega; I tuoi figli sono grandi- ribatté Blaise ma Draco non rispose così il moro, di origini italiane continuò il racconto.
-comunque, alla fine le ho fatto recapitare un fiore al giorno, con il loro significato-.
-ah capisco l’hai presa per sfinimento- disse Malfoy.
-sai che non sei divertente- rispose Blaise – io mi confido con te e tu ti burli di me-disse un accigliato Zabini.
-va bene, non ti prendo più in giro- disse Draco assumendo un’espressione seria e rigida, ma gli occhi brillavano.
-sei insopportabile. Lo sai. Ormai non vi è argomento per cui non ridi-.
-dai Blaise non te la prendere, ma l’hai sfinita certo che alla fine sta con te-
-sta con me perché mi ama-, disse serio Zabini.
-chi è che ti ama- chiese Eltamin avvicinandosi a suo padre e il suo padrino, inserendosi nei discorsi dei due uomini.
-oh bene per fortuna alla fine della serata ti sei accorta di me. Sono geloso sai. Hai ballato con tutti, perfino con i Potter e non con il tuo bellissimo, simpaticissimo, affascinantissimo padrino.
Sono offeso! signorina, sono molto offeso- disse Blaise ,mentre Eltamin lo guardava con un ghigno sul viso e gli occhi furbi.
-si, si- , lo canzonò Eltamin a voce alta. – lasciamo stare le tue sterili recriminazioni- ammiccò la bionda.
-sempre più serpeverde- costatò Blaise sorridendo alla ragazza che smosse i capelli continuando guardare il suo caro padrino.
-dimmi! chi è la pazza che sta con uno come te-
-io- disse Astoria Greengrass, arrivando alle spalle di Eltamin che s’irrigidì, appena e si girò con la sua solita classe.
-capisco- disse guardando la donna alta e magra, che a dispetto della sorella aveva lunghi capelli neri e occhi verdi.
-voi non vi conoscete -disse subito Blaise. Astoria scosse il capo mentre Eltamin rimaneva immobile aspettando l’irreparabile.
-Astoria, amore- disse Zabini. – questa è mia figlioccia Eltamin, la ragazza più bella di tutta Londra-
-piacere- disse Astoria porgendole la mano. Eltamin, era titubante ma la strinse e riprese a respirar quando vide sua madre arrivare e congiungersi a loro.
-a bene Hermione tu conosci Astoria- chiese Blaise.
-si grazie- disse guardando di sfuggita la ragazza. – era a Hogwarts nel periodo in cui c’ero anche io-, disse spiccia la Granger.
Astoria abbassò lo sguardo, imbarazzata.
-già è vero- ricordò Blaise.
-amore vieni- disse Draco portando sua moglie vicino a se abbracciandola dolcemente incastrando le sue mani con quelle lunghe di Hermione.
-Blaise ci raccontava, alcuni importanti avvenimenti della suo ultimo anno di vita-
-detta così sembra che debba morire da un momento all’altro-disse Hermione
Astoria alzò lo sguardo preoccupata.
-mamma mia quanto siete simpatici oggi. Astoria amore non farci caso, sembrano stronzi- disse Blaise – e lo sono- aggiunse subito dopo.
-amore – riprese una sconvolta Hermione.
-oddio? Che è successo- chiese allibita guardando prima Blaise e poi la Greengrass che era rossa dall’imbarazzo.
-semplice- disse Draco- la presa per sfinimento pensa che li ha inviato per non so quanto tempo dei fiori con il loro significato-.
-cioè state, veramente insieme- chiese Hermione scettica.
-si- ammise Astoria sollevando lo sguardo – da quasi un anno-
-un anno e non hai detto niente- lo rimproverò Hermione.
-beh, non prendetevela con lui- disse ancora Astoria, -non ero certo, una da invitare al pranzo di natale-
-già mi è bastata tua sorella al brunch della vigilia- disse Eltamin senza peli sulla lingua.
-mi dispiace- disse ancora Astoria.
-No tu non c’entri nulla, tranquilla Astoria-Disse Hermione.
-però ti avverto-, disse ancora la Granger con tono serie e gli occhi di tutti su di se – stai attenta perché Blaise non è affidabile-
Astoria rise non appena Hermione disse l’ultima parola.
-le vostre insinuazioni non mi toccano- disse Blaise.
-amore posso- disse poi rivolto alla donna mora che acconsentì.
-pare che diventerò anche padre- Draco rimase imbambolato, Eltamin spalancò la bocca incredula e Hermione li abbracciò di slancio, lasciando sorpresa la nuova coppia.
-non credevo possibile che un giorno, tu, mettessi su famiglia- disse Draco congratulandosi con lui.
-sapete già se sarà una femmina o un maschio?- chiese Eltamin curiosa.
-sono due maschi- disse Blaise sorridendo ad Astoria e stringendola a se.
-a bene- rispose Eltamin – almeno papà non avrai problemi nessun’altra Malfoy si legherà ad un Potter-.
Draco la guardò un attimo mentre Blaise con un’espressione accigliata mostrava al suo amico di non aver capito la battuta.
-Draco non è molto soddisfatto del fatto che sua figlia stia crescendo- disse Hermione – e noi aspettiamo due gemelle- concluse.
-wow- disse Blaise – sei una macchina- disse Zabini.
-No Blaise- rispose Hermione – utilizza sempre lo stesso metodo.
A Blaise si illuminò il viso.
-te l’ha detto?- disse quasi in un sussurro.
-si e devo dire che per fortuna mio marito non ti ha dato retta- ammise la Granger, ora scusate credo di dover fare le veci del padrone di casa – finì defilandosi per salutare altri ospiti che andavano via.
-alcune cose le potevi omettere-
-No doveva detestarti un pochetto- rispose Draco.
-Io non ho capito- disse Astoria.
-ah non lo sai- rispose Eltamin con un sorriso sul viso. –papà ha messo incinta la mamma evitando di pronunciare l’incantesimo contraccettivo. Così si è preso la dona che amava e ha annullato il contratto con tua sorella- terminò Eltamin guardando Astoria dritta negli occhi.
-Non lo sapevo- disse.
-nessuno lo sapeva, tranne Blaise- ammise Draco -ad Hermione l’ho detto a Natale- finì Draco Malfoy.
Astoria mosse il capo annuendo e Blaise cercò di stemperare la strana atmosfera dicendo una delle sue solite cretinate:
-sapete per quale motivo il piccolo Potter ci guarda ogni dieci secondi-
-vorrei non saperlo- disse Draco mentre Eltamin sbuffò.
-e meglio se vado- disse Eltamin. Salutando prima suo padrino Blaise, poi Astoria cui strinse la mano e poi dando un bacio a suo padre.
-Eltamin- la richiamò Draco. – preferirei non vedere la scena di questa mattina-concluse con voce ferma e decisa.
-si hai ragione papà, il letto è più comodo- ammise la bionda allontanandosi dal gruppo.
-Draco che succede-chiese Blaise perplesso mentre Astoria seguiva Eltamin che con infinita classe usciva dalla sala al braccio James Potter
-sta con James- disse Malfoy. –ed ho rischiato di diventare Nonno- ammise.
Blaise si rigirò ad osservare i ragazzi che erano scomparsi dietro la porta.
-stanno bene insieme- Disse Astoria.
-sono giovani- ripose Draco –e lui è un grifondoro-
-anche tua moglie- rispose Blaise – e mi sembra che tu sia felice di averla sposata- concluse e Draco non seppe più controbattere.
**

La serata era ormai finita, solo la famiglia era rimasta al castello, Hermione chiacchierava tranquillamente con Ginny e Lily, mentre Draco, ascoltava accigliato le manie di grandezza di suo padre che assillava un povero Harry Potter.
Era assurdo vederli vicino, dopo di quello che anni prima era successo, dopo che per anni aveva cercato di ucciderlo per servire il suo signore.
Assurda come la faccia di sua madre che era riuscita sotto gli occhi dell’élite del mondo magico a stringere la mano a sua moglie Hermione, che da grande donna qual è ha fatto finta di niente, dimenticando per un momento le calunnie e le cattiverie che per anni avevano detto sul suo conto. Hermione Granger era una gran donna, la sua donna.
La classe, pensò ancora Draco, non si acquisisce con la sola appartenenza a una grande famiglia magica purosangue. No! La sua donna n’è aveva da vendere e i suoi facevano i dentisti, un mestiere babbano molto rispettato.
-Eltamin- la voce di sua madre Narcissa risuonò nella sala distogliendolo dai suoi pensieri.
-sei stata sfuggente questa sera- disse Lady Narcissa osservando con occhio critico, sua nipote che con grazia sopraffina avanzava nella sala in compagnia di Scorpius e James
-avrei voluto farti conoscere il figlio dei Bletchley, ha studiato in America, si è trasferito da poco in Inghilterra-disse Narcissa guardando sua nipote che con tranquillità quasi disarmante si era seduta vicino a suo padre che con fare protettivo l’abbracciò, mentre Scorpius si sedette in una poltrona di fronte al nonno e James davanti al piano iniziando a suonarlo con infinita abilità.
-Ragazzo a modo Alexander Bletchley- disse Lucius.- sapete- disse ancora l’ex Mangiamorte, rivolgendo lo sguardo a Draco, suo figlio e a Harry Potter- è qui perché gli è stato offerto un posto come medimago al San Mungo-dichiarò Lucius mentre nell’aria risuonava la musica del babbano Mozart (Vive le fig peloshé), suonata magistralmente da James Potter.
-è molto giovane?- chiese Scorpius, interessato.
-Solo un anno più di te- affermò Lucius, poi Malfoy senior continuò
 -è un ottimo partito, Eltamin-concluse, rivolgendosi a sua nipote attirando l’attenzione di tutti.
Una nota grave fu suonata mandando in fumo la melodia, distogliendo Narcissa dal discorso del marito.
-credo di non aver capito- disse la ragazza mentre James cercava qualcos’altro da suonare mentre le mani li tremavano, troppo per non essere notate.
-la tua amica si è fidanzata- disse rivolgendo lo sguardo a Lily che guardava Lucius come impietrita, mentre Hermione pallida in volto si stava trattenendo dall’urlare contro a suo suocero- anche tu, potresti pensare ad un buon partito- finì.
-Secondo voi questo Alexander Bletchley è un buon partito?- chiese Eltamin con voce fredda, nascondendo il disappunto che cresceva nella sua anima.
-oh sì, ottimo- ammise Narcissa sorridendo affabile alla nipote.
-se vuoi possiamo-
-No grazie nonna- rispose sbrigativa la giovane Serpeverde.
-Ho già un fidanzato- ammise.
-Forse non hai capito- riprese Lucius, - noi non partiamo degli amori platonici di Hogwarts – ma di un uomo che potrebbe dar lustro al nostro casato-
-Padre- cercò di interromperlo Draco con voce dura
-Si nonno, ho capito qual è il vostro intento. Però, sto’ insieme a un ragazzo e intendo rimanerci- rispose Eltamin per niente scossa dalla discussione, cosa che invece scosse James che non riusciva più a suonare.
-è chi sarebbe questo fidanzato per cui ti batti tanto- chiese sua nonna.
-Eltamin non credo- cercò di dissuaderla sua madre.
-James Sirius Potter- enunciò fredda, guardando negli occhi l’odiosa nonna che saettò dalla bionda al moro che respirava a fatica riprendendo poi a suonare, Il Sogno d'amore di Liszt.
-Spero tu stia scherzando- dissero in contemporanea i congiungi Malfoy, mentre Harry si mosse sul divano allentando il cravattino, che non lo lasciava respirare.
-affatto- rispose, senza paura Eltamin.
Lucius si alzò di scatto, irritato da quello che le sue orecchie avevano sentito.
-inaudito- disse puntando il bastone con la testa di serpente su suo figlio che lo guardava con astio assottigliando lo sguardo.
-I miei figli disse sono liberi di scegliere chi vogliono.
-tutti e cinque- concluse.
Narcissa scosse il capo.
-assurdo sei nuovamente incinta- disse rivolgendosi con disprezzo a sua nuora.
-si madre aspettiamo due gemelle.
-siamo felici che la cosa non ti piaccia, visto che rende felici noi.
-ora, potete anche andare la festa infondo è finita-
-mi stai scacciando da casa mia Draco- disse Lucius assottigliando lo sguardo.
-Già, visto che tu non la possiedi più dato che il nonno, la regalata al sottoscritto-
-quindi padre, madre prego- disse Draco indicando l’uscita.
Lucius li guardò con disprezzo e si smaterializzò.
-evitateci l’invito la prossima volta- disse Narcissa guardando sua nuora.
-con immenso piacere- rispose Hermione sorridendole felice.