51-Il Bagno dei Prefetti.
Camminavano con le mani intrecciate una all’altra, mente i loro fianchi si sfioravano rilasciando dei piccoli brividi lungo la schiena.
James, non smetteva nemmeno un secondo di sussurrarle dolci parole all’orecchio facendola arrossire, rendendola umana agli occhi di chi ormai la sapeva guardare nel profondo.
Le bastava veramente poco, per riprendere il buon’umore, le bastava stare con lui per sorridere come non mai.
È questo che fa l’amore? Pensava Eltamin guardando il moro e incrociando i suoi occhi azzurri, non riuscendo a trattenersi lo baciò sfiorando appena le sue labbra.
James, dopo quell’inaspettato bacio la tenne stretta tra le sue braccia forti, depositandole una serie incommensurabile di baci umidi, dolci, indiscutibilmente eccitanti, che lambirono prima il mento per giungere fin giù al collo lungo, bianco e delicato di Eltamin.
-il tuo profumo è stupendo- ammise James senza riuscire più a trattenersi.
Facendola sorridere non solo con le labbra ma con gli occhi.
Quegli occhi, che un tempo lo guardavano gelidi, ora risplendevano di un intenso azzurro e specchiandosi in essi James ebbe per l’ennesima volta la conferma che quella sarebbe stata la donna della sua vita, l’unica.
Dei passi affrettati lo distolsero, però, dall’ammirare e lambire le labbra della sua bella Eltamin.
Si scostò un secondo, posando un dito sulle labbra della bionda serpeverde, invitandola a stare zitta.
Il silenzio durò un attimo, poi sentirono i passi e le risate e lì, il panico lì invase.
Quelle voci le conoscevano benissimo, quelle voci appartenevano a Draco e Hermione. Eltamin sgranò gli occhi preoccupata, non dovevano farsi beccare, se no; Addio serata!
-metti questa- disse James mentre sfilava un vecchio mantello dalla sacca che si era portato dietro.
-James- cercò di ribattere Eltamin,
-su svelta!- disse il moro appiattendosi al muro disilludendosi con un colpo di bacchetta, nascondendosi infine anche lui sotto il mantello dell’invisibilità di suo nonno prima e di suo padre poi.
Quando Draco e Hermione passarono lì vicino, ebbero entrambi la sensazione che uno strano sorriso increspò il volto dell’ex Grifondoro, che con la coda dell’occhio guardò nel punto in cui i due si erano nascosti.
-Dra-, disse- ma se ci becca Gazza, che diciamo?-chiese la Granger tirando il marito lontano dal quell’andito.
-che siamo sposati- rispose sbrigativo il biondo, scingendo la mano alla moglie girando poi l’angolo.
-dove credi stiano andando?- chiese Eltamin preoccupata per la prima volta da quando aveva incontrato James nei sotterranei.
-nella stanza delle coppie- rispose James guardando il punto in cui i genitori della sua fidanzata erano scomparsi.
-dove dormiamo?- chiese preoccupata Eltamin costatando che per loro quella sera la stanza sarebbe stata off-limits .
-non so, qualche posto troveremo- disse infine il moro. Stringendo la mano della serpeverde e andando poi dalla parte opposta ai coniugi Malfoy.
-basta che stiamo insieme, va bene anche un polveroso ripostiglio per le scope- disse James.
-ora non esagerare- replicò Eltamin guardandolo torvo, facendo ridere il moro.
-ok, mia regina troverò un posso adeguato alla sua bellezza- enunciò con enfasi mettendo una mano sul cuore, inchinando appena il capo, facendo infine, una leggera riverenza.
Eltamin lo guardò interrogativa.
-va be, qualcosa di adeguato- chiarì infine, baciandole un’altra volta il collo, mentre Eltamin si lasciva abbracciare da lui.
**
Arrivarono furtivi, guardandosi le spalle a vicenda, fino alla quarta porta a sinistra della statua di Boris il Basito al quinto piano, lì era situata da ormai mille anni: Il Bagno dei Prefetti.
James si guardò intorno, pronunciando la parola d’ordine, che sperò con tutto il cuore non fosse cambiata nella settimana delle vacanze di Pasqua.
-Algabranchia- sussurrò il moro e la porta si aprì dinanzi a lui e alla bella Serpeverde, facendoli comparire uno soddisfatto ghigno.
Eltamin, non era mai andata nel bagno dei prefetti, benché fosse il capitano della sua casa e fosse consentito anche a lei l’uso del suddetto bagno, quindi era curiosa di vedere quale magia esso racchiudeva.
Sempre con la mano stretta a quella di James, varcarono alla fine il passaggio e quello che vide la lasciò senza fiato.
Stupendo, pensò spalancando gli occhi.
Il bagno era maestosamente bello: un centinaio di rubinetti d'oro si trovano ai bordi della piscina, ciascuno con una pietra di colore diverso incastonata nel pomello. Dai rubinetti sgorga acqua calda mischiata a quella fredda; sul bordo della vasca, c'è anche un trampolino. Lunghe tende di lino bianco pendono alle finestre; una grossa pila di soffici asciugamani candidi si ergeva in un angolo e sulla parete c'era un solo dipinto con la cornice dorata che ritraeva una sirena bionda profondamente addormentata su una roccia.
Eltamin si stacco da James, facendo due passi fino al bordo della piscina inchinandosi appena quando arrivo al bordo. Guardò il fondo notando il meraviglioso mosaico blu raffigurante Il Tritone e le sue figlie, sorrise leggermente e si rilassò.
-ti piace?- chiese James, sfilandosi la cravatta della divisa, lanciandola in una poltrona poco distante dal punto in cui si era fermato a osservare la bionda Serpeverde.
-è stupenda- ammise Eltamin, mentre con disinvoltura sfilava dalla tasca della sua mantella una bustina di plastica colorata contenente delle polveri colorate.
-cosa è?- chiese curioso James osservando le mani di Eltamin armeggiare operose.
Eltamin si espandeva nell’aria avvolgendo il corpo, l’anima e i sensi dei due ragazzi.
James si avvicinò piano alla ragazza, allentando la sua cravatta senza mai smettere di guardarla in viso, le sfilò il maglione con dolcezza, sbottonò la camicia bottone dopo bottone senza mai distogliere lo sguardo dagli occhi azzurri della serpeverde.
Anche Eltamin aiutò James a liberarsi della divisa, slacciò il cinto e sfilò il maglione avvicinandosi al petto del moro, che rabbrividiva al contatto con le lunghe e fredde dita della ragazza, ma nonostante questo sorrise soddisfatto della situazione creatasi.
Coinvolgente e magica era l’atmosfera, caldi erano i loro colpi e vogliose le loro mani. La voglia di stringersi, accarezzarsi, sfiorarsi e donarsi piacere era prorompente; Bastava guardarli per capire l’attrazione che c’era tra loro, bastava un leggero tocco per perdersi nel dolce incanto dei sensi, lo sapevano ormai e non fuggivano più.
Si volevano e si desideravano con ardore.
Erano bisognosi di perdersi ancora uno nell’altra, di unirsi e amarsi ancora.
Il loro era vero amore, unito a tanto altro e altro ancora da scoprire.
James sganciò la gonna di Eltamin facendola scivolare lungo i fianchi della bionda per poi cadere sul pavimento di marmo bianco.
Ora, con la sola biancheria si guardavano analizzando ogni centimetro di pelle, beandosi di quello che i loro occhi ammiravano.
Eltamin morse il labbro inumidendolo poi con la lingua e James non riuscì più a trattenersi attaccandosi alle sue labbra come un assetato .
Le sfilò una spallina del reggiseno e poi l’altra mentre le loro bocche erano unite e le loro lingue impegnate in una sensuale e seducente danza.
Leggeri tocchi, languidi respiri fino a quando anche l’ultimo indumento intimo cadde esanime a terra.
-Eltamin – la chiamò James non appena la bionda si staccò da lui per prendere aria.
Lei rise divertita buttandosi in acqua mentre James ammirava le forme sinuose del suo corpo.
La raggiunse, un attimo dopo essersi privato dell’unico indumento che ancora indossava, al contatto con l’acqua calda il suo corpo nudo e atletico ricevette una sferzata, riscaldandolo. Due bracciate e già era da lei che lo aspettava impaziente a un angolo della vasca, una leggera schiuma le copriva il seno e le spalle, James la tolse accarezzando delicatamente la pelle morbida e ora umida di Eltamin prima di lambire con la lingua e con i denti quelle piccole gemme rosa.
-ogni volta, sei più bella- disse con voce roca facendola ridere mentre con le mani accarezzava la schiena del moro. Le sue mani salivano e scendevano accarezzando prima le spalle e i muscoli tesi, poi la schiene fino al fondo schiena.
-stai cercando di incantarmi Potter?- chiese Eltamin scoccandoli uno sguardo indagatore.
-No Malfoy- ammise il moro prendendola sui fianchi accarezzandole ora le natiche lisce e sode, mentre la bionda con un colpo di reni strinse le sue lunghe gambe intorno al tronco del Grifondoro.
-non ho bisogno di legarti a me con la magia. Tu sei mia- disse penetrando con un gesto secco in lei, sconvolgendola solo per un momento.
Eltamin inarcò la schiena, mentre James spingeva dentro il suo membro con desiderio e frenesia, le spinte da dolci divennero sempre più decise, smaniose fino a quando arrivarono all’orgasmo che coinvolse entrambi.
Rimasero alcune ore immersi in quell’acqua calda e accogliente, coccolandosi e massaggiandoci dolcemente, ridendo e divertendosi tra schizzi e tuffi fino a quando una leggera sonnolenza non gli portò alla ricerca di un rifugio per la notte.
Si rivestirono in fretta, asciugandosi i capelli con la magia, e uscirono dal bagno dei prefetti, la luce dell’andito era soffusa, un silenzio assordate li accompagnava l’unico ticchettio era quello dell’orologio di James, regalo del padrino per il suo diciassettesimo compleanno.
-dove andiamo?- Chiese Eltamin.
James rise srotolando una vecchia pergamena sgualcita.
-che diavoleria è questa?- disse la serpeverde guardando il moro.
-ma tua madre non ti aveva raccontato tutto quello che faceva a scuola-, la canzonò il moro mentre batteva con un leggero colpo sulla pergamena pronunciando.
-giuro di non avere buone intenzioni- disse con voce bassissima, quasi un sibilo catturando l’attenzione di Eltamin.
-non sarà?-
-oh si mia bella, è proprio la mappa del malandrino- ammise James tronfio.
-che cosa vedi- chiese ancora Eltamin scrutando quella pergamena consunta.
-vediamo- disse James.
-questo è il tuo dormitorio- enunciò piatto e questo è tuo fratello un po’ troppo vicino a mia sorella- Eltamin rise sotto i baffi.
-questa è la preside che chiacchiera con i quadri della presidenza, secondo me si è pentita di aver chiamato tuo padre. ci farà schiattare tutti- ammise ancora il grifondoro beccandosi un colpo sulla spalla.
-qui disse indicando due puntini sovrapposti-, sono i miei padrini che va bè, hai capito- Eltamin divenne rossa come un pomodoro al solo pensiero che i suoi fossero in atteggiamenti intimi.
-Eltamin , tua madre aspetta due gemelli sai vero che...-
-James per favore- lo ribeccò la bionda e il moro smise di commentare.
-questo è Albus che ci tenta ancora con la ragazzina che li piace-
-oh- disse Eltamin stupita.
-tra meno di due secondi si alza e lo molla da solo. Scommetti?-
E meno di un minuto della ragazza affianco ad Albus Severus Potter non ci fu nemmeno traccia.
-poverino- disse Eltamin.
-sbaglia approccio è troppo dolce, lo vede come un amico-
-certo deve dirle che è una lastra di marmo per farla innamorare-
-eh sì, quello in effetti era il mio consiglio. Dice, però, che non lo seguirà- Eltamin scosse il capo rimbrottando contro il suo fidanzato che sempre con gli occhi sulla pergamena guardava la sua espressione sconfortata.
-Malfoy- disse alla fine.
-se ti proponessi una sfida. Accetteresti- disse James mentre Eltamin sospirò sonoramente.
-Una notte nella Stamberga Strillante- propose James sfidandola.
-che vinco se vengo?- disse
-tantissimi baci- cercò di dire James ma Eltamin sollevò le sopracciglia perplessa.
-quelli li ottengo senza sforzo- replicò decisa.
-se vengo, voglio che come penitenza domani indosserai la divisa di Serpeverde- ah James si spense il sorriso.
-non mi piace più giocare con te Malfoy- disse il moro, mentre Eltamin li strappo la pergamena di mano e prese a correre lungo le scale arrivando fino all’atrio del castello, sollevando lo sguardo verso le scale dove un mesto James avanzava triste e goffo.
-Dai amore- lo richiamò lei.
-ti riserverò tante coccole, questa notte-disse con voce suadente la Serpeverde, Il grifondoro sollevò lo sguardo incatenandolo a quello di Eltamin e la raggiunse.
La mattina successiva si sarebbe umiliano in sala grande, ma almeno quella notte si sarebbe beato tra le braccia della sua regina.