sabato 11 febbraio 2012

La Regina di Ghiaccio. 29


29. Litigi e conseguenze.

Eltamin strinse forte Anthares al petto mentre il ragazzino piangeva singhiozzando, sfogando così il dolore per l’ennesima mancanza verso la sua famiglia.
La Serpeverde non disse niente, accarezzava la testa bionda del più piccolo, dimostrandoli il suo amore. Sì, i Malfoy amavano, anche se in pochi credevano a questo, ma non importava cosa pensassero gli altri, non le sarebbe più importato. Tutti nel mondo magico li descrivevano come esseri senza cuore freddi e calcolatori, crudeli piccoli mangiamorte in erba. Tutti descrivevano la sua famiglia come un bluff, l’unione tra i suoi genitori un matrimonio senza amore, ma solo loro sapevano la verità. Sapevano quello che suo padre Draco aveva fatto per stare con la loro mamma, quanto avesse desiderato avere Scorpius, poi lei e infine Anthares. Solo loro, sapevano che erano una vera famiglia con tante difficolta ma che nei momenti importanti sa unirsi e combattere e benché i Weasley avessero da ridire a Eltamin non importava, ormai non le importava più di nessuno.
*
Scorpius era uscito di fetta da quel piccolo ristorante italiano, il cibo che quella mattina di Gennaio aveva inghiottito lì si era fermato a metà stomaco. La rabbia per quello che quel giorno aveva dovuto subir con i suoi fratelli non era ancora sbollita, nemmeno il freddo aveva raffreddato i suoi pensieri.
Una voce, la sua voce si sentiva in lontananza ma non si girò ad aspettarla, girò all’improvviso e si diresse verso le panchine di pietra che portavano a un piccolo parco e lì, si sedette a pensare.
Poco dopo anche Lily arrivò con fiato corto dalla corsa e dopo essersi ripresa un poco, lì, si adagiò di fianco.
-Mi dispiace- disse rompendo il silenzio guardandolo in viso.
Scorpius, sguardo perso nel vuoto e mascella serrata non emetteva un fiato mente il suo cuore perdeva un battito nel sentirla accanto a se anche in quel momento di dolore.
-avrei dovuto immaginarlo che non si sarebbero comportati come persone civili-ammise Lily sconfitta e umiliata dalla pessima figura che i suoi parenti avevano tenuto dinanzi al suo fidanzato e alla sua migliore amica. Nessuno aveva una scusante non potevano odiare dei ragazzini perché odiavano il loro padre, che come grande colpa aveva quella di aver sposato l’ex fidanzata di zio Ron.
Ora che ci pensava, Hermione non ce la vedeva proprio con suo zio, un uomo talmente stupido e deficiente che solo una come Kelly poteva trovarlo interessante.
Scorpius stette ancora zitto.
-Ti capisco se non vuoi più aver a che fare con me-, disse sussurrando con il fiato rotto dal pianto, mentre copiose lacrime incominciarono a solcare il suo viso pallido.
Scorpius si girò appena, mise un braccio intorno alle esili spalle e se la porto al petto stringendola a se.
-ti amo troppo per farmi impressionare da due insulti – disse, mentre Lily asciugò le sue guance bagnate con la manica della mantella.
-ma non accetto che insultino la mia famiglia, non voglio vedere mia sorella umiliata da persone che reputo mentalmente inferiori e soprattutto detesto vedere Anthares piangere- Lily tremò.
-quindi?- chiese.
-quindi, devo sapere se hai intenzione di continuare a stare con me nonostante tutto, sapendo che nessuno approverà il nostro rapporto. Con molta probabilità sarà ostacolato, ti capirò se vorrai lasciar perdere-.
Scorpius guardava ancora un punto indefinito dinanzi a se e la voce non era la solita, era mozzata impastata a rabbia e dolore.
-Scorpius, ti prego. Smettila!- disse Lily cercando di farlo ragionare.
-devi dirmelo Lily, perché la mia è una famiglia antica-, disse con voce atona – ed ho mandato una lettera a mio padre per iniziare le pratiche per il fidanzamento –ammise il biondo. Non avrebbe voluto dirglielo così avrebbe voluto fare le cose in grande, con festa e anello ma ora non sapeva più cosa pensare non sapeva più se lei era disposta a voler andar avanti con un come lui, ora si rendeva conto che lui era un Malfoy e lei una Potter nipote dei Weasley e loro odiavano la sua famiglia.
Lily spalancò la bocca incredula.
-tu vuoi...-cercò di dire.
-tu vuoi sposarti con il vecchio rito magico- terminò.
Scorpius si meravigliò un poco, pensava che tutto potesse dirgli la sua Lily meno che sbalordirsi per la cerimonia che voleva utilizzare per la loro unione.
-Sono un Malfoy questo è l’unico modo che ho per sposarmi- rispose il Corvonero.
-matrimonio inscindibile, legato da potente magia?- ripeté Lily
-si- ammise Scorpius.
-Io e te per sempre-. enunciò Lily sorridendo appena mentre il suo cuore esultava. L’amava.  L’amava veramente.
-si- rispose Scorpius con pazienza.
-non m’interessa quello che dicono i miei famigliari, io ti amo Scorpius e sei l’unico che voglio-, disse infine Lily. Felice per la prima volta quella mattina da quando si era svegliata tra le sue forti braccia.
Lui l’abbraccio ancora più stretta, forse la loro storia incominciava in quel momento, nonostante le mille difficoltà che già si scorgevano all’orizzonte.

**
Erano quasi arrivati alla fine del paese quando si sentirono delle urla in lontananza, qualcuno li stava chiamando.
Anthares si girò per vedere chi fosse, mentre Eltamin aveva riconosciuto la voce quindi prese la mano del fratello e camminò celermente, ma il piccolo corvonero faceva resistenza.
-Eltamin! Sono Albus e James-.
-cammina Anthares- rispose la bionda
-ma io voglio parlare con Albus, non voglio che lui pensi che sono offeso con lui-
La bionda sbuffò ma non poté fare forza perché il fratello si era piantato e ora i due Potter stavano letteralmente correndo verso loro.
-scusa, scusa- disse Albus staccandosi da James che si era fermato alcuni passi indietro e ora osserva Eltamin che a sua volta lo guardava.
 Fredda e con la bocca serrata, lo guardava dritto negli occhi senza mai abbassarli.
Intanto, Anthares diede una pacca sulla spalla ad Albus che si prodigava in mille scuse e dopo aver guardato la sorella, s’incamminò con l’amico verso il castello lasciando Eltamin e James nuovamente soli.


giovedì 9 febbraio 2012

La Regina di Ghiaccio.28



28.Pranzo in famiglia (II Parte)
*

Tre ragazzi camminarono a passo lento, lungo le strette stradine di Hogsmeade, l’appuntamento con la famiglia Potter era alle h:12.30 presso un piccolo ristorante italiano che Ginny e Harry, avevano scoperto l’ultimo anno di scuola della Weasley.
Quello, era stato il loro piccolo rifugio segreto, lì, s’incontravano per non essere disturbati dalla marea di curiosi che voleva una foto e un autografo dall’eroe del mondo magico Harry Potter.
-è quello- disse all’improvviso Lily, indicando una piccola porticina nera con un’insegna al lato che diceva: Ristorante Tipico Italiano.
I due Malfoy si guardarono, senza dire niente, pensando a cosa avrebbe pronunciato il loro illustre padre se avesse visto la bettola in questione.
-lo so!- disse Lily osservandoli, infondo, li capiva al primo sguardo –non sembra un granché da fuori. Vi assicuro, però, che si mangia veramente bene-. ammise.
-tranquilla- disse Scorpius avvicinandosi alla fidanzata, aprendo poi  la porta del ristorante.
-Lily, quanta gente c’è- chiese Eltamin ferma vicino al palo ascoltando urla e schiamazzi che le fecero scorrere dei brividi di paura lungo la schiena.
-la famiglia, come ti ho detto prima-rispose tranquilla la rossa guardando Scorpius che aveva appena messo la testa dentro la sala.
-Per famiglia, intenti anche i Weasley?- chiese ancora la bionda impallidendo appena.
-boh, non so- fece vaga afferrando la mano di Eltamin e trascinandola dentro con forza.
Purtroppo per Eltamin, i Weasley c’erano e al completo.

**
La ragazza si richiuse lentamente la porta alle spalle e deglutì appena sentendosi molti occhi puntati sulla sua esile figura, ma non se ne curò. Buttò fuori l’aria in eccesso e camminò a testa alta guardando avanti a se, arrivando fino alla grande tavolata.
Lì, si ritrovò di fronte molti volti a lei noti primo fra tutti quello di James che la guardò con bocca spalancata incredulo nel vederla a quel pranzo ma ancora più incredula era Kelly, la vacca grifondoro, che sgranò gli occhi appena si accorse che dopo Lily c’era anche lei quella che meno di un mese prima aveva tentato di buttare giù da trenta metri d’altezza, ma gli sguardi delle due non si incrociarono almeno no in quel momento.
-salve!- dissero in coro i tre ragazzi, ricevendo come saluto alcuni mugugni e solo due sorrisi caldi e accoglienti: quelli di Harry e Ginny. Quest’ultima si alzò in piedi e dopo aver baciato sua figlia, che si sedette tra suo fratello Albus e Anthares, abbracciò Eltamin, scoccandole un tenero bacio che la bionda ricambiò destando l’attenzione di tutta la tavolata.
-tutto bene- chiese Ginny sussurrando affinché solo Eltamin sentisse.
-si zia, tutto bene. Tranquilla!-rispose la ragazza, osservando da quella posizione i convitati. Il primo a destare la sua attenzione fu il capotavola: il signor Arthur Weasley che distolse lo sguardo non appena la ragazza lo guardò. Accanto a lui, vi erano i suoi figli, visto il colore dei capelli;
Uno era quello che possedeva il negozio di scherzi e l’altro era quello con lo sfregio sul viso.
Entrambi erano accompagnati dalle mogli e dai figli, riconobbe le due bionde con sangue veele che stavano una all’anno di Scorpius e l’altra a quella di James.
 Le guardò di sfuggita, posando infine la sua attenzione fu un orribile fiocco rosso in velluto con strass dorati. Un uovo di pasqua babbano, pensò tra se, si scostò appena per vedere chi fosse la pazza che si era messa quella cosa in testa e rimase ghiacciata nel vedere Kelly Probisher che rideva e scherzava con il nuovo professore di volo, che invece che guardare il viso le guardava la scollatura che non lasciava niente all’immaginazione.
Certamente di pessimo gusto come del resto di pessimo gusto era la sua persona truccata di tutto punto, con un rossetto fuxia e dei lampadari come orecchini.
Se quelli erano i gusti di James Potter, lei non aveva speranza ma con lui aveva chiuso, se l’era ripromesso per l’ennesima volta quella mattina. La sua attenzione si spostò infine, sulla donna grassoccia con una stana mantella sulle spalle, la nonna di Lily, quella che sua madre considerava una mamma acquisita ma che appena seppe che aspettava Scorpius da suo padre Draco non esitò a voltarle le spalle.
 -pensavo non volessi venire-, disse Ginevra Weasley con la sua dolce espressione da madre che destò la giovane Serpeverde dai suoi pensieri.
Eltamin si girò appena, distogliendo lo sguardo dalla nonna di Lily che la guardava analizzando ogni piccola parte del suo corpo cercando qualcosa su cui denigrarla e sorrise alla madre della sua migliore amica.
-No, zia stavamo solo decidendo cosa mettere.- disse a voce alta, infischiandosene del fatto di essere giudicata una superficiale.- Sai, non ci piace essere fuori moda- terminò con un ghigno molto simile a quello di suo padre che le costò lo sguardo torvo di tutti, soprattutto quella del professore di Volo che la trafisse con occhi gelidi che Eltamin ricambiò prontamente.
Lily nascose una risata con un colpo di tosse e in molti le lanciarono sguardi di rimprovero, ma la rossa non se ne curò.
Eltamin, poi salutò Harry e si sedette per sua sfortuna vicino a James e suo fratello proprio di fronte a quel gran simpaticone di Ron Weasley.
 -Allora! quando si mangia?- chiese Fred, il figlio piccolo di George Weasley.
-Ho una fame da lupi per colpa di questi qua-.
-beh ora mangi, tranquillo- rispose irritata Lily, guardando malissimo Victorie Weasley fare la cretina con Scorpius che, invece, non la guardava minimamente preoccupato dagli sguardi omicidi che la maggior parte dei maschi della famiglia Weasley lì lanciavano.
Finalmente arrivò il pranzo e la maggior parte degli invitati di occupò di mangiare invece che di conversare, ma la pace non durò poi molto...
-George- disse Ron Weasley attirando l’attenzione di suo fratello.
-sai che anche kelly gioca a quidditch con Grifondoro?-
Il rosso sollevò lo sguardo verso la ragazza sorridendo appena.
-ed è anche brava a quello che si dice in giro-. Continuò il professore di volo, facendo arrossire la mora e sbuffare sua nipote Lily dall’altra parte del tavolo. Eltamin, invece, non sollevò mai la testa e continuò a mangiare silenziosamente la sua insalata, anche quel giorno lo stomaco le si era chiuso.
-Indovina in che ruolo gioca?- chiese il rosso, parlando con la bocca piena di cibo facendo inorridire sia Eltamin sia Fleur Delacour la moglie di Bill il mezzo lupo che alzarono proprio in quel momento lo sguardo dai loro piatti.
-bah non so – rispose George sollevando lo sguardo. Portiere... cacciatore...-cercò di indovinare il rosso.
-No sono battitore- disse la mora grifondoro interrompendolo, sorridendo poi affabile incurante dello sbaffo di rossetto, decisamente anti estetico.
Il proprietario di tiri vispi s’illuminò,
-fantastico-, disse – finalmente una ragazza che capisce. Non lasciartela sfuggire James- disse di slancio facendo andare di traverso il succo di zucca al nipote- Tutte,-continuò il proprietario di “Tiri vispi Wesley”
 -vogliono fare o le cercatrici o i cacciatori, ma solo i più bravi fanno i battitori-disse gonfiando il petto. Molti risero, prendendo per i fondelli George, gli unici zitti furono James, Eltamin e Scorpius, mentre Lily sbuffò beccandosi uno sguardo torvo da parte della nonna.
Poi George Weasley continuò:
 – lo diceva sempre anche Fred- ammise facendo cadere un silenzio irreale.
A interrompere quel silenzio, ci pensò sempre Ron, il neo insegnante di volo che quella mattina, sembrava l’anima del folto gruppo.
-quest’anno vinceranno sicuramente la coppa- affermò convinto.
-Hanno battuto Serpeverde alla prima partita, sono stati spettacolari-disse.
-come no-, ribadì piccata Lily – ma si può sapere chi ti ha comunicato queste informazioni del cavolo?- chiese la rossa irritata.
-non c’è stata nessuna partita spettacolare, perdevano come sempre quando giocano contro di noi-disse quasi urlando incurante delle persone che dagli altri tavoli si giravano a guardarla.
-per favore Lily, smettila di ricordarci a quale casa appartieni- disse Ron di rimando beccandosi uno sguardo intimidatorio da parte di Ginny e Scorpius. Harry, invece, scuoteva il capo, maledicendosi per aver invitato tutti i Weasley a quel pranzo, sapeva che sarebbe finita con sua figlia che si alterava per essere considerata la pecora nera della famiglia. La prima Weasley a Serpeverde, dissero, si ricordò che la dolce Molly Weasley al primo anno della sua principessa non le fece nemmeno il maglione per Natale.
Lily, incurante dei pensieri di suo padre su di lei continuò ad affermare il suo pensiero.
-se il nostro cercatore non cadeva dalla scopa, avreste perso come ogni anno-Disse con rabbia.
-se il vostro cercatore sapesse giocare non cadrebbe come una principiante- rispose Kelly Probisher mostrandosi per la iena che era.
 Scorpius era nero e sul punto di scoppiare, cosa che in molti notarono e alcuni furono anche felici di questo.
-Basta!- Disse James interrompendo quello scambio di vedute tra la sua quasi ex fidanzata e sua sorella.
-Kelly- disse ancora il capitano Grifondoro,- sai benissimo che Eltamin è la più brava tra di noi. Non mi sembra simpatico dire quello che hai detto-.
-James- rispose offesa la Probisher.
-immagino quanto sia brava-, enunciò Ron - si sarà comprata il posto in squadra regalando scope come fece, il padre- proferì senza il minimo riguardo il professore di volo.
In quel momento molte cose accaddero contemporaneamente: Harry batté con forza le posate sul tavolo scocciato dal comportamento di suo cognato; Scorpius rupe con forza un bicchiere con la mano che utilizzava per prendere il boccino e Anthares abbassò lo sguardo mentre una lacrima rigò il suo viso, sperando che nessuno si accorgesse di questo, perché un Malfoy non piange.
-Ron- lo riprese Ginny.
-Scusalo Eltamin-. Disse infine la moglie di Harry Potter.
-No!- rispose Eltamin, -mi dispiace zia Ginny, ma non posso scusarlo non dopo aver insultato mio padre-
-bè, non pretenderai che lo lodiamo- disse Molly Weasley sconvolgendo suo genero Harry Potter, perché una donna tanto a modo diventava cattiva con i figli di Hermione, non poteva ancora essere offesa perché aveva scelto Draco a Ron, soprattutto notando quanto era diventato cretino suo figlio stava flirtando con la fidanzata di James.
Fidanzata, che sperò con tutto il cuore suo figlio lasciasse il giorno stesso.
-Anthares alzati- disse spiccia Eltamin –torniamo al castello-affermò senza guardare nessuno.
Scorpius era come in imbambolato con il sangue che gli scorreva nella mano e la voglia di fare a botte con l’ex fidanzato di sua madre.
-Eltamin ti prego – la richiamò Lily mentre la bionda senza guardarla prese suo fratello e uscì dal ristorante.
James rimase bloccato guardando la porta nella quale era uscita Eltamin e non riusciva a far smettere il suo cuore di battere dalla paura.
La stava perdendo, la stava perdendo per colpa della sua famiglia, per colpa di un’oca cretina che ci sarebbe stata anche con suo zio dagli sguardi che si lanciavano.
Il moro, sentì come in lontananza uno strisciare di sedia e guardò con espressione vuota il suo miglior amico non salutare nessuno e uscire anch’egli dalla sala.
-Scorpius- cercò di richiamo Lily, ma lui non si girò.
-grazie- disse la rossa Serpeverde alzandosi in piedi –veramente tante grazie- ripeté con gli occhi lucidi prossimi alle lacrime,
poi girandosi verso sua madre le urlò contro:
-poi, non ho ragione a odiarli- disse prendendo la borsa, scappando anche lei via dal ristorante.
James respirò affondo poggiando i palmi della mano sul tavolo dandosi una spinta.
-Io vado- disse guardando suo padre – qui non respiro- ammise.
Kelly si alzò per seguirlo,
-no stai pure, tanto pare che hai trovato la tua dimensione- disse lanciando uno sguardo schifato a suo zio Ron, cui si arrossarono le orecchie.
-quando torni al castello, dobbiamo parlare- disse secco.
-Albus- disse infine – vuoi...-
Il piccolo grifondoro, non aspetto nemmeno che James finisse la frase che già aveva scavalcato la panca e lo affiancava, i due, dopo aver dato un veloce bacio alla loro mamma Ginny, uscirono diretti al castello preoccupati per le sorti di Eltamin e Anthares.

La Regina di Ghiaccio.27


Quelli che sono più difficili da amare, di solito sono quelli che ne hanno più bisogno.
Dan Millman.


27-Pranzo di famiglia
(I.Parte)
*
Uscirono dalla sala comune di Grifondoro senza degnare del che minimo sguardo, i ragazzini, che si erano assiepati nella sala comune rosso-oro.
-Lily- disse Scorpius correndo dietro la sua fidanzata –cosa vuoi fare?- chiese il biondo raggiungendola,
-dove stai andando?- disse ancora, notando che la rossa aveva preso a salire su per le scale, invece, che scendere giù per rientrare alla sua sala comune nei sotterranei.
-vado a spedire un gufo ai miei- rispose secca, senza nemmeno girarsi a guardarlo cosa che fece innervosire Scorpius.
Snobbare, un Malfoy non era ammissibile, soprattutto dopo quello che c’era stato tra loro quella notte.
Per sempre e per sempre, si erano detti e lei ora ommetteva le sue intenzioni, no non andava bene.
I due, arrivarono in guferia senza più proferir verbo, la rossa chiamò a se un grosso barbagianni marrone, scrisse due parole su una pergamena e spedì il pennuto dicendo semplicemente
- A Harry Potter-.
-posso sapere almeno che hai scritto o è un segreto di stato?- chiese Scorpius stizzito .
-niente di sconvolgente- rispose la rossa,
-ho solo avvisato i miei che vengo al pranzo con la mia migliore amica e il mio fidanzato- enunciò Lily senza mostrare alcuna emozione.
Scorpius sogghignò sollevando le sopracciglia.
-chi ti dice che lei venga-chiese scrutandola in viso.
-semplice, la metto sotto Imperius-rispose la rossa, superandolo e salutandolo con la mano, uscendo poi dalla stanza circolare dimora dei gufi postini del vecchio castello.
Scorpius la vide uscire ma non la seguì, chiamò a se il suo gufo, tolse la lettera che aveva scritto due giorni prima e l’allegò alla zampa della civetta.
-portala a Papà e mamma, sono ai Caraibi. Ricorda: Non farti vedere alla luce del sole- la civetta scoccò uno sguardo severo al biondo. –scusa piccola- dichiarò Scorpius, accarezzandolo la testa piumosa.
-ti prego fai in fretta, per me è molto importante avere una loro risposta- sussurrò –voglio rendere ufficiale la nostra situazione, l’hai vista anche tu. È bellissima- la civetta abbassò la testolina, annuendo brevemente prima di vibrare in alto nel cielo.

*
Convincere Eltamin, invece, non si rivelò affatto semplice...
-Ho detto che non vengo Lily- disse con uno scatto d’ira la giovane Serpeverde, ributtandosi nel suo letto a baldacchino.
-No! Tu vieni- ribatté la rossa, che grazie a un momento di debolezza era riuscita a infrangere la barriera di protezione, che la Malfoy aveva issato tra il suo letto e quello dell'amica.
-no!-
-si invece- replicò Lily, scaraventando lontano le coperte che ricoprivano la bionda fino alla testa.
-Ma che palle che siete voi Potter- blaterò poi, irritata per essere stata per la seconda volta, in quella mattina, privata delle coperte che la coprivano.
-ti do mezz’ora per prepararti- disse Lily –alle 12.00h. dobbiamo essere al cancello, Scorpius ci aspetta li-terminò la rossa.
-ecco brava! Vai con Scorpius e lasciami in pace-rispose Eltamin.
-Eltamin, non farmi incazzare- dichiarò Lily, sibilando a un centimetro dal volto della bionda.
-Vieni a pranzo con i mie. Punto. Non voglio sentire altre scuse. Ora,- disse Lily prendendo Eltamin per un braccio spingendola con forza fuori dal letto, - ti lavi- finì la rossa- che siamo in ritardo-.
-ah, vestiti bene- la riprese ancora la Potter – c’è anche quella gran vacca di Kelly e immagino tu voglia far notare a quella gran testa di un Troll di mio fratello cosa si perde a sprecar tempo con quella vacca-.
-Lily... Io... non Vengo-. cercò di farfugliare Eltamin.
-Tu vieni e metti questo- rispose Lily uscendo dalla cabina armadio con in mano un delizioso vestitino in lana fine color blu cobalto.
-è corto- rispose la bionda, guardandosi allo specchio dopo essersi misurata l’abito.
-ma ché – disse Lily osservandola – al massimo metti le calze coprenti e gli stivali neri alti- la bionda sbuffando fece come le diceva l’amica.
-sei perfetta- disse la rossa e dopo un po’ uscirono.

-Io e Scorpius stiamo insieme- disse Lily non appena superarono il muro che delimitava la sala comune dei Serpeverde dal resto del castello. Eltamin fece un sorriso, il primo, dopo essere scappata dalla stanza delle coppie quella mattina.
-sono felice, se tu lo sei-. Disse semplicemente rivolta all’amica- anche se, devo ammettere, che hai dei gusti veramente pessimi. Mio fratello, bla- disse la bionda guardando di fronte a se, camminando con passo sicuro ed elegante.
-Scorpius è stupendo, Eltamin- rispose Lily facendola ridere.
-ah l’amore...- enunciò con tono canzonatorio la bionda.
-Giusto l’amore. –ribatté fiera -Per cosa devo uccidere mio fratello- chiese la rossa investigando.
 Eltamin si bloccò di colpo, preoccupando Lily.
-per niente, non preoccuparti-disse.
-Niente! Questa mattina eri uno straccio e anche ora, non sei molto pimpante-la incitò Lily.
-nulla- ripeté con voce triste – è solo uno stronzo- ammise infine.
-questo, mia bella e intelligente amica, lo sapevo già. Ma di preciso...-
-ci siamo baciati... nuovamente- disse, senza guardare Lily e questa volta a bloccarsi di colpo fu la rossa.
-Eltamin- proferì la Potter quando si riprese da quella notizia shock,
 -quando volevi dirmelo-chiese.
-te lo sto dicendo ora- ammise la bionda portando dietro l’orecchio un ciuffo che le era scivolato sul viso.
-perché sei scappata?- Non volevi che...-
-certo che volevo baciarlo, sono anni che spero che si accorga di me in quel senso, non solamente come la gelida regina di ghiaccio da sbeffeggiare.- sospirò- Nell’ultima settimana sembrava di vivere un sogno. Infatti, era troppo bello per essere vero e oggi ne ho avuta la conferma- finì Eltamin.
-che ha fatto?- chiese ancora la rossa.
-Niente. Ha ricevuto una lettera dalla sua vogliosa fidanzata eh...-
-eh...-.chiese ancora Lily.
-E me ne sono andata- concluse la bionda.
Il discorso cadde nel vuoto, perché in quel momento vicino al cancello esterno della scuola di magia e stregoneria, un biondo, con un maglione blu scuro e pantaloni neri aderenti, le stava aspettando impaziente.
Scorpius, diede un bacio a fil di labbra alla rossa e uno sulla fronte a sua sorella, dopo, mise un braccio intorno alle spalle di Lily e uno intorno a quelle di Eltamin e sì avviò con loro al paese magico di Hogsmeade. 

mercoledì 8 febbraio 2012

La Regina di Ghiaccio.26


26.Il nuovo anno porta scompiglio.

**
Quel primo dell’anno, Hogwarts era avvolta da una strana foschia, una nebbia invalicabile avvolgeva il grande castello, il sole che fino a quella mattina risplendeva luminoso sul cielo sopra la scuola di magia era scomparso come il sorriso sulle bocche di due dei ragazzi che da una settimana vi avevano fatto ritorno.
Eltamin, era arrivata a Serpeverde quasi volando, aveva sbattuto sopra alcune persone e non si era nemmeno girata a chiedere scusa, ma questo non stupì nessuno. Quando finalmente superò il muro di pietra e arrivò nella sua stanza, non le importò di vedere suo fratello abbracciato alla sua amica Lily. Lì superò di slancio e si buttò sul letto, ponendo una barriera affinché nessuno né si avvicinassero né parlassero con lei.
Voleva stare sola nel suo dolore, sola a leccarsi l’ennesimo strappo che James Potter aveva recato al suo cuore.
Così si copri il capo con il cuscino abbandonandosi a copiose lacrime e non si accorse che suo fratello Scorpius e la sua amica Lily erano usciti con un diavolo per capello diretti alla torre dei Grifondoro.

**

Il castello quella mattina sembrava nuovamente vivo; In molti erano rientrati prima del tempo, parecchi furono i ragazzi che salutarono con pacche sulla spalla, augurando “buon anno” al prefetto Grifondoro James Potter, che camminava come uno zombi diretto alla sua sala comune.
In mano teneva ancora la missiva, che solo pochi minuti prima, kelly , la sua fidanzata lì aveva spedito vogliosa di coccole e tenerezza.
Tenerezze, che lui non aveva più intenzione di donarle, dopo che il suo cuore e la sua coscienza avevano capito che era solo Eltamin Malfoy, la ragazza degna di stare al suo fianco.
James, mosse il capo salutando la Signora Grassa subito dopo aver pronunciato la parola d’ordine ed entrò nella sala comune dei Grifondoro.
Si guardò intorno osservando lo sguardo sornione dei compagni e senza considerarli minimamente li superò dirigendosi alla sua stanza, in fondo al dormitorio maschile. Lì, sapeva che avrebbe trovato Kelly nuda sul suo letto, ma questo non gli provocava alcun’eccitazione, anzi quello che provava era fastidio.
Kelly era provocante e esperta, lo sapeva fin dal principio ma non ne era innamorato, anche se una volta, una sola, le aveva detto quelle cinque lettere.
Doveva assolutamente liberarsi da questo impiccio il più velocemente possibile, così finalmente si sarebbe dedicato anima e corpo alla conquista del cuore di Eltamin.
Arrivò quasi senza accorgersene di fronte alla sua porta e rimase stupito nel sentire la risata cristallina di Kelly, poi sentii la voce di qualcuno che da lì non riconobbe. Non bussò, infondo, quella era la sua stanza e aprì la porta all’improvviso;
Quello che vide lo sconvolse.
**
Passi frettolosi si susseguivano febbrili, due ragazzi correvano uno fianco all’altro con bacchette sguainate e facce crucciate, incuranti delle facce curiose che incontravano per la strada.
I due: un biondo e una rossa, erano saliti a tutta velocita dalle segrete dimora dei Serpeverde, dove si erano rintanati quella notte , fin su alla torre dei Grifondoro. Quando giunsero dinanzi al ritratto raffigurante la famosa Signora Grassa, si bloccarono di colpo.
-serve la parola d’ordine per entrare- disse il biondo come destandosi da un stato di trance.
-oh che genio- rispose tagliente la rossa.
Scorpius sbuffò.
-sai da me a Corvonero- rispose contrito Scorpius – basta risolvere un rebus se sei tonto, non entri- Terminò il biondo sfidandola con lo sguardo.
-stai forse dicendo che noi Grifondoro non potremmo fare lo stesso- disse il ritratto che aveva assistito al battibecco tra i due.
-Non me ne frega, se siete in grado di sviluppare quesiti intelligenti- rispose tagliente Lily. – Ora, Tu.- disse rivolta al ritratto, puntandole le bacchetta sulla gola mi lasci entrare qui dentro-. concluse senza lasciar trasparire alcun segno di agitazione.
-come osi! puntarmi una Bacchetta- urlò la signora grassa.
-ragazzina impertinente-disse infine il ritratto.
-ma sta zitta-, disse Scorpius.
-tu! Tu! Sei uguale a quello la...quello che...-disse ancora la signora grassa guardando il Corvonero che sogghignò.
-Parla forse di Draco Malfoy?- chiese il biondo con lo sguardo che brillava fintanto che, la donna sgranò gli occhi.
-si quello!. L’ha rovinata, sporcata-, disse la donna con una voce sconnessa, che irrigidì il Corvonero.
-guardi! che è mio padre quello che sta insultando e perché lo sappia mia madre, è felicissima di averlo sposato- ribadì freddo il biondo, più nessuno avrebbe insinuato che il matrimonio dei suoi fosse un matrimonio di facciata. Mai Più.
-l’avete smessa- disse Lily guardandoli malissimo.
-Io, voglio entrare qui dentro, infettandomi per uccidere con le mie mani quella gran testa di Troll di James Potter-
Il ritratto, assottigliò lo sguardo per poi aprirli di colpo, portandosi poi una mano alla bocca producendo un urletto acuto.
-Allora è vero. Un Potter è veramente finito a Serpeverde- disse la donna guardando la ragazza che davanti a lei sbuffava sonoramente.
Dietro di loro un gruppo di curiosi si era fermato a guardare la scena. Scorpius si girò di scatto, guardandoli dritti egli occhi, quando lo faceva, incuteva timore, tanto era simile a suo padre.
-tu- disse indicando un ragazzino che ad occhio e croce doveva essere del secondo anno – la parola d’ordine-
-Weasley è il nostro re- rispose agitato il ragazzino diventando paonazzo.
Il ritratto non poté opporsi e sentendo la parola d’ordine li lasciò passare aprendo la porta che portava alla casa comune dei Grifondoro.
I due ragazzi entrarono nella sala circolare, accolti da uno strano tepore.
All’interno di quella sala comune si respirava una bizzarra atmosfera, tepore, ospitalità e amicizia regnavano a Grifondoro: culla dei coraggiosi di cuore.
La sala era arredata con comode poltrone, pouf e tavolini bassi, il pavimento era ricoperto da un tappeto rosso vermiglio e oro, mentre le pareti erano interamente tappezzate di drappi e arazzi.
-Troviamolo e andiamocene di qui subito prima che qualcuno scopra che ho sono entrata, anzi, che siamo entrati qui dentro- disse Lily guardandosi intorno osservando un ragazzino che era appena sceso dalle scale.
-il prefetto Potter- chiese Lily.
- penultima porta a sinistra- rispose un ragazzino mai visto prima che era ancora visibilmente addormentato poiché non aveva né urlato né imprecato, nel vedere una Serpeverde nella sua sala comune accompagnata da un Malfoy anche se questi era un Corvonero.
**

James fece un passo entrando lentamente nella sua stanza, illuminata a giorno. Quello che vide lo lasciò perplesso, la sua quasi ex ragazza era seduta sul suo letto coperta da una sua vecchia maglia da quidditch e un paio di culottes che non lasciavano niente all’immaginazione. Poco distante, seduto su una sedia, si trovava suo zio, uno dei membri del magico trio, il grande ex portiere dei Grifondoro, il nuovo insegnante di volo in poche parole :Ronald Bilius Weasley.
-zio- disse con tono grave il Grifondoro, guardando prima suo zio, che rideva divertito, poi kelly, che sorrideva compiaciuta senza mostrare il minimo imbarazzo nell’essere stata trovata nei dormitori maschili mezza nuda sul letto da uno dei professori.
-James- rispose questi alzandosi di scatto appena vide il nipote andandogli incontro con braccia aperte dandogli così, il benvenuto. James si ritrovò sommerso dall’abbraccio e non poté far altro che ricambiare.
-ho conosciuto Kelly- disse Ron, congratulandosi con il moro dandogli delle pacche vigorose sulla schiena.
-ottima scelta. Veramente ottima scelta- disse ancora il rosso.
James si trovò cosi con il fiato mozzato dalle vigorose pacche e la testa confusa, non sapeva cosa dire , non sapeva come dileguarsi...
Si era preparato un discorso per liquidarla senza che lei si offendesse. Invece, ora non sapeva come comportarsi;  Suo zio, era arrivato prima di lui e non accennava ad andarsene dalla sua stanza e lui era impaziente di lasciarla per andare da Eltamin, per andare dalla donna che lo completava.
-Io l’ho sempre detto, le donne migliori finiscono a Grifondoro- ammise il rosso scoccando un occhiata al moro che si ritrovò ad annuire senza capire un accidente di quello che suo zio li stava dicendo.
-Ho invitato Kelly ad unirsi a noi. Quest’oggi, i tuoi vengono a Hogwarts, così, farai le presentazioni ufficiali- disse ridendo, il nuovo professore di volo e James, in quel momento, desiderò conoscere una pozione che uccidesse suo zio con atroci sofferenze.
-Io logicamente ho accettato, non vedo l’ora di conoscere i tuoi, Jamie- urlò Kelly saltando giù dal letto e mostrando, senza nessun imbarazzo, le sue gambe. Ron Weasley divenne rosso e tossì un poco imbarazzato, proprio mentre nella stanza arrivarono altre due persone.
Scorpius serrò la mascella quando vide Weasley davanti a lui che con faccia schifata lo guardava da testa a piedi come l’ultimo dei servi, mentre Lily con la bacchetta tra le mani avanzò a passo di marcia verso i due mori che stavano abbracciati al centro della stanza.
Le parole di Kelly, echeggiavano ancora nella stanza.
-spero di fare una buona impressione ai tuoi genitori-aveva detto, la mora saltellando come un’oca giuliva, cosa che in realtà era.
-Tu, cretina-. Disse Lily -non incontrerai proprio nessuno-.
James si girò di scatto osservando la faccia stravolta di sua sorella, e il pericoloso legnetto tra le sue mani.
-Tu grandissima vacca, non oserai mettere piede in casa mia. Non oserai infangare il nome della mia famiglia-
Kelly era rossa dall’imbarazzo e dalle parole poco lusinghiere che sua cognata le rivolgeva.
-com...com...come ti.. permett...i- disse furibonda la Grifondoro.
-come ti permetti tu! arrivista da strapazzo-.
-Lilian- disse una voce alle sue spalle.
-chi ti ha fatto entrare qui dentro- disse Ron Wesley sfoggiando la sua autorità.
-100 punti in meno a Serpeverde- disse con orgoglio Ron.
-ora chiedi scusa a Kelly per la tua maleducazione e fila via, prima che cambi idea e ti metta in punizione-concluse il rosso Weasley.
Lily, lanciò uno sguardo intimidatorio alla mora che sorrise beffarda all’indirizzo della rossa, dopo aver sentito le parole che lo zio del suo ragazzo, aveva detto per difenderla.
La rossa sbuffò e si girò di scatto, non prima di aver incenerito con lo sguardo anche suo fratello James.
Il Grifondoro abbassò la testa, sconfitto, Lily sapeva e questa volta era veramente nei guai non sapeva come fare per evitare che i suoi genitori conoscessero Kelly.
Lily s’incamminò lentamente passando vicino allo zio sussurrando tra i denti:
- Tu, non hai alcun diritto di invitare “quella” a pranzo con i miei. Una che si mostra senza il mino senso di pudore in quello stato davanti ad un professore, non può certo essere la ragazza più indicata per mio fratello. Anche se è un coglione-.
-Lily- cercò di afferrarla Scorpius per trascinarla via da quel posto.
-Ma tu, come dice sempre “Zio Draco”, il cervello non l’hai, quindi, cosa voglio pretendere- sibilò la rossa voltandosi ora verso il biondo e afferrando la sua mano.
-in punizione per due mesi- decretò il professore di volo – tu biondo perché mi stai antipatico a pelle-, disse il rosso, -pulirai le latrine dell’infermeria-concluse.
Nessuno dei due ragazzi replicò si girarono lo guardarono con odio ed uscirono dalla stanze e poi dalla sala comune dei Grifondoro.
Era ricominciata la guerra, a noi Weasley, disse tra se e se Scorpius.

La Regina di Ghiaccio. 25


Dolce è l’alba che illumina gli amanti.
(Anonimo)


25.Un brutto risveglio...


Un raggio di sole illumino i biondi capelli di Eltamin che con gli occhi ancora chiusi si rigirava nel letto.
Con un gesto meccanico si portò le coperte fin sopra la testa per nascondersi a quella luce fastidiosa.
-dormigliona- disse una voce ovattava che proveniva dalla stanza, la bionda, con la bocca impastata dal sonno, pronunciò parole sconnesse in risposta, poi portò le gambe al petto rannicchiandosi su se stessa prima che “lo stronzo”, non le tolse le coperte.
-ma sei impazzito- urlò Eltamin sedendosi di scatto sul letto, agguantando al volo il caldo piumino che le era stato sottratto.
-sono le dieci- rispose James guardandola storto,
-ci siamo persi la colazione- disse rimproverandola.
-potevi andarci, nessuno ti ha costretto qui con la forza- le rispose la bionda.
- sai che hai un carattere orribile appena sveglia-, disse il moro sbuffando.
Eltamin lo guardò storto, assottigliando lo sguardo, osservando il Grifondoro vestito con abiti diversi da quelli che indossava la sera prima.
-e pensare, che mi sono premurato di cercarti un cambio e portarti la collazione-ammise James.
Eltamin, sono in quel momento notò un vassoio carico di cibo e una busta sopra una sedia.
-e per sapere di chi sono gli abiti che hai raccattato-
James la guardò malissimo.
-i tuoi principessa- disse imitando il suo tono duro e intransigente, quello che da anni aveva quando battibeccavano.
-sono dovuto entrare a Serpeverde per prenderti dei vestiti, perché non sarebbe passato inosservato nemmeno ai Gargoyles di pietra qua fuori, il fatto che non hai dormito nel tuo letto questa notte vedendoti con quell’abito- disse con rabbia il Grifondoro.
Eltamin divenne rossa ma non abbassò lo sguardo come del resto non lo abbassò James.
A distoglierli da quello sguardo carico di tensione ci pensò lo stomaco della bionda che reclamava cibo.
Così James, girandosi su se stesso prese il vassoio e lo posò sul letto sedendosi anch’egli , ponendosi di fronte alla ragazza con unico oggetto a dividerli il vassoio carico di cibo.
Eltamin lo guardò un attimo, prima di abbassare lo sguardo, chiedendosi perché con lui fosse tutto così difficile.
-mangia! che si fredda- affermò James, versando il the nella tazza di porcellana bianca porgendola poi a Eltamin che la prese sfiorando le mani del ragazzo.
Un brivido corse nella schiena di entrambi, ma nessuno dei due lo notò poiché stavano a capo chino, timorosi di quello che avrebbero potuto fare se i loro sguardi si fossero incontrati.
Mangiarono in silenzio, unico rumore era un uccellino che felice svolazzava vicino alla finestra, incurante del turbine di emozioni che quei due ragazzi vivevano .
-sai, sei la prima persona ,dopo mia madre, che mi porta la colazione a letto- ammise la bionda, mentre le guance le si imporporavano dall’imbarazzo e il cuore faceva capriole di felicità.
James sorrise, compiacendosi di averla colpita. Non era un gesto che faceva spetto, anzi si ricordò proprio in quell’istante che l’ultima donna a cui portò la collazione era sua madre quando aspettava Lily.
-ti fa ridere- chiese offesa Eltamin osservando con la coda dell’occhio James .
-No- rispose James, sorridendo ancora
– È solo che hai un po’ di crema qui- disse indicando il lato del labbro della bionda, aveva omesso il vero motivo del suo sorriso ma non poteva rivelarle quello che significava per lui quel gesto.
 La ragazza, si vergogno tantissimo agguantando il tovagliolo.
-aspetta- la fermò James spostando il vassoio e avvicinandosi così a Eltamin, che lo guardava con occhi sgranati. Timorosa di quello che sarebbe successo quando lui avrebbe ridotto le distanze tra loro.
James, non se ne curò prese il tovagliolo dalle mani di Eltamin e delicatamente pulì il baffo di crema. Guardò poi la bocca rossa, carnosa della ragazza e non seppe resistere.
Sapeva che sarebbe successo ancora, quella bocca, era diventata un ossessione.
La bacio di slancio facendola barcollare, ricadendo così, uno sull’altro sul morbido materasso che quella notte li aveva accolti.
Nessuno scostò l’altro, anzi, il bacio da prima delicato e leggero si fece pian piano più esigente. James succhio le labbra di Eltamin, stupendo la ragazza che socchiuse le labbra lasciando passare così la lingua del moro che si beò di questo.
La lingue si accarezzarono timorose per quel primo contatto, scoprendosi e lambendo punti mai esplorati, suscitando nei ragazzi emozioni forti.
I cuori, dei due ragazzi, martellavano nel petto mentre le loro lingue producevano quell’antica danza.
Prima fu solo una dolce carezza, poi divenne un insaziabile desiderio, un incontrollabile voglia d’amore.
Un ticchettio alla finestra li destò, riportandoli alla realtà.
James, si alzò per vedere cosa fosse e quando aprì la finestra notò un piccolo gufo sul davanzale che mostrava soddisfatto la zampa.
Il moro slegò la pergamena e la aprì, non si accorse che la ragazza l’aveva raggiunto e appena lesse le ultime parole di quella missiva, sentì il suo cuore sgretolarsi e la porta della stanza chiudersi di colpo.
Eltamin, era andata via.
Era scappata non appena aveva letto la prima frase della lettera che kelly, li aveva inviato. Respirò a fatica cercando di riprendersi, era decisamente nella merda.
Amava una che non era la sua fidanzata, fidanzata, che vogliosa lo aspettava , con ogni probabilità, nuda sul suo letto.
Lui invece, voleva quella ragazzina che era scappata poco prima da quella stanza, quella ragazzina con cui la notte prima aveva condiviso il letto, quella ragazzina che faceva battere il suo cuore, che lo irritava e divertiva al tempo stesso, quella ragazzina che era riuscito a ferire ancora con l’ennesima cattiveria.
James sapeva che aveva sbagliato tutto, aveva sbagliato ad avvicinarsi troppo a Eltamin, sapeva, che facendo questo non sarebbe più riuscito a fermarsi e la desiderava come si desidera l’acqua quando si ha sete, la desiderava come il pane quando si ha fame, bramava un suo bacio e il suo corpo e si sentì frustrato nel sapere che lei ora sarebbe stato solo un miraggio.
 Con il ritorno di Kelly tutto si era spezzato e forse anche liberarsi della Grifondoro, non avrebbe migliorato la situazione. Eltamin non era come le alte, conquistarla sarebbe stato difficile se non impossibile, aveva ricambiato il suo bacio questo sì, ma lui non voleva solo un bacio, lui la voleva solo per se, tutta per se, per sempre.
Sapeva che lei non era la tipa da storielle cretine, era una tosta, una orgogliosa, una difficile una Malfoy e una Malfoy non ammette di essere seconda a nessuna .  
James sbuffò ancora, osservando l’abito di seta verde smeraldo ripiegato su una sedia della camera delle coppie e poi rilesse la lettera.
Amore! dove sei?
Sono rientrata poco fa’, ho voglia di te. Voglio sentire il tuo corpo caldo sopra di me.
Ti aspetto impaziente.
Kelly.


Quando finì di leggere butto fuori l’aria pensieroso, sì passo una mano sui capelli, spettinandoli e prese una decisione.
Doveva liberarsi di Kelly Probisher quello era il primo passo per catturare la fiducia di Eltamin, sperando di avere almeno una possibilità.