14- Litigi in famiglia.
(Alcuni dialoghi di questo capitolo sono tratti dalla FanFiction: Quella strega di mia suocera).
*
Eravamo finalmente giunti a Londra dopo aver passato un pessimo viaggio di ritorno. Avevo appreso da Lily, che James e Scorpius avevano litigato e mi dispiacque che la causa di tutto fossi io, ma non potevo permettermi di dire a mio fratello di far pace con il suo migliore amico. Scorpius detesta quando qualcuno gli dice cosa fare, infondo, siamo molto simili in questo.
Ora però ero a casa e per alcuni giorni avrei staccato la spina da tutto, rilassandomi finalmente e dimenticando, fino a quanto fosse possibile, quei primi mesi al Castello.
Portai con infinita lentezza il cucchiaio alla bocca, gustando con occhi socchiusi il buon brodo di pollo che mia madre, Hermione Granger, aveva preparato per noi.
Era un abile cuoca e una perfetta donna di casa, oltre ad essere la Magiavvocato più richiesta di tutta l’Inghilterra.
Ero orgogliosa di lei, ma non le dissi mai quanto ero fiera di essere sua figlia, forse per pudore o semplicemente per non essere classificata come una debole.
Io non ero debole, io ero una regina di ghiaccio e a malincuore davo ragione a James su quel punto.
A distogliermi dai miei pensieri fu l’arrivo, a metà della cena, di un grosso pennuto nero.
Il gufo della nonna vibro in aria fino a quando mio padre non gli slacciò la pergamena dalla zamba.
Mia madre era tesa, odiava mia nonna e infondo la capivo;
Nonna Narcissa, non perdeva occasione per umiliarla, una volta mi disse che: sperava che mio padre sposasse Daphne Greengrass, invece che mia madre, ed io invece di obiettare a quella sua confidenza, sorrisi.
Sorrisi freddamente, proprio come facevo in questo momento mentre mio padre prendeva la missiva dalla zampa del gufo.
-vengono i nonni- chiesi versandomi il pollo nel piatto, incurante dello stato catatonico in cui mia madre era sprofondata.
-si- rispose mio padre, guardando teso la mamma che aveva perso l’appetito, come io perdetti la buona occasione per star zitta beccandomi uno sguardo sdegnato di mio fratello.
Non ne combinavo una giusta.
Dopo poco mi dileguai, inventando la prima scusa possibile.
-vado a farmi un bagno rilassante nella mia vasca-dissi. –Sapete! l’acqua di Hogwarts mi rovina i capelli- conclusi, salutando velocemente i miei genitori.
Era meglio andare via prima di portare scompiglio anche tra i mie genitori, si quell’anno non ne andava dritta una, pensai mentre l’acqua e gli olii essenziali provenienti dall’oriente avvolgevano la mia pelle riscaldandola.
*
L’indomani mattina, quando scesi a fare colazione, l’atmosfera che trovai era tesa e lo capii appena misi piede in cucina.
Mio padre Draco Malfoy non accennava a muoversi, rimanendo impallato accanto alla credenza dei piatti.
-Papà tutto bene?- chiese Anthares distogliendolo dal torpore, ma mio padre non rispose, a farlo per lui ci pensò la Nonna che rivelò così la sua presenza:
-certo che va tutto bene a tuo padre- disse,
-finalmente! va tutto bene- quell’affermazione mi colpì, non avevo mai sentito la nonna così felice quando si trovava a casa nostra e stranamente quella mattina era felicissima e quello non mi piacque.
-scusatemi ho un impegno urgente questa mattina, -disse mia madre posando le uova strapazzate sul tavolo, - devo- s’interruppe per respirare e abbassare gli occhi, una debolezza non da lei, non da Hermione Granger eroina del mondo magico .
–Si, ecco… devo andare- disse infine lasciandomi perplessa a osservare la porta dalla quale era uscita senza salutare nessuno, senza salutare mio padre che con occhi assenti guardava il punto in cui era sparita.
-che succede?- chiese Scorpius.
-niente- replicò mio padre, ma sua madre s’intromise ancora.
-Niente di preoccupante-disse la nonna, versandosi del te con espressione compiaciuta – I tuoi genitori hanno finalmente deciso di separarsi-. Annunciò questo dramma familiare con un sorriso compiaciuto sulle labbra e una felicità tale che metteva i brividi.
Scorpius boccheggiò, Anthares si bloccò con la fetta biscottata in bocca ed io mi alzai di scatto uscendo dalla cucina.
Non sentii cosa disse mia nonna, salii quasi correndo su per le scale e mi recai verso la stanza patronale trovandola vuota, ispezionai ogni stanza da lì fino alla fine del corridoio fino a quando non sentì una presa sul braccio che mi fece girare di scatto.
-Eltamin- pronunciò mio padre, mentre la rabbia si prese nuovamente possesso di me e riversai su di lui tutta la mia frustrazione.
-che le hai fatto?- chiesi con sguardo truce – perché ci lascia?-.
Avevo paura che fossi io, una delle cause della loro rottura.
Forse l’avevo delusa talmente tanto. Forse avevo esagerato l’ultima volta quando le avevo detto: “che mettersi con un Grifondoro era da sfigati”, dimenticando che anche lei, in passato apparteneva a quella casa.
Avevo sbagliato, con lei sbagliavo sempre. Eravamo diverse, totalmente diverse.
Non potevo certo raccontarle che fin da piccola morivo dietro a un Grifondoro che nemmeno mi guardava, perché ero una Malfoy. E benché fossi la figlia della migliore amica dei suoi genitori, a scuola nemmeno, mi salutava anzi l’ultima volta stavamo per ammazzarci in sala grande.
-Non lo so- rispose mio padre destandomi da quel turbinio di pensieri che affollavano la mia mente.
-l’hai tradita di nuovo?-chiesi in tono duro. Lui rimase imbambolato alla mia affermazione.
-che diamine stai dicendo? Io non ho mai tradito tua madre-rispose sconvolto Draco Malfoy.
-si invece l’ho sentito dire a scuola. Tutti dicono che mia madre ha le corna che tu la tradisci-dissi puntandogli il dito contro.
- E che io, sono nato da un errore- questa volta a parlare fu Scorpius che arrivo insieme a Anthares .
-sono bugie, assurde bugie di persone invidiose- rispose mio padre Draco.
E subito dopo ci superò dirigendosi nell’ultima stanza del corridoio, ritornando poi con una pergamena tra le mani.
Scorpius, gli prese la pergamena dalle mani e la lesse prima di passarla ai suoi fratelli.
Mi dispiace non riesco a stare più in questa casa mi sento soffocare, vi era scritto con una fine e sinuosa calligrafia; quella di sua madre.
Ora lo sapevo c'aveva lasciato.
*
-vado da zia Ginny-. Annunciò Eltamin
-e se non si trova lì-, chiese Anthares cercando di distoglierla da quell’idea
-andrò a cercarla altrove-replicò convinta .
-vengo con te? Disse Draco.
-te lo scordi- risposi freddamente - se vieni con me, perdo ogni possibilità di parlarci –enunciò.
- Eltamin, smettila di parlargli cosi- la rimproverò il fratello maggiore .
-Scorpius fatti i cazzi tuoi- disse tra i denti eltamin.Era irritata dalla situazione e irritata dall’atteggiamento del fratello che non capiva il problema .
-questi! lo sono signorina se non l’hai capito-replicò Scorpius.
-oh sì ma sei l’unico che ancora crede alle sue panzane- disse rivolgendo lo guardo prima a suo padre , poi a suo fratello- È anni che soffre e non si è mai accorto di niente…finì la ragazza.
-che dici- disse Draco interrompendo il dialogo tra i suoi due figli.
-dico che deve essere intriso in tutti i maschi Malfoy quello di essere insensibili-replicò la ragazza.
-parli tu che sei-, cercò di rimproverarla Anthares, il più piccolo tra i suoi fratelli.
-sono cosa? Dillo! se hai il coraggio Anthares- lo imbeccò Eltamin.
-smettetela- disse duro Draco girandosi verso i ragazzi.
- Eltamin, vai da Ginny e parla con tua madre se è questo, quello che vuoi-enunciò Draco Malfoy, perdendo la calma.
-certo che è quello che voglio. Rimango pure li, -enunciò la ragazza,
-non rimango nemmeno un secondo qui con te e quella donna che è felice del vostro divorzio-disse infine Eltamin .
-esilarante! sei esilarante. L’unica che ha sempre idolatrato nonna Narcissa, ora non vuole stare con lei. Sai se fai così, non ti lascia il diadema quando incontrerai un cretino che ti sposa-disse Scorpius con rabbia.
Eltamin assottigliò lo sguardo e guardò torva suo fratello maggiore.
-Pensa a quale oca sposerai tu, perché l’unica che vuoi non ti considera perché sei un so tutto presuntuoso e donnaiolo- sentenziò la bionda senza peli sulla lingua;
Sembravano passati mesi dal giorno che si ritrovarono tutti e tre intorno al suo letto in infermeria, invece, erano passati solo pochi giorni ma tutto tra loro si era dissolto, come dissolta era l’unione tra i loro genitori.
-basta-urlò Draco. –state esagerando. Vuoi andare via Eltamin?-.
La giovane guardò suo padre dritto negli occhi, il grigio di Draco si scontrò con quello della ragazza.
-si-rispose.
-allora vai, se non vuoi stare qui meglio dai Potter-disse Draco.
Eltamin non se lo fece ripetere due volte, corse in camera a prendere le sue cose e poi ritornò nell’andito dove ora si trovava il resto della famiglia
-dove stai andando signorina- chiese sua nonna Narcissa.
-dai Potter- rispose la ragazza guardando la vecchia strega dritta negli occhi.
-e per quale motivo? Tuo nonno sta in ospedale e tu vai a fare visita ai Potter …- chiese con sdegno Lady Malfoy.
-Mia madre, se non l’ha capito, se né andata via di casa- rispose la ragazza alzando il tono di voce attirando su di se l’attenzione dei fratelli e del padre.
-Non capisco perché tutto questo ti sconvolga- Eltamin, strinse le labbra assottigliando lo sguardo era adirata, Scorpius conosceva quell’espressione era pericolosa quando stava in quello stato l’ultima volta a farne le spese era stato James Potter.
-Mia madre ci lascia e per lei non è importante!-urlo la bionda all’indirizzo dell’anziana Lady Narcissa.
-Ma come osa! Come osa, è colpa sua se ci ha lasciato, colpa sua e della sua invadenza, del suo modo di fare. Del suo modo freddo di trattarla e farla sentire inadeguata. Mia madre merita rispetto, per anni vi ha sopportato, ci ha sopportato e amato nonostante non fossimo degni di lei- Eltamin finalmente le diceva quello che per anni sua madre aveva taciuto, per anni metteva Narcissa di fronte alla realtà.
Draco strinse i pugni.
-Eltamin calmati-cerco di calmarla suo padre Draco.
-No! non mi calmo, me ne vado non voglio stare nemmeno un minuto in questa casa, nemmeno un minuto sotto lo stesso tetto con voi due-disse ancora la giovane
-Eltanin- cercò di placarla Scorpius ma la sorella fu più abile e sguscio oltre il giovane primogenito e si smaterializzò a casa Potter.
Dove una Lily intenta a fare colazione la guardò sorpresa.
-che ci fai qui- disse la sua migliore amica guardandola dall’alto in basso mentre addentava un biscotto allo zenzero,- hai una faccia? Sembri…-cerco di dire ma non le venne la parola giusta perché lo stupore si mescolò subito a preoccupazione.
-Mia madre se né andata di casa, dov’è zia Ginny. Zio Harry?-chiese Eltamin alquanto scossa, dagli eventi che si erano succeduti quella mattina a casa sua.
Lily era sconvolta nel vedere Eltamin in quelle condizioni, la ragazza non esternava mai i suoi sentimenti.
Quando entrò James Potter, il figlio maggiore di Ginevra Weasley e Harry Potter, il tempo sembro fermarsi Lily guardava con la bocca aperta l’amica e poi il fratello che rimase sorpreso nel vedere la giovane Malfoy in casa sua, soprattutto dopo il litigio che non meno di due sere prima avevano avuto in sala grande.
-Eltamin- pronunciò Lily alzandosi dallo sgabello nel quale era seduta – vuoi dell’acqua, un biscotto sei bianca, mi sto spaventando-disse Lily notando il tremore nelle mani dell’amica e la borsa che teneva stretta facendo diventare ancora più bianche le nocche della sua mano.
-Lily hai sentito quello che ti ho detto- riprese la Malfoy, incurante di James che si era bloccato alle sue spalle.
-Mia madre ci ha lasciato è andata via, voglio parlare con zia Ginny devo trovarla, devo parlare con lei. Io voglio parlare con lei, deve sapere che sono dalla sua parte-disse con voce tremante.
Voce che nessuno aveva mai sentito uscire dalla gola di Eltamin.
Perché a Eltamin la voce non trema mai.
Perché Eltamin non piange.
Perché Eltamin non è debole.
-Eltamin- disse Harry Potter allarmato dalle urla che provenivano dalla sua cucina, scansò il maggiore dei suoi figli e si mise davanti alla giovane bionda.
-è arrivata la nonna e mamma è uscita di testa, è andata via. Lui non l’ha nemmeno fermata. Ha chiesto il divorzio o una cosa simile, non si divorzia nel nostro mondo, ma lei è un avvocato lei può farlo…
Lei ci lascia tutti, io non voglio stare con lui. Io voglio state con la mamma, lei non sa che le voglio bene è colpa mia…
Oddio è colpa mia se si lasciano, io non le ho mai detto che le volevo bene. Vero zio Harry è colpa mia?-
-ti prego Eltamin calmati, stai sragionando- cercò di dirle Lily affiancando il padre quando arrivò Ginny che guardò suo figlio con la coda dell’occhio e poi la piccola Malfoy.
-che succede?-chiese la moglie del salvatore magico.
-Hermione se né andata di casa- Ginny sgranò gli occhi – credo sia perché…-
-è colpa mia, non le ho dimostrato amore, sono una Serpeverde non sono degna. Poi è arrivata la nonna e mio padre…oddio- continuava a dire Eltamin era come in trans ripeteva frasi senza senso
-Che ha fatto Malfoy- chiese Ginny con voce calma cercando di rassicurare la giovane
-Non l’ha fermata-disse Eltamin prendendo fiato.- Ha ragione Scorpius, ha sempre avuto ragione lui siamo nati da un errore. Non ce amore nella mia famiglia, i Malfoy non amano –Eltamin per la prima volta pianse davanti a qualcuno, per la prima volta si fece sopraffare dalla debolezza.
Per la prima volta si mostrò umana anche a chi umana non la credeva.
-Eltamin! da quando dai retta a quel cretino di tuo fratello-disse Lily scuotendola per farla reagire,
Eltamin non rispose si asciugo la lacrima che solitaria le percorreva il viso.
-Non credo sia andata via a causa tua, anzi ne sono certa piccola- disse Ginny cercando di confortarla. –Hermione vi ama più di ogni altra cosa al mondo, forse ha solo voluto cambiare aria, hai detto che è arrivata Narcissa-chiese ancora Ginevra Weasley.
-si il nonno sta in ospedale o una cosa simile e si piazza per due mesi da noi, senza avvisare come fosse la padrona-disse Eltamin infischiandosene di parlar male di sua nonna davanti ad estranei, ora non le importava più niente se non di trovare sua madre.
Harry guardò meravigliato Ginny cercando di non farsi notare.
-ci credo che è scappata, una grifondoro in mezzo a tutte quelle serpi. È da infarto- inopportuno come sempre James Potter decise finalmente di far notare la sua presenza, beccandosi un occhiata truce da sua sorella e un colpo da suo padre.
-Devo trovarla- ripeté atona Eltamin – sei l’unica che mi può aiutare, si fida solo di te zia Ginny- Ginny l’abbracciò di slancio e per la prima volta Eltanin Cassandra Malfoy si lasciò abbracciare da qualcuno che non fosse Lily.