sabato 4 febbraio 2012

La Regina di Ghiaccio.-16-



16.Musi lunghi e cambiamenti .


Una stana atmosfera regnava quella sera in casa Potter, Ginny aveva preparato per le sue ospiti i cappelletti in brodo, che tanto piacevano a Hermione e l’insalata di pollo per accontentare James che aveva un muso assurdo dal primo pomeriggio.
-ehi fratellino- disse Lily – sai che sul tuo muso lungo ci si potrebbe apparecchiare per dodici, se lo tieni ancora per alcuni giorni riusciremo a mangiare comodi il giorno di Natale. Basta trasfigurarti in una tovaglia rossa e il gioco è fatto - concluse la rossa beccandosi uno sguardo truce di sua madre.
-che ho detto- rispose la ragazza – siamo un esercito e si sta scomodi- affermò ancora la rossa.
-non è importante la comodità, ma lo stare insieme- disse Hermione sollevando piano il viso dal suo piatto.
-scusate non ho fame- disse James – posso- chiese infine rivolgendosi a suo padre.
Harry acconsenti a malincuore e il più grande dei suoi figli scattò in piedi sparendo come un fulmine fuori dalla cucina.
-ah l’amore- disse infine il salvatore del mondo magico.
-la demenza- vorrai dire lo interruppe Lily.
-signorina modera i termini- la riprese sua madre.
Lily non replicò ma borbottò sottovoce , ben udibile alla sua amica queste parole: “ si, si, ne riparliamo quando la conoscerete”.
Eltamin deglutì sonoramente al solo immaginare la presentazione di kelly ai Potter e si perse nei suoi pensieri.
Immaginò la Probisher invitata al pranzo di Natale dai Weasley, accolta dall’abbraccio della nonna di James , la signora Milly e dal sorriso compiaciuto di suo nonno. Quello che non fu mai rivolto a lei la prima volta che lo zio Harry portò lei alla Tana, dimora dei Weasley.
Il nonno di Lily, Arthur Weasley non le tolse mai gli occhi di dosso preoccupato della presenza di una Malfoy a casa sua e anche gli zii non erano da meno.
“Il male”, l’aveva chiamata la zia francese di Lily quella che aveva sposato quello con gli sfregi sul viso e mancò un battito quando si ricordò che il licantropo che aveva sfregiato quell’uomo era stato introdotto a scuola da suo padre.
-Eltamin tutto bene?-chiese sua madre distogliendola da quei.
-si – sì affrettò a rispondere la ragazza.
La cena proseguì con chiacchiere distese soprattutto grazie ad Albus che raccontava la sua tragica esperienza con Pozioni.
-ringrazia che non hai avuto Piton- le disse suo padre.
-pensa cosa direbbe a sapere che hai il suo nome- disse Lily imbarazzando ancora di più il piccolo Al.
-parli bene tu- rispose il fratello – hai la miglior pozionista come compagna di banco-rispose il più piccolo dei Potter.
-Anthares non ti aiuta?- chiese Lily.
-No perché sono talmente iellato che la lezione la facciamo con i Serpeverde- ammise sconsolato il Grifondoro.
-ah ecco- risposero in coro ridendo poi tutti
- dai Albus! Non te la prendere, pozioni non è una materia da Potter- ammise Harry.
-ah bene allora se non prendo il mago in pozioni…-cercò di dire lily
-beh ti scordi di diventare medimago-disse Harry sogghignando.
Lily impallidì al sentire quelle parole ma non replicò.
-troveremo un modo per farti prendere un E- ammise Eltamin –mentre salivano le scale.
-oh come farei senza di te amica mia- disse Lily facendo ridere Eltamin che scordò con quell’abbraccio i pensieri tristi che ebbe durante la cena.

**

Erano salite in camera di Lily subito dopo, aver aiutato Ginny a sparecchiare, avevano parlato del più e del meno. Niente di particolarmente interessante e poi si erano messe a letto sperando di essere accolte presto nelle braccia di morfeo.
Almeno una di loro, sperava questo…
-Eltamin- la chiamò Lily interrompendo quello strano silenzio tra loro.
-ho deciso, di dare una possibilità a Scorpius-ammise la ragazza.
A Eltamin andò di traverso la saliva
-ma sei fuori?- disse poi, appena si riprese.
-Si-rispose convinta la rossa rimarcando quel si con forza.
-sono mesi che ci penso-ammise infine.
-e quando volevi dirmelo- rispose l’amica girandosi verso il letto in cui riposava Lily.
Anche se il buio non le mostrava il suo volto, Eltamin, immaginò che Lily doveva aver assunto una tonalità di rosso molto simile a quello dei suoi capelli.
-Beh, te lo sto dicendo ora- ammise la rossa, riprendendo il discorso.
-abbiamo parlato molto nei mesi scorsi- disse ancora, cercando di convincere più se stessa che Eltamin che la stava ascoltando silenziosa.
-tutto questo parlare, quando è avvenuto?- chiese scettica la Malfoy.
-Aspetta! Non sarà vostra la trovata dei bigliettini in sala grande?-
-ecco…-cercò di scusarsi Lily
-lumos- disse Eltamin illuminando la stanza con la sua bacchetta.
-non ci posso credere- disse Eltamin alzandosi dal letto
-Mio fratello e la mia migliore amica, che confabulano alle mie spalle-
-tu non volevi vendicarti-ammise Lily.
-beh non ero parte in causa- disse Eltamin.
-io si, non la voglio quella come cognata-
-Lily, non sei tu che puoi decidere con chi vuol stare tuo fratello-le disse la bionda, rendendosi conto per l’ennesima volta di non essere nulla per James.
-tu sei più fortunata-le rispose di rimando Lily
-se tutto va bene avrai me- disse infine …
-chiamala fortuna- rispose Eltamin mettendosi le scarpe e infilandosi la felpa sopra il pigiama.
-ora dove vai?- chiese Lily
-a prendere una boccata d’aria – rispose spiccia la bionda – così magari troverò il modo per vendicarmi di quei due dementi che hanno messo in pericolo la mia vita-pronunciò tra i denti Eltamin.
-noi non pensavamo…- cercò di giustificarsi la Potter.
-ecco la prossima volta pensateci meglio- rispose Eltamin, uscendo dalla stanza di Lily, avviandosi poi nella veranda e poi sul tetto.
Lì nessuno l’avrebbe disturbata.

venerdì 3 febbraio 2012

La Regina di Ghiaccio.-15-


La madre è un bene troppo grande ed è necessaria talvolta la lontananza, per apprezzarne tutta la grandezza…

15.Ti voglio bene Mamma.

Erano diverse ore che Eltamin si trovava a casa Potter; si era rintanata al n.12 di Grimmauld Place subito dopo che sua madre aveva lasciato la loro casa a Londra, insofferente al restare anche solo un minuto in più in compagnia di suo padre e sua nonna Narcissa che riteneva la vera responsabile della rottura dei suoi genitori.
In quel momento Eltamin si trovava nella stanza di Lily, al terzo piano. Lì, le aveva detto l’amica, nessuno avrebbe osato disturbarla. Lì, l’aveva rassicurata la rossa, non avrebbe sentito la voce di quel troll di James, ma si sbagliava.
-James, che fai- urlo Albus – cosi mi distruggi il pupazzo di neve- urlava il più piccolo dei Potter .
-sei grande per giocare con la neve- lo canzonò il maggiore di rimando per niente preoccupato dal rimprovero del giovane Grifondoro.
-sei geloso- lo riprese Lily –perché tu non puoi farlo poiché sei in punizione- terminò la rossa che come i due fratelli si trovava nel giardino posteriore della casa.
-ti ricordo!- disse con tono grave il Grifondoro, - che anche tu sei in punizione come me- ribatté James.
I due battibeccheranno per alcuni minuti prima che qualcun altro intervenne ad rasserenare gli animi
-Voi due!- urlo Ginny Weasley facendo ridere Eltamin ,distesa nel letto di Lily– riprendete a spalare la neve dal giardino prima che mi arrabbi veramente e vi mandi entrambi alla tana a spalare qualcosa di più disgustoso della neve-.
I due, borbottarono un poco, riprendendo poi il loro compito, Eltamin, incuriosita si avvicinò alla finestra per osservarli e rimase imbambolata a guardare James. Il ragazzo indossava un maglione a collo alto che faceva risaltare i muscoli e i pantaloni di una vecchia tuta. Lo vide prima sorridere e poi ridere di gusto mentre lanciava palle di neve a sua sorella, sperando di non essere beccato.
-che scemo- disse Eltamin sorridendo di rimando osservando quella buffa scena.
Che bello pensò infine, mentre il suo cuore si sgretolava ancora nel ricordare che mai le avrebbe regalato un sorriso così.
Che mai le avrebbe dedicato anche solo uno sguardo.
 Eh si stranì nel constatare di essere gelosa della sua migliore amica che giocava a palle di neve con il fratello.
Stupida e ridicola per quei suoi pensieri, ecco cosa era.
Era immersa in quelle assurde riflessioni che non si accorse degli occhi di James puntati sulla finestra, intenti a guardarla. Eltamin non si accorse di niente, come James, che venne beccato da un’enorme palla in pieno volto.
-mai abbassare la guardia alla presenza di una serpeverde- lo canzonò la sorella.

**
Era quasi arrivata l’ora del pranzo e di sua madre non si sapeva ancora niente. Eltamin, decise che rimanere in camera di Lily non l’avrebbe certo aiutata a stemperare la tensione, così decise di scendere in cucina ad aiutare zia Ginny .
-posso- chiese la ragazza entrando nella grande cucina dei Potter.
-certo cara- rispose Ginny –ti stavo per chiamare; Il pranzo è quasi pronto- ammise la donna.
-grazie zia- disse la ragazza facendo girare la rossa.
L’amica di sua madre la guardò un attimo sorridendole dolcemente, fino a quando non le si avvicinò per accarezzarle il viso.
-non voglio vedere altre lacrime su questo viso- disse la rossa.
-Intesi!-Eltamin scosse il capo acconsentendo.
-sei troppo bella per piangere- ammise, facendo sorridere Eltamin. Quello scambio di gentilezze tra le due venne interrotto dall’ingresso in casa del figlio maggiore dei Potter.
-mamma, abbiamo finito! -Disse il moro entrando in cucina e rimase spiazzato nel vedere la ragazza già nella stanza.
Eltamin abbassò lo sguardo e si spostò di lato per non intralciare il passaggio del ragazzo che rimase come bloccato nel vederla li.
-ho una fame da lupi- disse Lily raggiungendo anche lei la cucina, seguita a sua volta da Albus e poi da Harry.
-su allora apparecchiate! – disse spiccia la rossa.
-lo faccio io- affermò Eltamin prendendo subito i piatti – così vi ripago per l’intrusione di prima mattina-.
La ragazza non volle sentire repliche di alcun tipo e si mise ad apparecchiare, aiutata da Lily.
Harry sorrise guardando le due e ridendo disse:
-chi l’avrebbe mai detto che un giorno due serpeverdi mi avrebbero apparecchiato la tavola- enunciò divertito il salvatore del mondo.
-Non farci l’abitudine papà- rispose Lily,- quando diventerò un medimago di fama mondiale ritorneremo alle vecchie mansioni-
-si certo Lily…avvisami quando diventi medimago- la prese in giro suo padre che contagiò con quella battuta tutti quanti, tranne James che seduto vicino al camino non perdeva nessun movimento di Eltamin, come rapito dalle movenze della ragazza.
Cosa stesse succedendo James non lo capiva, vedere Eltamin così scossa aveva provocato in lui come un tumulto a cui non seppe dare un nome, non volle dare un nome.
 Fu sua madre, lanciandogli uno strofinaccio sul viso e distoglierlo così, dai suoi pensieri.
Pensieri che lui non doveva nemmeno fare, visto chi era la ragazza in questione ma soprattutto perché lui una ragazza l’aveva già.
Stette zitto tutto il pranzo, proprio come zitta stette Eltamin che mangiò come un uccellino.
-Eltamin- non hai mangiato niente costatò Harry.
-sapevo che le costolette d’agnello ti piacevano-aggiunse Ginny accodandosi a suo marito
-si , mi piacciono…- affermò la ragazza cercando di trovare le parole per spiegare il suo scarso appetito,
-eh che proprio non…- boffocchiò poco convinta.
-Ma lasciatela in pace- disse James, stupendo tutti i commensali – forse non ha fame. Non tutti devono strafogarsi di cibo per far piacere a voi- ribadì il ragazzo.
-cavolo!- Disse Lily guardandolo meravigliata -questa è la cosa più intelligente che hai detto negli ultimi mesi-.
-quanto sei cretina- la canzono il fratello.
-Su smettetela, voi due. Ogni scusa è buona per litigare- gli rimproverò Harry.
-scusaci Eltamin – disse ancora il salvatore del mondo- siamo solo preoccupati…-
-tranquilli, non credo di morire se non mangio per una mattina- ammise la ragazza.
-che poi ho mangiato-
-si certo- la guardò storta l’amica.
-mamma ha fatto anche la torta doppio cioccolato come piace a te-.
Eltamin sorrise all’indirizzo di Ginny.
-cavolo pensavo l’avessi fatta per me mamma- disse James- facendo ridere ancora tutti i presenti e sorridere la serpeverde che si trovò così a guardarlo negli occhi.
Perdendosi in quelle iridi, ma riuscendo, grazie il pronto intervento della fida amica Lily a ricomporsi senza destare alcun sospetto.
Una gomitata nel costato ancora dolorante era un toccasana per smettere di guardare James.
Alla fine del pranzo, Lily aiuto Ginny a rassettare mentre Eltamin salì nella camera dell’amica per riposarsi un poco.
La serpeverde salì le scale lentamente, con la sua solita grazia, arrivando così al secondo piano dove erano collocate le stanza da letto dei Potter.
-Eltamin- la chiamo James poggiato alla cornice della porta.
La ragazza rimase sorpresa nel sentirsi chiamare da lui e si girò lentamente convinta fosse un miraggio.
-ti va una partita a quidditch?- chiese –sai per rimanere in forma, con tutto quello che hai mangiato- terminò il moro sorridendo egli stesso alla sua battuta.
-grazie, ma …- disse la ragazza
-se è per la scopa. Ne abbiamo una anche per te… - insistette il moro
-no, non è per quello. E che…- cercò di spiegare Eltamin, ma non sapeva come dirlo. Come ammetterlo e si vergognò. Debole ora ti mostrerai debole all’unica persona che è in grado di ferirti diceva la sua coscienza.
-ah capisco è con me che non ti va di giocare-disse James abbassando lo sguardo. Sembra dispiaciuto pensò Eltamin.
-No!- Disse – non è quello James.  Io non salirò mai più su una scopa- enunciò scomparendo subito dopo dentro la stanza di Lily chiudendosi la porta alle spalle, lasciando il moro immobile al centro dell’andito.
Eltamin Malfoy aveva appena annunciato a uno dei suoi più grandi rivali che non sarebbe mai più salita su una scopa, che non avrebbe mai più giocato a quidditch. Aveva in pratica dato un nuovo spunto al grifondoro per deriderla,  ma James non aveva alcuna voglia di deriderla anzi si sentiva responsabile per questa sua decisione.

**
Un bussare alla porta distolse le due Serpeverdi dalla loro chiacchierata, Lily si alzò e si diresse alla porta della sua stanza
-Zia Herm- disse Lily incredula nel vederla
-mamma- pronunciò Eltamin ancora distesa nel letto della sua amica.
-Cara, puoi lasciarci sole- chiese Hermione guardando Lily negli occhi.
-si certo- rispose la rossa prendendo Salazar, il suo gatto nero, tra le braccia e uscendo chiudendosi la porta alle spalle.
La donna dai lunghi capelli ricci avanzò lentamente fino a raggiungere il centro della stanza, Eltamin  seduta sul letto, la guardava con occhi sgranati. Vederla davanti a se dopo tutto quello che era successo quella mattina l’agitata tanto da mordicchiarsi il labbro, in un gesto nervoso.
-Eltamin- disse sua madre e in un secondo Eltamin le volo tra le braccia.
Stringendosi al petto della donna , al petto di sua madre.
-perdonami mamma – disse sussurrando appena, la giovane Malfoy poggiando la sua testolina bionda sul petto di sua madre, che teneramente le accarezzava i suoi bellissimi e lunghissimi capelli dorati.
-schhh- cercò di rassicurarla Hermione.
-scusami- boffocchiò Eltamin fino a quando sua madre non le prese delicatamente la testa tra le mani guardandola negli occhi, sussurrandole dolcemente queste parole:
-Non ce nulla di cui tu, ti debba scusare, piccola mia- disse la donna.
- Non è certo colpa tua quello che è successo tra me e tuo padre, non è né colpa tua né dei tuoi fratelli-affermò ancora
-Papà, è colpa di papà e di quella donna- disse con astio Eltamin tornando per un solo momento la fredda regina di ghiaccio.
Ripensando a tutto quello che la gente diceva sulla sua famiglia, sul matrimonio dei suoi genitori, sulla malvagità dei Malfoy.
-Tua nonna non mi ama- ammise sua madre, cercando di sorridere
-questo credo che una ragazza intelligente come te l’abbia capito- affermo il Magiavvocato Granger, cercando di distendere le labbra in un sorriso che si rivelò solo una smorfia.
Eltamin tirò su col naso muovendo il capo in direzione di sua madre, annuendo alle sue parole.
-per anni ha cercato di mettere zizania tra me e tuo padre-disse ancora la donna, attirando con quelle parole l’attenzione di sua figlia.
- e solo per lei che vuoi il divorzio?- chiese Eltamin timorosa di sentire la risposta alla sua domanda.
-l’arrivo improvviso di tua nonna mi ha sconvolto- ammise Hermione,
-sentire i suoi occhi osservare ogni mia mossa, pronta a puntarmi il dito contro ogniqualvolta manco in qualcosa, non sono certo il clima migliore in cui vivere- enunciò Hermione sorridendo mesta.
-avevo bisogno di una pausa ed ho detto una cosa che non volevo dire-.
-Non lo lasci nonostante lui…-cercò di dirle la ragazza, ma venne subito interrotta da sua madre che le spiegò infine la situazione.
-Eltamin, ascoltami- disse Hermione –e  ti prego credi a quello che sto per dirti- la ragazza sollevò ancora lo sguardo su sua madre incrociando così le sue iridi color cioccolato -Io e tuo padre ci amiamo- ammise,
- non abbiamo mai smesso di amarci, nemmeno ora che le cose tra di noi sono così complicate- proferì senza mai distogliere lo sguardo dagli occhi di sua figlia.
-ti tradisce- dichiarò Eltamin .
-Lui dice che non è assolutamente vero, che mai…-cercò di ribattere Hermione a quell’affermazione.
-tu gli credi? Mamma tu credi veramente ad un Malfoy.- Urlò esasperata la giovane Serpeverde, - Noi mentiamo, raggiriamo. Siamo la peggior specie al mondo-disse infine la ragazza.
- Tuo padre, mi ama a modo suo,- disse  sua madre ridendo un poco e ritrovando subito dopo il filo del discorso,
- mi ama da sempre, anche se per avermi ha mentito e raggirato come un bravo Serpeverde-disse Hermione sospirando debolmente perdendosi nei ricordi
-che intendi dire?-chiese Eltamin curiosa.
-che le voci a cui sia tu che i tuoi fratelli avete creduto sono infondate. Io stessa, vi ho creduto. Soffrendo e lasciandomi abbattere dalle malelingue-ammise la donna.
-mamma! Tutti dicono che tu l’hai incastrato. Scorpius è convinto…-
Cercò di spiegare Eltamin,
-Lo so. So! cosa si dice alle mie spalle Eltamin. Ma quello che non sapevo, e che tuo padre ha visto bene di confessarmi solo questo pomeriggio, è che per raggirare i tuoi nonni e la mia poca propensione al volerlo sposare facendo scandalo, ha deciso di creare uno scandalo ancora più grande e così mi ha messo incinta, evitando di...-
-recitare l’incantesimo contraccettivo-concluse Eltamin. -Serpeverde- disse divertita facendo impallidire sua madre.
-Eltamin!-la riprese la Granger da perfetta Grifondoro .
-Si-, rispose la ragazza con un ghigno soddisfatto in viso.
-Non dici niente, io mi sono sentita…-
-Usata immagino. Però mamma, devi ammetterlo che solo a papà poteva venire in mente una cosa simile. In un colpo solo si è liberato della Greengrass e ha sposato te -.ghignò soddisfatta la bionda
-certo solo a tuo padre, infatti, sua madre pensa che sono io l’arrivista che l’ha incastrato- disse sua madre con rabbia .
- E non una volta, bensì tre; Immagino Scorpius quando saprà che suo padre ha fallito nel suo incantesimo preferito-disse la ragazza veramente divertita della cosa.
-Eltamin che stai dicendo?-chiese Hermione perplessa,
-Oh niente mamma solo che tuo figlio è diciamo un don Giovanni, cosi dicono i babbani giusto?-disse ridendo Eltamin sconvolgendo ancora di più sua madre.
-Devo fare un discorso con tuo fratello- disse infine la donna facendo ghignare di soddisfazione Eltamin, era pur sempre una serpeverde e Scorpius  quella mattina aveva esagerato e non poco.
 -tesoro tutto bene?- chiese sua madre
-si mamma tutto bene, tranquilla!- disse la ragazza. –ora che l’hai perdonato, quando torniamo a casa?-chiese Eltamin cambiando subito argomento.
-Io non l’ho perdonato-disse titubante sua madre mordendosi il labbro.
-ah- proferì la ragazza stupita.
-rimango con te mamma- aggiunse infine.
-Grazie. Non sai quanto mi fa piacere avere il tuo sostegno in questo momento-ammise. Sorridendo alla sua bambina
-Ti voglio bene mamma- le sussurrò Eltamin arrossendo per la prima volta. Sapeva, che era finalmente giunto il momento per dirle quello che provava per lei.
Quello era il primo passo per una nuova Eltamin, una che si lasciava alle spalle la regina di Ghiaccio.

La Regina di Ghiaccio.-14-


14- Litigi in famiglia.
(Alcuni dialoghi di questo capitolo sono tratti dalla FanFiction: Quella strega di mia suocera).
*
Eravamo finalmente giunti a Londra dopo aver passato un pessimo viaggio di ritorno. Avevo appreso da Lily, che James e Scorpius avevano litigato e mi dispiacque che la causa di tutto fossi io, ma non potevo permettermi di dire a mio fratello di far pace con il suo migliore amico. Scorpius detesta quando qualcuno gli dice cosa fare, infondo, siamo molto simili in questo.
Ora però ero a casa e per alcuni giorni avrei staccato la spina da tutto, rilassandomi finalmente e dimenticando, fino a quanto fosse possibile, quei primi mesi al Castello.
Portai con infinita lentezza il cucchiaio alla bocca, gustando con occhi socchiusi il buon brodo di pollo che mia madre, Hermione Granger, aveva preparato per noi.
Era un abile cuoca e una perfetta donna di casa, oltre ad essere la Magiavvocato più richiesta di tutta l’Inghilterra.
Ero orgogliosa di lei, ma non le dissi mai quanto ero fiera di essere sua figlia, forse per pudore o semplicemente per non essere classificata come una debole.
Io non ero debole, io ero una regina di ghiaccio e a malincuore davo ragione a James su quel punto.
A distogliermi dai miei pensieri fu l’arrivo, a metà della cena, di un grosso pennuto nero.
Il gufo della nonna vibro in aria fino a quando mio padre non gli slacciò la pergamena dalla zamba.
Mia madre era tesa, odiava mia nonna e infondo la capivo;
Nonna Narcissa, non perdeva occasione per umiliarla, una volta mi disse che: sperava che mio padre sposasse Daphne Greengrass, invece che mia madre, ed io invece di obiettare a quella sua confidenza, sorrisi.
Sorrisi freddamente, proprio come facevo in questo momento mentre mio padre prendeva la missiva dalla zampa del gufo.
-vengono i nonni- chiesi versandomi il pollo nel piatto, incurante dello stato catatonico in cui mia madre era sprofondata.
-si- rispose mio padre, guardando teso la mamma che aveva perso l’appetito, come io perdetti la buona occasione per star zitta beccandomi uno sguardo sdegnato di mio fratello.
Non ne combinavo una giusta.
Dopo poco mi dileguai, inventando la prima scusa possibile.
-vado a farmi un bagno rilassante nella mia vasca-dissi. –Sapete! l’acqua di Hogwarts mi rovina i capelli- conclusi, salutando velocemente i miei genitori.
Era meglio andare via prima di portare scompiglio anche tra i mie genitori, si quell’anno non ne andava dritta una, pensai mentre l’acqua e gli olii essenziali provenienti dall’oriente avvolgevano la mia pelle riscaldandola.

*

L’indomani mattina, quando scesi a fare colazione, l’atmosfera che trovai era tesa e lo capii appena misi piede in cucina.
 Mio padre Draco Malfoy non accennava a muoversi, rimanendo impallato accanto alla credenza dei piatti.
-Papà tutto bene?- chiese Anthares distogliendolo dal torpore, ma mio padre non rispose, a farlo per lui ci pensò la Nonna che rivelò così la sua presenza:
-certo che va tutto bene a tuo padre- disse,
-finalmente! va tutto bene- quell’affermazione mi colpì, non avevo mai sentito la nonna così felice quando si trovava a casa nostra e stranamente quella mattina era felicissima e quello non mi piacque.
-scusatemi ho un impegno urgente questa mattina, -disse mia madre posando le uova strapazzate sul tavolo, - devo- s’interruppe per respirare e abbassare gli occhi, una debolezza non da lei, non da Hermione Granger eroina del mondo magico .
 –Si, ecco… devo andare- disse infine lasciandomi perplessa a osservare la porta  dalla quale era uscita senza salutare nessuno, senza salutare mio padre che con occhi assenti guardava il punto in cui era sparita.
-che succede?- chiese Scorpius.
-niente- replicò mio padre, ma sua madre s’intromise ancora.
-Niente di preoccupante-disse la nonna, versandosi del te con espressione compiaciuta – I tuoi genitori hanno finalmente deciso di separarsi-. Annunciò questo dramma familiare con un sorriso compiaciuto sulle labbra e una felicità tale che metteva i brividi.
Scorpius boccheggiò, Anthares si bloccò con la fetta biscottata in bocca ed io mi alzai di scatto uscendo dalla cucina.
Non sentii cosa disse mia nonna, salii quasi correndo su per le scale e mi recai  verso la stanza patronale trovandola vuota, ispezionai ogni stanza da lì fino alla fine del corridoio fino a quando non sentì una presa sul braccio che mi fece girare di scatto.
-Eltamin- pronunciò mio padre, mentre la rabbia si prese nuovamente possesso di me e riversai su di lui tutta la mia frustrazione.
-che le hai fatto?- chiesi con sguardo truce – perché ci lascia?-.
Avevo paura che fossi io, una delle cause della loro rottura.
 Forse l’avevo delusa talmente tanto. Forse avevo esagerato l’ultima volta quando le avevo detto: “che mettersi con un Grifondoro era da sfigati”, dimenticando che anche lei, in passato apparteneva a quella casa.
 Avevo sbagliato, con lei sbagliavo sempre. Eravamo diverse, totalmente diverse.
Non potevo certo raccontarle che fin da piccola morivo dietro a un Grifondoro che nemmeno mi guardava, perché ero una Malfoy. E benché fossi la figlia della migliore amica dei suoi genitori, a scuola nemmeno, mi salutava anzi  l’ultima volta stavamo per ammazzarci in sala grande.
-Non lo so- rispose mio padre destandomi da quel turbinio di pensieri che affollavano la mia mente.
-l’hai tradita di nuovo?-chiesi in tono duro. Lui  rimase imbambolato alla mia affermazione.
-che diamine stai dicendo? Io non ho mai tradito tua madre-rispose sconvolto Draco Malfoy.
-si invece l’ho sentito dire a scuola. Tutti dicono che mia madre ha le corna che tu la tradisci-dissi puntandogli il dito contro.
- E che io, sono nato da un errore- questa volta a parlare fu Scorpius che  arrivo insieme a Anthares .
-sono bugie, assurde bugie di persone invidiose- rispose mio padre Draco.
E subito dopo ci superò dirigendosi nell’ultima stanza del corridoio, ritornando poi con una pergamena tra le mani.

Scorpius, gli prese la pergamena dalle mani e la lesse prima di passarla ai suoi fratelli.
Mi dispiace non riesco a stare più in questa casa mi sento soffocare,  vi era scritto con una fine e sinuosa calligrafia; quella di sua madre.
Ora lo sapevo c'aveva lasciato.
*
-vado da zia Ginny-. Annunciò Eltamin
-e se non si trova lì-, chiese Anthares cercando di distoglierla da quell’idea
-andrò a cercarla altrove-replicò convinta .
-vengo con te? Disse Draco.
-te lo scordi- risposi freddamente - se vieni con me, perdo ogni possibilità di parlarci –enunciò.
- Eltamin, smettila di parlargli cosi- la rimproverò il fratello maggiore .
-Scorpius fatti i cazzi tuoi- disse tra i denti eltamin.Era irritata dalla situazione e irritata dall’atteggiamento del fratello che non capiva il problema .
-questi! lo sono signorina se non l’hai capito-replicò Scorpius.
-oh sì ma sei l’unico che ancora crede alle sue panzane- disse rivolgendo lo guardo prima a suo padre , poi a suo fratello- È anni che soffre e non si è mai accorto di niente…finì la ragazza.
-che dici- disse Draco interrompendo il dialogo tra i suoi due figli.
-dico che deve essere intriso in tutti i maschi Malfoy quello di essere insensibili-replicò la ragazza.
-parli tu che sei-, cercò di rimproverarla Anthares, il più piccolo tra i suoi fratelli.
-sono cosa? Dillo! se hai il coraggio Anthares- lo imbeccò Eltamin.
-smettetela- disse duro Draco girandosi verso i ragazzi.
- Eltamin, vai da Ginny e parla con tua madre se è questo, quello che vuoi-enunciò Draco Malfoy, perdendo la calma.
-certo che è quello che voglio. Rimango pure li, -enunciò la ragazza,
-non rimango nemmeno un secondo qui con te e quella donna che è felice del vostro divorzio-disse infine Eltamin .
-esilarante! sei esilarante. L’unica che ha sempre idolatrato nonna Narcissa, ora non vuole stare con lei. Sai se fai così, non ti lascia il diadema quando incontrerai un cretino che ti sposa-disse Scorpius con rabbia.
Eltamin assottigliò lo sguardo e guardò torva suo fratello maggiore.
-Pensa a quale oca sposerai tu, perché l’unica che vuoi non ti considera perché sei un so tutto presuntuoso e donnaiolo- sentenziò la bionda senza peli sulla lingua;
Sembravano passati mesi dal giorno che si ritrovarono tutti e tre intorno al suo letto in infermeria, invece, erano passati solo pochi giorni ma tutto tra loro si era dissolto, come dissolta era l’unione tra i loro genitori.

 -basta-urlò Draco. –state esagerando. Vuoi andare via Eltamin?-.
La giovane guardò suo padre dritto negli occhi, il grigio di Draco si scontrò con quello della ragazza.
-si-rispose.
-allora vai, se non vuoi stare qui meglio dai Potter-disse Draco.
Eltamin non se lo fece ripetere due volte, corse in camera a prendere le sue cose e poi ritornò nell’andito dove ora si trovava il resto della famiglia
-dove stai andando signorina- chiese sua nonna Narcissa.
-dai Potter- rispose la ragazza guardando la vecchia strega dritta negli occhi.
-e per quale motivo? Tuo nonno sta in ospedale e tu vai a fare visita ai Potter …- chiese con sdegno Lady Malfoy.
-Mia madre, se non l’ha capito, se né andata via di casa- rispose la ragazza alzando il tono di voce attirando su di se l’attenzione dei fratelli e del padre.
-Non capisco perché tutto questo ti sconvolga- Eltamin, strinse le labbra assottigliando lo sguardo era adirata, Scorpius conosceva quell’espressione era pericolosa quando stava in quello stato l’ultima volta a farne le spese era stato James Potter.
-Mia madre ci lascia e per lei non è importante!-urlo la bionda all’indirizzo dell’anziana Lady Narcissa.
-Ma come osa! Come osa, è colpa sua se ci ha lasciato, colpa sua e della sua invadenza, del suo modo di fare. Del suo modo freddo di trattarla e farla sentire inadeguata. Mia madre merita rispetto, per anni vi ha sopportato, ci ha sopportato e amato nonostante non fossimo degni di lei- Eltamin finalmente le diceva quello che per anni sua madre aveva taciuto, per anni metteva Narcissa di fronte alla realtà.
Draco strinse i pugni.
-Eltamin calmati-cerco di calmarla suo padre Draco.
-No! non mi calmo, me ne vado non voglio stare nemmeno un minuto in questa casa, nemmeno un minuto sotto lo stesso tetto con voi due-disse ancora la giovane
-Eltanin- cercò di placarla Scorpius ma la sorella fu più abile e sguscio oltre il giovane primogenito e si smaterializzò a casa Potter.
Dove una Lily intenta a fare colazione la guardò sorpresa.
-che ci fai qui- disse la sua migliore amica guardandola dall’alto in basso mentre addentava un biscotto allo zenzero,- hai una faccia? Sembri…-cerco di dire ma non le venne la parola giusta perché lo stupore si mescolò subito a preoccupazione.
-Mia madre se né andata di casa, dov’è zia Ginny. Zio Harry?-chiese Eltamin alquanto scossa, dagli eventi che si erano succeduti quella mattina a casa sua.
 Lily era sconvolta nel vedere Eltamin in quelle condizioni, la ragazza non esternava mai i suoi sentimenti.
Quando entrò James Potter, il figlio maggiore di Ginevra Weasley e Harry Potter, il tempo sembro fermarsi Lily guardava con la bocca aperta l’amica e poi il fratello che rimase sorpreso nel vedere la giovane Malfoy in casa sua, soprattutto dopo il litigio che non meno di due sere prima avevano avuto in sala grande.
-Eltamin- pronunciò Lily alzandosi dallo sgabello nel quale era seduta – vuoi dell’acqua, un biscotto sei bianca, mi sto spaventando-disse Lily notando il tremore nelle mani dell’amica e la borsa che teneva stretta facendo diventare ancora più bianche le nocche della sua mano.
-Lily hai sentito quello che ti ho detto- riprese la Malfoy, incurante di James che si era bloccato alle sue spalle.
-Mia madre ci ha lasciato è andata via, voglio parlare con zia Ginny devo trovarla, devo parlare con lei. Io voglio parlare con lei, deve sapere che sono dalla sua parte-disse con voce tremante.
Voce che nessuno aveva mai sentito uscire dalla gola di Eltamin.
 Perché a Eltamin la voce non trema mai.
 Perché Eltamin non piange.
Perché Eltamin non è debole.
-Eltamin- disse Harry Potter allarmato dalle urla che provenivano dalla sua cucina, scansò il maggiore dei suoi figli e si mise davanti alla giovane bionda.
-è arrivata la nonna e mamma è uscita di testa, è andata via. Lui non l’ha nemmeno fermata. Ha chiesto il divorzio o una cosa simile, non si divorzia nel nostro mondo, ma lei è un avvocato lei può farlo…
Lei ci lascia tutti, io non voglio stare con lui. Io voglio state con la mamma, lei non sa che le voglio bene è colpa mia…
Oddio è colpa mia se si lasciano, io non le ho mai detto che le volevo bene. Vero zio Harry è colpa mia?-
-ti prego Eltamin calmati, stai sragionando- cercò di dirle Lily affiancando il padre quando arrivò Ginny che guardò suo figlio con la coda dell’occhio e poi la piccola Malfoy.
-che succede?-chiese la moglie del salvatore magico.
-Hermione se né andata di casa- Ginny sgranò gli occhi – credo sia perché…-
-è colpa mia, non le ho dimostrato amore, sono una Serpeverde non sono degna. Poi è arrivata la nonna e mio padre…oddio- continuava a dire Eltamin era come in trans ripeteva frasi senza senso
-Che ha fatto Malfoy- chiese Ginny con voce calma cercando di rassicurare la giovane
-Non l’ha fermata-disse Eltamin prendendo fiato.- Ha ragione Scorpius, ha sempre avuto ragione lui siamo nati da un errore. Non ce amore nella mia famiglia, i Malfoy non amano –Eltamin per la prima volta pianse davanti a qualcuno, per la prima volta si fece sopraffare dalla debolezza.
Per la prima volta si mostrò umana anche a chi umana non la credeva.

-Eltamin! da quando dai retta a quel cretino di tuo fratello-disse Lily scuotendola per farla reagire,
Eltamin non rispose si asciugo la lacrima che solitaria le percorreva il viso.
-Non credo sia andata via a causa tua, anzi ne sono certa piccola- disse Ginny cercando di confortarla. –Hermione vi ama più di ogni altra cosa al mondo, forse ha solo voluto cambiare aria, hai detto che è arrivata Narcissa-chiese ancora Ginevra Weasley.
-si il nonno sta in ospedale o una cosa simile e si piazza per due mesi da noi, senza avvisare come fosse la padrona-disse Eltamin infischiandosene di parlar male di sua nonna davanti ad estranei, ora non le importava più niente se non di trovare sua madre.
Harry guardò meravigliato Ginny cercando di non farsi notare.
-ci credo che è scappata, una grifondoro in mezzo a tutte quelle serpi. È da infarto- inopportuno come sempre James Potter decise finalmente di far notare la sua presenza, beccandosi un occhiata truce da sua sorella e un colpo da suo padre.
-Devo trovarla- ripeté atona Eltamin – sei l’unica che mi può aiutare, si fida solo di te zia Ginny- Ginny l’abbracciò di slancio e per la prima volta Eltanin Cassandra Malfoy si lasciò abbracciare da qualcuno che non fosse Lily.