4- Città nuova, lavoro nuovo e vecchie conoscenze.
Si era smaterializzata direttamente nell’Hotel magico che le era stato indicato dal ministro della magia Inglese. Aveva preso possesso della sua stanza, una piccolissima camera con bagno annesso, dove si era data una rinfrescata e infine si era incamminata a piedi verso il Ministero della magia Statunitense.
Era entrata mostrando il pass a un’inserviente e dopo che l’aveva superato, aveva finalmente sollevato il capo.
Un grandissimo edificio bianco, stile neoclassico, con una grande cupola al centro e svariate colonne tutte rigorosamente bianche le si mostrò dinanzi lasciandola senza fiato.
Quell’edificio era stupefacente, non era certo enorme ma aveva una storia che i grandi grattaceli che sovrastavano ora le grandi città si sognavano.
Le batteva forte il cuore, stava entrando alla Casa Bianca, chi era nato in una famiglia di maghi non poteva capire cosa voleva dire per un babbano, ma Hermione pur essendo una strega capiva benissimo il fascino che quel luogo possedeva.
Quello era il centro del potere mondiale, lì, si decideva la vita di milioni di babbani, infatti, gli Stati Uniti erano una delle nazioni più influenti al mondo e lei presto sarebbe stata una dei dipendenti di quella grande nazione anche se per il ministro magico.
Quella mattina avrebbe finalmente conosciuto il nuovo ministro della magia Statunitense di lei sapeva solo che era una donna e forse se fosse stata fortunata, avrebbe conosciuto anche quello babbano, il famoso Obama.
Il primo uomo di colore alla Casa Bianca.
Mosse due passi e superò la grande fontana che si trovava proprio al centro del grande giardino anteriore; Stava varcando i cancelli della sede politica più famosa al mondo, quando una folla di uomini con cineprese in spalla e macchine fotografiche reflex tra le mani, la superarono, vi erano parecchie donne che tenevano dei grandi microfoni e delle cartelline e le seguì con lo sguardo. Tutti si disposero sotto un piccolo pulpito, dove il presidente degli stati uniti incominciò a parlare.
Rimase impallata per alcuni minuti, combattuta se andare o meno ad ascoltare il discorso che il presidente degli Stati Uniti stava per fare quando un uomo alto con i capelli castani le si avvicinò chiedendogli:
-Signora Granger?-
-si- rispose Hermione girandosi un poco e trovandosi davanti ad un bell’uomo sulla quarantina che con due grandi fari verdi la stava osservando.
-prego se vuole seguirmi-, disse indicandole le scale che portavano al secondo piano,
-la riunione con i nuovi dipendenti del Ministero della magia Statunitense sta per iniziare-disse l’uomo.
Hermione rimase sorpresa nel sentire quell’uomo parlare della magia come se stesse parlando della cosa più naturale al mondo e sorrise pensando che anche lui era un mago, magari un suo nuovo collega, diventando leggermente rossa per il pensiero poco casto che le era venuto sul conto dell’uomo.
Da quando non aveva più pensieri del genere sugli uomini, pensò tra se.
Si vergognò un poco, cercando di mascherare il rossore che ora le compariva sul viso.
-prego signora Granger. Tutti i nuovi ministri sono riuniti oltre quella stanza-.
Disse indicandole la grande porta di legno scuro.
-lei non entra?-chiese Hermione sfrontata.
-Oh no, io sono solo un semplice segretario- disse il bell’uomo dagli occhi verdi come l’aveva sopranominato Hermione nella sua testa, sperando con tutto il cuore che il tipo non fosse un Legilimens.
-ah capito- disse la donna senza riuscire a trattenere la delusione e lo vide allontanarsi con un sorriso sul viso.
Ecco aveva capito che lo trovava carino, che figura, sei una donna spos… No non lo era, stava divorziando. Si girò un attimo per vedere il bel segretario ma questi non c’era più. Abbassò lo sguardo sconfitta, respirò profondamente per ritrovare un contegno consono alla situazione e poi busso.
Sentì dei passi e la porta fu spalancata un attimo dopo.
-Hermione Granger – annunciò una donna con un raffinato tailleur color amaranto. – prego entri- disse ancora la donna.
Hermione fece due passi superando la grande porta ed entrando ora nella grande sala ovale, in pratica uguale a quella in cui si trovava lo studio del presidente degli Stati Uniti Babbano.
-Buongiorno- disse la Granger seguendo la donna che le mostrava il suo posto, affianco al ministro della regolazione della magia.
-salve – disse rivolto all’uomo di etnia asiatica che la guardava sorridendo.
-salve rispose cordiale, lei è la famosissima Hermione Granger, l’amica di Harry Potter- disse il mago al suo fianco che poi continuò affermando:- una dei nuovi collaboratori Inglesi-.
Hermione guardò il signor Yang, così c’era scritto nel cartellino che aveva appuntato sulla veste, meravigliata.
-si sono la Hermione- disse porgendole la mano che l’uomo strinse – ma sono l’unica inglese-.
-Oh no si sbaglia c’è un altro mago che viene dall’Inghilterra- Hermione rimase spiazzata da questa notizia, - pare che abbia molte conoscenze-la informo il signor Yang.
Bene pensò ci mancava solo un raccomandato, cercò di sorridere proprio quando fece il suo ingresso, il Ministro della Magia.
Hermione spalancò la bocca e sgranò gli occhi, il ministro della magia come le avevano detto era una donna, ma non si sarebbe mai aspettata di vedere Michelle LaVaughn Robinson Obama varcare quella soglia.
I suoi occhi erano intenti a osservare la donna, vestita con un simpaticissimo vestito stile anni sessanta giallo con gonna a ruota e maxi cinturone in vita, che stringeva le mani a uno a uno a tutti i suoi nuovi collaboratori. Era talmente incantata che non notò l’uomo che le si era seduto accanto e che ora batteva con infinito nervosismo il dito sul tavolo.
Quando finalmente Michelle Obama arrivò di fronte a lei, Hermione, mostrò uno dei suoi sorrisi migliori. Ammirava quella donna e forse era l’unica che ne conosceva le doti, l’unica che conosceva Michelle Obama.
-Ministro sono felicissima di conoscerla- disse Hermione infischiandosene degli occhi di tutti puntati su di se, forse poteva sembrare servizievole, ma se ne infischiò.
-Piacere mio signora Granger, credo che conoscerà il suo connazionale che si occuperà degli affari internazionali insieme con lei – Hermione si girò di lato guardando nella stessa direzione in cui Michelle stava guardando e le morì il sorriso sulle labbra quando i suoi occhi s’incontrarono con due fari grigi. Draco Malfoy era il suo nuovo collega.
Draco Malfoy avrebbe condiviso con lei quella nuova avventura.
Draco Malfoy era il nuovo ministro degli affari internazionali, quindi, lei era … Oddio, lei era una collaboratrice o peggio ancora una sua sottoposta.
-siete entrambi reggenti del ministero, collaborerete fianco a fianco e avrete ogni libertà di agire. Per ogni problema potete disturbarmi, gli affari internazionali sono le grane più grandi per questa nazione- disse sorridendo Michelle dopo aver stretto la mano a Draco.
Hermione la seguì con lo sguardo fino a quando non si sedette nell’enorme scrivani al centro della sala ovale e anche loro si sedettero subito dopo.
-sono lieta di aver qui il meglio che il mondo magico potesse offrire. Gli stati uniti, i maghi e le streghe di questa Nazione sono felici di aver voi come loro rappresentanti. Vi auguro le miglior cose e vi lascio all’organizzazione del vostro lavoro- disse Michelle sorridendo affabile.
Piano a piano tutti si alzarono dai loro posti, il signor Yang salutò Hermione con un sorriso e una veloce stretta di mano.
-Granger-disse Draco facendo girare Hermione verso di se, assumendo un espressione indecifrabile, non il solito sguardo schifato con cui negli anni era stato guardato prima da lei poi dal resto degli Inglesi, ma attento, guardingo.
-Malfoy-rispose con lo stesso tono di voce distaccato.
-dovremmo decidere quali mansioni svolgere. Immagino che non vorrai certo collaborare con me. Ho preparato questo- disse porgendogli una pila di fogli riguardanti le mansioni che avrebbe svolto lei e quelle che avverrebbe svolto lui.
Hermione le afferrò accigliandosi un poco, lui già sapeva che avrebbero lavorato insieme, quando sollevò lo sguardo Malfoy, era già andato via, riuscì solo a intravedere la veste nera che svolazzava oltre la porta dal quale era uscito.
Osservò i fogli e lesse l’ultima pagina, stupendosi.
Ho cercato di dividere i nostri ruoli dando a entrambi mansioni sia importanti sia meno. Collaboreremo solo per casi urgenti e di massima sicurezza. Se lo riterrai opportuno, potremmo indire una riunione alla fine di ogni mese, affrontando così tutti i problemi risolti o meno del nostro ministero. Fammi sapere cosa ne pensi, va bene anche una risposata via gufo.
Draco Lucius Malfoy.
Hermione rimase spiazzata aveva evitato di dirle tutto questo a voce e l’aveva scritto su dei fogli, aveva ideato un piano per vedersi e collaborare il meno possibile. Odioso, odioso non era cambiato era sempre il solito odioso.
Batté con forza la pila di fogli sul banco attirando l’attenzione su di se di alcuni ministri che ancora non avevano abbandonato la sala.
-tranquilli non è successo niente-li rassicurò mentre questi si rigirarono ignorandola nuovamente.
Raccolse le sue cose e uscì diretta al suo nuovo studio, sperando di non trovarselo ancora tra i piedi.
-Cretino di un furetto- borbottò infine percorrendo a passo di marcia l’andito che la conduceva al suo grande studio.