sabato 14 gennaio 2012

La Nuova Vita-4-


4- Città nuova, lavoro nuovo e vecchie conoscenze.


Si era smaterializzata direttamente nell’Hotel magico che le era stato indicato dal ministro della magia Inglese. Aveva preso possesso della sua stanza, una piccolissima camera con bagno annesso, dove si era data una rinfrescata e infine si era incamminata a piedi verso il Ministero della magia Statunitense.
Era entrata mostrando il pass a un’inserviente e dopo che l’aveva superato, aveva finalmente sollevato il capo.
Un grandissimo edificio bianco, stile neoclassico, con una grande cupola al centro e svariate colonne tutte rigorosamente bianche le si mostrò dinanzi lasciandola senza fiato.
Quell’edificio era stupefacente, non era certo enorme ma aveva una storia che i grandi grattaceli che sovrastavano ora le grandi città si sognavano.
Le batteva forte il cuore, stava entrando alla Casa Bianca, chi era nato in una famiglia di maghi non poteva capire cosa voleva dire per un babbano, ma Hermione pur essendo una strega capiva benissimo il fascino che quel luogo possedeva.
Quello era il centro del potere mondiale, lì, si decideva la vita di milioni di babbani, infatti, gli Stati Uniti erano una delle nazioni più influenti al mondo e lei presto sarebbe stata una dei dipendenti di quella grande nazione anche se  per il ministro magico.
Quella mattina avrebbe finalmente conosciuto il nuovo ministro della magia Statunitense di lei sapeva solo che era una donna e forse se fosse stata fortunata, avrebbe conosciuto anche quello babbano, il famoso Obama.
Il primo uomo di colore alla Casa Bianca.
Mosse due passi e superò la grande fontana che si trovava proprio al centro del grande giardino anteriore; Stava varcando i cancelli della sede politica più famosa al mondo, quando una folla di uomini con cineprese in spalla e macchine fotografiche reflex tra le mani, la superarono, vi erano parecchie donne che tenevano dei grandi microfoni e delle cartelline e le seguì con lo sguardo. Tutti si disposero sotto un piccolo pulpito, dove il presidente degli stati uniti incominciò a parlare.
Rimase impallata per alcuni minuti, combattuta se andare o meno ad ascoltare il discorso che il presidente degli Stati Uniti stava per fare quando un uomo alto con i capelli castani le si avvicinò chiedendogli:
-Signora Granger?-
-si- rispose Hermione girandosi un poco e trovandosi davanti ad un bell’uomo sulla quarantina che con due grandi fari verdi la stava osservando.
-prego se vuole seguirmi-, disse indicandole le scale che portavano al secondo piano,
-la riunione con i nuovi dipendenti del Ministero della magia Statunitense sta per iniziare-disse l’uomo.
Hermione rimase sorpresa nel sentire quell’uomo parlare della magia come se stesse parlando della cosa più naturale al mondo e sorrise pensando che anche lui era un mago, magari un suo nuovo collega, diventando leggermente rossa per il pensiero poco casto che le era venuto sul conto dell’uomo.
 Da quando non aveva più pensieri del genere sugli uomini, pensò tra se.
Si vergognò un poco, cercando di mascherare il rossore che ora le compariva sul viso.
-prego signora Granger. Tutti i nuovi ministri sono riuniti oltre quella stanza-.
Disse indicandole la grande porta di legno scuro.
-lei non entra?-chiese Hermione sfrontata.
-Oh no, io sono solo un semplice segretario- disse il bell’uomo dagli occhi verdi come l’aveva sopranominato Hermione nella sua testa, sperando con tutto il cuore che il tipo non fosse un Legilimens.
-ah capito- disse la donna senza riuscire a trattenere la delusione e lo vide allontanarsi con un sorriso sul viso.
Ecco aveva capito che lo trovava carino, che figura, sei una donna spos… No non lo era, stava divorziando. Si girò un attimo per vedere il bel segretario ma questi non c’era più. Abbassò lo sguardo sconfitta, respirò profondamente per ritrovare un contegno consono alla situazione e poi busso.
Sentì dei passi e la porta fu spalancata un attimo dopo.
-Hermione Granger – annunciò una donna con un raffinato tailleur color amaranto. – prego entri- disse ancora la donna.
Hermione fece due passi superando la grande porta ed entrando ora nella grande sala ovale, in pratica uguale a quella in cui si trovava lo studio del presidente degli Stati Uniti Babbano.
-Buongiorno- disse la Granger seguendo la donna che le mostrava il suo posto, affianco al ministro della regolazione della magia.
-salve – disse rivolto all’uomo di etnia asiatica che la guardava sorridendo.
-salve rispose cordiale, lei è la famosissima Hermione Granger, l’amica di Harry Potter- disse il mago al suo fianco che poi continuò affermando:- una dei nuovi collaboratori Inglesi-.
 Hermione guardò il signor Yang, così c’era scritto nel cartellino che aveva appuntato sulla veste, meravigliata.
-si sono la Hermione- disse porgendole la mano che l’uomo strinse – ma sono l’unica inglese-.
-Oh no si sbaglia c’è un altro mago che viene dall’Inghilterra- Hermione rimase spiazzata da questa notizia, - pare che abbia molte conoscenze-la informo il signor Yang.
Bene pensò ci mancava solo un raccomandato, cercò di sorridere proprio quando fece il suo ingresso, il Ministro della Magia.
 Hermione spalancò la bocca e sgranò gli occhi, il ministro della magia come le avevano detto era una donna, ma non si sarebbe mai aspettata di vedere Michelle LaVaughn Robinson Obama varcare quella soglia.
 I suoi occhi erano intenti a osservare la donna, vestita con un simpaticissimo vestito stile anni sessanta giallo con gonna a ruota e maxi cinturone in vita, che stringeva le mani a uno a uno a tutti i suoi nuovi collaboratori. Era talmente incantata che non notò l’uomo che le si era seduto accanto e che ora batteva con infinito nervosismo il dito sul tavolo.
Quando finalmente Michelle Obama arrivò di fronte a lei, Hermione, mostrò uno dei suoi sorrisi migliori. Ammirava quella donna e forse era l’unica che ne conosceva le doti, l’unica che conosceva Michelle Obama.
-Ministro sono felicissima di conoscerla- disse Hermione infischiandosene degli occhi di tutti puntati su di se, forse poteva sembrare servizievole, ma se ne infischiò.
-Piacere mio signora Granger, credo che conoscerà il suo connazionale che si occuperà degli affari internazionali insieme con lei – Hermione si girò di lato guardando nella stessa direzione in cui Michelle stava guardando e le morì il sorriso sulle labbra quando i suoi occhi s’incontrarono con due fari grigi. Draco Malfoy era il suo nuovo collega.
Draco Malfoy avrebbe condiviso con lei quella nuova avventura.
Draco Malfoy era il nuovo ministro degli affari internazionali, quindi, lei era … Oddio, lei era una collaboratrice o peggio ancora una sua sottoposta.
-siete entrambi reggenti del ministero, collaborerete fianco a fianco e avrete ogni libertà di agire. Per ogni problema potete disturbarmi, gli affari internazionali sono le grane più grandi per  questa nazione- disse sorridendo Michelle dopo aver stretto la mano a Draco.
Hermione la seguì con lo sguardo fino a quando non si sedette nell’enorme scrivani al centro della sala ovale e anche loro si sedettero subito dopo.
-sono lieta di aver qui il meglio che il mondo magico potesse offrire. Gli stati uniti, i maghi e le streghe di questa Nazione sono felici di aver voi come loro rappresentanti. Vi auguro le miglior cose e vi lascio all’organizzazione del vostro lavoro- disse Michelle sorridendo affabile.
Piano a piano tutti si alzarono dai loro posti, il signor Yang salutò Hermione con un sorriso e una veloce stretta di mano.
-Granger-disse Draco facendo girare Hermione verso di se, assumendo un espressione indecifrabile, non il solito sguardo schifato con cui negli anni era stato guardato prima da lei poi dal resto degli Inglesi, ma attento, guardingo.
-Malfoy-rispose con lo stesso tono di voce distaccato.
-dovremmo decidere quali mansioni svolgere. Immagino che non vorrai certo collaborare con me. Ho preparato questo- disse porgendogli una pila di fogli riguardanti le mansioni che avrebbe svolto lei e quelle che avverrebbe svolto lui.
Hermione le afferrò accigliandosi un poco, lui già sapeva che avrebbero lavorato insieme, quando sollevò lo sguardo Malfoy, era già andato via, riuscì solo a intravedere la veste nera che svolazzava oltre la porta dal quale era uscito.
Osservò i fogli e lesse l’ultima pagina, stupendosi.
Ho cercato di dividere i nostri ruoli dando a entrambi mansioni sia importanti sia meno. Collaboreremo solo per casi urgenti e di massima sicurezza. Se lo riterrai opportuno, potremmo indire una riunione alla fine di ogni mese, affrontando così tutti i problemi risolti o meno del nostro ministero. Fammi sapere cosa ne pensi, va bene anche una risposata via gufo.
Draco Lucius Malfoy.
Hermione rimase spiazzata aveva evitato di dirle tutto questo a voce e l’aveva scritto su dei fogli, aveva ideato un piano per vedersi e collaborare il meno possibile. Odioso, odioso non era cambiato era sempre il solito odioso.
Batté con forza la pila di fogli sul banco attirando l’attenzione su di se di alcuni ministri che ancora non avevano abbandonato la sala.
-tranquilli non è successo niente-li rassicurò mentre questi si rigirarono ignorandola nuovamente.
Raccolse le sue cose e uscì diretta al suo nuovo studio, sperando di non trovarselo ancora tra i piedi.
 -Cretino di un furetto- borbottò infine percorrendo a passo di marcia l’andito che la conduceva al suo grande studio.


venerdì 13 gennaio 2012

Quella strega di mia suocera.-5-

5.

Il mondo gli era crollato addosso, all’improvviso.
Una parola e il suo cuore aveva smesso di battere.
Aveva pronunciato la parola ”Divorzio”, “Voglio il divorzio” e lui non aveva più capito niente.
Vedeva i suoi tre figli entrare in sala, passargli dinanzi e salutarlo, ma Draco non accennava a muoversi da quella posizione che lo vedeva rigido in piedi accanto alla credenza dei piatti.
Era come pietrificato dalla notizia appena udita.
-Papà tutto bene?- chiese Anthares il più piccolo dei suoi figli.
Draco si scosse dal torpore, ma non rispose.
-certo che va tutto bene a tuo padre- rispose sua madre Narcissa per lui
-finalmente va tutto bene- Draco sentì un peso sullo stomaco sentendo quella frase pronunciata da sua madre ma quando stava per replicare, fu interrotto
-scusatemi ho un impegno urgente questa mattina, -disse Hermione posando le uova strapazzate sul tavolo, - devo- s’interruppe per respirare e abbassare gli occhi, un’altra debolezza che non era da lei, che non era da Hermione Granger eroina del mondo magico . –Si, ecco… devo andare-sua figlia rimase perplessa ad osservare sua madre che era uscita dalla porta senza salutare nessuno, senza salutare suo padre che con occhi assenti guardava il punto in cui sua madre era sparita.
-che succede?- chiese Scorpius.
-niente- disse Draco ma sua madre s’intromise…
-Niente di preoccupante-disse Narcissa versandosi del te con espressione compiaciuta – I tuoi genitori hanno finalmente deciso di separarsi- Lady Malfoy lo disse con un sorriso sulle labbra e una felicità tale che metteva i brividi.
 Scorpius boccheggiò, Anthares si bloccò con la fetta biscottata in bocca ed Eltamin si alzò di scatto e uscì dalla cucina.
-non ci si alza senza chiedere permesso- disse Narcissa accigliata dal comportamento di sua nipote, un comportamento strano dalla più fredda dei figli della coppia.
Eltamin non rispose, salì quasi correndo le scale e si diresse verso la stanza dei suoi trovandola vuota, ispezionò ogni stanza da lì fino alla fine del corridoio fino a quando non sentì una presa sul braccio e si girò di scatto.
-Eltamin- pronunciò Draco con infinito amore
-che le hai fatto?- chiese sua figlia con sguardo truce – perché ci lascia?- Draco rimase spiazzato Eltamin non aveva mai dimostrato quest’attaccamento a sua madre non le aveva mai dimostrato l’infinito amore che provava per lei. Aveva paura Eltamin, paura che lei fosse una delle cause della loro rottura forse l’aveva delusa talmente tanto, forse aveva esagerato l’ultima volta quando le aveva detto che mettersi con un Grifondoro è da sfigati, dimenticando che sua madre in passato apparteneva a quella casa. Aveva sbagliato, con lei sbagliava sempre erano diverse, totalmente diverse.
Non poteva certo raccontare a sua madre che fin da piccola moriva dietro a un grifondoro che nemmeno la guardava perché era una Malfoy e benché fosse la figlia dei migliori amici dei suoi genitori, a scuola nemmeno, la salutava anzi la prendeva in giro chiamandola “la regina di ghiaccio”.
-Non lo so- rispose Draco riportando alla realtà la giovane Malfoy.
-l’hai tradita di nuovo?-chiese con tono duro Eltamin un tono troppo duro se si considerava che lei era la figlia e lui il padre, ma Draco non ribatté su questo, anzi rimase imbambolato dall’affermazione di sua figlia.
-che diamine stai dicendo? Io non ho mai tradito tua madre-rispose sconvolto Draco Malfoy spiazzato da quelle parole.
-si invece l’ho sentito dire a scuola. Tutti dicono che mia madre ha le corna che tu la tradisci-puntandogli il dito contro.
- E che io, sono nato da un errore- Scorpius intervenne, nessuno né Draco né Eltamin si era accorto del suo arrivo insieme a Anthares.
-sono bugie, assurde bugie di persone invidiose- Draco era a terra, sua moglie l’aveva lasciato e i suoi figli, tutti e tre i suoi figli lo incolpavano di tutto.
 La loro madre li aveva lasciati a causa sua e non sapeva che dire, che fare, doveva parlare con Hermione farla ragione, farle capire che era assurdo. Tutto era assurdo lui la amava, lui la desiderava ancora, molto di  più che quando erano giovani.
Stava impazzendo.
Superò i ragazzi e si diresse nell’ultima stanza del corridoio, quella dove la sua Herm aveva dormito la notte prima la trovò vuota e notò una piccola pergamena sul letto.
Mi dispiace non riesco a stare più in questa casa mi sento soffocare,  c’era scritto con la calligrafia fine e delicata.
La voglia di spaccare tutto si stava impossessando di lui sentì dei passi dietro e una mano che gli toglieva la pergamena dalle mani. Scorpius, il suo figlio maggiore non disse nulla lesse e poi passò il pezzo di pergamena ai suoi fratelli.
-vado da zia Ginny-. Annunciò Eltamin
-e se non si trova lì-, disse Anthares
-andrò a cercarla-replicò la ragazza.
-vengo con te? Disse Draco.
-te lo scordi- disse fredda Eltamin- se vieni con me, perdo ogni possibilità di parlarci –
- Eltamin, smettila di parlargli cosi- disse Scorpius.
-Scorpius fatti i cazzi tuoi- rispose Eltamin.
-questi lo sono signorina se non l’hai capito-disse il fratello.
-oh sì ma sei l’unico che ancora crede alle sue panzane di uomo innamorato. È anni che soffre e non si è mai accorto di niente…-
-che dici- disse Draco interrompendo il dialogo tra i suoi due figli.
-dico che deve essere intriso in tutti i maschi Malfoy quello di essere insensibili-replicò la ragazza.
-parli tu che sei-, disse il più piccolo.
-sono cosa, dillo se hai il coraggio Anthares- lo imbeccò Eltamin.
-smettetela- disse Draco girandosi verso i suoi figli.
- Eltamin, vai da Ginny e parla con tua madre se è questo, quello che vuoi-
-certo che è quello che voglio. Rimango pure li, non ci sto nemmeno un secondo qui con te e quella donna che è felice del vostro divorzio-enunciò la ragazza.
-esilarante, sei esilarante. L’unica che ha sempre idolatrato nonna Narcissa ora non vuole stare con lei. Sai se fai così, non ti lascia il diadema quando incontrerai un cretino che ti sposa-disse Scorpius con rabbia.
Eltamin assottigliò lo sguardo e guardò torva suo fratello maggiore.
-pensa a quale oca sposerai tu, perché l’unica che vuoi non ti considera perché sei un so tutto presuntuoso e donnaiolo-.
Draco era sconvolto i suoi figli litigavano per la prima volta davanti a lui, sapeva che avevano dei caratteri difficili e come potevano non averli visto che erano nati da due come lui ed Hermione, ma quello era un vero e proprio scontro.
 -basta-urlò Draco. –state esagerando. Vuoi andare via Eltamin?-.
La giovane guardò suo padre dritto negli occhi, il grigio di Draco si scontrò con quello della ragazza.
-si-
-allora vai, se non vuoi stare qui meglio dai Potter-disse Draco.
La ragazza non se lo fece ripetere due volte entrò in camera sua prese due cose e si smaterializzò davanti a sua nonna che era salita per vedere cosa stava succedendo.
-Draco-
-non ora madre- rispose
La donna piccata da quella risposta lo guardò torva.
I due figli maschi di Draco e Hermione erano ancora lì in piedi ad osservare la scena.
-che intendi fare?- Chiese Scorpius.
-cercare tua madre –
-se è andata via non vuole parlarti-
-dovrà farlo, mi deve delle spiegazioni per il suo gesto-
-tu hai…-
-esigo rispetto, sono stato fin troppo compressivo con voi oggi. Ora non lo sarò più, non voglio più sentire le maree di baggianate che negli anni vi siete bevuti-.
-Padre se vuoi ti aiuto-
-Draco tuo padre è in ospedale devi venire a salutarlo -
Narcissa con quella frase ricordò a Draco di Lucius, si era completamente dimenticato di lui dopo che Hermione se n’era andata e ora si trovava su due fuochi: andare con sua madre in ospedale o cercare sua moglie che non voleva essere trovata?




giovedì 12 gennaio 2012

COME CENERENTOLA- EPILOGO-


EPILOGO



Alcuni giorni dopo…
Draco venne dimesso, dopo che i medimaghi si assicurarono che svolgesse un po’ di fisioterapia, Hermione stessa l’avrebbe aiutato a fare esercizio.
 I colpi che durante la prigionia gli erano stati inferti, l’avevano destabilizzato e gli procuravano molto dolore. Una semplice pozione rimpolpa sangue non era sufficiente così decisero di ricorrere a quella pratica famosa tra i babbani, Draco non era molto contento della cosa ma fece finta di niente per non far innervosire la sua fidanzata.
Si Hermione era finalmente a tutti gli effetti, la sua fidanzata, avevano annunciato ad amici e parenti la data delle nozze e Draco ormai non stava più nella pelle, proprio come Hermione non stava più nei suoi tubini.
 Infatti, la pancia e l’esserino che conteneva stavano crescendo rendendola ogni giorno più bella agli occhi del suo compagno che non rimaneva nemmeno un secondo senza ricordargli quanto l’amasse e quanto la trovasse bella.
-Tu vivi di sesso Draco- lo reguardì Hermione che si stava facendo crescere i capelli per risultare più carina con l’abito bianco, frivolezze da donna che ogni tanto ci volevano anche per una tosta come lei.
-ho una donna bellissima al mio fianco è naturale pensare a far l’amore con lei-
-scemo-disse la Granger sedendosi affianco a lui sul divano e appoggiando poi il capo sul grembo del biondo.
-tesoro- disse accarezzando il ventre di Hermione – tua madre mi sta trattando male. Appena nascerai, spero tu sia dalla mia parte?-.
Hermione sbuffò.
-sei senza speranza-disse infine, mentre Draco ora prese ad accarezzargli il viso.
-sai che ti amo- continuò il biondo facendola sorridere.
-credo di vivere in un sogno. Quella sera al ballo in maschera quando ti ho visto, ho perso la testa per te e in quel momento niente nella mia vita è stato più come prima. Sei diventata la mia ossessione e poi la mia unica ragione. Ora senza di te non potrei vivere, non potrei immaginare una vita senza un tuo sguardo- disse incatenando i suoi occhi grigi con quelli marroni della sua dolce fata.
-senza sentire la tua pelle calda sotto la mia- mentre con le lunghe dita bianche sfiorava il viso, poi il collo ed infine il seno della sua dolce Herm.
-morirei senza sentire le tue morbide labbra sulle mie- disse infine avvicinandosi famelico alla bocca della sua bellissima Hermione baciandola dolcemente.
Rimasero a baciarsi dolcemente su quel comodo divano per ore, gustandosi finalmente quella serenità che solo alcune settimane prima sembrava una chimera.
***
Accarezzò il suo ventre delicatamente sentendo la seta sotto le mani, un colpo la fece sorridere, il piccolo Scorpius ancora nel suo ventre si faceva sentire.
-Hermione ti prego non piangere, rovinerai tutto il mio stupendo lavoro- la mora alzò gli occhi al cielo ma non replicò alla rossa amica che ora era intenta a scegliere il blush perfetto per la carnagione di Hermione.
-sai- disse la Granger cercando lo sguardo di Ginny che muoveva il capo mentre con abilità quasi professionale intingeva il kabuki nella polvere rosa.
-se qualcuno solo sette anni fa mi avesse predetto che avrei sposato Draco Malfoy, l’avrei preso per pazzo-
-ed ora che l’hai incontrato ti chiedi come facevi prima a sopravvivere senza- Hermione sollevò lo sguardo verso la rossa che ora con un gesto veloce e delicato le colorava gli zigomi.
-si, mi chiedo come ho fatto a vivere senza di lui per così tanto tempo-
-non chiederti questo Herm, pensa a tutto quello che potete fare ora che le vostre strade si sono incontrate, ora che le vostre vite si uniscono per sempre ora che diventerete genitori. Pensa al futuro non cruciarti del passato siete fortunati anzi siamo fortunati perché ci amiamo- disse Ginny osservandola con un grande sorriso sul viso.
- e sei bellissima-
-grazie a te- rispose Hermione.
-No grazie a madre natura mia cara, io ho solo dato un po’ di colore al tuo viso niente di che- replicò Ginny, - ora prendi quel bouquet e cammina. C’è un biondo, molto affascinante che ti aspetta nella piccola cappella del manor. Non vorrai farlo aspettare, sai ci sono…- disse Ginny facendo finta di contare con le dita – una due, tre … migliaia di ragazze che vorrebbe essere al tuo posto-.
-cretina-
Ginny non replicò, consegno i fiori all’amica le dispose il velo sul capo facendo così risaltare la tiara in diamanti e smeraldi cimelio di famiglia dei Malfoy. Poi, distese a ventaglio la coda del vestito di seta bianco, aprendo infine  la porta facendo passare l’amica.
 Hermione respirò profondamente buttando fuori l’aria per controllare così l’agitazione, socchiuse per un attimo gli occhi e s’incamminò a passo di marcia verso la cappella. Le mani le sudavano, il respiro si fece corto ma un sorriso le si disegnò in viso quando vide gli occhi grigi del suo bel principe. Si sarebbe stata finalmente felice…
Per sempre felice…
Quello che successe dopo lo lascio solo immaginare i due ragazzi dopo aver pronunciato il fantomatico “si lo voglio” vennero circondati da amici e parenti per gli auguri, parteciparono ad un ricco banchetto che si svolse nel giardino vicino al roseto e al gazebo tanto cari a Narcissa. Proprio al centro del gazebo Draco e Hermione salutarono prima di smaterializzarsi in una calda isola caraibica dove si concessero una rilassante vacanza …
La nascita di Scorpius, pochi mesi dopo non fece che aumentare la loro felicità e consolidare ancora di più la loro unione. Col passare degli anni la famiglia crebbe ancora diventando una piccola tribù.
 A Scorpius si aggiunsero Cassiopea e Narcissa ed il piccolo Anthony.
Sembra superfluo dirlo, ma è lampante che la famiglia Granger-Malfoy vivesse felice e contenta come nella più classica delle fiabe. Infondo, se un principe purosangue s’innamora di una nata babbana non ci si può che aspettare un finale così.

mercoledì 11 gennaio 2012

COME CENERENTOLA:La storia da fiaba di un principe purosangue e di una nata Babbana.


34.La verità della McGranitt.

Riportare la calma nell’aula fu molto difficile, Harry Potter l’eroe magico aveva in partica combinato un vero casino. La sua testimone, Pansy Parkinson aveva perso la memoria a causa dell’incantesimo che l’eroe magico le aveva scagliato contro quando aveva rivelato di essere stata corrotta dal grande salvatore del mondo.
Draco Malfoy, l’imputato era stato ferito ma ora era fuori pericolo, Hermione il suo avvocato, nonché la sua compagna, era stata quasi presa in ostaggio da quel pazzo di Harry e solo grazie all’intervento del Ministro in persona era riuscita a liberarsi e far così arrestare l’uomo.
Ginny ancora la stringeva stretta quando finalmente il giudice riprese la parola.
-Prego signori- disse il piccolo mago – accomodatevi. L’udienza riprenderà a breve- Hermione sgranò gli occhi incredula come potevano ancora sospettare di Draco, come osavano reputarlo colpevole dopo tutto quello che l’auror Harry Potter aveva fatto.
-vostro onore- disse con voce alta e fiera, - credo che l’imputato sia stato incastrato dal signor Potter non ci sono dubbi che sia innocente-proferì Hermione.
-non ci sono per lei, signorina Granger, ma qui- disse il presidente.
-non tutti la pensano come lei- facendo notare alla giovane avvocatessa che tutti erano ancora seduti nei loro banchi aspettando che l’udienza e il prossimo testimone facesse il suo ingresso.
Hermione livida di rabbia percosse tutta l’aula diretta al bancone, dove aveva lasciato i suoi appunti. Aprì la cartelletta con gesti meccanici e tolse alcuni fogli, lì esaminò con cura e subito dopo alzò nuovamente il viso verso il presidente del Wizengamot.
-Vostro onore, credo che ora tocchi a me chiamare un testimone- disse Hermione con un espressione dura in volto. Il mago annuì mentre un mormorio si propagò nell’aula.
-chiamo a testimoniare la professoressa Minerva McGranitt preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts- il silenziò calò sull’aula.
La professoressa McGranitt vestita con il suo miglior abito scozzese e l’inseparabile capello da strega si avviò con il suo passo spedito verso il pulpito, tutti gli occhi erano puntati su di lei. Fu invitata da un’auror a giurare sulla costituzione magica e subito dopo si accomodò sulla sedia in legno. Lì, i suoi piccoli occhi incominciarono a guardarsi intorno aspettando che la sua ex allieva, la sua preferita senza dubbio, iniziasse l’interrogatorio.
-prego- disse il presidente invitando Hermione a venire al centro dell’aula, la Granger fece un gesto del capo e si avviò verso il pulpito.
-Professoressa McGranitt- disse Hermione –potrebbe raccontarci tutta la sua verità su Draco Lucius Malfoy- chiese Hermione.
La professoressa mosse il capo, arricciando le labbra con faceva di solito e incominciò a parlare:
-Draco Malfoy è stato per sei anni mio alunno alla scuola di magia di Hogwarts. Serpeverde era la sua casa e per quello i nostri contatti si limitavano alle sole lezioni di trasfigurazione, fino a quando al sesto anno il professor Silente non mi convocò nel suo studio-.
 Il silenzio avvolse l’aula, nemmeno una mosca volava, tutti ascoltavano rapiti le parole che l’anziana professoressa di Trasfigurazione diceva.
- Il preside convocò sia me, che l’allora professore di Difesa contro le Arti Oscure, Il professor Severus Piton- un mormorio concentrò la McGranitt che come ricordava Hermione odiava essere interrotta.
-Ci illustrò il suo piano per proteggere il giovane Malfoy, che quell’anno era stato invischiato da Voldemort per sopperire alle mancanze che Lucius Malfoy aveva fatto l’anno prima non riuscendo a portare a termine la missione della profezia svoltasi qui al Ministero della magia-. Il vecchio ministro Caramell si grattò la tempia nervoso ed abbassò la testa, ad Hermione quel particolare non sfuggì.
- Io, in realtà, non sapevo quello che il professor Piton e il professor Silente avevano pensato per salvare Draco, mi limitai a seguire le istruzioni.
Dovevo proteggerlo da alcuni suoi compagni, quelli come Tiger e Goyle erano vicini alle idee di Voldemort e osservavano ogni sua mossa riferendo ai loro padri se il giovane Draco parlava con noi e svolgeva il suo compito. Blaise Zabini era anch’egli in pericolo visto la sua amicizia con Draco e mi decisi a parlargli una sera in privato infliggendogli una punizione immeritata- Blaise sorrise a quel ricordo.
-Così scoprii che il signor Draco Malfoy, era solo molto spaventato, Voldemort l’aveva minacciato che se non portava a termine la missione Narcissa, sua madre sarebbe morta. Sapete- disse la McGranitt rivolgendosi anche al pubblico che oltre Hermione la stava ascoltando rapito-Narcissa Black in Malfoy è sempre stata una tosta, una delle migliori quando era una giovane studentessa e passava a noi dell’ordine tutte le informazioni, insieme al professor Piton erano le nostre spie. Quando Silente morì, Narcissa rimase la sola all’interno del gruppo fedele a Voldemort a continuare a comunicare con noi e mi affidò Draco, affinché io vegliassi su di lui anche nel suo ultimo anno a Hogwarts-.
-Quindi professoressa McGranitt, lei oggi, qui davanti a tutti questi maghi, davanti al Wizengamot e al suo presidente può affermare l’estraneità del signor Draco Lucius Malfoy ai piani crudeli, raziali e contro la comunità magica di quello che un tempo si chiamava Lord Voldemort?-chiese Hermione.
-Si, signorina Granger. Signor presidente, affermo senza ripercussione alcuna che Draco Lucius Malfoy non ha mai avuto alcun ruolo nelle missioni di Lord Voldemort-.
-non ho altre domande vostro onore- disse Hermione.
Il presidente si rivolse ora allora al Wizengamot:
-Signori- disse il presidente- siamo finalmente giunti alla fine di questa lunga giornata, ora vi chiedo un ultimo sforzo e con una semplice alzata di mano ditemi se secondo voi Draco Lucius Malfoy è colpevole-
Nessuna mano si alzò e il sorriso di Hermione si distese arrivando quasi agli occhi.
-ora ditemi se per voi Draco Lucius Malfoy è innocente- tutte le mani dei maghi del Wizengamot si alzarono e per ultima quella del loro presidente che batte un attimo dopo la bacchetta sul tavolo di fronte a lui.
-ritengo chiusa l’udienza. Draco Lucius Malfoy è un uomo libero- disse il mago tarchiato prima di alzarsi ed uscire dall’aula.
Hermione fu letteralmente sommersa dagli abbracci i primi furono quelli di Blaise e Ginny, poi Ron e i signori Weasley che chiesero scusa alla giovane avvocatessa per quello che avevano fatto non meno di un mese prima.
Hermione dopo aver stretto mille mani e ricevuto altrettanti complimenti riuscì finalmente a recarsi al san mungo.
-la stanza di Draco Lucius Malfoy-
-lei chi è’- chiese una maginfermiera.
-la sua fidanzata- rispose.
-ce già una che dice di esserlo- Hermione si irrigidì.
-alta, bella e con i capelli scuri- chiese Hermione cercando di trattenere le lacrime.
-si, mi pare rispose-
-Herm perché sei ancora qui?-chiese Blaise che giunse proprio in quel momento con Ginny.
-credo ci sia Astoria con lui- Blaise storse il naso
-per quale motivo avete fatto entrare quella donna nella stanza del signor Malfoy?- chiese Zabini con un tono duro rivolgendosi alla maginfermiera che lo guardava spaventata.
-la signora ha detto di essere la fidanzata-
-ma lei il giornale non lo guarda?- chiese stupita Ginny.
-lei – disse indicando Hermione – è la fidanzata di Draco Malfoy. Questa è l’unica strega al mondo che non legge del sano gossip- disse sbuffando Ginny seguendo Blaise e trascinando per un braccio l’amica.
Blaise entrò nella stanza di Draco senza nemmeno bussare Astoria era in piedi che accarezzava il viso del biondo, che con gli occhi chiusi stava riposando. La bella Greengrass sollevò gli occhi per vedere chi era appena entrato nella stanza, si bloccò nel vederli li e sorrise amaro.
-sono solo venuta a vedere come stava. Mi spiace di aver mentito dicendo che ero la sua compagna, ma non avrei mai potuto vederlo altrimenti-. disse Astoria.
-Non preoccuparti- rispose Hermione spiazzando tutti.
-gli dirò che sei passata e che lo saluti- disse infine.
Astoria la guardò incredula e prima di uscire sussurrò un grazie impercettibile, ma Hermione riuscì ugualmente a sentirlo.

Dopo che la giovane mora uscì dalla stanza si andò a sedere affinando di Draco e gli prese la mano, appena la sfiorò il biondo si svegliò di colpo.
-come stai?-chiese ansiosa.
-bene perché ti vedo qui accanto a me- Blaise rise facendo girare Draco nella sua direzione.
-sai amico, nonostante sia a pezzi, non perdi la tua nuova anima romantica-.
-Blaise lo rimproverò Ginny.
Draco invece di mandarlo a quel paese si mise a ridere contagiando prima Blaise poi anche Hermione, solo Ginny con un espressione incredula li guardava male scuotendo il capo.
-voi siete tutti matti- disse la rossa.

P.S. MANCA SOLO L'EPILOGO... ED ANCHE QUESTA è FINITA.... UN BACIO RAGAZZE.

Sondaggio: Quale tra le mie storie avete amato di più.

Il mio amore per il fantasy ed Harry Potter è nato molti anni fa, ma solo dalla fine dell'estate ho incominciato a scrivere Fan Fiction. alcuni diranno, ma non potevi far altro per passare il tempo, beh in effetti si. potevo far altro ma quello che faccio mi fa star bene, mi diverte e mi ha portato a conoscere molte ragazze sparse per l'italia che grazie alla mie storie si sono emozionate.
quindi ora chiedo a chi legge questo blog, quali delle mie storie vi ha più emozionato?
 1) Lily e Scorpius.

 Narra le vicende di Lily, figlia dell'eroe magico Harry Potter e di Ginevra Weasley che si innamora del il figlio di Draco Malfoy e Narcissa Greengrass. Il loro amore però viene contrastato dal nonno materno di Scorpius che per il nipote a ben altre prospettive di vita che quelle di vederlo sposato con la piccola Lily Luna. Lily si trova davanti a una scelta quella di scegliere la sua felicità o quella della sfortunata Rose che è innamorata del cugino di Scorpius. la ragazza dopo aver scoperto di aver perso il suo bambino frutto dell'amore suo e di Scorpius si rifugia in una scuola magica celata da mille barriere dove nessun mago può entrare. Pangeamagic questo è il suo nome e li che la figlia dell'eroe magico diventa la strega di fuoco.

2. Amami per sempre.

Questo racconto parla di due ex nemici che dopo la guerra diventano colleghi e insperabili amici. Draco Malfoy ed Hermione Granger sono due auror rispettabili, i migliori per Harry Potter.
 la ragazza però soffre da un anno per pene d'amore, infatti è stata tradita ed abbandonata dal suo fidanzato Ron. una sera riceve l'invito di quest'ultimo per partecipare al suo matrimonio che si svolgerà alcuni mesi dopo...si ubriaca e cosi scorda tutto quello che quella sera succede a casa sua...scorda soprattutto un bacio che scambia con Draco il suo miglior amico, Draco però follemente innamorato di Hermione scappa quando dopo il bacio sente la ragazza confonderlo con Ronald Weasley.
la fuga di Draco si conclude a Hogwarts dove diviene insegnante di difese anche Hermione lascia la carriera auror depressa per essere rimasta orfana di Draco e anche lei si rifugia nel vecchio castello li scoprirà che il suo miglior amico in realtà la ama e anche lei prova per lui un sentimento forte...

3- Come Cenerentola.
questa storia ancora non è conclusa. qui come in molte delle mie storie i protagonisti sono Draco e Hermione, tutti e due legismago. Draco, però a differenza della Granger dirige una filiare a Londra e una in francia dove risiede fin dalla fine della guerra. il giovane Malfoy dopo anni decide di ritornare in patria e assume in prova la sua ex nemica storica. una sera organizza nel suo grande manor una festa dove invita amici e dipendenti , tutti tranne Hermione che però a insaputa di Draco si imbuca e fa perdere la testa al bel biondo...

4- Un viaggio tra i graffi dell'anima.
Questa è la mia storia preferita...so che non dovrei averne una ma questa non so perchè mi ha sempre emozionato di più rispetto alle altre.  Il racconto parla della vita di Hermione, che dopo la fine della guerra scopre di non essere una nata babbana bensì figlia di due maghi purosangue...questo la sconvolge talmente tanto da buttarsi tra le braccia dell'unico uomo che l'ha sempre derisa. credeva così che Draco l'avrebbe distrutta ma inaspettatamente scoprirà che tra le braccia del biondo Serpeverde si sente viva, nonostante la sua vita sia un'inferno. lei stessa si sente un'inutile Draco Malfoy riuscirà a guarire i suoi guai e a condurla verso la verità...

Dunque... votate in basso e dite quale storia vi è piaciuta di piu, vi  aspetto.

Quella strega di mia suocera -4-


4.L’arrivo di Narcissa.

Quella notte non aveva dormito molto era rimasto ore davanti alla porta della camera degli ospiti in cui sua moglie si era rifugiata. Aveva sperato rinsavisse e che non lo lasciasse solo, non era mai stato solo da quando stavano insieme se non quel periodo in cui dopo che annunciarono la loro relazione ai suoi, era scappata.
Una stretta al cuore e un pugno sulla parte del letto che fredda evidenziava la sua assenza.
Anche la scorsa notte era scappata da lui e ancora il motivo era sua madre Narcissa. Respirò sonoramente prima di alzarsi, il sole era da poco sorto e non aveva né la voglia né l’umore adatto per trastullarsi a letto, così decise di lavarsi e scendere sperando che anche lei facesse lo stesso.
Arrivò in cucina trovandola come la notte precedente l’aveva lasciata e ne rimase deluso, con un piccolo movimento della bacchetta riordinò e mise il caffè sul fuoco. Si aveva bisogno di un caffè, anche se sapeva di essere già teso come una corda di violino per la notte in bianco appena trascorsa.
Tolse le uova e comincio a sbatterle con l’aiuto della magia mentre manualmente si mise ad apparecchiare per la colazione.
Erano passate le sette e lei non era ancora scesa.
Dopo una buona mezz’ora, le uova erano pronte, il caffè versato nella tazzina ma di sua moglie nemmeno l’ombra. Uno sbuffo del camino attirò l’attenzione di Draco e una donna alta con portamento fiero e regale fece il suo ingresso nella villa Londinese dei Malfoy-Granger.
-Madre – disse Draco andando incontro all’anziana strega che appena usci dal camino si pulì la stola in visone.
-Draco- Lo salutò Narcissa squadrando suo figlio soffermandosi sulle occhiaie che evidenziavano la sua sofferenza.
-ti stai trascurando molto figliolo-. Disse l’anziana strega – forse non sei curato abbastanza in questa casa. Il cibo forse non è dei migliori, se tu volessi, potrei darti il nome di un elfo che cucina benissimo. Da poco il suo vecchio padrone è morto e l’ha liberato prima che la vita lo abbandonasse-.
-grazie madre, ma io e Hermione- la donna arricciò il naso schifata quando suo figlio pronunciò il nome di sua moglie, -abbiamo deciso in comune accordo di non portare elfi domestici nella nostra casa- Narcissa non replicò e con grazia andò ad accomodarsi nella sedia alla sinistra del capotavola, quella che utilizzava sempre al manor ma che in quella casa era il posto di Hermione.
Draco osservò sua madre, sapeva che quei gesti, benché piccoli, innervosivano sua moglie e dopo quello che era successo era preoccupato per una sua reazione, sperò che Hermione non arrivasse in cucina proprio in quel momento ma la fortuna non lo aiutò.
Sua moglie, coperta dalla sua vestaglia in seta nera che lasciava scoperta una bella porzione di gambe, entrò in quel momento in sala e rimase sorpresa nel vederli li. Il suo viso era pallido, gli occhi arrossati. Aveva pianto e parecchio a guardare le occhiaie immaginò Draco e si sentì morire per essere la causa di quella sofferenza.
Lui era la causa di tutto, la causa del dolore della donna che amava, lo era stato all’inizio della loro storia lo era anche ora che erano passati svariati anni.
(inizio Flashback).
Si era addormentata tra le sue braccia, anche quella notte l’avevano passata insieme eludendo la ronda che Gazza faceva allo scoccare del coprifuoco. Avevano imparato, grazie all’ingegno di Hermione e alla sua furbizia a eludere sia il custode sia la sua stupida gatta, così anche quella notte l’avevano passata a fare l’amore e anche quella notte dopo che lei si era assopita aveva bleffato evitando di pronunciare l’incantesimo contraccettivo.
Le mentiva da alcune settimane ormai, ma dopo che l’aveva avuta, dopo che le sue mani si erano posate sul suo corpo sinuoso, dopo che aveva accarezzato i suoi capelli morbidi e ricci, dopo che le sue narici avevano sentito il suo dolce e inebriante profumo, non riuscì più a smettere. Non riuscì più a staccarsi da lei, era diventata la sua droga, avvolte, si fermava a guardarla ridere con i suoi compagni di casa e ne era geloso si sentiva ridicolo per questo. Aveva una marea di ragazzine ai suoi piedi ma l’unica che voleva non poteva e non voleva farsi vedere con lui e questo lo faceva soffrire. Era sicuro ora non era più un’infatuazione amava Hermione Granger con tutto se stesso per lei era disposto a tutto e fece tutto quello che poteva per stare per sempre con lei.
I MAGO erano alle porte e dopo quegli esami, sarebbe stato il tempo per Draco, di lasciare la spensieratezza da studente e diventare adulto sposando la donna che i suoi genitori tempo prima avevano scelto per lui.
Guardò Hermione profondamente addormentata sul suo petto, avrebbe rinunciato a lei per sempre. No non ci sarebbe riuscito, odiò dar ragione a Blaise ma il suo amico non aveva torto. -Quando l’avrai, sarà anche peggio- disse una sera davanti al camino in sala comune.
-rinunciare a lei comporterà dolore e ti porrà di fronte a delle scelte.
 Delle scelte che se lasciassi tutto com’è in questo momento, non sarai portato a fare. Non fare pazzie Draco, non rendere tutto difficile, non portarla dinanzi a fatti a cui non può opporsi-.
Ma Draco non volle ascoltarlo e capì che l’unica cosa da fare per stare con l’unica donna che avesse mai amato era quella di metterla incinta.
Quello era l’unico modo per sciogliere il contratto matrimoniale con Daphne, la legge magica assicurava a chi rimaneva incinta un matrimonio con il padre del futuro nascituro nonostante questo fosse promesso ad altre.
Quella era l’unica strada che poteva percorrere l’unica che percorse, evitò di raccontare i suoi piani alla sua bella perché sapeva che non avrebbe mai accettato e come il perfetto principe dei serpeverde tramò alle spalle di tutti, Hermione compresa.
(fine flashback).
-Buon giorno- disse Hermione più per educazione che per reale voglia di salutare Narcissa che osservava l’abbigliamento poco consono con cui sua nuora si era presentata per la colazione.
Draco invece incurante degli sguardi che sua madre lanciava a sua moglie ridusse le distanze tra di loro e gli si avvicinò, le baciò le labbra sentendola per la prima volta rigida ad un contatto con lui e quello lo fece star ancor più male.
Quando si staccò da lei, la guardò in viso, cercando un segno, un particolare che facesse sperare in un perdono, ma non vide niente.
Hermione evitava di guardarlo anzi lo superò diretta ai fornelli.
Draco cercò di far finta di niente e alla fine chiese a sua madre il motivo per cui era venuta a trovarla, l’anziana strega era titubante a parlare di fronte alla nuora ma la vedeva armeggiare con pentole e scodelle e quindi decise di parlare.
-Lucius si deve sottoporre a delle visite, la sua salute ultimamente è cagionevole così il Dottor Rossivon l’ha costretto a ricoverarsi al San Mungo e visto che fare la spola dal manor all’ospedale, risultava difficoltoso ho deciso di trasferirmi qui fino a quando non si starà ristabilito-
Hermione ascoltò con il fiato sospeso le parole della suocera e il sangue le si prosciugò nelle vene alla notizia di vivere sotto lo stesso tetto con Narcissa per quanto tempo poi non l’aveva specificato.
-il dottore- chiese Draco dal tono di voce preoccupato dalla notizia – vi ha detto quanto durerà il ricovero di mio padre?-
-due mesi- rispose secca Narcissa mentre ad Hermione cadde una pentola dalle mani… due mesi con Narcissa, due mesi d’inferno. Due mesi…
No non ce l’avrebbe fatta lo sapeva, avrebbe resistito poco, già in quel momento non riusciva a stare nella stessa stanza con lei ed erano passati pochi secondi. Durante la notte aveva preso una decisione, una dolorosa decisione ma solo così avrebbe capito se quello che li legava era solo una costrizione o realmente amore.
-cosa staresti facendo- chiese Narcissa con tono acido, riportandola alla realtà.
Hermione si girò di scatto osservando la donna bionda che aveva osato sedersi al suo posto.
-cucino per i miei figli, sa lady Narcissa, sono abituati a fare collazione la mattina-. Aveva risposto sgarbato per la prima volta, stupì anche Draco che la guardò stranito.
-Draco- disse la donna stizzita – dovresti domare tua moglie, nonostante tutti gli sforzi e gli anni passati rimane sempre…-
-madre- la rimproverò Draco.
-Una selvaggia immagino- rispose Hermione sorridendo beffarda.
-non si preoccupi, non mi dovrà sopportare poi molto. Non appena i miei figli torneranno a scuola andrò via-.
A Draco caddero i piatti dalle mani e si girò di scatto a guardarla.
-che vuol dire?- chiese.
-che voglio il divorzio- rispose Hermione proprio mentre i suoi tre pargoli facevano il loro ingresso in sala per la colazione.
In realtà non voleva allontanarsi da lui, ma quella frase le uscì così senza pensarci e non poteva ritornare indietro e rimangiarsi tutto, voleva solamente provare a stargli lontana per alcuni giorni e capire se senza lui a suo fianco sarebbe stata in grado di vivere.
Narcissa, sorrise felice alla notizia appena sentita, tanto che si fece abbracciare per la prima volta dai nipoti e non si lamentò nemmeno quando fu chiamata nonna.

martedì 10 gennaio 2012

COME CENERENTOLA- Cap.33


33.La resa dei conti Potter.

Il lampo verde superò la barriera magica che proteggeva la cella, il tempo sembrò fermarsi. Anche il sangue che scorreva nelle vene di Hermione si fermò in quel lungo istante.
Draco ruzzolò a terra, provocando un forte tonfo, l’agitazione attorno a lei era febbrile. Urla, schiantesimi, lampi rossi e verdi si contrastavano, ma lei rimaneva immobile a guardare quell’uomo, il suo uomo, disteso a terra. Draco non accennava a rialzarsi, il volto pallido, la bocca aperta, gli occhi chiusi e il corpo disteso a terra in una posizione scomposta, innaturale.
 Forse…
No, non poteva essere vero. Non poteva lasciarla sola, non ora.
Le forze la stavano abbandonando, si sentiva debole, sconfitta se lui non fosse stato più al suo fianco.
Sentì delle mani stringerla con forza, sentiva una bacchetta puntata alla gola, sentiva tante cose, ma non gli importava niente se lui non c’era più, se lui l’aveva lasciata per sempre.
Uno strattone le fece perdere il contatto visivo con la cella magica riportandola alla realtà, vide di fronte a se tutti gli auror che la circondavano, circondavano lei e un altro, non le servì girarsi per sapere chi fosse, il suo profumo l’avrebbe riconosciuto tra mille.
La sua colonia era il suo segno distintivo, in vent’anni e più che lo conosceva non l’aveva mai cambiata da quando Ginny li aveva fatto dono della prima boccetta.
-Non muoverti e non ti ucciderò- disse Harry Potter al suo orecchio.
Hermione si sentì percorrere da un fremito.
Odio, rabbia, rancore per quell’uomo che aveva distrutto la sua vita in un lampo, un lampo verde che aveva privato della vita il suo amato Draco.
-bastardo-
Gli rispose senza preoccuparsi della bacchetta di Harry puntata sulla giugulare, delle mani dell’auror che stringevano con forza le sue intrappolandola in una posizione da cui non sarebbe mai stata in grado di liberarsi. Hermione, a causa della sua lingua tagliente e del suo odio verso l’ex salvatore magico, lo affrontava a suo modo a parole.
-sei un fallito. Un insulto. Sei la vergogna dei Grifondoro-
-mi vergogno di esserti stata amica-
-smettila, stai peggiorando la tua situazione Granger- disse indietreggiando portandosi dietro la donna.
-cosa direbbe Silente se ti vedesse, se vedesse come si è ridotto il suo pupillo-.
-zitta, sta zitta- urlò Potter.
-Potter lasci immediatamente la signorina Granger-la voce del primo ministro arrivò dura e ferma alle loro spalle, Harry si girò di scatto spiazzato dal vedersi oltre che circondato dai suoi stessi uomini, minacciato, ora anche dal Ministro.
-la lascio soltanto se preparate una passaporta per me –enunciò il salvatore del mondo magico.
-Non sei nelle condizioni per dettare le regole Potter- Blaise Zabini, avanzava senza paura verso di loro non aveva alcuna bacchetta tra le mani, un incosciente pensò Hermione, uno stupido pensò Harry.
-Lascia Hermione, sei circondato e non puoi far altro che arrenderti-
-mai Zabini- disse con rabbia Harry – io sono un eroe-disse ancora Potter.
-No sei solo un coglione- disse Ginny spalleggiata da Ron, suo fratello.
-lascia libera Hermione o questa volta Harry Potter, duellerai con me fino al fine- lo disse con astio Ginny.
Quel ragazzo di cui a soli undici anni si era infatuata, non esisteva più, ora c’era un pazzo che per l’odio, il rancore aveva cancellato in un attimo tutti gli ideali per cui da adolescenti avevano combattuto. Aveva cancellato l’amicizia con Hermione, l’amore per lei, il bene e la retta via.
 L’unica cosa che interessava al grande Harry Potter era distruggere Draco Malfoy.
Il ministro approfittò delle parole di Ginny che distarono Potter, tanto che riuscì ad avvicinarsi all’auror.
-stupeficium- urlò facendo volare la bacchetta a Harry e tenendo con una mano la Granger per non farla ruzzolare a terra con l’auror.
Quello che si susseguì fu una lotta senza uguali, Harry cercò di reagire all’aggressione subita, ma non poté nulla contro gli auror schierati.
Hermione passo tra le braccia di Ginny e Ron che la strinsero forte fino a quando non riuscì a sollevare lo sguardo verso la cella dove si trovava Draco.
Vide molti attorno al biondo e s’incamminò anche lei.
Ansia, paura la facevano camminare veloce e raggiunse con pochi passi la cella.
Lì molti medimago armeggiavano provette e recitavano incantesimi.
-Draco- disse la Granger inginocchiandosi accanto al biondo prendendogli la mano. Draco, riuscì facendosi forza ad aprire gli occhi, il viso pallido incorniciato da perle di sudore, un sorriso tirato e quegli occhi grigi che le dichiaravano ancora una volta tutto l’amore che una donna poteva desiderare.
-Herm…- tentò di dire Draco fermandosi all’improvviso esausto.
-signorina non lo faccia agitare- disse una donna anziana che armeggiava con la bacchetta in una zona che andava dal fianco allo sterno del biondo.
-come sta?- chiese ansiosa la Granger.
-bene se si pensa che ha scansato una maledizione senza perdono, ma il colpo e il suo corpo non in perfette condizioni ha portato a un piccolo riversamento.
-riversamento?-
-si ora è sotto controllo, presto lo porteremo al san mungo e lì si stabilirà-
san mungo- ripeté atona stringendo la mano a Draco.
-tranquillo amore ora ti porteremo in ospedale e starai meglio- Draco mosse il capo acconsentendo.
Blaise la raggiunse e con lui anche Ginny e Ron.
-come sta?- chiese il moro Zabini.
-è vivo questo è l’importante lo portano al San Mungo- disse Hermione ora tra le braccia della sua amica Ginny.
-tu come stai- chiese ancora Zabini incontrando gli occhi dell’amica che chiedevano la stessa cosa.
-bene- rispose –ora l’importante è Draco-
-ora l’importante sei tu- rispose Zabini – Draco è attorniato da medici capaci, dicci come ti senti se hai dolori. il bambino e tu siete di vitale importanza, Draco non ci perdonerebbe mai se vi succedesse qualcosa-
Hermione non aveva pensato a se stessa e nemmeno a suo figlio, pensava solo a lui, al suo uomo.
Sì accarezzò il ventre e chiuse gli occhi.
 Si stava bene, ora che tutto era finito stava bene.