giovedì 22 marzo 2012

La Nuova Vita-9-


9.Il party.
Si era chiusa la porta dello studio alle spalle, aveva insonorizzato la stanza e piano piano era scivolata lungo la porta con la schiena fino a terra e lì aveva preso a piangere, portandosi le mani sul volto come una bambina.
Aveva già distrutto il rapporto con il suo stretto collaboratore, un collaboratore con cui si era ripromessa di andare d’accordo.
Uno con cui avrebbe dovuto lavorare fianco a fianco, lei stessa l’aveva voluta quella collaborazione e in meno di due giorni aveva distrutto tutto, si era fatta incantare da un sottoposto con due fari verdi al posto degli occhi e una voce suadente e gentile e ora aveva schiaffeggiato Draco Malfoy.
Ok, se l’era meritato, le aveva mancato di rispetto insinuando quelle cose sul suo conto, ma non aveva tutti i torti.
Si scosse un attimo prendendo aria.
Avrebbe dovuto chiedergli scusa, ma lei non poteva chiedere scusa a tutti ma non a lui.
Uno perché non voleva abbassarsi e due perché era convinta che lui delle sue scuse non se ne facesse nulla.
In più Zabini l’aveva incastrata con quello stupido party a casa sua, lui ci sarebbe stato e questo la destabilizzava.
L’avrebbe sicuramente evitata come la peste, ma questo sapeva bene Hermione le avrebbe fatto ancora più male che le sue parole di scherno.
-che palle- disse in un sussurro mentre con una salvietta si tamponava gli occhi cercando di non sembrare un panda a causa del mascara che a contatto con le lacrime si era inesorabilmente sciolto.
Dopo un poco si rasserenò uscì e andò in bagno, ormai gli uffici erano vuoti solo la sua segretaria era ancora seduta nella sua sedia a lavorare.
-dovresti andare a casa Reina - disse fermandosi davanti alla sua scrivania.
-tuo marito e i tuoi figli, penseranno che il tuo capo sia un’insensibile-
La donna sorrise appena.
-No capo, non si preoccupi sono abituati- rispose Reina Ross.
-dai su! Non farti pregare, vai a casa- disse ancora Hermione.
La vecchia segretaria sorrise,
-capo, hanno lasciato un pacco per lei, stavo per portarlo dentro quando è uscita per andare alla toilette- disse ancora Reina.
Hermione prese il voluminoso pacco tra le mani tastandolo scettica.
-sembrerebbe un abito- disse la donna.
-un abito?- disse stupita la Granger guardando la segretaria che mosse il capo e sorrise un poco.
-ci deve essere un biglietto-disse ancora la Ross.
Hermione guardò al lato e lo vide, un piccolo bigliettino in filigrana rosa scritto con una calligrafia sottile e sinuosa.
Sicuramente era stata una donna a scriverlo e così, lei lesse incuriosita.
Mio marito Blaise, mi ha informato che questa sera avrò finalmente l’onore di averla a casa mia, ne sono felice.
Questo è un piccolo omaggio, immagino che non ha avuto tempo per recarsi in boutique, per fortuna sono una Magicstilista.
In fede P.P.Z.

-me lo invia la signora Zabini- disse a Reina, che sorrise appena.
-donna elegante la signora Zabini- disse la segretaria.
-la conosci?- chiese curiosa Hermione.
-No solo di fama, è molto famosa. Pare che tutte le strega facciano la fila per avere un abito confezionato da lei-disse ancora Reina.
-quindi è una magicstilista-
-si di abiti da sposa, quindi il giorno che vorrà sposarsi-disse la vecchia segretaria
A Hermione si spense il sorriso.
-ho già bruciato la mia opportunità -disse in un sussurro e anche la vecchia non sorrise più.
-mi scusi- disse poi.
-no tranquilla Reina, non fa nulla. Ho tre splendidi bambini. Due figli e un ex marito- disse e la donna non riuscì a trattenere la risata contagiando anche Hermione, era un bene avere una segretaria donna almeno avrebbe chiacchierato un po’, cosa che con il bel jack non avrebbe fatto, con lui si sarebbe intrattenuta in ben altro modo.
***
Hermione si smaterializzò direttamente a casa, un piccolo appartamento che aveva trovato poco distante dal ministero.
La prima cosa che fece fu quella di tirare fuori l’abito.
Rimase stupita nel vederlo, era un trionfo di pizzo e trasparenze eccetto che per le piume con cui era ricamata la gonna e il fiocco in raso che abbelliva la scollatura sulla schiena. Corto, certamente corto e sexy, troppo sexy per una come lei che usava gonne al ginocchio e qualche camicia.
Guardò l’etichetta e si trovò stupita, aveva indovinato anche la sua taglia, quella donna doveva essere un’ottima strega o aveva talpe al Ministero della magia statunitense, pensò Hermione e si sentì una cretina poiché il vice ministro era il marito.
Guardò l’orologio appeso al muro che segnavano le diciannove e trenta, mancava meno di un ora e mezza all’inizio del party quindi decise di andare a farsi una bella doccia energizzante.
Si lavò accuratamente corpo e capelli, si depilò con l’aiuto di un incantesimo e si vestì con l’abito che la signora Zabini le aveva donato, poi iniziò ad armeggiare con i trucchi. Mise l’eye liner nero e un rossetto rosso fuoco sulle labbra, raccolse i capelli in uno chignon stretto, si spolverò un leggero strato di Busch sulle guance e mise dei delicatissimi brillantini ai lobi delle orecchie, infine, si mise le sue bellissime louboutin nere, altissime.
Si guardò ancora un attimo allo specchio e si smaterializzo all’indirizzo segnato sul bigliettino, si ritrovò così davanti ad una villa rinascimentale, certamente bella ed elegante. Il giardino era illuminato da mille luci che indicavano la strada da percorrere fino al grande portone. Hermione s’incamminò piano, attenta a non cadere dai trampoli che si era messa, maledicendo la sua voglia di sembrare per una volta bella.
Sapeva bene che li aveva messi esclusivamente per essere guardata da lui, anche se non aveva alcuna speranza e si sentiva ridicola visto quello che era successo la solo alcune ore prima tra loro.
Ridicola, ridicola si ripeteva fino a quando non si trovò di fronte il padrone di casa che la guardava perplesso.
-Granger?- disse
-si Zabini sono io- rispose con un tono per niente conciliante, ma questi non ci fece caso, sorrise invitandola a entrare.
- vieni- disse ancora il vice ministro ti presento un po’ di gente, alcuni lavorano da noi, altri sono solo amici e altri ancora sono ex clienti di mia moglie-
-giusto, tua moglie- disse Hermione – devo ringraziarla per l’abito-
-ah si- disse Zabini guardandola un attimo.
-credo che stia al telefono con nostro figlio, la McGranitt è compressiva perché abitiamo lontano e li fa comunicare alla babbana, immagino faccia lo stesso anche con te-disse Blaise,
Hermione annui, mentre Zabini la presentava ai maghi più influenti di tutti gli Stati Uniti.
Hermione strinse mani e sorrise molto in molti, volevano sapere delle sue mille avventure era famosa anche lì, negli stati uniti ogni tanto sentiva due occhi grigi che la guardavano ma, appena si girava verso l’uomo alto vestito con un elegante abito nero e i capelli di un chiarissimo biondo, lui le dava la schiena e lei si sentiva sempre più giù.
-ciao- disse una donna alle sue spalle, Hermione si girò di scatto e rimase imbambolata nel vedere davanti a se niente meno che Pansy Parkinson era dal giorno della battaglia che non la vedeva e si sentì una scema. La guardava stranita con la bocca aperta e percorreva con occhi sgranati il corpo dell’ex serpeverde era cambiata molto da quando erano a Hogwarts. Pansy si era fatta decisamente bella i capelli sempre neri le ricadevano lungo la schiena, il corpo era più sinuoso grazie ad un seno florido e dei fianchi un po’ pronunciati, la vita invece era sempre stretta, forse era magra, troppo magra ma in linea di massima stava bene.
-immaginavo che quest’abito su di te starebbe stato stupendo-
Disse ancora la donna e Hermione chiuse di botto la bocca.
L’incredulità si era impossessata di lei mentre la Parkinson la guardava stranita.
-stai bene Granger?- chiese ancora la padrona di casa.
-tu, io, non...-cercò di dire Hermione.
-ah ecco, nessuno ti aveva informata che ero io la signora Zabini- disse Pansy abbassando un attimo il capo, risollevandolo un secondo per trovare suo marito che parlava con un’espressione per nulla serena con Draco.
-capisco se vuoi andare via-, disse ancora. Hermione si sentì morire, erano passati anni e in quella settimana aveva già fatto una marea di sbagli con tutti gli ex serpeverde che aveva incontrato nella sua nuova vita.
Avrebbe fatto anche con la Parkinson l’ennesima brutta figura.
-no, preferirei rimanere se non disturbo-, disse infine.
A Pansy Parkinson s’illuminò il viso, sorrise felice e le mostrò la casa, parlarono molto dei figli delle esperienze e del passato. Pansy si scusò per quello che anni prima era successo e Hermione accettò le scuse. Gli occhi della ex serpeverde erano cambiati, la maturità e le responsabilità di madre l’avevano cambiata. Pansy le raccontò un po’ di cose sulla sua storia con Blaise Zabini.
-c’ho messo moltissimo per conquistarlo- disse la mora, - pensava che era un ripiego-
-Malfoy- disse Hermione.
-Tutti pensavano che io e Draco ci saremmo sposati, ma Narcissa scelse Astoria ed io fui lasciata libera dai miei di scegliere l’uomo che volevo ed io volevo Blaise. Solo Blaise, avvolte nemmeno lui, è convinto che io lo ami e...-
-eh si sbaglia- disse Hermione – basta guardarti per capire che lo ami- la mora sorrise.
-ti sei guadagnata il mio rispetto- disse Pansy raggiungendo infine Blaise e Draco.
-tutto bene- chiese Blaise e le due donne annuirono Pansy sorridendo verso il marito e Hermione muovendo solo un po’ il capo prima di rifugiarsi in un sorso generoso di acqua viole.
Lo vide incupirsi non appena si era avvicinata a lui e si sentì male, tra loro era già finito. Nessun rapporto di amicizia, nemmeno di serena convivenza, nulla, aveva rotto il giocattolo in meno di due giorni.
Stupida, stupida Hermione si ripeteva.
Si sforzò di guardarlo un attimo e non riuscì a emettere fiato, bello e affascinate capiva Blaise Zabini in poche avrebbero resistito, come aveva fatto a non accorgersi di lui quando stavano a scuola.
Poi ricordò l’epiteto con cui la chiamava: sporca mezzosangue, mezzosangue zannuta, la so tutto io.
Chiuse un attimo gli occhi proprio nel mentre che lui disse:
-scusate, per me si è fatto tardi- .
Draco salutando l’amica donandole un leggero bacio sulla guancia e poi Blaise cui diede una pacca sulla spalla, Hermione non fu degnata nemmeno di uno sguardo, ma si aspettava quest’atteggiamento lei li aveva dato uno schiaffo.
-credo se ne sia andato a causa mia, mi spiace- disse rivolta alla Parkinson e a Zabini .
-Non preoccuparti, se è offeso, gli passerà. Oggi in effetti ce l’ha con il mondo e il figlio di Potter non gli rende certo la vita facile-disse Blaise osservando Draco uscire dalla sala mentre in molti gli stringevano la mano salutandolo.
-che c’entra James?- chiese Hermione poggiando il flûte sul vassoio.
-non lo sai?-disse ancora Zabini- Scorpius e il ragazzino hanno avuto l’ennesimo scontro, questa volta si sono picchiati alla babbana- concluse il vice ministro.
Hermione si mise una mano nella bocca e Pansy la imitò.
-Luck non mi ha detto nulla-disse la signora Zabini.
-beh certo, lui è fuori da queste cose-disse Blaise guardando – almeno spero sia più furbo- aggiunse.
-perché?- chiese ancora Hermione guardando prima Zabini e poi sua moglie.
-beh si frequentano poco quando stanno a Hogwarts, Scorpius tende a isolarsi e Luck è il capitano dei Serpeverde-disse ancora l’ex prefetto Serpeverde.
-scusate ma non capisco?- chiese Hermione stranita da tutte quelle informazioni, come mai sua figlia non le raccontava mai nulla.
-Scorpius è Grifondoro- disse Blaise – pensavo lo sapessi-finì Zabini.
-l’ha presa male?- chiese Hermione, - Malfoy intendo l’ha presa male-ribadì Hermione.
-Oh no, in un certo verso era felice, ma non ha fatto i conti con il clan- disse Blaise.
-James non è cattivo- disse subito Hermione cercando di difendere il figlioccio.
-nemmeno Scorpius. Anzi è un angelo, strano per essere figlio di quella- disse Pansy beccandosi uno sguardo per nulla simpatico del marito.
Hermione non aggiunse nulla e il discorso cadde nel vuoto, rimase ancora un ora al party degli Zabini e andò via verso la mezzanotte. Pansy riuscì a convincerla a venirla a trovare in atelier per vedere alcuni abiti da lavoro e Hermione accettò. Stranamente quando tornò a casa, non era per niente pentita di essere andata al party anzi era felice di aver finalmente incontrato persone nuove e interessanti, lontane , lontanissime da quelle che aveva frequentato per diciannove anni 

mercoledì 21 marzo 2012

La Regina di Ghiaccio. Epilogo.


EPILOGO.
La luce calda dell’estate filtrava dalle spesse tende del castello di proprietà della famiglia Malfoy. Lì, avevano scelto di sposarsi per la seconda volta Eltamin e James, questa volta con tutti gli amici e parenti presenti e un piccolo esserino che cresceva felice nella pancia della bella sposa.
Ginny e Hermione armeggiarono per ore con i capelli di Eltamin che furono acconciati con delle semplici trecce nella parte laterale della testa e poi lasciati liberi di fluttuare, infine le fu posata sul capo una corona di semplici roselline color pesco e sempre di quello stesso colore erano le rose del suo bouquet, come abito Eltamin scelse lo stesso che indossò Hermione, per la felicità della sua mamma.
Le due donne la lasciarono sola subito dopo aver abbellito il già bellissimo viso della giovane ragazza con un leggero strato di gloss alla ciliegia e un delicato di velo color albicocca negli occhi intensificando lo sguardo con uno strato di mascara nero.
Eltamin si accarezzò dolcemente il ventre ormai gonfio e sorrise appena, lì cresceva il suo piccolo Draco e gli occhi gli s’inumidirono al ricordo di quando parlò con suo padre.
(inizio flashback),
La scuola era finita e Draco Malfoy per la prima volta da quando era diventato padre e i suoi figli frequentavano Hogwarts, non era andato a prenderli alla stazione di Londra.
 Eltamin si sentiva in colpa per questo.
Ricordò gli occhi delusi di Anthares, era colpa sua, solo sua se suo padre non era venuto quel giorno di fine Giugno e a pagare per questo era stato anche suo fratello, era stato soprattutto suo fratello.
Si stacco un attimo dalla mano del marito e abbraccio sua madre, un bacio caloroso e sentito fu quello che si scambiò con Hermione Granger, sua madre, un abbraccio che racchiudeva in esso molte cose non dette. Cose che sua madre scoprì solo con uno sguardo, un semplice sguardo e l’eroina del mondo, la donna più brillante, la strega più dotata degli ultimi vent’anni capì.
Il seno gonfio, il sorriso disteso e la felicità che lei e James sprizzavano da tutti i pori, la stessa che aveva Lily avvinghiata a Scorpius sotto lo sguardo atterrito di Harry e Ginny che erano osservati e additati da tutti.
-Invidiosi- disse Hermione sussurrando appena facendo però ridere Anthares che l’abbracciò di slancio.
Signorina disse poi Hermione spingendo la carrozzina con dentro le gemelle che dormivano beate.
-è meglio che vai da tuo padre e da sola- disse guardando James che osservava le piccole Malfoy.
-mamma- disse Eltamin bloccandosi all’improvviso.
-come l’hai?-
-oh vediamo ho avuto quattro gravidanze e cinque figli come vuoi che l’abbia capito- disse Hermione senza smettere di camminare lasciando immobili sia James, sia Eltamin a guardarsi allibiti.
-è meglio che fai come dice tua madre-, disse James io lo dico ai miei,
-credo che mia madre sarà felice-
Eltamin voleva poter dire lo stesso ma era come convinta che anche quella notizia non avrebbe fatto per niente piacere al grande Pozionista.
Arrivò nell’atrio del grande laboratorio al Ministero della magia, sentiva gli occhi di tutti su di se, ma incurante di tutto e tutti proseguì, superò le aule e arrivò direttamente all’ufficio di suo padre. due tocchi decisi e aspetto di sentire la sua voce.
-avanti disse e lei non se lo fece ripetere due volte ed entrò.
Aprì piano la porta , timorosa per la prima volta, nessun ghigno sarcastico sul viso ma paura veramente tanta paura. La luce le illuminò il vestito che era bianco e di cotone , ampio per celare le prime forme che cambiavano. Chiuse la porta alle sue spalle e si girò nuovamente sollevando un poco il viso incontrando finalmente quelle irridi ghiacciate che la guardavano avanzare verso la scrivania dietro la quale era seduto. Nessun gesto, nessun cambio di espressione ma Eltamin non se ne curò arrivò fino alla poltrona davanti alla scrivania e si sedette, accavallando elegantemente le gambe.
Si guardarono ancora senza dire nulla, dopo di che la bionda spezzò quella stana atmosfera.
-ci sono ancora nelle foto di famiglia?- chiese la bionda Draco mosse un attimo il capo.
-nel grande albero?- chiese ancora la ragazza.
-si- rispose finalmente Draco mentre Eltamin si morse il labbro e in quel momento Draco capì che sua figlia stava per sganciare la bomba.
-i nonni sanno del matrimonio?- chiese ancora la ragazza.
-tutto il mondo magico, sa che mia figlia si è sposata a sedici anni e per un anno ha convissuto con il proprio marito al castello di Hogwarts luogo in cui doveva solo studiare-, disse secco Draco ed Eltamin non replicò almeno non subito. Si guardarono ancora negli occhi grigio con azzurro.
-Nessuno, però, sa che tua figlia è riuscita a prendere dodici MAGO. Uno in più rispetto alla mamma e due più di Scorpius- disse Eltamin in un sussurro,
-nessuno sa che tua figlia è riuscita ancora una volta a sconfiggere i grifondoro e vincere la coppa di quidditch- disse sempre orgogliosa,
Draco non riuscì a fare altro che sorridere.
Era impossibile non farlo quando aveva di fronte la sua principessa che ora sapeva, l’avrebbe definitivamente steso.
Sentiva nell’aria la bomba pronta a esplodere, era inevitabile lei era lì per qualcosa.
-nessuno sa che tra meno di nove mesi nascerà un altro Draco- disse Eltamin trattenendo il fiato mentre il cuore iniziava a scalpitare e la salivazione veniva meno, si accarezzò il ventre e Draco ghignò.
-Potter, sa che lo chiamerai così- chiese all’improvviso mentre il cuore batteva all’impazzata.
Nonno stava per diventare nonno nello stesso anno in cui era diventato padre per la quarta volta.
Nonno era giovane per fare il nonno, ma stranamente non era arrabbiato. Felice, ea felice di diventare nonno, un’affasciante e sensuale nonno.
-Non so e non m’importa. James ed io sono d’accordo con lui, ha detto: Poiché avrà il suo cognome, il nome più giusto era il tuo-rispose Eltamin.
-l’ha detto...-cercò di dire Draco
-si papà, l’ha detto James-replicò Eltamin
-crede di comprarmi in questo modo-enunciò piatto Draco Malfoy.
Eltamin rise divertita,
-perché papà vuoi ancora uccidere mio marito, rendermi vedova e rendere il piccolo Draco orfano-lo canzonò la giovane bionda, l’ex serpeverde non rispose, si alzò in piedi fece il giro della scrivania e s’inginocchiò ai piedi della figlia.
-papà- cercò di dire la ragazza.
-Scusa- dissero in simultanea i due Malfoy abbracciandosi stretti, troppo uguali e cocciuti ma con un grande cuore erano cosi Draco ed Eltamin.
(fine flashback).
Eltamin si guardò ancora allo specchio, sorrise un attimo mentre si asciugò con un piccolo fazzoletto in seta la lacrima che inesorabile solcava le sue gote.
-piangi?- disse la sua voce, calda e tanto bella, la voce di suo padre.
-mi sono commossa, il matrimonio, il bambino, gli ormoni in circolo- si scusò Eltamin.
-capisco- disse ancora Draco.
-speravo che ci avessi ripensato. Ti avrei trovato un posto per te e il bambino e quello lì non vi avrebbe mai trovato-
-papà!- lo riprese Eltamin sconvolta dall’affermazione del padre.
-che c’è – rispose piccato il grande pozionista, - era solo un’idea ma se tu vuoi stare con coso-
-papà, io sono già sposata con James questa è solo una formalità per la mamma , zia Ginny e la signora Molly che ci tenevano un mondo e sai bene che mio marito si chiama James perché è tuo figlioccio-
-non rimarcare quel tasto per favore Eltamin- disse ancora Draco.
-allora, papà mi accompagni da...-
-coso?-
-si papà mi accompagni da coso- disse esasperata Eltamin.
-se lo desideri tanto- rispose Malfoy afferrando la mano della sua bella bambina conducendola giù per le scale. Superarono un lungo sentiero acciottolato cosparso di petali fino a raggiungere un gazebo dove ad attendere, la sposa c’erano due ragazzi uno biondo alla destra e un moro al centro.
-tesoro- disse Draco.
-ti auguro tutta la felicità del mondo, sono certo che saprà donarti la luna- Eltamin si girò di scatto.
-ora cammina possibilmente mostrando il proverbiale aplomb dei Malfoy-
Eltamin non si fece pregare camminò, anzi fluttuò in aria sorretta da suo padre senza mai staccare gli occhi da quelli di James che rapito la guardava arrivare fino a lui.
-ti cedo il tesoro a me più caro, custodiscilo e prenditene cura- disse Draco porgendo la mano di sua figlia al genero.
-stanne certo- rispose James, stringendo delicatamente la mano bianca e delicata della sua sposa.
***
-Draco! Muoviti siamo in ritardo- disse sua madre appoggiata allo stipite della porta mentre James cercava con tutta la buona volontà di convincere quella serpe di Nihal che il cappottino rosso le stava un incanto.
-James- disse scocciata Eltamin.
-se il rosso non le piace non insistere, il marito sbuffò mentre quella despota riuscì a cambiare il colore del capo in un verde smeraldo.
-serpe- disse bisbigliando il padre ma la piccola non se ne curò.
-Draco- ti muovi sei peggio di tua zia Lily a quelle parole il giovane Potter scese le scale a due a due rischiando di rompersi l’osso del collo.
-quante volte ti ho detto di non correre nelle scale-
-tante replicò il ragazzino.
-allora perché continui a correre disse esasperata Eltamin, che da quando era diventata madre era diventata paziente.
-scusa non corro più-
- né qui né al castello- si aggiunse suo padre lanciandogli il cappotto rigorosamente nero che contrastava con in capelli biondi.
-ok capo- rispose Draco.
-Draco-
-ok Papà- si affrettò a rispondere il piccolo.
-su andiamo che siamo notevolmente in ritardo, non vorrete far partire l’espresso – disse Eltamin prendendo la piccola in braccio e dirigendosi perso la macchina che le era stata mandata dal ministero.
Oddio lei stessa se l’era mandata, visto che il suo sogno si era avverato, infatti Eltamin Malfoy era il Ministro della magia, la prima donna in assoluto a ricoprire quell’importante ruolo.
Draco sbuffò, guardando suo padre.
-papà- disse all’improvviso il giovane undicenne.
-che faccio se il capello mi dice che non sono degno di nessuna casa-
James lo guardò perplesso ma poi rispose pronto.
-credo sia impossibile , ma se mai accadesse, non preoccuparti io e la mamma saremmo felici di averti qui a casa con noi-rispose James e il piccolo Draco lo strinse forte.
-papà non dirlo alla mamma che ti ho abbracciato, lei dice che i serpeverde non abbracciano mai-disse il piccolo Draco imbarazzato.
-ah no?- disse stupito James- e tu diventa Grifondoro .Noi amiamo abbracciare- finì il nuovo capo del dipartimento auror James Sirius Potter.

FINE.

La Regina di Ghiaccio. 64.


64- Per sempre.
Le gemelle avevano da poco fatto un mese e presto Eltamin, Lily, James, Albus e Anthares sarebbero ritornati al magico castello di Hogwarts. James avrebbe affrontato l’ultimo anno e i difficilissimi MAGO, Eltamin e Lily avrebbe sostenuto il sesto anno e i piccoli Albus e Anthares avrebbero frequentato il loro secondo anno. Tutto era perfetto, tutto era tranquillo, Scorpius era riuscito, nonostante Draco, a superare le selezioni per entrare nel dipartimento di pozioni.
Purtroppo suo padre era il capo e non era felice di averlo a lavoro con lui.
-chissà che penseranno le persone, già li sento. Penseranno che sia stato io a farlo entrare pagando fior di galeoni-disse Draco a sua moglie convinto di non essere sentito da nessuno dei figli.
-potresti dire la verità- disse invece Scorpius, entrando in quel momento nella cucina dove sua madre preparava la colazione.
-cioè?- chiese Hermione girandosi verso il suo primogenito.
-che ha pregato il ministro per mandarmi in Francia a farmi le ossa- concluse Scorpius sotto lo sguardo allibito di Hermione e quello offeso di Draco, che sperava con tutto il cuore che sua moglie non venisse mai a sapere di quella sua idea balorda.
-Draco Lucius Malfoy- disse Hermione mettendo le mani sui fianchi imitando la cara signora Molly Weasley.
-vergognati-, continuò mentre Scorpius a stento non rise in faccia al padre che gli scoccò uno sguardo per nulla rassicurante.
-facciamo i conti a lavoro mimò il capofamiglia ma il giovane incurante alzò le spalle e iniziò a mangiare.
Poco dopo la sala da pranzo di casa Malfoy, fu invasa da amici e parenti, vi erano i Potter al completo e gli Zabini e anche i coniugi Weasley.
Draco guardò sua moglie scettico, non sapendo in realtà per quale motivo quel giorno tutti fossero a casa sua per la colazione, ma un brutto presentimento passò nella mente di Draco quando vide Eltamin e James tenersi per mano e prendere la parola.
-salve- disse James parlando stranamente per primo sotto lo sguardo attento e certamente preoccupato di Harry Potter che guardava prima il figlio maggiore poi la bionda che stava al suo fianco. Eltamin, inoltre, abbassava gli occhi ogni volta, incontrava quelli della madre quasi vergognandosi di qualcosa che aveva fatto.
-vi abbiamo riuniti qui-, disse ancora il moro Grifondoro per fare un annuncio-, la voce da prima limpida di James cominciava a diventare stridula e ogni tanto il moro prendeva tempo, insicuro su cosa dire a tutte quelle persone che lo guardavano stranite.
-ecco, io ed Eltamin vi volevamo informare-disse ancora il moro
-Potter! -Disse con voce dura Draco.
-siediti papà- lo interruppe Eltamin,
-non sono incinta se è quello che credi-disse ancora la bionda, ricambiando la stretta del fidanzato che prese un ampio respiro prima di parlare.
-ieri sera-, disse ancora James -siamo andati a parlare con il Ministro e gli abbiamo parlato della nostra situazione-riprese James,
Hermione e Ginny assottigliarono lo sguardo, incredule.
-non avevamo altra soluzione-disse ancora Eltamin.
-ma di cosa state parlando?- chiesero insieme Harry e Draco.
-se non sei incinta qual è il problema?- disse ancora Draco mentre Harry si grattava scettico la cicatrice.
-Anthares- disse Hermione -porta due grandi bicchieri di acqua e tu,- disse rivolta a James- parla solo quando l’acqua è sul tavolo-concluse la riccia con la solita voce autoritaria.
James sorrise appena.
-e non ridere, perché non ci trovo niente di divertente-, lo rimbeccò la madre Ginny.
Anthares fece un lampo posò i due grandi bicchieri colmi d’acqua e si sedette affianco ad Albus. La stanza era piombata nel silenzio più assurdo anche le bambine erano zitte e guardavano con occhi curiosi il resto delle persone.
-siamo andati dal ministro, ieri sera-enunciò la bionda serpeverde
-ieri sera? -Disse Draco guardando Eltamin, - ieri sera eri a prendere i libri a Diagon Alley- disse il famoso pozionista.
-vedi papà, io... non ci sono andata-annunciò Eltamin mentre le guance s’imporporavano appena.
Draco incassò il colpo ed Eltamin abbassò lo sguardo, un solo secondo prima di riprendere il discorso.
-siamo andati dal ministro e abbiamo esposto i nostri problemi-disse ancora la bella bionda.
-problemi? Voi non avete problemi costatò Harry mentre Draco muoveva il capo acconsentendo alle parole del compare.
-invece, ti sbagli papà- lo interruppe James -ne abbiamo uno grande di problema-disse ancora il Grifondoro.
-oh sì, e illuminami Potter, quale sarebbe il tuo problema?-chiese Draco.
-tu!- Disse James guardando il padrino dritto negli occhi,- tu sei il mio problema- enunciò senza alcun problema il nuovo caposcuola dei grifondoro.
-ci hai reso l’estate un inferno- disse James
-abbiamo dovuto inventare ogni scusa, anche la più cretina per vederci anche solo un minuto. È stato umiliante. Tutti uscivano e noi per vederci ci siamo dovuti mascherare perché se no tu davi di matto-disse Eltamin.
-state scherzando spero- li ghiacciò Draco alzandosi in piedi ma Hermione fu più svelta facendolo sedere immediatamente nella sedia.
-NO- urlarono i due mentre Hermione prendeva fiato e Ginny si portava una mano alla bocca.
-così abbiamo deciso che ci serviva aiuto esterno-disse James.
-esterno- ripeté Harry Potter perplesso.
-si papà, te l’ho detto siamo andati dal Ministro in persona-ripeté il giovane Potter.
-e vi ha presi a calci nel culo, spero- disse Draco esasperato.
-oh no papà- disse Eltamin con uno strano sorriso sulle labbra, un ghigno malefico.
-il ministro è stato felice di aiutarci-disse la ragazza guardando il padre dritta negli occhi
-eh di Grazia in cosa consiste il grande aiuto del ministro- chiese Draco.
-infatti cosa ha fatto di cosi grande che noi non potevamo fare?- chiese Harry Potter.
Hermione afferrò il bicchiere tra le mani e anche Ginny fece lo stesso.
-semplice- dissero James ed Eltamin.
-ci ha sposati- dissero i due guardandosi negli occhi e baciandosi tranquillamente sotto lo sguardo allucinato di tutti i commensali, prima che due uomini: un biondo e un moro svennero cadendo dalle sedie nelle quali erano seduti.
***
La preside era in fibrillazione, non era mai successo che a Hogwarts ci fosse una coppia. Non era mai successo in millenni di storia che nelle vecchie mura del castello vivessero due sposati e per giunta questi fossero due alunni.
Poteva essere uno scandalo, anche se quello non era un vero e proprio matrimonio.
I due erano stati uniti nel sacro vincolo magico del matrimonio dal Ministro in persona ma i genitori dei ragazzi soprattutto il padre della ragazza non era per nulla felice della cosa, la giovane infatti non aveva ancora diciassette anni e lui aveva cercato ogni tipo di legge da impugnare per rendere nulla l’unione.
Logicamente non trovò nulla e si dovette arrendere all’evidenza la sua principessa era la donna di James Potter e lui ora odiava con tutto il suo cuore, il figlioccio. Si era ripromesso, che mai e poi mai avrebbe fatto lo stesso errore con le piccole Enif e Mira, le avrebbe preservate dal tutto il panorama maschile, i maschi erano il male riuscivano a corrompere anche il ghiaccio basta guardare la sua bella e indifesa Eltamin che ora pendeva dalle labbra di quel moro Grifondoro.
***
Accomodatevi- disse la vecchia professoressa McGranitt che fece passare prima le due donne, Hermione e Ginny, poi Harry e infine Draco.
-i ragazzi?- chiese la preside.
-stanno arrivando- disse Ginny -sono stati alcuni giorni da mia madre perché ...-
-perché Draco li voleva uccidere-disse senza mezze misure Harry Potter.
-io non volevo uccidere nessuno- disse piccato il biondo.
-certo tua figlia non la volevi uccidere è mio figlio che vuoi uccidere, Malfoy-replicò il salvatore del mondo magico.
-se fossi nella mia situazione, faresti la stessa cosa Potter, smettila di fare l’offeso-replicò Draco.
Harry non replicò si limitò a sollevare le irridi verdi al cielo, incontrando lo sguardo con il ritratto di Silente che ammiccava divertito.
Dopo poco il silenzio fu nuovamente spezzato dall’arrivo dei due ragazzi attraverso il camino.
Eltamin salutò sua madre Hermione, sua suocera Ginny e guardò solo di sfuggita suo padre, che evitava accuratamente di incontrare lo sguardo con quello della giovane figlia.
Offeso e ingannato, ecco come si sentiva Draco Malfoy, aveva fatto tutto per quella ragazza e lei l’aveva ripagato in quel modo, sposandosi in gran segreto.
-allora visto che si siamo tutti, inizierei- disse la preside.
Mentre Draco sbuffava e Piton scrutava la Granger con occhi indagatori.
-la situazione è complicata- disse la preside, -siete molto giovani-
James alzò gli occhi al cielo ed Eltamin strinse la mano del fidanzato con forza.
-ma ora siete sposati e quindi non ci sono altre soluzioni possibili-disse la vecchia strega che poi riprese a parlare,
-essendo voi due appartenenti a due case diverse, non saprei in quale casa mettervi- Eltamin impallidì appena e Draco si scosse dalla sedia come se questa fosse cosparsa di spilli.
-so per certe che nessuno dei due vuole andare nella casa dell’altro. Benché sia evidente che vi amate, uno è grifondoro fino al midollo- disse guardando James, -e l’altra è, serpeverde fino alla punta dei piedi- finì la preside ed Eltamin sorrise a quell’affermazione.
-dobbiamo dunque trovare una sistemazione per voi-
-c’è una stanza- disse James prendendo la parola,- che sentiamo come nostra- Eltamin divenne rossa come i capelli di Ginny che non smetteva di guardare il figlio con un’espressione vuota.
-la chiamano stanza delle coppie o dei serpeverde-disse ancora James incontrando per un attimo lo sguardo di puro odio di Draco Malfoy
-Eltamin- disse Hermione mettendosi la mano in bocca dopo aver sentito il figlioccio parlare.
-Io non conosco questa stanza-disse la preside perplessa, guardando Harry poi Ginny e infine Draco
-bè lei non è una serpeverde- disse Draco incazzato come un ippogrifo.
-nemmeno James...- lo corresse subito Harry
-non ne sapevo l’esistenza prima che...-cerco di spiegare James
-la smettete per favore-disse Eltamin.
-James la conosce grazie a Scorpius, credo sia stato papà a parlargli della sua esistenza- Hermione nemmeno si girò verso il marito sapeva che era come diceva sua figlia.
Tanto tempo prima il marito le aveva raccontato che quella era una stanza particolare che solo i serpeverde sapevano della loro esistenza e solo le grandi famiglie, Scorpius era un Malfoy e come suo padre, doveva sapere che esisteva una stanza che accoglieva le giovani coppie nonostante l’erede dei Malfoy non fosse un serpeverde.
-questa stanza vi accoglierà anche ora che siete sposati e non clandestini- disse Harry preoccupato.
-credo che non ci sia nessun problema a consumare nella stanza- disse James mentre Eltamin divenne sempre più rossa e Draco sfoderò la bacchetta.
-signor Malfoy, la prego abbassi la bacchetta-.
-James-, disse Ginny. -Evita di parlare in questo modo, non sei per niente riguardoso nei confronti di tua moglie-
-sei un bambino, siete solo due bambini. Ecco cosa siete- disse Draco sempre più livido.
-Può darsi Draco, ma ora ti siedi e ascolti cosa altro ha da dirci la preside disse Hermione zittendo il marito che le scoccò uno sguardo truce ma che fece poi come la moglie le aveva intimato.
-Eltamin disse la preside, - ti mancano ancora due anni alla fine della scuola e so che sto per chiederti una cosa inaudita, ma so che sei una studentessa perfetta e diligente-
Eltamin guardò la donna davanti a se e annuì.
-vorrei che completassi i tuoi studi in quest’anno, so per certo che il prossimo anno sarebbe per te straziante stare senza il signor Potter-
-Non se ne parla nemmeno- disse Draco, interrompendo il dialogo tra le due donne.
-sono perfettamente d’accordo con lei signora preside -disse Hermione sconvolgendo il marito, Eltamin si girò vero la madre e sorrise felice.
-accetto preside- disse la ragazza.
Draco Malfoy non disse altro si alzò dalla sedia e senza degnare nessuno di uno sguardo se ne andò.
***

L’anno scolastico corse veloce e la convivenza tra James ed Eltamin non fumai causa di litigi tranne che per le famose partite di quidditch che riuscivano a destabilizzare anche le unioni più forti.
-distruggere gli dobbiamo distruggere- questo diceva Eltamin camminando avanti e indietro negli spogliatoi mentre il suo vice la guardava perplessa.
-questo è per me l’ultimo anno qui a Hogwarts disse ancora la bionda Malfoy. – non vorrete farmi andar via da qui con il ricordo di essere stata sconfitta da quegli incapaci-
-pensate ai miei figli, cosa racconterò loro: che la figlia di Paciock mi ha sconfitto perché tu non sei riuscito a parare- disse Eltamin indicando il portiere.
-No capo, no- si affretto a dire il portiere.
-o che tu non sei riuscito a colpire i cacciatori avversari disse guardando uno dei battitori-
-giammai capo- disse il battitore.
-quindi cosa dobbiamo fare oggi?- chiese ancora Eltamin.
-Vincere capo-
-è vinceremo- disse lei sollevando il pugno prima di aprire la porta e uscire verso il campo, lì ad attenderla oltre alla professoressa di volo c’era il capitano avversario, James Potter suo marito.
Quella sarebbe stata l’ultima battaglia tra i due, dopo di quella per molto tempo Eltamin non sarebbe più salita su una scopa.
Quello, però, tutti l’avrebbero saputo dopo l’ultima battaglia, l’ultima partita tra la bionda Malfoy e il moro Potter, una partita senza esclusione di colpi come sempre accadeva tra Serpeverde e Grifondoro.
Alla fine come ormai accadeva da tempo a vincere furono i serpeverde, Eltamin venne in sostanza portata in trionfo mentre la preside gli porgeva la coppa che per la sesta quinta volta venne sollevata dalla bionda Malfoy. Tutti festeggiavano felici, anche i grifondoro vennero costretti ad assistere alla cerimonia, quando Eltamin si liberò dalla stretta dei compagni, riuscì ad arrivare dal marito.
-complimenti disse tra i denti James guardando la premiazione della preside che consegnava a tutti i giocatori della squadra, una medaglia.
-complimenti anche a te- rispose Eltamin guardando il moro che si girò stranito pensando a una presa in giro della bionda ma questa invece gli fece scivolare tra le mani un paio di calzine da neonato fatte ai ferri, azzurre.
James respirò affondo prima di stringere la sua donna tra le braccia.
-dimmi che è vero, dimmi che è quello che penso- disse ancora James.
-dimmi che sto per diventare...-
-oh amore mio stai per diventare il più affascinante dei papà-
-grazie Eltamin grazie – disse ancora James stringendola a se.
-ora dobbiamo solo dirlo a tuo padre- disse James
-già, si è da poco rassegnato al fatto del matrimonio, non oso immaginare quando capirà che sarà nonno-
Disse Eltamin, guardando James che ricambiò lo sguardo prima di cominciare a ridere divertito.
-scommettiamo Malfoy, venti galeoni che sviene- disse James.
-ok-, disse la bionda, - cinquanta che cercherà di ucciderti-concluse Eltamin guardando il marito che perse per un secondo il sorriso ma che ritrovò subito non appena riguardò le piccole babbucce color celeste che annunciava la nascita di un piccolo erede, il suo piccolo ometto.

La Regina di Ghiaccio.63


63- Altre due principesse alla corte di Draco Malfoy.
Era un sabato mattina di fine Agosto e per l’occasione la tradizionale sfida Potter contro Malfoy si sarebbe svolta alla tana, si festeggiava, infatti, il compleanno del piccolo Albus.
-Allora Potter- disse Draco tenendo in mano la sua scopa, -sei pronto a perdere- disse Draco con il suo proverbiale ghigno sul viso.
-scommettiamo Malfoy che sarai tu quello a perdere- disse George Weasley affiancando il cognato.
-gioco come battitore- disse poi rivolgendosi a Harry che sorrideva felice, mentre Draco sbuffava, ora dove lo trovava un battitore da mettere in squadra Anthares non aveva alcuna intenzione di salire su una scopa e lui non aveva altri figli, poiché le piccoline ancora non volevano nascere.
-Malfoy, posso giocare con voi- chiese un titubante Teddy Lupin sotto lo sguardo perplesso del padrino Harry e di Eltamin.
-Lupin- disse a voce alta la ragazza -sai andare su una scopa?-chiese la serpeverde, incurante degli sguardi perplessi di tutti.
Il giovane si girò di scatto osservando la cugina negli occhi.
-certo che so andare su una scopa, per chi mi hai preso-, rispose stizzito l’ex corvonero.
Eltamin fece spallucce e si girò verso sua madre che stava seduta su una comoda sedia accanto a Molly e Ginny e a Fleur che era arrivata in quel momento insieme a tutta la sua famiglia.
-va bene- rispose Draco, -in che ruolo vuoi giocare?- chiese ancora Draco.
-cacciatore o battitore fa lo stesso zio- disse Teddy mentre Eltamin non la smetteva di sbuffare sotto lo sguardo intimidatorio del fratello.
-battitore, ci serve un battitore – disse Draco e Teddy sorrise, non appena il biondo gli diede una pacca sulla spalla, i capelli azzurri di Teddy divennero biondo grano come quelli del resto della squadra, si era conformato al gruppo pensò Scorpius sorridendo al suo ex Caposcuola.
James arrivò sul perimetro di gioco proprio in quell’istante, Draco lo guardò un attimo ma non disse nulla all’indirizzo del genero che da un mese aveva centellinato le visite a casa Malfoy. Almeno, così credeva Draco, infatti, era Eltamin quella che andava dai Potter durante la notte all’insaputa di tutti.
-Teddy- disse James guardandolo storto, - per quale ragione sei dalla loro parte-
-siamo con uno in meno, Potter -dissero in coro Draco, Scorpius ed Eltamin,
-tuo zio vuole giocare con voi a tutti i costi- disse la bionda riservando uno sguardo per niente carino al proprietario di tiri vispi Weasley, che rise divertito alla frase della bionda che s’infurio ancora di più.
-Teddy, si è proposto per giocare con noi-disse Scorpius.
-temerario- enunciò Bill avvicinandosi al gruppo.
-guardi- disse ancora Eltamin sotto lo sguardo divertito di Draco e Scorpius, mentre Bill rimase perplesso nel sentirsi dare del lei da una ragazzina. –Che suo genero, non corre nessun rischio, sono anni che vinciamo questo torneo-.
-Malfoy non essere troppo convinta di questo- le disse il fidanzato- oggi mangerai la polvere-concluse.
-certo Potter, dici sempre così poi alla fine perdi sempre tu-finì Eltamin.
-dai su ragazzi non litigate- disse Harry prendendo la parola, -salite sulla scopa-intinò Harry e tutti seguirono le sue istruzioni.
Alla fine la partita cominciò.
-attento Scorpius- urlò Eltamin mentre un bolide sfrecciava a velocità supersonica in direzione del fratello, Teddy arrivò un secondo dopo spedendo con la mazza la grossa palla fuori dal perimetro di gioco.
-visto!- Disse guardando la bionda -è un gioco da ragazzi-sorridendo affabile mentre giù una delle bionde Weasley applaudiva all’indirizzo dell’ex corvonero. Eltamin nemmeno rispose e riprese la ricerca del boccino, ma questo aveva fatto perdere le sue tracce da almeno un’ora.
-potrei sapere cosa ti ha fatto Teddy, per essere trattato in questo modo- chiese James raggiungendola.
-nulla- rispose secca Eltamin, James sollevò le sopracciglia scettico all’indirizzo della bella fidanzata.
-ci detestiamo cordialmente-disse ancora la bionda per nulla in imbarazzo per l’affermazione
-quando eravamo piccoli, li piacevi moltissimo, io lo detestavo per questo-, Ammise James, -Poi per fortuna si è invaghito di Vic.
Tuo padre sarebbe felicissimo di avere lui come genero, invece che me, sai... il sangue Black che gli scorre nelle vene-finì James in un sussurro, il discorso cadde all’improvviso disturbato dalle urla di dolore di uno degli invitati alla tana, una donna dalla voce.
Voce che riconobbe come quella di sua madre Hermione.
-merda!- urlò Eltamin scendendo a tutta velocità e atterrando con un salto sul verde prato che circondava la tana.
-mamma- disse ancora la ragazza arrivando fino alla cupola di gente che circondava sua madre, s’insinuò tra i Weasley e la vide contorcersi dal dolore.
-ogni quanto hai le contrazioni- chiese una preoccupata Ginny, Eltamin trattenne il fiato.
-Non lo so- rispose urlando Hermione, -fa male- disse ancora mentre ormai tutti erano attorno a lei, mentre suo padre le teneva stretta la mano visibilmente preoccupato.
Presto, troppo presto, mancava un mese alla nascita delle bambine.
-Malfoy prendila in braccio e portala dentro – disse Ginny- voi spostatevi e fatela respirare- disse indicando tutti quelli che si erano accalcati per vedere come stava Hermione.
-mamma...-disse ancora Ginny Weasley guardando la signora Molly,
-acqua calda e degli asciugamani- finì la signora Weasley.
-Lily- disse la vecchia strega, -vieni su ad aiutarmi- la giovane rossa non se lo fece ripetere due volte si staccò da Scorpius e seguì di corsa la nonna.
-Harry vai a chiamare il medimago, subito- intinò ancora Ginny.
-Eltamin vieni con me-concluse infine la signora Potter.
***
Le urla di Hermione echeggiavano per la Tana, la signora Malfoy era stata posta in un letto a una piazza, quello che da giovane occupava nei suoi soggiorni alla tana.
Draco fu invitato ad aiutare le donne: due Weasley, una Potter e una Malfoy che laboriose come le api correvano da una parte all’altra della casa per accontentare l’ape regina Hermione.
Il biondo su invito per nulla trattabile di Ginevra Weasley , si era posto alle spalle di Hermione facendo combaciare il suo petto con la schiena della moglie tenendola stretta.
Eltamin e Lily avevano il compito di strizzare le bende e rinfrescare la donna che non la metteva di agitarsi le contrazioni erano sempre più forti.
-Herm- disse Ginny entrando nella stanza con dietro sua madre Molly, Harry non riesce a trovare il tuo Ginecologomago- disse tutto d’un fiato la rossa.
-mamma ha fatto nascere molti bimbi- disse Ginny mentre Hermione impallidiva e con lei Draco.- stai tranquilla, sei in buone mani-
Finì Ginny ma prima che Hermione potesse protestare Ginny mise un panno sulla bocca.
-stringi disse all’amica, che prima la guardò storto e poi fece come le era stato detto,
le giovani continuarono a bagnarle il viso fino a quando un forte scossone non le spaventò.
-ok ci siamo- disse Molly. – Malfoy tieni stretta Hermione Eltamin tieni disse la donna passando altri asciugamani caldi nelle mani della ragazza.
-Hermione ascoltami bene al mio tre spingi con tutte le tue forze, so che ce la fai sei una ragazza coraggiosa.
-su ora spingi... spingi... SPINGI-
Disse ancora Molly mentre Hermione spingeva con tutte le sue forze diventando rossa dallo sforzo ma presto la prima testolina spuntò, poi le spalle e infine il busto, il resto fu facile. Molly la strinse tra le braccia mentre la piccola iniziò a piangere.
-ottimo una è uscita- disse Molly mentre passava la piccola a Ginny che badava a pulirla e a tagliare il cordone ombelicale con un semplice gesto della bacchetta.
Hermione era sempre più bianca.
Allora tesoro, disse rivolta alla Granger, un altro sforzo, tu sei un a leonessa, Hermione era stanca. Devi solo spingere ancora e poi avrai le tue principesse.
-non ce la faccio- cercò di dire Hermione, bianca con il respiro corto e un dolore che la faceva contorcere, Draco la teneva stretta mentre gli baciava la testa.
-Oh si che ce la fai. Disse ancora la giovane Eltamin,- su mamma. Spingi!-
Draco guardò un solo attimo sua figlia e anche Molly ne rimase sorpresa.
-Spingi mamma, fai da brava su. Io, papà, Lily, zia Ginny e la signora Molly non vediamo l’ora di vedere Enif  Desyree e anche Mira Grace-, che ora stava ricevendo le prime cure da parte di Ginny,-non vede l’ora di conoscere la sorellina. Quindi! Spingi mamma- disse ancora Eltamin e Hermione non se lo fece ripetere due volte.
Molly mise la giovane ragazza davanti a sua madre, sbiancò un attimo ma riprese il proverbiale sangue freddo dei Malfoy e continuò con la litania.
-spingi su...spingi... e Hermione spinse facendo prima uscire un ciuffo biondo.
-brava mamma, vedo la testa. È bionda – disse ancora mentre Draco sorrideva felice.
-spingi su- mentre con la mano aiutava la piccola a uscire, -sono mossi come i tuoi mamma Mira ha i capelli ricci-, disse ancora Eltamin, pochi capelli ma ricci- Hermione sorrise mentre continuava a spingere, facendo uscire le spalle e poi il busto della sua principessa che iniziò a piangere disperata appena vide la luce.
Molly si occupo della piccola, mentre Ginny si assicurò che Hermione stesse bene e finalmente presentò ai coniugi Malfoy le nuove arrivate.
-sono lieta di presentarvi- disse Ginny tenendo tra le braccia le piccole.
-Enif  Desyree-, una bimba dai capelli biondo cenere e gli occhi azzurri,
-e Mira Grace- anche lei bionda ma platino come il padre, ma con piccoli ricci, anche la piccola Mira aveva gli occhi chiari ma grigi come quelli del padre e di Scorpius. Hermione le prese tra le braccia e non riuscì a trattenere le lacrime.
-sono piccolissime- disse in un sussurro.
--sono forti come la loro mamma disse Molly – e stano bene tranquilla- disse ancora la vecchia strega.
-ora vi lasciamo soli disse ancora Molly invitando sia la figlia Ginny sia le due ragazze a d uscire.
-No- disse Draco – Eltamin rimani – signora Weasley se non è un disturbo potrebbe chiamare Scorpius e Anthares-
La vecchia sorrise alle parole del giovane e affasciante padre e fece come l’era stato chiesto riunendo così la famiglia Malfoy che ora conosceva le nuove principesse.
***
Alcune settimane dopo a Villa Malfoy.
-Cavolo non puoi dire di non esserti impegnato, vecchio mio- disse con il solito sorriso irriverente Blaise Zabini.
-le piccole sono davvero bellissime- Draco sorrise appena al complimento che il suo miglior amico aveva appena fatto alle sue principesse e senza nemmeno chiedere gli verso un po’ di Firewhisky d’annata.
-sono anche molto tranquille- costatò Blaise.
-niente a che vedere con quei due despota che mi sono capitati in sorte-
-che fanno i piccoli Marco e Matteo- chiese un divertito Draco.
-piangono, anzi strillano ogni volta che mi avvicino alla loro mamma-, disse sconsolato Blaise. –sono disperato non riesco a stare un momento solo con Astoria, appena mi vedono piangono come se fossi il loro nemico. Miei figli mi odiano-
Draco rise divertito.
-ora dove sono?-chiese Draco facendo l’indifferente.
-ora giocano con le tue principesse- disse con non curanza Blaise ma a quella frase Draco scattò in piedi.
No la storia non si sarebbe ripetuta avrebbe evitato di far conoscere il sesso maschile alle sue bambine, non voleva ripetere con Enif e Mira, l’errore fatto con Eltamin.