venerdì 9 marzo 2012

Una Rosa Blu.





Una rosa blu sulla pelle tua
Mi ricordi Londra snob e bionda con un filo di follia.
Dicono di te... pare che ci stai
Che ti scaldi presto che poi tutto il resto e non ti leghi mai.
Ma se fossi mia io ti legherei
Con un laccio al cuore che ti faccia male quando te ne vai.



Era appena uscita dal bagno delle signore, impeccabile e bella come sempre.
Il tailleur nero le avvolgeva il corpo sinuoso, i tacchi altissimi slanciavano ancora di più la sua figura magra, i suoi capelli biondi e lucenti erano come sempre acconciati in un austero chignon.
Nemmeno una ciocca era fuori posto.
Nulla.
Daphne Greengrass era la perfezione.
Rimasi incantato a guardarla passare affianco al mio studio, indifferente agli sguardi adoranti che tutti lanciavamo al suo passaggio.
Perfida e ammaliatrice.
Camminava, fiera e sinuosa, ancheggiando un poco sapendo che per un suo semplice saluto in molti avrebbero fatto carte false.
Lei era l’oblio.
Giocava con i sentimenti, amava far soffrire gli uomini, ammaliarli, illuderli, deriderli, almeno così dicevano quelli che avevano avuto la fortuna si toccare la sua pelle color pesca, di annusare il suo dolce profumo alla vaniglia, di perdersi in quelle labbra rosse e carnose.

Io sulla pelle io te lo scriverei
Che mi piaci perché sei come sei
Col tatuaggio con quella rosa blu
Che è il tuo coraggio e la tua risorsa in più.
E ti racconto di me di lei ma chi se ne frega.
Ma si doveva andare andare così
E non mi accorgo nemmeno che vuol dire ti amo.
Che si è aperta di più la rosa sul tuo seno.



Ero assorto nei miei pensieri e non mi accorsi di nulla, fino a quando il suo profumo, dolce e sensuale non arrivò fino alle mie narici, entrandomi dentro la testa.
Quello era il paradiso.
Mi girai di scatto, incontrando i tuoi occhi azzurri, due pozze dove sarei affogato perdendo ogni speranza di intavolare un discorso di senso compito.
Mi superasti disinvolta, arrivano fino alla duplicapergamene, passandoti con infinita grazia le mani sopra i fianchi spolverando la gonna da piccoli pelucchi di lana che l’avevano sporcata. Mi persi a osservare le tue mani sfiorare i fianchi, il sedere e le cosce.
Boccheggiavo.
-Potter- dicesti, destandomi dai mie sconci pensieri.
-stai ancora insieme alla Weasley-.
Rimasi spiazzato un attimo mentre ti girasti verso di me, assottigliando lo sguardo e sollevando appena il labbro producendo uno strano sorriso.
Inquietante ma pur sempre sensuale poiché appariva sul tuo stupendo viso.
-No- dissi balbettando e vergognandomi per questo.
Tu, ridesti di gusto ed io ti guardai avanzare verso di me, senza alcuna paura.
Un tonfo alle mie spalle decretò la chiusura della porta, che sigillasti con la magia. Poi, scoprii quanto è profumata e perversa la tua voglia di essere amata e desiderata.


Una rosa blu che non va più via
dolce e un po' perversa come un po' diversa è la tua fantasia.
una rosa blu come non ce n'è
ma una cosa rara sono io stasera che la chiedo a te.
Se fossi mia ti legherei... ma un laccio al cuore non ci sei.
al mare o dove c'eri tu mi punge la tua rosa blu.
dolce e un po' perversa è la tua fantasia.
Ma una rosa blu sulla pelle mia
me ne accorgo adesso, passo dopo passo
che non va più via.

In tanti, troppi, avevano parlato di te, nessuno in realtà ti conosceva.
Nemmeno io, ti conoscevo, anche se da mesi mi univo a te come un assettato che non beve da anni.
Quella sera, nel silenzio dello stazzino, che ci vedeva unirci ancora, sganciai la bomba.
-Greengrass- dissi, prendendo fiato, mentre con la mano sfioravo il tuo corpo nudo e il contorno del tuo tatuaggio.
Una rosa blu, che abbelliva la tua spalla, un contrasto armonioso con la tua pelle lattea.
-vorrei portarti fuori a cena- disse sfiorando con le labbra il tatuaggio, iniziando a percorrere il tuo corpo con una serie di umidi baci.
Ti sentii irrigidirti un poco, ma non mi scomposi arrivando fino al tuo collo facendo appiattire la tua schiena al mio petto.
-domani è il tuo compleanno- dissi ancora scostando i tuoi capelli biondi che ora erano liberi di muoversi e che amavo sentire sul mio viso.
-i venticinque anni sono un traguardo importante- sussurrai al tuo orecchio e ti sentii ridere finalmente felice.
Ora sei solo mia.

La Regina di Ghiaccio.60


60- Vincitori e Vinti.


La settimana durante la quale si svolse il rinomato concorso “Pozionista Domani”, era pressoché volata, pochi erano rimasti in gara, per Hogwarts i fortunati furono: Lysander Scamander, Jack Higgs , Damocles Belby, James Potter, Eltamin Malfoy, Scorpius Malfoy.
Per Durmstrang, invece rimasero in gara solo Makar Krum e Sergey Pavlov.
La sala grande quel venerdì mattina era deserta, oltre ai sei concorrenti di Hogwarts nessun altro alunno era presente nella sala per la colazione così quando James ed Eltamin superarono il grande e imponente portone della sala, rimasero stupiti nel vedere i loro compagni riuniti in un unico tavolo, quello di Corvonero.
I due ragazzi, avanzarono mano nella mano fino a quando non raggiunsero la tavolata, sedendosi poi di fronte a Scorpius e Lysander.
-buongiorno- dissero.
-giorno- risposero i ragazzi, piombando nuovamente nel silenzio.
-la sala, sembra strana quando non c’è, nessuno- disse Lysander, rompendo il silenzio cercando di fare conversazione.
-già- risposero Higgs e Belby.
Guardando nuovamente la tazza con il the che avevano di fronte.
-Ho lo stomaco chiuso- aggiunse Scorpius spostando con un gesto secco la sua tazza di porcellana bianca, facendo tintinnare il cucchiaino all’interno.
Eltamin sorrise appena, osservando il viso bianco di suo fratello, troppo simile a suo padre quando aspetta gli esiti dei vari concorsi cui partecipa, ansioso, tanto da non riuscire a mangiare.
-dovresti buttar giù qualcosa, Scorp.  Se non mangi, renderai meno. Su! Sforzati, non vorrai far vincere Pavlov- lo canzonò la bionda ricevendo uno sguardo offeso dal fratello e dal resto dei commensali.
-simpatica!- aggiunse James facendo ridere Lysander.
-almeno potevi dire il nome di un tuo compagno- la rimproverò bonariamente – o quello del tuo fidanzato- terminò James facendola arrossire cosa che sorprese Higgs.
Quanto era cambiata la Malfoy, pensò il caposcuola Serpeverde e che rapporto strano che aveva con l’ex nemico Potter.
Eltamin, invece, distolse lo sguardo sorseggiò piano il suo te, dopo di che si tamponò la bocca con una salvietta e disse:
-Se conosco un poco mio fratello- ammise guardando gli occhi grigi di Scorpius, -sarebbe felice se uno di noi vincesse-disse candidamente la bionda.
Scorpius rise e James scosse il capo mettendosi una mano in fronte
-sarebbe notevolmente incazzato con tutti, invece, se fosse Pavlov a vincere – concluse Eltamin sorridendo appena senza mai distogliere lo sguardo da Scorpius che ghignò.
-beh quello anche io- si unì James guardando un punto imprecisato del muro dietro il miglior amico
-si anche io- disse Jack Higgs, inserendosi nel discorso
-già, io lo detesto- aggiunse disinvolto Damocles Belby.
-A me, non frega proprio ma se voi lo detestate, mi aggiungo- disse Lysander Scamander.
-in effetti, io, mi accodo sempre quando fondi un comitato, Eltamin-concluse il ragazzo sorridendo radioso incurante della bomba che stava per lanciare.
La bionda lo guardò stranita.
-dai non ti ricordi- disse ancora il giovane corvonero, insistendo.
-al tuo decimo compleanno-, la bionda smise di respirare, ma Lysander indifferente di ciò, continuò a parlare.
Scorpius, soffocò una risata e James li guardò straniti, si era perso qualcosa, pensò il Grifondoro.
-Eltamin- disse il corvonero, guardando tutti i compagni seduti al tavolo, soffermandosi per ultimo sul viso stranito di James, -fondò il comitato distruggiamo James Sirius Potter-concluse lasciando a bocca aperta James mentre il resto dei ragazzi rideva divertito.
- Lysander- lo rimproverò la bionda.
-Oddio, potevi evitarci di averlo intorno- disse Jack Higgs, senza alcuna vergogna.
-si avremmo dovuto utilizzare tutti i mezzi possibili per affatturarlo-
-impresone, poiché eravate senza bacchetta-, ricordò Damocles
-ma noi- rispose Lysander rivelando un viso per niente angelico,
-sapevamo usare le piante, un poco di distillato della morte vivente nel suo succo di zucca e puff addio James- concluse il corvonero facendo rilassare Scorpius al solo ricordo di quelle giornate estive passate a scorrazzare nel grande castello, residenza estiva dei Malfoy.
Il moro scostò la tazza e li guardò torvo.
-cavolo dovevi essere proprio stronzo Potter per far incavolare la Malfoy-disse, il caposcuola dei Serpeverde, James lo guardò malissimo.
-No Jack-, disse Eltamin-eravamo stronzi in due- concluse guardando il ragazzo e stringendogli la mano che James a sua volta portò al cuore.
-credo che non mi abituerò mai a vedervi in questo modo- disse ancora il serpeverde Higgs.
-fattene una ragione- rispose piccato James, il Serpeverde lo guardò un attimo prima di scostare la sedia.
-credo che sia ora di andare. I bulgari sono passati poco fa- disse Scorpius interrompendo gli sguardi per nulla amicali tra il suo amico James e il caposcuola Serpeverde.
Eltamin strinse il braccio di James facendosi superare da tutti i membri del gruppo fino a quando la sala non fu deserta.
-Non c’è motivo d’ingelosirsi per quello che dice Jack-, disse la bionda sfiorando il viso del moro affinché lui la guardasse.
-certo, non c’è alcun motivo. È solo uno dei tanti che muore dietro alla mia ragazza-Rispose James.
-Ero convinta, che dopo questa notte, quando ho urlato il tuo nome, durante l’orgasmo- disse sottovoce Eltamin, avvicinandosi al Grifondoro che sorrideva afferrandole i fianchi.- non ci sarebbero stati più dubbi su chi voglio e amo- disse suadente la bionda.

***
Salirono le scale del Castello arrivando al secondo piano, entrarono per ultimi nell’aula, sotto lo sguardo attento e per nulla felice di Draco Malfoy, slegando le loro mani e lentamente raggiusero i rispettivi banchi, dove le loro pozioni ribollivano.
-ora che ci siete tutti- annunciò la preside -avrete un’ora di tempo per portare a termine la pozione. Poi metterete il contenuto nella boccetta di vetro che il signor Weasley passerà tra poco a tutti voi-, disse la preside indicando il funzionario del Ministero, il fratello odioso di zia Ginny pensò Eltamin quando il rosso poggiò con un tonfo la fialetta in vetro.
-ehi- disse offesa la bionda ma Percy Weasley non si girò nemmeno a guardarla facendo lo stesso con James che lo cruciò con lo sguardo.
Bene pensò la ragazza un altro cui non va bene che un Potter stia con una Malfoy.
-dopo di che, stilerete una relazione con tutto quello che avete fatto per portare a termine la pozione. Sigillerete con la cera lacca e consegnerete il tutto ai giudici- concluse la donna.
-un ora da questo momento- disse Iglesias il giudice spagnolo.
- un ora prima di ricevere una grande umiliazione - sussurrò Scorpius a Pavlov che si trovava a poca distanza dal tavolo di lavoro.
-non convincerti troppo- rispose Sergey girandosi offeso.
Scorpius sorrise, abbassando lo sguardo sulla sua pozione, aveva impermealizzato l’area in cui lavorava, come gli aveva insegnato suo padre. In quel modo, diceva sempre il grande Draco Malfoy, nessuno avrebbe potuto sabotare la pozione.
Contò mentalmente girando la sua pozione due volete a destra e due volete a sinistra per dieci minuti, poi attese.
Constatò che sia Damocles Belby sia Jack Higgs avevano quasi terminato la realizzazione della pozione anti lupo. Eltamin aveva finito e riponeva con infinita lentezza e una certa grazia la pozione nella boccetta sotto lo sguardo ostile del funzionario ministeriale, a James mancava ancora mezz’ora esatta per la fine della pozione che anni prima diede fama e galeoni a suo padre :la restituzione dell'anima dopo il bacio del dissennatore. Lysander Scamander, invece, stava ancora lavorando alla sua Bevanda della Pace, incurante di tutto quello che succedeva attorno a lui.
Scorpius sollevò lo sguardo e poi ghignò, mentre un’esplosione avvolse il tavolo davanti al suo cospargendo di liquido melmoso color verde marcio. Buona parte dei banchi, non più utilizzati dagli alunni, furono ricoperti dalla schifosa sostanza, soprattutto questa, imbrattò da testa a piedi quel gran deficiente di Sergey Pavlov che si girò di scatto puntando il dito contro Scorpius.
-tu! sei stato tu- disse urlando mentre i giudici accorrevano per sedare gli animi.
Scorpius lo guardo con finta perplessità sollevando le sopracciglia.
-Io- disse portando le mani al petto, -come avrei potuto farlo - rispose, il corvonero mi sono isolato dalla mia cupola non può passare nulla né all’interno né all’esterno.
-è solo la tua incapacità ad averti portato a questo punto- rispose Scorpius trattenendo a stento dal ridere in faccia al Russo sotto lo sguardo sbalordito dei tre giudici e della preside e Victor Krum. L’unico estasiato e orgoglioso della scena era Draco Malfoy, ma la sua maschera imperturbabile celava la festa che il suo cuore stava facendo.
Una serpe, mio figlio è una serpe celata sotto una divisa da corvonero, pensava orgogliosamente Draco, osservandolo mettere la pozione nella boccetta e iniziare a stilare la relazione.
Ora mancavano pochi minuti solo due persone lavoravano ancora alla pozione ed erano Makar Krum e Lysander Scamander.
-mancano dieci minuti-disse a voce alta Hansi, il pozionista tedesco.
Il giovane Krum guardò suo padre con un velo d’ansia e il bulgaro mosse un passo verso il figlio.
-non mi sembra corretto aiutarlo- disse Draco alle spalle dell’ex cercatore.
-Io non aiutare nessuno, Malfoy- rispose seccato Victor e per l’intervento tempestivo di Draco, non riuscì ad avvicinarsi al figlio.
-ancora cinque minuti- disse ora il pozionista Italiano, mentre Lysander riversava la sua pozione nella bottiglietta di vetro.
Solo Makar Krum era ancora alle prese con il calderone che ribolliva lentamente, il suo viso era crucciato, le mani tremavano impercettibilmente e l’ansia di non riuscire a finire in tempo lo stava sopraffondo. 
-signor Krum- disse Iglesias – metta la pozione nella boccetta, il tempo è ormai scaduto. Il giovane bulgaro sollevò lo sguardo osservando l’uomo spagnolo che si trovava di fronte al suo tavolo di lavoro. Non disse nulla, riversò un poco di composto nella boccetta e la consegnò all’ispanico.
James sorrise guardando il bulgaro che distolse subito lo sguardo da quello del moro grifondoro.
-stronzo- disse tra i denti Makar mentre afferrava una pergamena per trascrivere la relazione sulla pozione.
Dopo due ore tutti i partecipanti, ancora in gara, consegnarono le loro relazioni e la giuria si ritirò per analizzare le pozioni e confrontarle con le rispettive relazioni. I ragazzi furono quindi lasciati liberi per tutto il resto della giornata. Quella sera prima della cena, ci sarebbe stata la premiazione del vincitore, davanti a tutti gli alunni di Hogwarts.

****
La sala grande era colma di gente, tutti gli alunni di Hogwarts e quelli di Durmstrang che avevano partecipato al concorso, erano seduti nelle tavolate delle quattro case. Nella tavolata centrale, quella dei professori, si trovavano la preside McGranitt e il Ministro della magia Kingsley Shacklebolt, poi vi erano i tre giudici esterni e i due insegnanti Krum e Malfoy. Hermione Granger, stava seduta al fianco del marito e parlottava fisso con Neville, sotto lo sguardo attento di Krum che non le levava gli occhi di dosso facendo innervosire Draco.
-quale maleficio le hai fatto?- chiese Krum, girandosi di lato portando alla bocca la coppa dorata nel quale aveva fatto decantare il miglior vino elfico che si era portato dietro dalla sua amata Bulgaria
-I bolidi che hai beccato in testa, hanno portato gravi danni mentali alla tua psiche- disse sibilando Draco, sorridendo affabile quando la preside lo ringraziò pubblicamente, sollevando la mano salutando gli alunni di Hogwarts che lo applaudivano.
-anzi, no! tu sei demente dalla nascita- aggiunse Draco.
-tu essere malefico e oscuro- aggiunse il bulgaro irritato alzando anche lui la sola mano per salutare l’applauso che freddo accompagnò il suo nome.
Draco sollevò lo sguardo al cielo, stava parlando con un bambino.
Dai! era assurdo, non poteva essere così infantile pensò il professore esterno di pozioni.
-Krum- disse gelido guardandolo con i suoi occhi color ghiaccio.
-togliti mia moglie dalla testa- gli intimò il biondo.
-tu, non meriti lei- rispose il moro Bulgaro senza alcuna vergogna.
-però, mio caro Victor, sono io quello che ama- si beò Draco.
-tu, l’hai imbrogliata-
-quello che io ho fatto non sono fatti tuoi. Ti avverto Krum stalle lontano questa volta non sarò magnanimo come nell’ultimo faccia a faccia-, rispose secco Draco.
Il bulgaro si girò di scatto spalancando gli occhi e Draco sorrise famelico.
-tu essere bastardo-sibilò Victor Krum.
-eh, già certe volte me lo dico anche io- rispose il biondo osservando il ministro Kingsley Shacklebolt, sollevarsi dalla tavola per recarsi al pulpito.
Il ministro della magia Shacklebolt vestito con una delle sue consuete tuniche colorate avanzava lentamente verso il pulpito dorato raffigurante un’aquila con le ali spiegate.
-Buona serata cari ragazzi- disse l’uomo sorridendo affabile mostrando i denti bianchi in contrasto con la pelle scura.
-finalmente. Dopo una settimana sapremmo chi è il vincitore del concorso che ha coinvolto due grandi e prestigiose scuole: Durmstrang e Hogwarts.
L’uomo fece una pausa mentre i ragazzi applaudivano.
-faccio i mie complimenti a tutti i partecipanti – continuò a dire il Ministro-ed ora smetto di tediarvi oltre e passo alla lettura dei primi tre posti-. La sala si immerse in uno strano silenzio.
Lily era tesissima, più della sua migliore amica che era parte in causa.
Scorpius guardava con ansia il Ministro che rompeva il sigillo della pergamena che conteneva i tre nomi.
James, invece, guardava Albus, che incurante del discorso del ministro cercava di coinvolgere Alice nel toto vincitore.
-al terzo posto- disse Il ministro – vi è una delle menti più brillanti che questa scuola abbia mai avuto. Da quanto ho saputo, la sua aspirazione massima è quella di diventare Ministro della magia- Eltamin sbiancò e James guardò di scatto verso il tavolo dei Serpeverde.
-gradirei un grandissimo applauso per la signorina Eltamin Cassiopea Malfoy- finì il Ministro ed Eltamin visibilmente imbarazzata dovette alzarsi in piedi e ringraziare per l’applauso.
Il ministro riprese la parola distogliendo lo sguardo dalla bionda Serpeverde che riceveva un abbraccio caloroso da un’altra ragazza dai rossi capelli, senza dubbio stampo Wesley, quella doveva essere la figlia del ragazzo che è sopravvissuto.
-Al secondo posto a pari merito- enunciò il ministro -ci sono due ragazzi: uno porta, una pozione innovativa. Fate un grande applauso a Makar Krum e alla sua bellissima pozione che aiuterà le donne afflitte dalla depressione post Partum- un timido applauso accompagnò il nome del Bulgaro, che volse uno sguardo al padre che sorrise al suo indirizzo cercando di confortarlo.
-l’altro alunno, ha realizzato una pozione già nota aggiungendo alcune modifiche e stupendo positivamente anche l’inventore della pozione stessa-disse ancora l’uomo dalla pelle d’ebano.
James Potter sgranò gli occhi volgendoli ora al ministro.
-fate un grande applauso a James Sirius Potter-finì.
James era imbambolato, mentre tutta la tavolata dei grifondoro urlava e applaudiva il prefetto e capitano della squadra di quidditch.
Eltamin sorrise all’indirizzo del fidanzato che ricambiò il sorriso.
Ti amo disse la bionda, muovendo solo le labbra, mandando in un brodo di giuggiole la mente del moro.
-bene- disse il ministro riportando il silenzio nella sala grande.
-Il vincitore del premio “Pozionista Domani”, con la votazione più alta e i complimenti di tutta la giuria è Il signor: Scorpius Malfoy- la sala grande esplose in un boato, festeggiando l’alluno della scuola.
 Scorpius era come sotto shock, mentre Lily era evidentemente emozionata per il suo futuro sposo.
Tutta la tavolata dei professori si alzò in piedi, applaudendo il caposcuola dei corvonero che emozionato saliva nella pedana dove l’attendeva il ministro della magia per offrirgli l’ambito trofeo del concorso.
-prego signor Malfoy- disse il ministro porgendogli il premio, - se vuole può dire due cose-disse ancora.
 Scorpius impallidì un attimo guardando la preside e poi sua madre che combatteva con la sua forza di volontà per non piangere.
Il biondo si morse il labbro prima di essere stato spinto sopra il pulpito.
Il biondo prese un lungo respiro e iniziò il discorso:
-sono quattro anni che non salgo qui sopra per fare un discorso- ammise il biondo- la sala esplose in una risata.
-questa volta, però, il merito non è dell’amato quidditch – disse ancora il biondo- Spero! che non sia solamente la casa di Corvonero a essere felice per questa impresa- l’applauso di tutti i tavoli delle quattro tavolate gratificò Scorpius.
-grazie ragazzi, questo premio è anche per voi ma vorrei dedicarlo alle donne più importati della mia vita: Mia madre Hermione-, disse volgendo lo sguardo verso la donna dai lunghi capelli ricci alle sue spalle.
-Granger non piangere- disse Draco offrendole un fazzoletto di seta con sopra incise le lettere D.L.M.
-la mia più grande antagonista, mia sorella Eltamin-
Eltamin rise scuotendo il capo, mentre Scorpius sorrideva divertito nel vedere il suo imbarazzo.
-e per ultima, ma non ultima nel mio cuore, ringrazio la mia futura moglie: Lily Potter- concluse Scorpius stupendo e facendo commuovere la rossa. Il discorso venne applaudito e infine il ragazzo scese recandosi nuovamente al suo tavolo dopo aver ricevuto l’abbraccio caloroso della rossa Potter sotto lo sguardo attento del russo Pavlov.
-Potter- disse Makar.
-quella è la figlia di Harry Potter-aggiunse ancora il figlio di Krum.
Sergey sbuffo all’indirizzo del cugino, tuffandosi subito dopo sul cibo e il vino elfico, cercando così di dimenticare tutta la giornata che si era rivelata dura e traumatica soprattutto per il russo Pavlov.
Finalmente, con buona pace degli alunni del vecchio e magico castello di Hogwarts, gli alunni di Durmstrang lasciarono la Scozia.
Makar era sdraiato nel letto della sua cuccetta che divideva con Sergey.
-sono felice di tornare a casa- disse il giovane Krum, -questo viaggio si è rivelato un disastro- continuò il bulgaro.
Sergey lo guardò storto,
-almeno tu!- disse con rabbia il cugino – non hai scritto sul corpo: Sono un verme viscido, statemi alla larga-
Makar sorrise appena evitando di farsi notare dal Russo.
-se lo becco da solo, lo disintegro- enunciò piatto.
-bah, io lascerei correre-. Rispose il giovane Krum - I Malfoy se la cavano sempre-finì rigirandosi nel letto rilassandosi dopo una settima di tensione.




giovedì 8 marzo 2012

Tutto quello che un uomo...


Se non fosse per te
Cosa avrebbe un senso
Sotto a questo cielo immenso
Niente più sarebbe vero
Se non fosse per te
Crollerebbe il mio cielo
Se non fosse per te
Sarei niente, lo sai
Perché senza te io non vivo
E mi manca il respiro
Se tu te ne vai

Do...Sol...La. ..Sol...Sol.
La musica invadeva l’aria, si propagava nella stanza, conquistava il cuore e penetrava nel profondo, raggiungendo l’anima.
Draco premeva quei tasti bianchi del suo amato piano, con tale trasporto che il mondo attorno a lui sembrava scomparire. Quello era il suo modo per sfuggire ai problemi, lì, davanti al suo amato pianoforte amava rifugiarsi ogniqualvolta si doveva leccare le ferite.
Quando litigavano quello sgabello di pelle nera a contrasto con il suo piano laccato di bianco diventava l’unico conforto.
L’unico sostegno.
Quella sera avrebbe dovuto suonare interrottamente per ore, visto le proporzioni della litigata che poco prima li aveva coinvolti.
Lei, la sua Hermione, era uscita dall’appartamento che condividevano da un anno sbattendo la porta.
Offesa.
Sdegnata e per l’ennesima volta, era lui la causa di tutto.
La musica si arrestò, mentre la mente cominciò a vagare.
Ricordò gli anni bui, quando la speranza l’aveva abbandonato.
Ricordò la ricostruzione, lenta e dolorosa, forse peggio della guerra stessa.
Ricordò la sua mano tesa, l’unica mano, l’unico sorriso che nonostante le offese, le cattiverie lo aiutarono nel lungo e tedioso cammino di ricostruzione di corpo ma soprattutto anima.
Quell’anima che aveva venduto al diavolo e ora un angelo cercava di curare.
Se non ci fosse stata lei, sarebbe ancora disteso nel suo letto al Manor, guardando il soffitto, aspettando l’uomo con la lunga falce.
Sarebbe ancora privo di speranza e incurante di tutto.
Senza lei al suo fianco, non avrebbe lottato per rientrare nella società magica per ripulire il suo nome, non avrebbe sprecato nemmeno un’ora nei colloqui attitudinali per entrare al Ministero.
Se non fosse per lei, sarebbe ancora lo stronzo Malfoy, Algido, sferzante, razzista, Serpeverde ora invece era Draco, anche se la parte peggiore di lui usciva ancora e quella sera era riuscita a fare tanti danni.
Lei era andata vita.




Quando sono con te
Chiudo gli occhi e già volo
D'improvviso la malinconia se ne va
Dai pensieri miei cade un velo
E ritrovo con te l'unica verità
Solamente tu sai
Anche senza parole
Dirmi quello che voglio sentire da te
Io non ti lascerò
Fino a quando vivrò
Tutto quello che un uomo può fare
Stavolta per te lo farò.

Chiuse gli occhi, abbandonandosi alla musica.
Mentre nella testa scorrevano pezzi di vita vissuta.
Attimi splendidi con lei al suo fianco.
Il primo contatto in biblioteca, quando grazie a un compito dovettero collaborare. L’assidua frequentazione, fatta per lo più di silenzi e sguardi sfuggenti, si trasformarono con il tempo in parole mozzate e frasi di scuse.
La sua sola presenza lo rassicurava, calmava l’ira e la sua voglia di lasciarsi andare. La sua voce suadente, dolce e delicata, scavava nelle viscere, plasmando un nuovo uomo, quello che per anni celava sotto maschere di odio, presunzione e sangue puro.
I contatti divennero assidui e sapeva che quello li avrebbe portati a un punto troppo intimo, un punto che spaventava entrambi, ma resistettero, facendo scorrere il tempo, divenendo spettori della loro vita.
Le lunghe passeggiate trasformarono l’odio in amicizia.
La sua caparbietà fu premiata alla fine della scuola quando divenne l’unico contatto con il mondo reale.
L’unica che voleva aiutarlo.
La sua migliore amica...
Le cene silenziose, gli scambi culturali e quelli di vedute divennero elementi fondamentali.
Una droga.
Era diventata importante, a tal punto che, fu’ lui stesso a chiederle di andare a vivere insieme, la loro amicizia era ormai nota a tutti, nessuno avrebbe storto il naso.
Nessuno.
Quello fu il primo passo falso.
La loro amicizia, era un limbo che racchiudeva molte cose non dette, cose che entrambi non volevano vedere.
La stupidità degli uomini che hanno paura di amare.
Le donne, che si erano volatilizzate ora, avevano ripreso a ronzargli intorno, come api vogliose attorno ad un unico fiore.
E lui, senza farsi scrupolo ne faceva mostra, una diversa ogni sera per poi tornare a casa da lei, la sua amica, la sua confidente.
L’unica cui mostrava la sua vera identità, l’unica cui aveva smesso di dare carezze per paura, troppa paura.
La vedeva sorridere, sforzarsi di farlo, sapeva che le cose erano cambiate, non erano più gli stessi.
Quella sera litigarono, rivangando tutto: il passato, le idee della sua famiglia, le sue idee razziste e la sua convinzione di perfezione.
Aveva urlato Draco, le aveva urlato di tutto ma soprattutto le aveva detto.
-sei gelosa, perché non ti guardo come guardo loro-disse.
Ricordò ancora i suoi occhi grandi velati di lacrime, la sua bocca spalancata nel sentire quelle parole, i pugni chiusi per la rabbia e lo schiaffo che poco dopo lo colpì non fu nulla in confronto a vederla scomparire un secondo dopo.
Aveva mentito, lei era l’unica che guardava veramente, l’unica che non poteva permettersi di perdere e che ora aveva perso.

Una pioggia di stelle
Ora brilla nell'aria
Ed il mondo mi appare
Per quello che è
Un oceano da attraversare
Per un cuore di donna
O la spada di un re
Perché senza te io non vivo
E mi manca il respiro se tu te ne vai
C'è un tempo per l'amore
Che spiegarti non so
Tutto quello che un uomo può fare
Stavolta per te lo farò
Tu sarai la regina
Dei miei desideri

Era rientrata da pochi minuti e rimase immobile.
Non suonava mai in sua presenza, diceva che era una cosa privata troppo intima.
Infatti non si era accorto di lei, non si era accorto che Hermione era rientrata in casa dopo essere scappata diverse ore prima, non si era accorto, della valigia che aveva preparato per fuggire da quel sentimento che le offuscava la mente e che ora la rendeva fragile.
Draco non si accorse di nulla, batteva con forza le lunghe dita sui tasti bianchi, mentre le lacrime rigavano il suo viso.
Un Malfoy che piangeva era uno spettacolo raro, come una stella che attraversa la galassia, una volta ogni mille anni.
Hermione era imbambolata. Che cosa stava succedendo?
Cosa l’aveva portato in quello stato, era lei quella che era stata offesa, quella che soffriva.
Doveva interromperlo?
Doveva dirgli che andava via?
Avrebbe dovuto salutarlo visto quello che c’era tra loro... giacché erano amici.
Tossì, imbarazzandosi per questo.
Ritrovandosi dopo solo un secondo due occhi grigi che la guardavano.
Due occhi grigi persi nel vuoto, la scrutavano ma sembravano non vederla.
-Draco- disse cercando di ridestarlo dal torpore.
Il biondo girò nuovamente la testa sul piano accarezzando i tasti bianchi senza schiacciarli non producendo alcun suono.
Il silenzio era calato e con lui anche la luce pian piano scomparve. Rimasero al buio senza dire nulla per molto, molto tempo.
Fino a quando non si alzò dallo sgabello in pelle nera chiudendo con un tonfo il coperchio del suo pianoforte.
Fece due passi verso la donna che stava ancora ferma vicino alla porta, scrutò nel vuoto la sua figura, osservo per alcuni istanti la valigia che stava appoggiata a terra, accanto ai piedi di Hermione.
Una stretta al cuore, l’ennesimo abbandono.
Anche la donna seguì lo sguardo di Draco e cercò di dire qualcosa, una frase che spiegasse il perché.
Nulla, non riuscì a dire nulla fino a quando la mano gelida dell’uomo non le afferrò il braccio, non la spinse verso in muro e poggiò con rabbia le sue labbra sulle sue.
Non riuscì a capire, fu assalita in un vortice. Vortice che spingeva Draco a schiacciarla al muro, mozzandole il fiato, approfondendo quel bacio che le bruciava la pelle, che la faceva sospirare che mostrava i suoi reali sentimenti.
Lei non lo vedeva da molto tempo ormai come un amico, lei lo amava e lui ammise quel sentimento solo quando la stava per perdere per sempre.
-Non lasciarmi- disse staccandosi dalla sua bocca, sussurrandole quelle parole nell’orecchio mentre il cuore batteva all’impazzato e il respiro era mozzato dall’ansia del momento.
-Non lasciarmi, perché senza di te, io non vivo- disse ancora, immergendo il naso nei lunghi capelli ricci di lei, che profumavano di vaniglia, che sapevano di casa, che tante volte avrebbe voluto accarezzare e baciare. Desistette per paura di rivelare qualcosa cui ancora non riusciva ad attribuire un nome.
L’amore.
-Diventa la mia regina, rendimi un uomo felice- disse stringendola tra le sue braccia.
-amami Hermione. Scusa ancora lo stupido e codardo uomo che sono-concluse e questa volta fu lei a baciarlo, intrecciando le dita nei capelli dorati di Draco.
Fu lei a stringersi al suo petto cercando un contatto con il suo corpo e fu lui a sospirare per quei tocchi delicati e dolci che sapevano d’amore.
L’amore che uno provavano per l’altro e che avevano rischiato di perdere per sempre per la paura di amare.

mercoledì 7 marzo 2012

La Regina di Ghiaccio-59


59- Pozionista Domani.


La notte che portò alla prima giornata del concorso fu agitata, soprattutto per professore esterno che quella notte rimase sveglio a parlare e parlare ancora, con sua moglie.
Difficile, avvolte anche umiliante, fu per Draco Malfoy ammettere le proprie debolezze le proprie paure.
Hermione, gli tirò fuori le parole con astuzia e tenacia.
-avevo paura di perderti, paura che scegliessi lui. Giacché non potevo darti un futuro, perché... bè ero promesso a un’altra- ammise Draco, Accarezzando il ventre di sua moglie che dopo averlo rassicurato cercò di estorcergli gli ultimi segreti.
- hai idea del motivo per cui facevo l’amore con te ogni notte, Draco-Chiese sussurrando Hermione accarezzando a sua volta i cappelli fini e biondi del marito.
-Avevi detto che fino a che, non la sposavo ne avresti approfittato. Che vivevi il momento senza pensare al futuro- ricordò Draco.
-ti sembra un discorso, intelligente, un discorso da me, Malfoy- cercò di farlo ragionare.
-No- ammise.
-ma non mi soffermai a pensarci, presi al volo l’opportunità di stare con te ogni momento, sapendo che sarebbe stato un inferno quando ci saremmo dovuti separare- biascico ponendosi meglio tra il morbido seno di sua moglie senza mai smettere di accarezzarli la pancia.
-Blaise, cercava di dissuadermi, ma io, mi ero innamorato e non ragionavo più- disse ancora.
-quando l’hai capito?-chiese Hermione sospirando felice, per le rivelazioni che il marito, solo ora dopo anni di silenzi, riusciva a darle.
-che mi piacevi?-chiese ancora Draco.
-anche-rispose la moglie.
-appena ti ho visto scendere dal treno. Ti ho visto cambiata, forse dopo la guerra riuscivo a guardarti come una donna e non come il nemico, come mi fu imposto di guardarti per anni. Ti osservavo, come sempre e come sempre non ti accorgevi di nulla- Hermione era stranita, che stava dicendo.- Ho chiesto a Lumacorno di essere messo in gruppo con te, assicurandoli che mi sarei comportato bene e così fui accontentato-Concluse Draco.
-il lavoro di pozioni-disse piano Hermione ricordando...
-già-rispose Malfoy,
-lavorare con te fu stupendo, sai quanto amo lavorare senza che nessuno metta becco o mano sulle mie pozioni, ma con te era diverso. Mi piaceva condividere, collaborare, ormai l’infatuazione era evidente, soprattutto per chi mi conosceva bene. Avrei dovuto staccarmi in quel momento, ma quando ti chiesi se stavi con Weasley-disse ancora Draco
-Io negai-rispose Hermione.
-già e da quel momento quello che volevo eri solo tu, ero disposto a tutto per avverti-, ammise ancora Draco.
-tanto da sedurmi con una rosa-chiese ancora la Granger investigando su quel dono che tanto l’aveva ammaliata. Non era da tutte ricevere un gesto simile, soprattutto se a farlo era il freddo Draco Malfoy.
Draco sollevò lo sguardo.
-C’ho messo un anno per creare quell’unguento che non la fa seccare-rispose offeso,-ma tu non l’apprezzasti visto quello che mi dicesti subito dopo-finì il biondo.
-ti ho ferito?- chiese Hermione già sapendo la risposta.
-bè, non è stato simpatico dirmi che ti piacevo ma che non eri disposta a farlo sapere a nessuno. Mi sentii ancora una volta inadeguato.
Certo era un grande traguardo, però così, sapevo che un poco ti piacevo, ma non sarei mai stato qualcosa di più che una storia passeggera, qualcosa che ti distoglieva dal mondo reale dopo gli anni bui-
-certo e per dimenticare la guerra scelgo, Draco Malfoy- lo prese in giro sua moglie ricevendo uno sguardo da cucciolo offeso.
-Draco, non sei credibile con quella faccia lo sai?-
-io ci tento, magari diventi comprensiva-disse lui sospirando il dolce profumo di sua moglie.
-il mio cervello quando ti stavo vicino sragionava, non capivo più niente non sapevo più cosa fosse giusto e cosa no. Volevo solo te, volevo essere felice e godermi ogni minuto come fosse l’ultimo della mia vita. Quel mese in cui mi evitasti stavo impazzendo avevo litigato con tutti, riuscii a litigare perfino con Neville. Poi ero gelosa, la Parkinson, la Greengrass erano sempre avvinghiate alle tue braccia e volevo che tu stringessi me e non loro. Quindi, alla fine lasciai scorrere via l’orgoglio e venni da te-confidò Hermione, anche lei aveva ommesso molte cose.
-amo quando sei coraggiosa Granger- disse ridendo.
-quasi quanto amo spogliarti e farti mia- sussurrò Draco.
Quella notte Draco Malfoy, non dormì affatto e il giorno dopo dovette prendere una pozione per tenere gli occhi aperti e la mente vigile, ma non se ne pentì affatto.
Finalmente si erano confessati tutto il loro celato amore.

**
Alle otto e mezza di Lunedì mattina, pochi, erano gli alunni che già svegli, stavano facendo colazione in sala grande. Tra questi però vi erano tutti i ragazzi che tra meno di un’ora avrebbero partecipato al concorso di “Pozionista Domani”.
Eltamin portò con infinita lentezza la tazza di fine porcellana bianca alla bocca, sorseggiando il suo caldo tè al limone.
-Strano che non ci siano i Bulgari- disse Pucey, guardando gli altri due compagni uno alla sua sinistra e l’altra alla sua destra.
-io non ne sento la mancanza- replicò Higgs addentato un pezzo di torta al cioccolato. Eltamin, invece, scosse il capo facendo muovere i suoi capelli, osservando poi il tavolo dei Grifondoro immerso nel più assoluto silenzio.
-avranno paura di essere affatturati- continuò Pucey lanciando uno sguardo indagatore alla bella capitana della squadra di quidditch. -Tuo fratello, non si farebbe alcuno scrupolo a cruciare il biondo qui davanti a tutti-continuò il Prefetto dei Serpeverde.
Eltamin rise, ascoltando la frase che il compagno di casa aveva appena pronunciato.
-Pucey-, disse Eltamin, - mio fratello è un corvonero, prima di compromettere la sua futura carriera, ci pensa almeno cento volte- finì la bionda, mentendo spudoratamente, ma fu abbastanza convincente da ingannare i suoi compagni nel famoso concorso.
-ora è meglio andare- disse posando la tazza e passando con delicatezza la salvietta sulle labbra.
Tutti gli altri concorrenti si erano alzati dalle rispettive tavolate e stavano raggiungendo, Draco Malfoy, il loro insegnante, suo padre.
Così, anche gli altri due Serpeverde la imitarono e subito dopo si unirono al resto del gruppo.
-buongiorno- disse Draco, guardando i ragazzi, –saliamo- aggiunse guardando le scale.
 Scorpius andò in testa al gruppo, e pian piano tutti gli altri lo seguirono, James osservò Eltamin affiancare Draco e le sorrise, avviandosi anche lui verso l’aula prestabilita per il concorso.
-hai una faccia pessima papà- disse la bionda sussurrando.
Draco non rispose, assicurandosi che dietro di lui non ci fosse alcun alunno.
-tu invece- rispose subito dopo, - sei sempre bellissima- ammise.
Eltamin sorrise.
-adulatore- replicò la figlia. – la mamma immagino che dorma alla grossa- chiese ancora la serpeverde.
Draco ghignò.
-già-
-sai vero che non siete più giovani per fare le ore piccole- disse ancora Eltamin soffocando una risata dopo aver ricevuto uno sguardo truce da suo padre.
-stai, forse insinuando che sono vecchio-disse Draco salendo l’ultima rampa di scale.
-Non oserei mai signor Malfoy-
-sei una serpe- ammise compiaciuto.
-grazie per il complimento- rispose radiosa e Draco non resistette e l’abbracciò.
-questo è un incoraggiamento del tuo vecchio e bellissimo padre- le disse all’orecchio mentre la stringeva forte.
-certo, il professore e il grande pozionista non oserebbe mai, mostrare affetto- replicò lei scoccandole un bacio sulla guancia e allontanandosi un poco raggiungendo i suoi compagni che rimasero paralizzati a osservare la scena.
 Scena che sconvolse anche gli studenti di Durmstrang.
Makar Krum, la guardò avvicinarsi a James e sorridere tranquilla, evitando di incrociare il suo sguardo.
Lì il bulgaro capì che quella ragazza che l’estate prima li aveva rubato il cuore non aveva occhi che per il figlio di Harry Potter, il ragazzo di cui era innamorata.
Sergey invece guardava con curiosità la bionda e il moro.
-non è vecchio per te, bionda- disse il Russo avvicinandosi a Eltamin e James che di slancio tenne la mano della sua fidanzata.
Scorpius assottigliò lo sguardo osservando ogni movimento dell’odioso biondo, pronto a intervenire se questi avesse fatto una mossa falsa.
-Sai, rispose Eltamin a voce abbastanza alta da farsi sentire anche dagli adulti che chiacchieravano vicino alla porta.
-pensavo fossi abbastanza furbo, da evitare queste battute di cattivo gusto. Invece, mi spiace ammetterlo mi sono sbagliata. Sei proprio cretino.- disse marcando con disinvoltura la parola “cretino”.
-Non ci vuole poi molto a capire che, giacché di cognome faccio Malfoy, il professore altro non è che mio padre-enunciò incenerendolo con lo sguardo.
A Sergey Pavlov morì il sorriso sul viso e anche a Makar, suo padre anni prima aveva raccontato la storia del giovane mangiamorte e ora scopriva che Cassiopea era la figlia di quell’oscuro mago.
-Cosa c’è, ti stai preoccupando per il cognome che porto- lo canzonò la bionda.
-sai Pavlov-, continuò Eltamin,- dovevi pensarci cento volte prima di metterti in conflitto con un Malfoy-
-conflitto- disse Sergey deglutendo preoccupato.
-sorellina tutto bene- disse con voce famelica Scorpius e Pavlov sbiancò.
Era risaputo che i Malfoy erano abili con la magia nera ma ancora più abili a eludere pene per uso improprio della magia, soprattutto era noto anche in Russia quanto i Malfoy fossero gelosi e rancorosi se si mancava di rispetto alla loro donna e lui, ricordò Sergey, aveva dato della sciacquetta alla rossa. La rossa di cui non ricordava nemmeno il nome.
Merda! Era nella merda, suo zio l’avrebbe buttato nel lago ghiacciato, se solo l’episodio della mattina prima al lago nero, fosse trapelata.
Quindi, pregò che niente e nessuno mai gli rivelasse le sue belle trovate.
-si non succede nulla- disse Makar cercando di rasserenare gli animi, ricevendo uno sguardo truce sia da Malfoy, sia da Potter, che dopo poco si allontanarono dal gruppo di Durmstrang.
-prega che mio padre non venga a sapere contro chi ti sei messo- disse Makar in lingua madre, affinché solo Sergey capisse.
***
I due gruppi capitanati da Draco Malfoy e Victor Krum, stavano vicino alla porta della grande sala scelta come aula per il concorso. Aspettavano solo l’arrivo del primo ministro per entrare e accomodarsi e quando Kingsley Shacklebolt comparve accanto alla preside, la professoressa McGranitt si accomodarono all’interno dell’aula.
Insieme ai due arrivarono anche i due rappresentati dell’Ufficio per la Cooperazione Internazionale Magica: Percy Weasley, per l’Inghilterra e Vladimir Vulchanova per la Bulgaria.
 Oltre a questi vi erano anche altri tre giudici esterni, tre pozionisti di fama mondiale:
Alamanni Giuseppe, famosissimo e stimatissimo mago, questi apparteneva a un’antica famiglia magica Italiana ed era il titolare dell’ufficio di pozioni nel governo Italiano.
Carlos Iglesias, rappresentava invece il governo spagnolo e anch’egli come il mago Italiano era a capo del laboratorio di pozioni nel governo spagnolo.
L’ultimo giudice esterno era Schneider Hansi, questi a differenza degli altri due non lavorava per il governo tedesco, bensì in proprio ed era l’antagonista principale di Draco Malfoy; Quello che concorreva sempre contro l’ex serpeverde per ricevere l’ambito Nobel per le pozioni e che sistematicamente perdeva.
Draco appena lo vide corrugò la fronte perplesso e subito dopo incontrò gli occhi scuri di Krum, che inavvertitamente brillavano. Il pozionista inglese increspò appena le labbra in una smorfia simile a un sorriso. Il bulgaro era convinto, che la presenza del tedesco portasse inavvertitamente alla vittoria dei suoi ragazzi, ignorando la meticolosità e l’intransigenza che Hansi, possedeva anche quando doveva fare da giurato.
-Benvenuti al concorso” Pozionisti Domani”-, disse la preside McGranitt prendendo la parola, -sono felice di ospitare per la prima volta questo famoso concorso che annovera tra i vincitori molti nomi illustri tra cui, i nostri giurati esterni: Il pozionista Alamanni dalla bella Italia, il collega Carlos Iglesias dalla soleggiata Spagna e Schneider Hansi dalla meticolosa Germania. Oltre, ai due professori che rappresentano le scuole Il collega, Victor Krum per Durmstrang e Draco Malfoy per Hogwarts- finì l’anziana preside. Subito dopo la donna prese la parola il Ministro della magia, che illustrò minuziosamente il concorso che si sarebbe svolto in quella settimana.
-avrete una settimana di tempo dalle nove e trenta- disse guardando l’orologio al suo polso. –per realizzare una pozione dell’elenco- enunciò mentre le pergamene si posavano nei banchi dei ragazzi, - inoltre, se mai ne siete capaci e volete sfidare la sorte, potreste realizzare una pozione di vostra invenzione- enunciò ancora Kingsley Shacklebolt. Dovreste solamente avvertire i giurati delle vostre intenzioni.
-logicamente- aggiunse con voce grave- se la pozione si rivelasse un disastro, non potrete tornare indietro e scegliere un’altra pozione dell’elenco standard. Quindi dovete essere sicuri della scelta-disse l’uomo dalla pelle d’ebano.
-dimenticavo- aggiunse il ministro della magia, - se il calderone, esplode o si buca, verrete automaticamente squalificati ed esentati dal partecipare al resto del concorso- concluse sorridendo, mentre davanti a lui la maggior parte dei partecipanti era sbiancata.
-tutto chiaro?-chiese infine.
-si- risposero i ragazzi con voce poco convinta.
Poco dopo i giurati passarono tra i banchi per accertarsi che tutti i partecipanti avessero scelto la pozione da fare, solo tre furono i ragazzi che scelsero, sfidando la sorte di produrre una pozione di loro invenzione.
Makar Krum, chiamò la sua pozione l’anti baby blues, che consisteva nel curare le donne affette da depressione post partum.
Eltamin Malfoy, decise d’imbarcarsi nella sua pozione, non ancora verificata che lei stessa chiamò: “Pozione del non amore”. Che toglieva i sintomi dell’amore e privava di ogni sentimento la persona che beveva la sua pozione.
-è una cosa pericolosa- disse Iglesias, il pozionista Spagnolo guardandola allibito. –come le è venuta questa idea chiese curioso.
-ho sofferto per amore e volevo dimenticare, la persona che amavo quindi mi sono messa a creare questa pozione.
-poi chiese?- ancora l’uomo incuriosito dalla ragazza.
-bè la pozione l’ho finita ma non l’ho provata su di me-ammise Eltamin,
-per fortuna, una bella ragazza come lei lo trova sicuro l’amore- disse lo spagnolo riprendendo colore.
-già- rispose Eltamin sorridendo.
Infine l’ultimo allievo che volle creare una pozione inedita fu Scorpius Malfoy.
-mi dica signor Malfoy, come si chiama la sua pozione?- chiese Schneider, il famoso pozionista tedesco.
Scorpius lo guardò un attimo prima di parlare.
-la mia pozione cerca di ridurre gli effetti dell’immunodeficienza senile-
Il pozionista lo guardò stranito.
-è una malattia, che colpisce gli anziani. I babbani avanti con gli anni- ammise senza vergogna il biondo Corvonero, attirando l’interesse anche dello spagnolo Iglesias, che aveva da poco finito con Eltamin.
-ultimamente vi sono stati alcuni casi anche tra maghi, anche se la tempra dei maghi è più resistente rispetto a quella dei babbani-concluse il giovane.
-bene se la sua pozione avrà successo sarà veramente un ottimo aiuto per i medimaghi Signor Malfoy.
-ha già somministrato la pozione?- chiese ancora Il pozionista Tedesco.
Scorpius si morse il labbro, sentendo gli occhi di sua sorella ma soprattutto quelli di suo padre su di se.
-si- ammise. –mio nonno è babbano ed ha questa malattia-disse Scorpius abbassando la voce di un tono.
-ha riscontrato qualche miglioramento nel decorso della malattia- chiese ancora il Tedesco.
-lieve, ma dal giorno ho apportato delle modifiche-ammise il giovane, su cui tutti gli occhi erano puntati.
-capisco- concluse Schneider- le auguro un buon lavoro – finì il tedesco andando a sedersi nella cattedra al fianco degli altri giurati, dando così inizio al concorso.
La prima giornata del concorso corse via veloce, mietendo molte vittime, soprattutto di Durmstrang, che venne quasi decimata. Infatti dei venti alunni portati ne rimasero in gara solo cinque tra cui Makar e Sergey.
Anche alcuni alunni di Hogwarts, non riuscirono a superare nemmeno il primo giorno del concorso. Questi furono : Terry Wespurt, Katie Smith, Ackerley Pucey e Theodor Wallace che riuscì nella disgraziata impresa di rovesciare tutto il contenuto del suo calderone sulla vecchia preside McGranitt, bruciando su più punti la sua preziosa e antica veste scozzese.
-incompetente- sibilò James, facendo ridere Draco che passava in quel momento accanto al suo banco, incurante che uno dei suoi alunni fosse appena stato buttato fuori dal concorso.
-tutto bene signor Potter?- Chiese disinvolto l’ex serpeverde.
-si, professor Malfoy, tutto bene- rispose il prefetto grifondoro senza mai smettere di girare la sua pozione.