Mi hanno fatto notare che mi sono scordata di postare l'11 capitolo della nuova vita.
Mi scuso per l'errore.
Mi scuso per l'errore.
Lo Zagari era uno dei locali più “IN” di Washington, si doveva prenotare giorni prima per trovare un tavolo, ma chiamarsi Pansy Parkinson ed essere la magicstilista più famosa della città aveva i suoi vantaggi e quella sera bastò solo presentarsi alla porta dell’importante locale per essere sistemata nella parte più in vista della sala.
Era lei l’attrazione, lei il fiore all’occhiello quella sera e Pansy ne era felice stretta nel suo abito color magenta che faceva risaltare le sue forme e i capelli scuri, dispensava sorrisi e stringeva mani e nello stesso tempo che aspettava, si guardava intorno, estasiata.
Le pareti erano ricche di quadri magici, le finestre abbellite con sfarzose tende, il soffitto era incantato tanto che sembrava si mangiasse sotto un cielo stellato. La luna, era vicino al pianista che suonava una melodiosa melodia e le coriste erano vestite con abiti lunghi ed eleganti in tinta con le tende.
Anche l’arredamento dei tavoli era chic e ricercato, questi erano quadrati e apparecchiati con delicate tovaglie in fiandra tutti ricamati, le posate ed erano in argento e quarzo rosa mentre le porcellane erano di un bianco candido, ogni tavolo erano addobbato con fiori e candele che volteggiavano al centro queste erano incantate ed emanavano un buon profumo alla cannella.
Quella sala era uno spettacolo e si capiva perché tutti volessero mangiare lì.
Pansy aspetto ancora un poco fino a quando non si alzò, in piedi felice, infatti, vide avanzare tre persone al suo tavolo, superò il marito e bacio Hermione sulle guance che ricambiò donandole un sorriso.
Pansy aveva finalmente trovato un’amica, intelligente e simpatica dote non da tutte, se ripensava al passato mai, si sarebbe immaginata di instaurare un rapporto simile con la famosa Hermione Granger, ma le cose per fortuna cambiano pensò Pansy sorridendo ancora alla riccia.
-Bene ora che vi siete salutate, ordiniamo- disse Blaise riservando uno sguardo a Hermione e Pansy che ancora stavano in mezzo alla sala, incuranti degli sguardi curiosi dei presenti.
Draco, le aveva superate e si era messo di fronte a Blaise stando ben attento a mettersi accanto al posto vuoto, quello in cui si sarebbe poi seduta la Granger, cosa che Blaise notò.
-sei cosi tanto affamato Blaise – lo canzonò la mora, mentre il vice ministro sogghignò,
-si mia moglie mi trascura e non mi prepara il pranzo. Pensa che è stata la mia segretaria a portarmi del cibo, questa mattina per sfamare il mio appetito- disse Zabini incrociando gli occhi con quelli della moglie.
Draco sollevò lo sguardo curioso e Hermione si sentì in imbarazzo sentendo Zabini dire quelle cose, mentre con eleganza si sedeva accanto a Draco che si rilassò appena sentì il delicato profumo della sua collega.
Pansy, invece, non fece una piega si sedette con eleganza e prese in mano il menù.
-deve essere veramente perfetta, per sfamare tutti i tuoi appetiti- rispose infine Pansy.
Draco a stento riuscì a trattenere una risata che gli morì sul viso quando Hermione gli diede un colpo sulla mano, sfiorandola per farlo smettere.
Quel tocco fu come una scossa elettrica, che lo scombussolò facendo dimenticare a Draco tutto quello che lo circondava.
Avevano passato troppo tempo insieme quella mattina, aveva desiderato allungo di sfiorarla ma aveva desistito mentre ora era lei che lo sfiorava e non riuscì più a trattenersi. Draco, le afferrò per un secondo la mano, stringendola delicatamente mentre con il pollice accarezzava il dorso. Quel gesto, stranì anche l’ex grifondoro che però non si ritrasse fino a quando a risvegliarli da quello strano momento, non arrivò il cameriere per le ordinazioni.
Hermione lasciò di colpo la mano di Draco che non riusciva più a parlare, il biondo, guardava un punto fisso sotto lo sguardo attento dell’amico Blaise e quello perplesso di Pansy.
Le aveva stretto la mano senza nessun motivo e si vergognò enormemente, chissà ora cosa avrebbe pensato di lui, chissà come l’avrebbe deriso, umiliato.
Merda! Si ripeteva, mentre vedeva Pansy parlare spedita con il cameriere e quello sorridere senza alcun pudore a Hermione.
Merda! Per quale ragione quella sotto specie di pinguino, pensava che la Granger non era in coppia, eppure poteva benissimo essere la sua compagna visto che erano in quattro in quel tavolo e tutti sapevano che Pansy era la moglie del vice ministro Zabini.
Il pinguino lo guardò attirando l’attenzione di Draco che sbuffò prima di parlare e ordinò la prima cosa che li passò per la mente.
-astice in salsa rosa- disse secco, mentre l’uomo lo guardava strabiliato.
-spero che abbiate dell’astice- notando che non si era spostato dal tavolo.
-certo signore- sia affrettò a rispondere il cameriere.
-vuole anche del vino- chiese ancora il pinguino, che ora guardava il biondo con fare reverenziale.
-bianco. Frizzante, mi raccomando. Fresco ma non ghiacciato- enunciò con fare saccente.
-certo signor...-
-Malfoy- disse Draco.
-certo signor Malfoy- ripeté il cameriere sparendo subito dopo.
Hermione non sollevò lo sguardo imbarazzata
-bello show- disse Blaise mentre Draco gli scoccava uno sguardo ostile.
-ti piace il vino bianco Hermione- chiese ancora il moro, - poiché Draco ha fatto di testa sua e non ha chiesto a nessuno-chiese Zabini replicando lo sguardo ostile dell’amico che si stranì rendendosi conto della gaffe.
-oh, non preoccuparti Blaise- rispose lei, - berrò dell’acqua, il vino bianco mi fa girare la testa – ammise.
-se vuoi chiamo il cameriere e faccio portare del rosso per te- disse subito Draco girandosi verso la riccia, cercando di recuperare alla mancanza, appena Hermione incontrò i suoi occhi grigi, arrossì un poco.
-no figurati, preferisco l’acqua, domani devo lavorare e non sono lucida quando bevo- replicò la Granger.
-il contrario di Draco, se non beve, non è lucido- disse Pansy cercando di stemperare l’imbarazzo, cosa che le riuscì alla perfezione perché risero tutti, compreso Draco che ora aveva due occhi grandi e color cioccolato puntati sopra.
La serata proseguì con aneddoti divertenti, avvolte certamente imbarazzanti, che i coniugi Zabini raccontavano sul biondo amico. Lui, non disse nulla, avvolte, rideva e altre volte ascoltava sorseggiando il prezioso vino. Hermione era invece entusiasta di conoscere Draco attraverso i racconti esilaranti di Blaise e Pansy e alla fine della serata si sentì triste perché tutto era finto e nessuno le avrebbe raccontato nulla dell’affascinante biondo che quella sera si era trincerato nel più profondo dei silenzi.
-cavolo-, disse Pansy guardando l’orologio – si è fatto tardi- aggiunse.
-è il caso che andiamo Bla, la bimba ci starà aspettando per la storia e la buona notte- finì la mora. Hermione sentendo quella frase sorrise all’indirizzo dell’ex serpeverde .
-ah dimenticavo, state pure tranquilli e finite di magiare il dolce. Il conto è già stato saldato- disse Pansy prendendo il marito e smaterializzandosi subito dopo senza aspettare di sentire le proteste di Draco e Hermione.
-li detesto quando fanno così-disse sbuffando il biondo.
-la prossima volta ci sdebiteremo- rispose Hermione.
Draco chiuse gli occhi un attimo pensando alla prossima volta che avrebbe cenato al suo fianco e sperò che quel momento arrivasse al più presto.
-forse è bene che vada anche io- disse Hermione e Draco scattò in piedi.
-ti va una passeggiata prima?- chiese senza alcun imbarazzo, cosa che invece imbarazzò Hermione, quell’invito era stato particolare, l’atteggiamento di Draco dalla mattina alla sera era mutato e lei si sentiva su una nuvola, ma aveva paura.
Quello, però, era Draco Malfoy e lei era Hermione Granger, quello che il suo stupido cuore sperava non si sarebbe mai realizzato, non doveva illudersi. Per lui, lei, non era nulla più che una collega, ma a quella richiesta non seppe rinunciare e acconsentì.
Uscirono subito dopo e s’incamminarono nella notte di Washington, arrivando fino a un grande parco tutto illuminato, non erano soli molte coppie si recavano in quel luogo, molti fidanzati notò dopo Hermione vedendo tutte le panchine occupato da ragazzi che si baciavano.
Draco le camminava accanto e da quando era uscito dal locale non aveva più detto nulla, aveva anche lui notato le coppiette e forse si stava maledendo per il luogo in cui aveva deciso di recarsi.
Arrivarono fino a un grade laghetto illuminato da mille lucciole, Draco si fermò nella staccionata osservando l’acqua del laghetto.
-Ti va un giro in barca- chiese senza girarsi verso Hermione, anche se sentiva il profumo della donna affianco a se.
-sai usarla?- domandò la donna guardando le barchette a remi che navigavano a pelo d’acqua.
-che ci vuole a muovere due remi- disse il biondo,
-Malfoy, vuoi farmi annegare per liberarti di me?- disse Hermione con un sorriso sulle labbra.
Il biondo si girò un attimo, guardando la donna e ghignò di rimando.
-lo scoprirai solo se verrai in barca con me, Granger-disse Draco, - Però, sei una ex Grifondoro. Da quanto si dice in giro, molto coraggiosa, visto tutto quello che hai combinato da adolescente, mi aspetto che una gita in barca non ti faccia paura- aggiunse il biondo.
Hermione sentendo le parole del biondo scattò verso la barca scese dai suoi tacchi e si mise sulla barchetta, lanciando poi un’occhiata al biondo che ancora stava impallato accanto alla staccionata.
Il biondo si avviò verso la barca la spinse un poco sull’acqua e salì al volo, si tolse poi la giacca, porgendola alla donna che la tenne sul grembo e infine si arrotolò le maniche prendendo i remi tra le mani.
Hermione osservò ogni gesto dell’uomo, Guardò i muscoli delle braccia, i capelli del biondo che ricadevano scomposti sulla fronte, la concertazione nello sguardo mentre Draco con solo due remate s’immette nel piccolo lago.
Hermione si rilassò ma non smise mai di guardare Draco era impossibile distogliere lo sguardo da quell’uomo, ne era senza dubbio attratta e sarebbe stato veramente umiliante se lui se ne fosse reso conto, così la riccia distolse lo sguardo e si guardò intorno.
Le luci delle lucciole erano meravigliose, le piante acquatiche rendevano il tutto ancora più romantico e uno strano uccello cantava una dolce melodia.
Draco si rese subito conto che Hermione non lo guardava più, si sentì stano e volle in tutti i modi riportare l’attenzione della donna su di se.
-quante volte sei stata su una barca, oltre a quella che il primo anno ci ha portato a Hogwarts- chiese il biondo, Hermione ripose i suoi occhi grandi e profondi sul biondo e le si spense il sorriso al ricordo della sua vuota vita. Draco notò subito il cambio d’umore della donna.
-mai- rispose subito dopo, distogliendo lo sguardo da Malfoy che continuava a remare.
-come mai, c’è una cosa simile anche a Londra-, disse Draco stranendosi anche lui, per le risposte strane che Hermione gli stava dando.
-già- enunciò Piatta la Granger mentre toccava con la mano l’acqua del piccolo laghetto.
-A mio marito non piacciono queste cose- disse ancora Hermione, -non mi ha portato mai al parco, né a fare una gita al lago, né da altre parti. Pensa- disse senza più frenarsi,- non siamo mai andati nemmeno a mangiare fuori-concluse Hermione, tristemente.
-l’ho sempre detto che era uno straccione, ma non pensavo fino a questo punto-replicò di slancio Draco. –Infondo, lo capisco- disse ancora il biondo,
-aveva paura che qualcuno posasse gli occhi su di te-concluse.
Hermione sgranò gli occhi e Draco li abbassò subito dopo aver pronunciato quella frase.
Hermione distese le labbra in un sorriso,
-vorrei tanto fosse stato per quello, ma Ron non è quel tipo uomo. Semplicemente gli piaceva tornare a casa e sdraiarsi nel divano dopo un giorno a lavoro. Non siamo mai andati a cena fuori perché se si voleva mangiare bene bastava andare da sua madre, lei si che era una grande cuoca, diceva- Hermione era un fiume in piena e Draco si maledì per aver introdotto quell’argomento.
Ascoltava ogni parola della donna, ogni gesto ed espressione e pensò che se solo avesse avuto più coraggio diciannove anni prima avrebbe potuto renderla felice. Poi si disse tra se e se, che mai, lei, si sarebbe messa con un ex mangiamorte e che anche ora una relazione tra loro era impossibile.
Draco si ridestò subito, interrompendo la donna.
-siamo stati molto fortunati.- disse sarcastico, - tu! hai sposato un uomo che non capiva il tesoro che aveva tra le mani ed io, mi sono accasato con un‘arrivista con poca morale- disse Draco mettendo la prua, in direzione della riva.
-andiamo già via?- chiese Hermione preoccupata, vedendo il biondo fare quella manovra, Draco sorrise di rimando.
-No, se vuoi facciamo un altro giro. Basta che mi racconti di te e dimentichi quel cretino del tuo ex- Hermione lo guardò dritta negli occhi fondendosi con quelle irridi color ghiaccio, annuì solamente e Draco riprese a remare.
Parlarono ancora, Hermione dei suoi interessi e della paura della nuova vita, dei mille patemi d’animo che si era fatta per partire lasciando i ragazzi a chilometri e chilometri di distanza.
Draco le raccontò di Scorpius e di quanto amasse suo figlio, della difficile convivenza con Astoria e del non amore con la madre di suo figlio, non omise nulla per la prima volta raccontò tutto della sua sfera privata alla donna che non era né Pansy né Blaise e si sentì bene nel far questo. Oltre che quella nuova avventura lavorativa potevano condividere le loro disgrazie amorose, forse un giorno avrebbero curato quelle ferite per ora si guardavano e ammiravano senza aggiungere o fare altro, consci che quell’alchimia che echeggiava tra loro presto li avrebbe travolti.
Rimasero sulla barca fino a tardi, parlano e dopo un poco riuscirono perfino a ridere delle loro disgrazie, tanto che non si accorsero del tempo che volava.
A Hermione venne un colpo quando notò l’ora, Draco provvedete a riportare a riva la barca e da cavaliere fece scendere la Granger, aiutandola.
Hermione aspettò che il biondo si rimettesse la giacca e s’incamminarono verso l’uscita, le loro spalle si sfioravano e anche le loro dita ma non vi furono altri contatti, più intimi anche se tutti e due avrebbero voluto.
-è meglio che ci smaterializziamo- disse Hermione, quando finalmente giunsero davanti ai cancelli del parco.
-se vuoi, posso accompagnarti a casa e poi vado via- replicò Draco, Hermione sorrise un poco scostando con la mano i capelli dal viso di Draco che si bloccò sentendo la mano della donna sul suo volto.
-No- disse ancora Hermione, - stai tranquillo, non mi capiterà nulla. Va a casa che sei stanchissimo- la donna si mise sulle punte e gli scoccò un leggero bacio sulla guancia.
-questo è per la splendida gita in barca, Grazie Draco- enunciò Hermione, il biondo era rimasto fulminato a stento sbatteva le ciglia.
-a domani- disse ancora la riccia e dopo un secondo si smaterializzo a casa sua felice come una bambina , aveva baciato Draco Malfoy e anche se era un semplice e casto bacio quella notte non dormì dalla felicità, stessa cosa capitò a un certo biondo che da quella sera capì che era venuto il momento di mettersi nuovamente in gioco, rischiando il tutto per tutto.
Dopo diciannove anni avrebbe buttato la maschera e si sarebbe lanciato alla conquista della donna che da anni occupava i suoi pensieri, sogni e desideri.
Forse avrebbe fallita, ma non poteva resistere al fianco di Hermione per troppo tempo senza almeno provarci.