Questa è una FF sulla nuova generazione, infatti, questa storia è stata la mia prima FF anche se non l'ho mai finita. Diciamo che è in fase di assestamento e con la mia beta cerchiamo di metterla in ordine prima di pubblicarla.
ECCO A VOI PROLOGO E PRIMI TRE CAPITOLI
PROLOGO
Lily Luna Potter è una ragazzina snob e viziata, a volte prepotente con chi le intralcia la strada.
È convinta che con l’astuzia e la destrezza diventerà importante, potente, famosa come e più del suo leggendario padre.
Il salvatore del mondo magico, HARRY POTTER.
Scorpius Malfoy, l'erede del grande casato dei Malfoy, non lo ammetterà mai, ma appena l'ha vista, ha capito che quella rossa impertinente sarebbe stata la donna della sua vita nel bene o nel male.
La donna che lo avrebbe portato nel limbo o affossato e deriso per la prima volta. I suoi capelli color rubino, la sua figura alta e snella, il suo sguardo altero e quegli occhi verdi e intensi.
Lo sapeva, per lui non c'era speranza di salvezza.
1 capitolo- Un destino segnato.
Sangue sulla mia pelle,
scorre lento, raffreddandosi.
scorre lento, raffreddandosi.
Aveva sette anni ed era felice, la sera prima aveva stregato il gatto della cugina Rose che si era spaventata, ma non era una novità, Rose si spaventava sempre.
Era di una noia mortale.
Fuori un temporale scuoteva le finestre, i lampi la mettevano di buon umore facendola ridere. I temporali la facevano ridere, quasi quanto l’incolpare James di cose che non faceva. In quei momenti si sentiva veramente viva.
Pochi giorni prima aveva avuto la conferma di essere una strega, ma non c’era da stupirsi.
Adesso tutto le era permesso, adesso sarebbe diventata qualcuno, qualcuno degno di rispetto come il padre e forse anche di più. Non voleva essergli inferiore, lei non lo era a nessuno.
***
Aveva nove anni e insieme alla sua famiglia stava accompagnando il suo fratello maggiore, James, al treno che lo avrebbe portato alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Era contenta, in realtà, quello non era sicuramente il suo fratello preferito.
Decise ugualmente di trarre vantaggio dalla situazione mettendosi a piangere e sbraitare un po’, così sarebbe riuscita a commuovere suo padre che avrebbe sicuramente acconsentito a portarla per negozi. Si, il suo paparino detestava veder piangere la sua principessa e così le avrebbe concesso tutto, anche un'escursione a Nocturn Alley, il luogo che più amava di tutta la Londra magica.
Le bambine come lei amavano Mielandia, tutti amavano Mielandia, ma Lily era diversa. Gli unguenti strani e pericolosi, gli oggetti particolari e impregnati di magia l’avevano sempre incuriosita e la sua curiosità doveva essere soddisfatta.
***
Lily aveva dieci anni ed era seduta con le mani incrociate e il viso imbronciato su una vecchia panchina di marmo nella stazione ferroviaria di Londra.
Era lì perché quell'anno nella famosa scuola di maghi ci sarebbero stati ben due Potter, non solo il fratello maggiore James simpatico attaccabrighe Grifondoro, orgoglio di papà Harry, ma sarebbe andato ad Hogwarts anche il suo caro Albus e questo la rendeva veramente malinconica, anzi no la rendeva veramente arrabbiata.
Soprattutto perché non poteva andarci anche lei.
A casa si sarebbe sicuramente annoiata, non c'era più nulla da fare, così aveva deciso di complottare con Albus un modo perché potesse andare al castello con lui, nascosta in qualche modo. Per colpa di James il loro piano fu sventato.
Sì la parola giusta era incavolata detestava James e la sua voglia di essere sempre perfetto agli occhi di papà, orgoglioso, coraggioso, impulsivo e senza un briciolo d’intelligenza o acume, doti che Lily riteneva principali per stare al mondo.
Ma gliela avrebbe pagata, anche questo finì nella lista nera. La sua lunga lista nera.
Cosi fece finta che non esistessero e cercò di isolare la sua mente da tutto quel baccano. Dalla cugina Rose super eccitata che chiedeva a James com’era la scuola, i professori e che sperava, anzi desiderava più tutto, essere una Grifondoro.
-Ridicola.- Mormorò Lily in un sussurro perfettamente udibile a chi fosse stato a poca distanza da lei.
-Per tua norma, mia cara Lily i Grifondoro sono il meglio.- Rispose Rose, con le mani sui fianchi, sfidandola.
-Si. Certamente.- le rispose lei con un mezzo ghigno sul viso:- Anche se vista la tua poca intelligenza, sarai smistata a Tassorosso.- Concluse distogliendo lo sguardo.
Lily sapeva come ferirla, sempre. Le piaceva prendere in giro Rose, a vote fino alle lacrime, lo riteneva quasi uno sport.
Infondo lei era la piccola principessa figlia del Salvatore del Mondo Magico, nessuno, mai, avrebbe osato reputarla una bambina cattiva.
***
Era giugno e di lì a pochi mesi Lily Luna Potter sarebbe andata a Hogwarts per la prima volta, ma questo non era sicuramente il primo dei suoi pensieri.
Non lo era per niente. In quel momento era solo molto adirata
Primo: era a casa dei nonni e la cosa non le garbava per niente.
Quella casa era piccola per contenere tutta quella gente. C'erano i nonni, logicamente, gli zii e i suoi cugini che urlavano, scherzavano e che mangiavano come cavernicoli. La cosa le procurava la nausea tanto che era sempre la prima ad alzarsi per non vederli mangiare.
Infatti Lily era schizzinosa come poche.
Secondo: non era felice di essere lì perché doveva dividere la propria stanza con le cugine.
Doveva dividerla con Rose e Victoire. La prima era diventata una Grifondoro e non la smetteva di blaterare sulla maestosità della sua casa. E la seconda era solo una sciacquetta che non faceva altro che strusciarsi con il suo fidanzato Teddy. Tutto ciò era profondamente disgustoso.
Terzo: quel gran genio di Albus l'aveva mollata lì, da sola, perché aveva avuto la brillante idea di passare il resto delle vacanze a casa del suo migliore amico Scorpius Malfoy.
Perché Albus era diventato Serpeverde, ma nessuno se ne meravigliò, nonostante la sua paura di venir smistato in quella casa dopo due giorni ne era rimasto conquistato, per la prima volta non era solo il figlio di Harry Potter, il fratello dello scavezzacollo James. Albus Severus era diventato popolare il primo Potter a Serpeverde e per giunta la sua amicizia con l’erede dei Malfoy non fece che aumentare le chiacchiere intorno a lui.
-Uhm lo odio, cavolo non lo conosco e già lo odio.- Questo invece era quello che la giovane Potter pensava dell’amico di suo fratello.
***
Aveva undici anni e finalmente anche Lily partì per la prima volta per Hogwarts.
Il viaggio lo passò da sola in uno scompartimento leggendo uno dei suoi amati libri di pozioni avanzate, che erano appartenuti alla donna da cui aveva ereditato il nome, Lilian Evans.
Lily era sola, la solitudine le piaceva, non amava il chiasso che i cugini facevano. Si sentiva diversa da loro. L’unico che la capiva era disperso in una cuccetta con i suoi compagni Serpeverde. Anche lui era lontano, anche lui l’aveva lasciata sola. Ma Lily non si sarebbe abbattuta, a lei non serviva nessuno, a lei bastava la sua mente, la sua forza, il suo ingegno.
Tutto ciò colpì anche il Cappello Parlante che non ebbe dubbi sulla Casa in sui smistarla.
Ah un'altra Potter.
In te vedo voglia di fama, successo, voglia di mettersi in mostra, coraggio e astuzia.
Un cervello che farebbe impallidire Merlino e Morgana insieme.
Quidditch, bene bene vuoi la lotta ….Non ho dubbio alcuno
SERPEVERDE.
Con lei, nella Grande Casata vennero smistate le giovani Micol Narcissa Malfoy e Zaya Proserpine Zabini le quali si sedettero al suo fianco. Le ragazze furono accolte dal un fragoroso applauso da tutta la Tavolata Serpeverde. E da vari sorrisi della fauna maschile. Erano piccole, ma già promettevano.
-Lily, giusto?- Chiese un ragazzo con i capelli biondi, alto e bellissimo con un particolare colore degli occhi, erano color del ghiaccio.
-Si.- Rispose la giovane Potter.
-Ciao, io sono Scorpius Malfoy. Un amico di Albus.- Nel mentre, lo stesso Albus guardava la scena ghignando divertito.
-Quindi?- Chiese Lily cominciando a spazientirsi.
-Quindi niente.- Rispose lui notevolmente irritato dall’impertinenza della ragazzina:-Volevo darti il benvenuto nella casa più importante di Hogwarts.- Concluse il ragazzo.
-E tu chi sei per dare a me il benvenuto?- Chiese di nuovo Lily.
-Io sono uno degli eredi delle famiglie magiche più importanti dell’Inghilterra.- Disse lui con fare pomposo, beandosi della sua posizione, del potere della sua famiglia:-Ti sto offrendo la mia amicizia, dovresti ringraziarmi.
La casa di Salazar Serpeverde crede profondamente nell’amicizia. Bada bene, non in squallide dimostrazioni amicali.
Da noi gli abbracci e le strette di mano sono rare, ma stai sicura che qui troverai amici che ti fiancheggeranno sempre e con cui complottare. Troverai persone astute con cui collaborare, arricchendo il tuo sapere e la tua voglia di dominio, stando accanto alle persone che contano, potrai essere famosa, ammirata e rispettata.-
-Credo che riuscirei comunque a fare tutte queste cose anche da sola, sai mio caro… Come hai detto che ti chiami?- Continuò imperterrita Lily senza dare segno di essere stata toccata dall’offerta dal ragazzo.
-Scorpius.- Rispose lui veramente offeso.
-Io so come fare a far cadere tutti ai miei piedi. So come manovrare le persone per raggiungere ciò che desidero, come ferire chi mi ostacola ed è petulante.- E il suo sguardo si spostò verso il tavolo di Grifondoro, dove vide James fare il cascamorto con tre ragazzine contemporaneamente e quella deficiente della cugina Rose che arrossiva mentre guardava un ragazzo seduto al suo fianco.
-Non ho bisogno di Clan o di branchi di idioti che mi orbitano attorno per emergere, essere rispettata e diventare qualcuno, io sono indipendente.-Concluse sorridendo verso suo fratello Albus:-Ora se non ti dispiace, vorrei mangiare senza sentire te che blateri assurdità.- Furono le ultime parole che rivolse a Scorpius Malfoy quella sera.
2-cacciatore cercasi.
Temporali nuotano nell'aria,
Sento la loro energia sulla pelle.
Guardo le persone cercarsi un riparo,
Rido, alzo il viso al cielo e bevo la pioggia.
Chiudo gli occhi e mi getto nel vuoto,
Conscia della mia dannazione.
(Erano passati tre anni dallo smistamento di Lily)
Che palle, odio essere in ritardo.
Odio la folla e la gente che parla la mattina. Almeno sono fortunata, le mie due amiche sono come me. Amano farsi belle per ore davanti allo specchio, ammirando la loro beltà e beandosi del fatto che venga notata ogni volta che camminiamo per questo castello. Inoltre amano, come me, sorseggiare una bevanda calda nel più assoluto silenzio, senza il ronzio di chiacchiere superficiali come avviene nel tavolo dei Grifondoro.
-Buon giorno- Salutarono i tre ragazzi più carini della scuola appena raggiunsero il tavolo dei Serpeverde.
-Che fate oggi?- Chiese distrattamente Nott, un ragazzo alto e corpulento con una bellissima pelle color d’ebano mentre guardava le mani bianche di Zaya in contrasto con le sue unghie colorate.
-Voliamo un po’ prima della lezione di Trasfigurazione.- Rispose Lily in tono piatto.
-E da quando mia sorella si fa convincere a salire su una scopa- Disse Malfoy:-Deve essere un’idea tua Potter. Strano perché so che hai una fottuta paura del volo- terminò Scorpius e questo gli costò una delle mie più brutte e penetranti occhiate.
-Malfoy, volo da quando ho otto mesi, ho imparato prima a volare e poi a camminare. La mia famiglia è famosa per aver dato alla luce grandissimi giocatori di Quidditch.-
Questa era una delle poche cose mi rendeva orgogliosa.
- E tu, stupido ragazzo, osi dire che ho paura di Volare?-.
Chiesi tagliente.
-Vedi Potter, il volo su una scopa è diverso da quello con un giocattolo- Replicò lui lanciandomi uno dei suoi stupidi sorrisi sbiechi, che facevano tanto innamorare le ragazzine stupide di quella scuola.
-Ho ragione nel dire che sei ritardato Malfoy, io non uso una scopa giocattolo, io sono stata la migliore del mio anno in Volo e ora do lezioni a chi non riesce a salire su una scopa- .
Decisamente offesa, mi alzai di scatto senza salutare nessuno e mi diressi verso il parco fuori dalla scuola a passo di marcia, poi, dopo pochi minuti fui raggiunta da Micol e Zaya.
-Lascialo perdere Lily, lo fa per stuzzicarti e il suo modo di giocare- . Disse Mimi.
- Tuo fratello è un deficiente, mi spiace dirtelo, ma è cosi- . Risposi alzando gli occhi al cielo.
-Il tuo, invece, è affascinate-. Annunciò Mimi.
-Mimi!- Dicemmo in coro io e Zaya.
-Eravamo in fase di confidenze e te l'ho detto.- Si scusò la mia amica con un sorriso sulle labbra.
-Zaya tu ci devi dire qualcosa?- Chiedemmo in coro io e Mimi.
-Cosa?- Disse Zaya facendo l’indifferente.
-Hai presente quel ragazzo moro, occhi verdi che si chiama Lucas-.
-Umh, sì- Disse Zaya perplessa.
-Non ti toglie gli occhi di dosso- Disse Mimi con aria saccente.
-Sono grandi per noi- Rispose Zaya.
-Cretinate. Se vi piacciono perché vi dovete sentire escluse?- Replicai annoiata dalla scarsa capacità d’iniziativa di Zaya.
- A te piace?- Mi chiesero.
-Chi scusate?- Risposi.
-Scorpius. Ovvio.- Disse Zaya arrotolandosi una ciocca di capelli su un dito e posandosi l’altra mano sul fianco.
-No, neanche un po’- Risposi infervorandomi ma rimanendo impassibile.
Si, Scorpius era un bel ragazzo. Anche abbastanza intelligente. Mi piaceva stuzzicarlo, e mi piaceva ancor di più litigare con lui, ciò che non mi piaceva affatto erano le settimane di assoluto e completo mutismo che seguivano i litigi.
Non avevo mai nemmeno provato a pensare che Scorpius potesse piacermi e che per questo potessi provare fastidio quando lui non mi parlava.
Così, con tutti quei pensieri che mi affollavano la mente, mi ritrovai insieme ai ragazzi che avevano deciso di prendere ripetizioni di volo da me in cambio in una congrua somma di denaro e alcune allettanti offerte e sconti nei migliori negozi magici.
***
-Rispiegamelo Scorpius, perché siamo qui?- Chiese Albus cercando di prendere posto dietro un cespuglio e contemporaneamente evitare che i rami dello stesso gli si infilassero negli occhi.
-Devo vedere come vola quella petulante di tua sorella.- Rispose il biondo già appostatosi accanto all’amico.
-Si certo. Quando lo ammetterai?- Lo incalzo il moro.
-Cosa dovrei ammettere, Albus? E per favore non incominciare con le tue teorie sul fatto che sarei interessato a quella stupida di tua sorella.- Disse Scorpius strascicando le parole come era solito fare quando si stava innervosendo.
-Lily non è stupida e lo sai bene. Se non fosse così non saresti cosi irritato ogni volta che ti rimette in riga. - Rispose di getto Albus.
-Sai, anche se a te non frega nulla del Quidditch, per me questo sport è di vitale importanza. Quest’anno caro il mio Albus sono il capitano della squadra di Quidditch di Serpeverde e, se voglio battere quel presuntuoso di tuo fratello, mi serve gente nuova e soprattutto mi serve conoscere i nemici. Le nuove reclute vengono dal terzo anno, quindi ora andiamo a dare uno sguardo alla stupida lezione di volo che fa tua sorella, a proposito, da quando fa queste opere di bene?-
Albus scrollò le spalle non sapendo rispondere, forse si faceva pagare infondo qualcuno doveva pur darle i soldi per comprarsi tutti quei vestiti, ma nonostante quei pensieri sorrideva al suo amico biondo.
Aveva risolto tutto usando il Quidditch come motivazione. Albus sapeva che non era del tutto vero, e, anche se inconsapevolmente, lo sapeva anche Scorpius.
-Vuoi sapere davvero chi ti serve? Beh, io ho una mezza idea su una ragazza di tredici anni con i capelli rossi e gli occhi verdi. Non so se la conosci… E’ molto acida con un certo Scorpius Malfoy, ti ricorda qualcuno? - Albus non c’era cascato ma lui era furbo e per fortuna nessuno a parte Albus lo conosceva così bene.
-Che palle che sei Potter. Sta’ zitto e osserva, il tutto possibilmente senza farti vedere.- Replicò stizzito puntando lo sguardo sui ragazzini che volteggiavano sopra le loro teste.
-Oddio Scorpius. L’hai vista quella mossa?- Disse un iper eccitato Albus indicando una ragazza:-Neanche io riesco a farla, è una delle figure di zio George- Concluse in tono di ammirazione e sorpresa.
-Lo so.- Disse Scorpius mentre un raggiante sorriso gli illuminava il volto.
-Stai pensando quello che sto pensando io?- Chiese il moro sorridendo a sua volta all’indirizzo della giovane tredicenne dai lunghi capelli rossi che volteggiava in aria.
-Sì, amico credo proprio di sì.- Disse il biondo
-Oddio guarda come vola! Merda sta venendo qui. Come diamine ha fatto a vederci- Dissero Scorpius molto più che allarmato.
-Che fate?- Disse Lily visibilmente alterata nel sapere di essere stata osservata per tutto quel tempo.
-Osserviamo i nuovi talenti…-. Rispose Albus indicandola.
-Che cretinate. A mala pena sanno salire sul manico senza farsi schiantare a terra- Lo canzonò Lily.- Ora ditemi perché siete qui?- Chiese di nuovo.
-Lily!- Disse un Corvonero alquanto insopportabile.- Ho pagato un galeone per questa lezione -.
-Dovresti tornare dai tuoi compagni Rossa, richiedono la tua indispensabile guida- Disse Scorpius quasi scoppiando a riderle in faccia.
-Non prendo ordini da te, Malfoy-. Rispose lei. Guardando verso il gruppo di compagni che la stava guardando aspettando che tornasse per tentare di rimettersi sulla scopa.
-Sei brava sulla scopa.- Disse Scorpius, quando Lily decise di riunirsi al gruppo. Fu anche certo di aver visto un lieve sorriso incresparle le guance, il primo sorriso di Lily Potter per lui.
Era felice, cavolo se era felice! Neanche le occhiate divertite di Albus o le battutine di Lucas gli avrebbero fatto saltare i nervi quel giorno. Aveva trovato un nuovo elemento per la sua squadra. Un’altra tosta Potter con il Quidditch nel sangue. Il problema era convincerla a giocare senza che le sue unghie e i suoi capelli ne risentissero. Ma Scorpius sapeva come fare. Pungolare Lily era il suo pane quotidiano e ogni sfida che lui le lanciava per Lily era una crociata.
Non ne avrebbe mai rifiutata una contro di lui.
Infatti, due sere dopo...
-Potter, volevo dirti che domani ci sono le selezioni per i posti scoperti in squadra, io sono il capitano quest'anno.- Disse Scorpius appoggiato allo stipite della porta nella sala comune dei Serpeverde.
-Lo so Malfoy, è un mese che ti vanti del tuo ruolo. Ruolo che per altro è immeritato.- Disse lei tagliente
-Come osi ragazzina.-rispose lui indignato dalla sua affermazione.
-Oso solamente perché so che è la verità- Rispose Lily puntandogli gli occhi sul viso.
Scorpius evitò di continuare a controbattere e andò al punto della questione.
-Sei interessata a giocare? - Le chiese.
-Ovviamente caro il mio Malfoy.- Rispose Lily catturando l’attenzione delle sue amiche che le stavano a fianco e di molti altri in sala comune.
- Bene, anzi benissimo, domani alle sette dopo la cena giù al campo ci sono le selezioni. Se hai fegato e ti integri con gli altri potresti pure farcela.- Concluse il biondo girandosi dall’altro lato.
-Ma domani è prevista pioggia.- Disse Mimi facendo girare Lily e fermare Scorpius.
Quest’ultimo si girò e disse calmo: -Sorellina a Quidditch si gioca con sole e con pioggia, indistintamente.-
Poi aggiunse con un sorriso irrisorio sul volto:
-Credo che questo dovrebbe essere risaputo da chi vuole vestire la casacca e difendere i colori della nostra antica casa- .
Concluse scoccando un rapido sguardo a Lily che rispose con un altrettanto sguardo fiero.
-A domani Rossa.- Salutò con la sua solita aria strafottente e continuò a camminare
-Sei sicura Lily?- Chiese Micol.
-Certo, il tuo fratellino mi ha appena lanciato una sfida, ed io ho intenzione di raccoglierla. Sta pur sicura che entro due giorni sarò la nuova giocatrice dei Serpeverde.- Disse Lily fissando la sagoma di Scorpius che si allontanava.
-Si, Lily, conosco i vostri giochetti, ed è per questo che mi fanno paura- Ammise la giovane Malfoy mettendo una mano sulla spalla dell’amica.
4. Litigi ad alta quota.
Con i capelli appiccicati da fango e acqua si avviava a passo di marcia al castello, sorretta da suo fratello Albus che cercava di calmarla prima che si accapigliasse un’altra volta con il suo capitano.
Livida, era livida e la voglia di festeggiare era scemata appena aveva poggiato i suoi delicati piedi sulla fredda terra del campo, tutto per colpa di quell’insetto, cretino, troglodita di furetto junior.
La partita era andata da schifo, certo, alla fine avevano vinto per poco, pochissimo.
Pochi erano stati i punti di distacco da quegli sfigati dei Grifondoro e se non fosse stato per il boccino catturato da Malfoy sarebbero stati ancora sotto la pioggia a giocare. Sua cugina Rose aveva fatto di tutto per lanciarle dei bolidi sul viso, la dolce e indifesa Rose, aveva osato lanciarle dei bolidi.
No, non c’era più religione, ma anche lei l’avrebbe pagata cara.
Come cara l’avrebbe pagata il suo caro Capitano, era lui il motivo per cui era indignata, era a causa di quell’idiota di Scorpius.
Durante tutta la partita non aveva smesso un attimo di urlarle i movimenti da fare, la posizione da tenere, il giocatore da scartare rendendole tutto più difficile, facendola innervosire e sbagliare più volte fino a quando al culmine della sopportazione non si erano lanciati Incantesimi uno su l’altra quando ancora stavano sopra le scope.
-Inaudito!- Aveva urlato la Preside quando era giunta vicino ai ragazzi che si urlavano contro ogni sorta d’insulto.
-Deficiente!- Aveva urlato Lily, tenendosi il braccio che aveva attutito l’impatto con il terreno.
-Sei tu quella che non sa giocare!- Rispondeva Scorpius che era atterrato sul campo con il suo regale di dietro facendo ridere tutti, soprattutto i Grifondoro che nonostante avessero perso erano felici come quando festeggiavano la Vittoria della Coppa delle Case.
I compagni avevano provveduto a staccare il loro Capitano dalla nuova Cacciatrice ed Albus si premurò di accompagnare sua sorella in infermeria mentre Scorpius fu scortato in Presidenza dalla McGranitt. Quel litigio costò molto caro ai due.
***
La notte era calata attorno al grande Castello di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ma le urla che da ore echeggiavano in infermeria non cessavano.
-Stia ferma signorina. Abbiamo quasi finito.-
-Sono ore che mi ripete la stessa cosa Madama Chips!- Rispose secca Lily con i nervi a fior di pelle. A causa del caratteraccio della ragazza, la donna era stata costretta ad utilizzare funi magiche per costringere la sua paziente a star distesa su uno dei letti dell’infermeria.
-Vede, lei, come in passato suo padre, ha una predisposizione per gli incidenti durante le partite di Quidditch.- Spiegò Madama Chips prendendo un unguento puzzolente dal comodino di fianco al letto.
Lily evitò di rispondere, ma la sua mente gridava vendetta, appena avrebbe visto Scorpius Malfoy per lui non ci sarebbe stata più pace, lo giurava sulla cosa che aveva più cara.
Ma qual era… la sua famiglia? Il suo gatto? I suoi vestiti? I suoi ingredienti rari per le pozioni?
Ci pensò un attimo e solo in quel momento constatò che la sua famiglia, era la cosa più cara. Albus, suo padre, sua madre Ginny e si anche James, era suo fratello e gli voleva bene, anche se mai l’avrebbe ammesso.
Il suo atteggiamento distaccato e snob era solo un modo per preservare il suo cuore dalle sofferenze che i sentimenti portano.
I sentimenti rendono deboli e manovrabili e mai Lily sarebbe stata debole, mai avrebbe abbassato la guardia.
Abbassò lo sguardo e sospirò.
Il suo cuore non avrebbe mai sofferto per amore, che fosse quello per la famiglia o quello per un ragazzo, mai avrebbe sofferto. Se l’era ripromesso quando da piccola aveva assistito al pianto di zia Fleur quando con lo zio Bill le cose non andavano bene.
Aveva continuato a sostenere la sua teoria ogni volta che vedeva una ragazza piangere nei bagni dopo essere stata usata e lasciata come qualcosa di vecchio e sgualcito. Con lei nessuno si sarebbe comportato così, lei si sarebbe vendicata. Come ora si sarebbe vendicata di quel cretino di Scorpius Malfoy.
-Lily, posso?- Disse una voce che riconobbe come quella di suo padre.
-Che ci fai qui?- Chiese stupita sollevandosi con i gomiti sul letto per osservarlo meglio.
-La preside ci ha chiamati per lo scontro.- Disse Harry avvicinandosi al letto dove Lily era distesa.
Lily sbuffò.
-Ah, quello.- Rispose poi.
-Quale è la punizione?- Chiese Lily distendendosi di nuovo sul letto.
-Pulire l’infermeria, la sala trofei e la biblioteca senza magia.- Rispose lui accigliato.
Lily deglutì.
-Ma così le mie unghie si scheggeranno!- constatò passando lo sguardo sulle mani che ancora risultavano perfette.
-Immagino di si, ma ci sono sempre i guanti in lattice.- Rispose Harry aprendosi in un sorriso.
-Harry.- Disse un’altra voce a lei cara – La McGranitt ha detto senza magia e senza aiuti, quindi laverà e pulirà tutto ciò che le verrà ordinato senza guanti e senza Bacchetta.-
Ginny Weasley, sua madre, si avvicinò.
-Così la prossima volta che decide di scagliare Incantesimi sui suoi compagni, ci penserà due volte.- Aggiunse.
-Io mi sono solo difesa.- Rispose la ragazza
-Può essere Lily, ma quando si è sopra una scopa, a metri e metri d’altezza anche una folata di vento è pericolosa, un’Orcovolante può essere letale. Per fortuna Malfoy è stato abile a scansarla se no sarebbe potuta succedere una tragedia-. Disse Ginny guardando severa la figlia.
-Ma quale tragedia, fa finta!- Rispose la rossa accalorandosi.
-Basta Lily, tua madre ha ragione.- Lily spalancò la bocca. Suo padre non le dava ragione. Non le credeva e tutto per colpa di quel demente biondo.
-Poteva succedere qualcosa di grave e la colpa sarebbe stata la tua, nessuno ha visto o sentito il giovane Malfoy scagliarti maledizioni tali da farti cadere dalla scopa, cosa che tu invece hai fatto.- Continuò Harry.
-Mi stai dicendo che hanno punito solo me?- Chiese Lily puntellandosi di nuovo sui gomiti.
-No anche lui è stato punito per le cose che ti ha urlato dietro alla fine della gara, cose che farebbe meglio a non ripetere davanti a te se ci fossero testimoni.- Aggiunse Ginny guardando negli occhi la figlia.
Lily mosse il capo e un timido sorriso di assenso le si stampò in viso.
-Ora, devi riposare.- Disse Harry dandole un leggero bacio sulla tempia seguito a ruota da sua moglie.
-Ci sentiamo via gufo.- Disse Harry.
-Fai la brava.- Aggiunse Ginny uscendo subito dopo dall’infermeria.
Rimase ore ferma a guardare il soffitto, quella notte non aveva sonno si rigirò piano nel letto cercando di non fare leva sul braccio ferito e poi la vide. L’ombra di qualcuno che, in piedi davanti alla porta, la stava osservando. A dire la verità sembrava far da guardia al suo letto.
Scosse la tenda che le dava un po’ di privacy, pensando che fosse Albus, magari James, forse Rose era venuta per scusarsi per i bolidi o Mimi e Zaya anche se erano passate subito dopo i suoi genitori, ma mai si sarebbe immaginata di trovarsi lui di fronte, a quell’ora tarda della notte, nemmeno nel peggiore degli incubi.
-Che vuoi?- Disse con tono duro marcando l’ultima parola con tutto il disprezzo possibile.
Scorpius fece due passi verso il suo letto, guardando la candida camicia da notte della ragazza, tanto sottile da lasciar intravedere il reggiseno rosa cipria. La ragazza si affrettò a coprirsi con la coperta.
-Scusa.- Disse, guardando Lily negli occhi e abbassando leggermente il capo pronto a sentirsi riversare sopra mille e mille insulti.
-No. –Rispose Lily con lo stesso tono.
-Cosa “No”?- Chiese atono Scorpius, sedendosi sulla sedia di fianco al letto.
-Non ti scuso.- Ripeté la ragazza seguendo con lo sguardo il biondo Serpeverde.
Il biondo la guardò stranito, ma non continuò.
-Hai ragione, ora è meglio che vada. Il coprifuoco è saltato da ore.- Disse alzandosi e cominciando ad avviarsi con il proverbiale passo verso la porta
-Malfoy.- Lo chiamò Lily afferrandogli un braccio con la mano buona.
-Si?- Rispose lui girandosi.
-Ricorda, d’ora in poi per te sarò morta, non osare mai più rivolgermi la parola se non comunicarmi nuovi schemi, o il cambiamento dell’orario degli allenamenti-. Spiegò lei lasciandogli il braccio e abbassando gli occhi.
-Quindi non lasci la squadra?- Chiese stupito.
-E perché dovrei? Non penserai che le tue urla e le tue critiche mi facciano cambiar opinione su questo sport. So di essere brava, solamente tu non te ne sei accorto.- Disse veloce sollevando anche un po’ la voce:- Dovresti occuparti e allenarti maggiormente sul tuo ruolo, invece, di prenderti la briga di sindacare tutto ciò che faccio.-
-Io…- Mormorò Scorpius.
-Non mi interessa Malfoy. Ora esci, prima che chiami l’infermiera o peggio ancora Gazza.- Scorpius la guardò storto ma non volle metterla alla prova, con Lily Potter non si scherzava questo l’aveva capito bene quel giorno.
Da quella sera incominciò la loro guerra fredda. Una guerra che fece male sia a lui che a lei ma che durò per tantissimo tempo.
FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE,
Io intanto vi mostro chi sono i protagonisti della storia....
per Lily ho scelto.
per Scorpius
ditemi che ne pensate ciao da mikilily.
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