mercoledì 28 dicembre 2011

-La Nuova Vita- 1.


1.    
Ferma, prima di spiccare il volo.

Sono un peso per me stessa
sono un vuoto a perdere
sono diventata grande
senza neanche accorgermene.

Il silenzio della sua stanza da letto sembrava irreale, nemmeno una mosca si sentiva volare e avvolta nella più totale oscurità, Hermione, pensava alla sua vita.
Tutta la sua vita.
L’infanzia spensierata e giocosa aveva lasciato posto alla maniacale dedizione allo studio. Quando all’età di undici anni ricevette la lettera proveniente da Hogwarts, la sua vita mutò inesorabilmente.
Lasciò Londra, i suoi adorati genitori e la sua vecchia vita, per un’altra magica e piena di pericoli. Un mondo nuovo, una vita diversa e una Hermione totalmente opposta alla vecchia e spensierata bambina che sognava di diventare scrittrice.
 L’impatto con la magia la cambiò.
Il suo nascere babbana influì in questo cambiamento, mise impegno, caparbietà e dedizione per diventare la studentessa più brillante della scuola, l’istruzione e i libri divennero il suo principale interesse. Oltre allo studio Hermione affrontò varie prove in quegli anni, grazie soprattutto alla predisposizione dei suoi più cari amici nel finire nei guai.  
Harry Potter, il ragazzo che è sopravvissuto e Ron Weasley, fin dal primo anno l’avevano portata a compiere imprese sensazionali, l’incontro con un cane a tre teste il primo anno, l’avvenuta pietrificazione ad opera di un basilisco nel secondo, il volo su un ippogrifo al terzo per salvare l’innocente padrino di Harry, la paura e lo sconforto per il ritorno di lord Voldemort nel quarto anno, la battaglia al ministero della magia al quinto, la morte di Silente ad opera di un altro insegnante nel sesto e infine il viaggio alla ricerca degli Horcrux con i due inseparabili amici.
Quell’anno fu difficile per Hermione, lasciò la sua famiglia cambiò loro la memoria e viaggiò come una nomade cercando e scappando alla ricerca delle anime corrotte di Voldemort.
L’abbandono di Ron fu straziante già ne era innamorata o almeno così credeva, quando ritornò, per lei, fu come ritrovare un pezzo di se stessa. Scambiò quelle sensazioni con qualcosa di grande, immenso, ma erano illusioni, pure illusioni.
Era cresciuta in fretta, aveva presto lasciato i giochi da bambina, non si era occupata della sua vita ma solo di quella degli altri, lo studio era più importante del suo cuore. Aiutare il suo migliore amico a distruggere il male del mondo magico era di vitale importanza. Era più importante di se stessa, se si fosse fermata a riflettere, forse avrebbe capito che quello che successe dopo non era ciò che voleva.
E ora sono qui che guardo
che mi guardo crescere
la mia cellulite
le mie nuove consapevolezze
consapevolezze.
Si alzò dal letto, camminando a tentoni fino alla finestra che spalancò un attimo dopo. La luce la investì, ma dentro di se era ancora volta dall’oscurità.
Aveva detto, dopo tanti patimenti d’animo, a suo marito che non lo amava, che forse non l’aveva mai amato.
Aveva distrutto con quella frase la sua vita, la sua famiglia. Si era sentita meglio un solo minuto, quando aveva finalmente messo lei davanti a tutti, ma si era pentita un attimo dopo.
Ron, era rimasto spiazzato da quella frase non aveva urlato, non aveva nemmeno imprecato l’aveva guardata stupito e incredulo e dopo poco era uscito dalla porta di casa e non era rientrato per tutta la notte.
Aveva rotto il giocattolo, aveva spezzato la sua famiglia.
Dopo diciannove anni insieme aveva ammesso quello che il suo cuore sapeva da tempo e che per tanto tempo aveva celato. L’uomo che era cresciuto con lei, che da amico era diventato fidanzato e poi marito e che doveva conoscerla alla perfezione, non aveva avuto alcun sentore dei suoi turbamenti.
Aveva celato a tutti i suoi tormenti, nessuno sapeva che piangeva nel buio della sua stanza, nessuno sapeva come si sentiva il suo cuore quando suo marito la sfiorava pretendendo amore e passione.
Era un buono Ron, non si meritava una donna come lei al suo fianco, una donna priva di amore e vuota di sentimenti.
Una donna che fingeva di amarlo, ma che ora era giunta al capolinea non riuscendo più a guardarsi allo specchio, a guardare sua figlia e sorriderle dicendo che era colpa della cipolla se piangeva, non riusciva più a mentire né a se stessa né agli altri, Hermione.

quanto tempo che è passato
senza che me ne accorgessi
quanti giorni sono stati
sono stati quasi eterni.

Il tempo era trascorso veloce e lei era rimasta ferma, come spettatrice degli eventi. Dopo la guerra, la ricostruzione del mondo magico fu difficile, il lavoro occupava le sue giornate e il tempo da dedicare a se stessa era sempre meno. Non aveva tempo per guardarsi attorno e si accontentò, convinta di fare la cosa più giusta, di Ron.
Del caro, fedele, simpatico e innamorato Ron.
Avevano aspettato un po’ per sposarsi, Hermione aveva fatto carriera al ministero e dopo sei anni di fidanzamento e due di rodaggio erano nati in successione Rose e Hugo.
Le uniche cose di bello che fece nella sua vita.
I suoi figli erano diventati la sua unica ragione di vita, avevano curato il suo cuore. Erano le uniche cose che la legavano a lui, l’amore e la passione durò un lampo, l’amicizia ormai non riusciva a compensare il vuoto del suo cuore, anche le piccole cose la indisponevano ma i suoi figli tanto simili a quell’uomo con cui aveva diviso metà della sua vita erano e rimarranno per sempre le uniche persone che per sempre la legheranno a lui.

Quanta vita che ho vissuto
inconsapevolmente
quanta vita che ho buttato,
che ho buttato via per niente.
Aveva deciso che non poteva andare più avanti, aveva deciso che ora che i suoi bambini erano diventati grandi, ora poteva anche lei guardare la sua vita.
Cambiarla.
 Osservando il poco che aveva combinato, le rinunce e il vuoto emotivo che per anni l’avevano accompagnata decise di cambiare.
Ora voleva di più, voleva cambiare, voleva volare come non aveva mai fatto.
Aveva fatto il primo passo mesi prima quando chiese al ministro in persona un trasferimento a Washinton, un nuovo ministro della magia cercava una collaboratrice, la nuova avventura la stuzzicava e quello era per lei un banco di prova. Sola in un paese straniero sarebbe stato un incentivo per evolvere, lasciarsi alle spalle la triste vita condotta fino a quel momento.
Il secondo passo lo fece la sera prima quando comunicò a Ron che si sarebbe trasferita senza di lui, che era meglio prendersi una pausa. Ma lei non voleva pause, lei lo stava lasciando e lo capì anche lui, il suo viso incredulo, la mascella serrata, i suoi occhi umidi.
La sua storia era finita, la sua vita incominciava dalle macerie della storia con Ron Weasley.


sono un altra da me stessa
sono un vuoto a perdere
sono diventata questa
senza accorgermene.

Era diventata un’immagine sbiadita di se stessa, la donna combattiva, caparbia orgogliosa, tenace, non esisteva più era naufragata insieme a quella storia strampalata, quell’amicizia che aveva creduto amore e aveva trascinato fino a quel momento.
Aveva distrutto tutto per paura di ammettere che non amava l’uomo che tutti ritenevano quello giusto per lei, aveva paura di far soffrire le persone che amava portandole ora a soffrire il triplo per le sue debolezze. Aveva posto tutti di fronte alla verità buttando in piazza la sua vita.
Aveva ammesso che la sua vita era una farsa. Che il suo matrimonio era naufragato per colpe sue.
I giornali ci sguazzarono, due eroi magici, una famiglia all’apparenza perfetta si separava senza un reale motivo. Nessuno scandalo, nessun tradimento da parte di uno dei due coniugi, solo un contratto magico spezzato, una famiglia distrutta a causa della routine in cui la loro storia era precipitata.

ma non mi fermo più
mentre vado cercare
quello che non c’è più
perché il tempo ha cambiato le persone.
Il tempo aveva cambiato le persone, il tempo aveva cambiato lei.
 Ora non si accontentava più, ora sulla soglia dei quarant’anni voleva vivere come non aveva mai fatto, voleva conoscere il mondo aprire la mente, concedersi avventure.
Voleva vivere finalmente e voleva farlo senza Ron.
Erano passate settimane da quel giorno di fine agosto in cui aveva annunciato a suo marito la rottura della loro storia, di lì a un giorno sarebbe andata via.
Avrebbe preso in mano ancora una volta il grande baule che per anni l’ accompagnava nei lunghi viaggi e sarebbe partita. L’ultima cosa che fecero come coppia fu quello di accompagnare i loro due figli al binario 9 e ¾, salutò i suoi due tesori diretti a Hogwarts e guardandoli scomparire. Capì che era giunto il momento anche per lei di andare via.
Ron non la salutò nemmeno, mentre Harry e Ginny la strinsero forte, nonostante tutto, nonostante anche loro soffrissero per la sua decisione le erano stati accanto, avevano cercato di capire.
Avevano provato a capire le sue ragioni.
ma non mi fermo più
mentre vado cercare
quello che non c’è più
perché il tempo ha cambiato le persone.

Il tempo aveva cambiato anche lei, lei che era sempre stata dedita agli altri al loro benessere, aveva deciso per una volta di pensare a se stessa.
Aveva deciso che cambiare aria, lasciare Londra fosse una buona idea.
Città nuova, lavoro nuovo e vita nuova.
Lontano dal passato dall’uomo che per anni aveva condiviso il suo letto e che ogni volta che la guardava cercando di leggerla dentro riusciva a farla sentire sbagliata, sporca cattiva.
Si era incamminata solitaria verso casa, subito dopo aver sciolto l’abbraccio con Ginny e Harry, aveva preso il baule e dopo un rapido sguardo alla stanza che per anni l’aveva vista infelice, si smaterializzò.
sono un altra da me stessa
sono un vuoto a perdere
sono diventata questa
senza neanche accorgermene.
La sua vita incominciava da li, era stata per diciannove anni in pausa e ora a Washinton riprendeva a vivere.
Hermione apriva le ali per volare lontano.

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