giovedì 29 dicembre 2011

La vita nuova -2-

1. I tormenti di Draco Malfoy.


Se sei a terra non strisciare mai
Se ti diranno sei finito…non ci credere
Devi contare solo su di te
Uno su mille ce la fa.

La luce filtrava dalle tende bianche, in quell’assolata mattina di fine Agosto. Gli uccellini cinguettavano tranquilli incuranti dei mille pensieri negativi che un uomo, dai capelli biondi e sguardo severo faceva su di loro. Il cinguettio lo irritava, i rumori e la spensieratezza ultimamente lo mettevano di cattivo umore.
Tutto lo metteva di cattivo umore.
Stava seduto sempre nella medesima posizione dritta e scomoda nel suo grande studio nella villa di famiglia, osservava, senza guardarli veramente, pile su pile di documenti da firmare che lui incurante del tempo che passava lasciava li, sulla sua scrivania a prendere polvere. Da giorni, mesi, non c’era con la testa, analizzava, monitorava i suoi stati d’animo che cambiavano come i vestiti di Astoria in un’ora, e Astoria si cambiava spesso anche solo per prendere un te.
Ecco, Astoria Greengrass era uno dei cruci di Draco Malfoy, dopo l’anno sabatico che si era preso subito dopo la fine della guerra, l’aveva sposata acconsentendo al vecchio contratto che suo padre Lucius aveva siglato con il vecchio Greengrass quando ancora era in fasce. Non amava Astoria, la reputava una bella donna ma era tanto fredda quanto era bella. In comune non avevano nulla, fuorché Scorpius, il loro primogenito, il loro unico figlio.
Il loro matrimonio era una vera e autentica farsa, dopo la nascita del piccolo non avevano più condiviso niente né le vacanze che Draco faceva solo con Scorpius e i suoi amici di sempre Blaise, Pansy e Daniel loro figlio; né l’intimità che una coppia che sta insieme dovrebbe avere.
Il motivo per cui si sentiva strano e frustrato era suo figlio Scorpius. Si era ripromesso che suo figlio, non avrebbe mai sofferto che suo figlio sarebbe stato amato, coccolato quando era giusto e responsabilizzato. Si era ripromesso che per suo figlio ci sarebbe sempre stato, che non sarebbe stato un padre assente come il vecchio Lucius era per lui, che l’avrebbe spronato a migliorare ma non l’avrebbe umiliato nei momenti difficili che sicuramente un adolescente avrebbe vissuto. Si era ripromesso tante cose Draco, quando suo figlio venne al mondo quasi dodici anni prima e ora tutte le sue promesse erano svanite come la nebbia.
Aveva scelto una compagna inadatta per lui, una compagna che amava più gli abiti che il loro unico figlio. Una compagna che lo tradiva, come lui tradiva lei, solo che Draco lo faceva con più classe e discrezione e senza lasciare intoppi per strada. Dopo la nascita di Scorpius, Draco smise di fare sesso con Astoria, poiché l’agognato erede era arrivato. Astoria in quei lunghi diciannove fu per lo più usata come un bel sopramobile per abbellire il suo braccio ogni qualvolta una cena di gala o un ballo al Manor lo richiedeva, ma quando si spegnevano le luci, lui ritornava nel suo studio o a giocare con suo figlio e lei con la carta di credito tra le mani si smaterializzava in una delle rinomate boutique magiche, dove comprava oggetti extra lusso, con cui sopperiva la mancanza d’amore.
Quelle mancanze, col tempo l’avevano spinta tra le braccia di molti uomini. Uomini che Draco stesso si apprestava a congedare la notte successiva con un lauto gruzzolo, affinché, niente di quella notte di passione con sua moglie trapelasse sui giornali. Fino a un mese prima, quando Astoria con al fianco un moro che a occhio aveva metà dei suoi anni fece scoppiare la bomba che cambiò la vita dei Malfoy.
Era caduto già in giovane età, aveva sofferto e combattuto per ridare lustro al suo nome, aveva accettato compromessi aveva svolto mansioni non consone a un Malfoy, ma con il tempo era diventato un uomo importante, un uomo di rispetto ma da quel momento era cambiato tutto.
Astoria oltre a sperperare i suoi soldi tra abiti e scarpe, divertirsi alle sue spalle nei locali notturni di tutto il mondo aveva fatto un grande errore, era rimasta incinta e quello che aspettava non era certo un Malfoy.
Lo disse con tutta la famiglia riunita, c’erano anche i suoi genitori e Scorpius. Ricordò l’umiliazione e il viso contratto di Lucius quando sua moglie annunciò con il sorriso sulle labbra di aspettare un figlio da un altro uomo. Aveva impresso nella mente il pugno serrato di suo figlio mentre guardava Marcus, il nuovo compagno di sua madre, accarezzargli il ventre in un gesto tanto intimo che mai aveva visto fare e contrasse la mascella nell’osservare che lei lo accarezzava di rimando con una tale dolcezza che sembrava innaturale se si pensa che a suo figlio mai avesse donato un bacio.
Era umana solo con lui.
Draco rimase scioccato dal poco tatto di Astoria, mentre Scorpius si chiuse nel più totale silenzio e si sentì in colpa per aver donato a suo figlio una vita di merda e una madre senza cervello.
Il divorzio era l’unica cosa giusta da fare, Scorpius avrebbe sofferto la lontananza di sua madre ma si sarebbe premurato che almeno un mese durante le vacanze estive le avrebbe passate con lei e con quel deficiente con cui ora condivideva il letto.

Il passato non potrà
Tornare uguale mai
Forse meglio perché no, tu che ne sai
Non hai mai creduto in me
Ma dovrai cambiare idea


Si trovava a un bivio senza ritorno, un bivio che portava a due strade diverse la sua portava verso una nuova città, un nuovo lavoro e una nuova vita; quella di Astoria portava a un altro figlio, una nuova maturità, un altro compagno. Al centro stava Scorpius legato a suo padre ma preoccupato per sua madre e le sue fragilità. Forse aveva agito troppo in fretta doveva cercare di recuperare il rapporto con sua moglie, chiederle di abortire, no, quello non l’avrebbe fatto non era più quel genere di uomo senza scrupoli.
Aveva deciso di lasciare Londra e buttarsi in una nuova avventura, a Washinton si era da poco insediato un nuovo ministro della magia, lì ci sarebbe stato da lavorare sodo, avrebbe cambiato aria e scacciato i mille pensieri sulla sua disastrosa vita. Scorpius sarebbe stato lontano ma infondo era a Hogwarts lontano lo sarebbe stato comunque.
A Washinton abitavano anche Blaise e sua moglie Pansy, i suoi migliori amici. Ed era di amici che aveva bisogno Draco, del lavoro che occupava la mente costringendolo a non pensare e dei suoi amici, così accettò il trasferimento nella capitale Americana.





Non ho barato né bluffato mai
E questa sera ho messo a nudo la mia anima
Ho perso tutto ma ho ritrovato me

Doveva riprendere in mano la sua vita doveva capire cosa voleva fare da grande e forse senza più obblighi, poteva finalmente ritornare a vivere come mai aveva fatto.
Addio Londra.
Addio Astoria e addio matrimonio combinato, addio a tutto quello che era stato da quarant’anni a questa parte.
Addio vecchio Draco.
Si alzò e si diresse verso la finestra, tra meno di un due giorni avrebbe cambiato aria, avrebbe accompagnato suo figlio alla stazione per prendere il treno diretto a Hogwarts avrebbe affrontato per l’ultima volta la farsa della famiglia felice e poi finalmente si sarebbe tolto quei panni e avrebbe ripreso a vivere. Finalmente.
Washinton sarebbe diventata per lui la sua rinascita, avrebbe cancellato in un solo colpo chi era stato e chi era, avrebbe conosciuto gente nuova e forse, se era fortunato, avrebbe incontrato anche una donna da amare. Una donna degna di stargli accanto.



Uno su mille ce la fa
Ma quanto è dura la salita
In gioco c’è la vita



In questa nuova avventura, Draco riponeva speranze e aspettative ma mai si sarebbe aspettato di ricevere così tanto.
Ma questo lo scopriremo in seguito.

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