martedì 17 aprile 2012

La Nuova Vita-20-


20- L’aiuto inaspettato.

Quando suo marito se n’era andato e con lui, il più piccolo dei suoi figli, era crollata a terra, sua figlia Rose era subito corsa in suo aiuto.
 L’aveva aiutata ad alzarsi e accompagnata in camera, le aveva tolto le scarpe con delicatezza, sfilato l’abito e messo la camicia da notte quella rosa con i fiori che le stava tanto bene, poi l’aveva fatta sdraiare.
 Anche Rose si era stesa sul letto accanto a sua madre, stringendola forte, cercando di fare le veci di madre, pur essendo solo una ragazzina.
Poi quando si era addormentata, era scesa in cucina per preparare la cena, nulla di elaborato: una zuppa e della carne stufata con patate.
Quello era il massimo che la piccola e dolce Rose Weasley era riuscita a fare e gli occhi ambrati di sua madre la ringraziarono per questo.
Mangiarono sul letto, lentamente senza dire nulla. Prima la zuppa e poi lo stufato, concluso il pasto, la piccola Rose si alzò dal letto e porto i piatti giù nella cucina.
Risalì subito dopo aver lavato i piatti con abbondante acqua e detersivo, il metodo babbano era l’unico che poteva utilizzare poiché ancora non era maggiorenne. Quando ritornò nella ex stanza dei suoi genitori, rimase un poco davanti alla porta a osservare sua madre.
Non l’aveva mai vista in questo stato, pensò la giovane Grifondoro, nemmeno l’estate prima, quando aveva lasciato suo padre o quando la nonna Molly era venuta per chiedere spiegazioni per l’accaduto.
Mai, nemmeno un cedimento, nemmeno una lacrima erano scesa dagli occhi della perfetta Hermione Granger. Davanti a lei e Hugo, sua madre non si era mai mostrata debole, mai triste.
Sorrideva mentre la sua famiglia andava a rotoli.
-Domani-. Disse sua madre ridestandola dai suoi pensieri.
-Devo lavorare-aggiunse.
-Mamma- la riprese preoccupata Rose, facendo un passo verso il letto in cui la donna si trovava.
-Non posso fermarmi, piccola- aggiunse Hermione. – Tuo fratello non tornerà da me se lo faccio- disse infine.
-Hugo è un cretino- disse con astio Rose.
-No, replicò sua madre, - si lascia solo influenzare dai rancori del passato e non vede nel giovane Malfoy, un ragazzo come lui. Preferisce associare a Scorpius, il rancore e l’odio, quello che tuo padre e i tuoi zii gli hanno raccontato da piccolo, quando parlavano di Draco-.
-Ma il signor Malfoy non è cattivo, non lo è più- disse Rose.
Hermione rimase spiazzata.
-Scorpius adora suo padre, ne parla bene con lui è buono al contrario di...sua madre-aggiunse con rabbia Rose.
-Oh bene-, disse Hermione sedendosi sul letto.
-Mia figlia conosce bene il giovane erede dei Malfoy-aggiunse Hermione, cercando di scacciare dalla mente quello che era successo poche ore prima. Cercava di non pensare al piccolo Hugo.
-Mamma, siamo amici e nulla più- rispose piccata la ragazza.
-Ah sì, lui lo sa-la rimbrotto Hermione con il suo solito fare sacente.
-Certo che lo sa, a lui interessa...- Rose si bloccò di colpo.
-Lily, giusto?- l’anticipò Hermione.
-Si- rispose piano la giovane.
-Sei triste per questo?- chiese ancora la Granger.
-No. Io voglio bene a Scorpius ma come amico e non sono interessata a lui. Il nostro rapporto è come quello che tu hai con zio Harry- aggiunse sua figlia.
-Capisco-disse Hermione aprendo le braccia nelle quali Rose si buttò.
-Quindi non c’è nessuno che ti ha rubato il cuore?-chiese ancora Hermione.
-Si, ma non voglio parlarne- disse la ragazza.
-Va bene- rispose sua madre.
-Mi passi il telefono, per favore?- chiese Hermione.
Rose, si stupì della richiesta di sua madre. Quando stavano insieme a Londra non usava mai il telefono cellulare, quello era un mezzo per comunicare con lei quando si trovava a Hogwarts.
Rose però non fece domande prese il telefono sopra il comodino alla sua sinistra e lo passò a sua madre, questa lo accese e iniziò a scrivere.
Poi con uno strano sorriso schiacciò il pulsante Ok e attese. Dopo un attimo il cellulare suonò, sua madre lesta lesse sorridendo a ciò che l’intermediario misterioso le aveva scritto.
-Domani- disse poi, rivolgendosi a Rose,- puoi venire con me. Il mio collega non ha alcun problema ad accogliere anche te nella sua immensa casa- disse Hermione guardando sua figlia.
Dopo poco anche il cellulare di Rose, che aveva in tasca, suonò.
La ragazza prese tra le mani il piccolo cellulare rosa e lesse curiosa, poi rise.
-Bene domani mi toccherà dare ripetizioni a Scorpius con divinazione. Cavolo è un disastro, peggio di te- disse sbuffando Rose.
-Piccola impertinente- rispose sua madre stringendola forte.
Hermione stringendo sua figlia tra le braccia trattenne le lacrime, aveva Rose, ma ora chi stringeva il suo piccolo Hugo.
Il suo ex marito Ron, no ne era certa era Molly ad occuparsi di suo figlio non certo suo padre lui senza alcun dubbio stava cercando un modo per toglierli anche Rose.
***

Hermione Granger, la mattina seguente si alzò con una forza che pensava aver dimenticato.
Si preparò al meglio, indossando il suo miglior tailleur regalo della cara Pansy, si truccò leggermente e mise le scarpe rosse altissime.
Rose entrando nella stanza della madre rimase scioccata.
-Sei bellissima- disse la ragazza.
-Smettila di adularmi!- rispose Hermione, mettendosi un leggero strato di rossetto sulle labbra sorridendo poi verso sua figlia.
La ragazza rimase un attimo assorta nei suoi pensieri; per suo padre non l’aveva mai vista vestirsi in quel modo, forse ...
No, non poteva essere, sì rispose la ragazza scuotendo il capo.
-C’è qualcosa che non va Rose?- chiese sua madre che ora si trovava davanti alla ragazzina.
-No nulla- rispose prontamente. –Ho preso un po’ di libri anche se Scorpius ha detto che ne ha in abbondanza ma sai non mi fido mai, ne di lui ne di Albus hanno sempre la testa da un’altra parte-disse Rose menzionando la testa tra le nuvole dei suoi migliori amici.
Hermione rise divertita.
-Immagino- aggiunse.
La ragazzina la guardò storta ma non replicò, seguì davanti al camino e prese un po’ della polvere magica da un sacchetto.
-Vai prima tu- disse Hermione- ricordati di specificare...-
-Lo so Mamma- rispose Rose – buttandosi la polvere sopra ed entrando subito dopo nel camino,
 –Malfoy Manor- urlò e un vortice la risucchiò. In un attimo si ritrovò davanti a tre persone che la guardavano. Tutte e tre bionde.
Scorpius rideva divertito alla vista di Rose ricoperta di cenere, Draco, suo padre rimase esterrefatto dalla goffaggine della ragazza: Il gene Weasley colpiva ancora.
Narcissa, l’unica donna, l’aiutò ad alzarsi nel momento in cui anche Hermione fece il suo ingresso, lasciando tutti e tre senza parole.
 Scorpius la guardò un attimo, aveva notato che la mamma della sua amica era bella e dallo sguardo di suo padre non era il solo ad averlo notato, quella che più lo sorprese era sua nonna che invitò le due Weasley a un rapido giro della casa lasciando Draco e Scorpius imbambolati davanti al camino.
***
Dopo che Narcissa fece fare un giro ampio alle due ospiti portandole sia nell’immenso giardino, sia nella bellissima e ricca biblioteca si congedo, lasciando Rose nelle mani di Scorpius che già disperato aveva aperto il libro di divinazione e Hermione venne condotta nel grande studio di Draco.
-Tua madre è una forza- disse Hermione, appena si era chiusa la porta.
-Ha tanto da dire, immagino che vivere qui da sola da quando non ci sei sia un po’ noioso-aggiunse la Granger.
-Bè ha sempre mio padre con cui parlare- rispose Draco.
-Potter non te l’ha detto l’hanno levato da Azkaban e sta qui non può uscire per nessuna ragione e ogni giorno viene un auror, tuo cognato per essere precisi?-concluse il Biondo aprendo le carte che Hermione li aveva consegnato appena entrata.
-Mio cognato? Harry intendi- chiese Hermione stupefatta, come mai nessuno le aveva detto nulla.
-Già- disse Draco poggiando con eleganza la schiena nella sua pregiata poltrona di pelle nera.
-capirai il motivo per cui non è venuto ad accoglierti-disse ancora guardando il viso della donna davanti a lui.
Bella, elegante e decisamente sexy.
Quanto la desiderava si trovò a pensare Draco, soffermandosi per diverso tempo a contemplare quelle rosse e carnose labbra.
-Immagino- rispose.
-Ron- disse ancora Hermione sedendosi sulla poltrona di fronte alla scrivania nella quale Draco la stava osservando.
-mi ha portato via Hugo- disse tutto d’un fiato.
 Il biondo sgranò gli occhi incredulo.
-Cosa aspettavi a dirmelo-disse l’uomo.
-Non capisco...-cercò di ribattere Hermione spiazzata dal modo in cui Malfoy aveva appreso la notizia. Sembrava preoccupato, forse era preoccupato per lei. Infondo, erano diventati amici anche se lei sperava...
-Chi lo sa?- chiede Draco alzandosi di scatto.
-Io, Ron, Rose e Hugo- disse Hermione stringendo le mani l’una all’altra, cercando di non apparire tesa, mettendosi una maschera come quella mattina, ma era un fascio di nervi e sapeva che non avrebbe retto ancora per molto tempo.
-Credo i suoi genitori, immagino che l’abbia condotto li- enunciò abbassando il capo.
-Perché te l’ha portato via?- chiese infine Malfoy.
 Hermione prese un grosso respiro e poi prese a raccontare quello che era accaduto tra lei e il suo ex marito.
-L’ho rimproverato per quello che ha fatto a tuo figlio e Ron mi è andato contro. Così beh, abbiamo litigato . Da quando sono rientrata dagli Stati Uniti non facciamo che litigare e questo, credo sia un modo per farmela pagare. L’ho lasciato e gli ho detto che non lo amo e che non intendo tornare con lui. Mai più-raccontò Hermione.
-Hugo ha scelto lui-disse tristemente Hermione ricordando cosa era successo non meno di una sera prima.
-Ron ha detto che sono una cattiva madre che penso a me e che i giudici gli danno ragione-aggiunse sull’orlo delle lacrime.
-Giudici? Vuole andare davanti ai giudici-chiese Draco sbalordito dalla stupidità del rosso Weasley.
Hermione deglutì.
-Così ha detto, ma Ron non è cattivo non farebbe...-cercò di ribattere Hermione ma un’occhiata di Draco la freddò.
-Granger, le persone cambiano- disse Draco – dovresti prendere contatto con un legismago che ti rappresenti –concluse il biondo.
-Non conosco nessuno- disse – quelli che conosco sono amici e li metterei in imbarazzo- aggiunse mordendosi il labbro.
Draco chiuse gli occhi e reclinò il capo ponendo una mano sulla fronte.
-Io conosco il miglior Legismago del mondo magico-disse il biondo,
-Sarà difficile convincerlo, soprattutto a venire a Londra.
Da quando è finita la guerra non ci mette piede, diciamo che è rancoroso verso il nostro paese- enunciò ancora Draco.
-Tu puoi convincerlo?- chiese Hermione.
-Io- rispose subito il biondo, -No, Granger, io non posso, ma tu si-aggiunse.
-Non ti seguo- disse infine la Granger.
-Blaise è il miglior avvocato che conosco- disse infine Malfoy.
-Per convincerlo basta che tu ti fidi di lui e il gioco è fatto-concluse il ministro.
-Blaise Zabini , intendi? Chiese Hermione scettica.
-Già-rispose Draco, - devi solo fargli capire che ti fidi di lui-aggiunse ancora Draco.
-è troppo facile- rispose Hermione.
-Dici? Io non credo, se Hermione Granger si affida a un ex Serpeverde per avere la custodia dei suoi figli non è certo una cosa semplice. Blaise ama le sfide e nella vita non ha mai sbagliato-
Hermione osservò il discorso di Draco e notò l’inclinazione della voce quando pronunciò la parola “sbagliato”.
-Grazie Draco per il consiglio- disse infine Hermione.
-Prego- rispose lui guardandola un po’ troppo, cosa che anche Hermione notò divenendo rossa.
-Quando puoi mettimi in contatto con Zabini- disse la Granger abbassando lo sguardo, riportando l’attenzione sulle mille grane che affliggevano il mondo orientale e che loro due: ministri del dipartimento cooperazione internazionale, dovevano risolvere.
-Ti farò chiamare domani stesso- disse Draco,- così forse riusciamo a fare un regalo a Pansy e ricongiungiamo una famiglia- disse Draco.
-Sta ancora a Londra?-chiese perplessa Hermione.
-Già, mia madre l’ha invitata per Natale. Mi farebbe piacere venissi anche tu- disse Draco inumidendosi le labbra mentre con fare indifferente sfogliava dei documenti.
-Devo chiedere a mia figlia-disse Hermione non riuscendo a trattenere un sorriso.
-Certo, spero che Rose sia magnanima e mi regali la presenza di sua madre a Natale- disse tutto d’un fiato Draco mandando definitivamente KO il cuore di Hermione

La mattinata corse via veloce, i due ripresero a lavorare e non toccarono più l’argomento. Ogni tanto si guardavano, ma era no solo veloci sguardi d’intesa.
Nessuno gli disturbò fino a pomeriggio inoltrato quando fu Narcissa Malfoy a portare loro il pranzo.
-Avete molto lavoro arretrato- disse la lady entrando dell’immenso studio del figlio distogliendo così l’attenzione dei due dai fogli.
-si madre, purtroppo questa è una grande grana e dobbiamo lavorare ininterrottamente-
-Mi scuso per il pranzo-disse Hermione imbarazzata, alzandosi di scatto ed aiutando Lady Malfoy con il vassoio.
-Non si preoccupi signora Granger. I ragazzi hanno mangiato e ora giocano nel parco-.
-Grazie- rispose Hermione imbarazzata.
-Spero che venga per il pranzo di Natale. Rose ha detto che non andrete a casa dei Weasley- Hermione divenne rossa come un peperone.
-Si. Madre, le ho già fatto l’invito sta a Rose decidere-
-Oh bene allora vi metto in conto- disse una raggiante Narcissa Malfoy.
-Ora vi lascio lavorare in pace- aggiunse scomparendo dallo studio in un lampo.
-Piaci a mia madre- disse Draco divertito, osservando Hermione con attenzione.
-Bene –rispose Hermione, - non è da tutte piacere a donne intelligenti e di classe- . Concluse la Granger e Draco non riuscì a trattenersi dal gongolare a tale risposta.
Quella donna era veramente il massimo, forse avrebbe dovuto buttarsi alla sua conquista ma ora con i mille problemi che Ron Weasley le stava creando, lui sarebbe stato un’altra arma nelle mani del rosso.
Poteva solamente aiutarla e farle sentire il suo appoggio, sperando di conquistare il suo cuore.

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