giovedì 5 gennaio 2012

COME CENERENTOLA- Cap.31

31- Scontro tra Titani -I Parte-

Erano passati due giorni dalla scarcerazione di Draco e ormai mancava poco all’udienza. Tutto era pronto, i testimoni erano stati avvicinati, alcuni documenti preparati e con l’aiuto di molti conoscenti e amici, Hermione, era riuscita ad aggirare la fitta ragnatela di omertà che Harry aveva ideato per isolarli.
 Infatti, da giorni la Gazzetta del Profeta non faceva che screditare sia Draco, ma quella non era certo una novità, che Hermione.
 Ormai per tutti era diventata un’arrivista che per la fama, che il nome Malfoy poteva darle, si era venduta cancellando in un solo istante gli ideali per cui da giovane aveva combattuto.
Questo faceva soffrire la ragazza che cercava in tutti i modi di mascherare la sua tristezza di fronte agli altri, soprattutto al suo compagno, anche se per Draco era come un libro aperto. Le era talmente entrata dentro che riusciva a capire cosa la rendeva felice e cosa no ed era per questo che si premurava di farla sentire sempre amata e protetta.
Logicamente non fu il solo a dimostrare solidarietà ad Hermione, soprattutto quelli che la conoscevano bene come i Weasley e Andromeda Tonks non si lasciarono incantare dalle parole della Gazzetta ed espressero il loro appoggio alla ragazza e alla causa.
-Non vedo l’ora che tutto questo finisca- disse sedendosi sul divano di pelle nel grande studio del Manor.
-tutti lo vogliamo Draco- rispose Hermione sollevando solo un attimo lo sguardo verso il biondo per poi riprendere a consultare la pila di documenti sulla scrivania in mogano.
-dovresti fare una pausa, lo sai?- disse ancora il biondo alzandosi con infinita calma per poi dirigersi verso la scrivania dove la ragazza stava seduta. S’avvicinò felino alla schiena della Granger, prendendo poi a massaggiarla delicatamente.
Hermione abbozzò un sorriso e socchiuse gli occhi sentendo il contatto delle sue dita lunghe e calde sul collo.
-vuoi che faccia una pausa o la vuoi fare tu la pausa?- chiese sottovoce, ma abbastanza forte da farsi sentire dal biondo, che respirò maliziosamente prima di riprendere a parlare.
-voglio farla con te la pausa- disse inchinandosi appena sussurrando quella frase all’orecchio della ragazza che fu percorsa un lungo brivido su per la schiena.
-ci sono un bel po’ di persone che lavorano nell’altra stanza- disse Hermione.
-ma noi siamo maghi Granger, un Colloportus e nessuno ci disturberà-rispose sornione ammiccando alla sua bella fata.
-ma che vi salta in mente non vorrete veramente fare del sesso qui?- disse il ritratto di avo Malfoy distruggendo l’atmosfera che si era creata tra i ragazzi.
Una smorfia di disapprovazione si disegnò sul viso di Draco, mentre Hermione sorrise e alzandosi accarezzò il viso del biondo.
-tra mezz’ora in camera- disse sussurrando sulle labbra del biondo che per un secondo rimase spiazzato e poi ghignò osservando la sua bella fata uscire dal grande studio del manor.
Si era proprio la donna della sua vita.
***
L’atteso giorno era arrivato, l’ansia quella mattina al manor si tagliava col coltello. Blaise e Ginny erano arrivati per la colazione ma nessuno mangiò niente causa lo stomaco chiuso.
Draco, all’apparenza era tranquillo, ma era un bravo attore, lo era sempre stato e quella mattina non faceva altro che rimettere i vecchi panni del ragazzo di ghiaccio per sei anni si aggirava nei corridoi freddi di Hogwarts. Hermione, invece era più pallida del solito e non si staccava mai dalla sua preziosa 24 ore, dove riponeva tutto il materiale che le sarebbe servito per l’udienza.
Anche Tibly, l’Elfa domestica era ormai sull’orlo di una crisi di nervi, correva febbrile da una parte all’altra, si raccomandava con tutti e ogni secondo si avvicinava a Draco e con una scusa più assurda dell’altra lo abbracciava.
-sono le otto e un quarto- disse Blaise rompendo il silenzio.
Draco mugugno impercettibilmente, mentre Tibly fece uno stridulo urletto dei suoi.
-Tibly basta- disse il biondo.- ti ordino di smetterla di comportarti cosi- l’Elfa sgranò gli occhi ed abbasso il capo sconfitta. Pianse silenziosamente quando li vide uno a uno scomparire dentro il camino diretti al ministero, l’ultima ad andare fu Hermione che si fermo un attimo girandosi verso l’esserino.
-Lo riporterò indietro, non temere Tibly- l’Elfa sospirò sonoramente prendendo tra le mani un fazzoletto tutto lavorato su cui prima si asciugò le lacrime e poi il naso. Hermione non indugiò ancora si girò ed entro anche lei nel camino.
-Ministero della magia Londra- urlò inalando un po’ di cenere, il viaggio con la polvere magica durò un secondo e già i suoi piedi toccarono terra.
-dove cavolo ti eri cacciata- disse un’agitata Ginny con i capelli sconvolti pallida in volto.
-stavo dando alcune direttive a Tibly- rispose la Granger voltandosi per cercare Draco ma attorno a lei c’era solo Ginny e Blaise.
-Draco?- chiese preoccupata nel vedere le facce sconvolte degli amici.
-dietro le sbarre Granger, proprio dove deve stare un mangiamorte assassino come lui- la voce giungeva dalle sue spalle ed era riconoscibilissima per Hermione.
Harry Potter, avanzò con passo veloce e leggero, la ragazza si girò ad osservarlo: i capelli nel tempo erano sempre indomabili ma qualche ciuffò bianco spuntava dalla nera chioma, gli occhi verdi erano diventati più duri, cattivi e l’espressione irrisoria che aveva stampata in viso non faceva altro che accrescere il disprezzo che ora provava per lui, quello per cui un tempo si era battuta, quello per cui avrebbe sacrificato la sua stessa vita, ora voleva distruggere la sua e quella dell’uomo che amava.
-sai Granger, sei stata coraggiosa. Molte l’avrebbero abbandonato subito ma tu sei sempre stata troppo orgogliosa per lasciare le cose a metà.- disse avanzando ancora un passo, mentre dietro di lei sia Blaise sia Ginny si avvicinarono facendole da scudo.
Hermione, avanzò un passo per niente intimorita dalle parole dell’eroe magico, tutto sembrava fermarsi e molti lo fecero veramente.
-non mi fai paura Harry il tuo castello di menzogne crollerà e tu con lui-
-ah, ah, ah, sei troppo divertente Granger. – disse il salvatore del mondo magico assottigliando lo sguardo, osservando bene la sua ex migliore amica,
-troppo divertente. Ti avrei risparmiato un’umiliazione ma tu insisti, non demordi e quindi- disse sferzante- mi costringi a distruggerti insieme a quel fallito da cui ti fai scopare-.
-stai attento Potter-.
-ah, ah , Zabini se fossi in te mi preoccuperei di sapere se quello che questa- indicando con macerato disgusto Ginny- ha veramente in grembo è tuo figlio o quello di qualche altro che si è portata a letto- Ginny non aspetto nemmeno un secondo inflisse a Harry un sonoro schiaffone. Il moro non disse niente ma sorrise.
-ridicoli. Oggi sprofonderete tutti nel fango-li minacciò a denti stretti e occhi spiritati. Harry Potter lanciava il guanto di sfida e non attese molto perché il guanto fu afferrato al volo.
-Oggi Potter l’unico che sprofonderà nel fango sarai tu e la tua insolenza. Ricorderai questo giorno come la tua fine, la fine dell’eroe magico- disse Hermione girandogli le spalle e incamminandosi verso l’aula in cui si sarebbe svolta l’udienza seguita a ruota da Blaise e Ginny.

SPAZIO AUTRICE...
questo è l'inizio del capitolo centrale della storia...preriamo vi piaccia.
un bacio a tutte e buon'epifania a tutti.

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