34.La verità della McGranitt.
Riportare la calma nell’aula fu molto difficile, Harry Potter l’eroe magico aveva in partica combinato un vero casino. La sua testimone, Pansy Parkinson aveva perso la memoria a causa dell’incantesimo che l’eroe magico le aveva scagliato contro quando aveva rivelato di essere stata corrotta dal grande salvatore del mondo.
Draco Malfoy, l’imputato era stato ferito ma ora era fuori pericolo, Hermione il suo avvocato, nonché la sua compagna, era stata quasi presa in ostaggio da quel pazzo di Harry e solo grazie all’intervento del Ministro in persona era riuscita a liberarsi e far così arrestare l’uomo.
Ginny ancora la stringeva stretta quando finalmente il giudice riprese la parola.
-Prego signori- disse il piccolo mago – accomodatevi. L’udienza riprenderà a breve- Hermione sgranò gli occhi incredula come potevano ancora sospettare di Draco, come osavano reputarlo colpevole dopo tutto quello che l’auror Harry Potter aveva fatto.
-vostro onore- disse con voce alta e fiera, - credo che l’imputato sia stato incastrato dal signor Potter non ci sono dubbi che sia innocente-proferì Hermione.
-non ci sono per lei, signorina Granger, ma qui- disse il presidente.
-non tutti la pensano come lei- facendo notare alla giovane avvocatessa che tutti erano ancora seduti nei loro banchi aspettando che l’udienza e il prossimo testimone facesse il suo ingresso.
Hermione livida di rabbia percosse tutta l’aula diretta al bancone, dove aveva lasciato i suoi appunti. Aprì la cartelletta con gesti meccanici e tolse alcuni fogli, lì esaminò con cura e subito dopo alzò nuovamente il viso verso il presidente del Wizengamot.
-Vostro onore, credo che ora tocchi a me chiamare un testimone- disse Hermione con un espressione dura in volto. Il mago annuì mentre un mormorio si propagò nell’aula.
-chiamo a testimoniare la professoressa Minerva McGranitt preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts- il silenziò calò sull’aula.
La professoressa McGranitt vestita con il suo miglior abito scozzese e l’inseparabile capello da strega si avviò con il suo passo spedito verso il pulpito, tutti gli occhi erano puntati su di lei. Fu invitata da un’auror a giurare sulla costituzione magica e subito dopo si accomodò sulla sedia in legno. Lì, i suoi piccoli occhi incominciarono a guardarsi intorno aspettando che la sua ex allieva, la sua preferita senza dubbio, iniziasse l’interrogatorio.
-prego- disse il presidente invitando Hermione a venire al centro dell’aula, la Granger fece un gesto del capo e si avviò verso il pulpito.
-Professoressa McGranitt- disse Hermione –potrebbe raccontarci tutta la sua verità su Draco Lucius Malfoy- chiese Hermione.
La professoressa mosse il capo, arricciando le labbra con faceva di solito e incominciò a parlare:
-Draco Malfoy è stato per sei anni mio alunno alla scuola di magia di Hogwarts. Serpeverde era la sua casa e per quello i nostri contatti si limitavano alle sole lezioni di trasfigurazione, fino a quando al sesto anno il professor Silente non mi convocò nel suo studio-.
Il silenzio avvolse l’aula, nemmeno una mosca volava, tutti ascoltavano rapiti le parole che l’anziana professoressa di Trasfigurazione diceva.
- Il preside convocò sia me, che l’allora professore di Difesa contro le Arti Oscure, Il professor Severus Piton- un mormorio concentrò la McGranitt che come ricordava Hermione odiava essere interrotta.
-Ci illustrò il suo piano per proteggere il giovane Malfoy, che quell’anno era stato invischiato da Voldemort per sopperire alle mancanze che Lucius Malfoy aveva fatto l’anno prima non riuscendo a portare a termine la missione della profezia svoltasi qui al Ministero della magia-. Il vecchio ministro Caramell si grattò la tempia nervoso ed abbassò la testa, ad Hermione quel particolare non sfuggì.
- Io, in realtà, non sapevo quello che il professor Piton e il professor Silente avevano pensato per salvare Draco, mi limitai a seguire le istruzioni.
Dovevo proteggerlo da alcuni suoi compagni, quelli come Tiger e Goyle erano vicini alle idee di Voldemort e osservavano ogni sua mossa riferendo ai loro padri se il giovane Draco parlava con noi e svolgeva il suo compito. Blaise Zabini era anch’egli in pericolo visto la sua amicizia con Draco e mi decisi a parlargli una sera in privato infliggendogli una punizione immeritata- Blaise sorrise a quel ricordo.
-Così scoprii che il signor Draco Malfoy, era solo molto spaventato, Voldemort l’aveva minacciato che se non portava a termine la missione Narcissa, sua madre sarebbe morta. Sapete- disse la McGranitt rivolgendosi anche al pubblico che oltre Hermione la stava ascoltando rapito-Narcissa Black in Malfoy è sempre stata una tosta, una delle migliori quando era una giovane studentessa e passava a noi dell’ordine tutte le informazioni, insieme al professor Piton erano le nostre spie. Quando Silente morì, Narcissa rimase la sola all’interno del gruppo fedele a Voldemort a continuare a comunicare con noi e mi affidò Draco, affinché io vegliassi su di lui anche nel suo ultimo anno a Hogwarts-.
-Quindi professoressa McGranitt, lei oggi, qui davanti a tutti questi maghi, davanti al Wizengamot e al suo presidente può affermare l’estraneità del signor Draco Lucius Malfoy ai piani crudeli, raziali e contro la comunità magica di quello che un tempo si chiamava Lord Voldemort?-chiese Hermione.
-Si, signorina Granger. Signor presidente, affermo senza ripercussione alcuna che Draco Lucius Malfoy non ha mai avuto alcun ruolo nelle missioni di Lord Voldemort-.
-non ho altre domande vostro onore- disse Hermione.
Il presidente si rivolse ora allora al Wizengamot:
-Signori- disse il presidente- siamo finalmente giunti alla fine di questa lunga giornata, ora vi chiedo un ultimo sforzo e con una semplice alzata di mano ditemi se secondo voi Draco Lucius Malfoy è colpevole-
Nessuna mano si alzò e il sorriso di Hermione si distese arrivando quasi agli occhi.
-ora ditemi se per voi Draco Lucius Malfoy è innocente- tutte le mani dei maghi del Wizengamot si alzarono e per ultima quella del loro presidente che batte un attimo dopo la bacchetta sul tavolo di fronte a lui.
-ritengo chiusa l’udienza. Draco Lucius Malfoy è un uomo libero- disse il mago tarchiato prima di alzarsi ed uscire dall’aula.
Hermione fu letteralmente sommersa dagli abbracci i primi furono quelli di Blaise e Ginny, poi Ron e i signori Weasley che chiesero scusa alla giovane avvocatessa per quello che avevano fatto non meno di un mese prima.
Hermione dopo aver stretto mille mani e ricevuto altrettanti complimenti riuscì finalmente a recarsi al san mungo.
-la stanza di Draco Lucius Malfoy-
-lei chi è’- chiese una maginfermiera.
-la sua fidanzata- rispose.
-ce già una che dice di esserlo- Hermione si irrigidì.
-alta, bella e con i capelli scuri- chiese Hermione cercando di trattenere le lacrime.
-si, mi pare rispose-
-Herm perché sei ancora qui?-chiese Blaise che giunse proprio in quel momento con Ginny.
-credo ci sia Astoria con lui- Blaise storse il naso
-per quale motivo avete fatto entrare quella donna nella stanza del signor Malfoy?- chiese Zabini con un tono duro rivolgendosi alla maginfermiera che lo guardava spaventata.
-la signora ha detto di essere la fidanzata-
-ma lei il giornale non lo guarda?- chiese stupita Ginny.
-lei – disse indicando Hermione – è la fidanzata di Draco Malfoy. Questa è l’unica strega al mondo che non legge del sano gossip- disse sbuffando Ginny seguendo Blaise e trascinando per un braccio l’amica.
Blaise entrò nella stanza di Draco senza nemmeno bussare Astoria era in piedi che accarezzava il viso del biondo, che con gli occhi chiusi stava riposando. La bella Greengrass sollevò gli occhi per vedere chi era appena entrato nella stanza, si bloccò nel vederli li e sorrise amaro.
-sono solo venuta a vedere come stava. Mi spiace di aver mentito dicendo che ero la sua compagna, ma non avrei mai potuto vederlo altrimenti-. disse Astoria.
-Non preoccuparti- rispose Hermione spiazzando tutti.
-gli dirò che sei passata e che lo saluti- disse infine.
Astoria la guardò incredula e prima di uscire sussurrò un grazie impercettibile, ma Hermione riuscì ugualmente a sentirlo.
Dopo che la giovane mora uscì dalla stanza si andò a sedere affinando di Draco e gli prese la mano, appena la sfiorò il biondo si svegliò di colpo.
-come stai?-chiese ansiosa.
-bene perché ti vedo qui accanto a me- Blaise rise facendo girare Draco nella sua direzione.
-sai amico, nonostante sia a pezzi, non perdi la tua nuova anima romantica-.
-Blaise lo rimproverò Ginny.
Draco invece di mandarlo a quel paese si mise a ridere contagiando prima Blaise poi anche Hermione, solo Ginny con un espressione incredula li guardava male scuotendo il capo.
-voi siete tutti matti- disse la rossa.
P.S. MANCA SOLO L'EPILOGO... ED ANCHE QUESTA è FINITA.... UN BACIO RAGAZZE.
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