domenica 4 marzo 2012

La Regina di Ghiaccio.56


-56 Fraternizzare con il nemico.

Eltamin, aveva più volte guardato il tavolo dei Grifondoro e più volte, aveva notato che James muoveva il capo in segno di diniego, ogni qualvolta Albus, suo fratello diceva qualcosa.
Ogniqualvolta distoglieva lo sguardo dal suo.
Offeso, indignato, inasprito; ecco come si sentiva James Potter, tanto da riuscire, facendosi violenza per non guardare mai verso il tavolo della sua ragazza.
Sentiva però i suoi occhi azzurri sopra di se, come sentiva la voglia di menar le mani con quel dinoccolato bulgaro.
Cassiopea, come osava chiamarla così.
Come osava!
Come faceva a conoscerla, James non riusciva a pensare ad altro e Albus, capendo la sua ira cercava di rassicurarlo, fallendo.
Un altro sguardo torvo tra i due, poi la bionda Malfoy fu distratta...
-sei silenziosa Cassiopea- disse Makar Krum guardando la bionda davanti a lui.
Eltamin voleva dire qualcosa per replicare al bulgaro ma non riuscì a dire nulla era preoccupata dagli sguardi minacciosi del suo ragazzo, non voleva litigare, non vi era motivo.
Makar non l’era mai interessato, Il suo cuore era sempre di James Potter, era sempre stato solo del moro Grifondoro nonostante il periodo in cui conobbe il giovane bulgaro, si era ripromise di dimenticarlo.
Per fortuna Mancò l’intento.
Si trovò a pensare che lo comprendeva. Anche lei sarebbe stata gelosa se una appena arrivata al castello di Hogwarts, avesse urlato il nome di James.
Makar, poi, l’aveva urlato con tal enfasi, mostrando a tutti qualcosa che non esisteva. Il sospetto si era insinuato, sguardi maliziosi le erano rivolti, ma loro erano solo conoscenti, amici nulla più.
I soliti pettegoli, pensò stizzita la Malfoy.
-evidentemente, conosci poco Cassiopea- rispose Lily per lei, guardando il ragazzo che sorrise appena rifugiandosi nel delizioso arrosto.
Lily rimase ancora un secondo a osservare il moro di fronte a lei, volgendo per un solo attimo lo sguardo al suo vicino, che la guardava con sorriso beffardo in viso.
-tu che vuoi- sbottò la Potter.
-Niente- rispose senza smettere di ridere, prendendo poi il calice e portandolo lentamente alla bocca.
-credo che ragazza non abbia bisogno di essere difesa- disse buttando giù la bevanda rossa con un solo sorso.
Eltamin lì guardò, un attimo nessuno mai aveva osato ribattere a Lily, nessuno mai era riuscito a metterle in imbarazzo come quei due.
-senti coso- intimò Lily, guardando il ragazzo che non era per niente preoccupato, anzi la sfidava apertamente sollevando un sopracciglio e increspando le labbra in un mezzo sorriso.
Oddio! Sembrava suo padre.
-Sergey- rispose il ragazzo dai profondi occhi blu, un sorriso irriverente e capelli biondo cenere.
Bello. Certamente bello, pensò Eltamin, cosa che avevano notato anche le ragazze di Hogwarts, che non toglievano gli occhi di dosso al giovane da quando aveva messo piede al castello.
-Mi chiamo Sergey, rossa!- finì il ragazzo, senza mai distogliere lo sguardo da quello di Lily che si sentì in imbarazzo per questo.
Eltamin si mosse il labbro, preoccupata, suo fratello stava incenerendo Sergey, James avrebbe voluto incenerire lei e il giovane Krum, suo padre, poi, seduto al tavolo dei professori cercava un modo per uccidere l’ex cercatore della Bulgaria.
La gelosia serpeggiava nella sala grande del magico Castello.
Lily rimase zitta, guardando ogni gesto del biondo che senza alcuna vergogna la squadrava: Prima la sua attenzione fu catturata dagli occhi grandi ed espressivi della rossa Potter, poi guardò la bocca rosa e delicata, infine, il seno piccolo e ancora acerbo. Lily era notevolmente imbarazzata, nessuno tranne Scorpius l’aveva mai guardata cosi. Il russo sorseggiava il suo vino elfico con tale desiderio, come se volesse avere Lily tra le sue labbra invece che la bevanda elfica.
Eltamin notò che anche Makar era imbarazzato, tanto da sussurrare qualcosa all’orecchio dell’amico che rise divertito alle parole del giovane Krum.
-Rossa- disse ancora il ragazzo mentre Lily abbassava lo sguardo.
-sei una ragazza interessante-ammise.
-mai nessuna ha osato parlare con me per difendere amica-Disse, mentre Makar alzava gli occhi al cielo esasperato per l’ennesima uscita dell’amico.
-meriti premio-, disse ancora il biondo dagli ammalianti occhi azzurri.
-per tua sfrontatezza e bellezza- Lily era allibita.
 La tavola dei serpeverde era sprofondata nel silenzio più totale, mentre lo straniero agitava la sua bacchetta facendo comparire una camelia rossa, tra i capelli di Lily.
-questa è per te- disse, sorridendo senza staccare gli occhi da quelli di Lily, lasciandole la camelia nelle mani.
Stregata.
Dopo pochi secondi i due si alzarono dal tavolo seguiti dal resto della compagine della scuola di Durmstrang, scomparendo subito dopo essersi uniti al loro preside.
-Camelia rossa: "Sei una fiamma nel mio cuore!"- disse Eltamin guardando il fiore nelle mani dell’amica.
-cosa?- chiese Lily, osservando i ragazzi di Durmstrang scomparire oltre la porta della sala grande.
-Il significato del fiore è che Sei una fiamma nel suo cuore!- ripeté Eltamin e Lily non seppe più cosa dire.
-Venduta al nemico-, aggiunse Wallace passando di proposito dietro al tavolo dei serpeverde, mentre Scorpius la superò senza nemmeno guardarla.
Lily si era alzata subito dopo rincorrendo Scorpius che non volle parlarle. Pianse molto quella notte la giovane Potter ma ancora di più pianse l’erede dei Malfoy, nascosto dentro la sua stanza da Caposcuola.             Lì nessuno avrebbe visto le sue lacrime d’amore, la sua debolezza sancita dal primo rivale in amore, un nemico.

**

Il temporale squarciava il cielo, illuminandolo a intervalli regolari, niente invogliava a muoversi dal letto in quella fredda e paurosa notte ma Eltamin, non aveva paura.
Aspettò che Lily si addormentasse dopo aver consumato tutte le lacrime, si rivestì e uscì di nascosto dalla stanza e poi dal dormitorio dei Serpeverde.
La sua meta era la sala trofei.
Camminò piano, attenta a non far rumore per paura di essere beccata da Gazza o dalla sua odiosa gatta, superò il primo piano e alla fine arrivò al secondo giungendo infine nell’ampia sala.
Una piccola luce si scorgeva in lontananza, camminò in punta di piedi per non essere sentita arrivando ad un passo, dal moro che era intento a lucidare le svariate targhe.
-ti hanno incastrato per bene- disse sedendosi al suo fianco con fare indifferente e lui sbuffò.
-devono essere anni che non vengono pulite- aggiunse Eltamin, senza ricevere nemmeno questa volta risposta.
Rimase zitta, alcuni minuti, guardando le innumerevoli coppe che attorniavano la grande sala dei trofei.
-stai facendo il gioco del silenzio?- chiese subito dopo riponendo i suoi occhi azzurri sul moro.
-che cosa è?- Rispose alla fine James facendola sorridere, rivolgendole la parola.
-una cretinata babbana che mi ha insegnato mia madre, quando ero piccola-rispose Eltamin.
-ah- disse piatto, continuando a sfregare con foga il nome del prefetto che aveva vinto un torneo di scacchi magici nel lontano 1870.
-l’ho conosciuto quest’estate- incominciò a raccontare la giovane
-non mi frega-rispose James abbassando lo sguardo e strofinando affondo come se volesse cancellare il nome inciso sulla targa come se volesse cancellare Makar Krum.
-Al corso estivo, quello che ho fatto in Francia-continuò la ragazza
-ho detto che non...-cercò di replicare James.
-mi sembra evidente che stai mentendo James, mi hai snobbato per tutta la sera, non mi hai nemmeno augurato la buona notte. Quindi?-disse con foga la Serpeverde.
-quindi cosa?- ripeté lui.
-Quindi ti ha dato fastidio che lo conoscessi-, replicò guardandolo negli occhi.
Il moro sbuffò lasciandosi cadere la targa sulle gambe.
-la mia fidanzata conosce uno degli avversari. Uno che nessuno ha mai visto, non so nemmeno il suo nome.
-si chiama Makar –disse Eltamin.
 - Per tutta la scuola, siete amici anzi, amanti-disse un nervoso James.
-sai che è una cretinata-replicò stizzita, la ragazza.
-non so nulla, in questo momento- rispose con enfasi James.
-quindi non ti fidi di me-, chiese Eltamin abbassando il capo e alzandosi in piedi.
James rimase zitto, lottando con la sua coscienza su cosa dire.
-Mi fido- disse infine – solo di te, di lui nemmeno un poco e tanto meno di quel deficiente del suo amico- Eltamin si risedette dopo aver ascoltato le parole di James.
-l’estate scorsa gli avevo parlato di te. Furono due ore in cui parlai esclusivamente dell’odio che provavo per James Potter. Dissi il tuo cognome omessi il mio, infatti, mi chiama Cassiopea. Sai cosa mi disse-
-logico di dimenticarmi, che lui ti avrebbe reso felice-sbiaccicò James facendola ridere.
Sei geloso Potter- disse la bionda guardandolo con la coda dell’occhio,
-Comunque No. Mi disse di affrontare i miei tormenti, ti affrontarti aprendo il mio cuore- enunciò Eltamin lasciandolo a bocca aperta per lo stupore.
-Sapeva di essere solo uno scarto per te-disse James gonfiando il petto.
-Sa! che sarà sempre un piano sotto di questo cocciuto e rancoroso Grifondoro- disse la ragazza sporgendosi un poco verso James per baciagli la guancia.
Il ragazzo si lascio scivolare la targa afferrando la sua ragazza per i fianchi.
-Ti amo James- disse –non scordarlo mai- ammise prima di baciarlo.
-Malfoy- disse James subito dopo essersi staccato dalla bocca carnosa della sua ragazza.
-stai lontana dal nemico e tieni sotto controllo quel damerino che ha puntato mia sorella-.
Eltamin sgranò gli occhi.
-tieni- disse infine, consegnandoli una vecchia pergamena consunta.
- questa è?-
-si. L’avevamo dimenticata alla stamberga strillante, l’ho recuperata un ora fa-rispose il moro, -cerca di evitarli- aggiunse.
-James non ti sembra di esagerare- enunciò la serpeverde.
-se avessi visto come Scorpius ha ridotto la sua stanza, non diresti questo- disse James guardando Eltamin e la ragazza impallidì.
Sapeva perfettamente che suo fratello maggiore, era tranquillo, pacato e riflessivo ma quando era adirato era una furia, peggio si suo padre e sua madre insieme.  Vedere la futura sposa corteggiata davanti a tutti, non deve essere stato un bello spettacolo, soprattutto per il suo orgoglio.

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