58- Ricordi del Passato.
La Domenica era pressoché volata, Draco alla fine della serata, aveva incontrato i suoi alunni e dato loro tutte le indicazioni per il concorso che si sarebbe poi svolto la mattina successiva.
-Domani – disse con voce alta e limpida affinché tutti i ragazzi, anche quelli seduti agli ultimi banchi, lo sentissero.
-vi voglio in sala grande alle ore otto e mezza. Farete un’abbondante colazione, poi saliremo insieme nell’aula del concorso- concluse guardando i ragazzi.
-mi aspetto da voi tutti, il massimo impegno. So per certo che non mi deluderete- a Scorpius s’illumino lo sguardo, James guardò negli occhi il padrino ed Eltamin sorrise, il resto della classe invece era allibita.
Draco Malfoy era impazzito, non vi erano spiegazioni, dove fosse finito lo stronzo che una settimana prima li prendeva a pesci in faccia nessuno di loro, osò chiederlo.
Quello che ora avevano di fronte era sicuramente un altro.
Anzi, con certezza quello non era il professore esterno che la preside aveva chiamato per aiutarli nel concorso: Pozionista Domani.
-ora, andate nei vostri dormitori a riposate- disse serio guardandoli alzarsi uno a uno dalle sedie.
L’aula si stava pressoché svuotando Draco aveva preso a riordinare i suoi appunti prima di guardare con la coda dell’occhio gli ultimi ragazzi che uscivano.
-James- disse ancora Draco, - la McGranitt è stata magnanima-, ammise il professore.- per questa settimana sei esentato dalla punizione- James sorrise guardando Eltamin.
-Grazie Draco- rispose il grifondoro, pensando che quella notte finalmente si sarebbe steso a un’ora decente nella sua bella tra le braccia.
-Ringrazia la McGranitt e la sua voglia di vincere- sostenne Draco, interrompendo le sue locuzioni mentali.
James rimase fermo a guardarlo, imbambolato, ponderando quello che il padrino li aveva appena riferito.
-beh, io non ho alcuna speranza di vincere-ammise subito dopo il ragazzo, Draco sollevò di scatto lo sguardo osservando il moro davanti a se, notò sua figlia Eltamin al suo fianco che gli stringeva la mano.
-spero che i miei nipoti non prendano da te, questo modo di affrontare la vita- James divenne rosso.
-è un modo per dirmi che sono bravo, Draco?- chiese James Potter da braco e coraggioso Grifondoro.
L’ex serpeverde, rise divertito.
-scortati che ti faccia complimenti, Potter, non ne farò mai a un grifondoro-
Eltamin guardò suo padre inarcando le sopracciglia.
-Davvero- rispose Hermione Granger entrando nella sala subito dopo aver sentito l’ultima perla del marito.
Draco ghignò, mentre i due giovani si dileguarono.
-Ehi- li riprese- non stancatevi e andate a dormire, non voglio vedere alcun segno di occhiaie sul vostro viso, domani mattina. Intesi!- disse ancora Draco.
-Intesi!- risposero i due soffocando una risata e mettendosi a correre nei corridoi fino a raggiungere la loro stanza dell’amore.
Hermione si girò subito dopo aver visto scomparire il ciuffo biondo della figlia oltre la porta.
-tutto bene Malfoy- disse avvicinandosi alla cattedra dove si trovava il marito.
-benissimo Granger- rispose lui riponendo le sue carte e chiudendo la ventiquattrore, - mi stupisco, invece, -aggiunse il biondo – di vederti ancora qui. Avevi detto che quest’aula portava fuori il peggio di me-
Finì Malfoy, sollevando gli occhi su sua moglie che lo guardava seria.
La donna si mordicchiò il labbro, preoccupata.
-dovevo parlarti e questo era l’unico posto, dove potevo trovarti-disse Hermione.
-è successo qualcosa? Stai male, le bambine- disse preoccupato il pozionista.
-No- rispose secca Hermione trattenendo a stento un sorriso per l’affetto che suo marito le dimostrava.- stiamo bene- continuò la Granger.
-pensavo...- aggiunse la donna avvicinandosi al biondo,
-all’ultimo periodo che abbiamo trascorso qua. Ricordi?-
Draco la guardò con un’espressione perplessa, dove voleva arrivare sua moglie.
Il biondo mosse il capo e Hermione continuò a parlare.
-Victor era venuto prima dei MAGO- Draco assottigliò lo sguardo.
Krum, perché doveva ricordare la visita di Krum, ora.
-ricordo che avrebbe voluto parlarmi di qualcosa d’importante, così mi disse, ma io non potevo uscire perché dovevo studiare-.
Draco la guardava con espressione indecifrabile.
-così gli dissi che ci saremmo visti due giorni dopo, a esami conclusi, ma lui non si presentò, nemmeno venne a salutarmi prima di partire-
-Granger, ti stai lamentando con me perché un tuo ex spasimante non ti ha salutato diciotto anni fa?- chiese con voce offesa suo marito, - se tanto ci tieni salutalo ora- rispose trattenendo a stento la rabbia che s’intuiva guardando i suoi occhi.
-Malfoy- rispose lei guardandolo negli occhi. – dimmi che hai combinato e non mi arrabbierò- rispose.
-non capisco di cosa tu stia parlando, non capisco di cosa mi stia accusando- rispose Draco serrando la mascella.
-che hai detto a Victor-chiese ancora la Granger.
Draco afferrò la ventiquattrore con rabbia senza più guardare sua moglie.
-chiedi a lui che ho detto-le rispose ormai furibondo per quel discorso.
-Lui non ricorda niente- Malfoy chiuse gli occhi e sospirò profondamente, cercando di calmare il cuore, incamminandosi poi verso l’uscita.
-Draco- lo richiamò sua moglie.
-forzagli la mente-disse passando vicino a Hermione che gli afferrò il braccio.
-Non dire cretinate, dimmi cosa è successo, so che c’entri tu- ripeté la donna.
Malfoy ghignò.
-ci siamo semplicemente presi a pugni- enunciò con non curanza, sapendo che quella rivelazione era solo il tappo del vaso di pandora.
-per quale motivo? Come fa a non ricordarsi- chiese Hermione – Draco, mi vuoi rispondere- continuò a chiedere la donna.
-voleva convincerti a sposarlo, sapevo che poteva avere speranze soprattutto ne aveva più di me- Hermione lasciò il braccio del marito come scottata.
Mentito, le aveva ancora mentito. Aveva deciso ancora per lei.
- gli ho letto la mente, poi l’ho confuso e rispedito a casa, dove lo aspettava un matrimonio combinato- disse Malfoy guardandola in faccia.
-dalla tua faccia, sembra che ti ho distrutto un sogno- continuò Draco, superandola e uscendo dall’aula pozioni.
Ancora una volta l’aveva delusa e ingannata.
Hermione si passò una mano sul ventre, anche quella volta aveva agito per lei, aveva aggirato l’ostacolo e imposto il suo volere.
Poi un piccolo calcio la destò dai suoi pensieri, le sue piccoline già si muovevano.
-Piccole- disse sussurrando.
-anche a voi non è piaciuto quello che ha fatto papà, vero?- chiese accarezzandosi il ventre.
-sapete-, disse ancora. – lui non è cattivo, fa quelle cose perché ha paura-ammise Hermione
-paura di perdere ciò che ama, non si reputa all’altezza, ma non sa che io avrei scelto sempre e solo lui- terminò Hermione.
Un altro colpettino la fece ridere.
-ok, bimbe mie, avete ragione è meglio dirglielo- finì.
***
Spazio Autrice.
Piccolo capitolo, per spiegare due cose, che ieri, mi hanno fatto notare nelle recensioni.
Victor Krum, nonostante sia padre e quindi sposato corteggia Hermione, ora vi spiego perché.
(ne potrei fare una One-shot, ma ve la evito).
Allora, il bulgaro torna in Scozia durante il settimo anno di Hermione (periodo MAGO, quando Draco ancora non è riuscito a metterla incinta),il suo intento è di dichiararle il suo amore e chiederla in sposa, aggirando così il matrimonio con la sua Promessa Zara Pavlov
(sorella del Padre di Sergey).
Draco, grazie alla magia(nera) riesce a stordire il famoso Cercatore della nazionale Bulgara, rispedendolo a casa.
Alla fine, Victor, si sposa con la sua promessa, anche se sarà un matrimonio infelice. La donna scopre sulla propria pelle, durante un rapporto, di non essere mai entrata nel cuore di Krum nonostante, la nascita del tanto atteso erede maschio. Così entra in depressione e quando il marito parte per lavorare fuori dalla Russia, si convince che sia con la sua amata Hermione e quindi si butta nel Danubio.
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Spero di aver chiarito qualche punto oscuro.
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