-Aprire
gli occhi davanti all’ovvio amore -
Narcissa prese sotto braccio Hermione e si avviò,
con passo elegante fino al grande roseto che sorgeva vicino alla fontana
zampillante che ornava il centro del parco.
La primavera aveva investito il Manor: le farfalle
variopinte svolazzavano allegre, i fiori dai colori vividi profumavano l’aria e
il sole caldo baciava le due donne, riscaldandole, anche le vecchie pietre grigie
della costruzione sembravano meno tetre alla luce della stella.
Hermione rifletteva sui possibili mille motivi che
avevano spinto la signora a tornare, era stato lo stesso Draco a parlarle
dell'esilio volontario della madre. L’anziana strega, invece, sentiva il cuore
e la mente litigare.
Erano anni che non metteva piede tra quelle mura e
doveva ammettere che era cambiato dall’ultima volta.
Non vi era il Male a infestare l’aria, sui pavimenti
di marmo bianco non scorreva più il sangue di poveri innocenti, non c'erano più
pianti, urla e sospetti e soprattutto l'ospite peggiore. La sua casa, il solo
posto dove era la padrona indiscussa, il posto in cui era diventata moglie,
amante e madre era tornata nelle mani dei Malfoy.
-
Si chiederà – ruppe il silenzio Narcissa
mentre passeggiava lungo una stradina acciottolata nel giardino, -...Come mai
dopo anni rimetto piede in questa casa? -
Hermione non disse nulla, in quel momento si sentiva
sciocca, ma capì senza difficoltà, e apprezzò molto, lo sforzo che la donna
faceva nel palarle.
- Lo faccio per lei signorina Hermione -
- Per me? - domandò stupita, girandosi
di scatto verso la lady che ora guardava avanti a se, immersa nei suoi
pensieri.
- Il signor Potter si è preoccupato
moltissimo quando ha ricevuto la sua missiva. So che vuole andar via dal Manor
a causa di mio figlio....- aggiunse guardando verso il gazebo di legno
bianco vicino al roseto.
- Posso chiederle cosa le ha fatto
Draco?-
Hermione si sentì
morire.
“ Mi ha baciata. ”
- Nulla - rispose
invece scacciando il ricordo di quel bacio.
- Allora se non sono indiscreta,
mi dice perché vuole andare via?- chiese ancora Narcissa Malfoy posando i suoi
occhi azzurri sulla ragazza.
- Io mi sento
d’impiccio – ammise Hermione. - Sono grata a Draco per quello che ha fatto per
me, accogliermi in questa casa proteggermi da Ron....- disse trattenendo a
stento le lacrime.
- Draco sono certa che
non le ha mai detto che lei le da noia – la interruppe da donna. Non aveva mai
amato fare la consulente sentimentale.
-.... Non posso rimanere
in questa casa – disse quasi sussurrando.- Io mi sento... -
- Mio figlio le è stato
accanto in tutti questi anni, e so che più di una volta si è rivolta a lui nel
momento del bisogno.... Da quando l’ha assunta come segretaria, Draco è
cambiato –.
Hermione sorrise
amaramente prestando attenzione solo alle prime parole pronunciate.
- Visto! Anche lei ha
notato che sono deleteria per suo figlio - aprì bocca prima di aver pensato a
quello che stava dicendo.
- Draco è cambiato in
meglio - continuò la lady contradicendola. - Da quando lei è entrata nella sua vita,
l’ho visto sorridere per la prima volta – ammise la madre.
Hermione sentì le farfalle nello stomaco perché voleva dire che aveva sbagliato tutto.
“Per Narcissa Malfoy suo figlio era cambiato in
meglio grazie a lei.
Perché le diceva questo?
Perché si sentiva così felice, nonostante sapesse
che quella era solo una bugia?”
- Nonostante soffrisse
sapendo che lei era la donna di un altro uomo, lui si sentiva bene. Draco non
esterna mai i suoi sentimenti, non parla mai di se. Suo padre lo ha trasformato
in una statua priva di amore e dolore.
Ha subito torture e
umiliazioni e se lo si guardava in volto non si capiva nemmeno quello che
pensava, ma lei ha distrutto il ghiaccio che aveva nel cuore e lo ha portato
alla vita per la prima volta. –
“Non può essere....“ si
ripeteva Hermione “....Devo aver capito male“
-
A Draco bastava vederla felice per stare
bene.... –
Hermione sgranò gli
occhi.
-
E' innamorato di lei, forse lo è sempre
stato, perché aveva sempre una parola su di lei quando tornava e mi raccontava
della scuola .- aggiunse Narcissa notando l’imbarazzo dell’ex Grifondoro.
-
So anche che lei non gli ha dato alcuna
chance... Non si è mai voluta accorgere di nulla. –
-
Io...-
-
Draco è orgoglioso e testardo- aggiunse
– Ma è un ragazzo d’oro quando permette agli altri di avvicinarlo- gli occhi
azzurri della signora scrutavano il volto della ragazza. Se suo marito l'avesse
vista in quel momento come minimo sarebbe stato perplesso.
-
So di chiederle molto, ma non lasci
questa casa. Lo faccia almeno per la ragione della sua sicurezza. Abbia cura di
se stessa, perché non possiamo aiutarla se lei non vuole essere aiutata.-
Hermione si vergognò
immensamente, Narcissa Malfoy sapeva ciò che Ron le aveva fatto anche se molto
elegantemente non glielo aveva detto apertamente.
-
E un'altra ragione che non posso ignorare:
mio figlio. Sarebbe uno straccio se sapesse che è per causa sua che non è più
al sicuro - questo era un colpo basso ma doveva giocare tutte le carte che
aveva in mano e non erano molte. Conosceva e aveva visto la testardaggine della
ragazza.
“ Draco non era più al
sicuro da quando lei era entrata nella sua vita”
-
Infine, la terza ragione egoisticamente
sono io: vorrei morire sapendo che questa casa finalmente è abitata da gente
giusta, e lei signorina Granger lo è.-
Hermione non riuscì a trattenere il
sorriso.
Narcissa Malfoy voleva che lei restasse
al Manor.
Narcissa Malfoy non la odiava e
disprezzava.
Narcissa Malfoy le aveva detto che Draco
era...
“Assurdo, Draco non può provare quel
sentimento per me.”
-
Signorina Granger.... - disse ancora Narcissa,
distogliendola dai suoi pensieri -...Dovrebbe informarsi sul significato dei
doni che accetta!-
La ragazza era curiosa perché
non capiva cosa volesse dire...
-
Ad esempio- continuò la lady - Quel
pettinino che porta tra i capelli è stato il primo pegno d’amore che mio marito
Lucius mi ha donato-
Hermione divenne rossa fino alla radice dei capelli.
-
Io non sapevo.... –
-
Non si preoccupi- disse Narcissa
ridendo.
-
Sono felice che qualcuno lo usi ancora.
Mi fa pensare che infondo, anche Lucius, ha fatto qualcosa di bello –
-
Madre!.... – disse Draco interrompendo
così le chiacchiere delle due donne che si girarono di scatto non appena
sentirono la voce.
-
Ah bene Draco- disse Narcissa
avvicinandosi al figlio – la signorina Granger voleva parlarti – aggiunse
superandoli entrambi.
-
Io vado a parlare con gli elfi, vorrei
che stasera preparassero alcune cose che mi sono mancate in questi anni! –
sapeva che era la scusa più sciocca che poteva trovare, ma andava bene così.
Hermione non osava
guardare in quegli occhi color del ghiaccio, che la scombussolavano ogni volta
che se li sentiva addosso.
Le rivelazioni che
Narcissa le aveva fatto le frullavano ancora in testa, il cuore batteva come un
pazzo, sarebbe stato troppo bello se fosse stato vero, e lei voleva crederci disperatamente,
ma la ragione ebbe il sopravento.
-
Tua madre ha parlato con Harry – disse
guardandosi la punta delle scarpe.
-
Tutti sono concordi nell’affermare che
per me sia meglio rimanere....-
-
Nessuno ti ha mai cacciato- replicò
Draco, forse con un tono di voce più tagliente di quello che voleva usare.
-
....Ora però mi trovo a disagio – ammise
– per quello che...-
-
Scusami- disse Draco – sapevo di
sbagliare facendo quel gesto, ma sono umano e mi capita di sbagliare, e con te più
del normale - ammise il legismago.
“Menti Draco. Menti o
se ne andrà per sempre e non la vedrai mai più”
-
Dimenticalo... – disse ancora dopo aver
preso un respiro che trattenne per non sentire il cuore che si spezzava.
Hermione si sentì morire.
“Stupida! Che cosa
credevi che ti dicesse che ti ama? Che ti vuole?''
“Non sei nulla per lui.
Nulla”
-
Non so se riuscirò a dimenticare – disse
mangiandosi le parole e non riuscendo più a trattenere le lacrime.
Draco spalancò la bocca incredulo! Aveva fatto
un'altra cazzata, solo che sta volta era pure riuscito a farla piangere!!
Fu un attimo, lei cercò di superarlo cercando di
raggiungere il viale che portava al Manor. Sarebbe rimasta per non dimostrarsi
ingrata e maleducata ma si sarebbe chiusa in camera.
Lui grazie ai riflessi pronti riuscì ad afferrarle
il braccio. Strinse un poco osservando ogni movimento della donna.
Il capo chino nascondeva il suo viso, che era rigato
dalle lacrime. La sentiva scossa dai singhiozzi e non riuscì a far altro che
stringerla al suo petto.
I brividi gli percorsero la schiena non appena sentì
le sue mani stringergli il busto.
Lo stava abbracciando.
-
Ho paura.... – disse Draco. Era la prima
volta che esprimeva quel sentimento a voce alta.
-
Anch’io, non sai quanta.... – rispose
Hermione, strofinando il suo viso sul petto del legismago.
-
Vorrei che rimanessi qui non perché sei
costretta ma perché vuoi rimanere! –
Hermione respirò con la bocca cercando di incamerare
più aria possibile. Stava accadendo tutto troppo velocemente e lei non era più
abituata alle emozioni belle che la presenza di un uomo potevano dare.
-Io voglio rimanere! –
rispose infine. - Ancora non so cosa provo... E' passato troppo tempo e ho
subito troppo...-aggiunse vergognandosi.
- Non importa!– replicò
Draco.- L’importante e che tu sia al sicuro, che non mi detesti come credevo
fino a un minuto fa e che possiamo ancora contare l'uno sull'altra. –
- Come potrei? – disse
Hermione che parlava più con il cuore che con il cervello.
Draco socchiuse gli occhi stringendola ancora un
attimo.
- Per tutto il resto,
saprò aspettare e se mai mi riterrai degno...-
- Draco!- lo riprese
Hermione.
- Se mai mi riterrai
degno, sarò l’uomo più felice della terra. -
Dopo aver detto quella
frase, sciolse l’abbraccio sollevandole piano il viso con una mano.
-
Se non dovessi riuscirci spero di averti
almeno conquistata come amica- aggiunse.
Era la dichiarazione più complicata e ricca di
sottintesi che avesse mai ascoltato ma anche per questo l'aveva fatta
emozionare.
- Tu sei già nel mio
cuore...- disse Hermione guardandolo finalmente negli occhi e perdendosi in
quelle irridi grigie.
- Sei una donna
stupenda Hermione Granger- disse infine donandole un leggero bacio sulla
tempia.
“Lotterò per
conquistare il tuo cuore.''
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