62- Una Malfoy alla Tana.
La scuola era finita da appena un giorno, risvegliarsi sola nel suo letto a Londra, senza essere avvolta dalle forti braccia di James non piacque per nulla a Eltamin.
Si rigirò più volte tra i morbidi guanciali, infastidita dalla luce, dal freddo, dal non sentire le sue mani sul suo corpo, il suo profumo, i suoi baci.
Buttò un cuscino sul viso nascondendosi, fino a quando un clap di smaterializzazione non la ridestò. Si lasciò scivolare il cuscino dal viso e si sedette con un balzo sul letto trovandosi davanti al suo bellissimo fidanzato James.
-Buongiorno Dormigliona!- disse con voce suadente il giovane Potter.
La Serpeverde lo guardò perplessa mentre con naturalezza il moro avanzava verso il suo letto con uno strano sorriso sul viso, il suo solito sorriso furbo.
-che ci fai qui?- disse in un sussurrò, Eltamin- se mio padre entra, ti uccide- disse ancora la bionda preoccupata. – lo sai, quello che ha detto ieri alla stazione-.
-Esagerata- rispose indifferente il moro sedendosi al fianco di Eltamin,
-sempre che non sia tu quella che è dispiaciuta perché sono qui- chiese infine il ragazzo.
Eltamin lo guardò malissimo afferrandolo per il bavero della camicia e trascinandolo con uno strattone deciso sul suo morbido e caldo letto a baldacchino.
-secondo te?- disse sussurrando la bionda incatenando i suoi occhi azzurri a quelli altrettanto azzurri di James.
James rise divertito rotolandosi sul letto stringendo al suo petto la bella bionda.
Sentirono dei passi veloci fermarsi di colpo dietro alla porta della stanza, un tocco deciso e infine l’uscio venne aperto.
-tesoro?- chiese Draco Malfoy scrutando la stanza della sua principessa.
-tutto bene?- osservando infine la giovane ragazza che era coperta fino al naso.
Eltamin si stiracchiò un poco
-si papà, tranquillo- rispose la bionda- tra poco scendo a fare colazione-
Draco Malfoy la guardò attentamente prima il viso, poi gli strani avvallamenti del piumino che la ricopriva e poi osservò la stanza perfettamente illuminata. Malfoy assottigliò lo sguardo, senza dire nulla e si girò di spalle, fece due passi in direzione della porta. Sentì uno sfruscio lieve e un ghigno li comparve sul viso. Si girò di colpo e con un ghigno sul viso disse:
-James Sirius Potter. Esci immediatamente da quel letto prima che venga a prenderti io e non sarà certo un bell’incontro-.
James sgusciò fuori dalle lenzuola comparendo di fronte agli occhi grigi del padrino che lo guardava allucinato.
-Posso spiegare- cercò di ribattere il giovane moro.
-Non mi fotte un cazzo delle tue spiegazioni- rispose Draco
-E tu- disse ancora il biondo, rivolgendosi alla figlia, -fila a lavarti-. Eltamin rimase spiazzata dal tono con cui suo padre le aveva risposto e decise di assecondarlo, lo sguardo di Draco non prometteva niente di buono.
Quando la ragazza sparì dietro la porta del bagno oltre l’andito, Draco riprese a parlare.
-Potter spiegami cosa del discorso di ieri pomeriggio alla stazione, non hai capito?-disse Draco Malfoy guardando il giovane figlioccio dritto nelle iridi azzurre.
-Draco-cercò di ribattere James.
-incominci sempre così, Draco vedi... Draco scusa... Draco...
So come mi chiamo Potter. Tu, invece, non sai che la mia pazienza arriva fino ad un certo punto. Non voglio vederti più rotolarti con mia figlia su un letto-.
-Draco-cercò di ribattere James, ma il biondo non lo fece parlare.
-Non interrompermi, - lo rimbeccò Draco – comportatevi come ragazzi della vostra età, non come due che vogliono bruciare le tappe. O...-
-O...- lo incitò James, livido di rabbia nel sentire il padrino rivolgergli quelle frasi dure.
-O sarò costretto a fare il cane da guardia e la cosa, James non sarà piacevole-concluse Draco osservando il moro che ancora stava dritto davanti al grande pozionista.
-hai deciso che non vado bene per lei-disse James preoccupato per la risposta che suo padrino stava per dare.
-Potter, speravo che un po’ di geni di tua madre, gli unici degni di nota tra i Weasley ti avessero preservato da quelli di tuo padre, ma devo dire che ho sbagliato. Io, non ti ho detto che sono contrario alla vostra storia, ma solo che non voglio che passiate la notte sotto lo stesso tetto e le stesse lenzuola, avrete tempo per fare quello che avete già fatto per tutto l’anno-.
-Non riuscirò mai a fare quello che mi chiedi, lo sai perfettamente-disse in un sussulto il moro, ammettendo che tra lui e Eltamin il rapporto intimo era molto importante.
Draco assottigliò ancora di più lo sguardo serrando la mascella, quella confessione l’aveva infastidito ancora di più delle bugie.
La verità e il coraggio dei grifondoro lo sconvolgevano nonostante avesse sposato una delle migliori di quella casa, sapeva com’erano fatti, sapeva che alla fine ammettevano anche le cose più sconvolgenti.
-Dovrai farlo Potter ,perché questa volta non ammetto scuse o farai come voglio io o m’impegnerò a non fartela vedere nemmeno un giorno. Sai non ci vuole molto basta spedirla al Manor. Mia madre e mio padre non sono molto felici dell’ennesima unione con i Potter e tu non saresti un ospite ben accetto- disse Draco in un sussurro mentre man mano che parlava James, diventava sempre più pallido.
-papà- disse Eltamin arrivando alle spalle del padre, - che succede?-chiese ancora la ragazza.
-Niente principessa- disse Draco,- un piccolo scambio d’idee tra me e il tuo fidanzato, ma tranquilla abbiamo un accordo- finì il biondo scomparendo subito dopo dalla stanza.
Eltamin si girò interrogativa guardando il fidanzato che dopo aver sbuffato sonoramente si buttò sul letto mettendosi le mani sul capo.
-è convinto che abbiamo dormito anche questa notte insieme- disse di colpo James – e se lo rifacciamo ha detto che ti spedisce dai tuoi nonni- Eltamin sollevò le sopracciglia.
- e non ci vediamo più- concluse James ancora scosso dalle parole del padrino.
La bionda scosse il capo guardando il moro che si portava le mani sui capelli.
-tu credi che lui mi spedisca dai Malfoy dopo quello che è successo?- chiese interrompendo le mille paranoie che affliggevano la testa di James in quel momento.
Il moro la guardò.
-ecco- disse ancora la bionda, - non fidarti mai di un serpeverde potrebbe dirti di tutto per farti cadere nella sua trappola-. Finì Eltamin.
Ora se non ti scoccia scendi a fare colazione nel mentre che mi preparo , oggi devo andare da tua nonna, ricordi?- James scosse il capo acconsentendo e dopo averla baciata con passione sparì anche lui oltre la porta diretto alla cucina di villa Malfoy dove Draco e Hermione discutevano sul perché la donna dovesse accompagnare la figlia alla tana.
***
Intrecciarono le dita tra loro e si smaterializzarono con la smaterializzazione congiunta, lo strappo fu improvviso come improvviso fu l’arrivo alla radura, Hermione slegò le mani da quelle della figlia e si avviò a passo sostenuto lungo la valle. Eltamin si girò un attimo guardandosi intorno vide da lontano altre case e delle insegne che indicavano il paese babbano poco distante da li, scosse i capelli osservando sua madre che camminava a passo di marcia.
Aver litigato solo pochi minuti prima con il marito e la sua rabbia era ben visibile solo guardandole il viso.
Avevano litigato a causa sua a causa di questa visita alla nonna di James, sua madre l’aveva voluta accompagnare ad ogni costo e suo padre non riuscì a farle cambiare idea.
-Eltamin, muoviti- disse con voce secca, sua madre senza nemmeno girarsi.
La donna in dolce attesa mise le mani sul cancello e spinse un poco entrando nella residenza dei Weasley, Eltamin entrò subito dopo sua madre e si fermò di botto quando la vide sommersa dall’abbraccio dolce e caloroso di Molly Weasley.
Vide nuovamente il sorriso sul suo viso, i suoi occhi color cioccolato brillare e alcune lacrime bagnarle il viso, fu felice per questo sapeva che quella donna per sua madre Hermione era sempre stata importante una madre magica, quella che sarebbe dovuta diventare sua suocera ma che l’improvviso amore per Draco Malfoy relegò a semplice conoscendo, facendo poi ricoprire quel ruolo all’austera Narcissa, la strega al mondo che più la detestava.
-Eltamin- la richiamò sua madre ridestandosi all’improvviso, - vieni tesoro- Hermione allungò la mano verso sua figlia che l’afferrò.
-Molly, questa è la mia principessa- disse con la sua voce calda, quella voce dolce che sapeva di mamma un brivido corse lungo la schiena e Eltamin si sentì ancora una volta fortunata ad avere quella donna che ancora le teneva la mano come madre. La sua più grande fortuna, la fortuna di tutti i Malfoy, cosi diceva sempre suo padre, era quella di aver Hermione Granger come madre e moglie.
-benvenuta a casa mia Signorina Malfoy- disse Molly Weasley sorridendo alla ragazza invitandola ad entrare.
Eltamin non riuscì a far altro che sorridere, sconvolta dalla situazione e dalla donna che per la prima volta nella sua vita gli appariva come sua madre le aveva sempre raccontato.
Materna, dolce e sorridente.
-oh siete già arrivate- disse Ginny spuntando all’improvviso dalla cucina non appena Eltamin, Hermione e Molly entrarono in casa.
-si alcuni istanti fa – rispose Hermione salutando la sua migliore amica che venne raggiunta subito dopo da Lily.
-ehi, disse Eltamin che ci fai qui pensavo che anche tu eri andata al laboratorio- disse Eltamin prendendo per la prima volta la parola sotto lo sguardo attento di tutte e tre le donne adulte.
-già ma pare che non è importante perché io ho ancora tempo per decidere cosa devo fare da grande- disse con astio Lily scoccando uno sguardo per nulla carino a sua madre. Hermione rise,
-cosa c’è Lily, qualcuno non vuole che entri nel reparto pozioni al ministero- Lily sbuffò prima di parlare.
-già- disse la ragazza-Il primo è tuo figlio, poi i tuoi due migliori amici, zia Hermione-concluse Lily.
Eltamin scosse il capo la sua amica in meno di un mese aveva cambiato idea sulla sua possibile carriera, in poche parole appena aveva visto la lista delle ragazze che avrebbero fatto lo stage con Scorpius aveva deciso che mai e poi mai lo avrebbe lasciato da solo con quelle oche, abbandonando in meno di un’ora l’idea di diventare medimago e abbracciando la speranza di entrare come pozionista al ministero sotto la guida per nulla accondiscendente di Draco Malfoy.
-non capisco per quale motivo vuoi rinunciare ai tuoi sogni per seguirlo, anzi per pedinarlo- disse senza pensarci Eltamin catturando gli occhi di tutti su di se.
-tu non capisci- rispose Lily offesa stringendo le braccia sotto il seno mentre sbuffava sonoramente.
-sarà- rispose Eltamin.
-sei sicura, disse Molly Wesley interrompendo le due giovani serpeverdi che non faresti mai una cosa del genere –
- sicura- rispose Eltamin girandosi verso la vecchia strega incatenando i suoi occhi a quelli della donna , azzurri come quelli del suo James.
James vuole diventare un auror come suo padre, io ho un altro sogno, siamo due individui diversi e ci amiamo proprio per le nostre diversità, sarebbe impossibile se volessimo fare le stesse cose. Io sono competitiva e...-
-e vuoi diventare il ministro della magia certo che mio fratello non si mette a competere- disse ancora Lily sempre più scocciata beccandosi uno sguardo di rimprovero dall’amica che non aveva alcuna intenzione di veder sbandierati i suoi sogni più segreti-
-ti piacerebbe intraprendere la carriera politica?- chiese stupita Molly Weasley osservando affondo ogni lembo di pelle della bionda Eltamin.
-si- rispose la ragazza, voltandosi solo per un attimo verso sua madre che come Ginny guardava la scena divertita.
-se hai solo un briciolo della determinazione di tua madre e l’ingegno machiavellico di tuo padre credo che riuscirai nel tuo intento- disse la donna.
-ora cosa dite- continuò la signora Weasley, - vi va di fare un dolce magari saranno le ragazze a stupirci- concluse.
Eltamin impallidì ecco ora quella vecchia strega l’avrebbe umiliata come non mai, lei non sapeva nemmeno cuocere un uovo era negata in cucina.
-Eltamin detesta cucinare- disse Hermione senza nessun problema la signora Weasley guardò prima l’ex fidanzata del figlio ora Lady Malfoy e poi la giovane serpeverde.
-devi avere mille altre qualità se mio nipote, goloso come è non sia preoccupato di morire di fame quando vi sposerete- Eltamin divenne rossa per l’allusione al matrimonio.
-cercherò di migliorare prima di due anni- disse Eltamin spiazzando tutti, annunciando così che appena sarebbe uscita da Hogwarts avrebbe sposato il suo fidanzato.
-avete deciso anche la data- la canzonò Ginny.
-No zia, rispose Eltamin, quando l’avremo sarai una delle prime a saperlo- a quella battuta risero tutte.
La mattinata corse veloce, la signora Molly prese Eltamin sotto la sua ala protettrice le insegnò a cucinare due piatti che James adorava e Eltamin incredula riuscì ad ottenere discreti risultati.
***
La tavola era stata apparecchiata per una ventina di persone, quasi tutti i Weasley erano presenti, l’unico che mancava per fortuna era quello stronzo di Ronald che era ritornato in America.
Eltamin aiutò la signora Molly ad impiattare il roast venison, il daino arrosto, che avrebbero servito con una salsa di mirtilli, che aveva preparato con le sue mani sotto la supervisione della padrona di casa.
-su cara- disse la vecchia strega prendi il piatto e portalo a tavola- Eltamin sbiancò sentendo quella frase.
-io, credo che nessuno ne mangerà se lo porto io in tavola- disse Eltamin mostrandosi spaventata per la prima volta nella sua vita.
-oh per questo cara, non preoccuparti nessuno oserà dire nulla. Qui tutti sanno chi è che comanda- finì la donna sorridendo alla giovane.
Eltamin alla fine portò con infinita eleganza la pietanza a tavola sotto lo sguardo stupito di tutti i commensali, primo tra tutti il suo fidanzato James che non l’aveva mai vista con un grembiule da cuoca stretto in vita.
James sorrise all’indirizzo di Eltamin che prontamente ricambiò mentre la signora Molly li osservava compiaciuta. Il daino ebbe un enorme successo e alla fine tutti fecero i complimenti ad un’imbarazzatissima Eltamin che sarebbe forse diventata il ministro della magia ma che con la guida attenta di Molly Weasley avrebbe avuto un futuro anche come perfetta donna di casa per la felicità del suo futuro sposo che se la mangiava con gli occhi sotto lo sguardo imbarazzato del nonno e del padre.
-Ringrazia che non ci sia Draco, James- disse Harry Potter,
Il figlio lo guardò malissimo, superando di slancio l’eroe del mondo magico andando finalmente ad abbracciare la sua bella bionda che non aspettava altro che di essere coccolata tra le braccia del moro Grifondoro.
SPAZIO AUTRICE:
Spero che vi piaccia nonostante l'attesa.
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