venerdì 13 aprile 2012

La Nuova Vita 18


18-Un incontro inaspettato.

Il discorso fatto a Ron l’aveva in un certo senso liberata da un peso, si guardò la mano che ancora rossa le ricordò lo schiaffo che solo un’ora prima aveva dato al suo ex marito.
Non l’aveva mai fatto, nemmeno quando si sentiva privata dalla sua intimità. Mai l’aveva schiaffeggiato. Ma quella mattina Ron aveva decisamente superato il limite.
“Sei diventata la sua puttana?”, questo gli aveva detto, mancandole di rispetto. Insinuando qualcosa di sporco, qualcosa che un uomo che si professa innamorato di te non dovrebbe mai dire, nemmeno pensare.
Sporca, ecco quello che pensava: Se non sei mia, sei sporca.
Quello era l’uomo con cui avrebbe dovuto continuare a vivere, quello era l’insensibile egoista che aveva sposato.
No, non sarebbe mai potuta tornare indietro e non era Draco a trattenerla. No, era il suo orgoglio di donna. Quello non era un uomo era solo un parassita che non capiva nulla, che considerava la donna come una schiava dedita a sfornare figli, pulire casa e preparare la cena.
Lei non era quel genere di donna non lo sarebbe più stata, ora che aveva ripreso in mano la sua vita non avrebbe mai più fatto gli errori del passato, mai più.
-Tutto bene Mamma?- chiese Rose preoccupata.
-Si tesoro, -rispose Hermione accarezzando dolcemente i capelli rosso ramato della figlia.
I tre, camminarono fianco a fianco per le strade piene di gente di Diagon Alley, tutti si erano riversati nella strada principale della Londra magica alla ricerca degli ultimi regali per l’imminente Natale.
-ecco la zia Ginny- disse felice Hugo. Hermione seguì con lo sguardo il punto in cui suoi figlio stava guardando e finalmente scorse la sua migliore amica seduta al tavolo di Fortebraccio insieme ai suoi tre figli, Lily la piccola, Albus e James il maggiore.
-cavolo, finalmente siete arrivati-. Disse Ginny – oggi è difficile anche camminare per questa strada, non so perché la gente impazzisca in prossimità del Natale- Hermione si morse la lingua osservando la pila di pacchi e pacchetti che Ginny aveva accuratamente riposto dietro alla sua sedia.
-già chissà perché, la gente impazzisce per il Natale- affermò infine scoccando uno sguardo divertito a sua figlia rose che contraccambiò osservando con la coda dell’occhio i regali dei Potter.
I tre dopo essersi accomodati ordinarono tre cioccolate fumanti e ascoltarono tranquilli le mille novità di casa Potter.
Hugo ascoltava estasiato i racconti di James che era senza alcun dubbio il cugino preferito. Rose e Albus, amici inseparabili parlavano fitto fitto lanciando di tanto in tanto uno sguardo ostile a James e uno compassionevole a Lily che si rigirava nelle mani uno strano anellino.
Ginny, invece, illustrava a Hermione il menù della vigilia ma la Granger fingeva di ascoltarla anche lei interessata alla fedina di Lily.
L’aveva già vista ma dove? Si chiedeva.
-Mamma, zia Hermione- disse James alzandosi in piedi -Possiamo andare a vedere le nuove scope da corsa?- chiese esibendo i migliori occhioni da cucciolo ereditati dal padre Harry. Ginny non seppe resistere.
-Hugo- disse Hermione, - non combinare guai- aggiunse prima che il figlio sparisse dalla sua visuale.
-mamma, possiamo andare anche noi a fare un giro?-Chiese Rose interrompendo sua madre.
- Dobbiamo ancora comprare un regalo per un nostro amico- aggiunse Albus .
-Va bene- dissero le due.
-Lily, vuoi venire?- chiese Rose sorprendendo sia le due donne sia la ragazzina.
Lily arrossì, e annuì felice alzandosi. Salutò con un leggero bacio sulla guancia sua madre e raggiunse con un balzò elegante la cugina e dopo pochi secondi sparirono anche loro in mezzo alla folla.
-Stanno crescendo a vista d’occhio- disse Ginny sbuffando, - ed io invecchio- aggiunse accarezzandosi preoccupata il viso.
-Dovrei ricorrere a quella magia babbana, come si chiama chirurgia estetica, pare faccia miracoli. Astoria Granger, la moglie di Malfoy ne ha fatti diversi di interventi-disse Ginny seria.
-Peccato che non hanno aiutato a migliorare il suo cervello- disse piccata Hermione.
-Ai siamo gelose, vedo-la riprese l’amica
-Oh no, assolutamente-ammise Hermione.
-Da quello sguardo furbo, deduco che tu sai qualcosa che io non so- disse curiosa Ginny strizzando l’occhio affinché l’amica spifferasse tutte le sue informazioni sulla donna più chiacchierata dell’élite magica.
-So solamente che è una pessima madre-disse Hermione.
-Oh pensavo che sapevi chi sa cosa- disse Ginny abbandonandosi scompostamente sulla sedia.
-Albus è il miglior amico di Scorpius e questo è l’unico segreto che sono riuscito a scucire a quel simpaticone di mio figlio-
-Beh è un ottimo amico. dovresti essere fiera di lui-enunciò seria Hermione.
-Già. Ma io lo sai bene Mione sono curiosa-disse Ginny sconsolata.
-Davvero! Non l’avrei mai detto- la canzonò l’amica.
-Scema- disse di rimando Ginny fingendosi offesa.
Hermione la guardò un secondo per poi scoppiare a ridere insieme alla rossa.
-Per fortuna che esisti Ginevra Weasley, se non ci fossi tu, impazzirei- disse tutto d’un tratto Hermione stupendo l’amica che contrasse la mascella un secondo dopo.
-Cosa cazzo ha combinato quel troll di mio fratello?-chiese la signora Potter
-lascia perdere-rispose la Granger
-No. Voglio saperlo?-chiese ancora Ginny
Hermione girò il capo guardandosi attorno assicurandosi che tutte le persone che avevano attorno non la conoscessero e poi iniziò a parlare.
-Capisci secondo lui, io sono una puttana se sto con un altro che non è lui. Mi ha detto se ero diventata la sua puttana-disse Hermione.
Ginny si mise una mano nella bocca e farfugliò qualcosa.
-quindi immagino che quando è venuto a Washington per la riunione straordinaria abbia intuito qualcosa. Cosa di preciso lo ignoro, poiché non parlo con Draco da più di tre settimane-disse sconsolata Hermione.
-Draco- ripeté Ginny. – sei carina quando pronunci il suo nome sorridi come non ti capita da qualche tempo. Sicura che?-replicò Ginny.
-sicurissima- rispose prontamente Hermione.
-va beh, cosa dirti mia cara amica. Finalmente ti sei liberata di mio fratello questo è un evento da festeggiare che ne dici di fare un salto nella boutique qua all’angolo pare ci siano nuovi modelli della collezione autunno inverno della Parkinson, sai è diventata una stilista-concluse Ginny.
Hermione annuì all’idea dell’amica, non sapeva come dirle che Pansy era diventata sua amica, soprattutto quando la mente le ricordò che tra le due non scorreva buon sangue.
Le due donne dopo aver pagato si avviarono nel negozio, questo era decisamente elegante.
Una commessa arrivò subito dopo il loro ingresso, richiamata dalla campanellina nella porta e dispensò loro un ampio e finto sorriso.
-Diamo solo uno sguardo- disse subito Hermione e la donna andò via in un lampo.
-Io veramente volevo acquistare qualcosa, anche solo una sciarpa- disse offesa Ginny.
Hermione la guardò storto.
-lo so lo so potrei arricchire quella vacca di Pansy, ma se non hai un suo capo non sei nessuno qui a Londra-
-Io- cercò di dire Hermione ma Ginny non la lasciava parlare.
-Certo non potrei certo indossare questo- disse ancora la rossa mostrando all’amica un abito nero interamente in pizzo tranne che nella gonna dovevi erano delle piume anch’esse nere.
-Vorrei incontrarla la donna che si può permettere quest’abito-.
Hermione arrossì e girò immediatamente lo sguardo cercando di non sembrare imbarazzata .
-Fidati Weasley, vi sono donne che portano con disinvoltura quest’abito come un paio di jeans basta avere classe- disse Pansy facendo girare di scatto le due ex grifondoro.
-Parkinson- disse Ginny allibita, osservando la donna davanti a lei totalmente diversa dall’oca che ricordava durante gli anni di Hogwarts.
-Weasley. Granger- rispose Pansy scoccando uno sguardo serio verso la rossa e uno divertito all’indirizzo di Hermione.
-Io..., complimenti i tuoi abiti sono stupendi- disse Ginny imbarazzata per quella dichiarazione.
-Grazie- rispose stupita Pansy. – hai trovato qualcosa che ti piace?- chiese curiosa.
-Oh si molte cose, disse abbandonandosi al dialogo con l’ex nemica Pansy.
-Ma non posso certo permettermi certe mise, io sono una mamma-ammise Ginny orgogliosa.
-Oh anche io, ma ci sono occasioni in cui anche le mamme possono sfoggiare certi abiti. Tu non trovi Granger?-chiese Pansy con un sorrisino sul viso.
-Io, si certo-rispose prontamente Hermione preoccupata per la situazione in cui si trovava, ma questo non fu nulla in confronto a quello che successe dopo.
La campanella della porta annunciò l’entrata nel negozio di altri clienti. Ginny che si trovava vicino al bancone osservando estasiata un paio di scarpe si girò un attimo impallidendo, Pansy invece sorrise radiosa.
-Finalmente pensavo ti fossi perso. Quanto ci vuole per liberarsi di quella sanguisuga di tua moglie- disse senza alcun riguardo la Parkinson.
Hermione che si trovava all’estremità del negozio si girò un secondo dopo aver sentito nell’aria il suo profumo.
-Pansy- disse freddo- ti sembra il caso...-disse Draco Malfoy fasciato in un abito grigio che faceva risaltare i suoi occhi di ghiaccio.
Ginny era a bocca aperta.
-Bah chi se ne frega- rispose incurante Pansy. Ginny guardò prima la Parkinson e poi Malfoy e infine preoccupata guardò verso il punto in cui sapeva si trovava Hermione.
Malfoy incuriosito fece lo stesso e il sorriso sghembo gli morì in viso quando incontrò lo sguardo di Hermione.
Pansy sorrise soddisfatta, ma la sua soddisfazione durò un secondo Draco si girò nuovamente e uscì dal negozio.
-Mamma! non lo reggo quando fa così- imprecò Pansy. – Hermione ti vuoi muovere o vuoi che ti lanci io al suo inseguimento- aggiunse Pansy, meravigliando ancora una volta Ginny che non sapeva cosa dire, soprattutto quando vide la sua migliore amica uscire dalla porta del negozio alla ricerca di Draco Malfoy.








Nessun commento:

Posta un commento