giovedì 26 gennaio 2012

IL TALISMANO DELLA LUCE.3


3.Una convivenza difficile.

Dopo che la strega Babajaga era scomparsa i due giovani maghi Inglesi, si erano come ammutoliti, ripercorrendo nel più assoluto silenzio le parole e le rivelazioni che quella megera aveva fatto loro. Era stato un brutto colpo sia per Draco sia per Hermione essere catapultati in quella realtà, fuori dal tempo e dallo spazio senza via d’uscita se non quella di ritrovare un talismano, di cui non sapevano in pratica niente, per poter cosi fare ritorno a casa. Quello che più innervosiva i due era la stretta collaborazione che dovevano attuare per rintracciare il suddetto talismano.
Una cosa inaudita se si pensava l’odio e il disprezzo che correva da ormai un decennio tra Draco Malfoy ed Hermione Granger. I due maghi, si detestavano dal primo giorno, dal primo sguardo, dal primo scambio verbale e nonostante la guerra fosse finita e il biondo scagionato da tutte le accuse, soprattutto grazie alla deposizione del miglior amico della riccia, tra loro non vi fu mai una stretta di mano né una parola di scuse.
Odio, disprezzo e disgusto questo provano l’una per l’altro e sapevano bene che quella collaborazione forzata avrebbe accentuato ancora di più quei sentimenti, ignorando ancora una volta le parole che Babajaga aveva detto loro.
-L’amore era la chiave, l’amore…- ma loro si odiavano e questo era l’unico sentimento che per ora li accumunava l’uno all’altra.
Hermione si ridestò all’improvviso stringendo la bacchetta tra le mani e dirigendosi, senza avvisare il biondo, verso il sentiero dal quale era arrivata, stando ben attenta ad ogni possibile indizio che la portasse alla scoperta del talismano. Indizio che non trovò, lo sapeva bene le missioni sono lunghe difficili e pericolose e lei non era una donna fortunata.
Nello stesso tempo Draco, era ancora assolto nei suoi innumerevoli pensieri: Nessuno mi sta cercando; Nessuno si ricorda di me…; Non sono mai esistito;
Il mio casato è senza erede;
Oddio! La linea di sangue, mio padre mi uccide.
Scosse il capo riprendendosi dal turbine di sensazioni che stava vivendo e si girò prima a sinistra poi a destra; Dove era finita la Mezzosangue?
Draco si girò poi verso il lago ed osservò con infinito disgusto l’ex Grifondoro sparire oltre gli alberi. Dopo aver sbuffato decise di raggiungerla, stare da solo non gli piaceva non conosceva quella radura e non sapeva quali pericoli poteva correre magari avrebbero incontrato delle belve affamate e sicuramente l’animale tra lui e la Granger avrebbe preferito la polpa della strega alle sue ossa, ma soprattutto pensò sogghignando tra se, che ora aveva l’opportunità di dare noia a quella impertinente “so tutto”.
 Sì, avrebbe preso quella missione in quello strano luogo come una vacanza e si sarebbe divertito un po’ come i vecchi tempi quando la mezzosangue zannuta era la vittima preferita delle sue angherie.
Infondo, non poteva fare altro quindi s’incamminò anche lui per il sentiero con la bacchetta sguainata tra le mani deciso a raggiungere quella dannata donna.
***
Hermione avanzava a piccoli pasi lungo il sentiero che solo pochi minuti prima aveva percorso. Tutti i sensi erano attivati, anche se, la sua mente correva febbrile verso la frase che quella strana strega aveva detto: -Salvare il mondo della magia-.
Ancora una volta il suo compito era salvare il mondo delle magia ma questa volta non aveva Harry e Ron al suo fianco ma quell’odioso furetto platinato, questa volta non combatteva contro le idee razziste di Voldemort ma contro gli uomini ombra di cui non sapeva niente, ma soprattutto non aveva alcun indizio. Sapeva solamente cosa stava cercando, in pratica era in un luogo senza tempo, da cui non poteva andar via se prima non trovava il talismano e la cosa che le mandava il sangue al cervello era che doveva fare tutto questo con l’aiuto di quell’incapace, viziato, prepotente, presuntuoso di Draco Malfoy.
Era una congiura…il mondo magico ce l’aveva con lei non vi era altra spiegazione.
-mezzosangue, ci siamo persi- disse con quella sua voce fredda e strascicata, che la fece infervorare.
-No- rispose guardandosi intorno ma purtroppo dovette ammettere che non si ricordava di essere passata da li poco prima…alberi solo alberi nessun altra cosa li circondava. Si erano persi ma non aveva nessuna intenzione di ammetterlo con Malfoy.
-Io penso…-la interruppe lui,
-Tu pensi, oh bene almeno qualcosa con gli anni l’hai acquisita- lo riprese Hermione.
Draco assottiglio lo sguardo e strinse la mascella irritato dalle parole della Granger.
-Sentimi bene Mezzosangue.  Non sono felice di trovarmi in questa situazione, non sono felice di stare fianco a fianco con una  schifosa… - disse con il viso schifato – mezzosangue come te- ma non posso farci niente devo trovare…-
-dobbiamo trovare Malfoy-lo reguardì lei con fare saccente.
-da solo non puoi fare niente-concluse mettendosi le mani nei fianchi sfidandolo cosa che a Draco non sfuggi
-io posso tutto-rispose con astio cercando di far capire alla riccia che non aveva alcun timore e reverenza nei suoi riguardi. Se ne fregava se lei era l’eroina del mondo magico, se con quello sfigato del suo amico avevano sconfitto Voldemort. Lui non si sarebbe abbassato ad essere un suo sottoposto, lui era superiore, lui era un Malfoy.
-oh si immagino… ma se hai paura della tua stessa ombra-lo canzonò la Granger mandandolo ancora di più su tutte le furie, come si permetteva quella nata babbana.
-non osare insinuare…-la riprese il biondo.
-Oso invece, furetto dei mie stivali- replicò Hermione stringendo con forza la bacchetta tra le lunghe dita.
-fottiti Granger- concluse Draco superandola di slancio dandole anche una leggera spallata che la fece finire a terra.
Hermione era furibonda, quel deficiente come si permetteva di trattarla in quel modo, erano anni che non si sentiva così. Era incazzata, non si poteva parlare con lui, non si poteva convivere era pressoché impossibile svolgere la missione con decelerato simile.
Si alzò velocemente da terra e si diresse a passo di marcia verso il punto in cui Draco era scomparso e si bloccò di colpo sbattendo sopra il biondo.
Avevano trovato la baita, che altro non era che una piccola casa in legno nascosta tra immensi alberi.

SPAZIO AUTRICE.
Aspetto che Emma di Emma-Graphic-Page crei l'immagine e poi la carico, spero che la storia vi piaccia.

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