venerdì 27 gennaio 2012

La Regina di Ghiaccio.1


1.La nascita di una regina…


Aveva appena indossato il suo vestitino nuovo, color verde smeraldo con fiocco argentato in vita, confezionato appositamente per lei da una famosissima magastilista di Diagon Alley.
Sua nonna Narcissa Black in Malfoy, elegante, bella e raffinata strega purosangue le mandò il pacco contenente il vestito la sera prima della festa del suo ottavo compleanno.
Infatti, come ogni anno i suoi nonni paterni non avrebbero partecipato alla festa, cosa che faceva soffrire i suoi genitori che ogni volta trovano una scusa plausibile per non far notare l’ingombrante assenza.
Eltamin, però, non aveva mai creduto agli improvvisi malanni con cui i suoi genitori giustificavano l’assenza dei nonni a lei e ai suoi fratelli. In realtà, sapeva molto bene quali erano le loro idee e sapeva altrettanto bene che mai nonna Narcissa da perfetta purosangue qual era si sarebbe mischiata a babbanofili traditori di sangue, Mezzosangue, Grifondoro e tantomeno l’avrebbe fatto nonno Lucius, che considerava il matrimonio dei suoi genitori, un affronto al suo antico casato.
La cosa alla piccola Eltamin non toccava, in fondo, riceveva sempre un regalo dai nonni ed era senza dubbio alcuno la preferita tra i nipoti grazie alla somiglianza con nonna Narcissa.
 Solo a lei era concessa una festa aggiuntiva al grande manor di famiglia, dove sarebbe stata festeggiata da un folto gruppo di streghe e maghi appartenenti alle più grandi famiglie purosangue, vi sarebbero state anche le nipoti delle amiche di sua nonna e benché fossero stupide e noiose, facevano parte dell’élite del mondo magico e in un futuro le sarebbero servite, cosi dicevano i nonni.
-Eltamin- urlò sua madre – gli ospiti stanno per arrivare-concluse. Così la piccola Eltamin Malfoy dopo aver dato l’ennesimo colpo di spazzola ai suoi capelli color del grano diede una rapida occhiata al suo bel vestito, indossò le scarpe color argento e scese.
Ad attenderla c’erano più di venti bambini che suppergiù avevano la sua età; il più grande era Teddy, suo cugino con cui non aveva molta affinità al contrario di Scorpius che lo trovava un vero spasso soprattutto quando cambiava il colore dei capelli.
 C’erano i Weasley chiassosi e numerosissimi, infatti, benché suo padre li detestasse, erano sempre invitati poiché sua madre li considerava come fratelli; quindi c’erano i figli di George quello che aveva il negozio di scherzi, le figlie di Fleur e Bill che rimanevano sempre con i grandi snobbando i più piccoli ed infine c’erano i potter, i migliori amici di sua madre Hermione con i figli James, Lily e Albus.
Anche Eltamin come sua madre aveva un rapporto speciale con i Potter; Lilian Luna, per tutti, Lily era la sua migliore amica.
Entrambe amavano leggere e suonare, amavano gli animali e il silenzio ma quello che le univa erano i loro difetti; sia Eltamin sia Lily amavano primeggiare, emergere ed eccellere in tutto, inoltre erano anche molto vanitose e vendicative soprattutto se venivano sbeffeggiate.
 Erano sempre una la spalla dell’altra fin da quando erano piccolissime, avevano costruito il loro rapporto d’amicizia basandosi solo su loro due, isolando il resto della famiglia. Le due non avevano bisogno di parlare si capivano al primo sguardo, i silenzi di Eltamin erano chiari solo per Lily e solo Lily custodiva i suoi segreti per di più era l’unica cui la piccola Malfoy dimostrava apertamente affetto, abbracciandola in pubblico.
-Eltamin- disse Lily correndole incontro ed abbracciandola di slancio –auguri- disse la piccola Lily Potter porgendole  il suo dono.
 Eltamin sorrise non appena si ritrovò tra le mani la gabbia con dentro un piccolo gomitolo nero, un piccolo gattino, un dono che Eltamin gradì molto.
-Grazie- disse regalando alla sua amica un sincero sorriso uno dei pochi che Eltamin donava.
-Su bambini!- le esortò sua madre, interrompendo quelle effusioni,
- andate fuori a giocare- disse, invitando i bambini ad uscire nel giardino esterno della casa.
Tutti accolsero l’invido della padrona di casa e benché sia Eltamin sia Lily non amavano giocare all’aria aperta soprattutto quando indossavano abiti e scarpe nuove vennero spinte dalle rispettive madri nel giardino.
Le bambine si avviarono così verso il gruppo formato dagli altri bambini.
-a cosa giocate- chiese Eltamin rivolgendosi all’unico tra quei bambini che aveva da sempre attirato la sua attenzione.
-A quidditch- rispose il più grande dei fratelli Potter, James, quello che per lei non aveva alcun riguardo e la prendeva apertamente in giro per i suoi modi.
-A quidditch!- lo canzonò l’impertinente biondina - Per giocare a quidditch, James, devi possedere una scopa e volare. Non basta un ramo di albero secco tra le gambe e correre da una parte all’alta per giocare a quidditch- lo riprese con fare saccente cosa che fece ridere la sua amica Lily e scuotere il capo a suo fratello Scorpius.
-sei limitata- rispose James – dovresti usare un po’ quel cervello – si può far finta di stare su una scopa lo sai Eltamin, ma tu sei noiosa –. Disse James voltandole le spalle e riprendendo a correre verso i cugini che ridevano divertiti.
-Io non sono noiosa- urlò esponendosi per la prima volta. Reagendo alle insinuazioni che quel ragazzino le rivolgeva. L’unico che riuscisse a farla innervosire a tal punto da compiere le cose più stupide, cose di cui poi si sarebbe pentita.
-ah no, allora dimostramelo- disse il ragazzino dai capelli castani che la guardava sfidandola. Eltamin non si lasciò pregare afferrò un ramo imitando, lo seguì cercando di corrergli dietro ma poi inciampo su una pietra e ruzzolò a terra sporcandosi il vestito.
-Sei un po’ impedita a Quidditch Malfoy- disse James ridendo.
-spero che quando finirai a Hogwarts la tua casa sarà Serpeverde, non vorrei perdere punti per la tua poca abilità- Eltamin si alzò furibonda e dalla rabbia accumulata, disintegrò il ramoscello che James aveva tra le mani, ferendolo.
-Eltamin- la riprese suo fratello – che hai fatto-.
Eltamin non disse nulla, mentre Lily le si avvicinò cercando di darle un po’ di sostegno nello stesso tempo  i grandi accorrevano spaventati dalle urla che James produceva.
-che è successo?- chiese Harry Potter, il padre di James.
-Eltamin non sa giocare – rispose una Weasley di cui Eltamin nemmeno ricordava il nome.
-Eltamin, spiegati- le intimò sua madre attirando l’attenzione di tutti su di se. Sapeva di aver sbagliato, ma lui l’aveva irrisa, beffeggiata, sfidata.
-ha fatto scoppiare il tronco che James aveva tra le mani-, disse Lily
-perché lui, l’ha presa in giro sperando che quando sarà a Hogwarts finisca a serpeverde per non far perdere punti alla sua casa-.
-James, quante volte ti ho detto che non devi ridurre tutto alla lotta tra Grifondoro e serpeverde-lo riprese suo padre mentre Hermione gli medicava la piccola escoriazione che l’esplosione del ramo aveva prodotto sulla mano del ragazzino.
James guardò suo padre, un attimo prima di esplodere:
-io non ci volevo nemmeno venire- rispose con rabbia, gelando con quella frase Eltamin che lo guardò negli occhi per la prima volta dopo quell’increscioso incidente.
-James- dissero in coro i genitori del ragazzo.
-visto che non volevi venire, puoi benissimo andartene- disse con astio la bionda bambina girandosi di scatto e lasciando tutti di stucco s’incamminò all’interno della villa fino alla sua stanza.
La festa del suo ottavo compleanno era stato un totale fiasco dal giorno, Eltamin Cassandra Malfoy aveva giurato a se stessa che mai e poi mai avrebbe esposto le sue emozioni, ma purtroppo molte volte nell’arco della sua adolescenza avrebbe mancato a quel patto e sempre a causa di James Potter.
***



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