mercoledì 25 gennaio 2012

Io, Una parentesi Verde-Argento nella tua vita Grifondoro. cap-10-


10 La Ronda. (I parte)

Il buio avvolgeva la sinuosa figura che percorreva a passo svelto le scale che dalla torre Nord portavano al portone d’ingresso, un’ombra scura al sentire quei dei passi si nascose dietro un grande pilastro, celando così la sua presenza alla figura che avanzava furtiva. Questa si girò più volte, prima a sinistra e poi a destra ed infine uscì all’aria aperta incurante della temperatura decisamente bassa in quella prima notte di Settembre.
Una folata di vento spostò il cappuccio che fino a quel momento celava l’identità della nera figura.
Capelli rosso fuoco vibrarono nell’aria, rosso Weasley.
Ginevra Weasley si rimise in fretta il cappuccio coprendosi i rossi crini uscendo finalmente dal castello. Superò la casa di Hagrid dirigendosi verso i grandi alberi che avrebbero così celato la sua presenza a chiunque si fosse affacciandosi a quell’ora tarda della notte da una delle torri del magico castello.
A passo sostenuto arrivò dinanzi al lago nero, sedendosi sopra un tronco oramai secco e lì finalmente dopo essersi tolto il cappuccio, riprese a respirare.
L’aria penetrava nei polmoni, il freddo pungente le solleticava il naso e i pensieri fluivano vorticosi nella mente.
Ferma sul quel vecchio tronco morto, rimembrava l’ultimo anno della sua vita, ricordava ogni istante vissuto in quell’ultimo anno all’interno del castello di Hogwarts. Un brivido la percorse ricordando il sapore dei baci di Blaise misteriosi e sensuali diversi da quelli dolci e delicati di Harry.
Chiuse un attimo gli occhi ricordando quei lunghi momenti in cui si era lasciata ammaliare dalle spire di quell’abile serpente, soggiogare dalle sue parole dalle sue mani dal suo corpo sinuoso sul suo.
Scosse il capo per scacciare quella sensazione che le mozzava il fiato che la faceva sentire sporca, sbagliata, una traditrice.
Aveva tradito tutti, aveva tradito i suoi ideali, la sua famiglia, il suo uomo per non sentirsi sola. Era sporca, era…
-Weasley- una voce fredda, le face aprire gli occhi di scatto, sgranandoli.
Il successivo scricchiolare delle foglie e l’inconfondibile passo strascicato la informò su chi in quel momento stava alle sue spalle, così che nemmeno si girò.
-che vuoi Malfoy- disse con tono altrettanto freddo.
Il biondo si fermò di scatto tenendosi a una certa distanza dalla rossa che non accennava né ad alzarsi né a girarsi nella sua direzione, ignorandolo, cosa che lo mandò su tutte le furie.
-Domani- disse Draco incenerendo la schiena della rossa che ancora lo snobbava – farai la ronda con me- concluse.
Ginny sollevò un sopracciglio e si girò di scatto verso Malfoy annientandolo con il solo sguardo.
-perché mai dovrei mischiarmi con te- rispose.- poteri infettare la tua regale figura… o infettarmi io stessa- replicò canzonandolo irriverente e per niente intimorita dal mangiamorte redento. Scordandosi quanto lui potesse, in realtà, distruggere con una sola parola tutta la sua vita.
Draco la guardò storto assottigliando lo sguardo incurante della mano che la rossa aveva fatto scivolare sulla bacchetta.
-perché ti voglio a chilometri di distanza da Blaise, Piattola- disse acido sconvolgendola tanto che rimase come paralizzata sentendo quelle parole.
Draco non aspettò alcuna replica della Weasley si rigirò di scatto e con lo stesso passo silenzioso con cui era arrivato, se ne andò, lasciandola impalata di fronte al grande lago nero.
Lui ricordava tutto, ricorda ancora quello che aveva visto l’anno prima e sarebbe forse stato zitto, se no non si spiegava il motivo per cui la voleva a chilometri di distanza da Zabini.
Non avrebbe parlato, non avrebbe messo in difficoltà il suo amico e per la prima volta in vita sua Ginny si trovò d’accordo con Draco Malfoy e quella sensazione la fece rabbrividire.
La mattina seguente in sala grande, davanti a quasi tutta la scuola, Ginevra Weasley prese in mano la situazione privando Hermione di decidere i turni.
-Malfoy- disse con voce alta e fiera – questa sera farai la ronda con me; Devo tenere d’occhio chi si è scampato Azkaban, sai ordini dall’altro- disse ghignando la rossa facendo ridere molti dei suoi compagni.
Draco si girò annientandola con lo sguardo ma non replicò le lasciò la rivalsa visto che infondo aveva vinto. Era riuscito senza alcuna lotta e isterismo a togliere osci possibilità di incontro tra il suo migliore amico e quella schifosa traditrice del suo sangue. Blaise osservò con i suoi occhi penetranti prima Ginny e poi Draco intuendo il tacito accordo tra i due. Il moro era stato raggirato, era stato privato di quell’unico momento in cui avrebbero potuto chiarire con la rossa. Draco aveva agito ancora una volta alle sue spalle, aveva cercato, come ormai accadeva da mesi di proteggerlo da Ginevra. Lui , però, non era un bambino e non aveva bisogno di balie di nessun genere così dopo aver notato il suo amico sbuffare sonoramente dirigersi verso l’uscita della sala comune prese la palla al balzo per vendicarsi.
-Granger, alle nove alla torre ovest-disse il moro lasciando le grifondoro allibite una per essere stata nominata come compagna della ronda e l’altra offesa per non essere stata nemmeno degnata di un saluto.

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