giovedì 26 gennaio 2012

IL TALISMANO DELLA LUCE.4-


4. Prove di convivenza.


(Immagine creata appositamente per me da ~ Emma (Graphic Page) . )

Rimasero imbambolati dinanzi a quella sottospecie di casupola con occhi sgranati e bocca spalancata per lo stupore; Increduli da quello che i loro occhi vedevano.
Quella non era certo la migliore delle baite in circolazione, infatti, era rivestita di legno marcio e le sue dimensioni erano notevolmente ridotte a quelle cui, Draco Malfoy, era abituato ad utilizzare per le vacanze invernali in Italia.
Forse, come la Tana dimora dei Weasley, stava in piedi grazie alla magia, pensò Hermione ma questo commento lo tenne per se, non voleva continuare a battibeccare con il biondo, né sentire i suoi deprecabili insulti sulla sua famiglia magica.
-è uno scherzo- disse Draco avanzando verso la casa di legno, dandole per la seconda volta una spallata ma questa volta Hermione rimase in piedi senza ruzzolare a terra.
-Stronzo-disse tra i denti ma lui non se ne curò avanzando verso la baita a passo svelto.
-Sembra un tugurio! Sembra… la casa del tuo amico mezzo Gigante- disse con ribrezzo Draco girandosi disgustato verso la riccia.
 Hermione nemmeno rispose, superandolo di slancio, aprendo poi la porta della piccola baita.
 La casupola che all’esterno sembrava pronta a cadere giù alla prima folata di vento si presentava al suo interno calda e accogliente, lasciando la riccia piacevolmente sorpresa.
Al centro della stanza vi era un piccolo tavolo rettangolare su cui era poggiato un vaso con un’orchidea simile a quella che alcune ore prima le solleticava il naso, attorno al tavolo si trovavano due sedie finemente intarsiate, in una era raffigurato un sole e nell’altra la luna. Su un lato della stanza vi era la stufa in ghisa mentre le pentole erano disposte sopra una piccola credenza interamente intarsiata a mano, raffigurante il sole che si congiunge alla luna.
Sempre in quel lato della stanza, all’angolo, vi era il piccolo caminetto dove un grosso ceppo ardeva riscaldando quella piccola baita.
Un rumore destò l’attenzione di Hermione che si girò di colpo brandendo la bacchetta tra le lunghe dita e quello che vide non le piacque per niente.
Draco Malfoy stava spaparanzato su un comodo letto a due piazze, l’unico letto della stanza, l’unico letto della baita.
-Che stai facendo?- disse avanzando di due passi notando il biondo, che con le braccia dietro la testa e i piedi sulla coperta azzurra del letto, la guardava divertito.
-mi riposo Granger-rispose divertito, osservando l’espressione furibonda della ragazza. Stava godendo nel farla arrabbiare, quella ragazza era uno spasso, pensò.  Almeno così avrebbe passato un po’ di tempo.
Farla impazzire era ora la cosa che più gli interessava.
Hermione livida in volto e ancora con la bacchetta tra le mani era in procinto di schiantarlo, ma lui con la sua proverbiale risata fredda la reguardì.
-No, no,- disse guardandola dritto negli occhi – la strega dice: “che non dobbiamo litigare” - proferì con tono cantilenante tanto simile a quello di un bambino che fa i dispetti, uguale a quello che alcuni anni prima aveva sentito da sua zia Bellatrix e al solo ricordo Hermione rabbrividì.
- Quindi, ora cerchi su i tuoi amati libri notizie sul talismano- disse indicando con il dito la libreria al lato del letto, che Hermione notò solo in quel momento, -e io … beh io, mi riposo- terminò il biondo sogghignando.
Hermione rimase ferma mentre con gli occhi guardava prima il biondo poi la libreria, come aveva fatto a non accorgersi dei suoi amati libri. Come!
 Rimase ancora alcuni secondi a guardare il biondo e alla fine decise di assecondare la sua voglia di sapere dirigendosi verso la libreria. Draco sogghignò e si girò dal lato in cui la Granger si trovava, osservando ogni mossa della riccia ex Grifondoro.
Come potesse una donna, nemmeno tanto brutta, interessarsi solamente ai libri e al lavoro Draco non lo capiva e osservandola attentamente pensò che quella ragazza benché fondamentalmente diversa da lui per varie questioni di “sangue”, in realtà, gli somigliasse e non poco. Come lui la Granger era dedita alla carriera, come lui non aveva una vita privata o almeno non un rapporto serio e come lui inseguiva il successo, viveva per il lavoro, anche se i loro fini, erano diversi; Draco lavorava per arricchire il suo ego e la sua voglia di grandezza , mentre il fine della mezzosangue era quello di guidare la giustizia verso l’onesta e l’imparzialità giungendo portando così in trionfo il bene.
 Era una Grifondoro cretina, cosa ci si poteva aspettare altro da quella donna.
-wow- urlò eccitata – questi sono libri magici - disse girandosi di scatto verso il biondo che la guardò schifato, unico sguardo che gli venne per non farsi sorprendere imbambolato ad osservarla.
-cosa credevi che fossero? libri babbani! -
Hermione sbuffò sonoramente scostando i riccioli dagli occhi, incastrandoli poi con rapido gesto della mano dietro l’orecchio lasciando così scoperto il lungo e bianco collo da cigno.
-No furetto- replicò con astio – Intendevo dire che sono antichissimi, credo…- disse osservando il grosso tomo che ora aveva tra le mani - più antichi di quelli che ci sono a Hogwarts-.
Draco rimase sorpreso da quelle parole e si avvicinò anche lui alla libreria strappandole il libro dalle mani con malagrazia,
-ahi- disse Hermione guardandolo male, ma il biondo non se ne curò intento com’era ad osservare il tomo.
-credo-, disse assottigliando lo sguardo e accarezzando con infinita delicatezza il libro, cosa che stupì non poco Hermione visto come poco prima si era comportato con lei, - che questo sia il libro più antico del mondo-enunciò con infinita calma Malfoy.
Hermione aprì la bocca meravigliata e eccitata dalla cosa;
Aveva tra le mani il libro della nascita della magia, l’antichissimo e introvabile libro magico, quel tomo era leggenda, il libro magico più antico.
-avevo letto che…-
-era andato perduto- terminò il biondo con tono secco;
 - Infatti,- disse Draco passandosi il libro tra le mani – questo libro è andato perduto visto la dimensione in cui ci troviamo-.
 Hermione guardò il biondo non aveva pensato a quella particolarità, erano in un mondo fuori da ogni legge erano dispersi nel niente – I miei avi-, aggiunse Draco,
- l’hanno cercato per decenni senza mai trovarlo è per questo motivo che in molti considerano questo libro una leggenda-.
-dovremmo cercare al suo interno notizie sul talismano- disse febbrile Hermione felice di poter immergersi nella lettura.
-bene eccoti accontentata Granger- rispose il biondo sbattendogli il libro con forza sul petto, mozzandole quasi il fiato.
-ma che modi- disse riprendendosi un attimo dopo.
-questi Granger sono i miei modi- rispose lui ributtandosi sul letto facendolo scricchiolare.
-stai attento!- Lo riprese Hermione – io lì sopra ci devo dormire-.
Draco la guardò un attimo prima di scoppiare in una fragorosa risata, tanto da tenersi lo stomaco da quanto rideva.
La Granger lo guardò stranita ancora con il tomo tra le mani.
-Granger- disse riprendendosi – questo è il mio letto- disse il biondo.
-Cosa?- e io dove dovrei dormire Malfoy- rispose con astio la riccia.
Lui assottigliò lo sguardo osservandola dall’alto in basso.
-Per quanto mi riguarda puoi dormire benissimo sia fuori sia sul pavimento. Anzi meglio fuori, così non inquini l’aria-Terminò il biondo.
 La rabbia s’impadronì di Hermione che con un “Accio bacchetta” richiamò la sua fedele compagna lanciando uno schiantesimo sul biondo.
Schiantesimo che non riuscì a sortire alcun effetto.
-bene-disse ridendo di gusto il biondo dopo che l’incantesimo si rivelò inconcludente- pare che la megera tenga alla mia persona o forse, Granger la tua abilità in incantesimi con il tempo, le rughe e la cellulite è andata scemando-.
-come osi,- ribadì Hermione lasciando cadere il tomo cercando di afferrare i capelli platinati del biondo ma lui, notevolmente più forte, le strinse con forza i polsi, trattenendola a una distanza ragionevole dai suoi crini dorati.
-Fanculo Malfoy- disse districandosi da quella stretta, dopo di che, la riccia raccolse il libro da terra ed a passo di marcia si sedette in una delle due sedie del tavolo.
 Immergendosi così nella lettura di quell’antico tomo.
Draco aveva vinto la prima schermaglia ma Hermione meditava vendetta, tra i due non sarebbe mai regnata la pace, ma si sbagliavano quelle schermaglie, quelle diversità che riscontravano erano solo la scorza dura di anni di odio, con il tempo e la convivenza forzata avrebbero forse imparato ad apprezzarsi…
Il tempo purtroppo non sarebbe mancato.


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