8. Le debolezze di Hermione.
Aveva vagato per ore senza una meta precisa, sarebbe voluta andare da Ginny, però, essere uscita in sostanza all’alba la distolse da quell’idea.
La sua amica, aveva altro da fare, come accudire i suoi figli e il suo fantastico marito Harry, nonché il suo miglior amico, che stare a sentire i suoi problemi di coppia con Draco e il suo astio verso sua suocera Narcissa.
In effetti, aveva deciso di non recarsi dai Potter anche per un altro motivo, si sentiva in colpa e loro l’avrebbero certamente redarguita per aver lasciato i suoi bambini senza una spiegazione. Aveva abbandonato suo marito, aveva chiesto il divorzio senza dargli una valida spiegazione sulla sua decisione che, in effetti, aveva preso così su due piedi.
Che cosa poteva dirgli: Ti amo più della mia stessa vita, ma so per certo che per me non provi lo stesso sentimento.
No, non l’avrebbe ammesso, non si sarebbe umiliata ancora.
Avrebbe rinunciato a lui e forse un giorno sarebbe ritornata a sorridere, lui sarebbe ritornato a sorridere, finalmente l’avrebbe liberato da quella prigione
Il suo era un gesto d’amore.
I ragazzi avrebbero capito, tutti avrebbero capito, rinunciava a lui per farlo finalmente vivere.
Che cosa stava pensando? Quante cretinate stavano frullando frenetiche nella sua testa. Stava veramente rinunciando a suo marito?
Sì, aveva deciso di vivere per sempre senza Draco. Avrebbe rinunciato al suo confortante abbraccio che la cullava prima che morfeo la sorprendesse, avrebbe rinunciato ai suoi dolci baci che la svegliavano ogni mattina da ben diciassette anni, rinunciava a sentire il suo profumo inebriante sul suo corpo la mattina dopo aver fatto l’amore.
Rinunciava all’amore della sua vita, per cosa poi, per Narcissa?
No, non era solo Narcissa era lei che non andava, lo sapeva bene, la sua storia con Draco era iniziata come un gioco e poi il gioco li aveva sorpresi e catapultati in qualcosa di più grande.
Quando era rimasta incinta, era pressoché una bambina, ma nonostante questo non si lasciò intimorire dagli eventi avrebbe tenuto il bambino, anche se lui le avesse voltato le spalle, rimase stupita invece dalla sua decisione di sposarla sapendo che questo comportava dare una sonora batosta ai Malfoy. Draco fu irremovibile e riuscì a convincerla che quello sarebbe stato per loro l’inizio di una nuova vita insieme.
Lui era sempre attento a ogni sua esigenza, avvolte, sembrava completamente innamorato e non solo attratto dal suo corpo, la ricopriva di attenzioni.
C’aveva creduto col tempo al suo amore, erano nati anche Eltamin e Anthares e le attenzioni di Draco non erano mai scemate, Hermione, sapeva bene che era impossibile che lui la amasse.
Lei non rappresentava i canoni di bellezza cui lui poteva aspirare. Lei non era bella, ma un tipo, non era elegante e raffinata, ma una semplice ragazza e attorno alla loro storia si vociferava da anni.
Per tutto il mondo magico, lei era la cornuta che Draco Malfoy si sbatteva quando si stancava delle sue amanti, il porto sicuro in cui ritornava, poiché in gioventù aveva fatto l’errore di metterla incinta.
Questo la faceva soffrire e benché lo amasse con tutta se stessa, non poteva far altro che lasciarlo libero per sempre.
Così senza una meta precisa e con mille idee in testa, si era diretta al parco della città e dopo essersi seduta su una fredda panchina di legno, osservava il lago in cui mamma oca nuotava seguita dai suoi piccoli.
Il freddo gelido di fine dicembre le stava congelando il viso, così, si sollevò il bavero del trench coprendosi come meglio poteva.
Non aveva idea di dove andare e man mano che il tempo e le ore passavano, si sentiva meno sicura della sua scelta.
Soprattutto, di sentiva maledettamente in colpa nell’aver lasciato i ragazzi da soli senza alcuna giustificazione.
Respirò affondo socchiudendo gli occhi e infine frugò tra le tasche, dove trovò il suo cellulare. Rimase a fissarlo per alcuni minuti, indecisa se accenderlo o meno, ma poi presa da un moto di nostalgia l’accese e i bip si susseguirono ininterrottamente per svariati minuti.
Draco, Eltamin, Ginny, Harry, Scorpius, le avevano inviato una miriade di messaggi, anche Anthares l’aveva cercata e oltre a quelli molte furono le chiamate che aveva ricevuto. Tutte di Draco e Eltamin.
L’avevano cercata, forse le volevano bene. Lui l’aveva chiamata, si ritrovò a pensare e un brivido le corse lungo la schiena.
Il respirò si fece corto e le salì l’ansia.
Ora cosa gli avrebbe detto, ora come avrebbe affrontato le sue paure.
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