martedì 17 gennaio 2012

IL TALISMANO DELLA LUCE. 2


2- Incontro e scontro nella foresta del Silenzio.


Ai piedi di un grande albero, una giovane donna dai lunghi capelli ricci si stava risvegliando dal torpore in cui era caduta, piccoli movimenti impercettibili rompevano il silenzio della grande foresta.
Le foglie secche sotto il suo corpo scricchiolavano un poco e una piccola orchidea bianca, rara e molto profumata, le solleticava il naso.
Hermione si sfregò gli occhi con vigore e lì aprì piano, stupendosi dello spettacolo che essi le mostravano.
Un’immensa foresta con grossi alberi e conifere si propagava all’infinito, questa era assorta nel più assoluto silenzio, nessun rumore, nemmeno una mosca si sentiva volare, tantomeno, si vedevano uomini o animali.
Hermione fregò ancora i suoi occhi e si sedette poggiando la schiena all’albero sotto il quale poco prima si era svegliata, riprendendo poi a osservare la natura che ora la circondava. Non aveva mai visto un luogo simile, quegli alberi non erano certo comuni in Inghilterra. Quel luogo sembrava più la grande foresta Amazzonica, alberi dai tronchi enormi talmente alti che non si scorgeva nemmeno l’azzurro del cielo.
Hermione s’imbambolò a osservare delle grosse funi, liane come quelle che aveva visto nei film di Tarzan tuttavia la cosa che più la sorprese era quella di non sentire il rumore di nessun animale.
Si alzò facendo due passi intorno all’albero, osservandolo attentamente però non trovò nulla di strano. Decise di incamminarsi con la bacchetta tra le mani verso uno spiraglio di luce che s’intravedeva oltre gli alberi, forse una radura, ma l’unica cosa che trovò furono altri alberi, immensi alberi, immersi nel più assordante e assoluto silenzio.
Quel silenzio, ora, la stava deprimendo. Perché stava sognando tutto questo? Si chiese mentre continuava a camminare lungo un sentiero in cui riusciva a scorgere solo altri grandissimi e silenziosi alberi.
***
Intanto, poco lontano dal luogo in cui Hermione Granger si era destata, un altro mago,
era in procinto di svegliarsi dal torpore in cui era caduto.
Draco Malfoy era disteso su un fianco sopra un letto di muschio umido, la schiena era poggiata a un grosso masso che gli faceva assumere una posizione alquanto scomoda.
-uhm- mugugnò mentre cercava di alzarsi da quella strana posizione, respirando poi sonoramente.
Quando il giovane legismago aprì gli occhi, rimase esterrefatto da quello che stava vedendo. Balzò in piedi e si guardò più volte le spalle per osservare meglio: dietro di lui una piccola radura si propagava fino all’infinito mentre di fronte una grande foresta di alberi alti ricoperti da liane gli si mostrava nera e imperturbabile.
Forse stava sognando, disse dandosi un pizzicotto al braccio, sentendo però dolore e così che il biondo mago si rese conto che quello non era per niente un sogno.
Avanzò lentamente verso la foresta tenendo ben salda nella mano destra la sua bacchetta, perché si trovasse in quel luogo e come vi era finito, era un mistero eppure Draco era ansioso di sapere il perché. Quindi, per la prima volta nella sua vita, si armò di coraggio e penetrò lungo un piccolo sentiero che lo portò a percorrere la grande foresta priva di rumore.
Avanzò lentamente con tutti i sensi attivati, pronto a scattare al primo sentore di pericolo, ogni tanto sentiva un piccolo rumore ma erano solo le foglie secche che accidentalmente schiacciava al suo passaggio.
Raggiunse il centro della foresta, percorrendo un lungo e tortuoso sentiero schivando rami e cespugli, fino a quando non giunse in prossimità di un grande lago in cui un picco ruscello s’immetteva. Draco osservò quel luogo, ammirando la natura che ora lo circondava, non aveva mai visto uno spettacolo simile, l’acqua limpida, cristallina, rendeva quella foresta silenziosa, magica.
Notò la piccola cascata prodotta dal ruscello che senza produrre schizzi o rumore alcuno, ricadeva nel lago producendo una striscia bianca, osservò meglio quella cascata e scorse, oltre la cascata, una piccola grotta e ne rimase afascianto sembrava una fotografia.
-che posto è questo-disse esponendo i suoi pensieri sapendo che nessuno li poteva sentire, ma si sbagliava Draco, proprio in quel momento dall’altra parte della riva del lago un’altra figura guardava con occhi sgranati quel piccolo ruscello, un’altra persona rimaneva ammirata da quel bellissimo spettacolo naturalistico.
Hermione Granger aveva percorso una stradina che dal centro della foresta l’aveva portata fino al lago, non si accorse del biondo dall’altra parte della riva e cominciò ad incamminarsi fino all’altra parte della riva, ritrovandosi a una spanna di distanza da quello che un tempo era il suo peggior nemico, la sua nemesi.
Sgranò gli occhi osservando l’alta figura che si ergeva dinanzi, Draco Malfoy nel tempo non era cambiato, i capelli biondi ora gli ricadevano morbidi sulla fronte, il corpo era sempre snello, anche se con il tempo si era fatto più muscoloso, tuttavia l’espressione da odioso e altezzoso figlio di papà non l’avevano mai abbandonato, nemmeno dopo la fine della seconda guerra magica.
-che ci fai nel mio sogno?- chiese Hermione scrutando il biondo dall’alto in basso.
-Granger- disse con tono aspro Draco –se tu sei qui non è un sogno, ma un incubo- rispose il biondo con la solita espressione schifata che era solito lanciarle fin da quando erano solo dei ragazzi.
-Malfoy! Sei reale- disse avvicinandosi a passo svelto verso il biondo sempre con la bacchetta tra le mani, allungando la mano e sfiorando così, il braccio dell’ex Serpeverde.
-Non osare toccarmi Mezzosangue- urlò il biondo schifato facendo un passo indietro perdendo l'equilibrio per poi ruffolare a terra battendo il regale fondoschiana a terra e lasciandola così meravigliata per l’astio, che nonostante gli anni ormai trascorsi, Malfoy provava ancora per lei.
-Sei un coglione- rispose acida, mentre si mise una mano sul fianco e batté ritmicamente il piede a terra nervosa. Il biondo si sollevò da terra pulendosi il sedere dal terriccio che ora gli si era attaccato nei pantaloni di alta sartoria.
-Mi hai fatto un sortilegio- disse – è un modo per farmi perdere la causa. Non funziona Granger, ti batterò. Io sono il migliore- Hermione sbuffò.
-vaneggi Malfoy, non mi sognerei mai di catapultarmi in un posto simile con te-rispose offesa la Granger ponendo l’accento sul “Te” con disprezzo, lo stesso che Malfoy le mostrava ogni volta la guardava dritta negli occhi.
-poi per una causa che vincerò senza alcun problema- rispose altezzosa facendo scoppiare di rabbia il biondo Malfoy.
In quegli anni non erano cambiati, si detestavano e non si vergognavano per nulla di avvalorare quel sentimento l’uno all’altra.
-bene- disse una voce eterea che proveniva dall’estremità opposta del lago nel quale i due giovani maghi si trovavano e che li fece girare sorpresi – vi siete già incontrati- disse la strega Babajaga mostrandosi ai dei due ragazzi inglesi che rimasero spiazzati nel vederla.
-Salve- rispose educatamente Hermione facendo sorridere la strega dai lunghi capelli neri. La Granger, scrutò la donna fasciata in una lunga veste da strega color magenta, rimanendo perplessa nel vederla fluttuare nell’acqua.
-tranquilla non cammino sulle acque- disse la megera, -è un’illusione ottica. In realtà io non sono qui. Quindi signor Malfoy- disse Babajaga girandosi ora verso il biondo,- la pregherei di non puntarmi contro la sua bacchetta, tanto non può arrecarmi alcun danno-. concluse.
-chi è lei?-chiese Draco facendo finta di non aver sentito le parole che la donna gli aveva rivolto pochi attimi prima.
Babajaga, sorrise impercettibilmente avvicinandosi ai due ragazzi che la osservavano dalla riva del lago.
-Io, sono Babajaga-disse la strega presentandosi- Tanto tempo fa, un grande stregone mi ha affidato un arduo compito: quello di trovare due ragazzi, che racchiudessero in loro la purezza del sole,-disse guardando verso Hermione,-e l’oscurità della luna- osservando subito dopo Draco.
Draco storse il naso quello che la strega stava dicendo non gli piaceva affatto, perché lui si trovava in quel luogo che gli fregava dei compiti e delle missioni che quella bizzarra donna doveva compiere. Lui voleva, doveva rientrare a Londra. Doveva mettere piu chilometri possibili da quell'odiosa so tutto della Granger.
-chi sono, questi due che cercate?- chiese Hermione curiosa.
-sai benissimo a chi mi riferisco Hermione Granger- disse Babajaga facendola trasalire. -sei troppo intelligente per averlo intuito- concluse la strega facendo arrossire La ragazza.
-la missione che dovete compiere- disse ancora la strega facendo sussultare il biondo, - è molto importante per tutto il mondo magico-
-ah, ah, ah, è uno scherzo? Chi è lei, un’auror del ministero che cerca ancora di incastrarmi?-.
-No, Signor Malfoy, non sono quello che pensa. Sono qui per illustrarle la missione per salvare il mondo magico-rispose Babajaga
-non mi frega niente del mondo magico, ho altro da fare,io. Ho un’udienza da vincere- Hermione sbuffò all’indirizzo del biondo.
-continui- disse Hermione interessata alle parole della donna.
-la missione è semplice dovete cercare un antico talismano-
-dovete?-chiesero insieme i due.
-io con lui non cerco niente- disse Hermione.
-io non mi mischio ad una sporca mezzosangue- ripeté stizzito Draco.
Facendo innervosire non poco Babajaga, i due poi ripresero a litigare e insultarsi come accadeva negli anni a Hogwarts disinteressandosi alle parole della strega che scocciata assisteva alla scena di pessimo gusto.
-bambini- disse Babajaga scuotendo il capo.
-presuntuoso e egocentrico- urlava Hermione.
-arrogante so tutto- la ingiuriava Draco.
-smettetela… smetterla- cerco di dire Babajaga.
-SMETTETELA IMMEDIATAMENTE- urlò infine facendo girare i due che ora finalmente la stavano a sentire.
-Non mi interessa se vi detestate- disse piatta – voi due siete gli unici, in tutto il mondo magico, a poter svolgere questa missione.
-trovate il talismano di luce- disse ancora e senza dare alcuna motivazione e dove cercare, sparì.
-ehi- urlò Draco che fai...
-stupido di un furetto è scomparsa- disse Hermione sconvolta guardando il punto in cui quella strana strega era sparita.
-ora è colpa mia- si lamentò Draco
-certo mia non è Malfoy- setenziò Hermione.
Rimasero così, venti minuti buoni ad incolparsi l’uno con l’altra fino a che esaurirono gli insulti.
-avete terminato- disse Babajaga riapparendo all’improvviso.
-voglio andare via di qui- disse con tono duro Draco Malfoy.
-Vedo che stare in questo luogo non ha sortito alcun cambiamento nella tua testa vuota, giovane Malfoy- Hermione rise di gusto alla frase che Babajaga rivolse a Draco.
-da qui non puoi andare via-riprese la strega.
-i miei amici mi staranno cercando, la mia famiglia è una delle piu antiche del mondo magico, io sono un uomo importante. la mia assenza si noterà- enunciò il biondo.
-oh si non mi dire- lo canzonò la strega.
-mi spiace informarti che questo paradiso è fuori dallo spazio e dal tempo. Nessuno vi sta cercando, perché per il mondo reale voi non esistete, non siete mai esistiti- disse Babajaga
Draco impallidì e ad Hermione morì il sorriso sul viso.
-che vuol dire-chiesero in contemporanea i ragazzi.
-che dovete trovare il talismano, affinché il mondo conservi la magia. Se non lo trovate, per noi maghi non ci sarà più speranza. La magia che ci scorre nelle vene ci verrà rubata dagli uomini ombra e quello che conosciamo svanirà per sempre-
-uomini ombra- ripetè Hermione, aveva gia sentito parlare di qualcosa di simile ma non ricordava chi li avesse menzionati e quando.
-abbiamo qualcosa su cui partire- chiese Hermione –libri?-.
Babajaga sorrise
-Silente aveva ragione, sei una strega intelligente Hermione Granger, tutto quello che può esserti utile lo troverai oltre la radura dentro la grande foresta del silenzio, li c’è una piccola baita. quella sarà la vostra dimora fino a quando la missione non sarà conclusa-.
-grazie- disse Hermione, mentre draco sbuffò pensando ad un modo per liberarsi di quella megera e di quell'insulsa della Granger, ci mancava solo la baita da condividere. Mai un Malfoy aveva condiviso qualcosa con un'inferiore.
-bada bene giovane strega. Per trovare l’antico talismano non ti serve una magia straordinaria devi solo guardare dentro te stessa e solo con l’aiuto dell’altra entità che ti completa potrai portare a termine la missione-.
-io strega non completo nessuno, tantomeno una sudicia mezzosangue- rispose con astio Draco.
-allora carissimo signor Malfoy rimarrà in questa dimensione per molto tempo- enunciò con il sorriso tra le labbra Babajaga.
-ora il mio tempo qui è scaduto, se riuscirete a terminare la missione ci rivedremmo, se no, addio! – disse infine scomparendo nel nulla.

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