lunedì 20 febbraio 2012

La Regina di Ghiaccio. 44


44- Tra fidanzamenti e attese.
I giorni correvano veloci al castello di Hogwarts, gli studenti alle prese con le lezioni e il campionato di quidditch non si accorsero che da lì a due giorni sarebbero iniziate le tanto attese vacanze Pasquali.
ltamin, accompagnata alla sua inseparabile amica Lily, entrò in sala grande per la colazione, quel giorno in molti erano interessate alle due serpeverdi grazie all’artico centrale della gazzetta del profeta.

Il Fidanzamento Inaspettato, tra due
antiche famiglie. 
Il primogenito del famoso pozionista
Draco Malfoy e del magic avocato ed eroina magica Hermione Granger si fidanza.
La ragazza scelta è niente poco di meno che la figlia del salvatore del mondo Harry
Potter.
Che Scorpius, come Draco suo padre,
abbia combinato un pasticcio e un nuovo Malfoy sia già in arrivo?
(questo era il titolo della gazzetta del Profeta di quella mattina).
Avanzarono lentamente con sguardo fiero e passo elegante, infischiandosene degli sguardi che correvano bramosi di novità e si sedettero come consuetudine al centro del grande tavolo di Serpeverde.
Eltamin si versò il suo thè e sorseggiò lentamente, dopo aver sciolto due zollette di zucchero nell’ambrata bevanda, mentre Lily infastidita sfogliava una rivista babbana in cerca di un abito carino da indossare per la famosa festa di fidanzamento che ormai era sulle bocche di tutto il mondo magico.
-Eltamin- disse.
-sai che è il tuo compito aiutarmi nella scelta- enunciò Lily girando con rabbia Vogue spose.
-hai tempo due anni per l’abito- rispose la bionda alzando lo sguardo con fare distratto verso il tavolo dei grifondoro alla ricerca del suo fidanzato segreto.
Era passato quasi un mese da quando avevano iniziato la loro storia e le cose procedevano a meraviglia ormai dormivano insieme tutte le notti nella stanza delle coppie, a volte e solo a notte fonda facevano delle belle passeggiate, parlavano ridevano e facevano i compiti.
James, la provocava ancora davanti a tutti così perché amava prenderla in giro e lei stava al gioco, anche se i loro sguardi celavano amore e passione e non più odio e disprezzo.
-Eltamin, mi stai ascoltando?- Domandò Lily ormai disperata, sollevando anche lei lo sguardo verso il tavolo dei grifondoro dove una ragazzina del terzo anno di Tassorosso, chiedeva in ginocchio a suo fratello James Potter di uscire con lei a Hogsmeade quella mattina.
James la guardava con le lacrime agli occhi dal ridere, Albus scuoteva il capo e si nascondeva dall’imbarazzo e Lily fu felice che ora un altro membro della famiglia aveva occupato il suo posto nelle chiacchiere mattutine.
-certo che certe ragazze sono proprio ridicole- disse Lily.
-umiliarsi in quel modo per James, non si può- Eltamin non la stava ascoltando guardava rapita la scena.
-cosa vorrà dimostrare riducendosi così. Se conoscesse un poco mio fratello-, continuò la rossa -saprebbe che ama le ragazze restie al mettersi in mostra-.
Eltamin assottigliò lo sguardo verso la ragazzina dai lunghi capelli castani.
-Io ti amo James- disse quella con voce straziante.
Eltamin alzò gli occhi al soffitto, nauseata dalla scena mentre gli occhi di James la osservavano.
La sera prima aveva affermato davanti a James, che non era gelosa delle tante oche che lo idolatravano. Catalogando come incidente, l’incendio occorso ai capelli color mogano dell’ultima ragazzina che si era infatuata del bel moro grifondoro. Ora James voleva mettere alla prova il sangue freddo e la gelosia di Eltamin.
Stronzo come pochi pensò Eltamin.
-che saresti disposta a fare per uscire con me?- Chiese il moro catturando l’attenzione della sala.
-è impazzito- disse Lily preoccupata per la reazione della sua amica, che aveva ripreso a bere il the infischiandosene della scena, anche se stringeva la sua tazza con tale ardore che da un momento all’altro si sarebbe frantumata tra le mani.
-tutto- disse con voce mielosa la Tassorosso.
-ok- disse James e il sangue di Eltamin si gelò.
-oggi devo andare a prendere il regalo per mia sorella, sai si è fidanzata- tutti gli occhi saettavano da James a Lily che ora lo guardava torva.
La tassorosso annuiva.
-sarà una mattinata frenetica-, continuò James, -ma se dici di amarmi – disse ridendo James -non ti scoccerà accompagnare me e i Malfoy- indicando con un gesto del capo Eltamin- alla ricerca di un piccolo cordiale per la felice coppia- finì James, guardando Scorpius che lo stava incenerendo.
Scorpius, aveva accettato di non interferire sulla relazione della sorella, anche se si mostrava ancora poco convinto dalla situazione creata tra Eltamin e James, ma alla fine fu costretto dalla sua fidanzata Lily a sotterrare l’ascia di guerra, in questo caso la bacchetta.
La tassorosso si girò appena incrociando gli occhi gelidi di Eltamin, ghiaccio che incuteva preoccupazione.
-se ci sei tu lei non mi farà niente- Eltamin sbuffò all’infelice frase della mora.
-guarda che non mangio nessuno- disse alzandosi dalla sua panca e avviandosi verso l’uscita.
-ti consiglio però di cambiarti, non vorrai farmi fare brutte figure in atelier vestita in quel modo-, disse Eltamin- ho una reputazione io- terminò osservando la tassorosso che stava ancora inginocchiata davanti al tavolo dei Grifondoro.
-Eltamin se vuoi ti faccio compagnia- si propose Wallace.
La bionda si girò con un ghigno divertito sul viso osservando il caposcuola dei Grifondoro.
-Sebbene troppi grifondoro mi diano, la nausea- ammise con noncuranza, – accetto – finì, uscendo poi dalla sala lasciando Wallace con un sorriso beato in viso e James visibilmente incazzato.
Il grifondoro, era impietrito fermo a guardare il punto in cui la sua fidanzata era uscita.
-sei un cretino- sussurrò Albus alzandosi dal tavolo.
Anche James si alzò, seguendo Albus.
-alle dieci e mezzo al cancello – disse rivolto alla ragazza che annuì felice e a Theo Wallace che sorrise di rimando schifando ancora di più il grifondoro che infine uscì alla ricerca di Eltamin.
- che hai in mente- disse bloccandola oltre un pilastro semi nascosto nell’andito del terzo piano.
-niente- rispose lei guardandolo dritta negli occhi.
-mi stai mettendo alla prova Elty?- Chiese sussurrando il moro.
-Io!- disse con malcelato menefreghismo la bionda. -Perché dovrei metterti alla prova-, rispose sorridendo beffarda.
-lo sai...- replicò lui schiacciandola tra il suo corpo e il muro.
-non posso essere geloso di Wallace- disse soffiandole sulle labbra.
-è troppo inferiore-aggiunse.
-non ne sarei tanto sicuro, se fossi in te-, replicò la bionda.
James si stacco un poco e la guardò negli occhi.
-hai voglia di litigare? Chiese infine.
-No Potter. Basta che metti le mani a posto e riesci a domare la tua ammiratrice piangente e disposta a tutto; Perfino a uscire con una strega pericolosa, pur di starti accanto- lo canzonò Eltamin.
James la guardò ancora un secondo prima di baciarla, infischiandosene dei passi leggeri che si propagavano nell’aria e annunciavano l’arrivo di un disturbatore.
Un colpo di tosse li fece trasalire e si girarono spaesati.
-questo è un andito pubblico- disse con disinvoltura Anthares, -avevo capito che la vostra storia era segreta- ammise con un ghigno divertito in viso – soprattutto dopo lo spettacolo di poco fa in sala grande-concluse.
-che vuoi Anthares- disse Eltamin spazientita.
-niente avvertirvi che è ora e i vostri spasimanti già aspettano-disse il più piccolo dei Malfoy, girandosi per andarsene.
-Albus andiamo- disse infine guardando verso un’altra colonna da cui uscì un imbarazzato Albus Potter completamente rosso dalla vergogna.
James era allibito.
-tuo fratello non ha pudore- disse infine.
-il tuo ne ha troppo- rispose Eltamin staccandosi dal moro e ricomponendosi, ravvivando i capelli e cambiandosi di abito con leggero colpo di bacchetta.
-quella gonna è colta Malfoy- disse James osservandola camminare davanti a lui mentre Eltamin sbuffò e accelerò il passo con un sorriso sul viso.
Se vuoi la guerra, Potter, guerra avrai, pensò Eltamin.
**
La mattinata fu un vero supplizio soprattutto per Albus e Anthares che dovettero sopportare le battute taglienti tra Eltamin e James uniti agli sguardi mielosi della giovane Diana di tassorosso e Wallace che non perdeva l’occasione di sussurrare cose assurde all’orecchio di Eltamin che era al limite della sopportazione.
-la prossima volta che usciamo, ti porto a vedere una mostra- disse Theo,
- se non ricordo male, ti piacciono gli impressionisti babbani- disse il caposcuola.
James sbuffava sonoramente non si sapeva se era per le parole di Wallace o perché la ragazzina gli si era attaccata al braccio e non riusciva a scrollarsela.
-fortuna vuole – aggiunse il Caposcuola – che la settimana di Pasqua ci sia un mostra al museo centrale-terminò, il biondino.
Eltamin sorrise, osservando il viso accigliato di James.
-che ne dici?- continuò il Caposcuola Grifondoro, ammiccando all’indirizzo di Eltamin.
-Wallace, a Pasqua mia sorella si fidanza, Eltamin non ha tempo per uscire con te- disse James serio, troppo serio, inserendosi nel discorso tra i due.
-ora ridiamo- disse Anthares all’amico Albus che ora era visibilmente pallido.
-beh non sarà tutto i giorni occupata- ribatté il caposcuola.
-si, invece- rispose piccato il moro, mentre Eltamin lo guardava stranita.
-dovrebbe dirlo lei non tu Potter- rispose il caposcuola.
-invece rispondo io-, disse James, - tu lasciami il braccio- disse scocciato rivolgendosi a Diana che scoppiò a piangere scappando subito dopo. Eltamin, stava quasi per ridere, sentendo le parole di James il suo gioco si era ritorto contro.
James era geloso di lei. Era geloso marcio, aveva perso la scommessa, in meno di ventiquattro ore si era rimangiato la sua frase,
Perché dovrei essere geloso, nessuno può competere con me, aveva detto la notte prima.
-Potter dovresti farti i cazzi tuoi, lo sai! Quello che faccio o no con la mia fidanzata non sono cose che ti riguardano- Eltamin, si irrigidì a quelle parole, lei non era in alcun modo la fidanzata di Theo, che si fosse gasato per quell’invito. James invece, non aspettò nemmeno un secondo e spaccò il naso del caposcuola con un pugno.
-I metodi alla babbana danno tante soddisfazioni-disse ringhiando.
-ma sei impazzito- urlò il caposcuola, proprio mentre nel negozio entravano la preside McGranitt con il professor Lumacorno.
-Potter- urlò la donna –che ha fatto-.
James non disse nulla mentre Eltamin era come in trans, ma si ridestò subito.
-signora preside, James mi ha solo difeso da un’insinuazione del signor Wallace- disse la serpeverde facendo spalancare la bocca dalla sorpresa sia ad Albus sia ad Anthares mentre Theo si contorceva dal dolore.
La preside, la guardò stranita da quando la Malfoy difendeva Potter.
-questo non giustifica il gesto- dispose poi la McGranitt che infine riaggiustò il setto nasale del caposcuola che fu riaccompagnato dal professore di pozioni al castello, mentre James fu scortato in presidenza dalla stessa professoressa minerva McGranitt.
-credo- disse Anthares quando finalmente erano rimasti soli- che dovreste rendere pubblica la vostra relazione, Eltamin – disse il piccolo Corvonero.
-quello è capace di mettersi a fare duelli clandestini, se uno insinua di averti soltanto salutato- enunciò Albus.
-Io credo invece che dovreste farvi gli affaracci vostri-replicò, la bionda.
-state insieme da un mese- continuò Anthares, analizzando la situazione con fare meticoloso degno del suo grande cervello.
-si-
Rispose Eltamin, stavano insieme dal giorno dopo il compleanno di James, era passato un mese... un mese...
Le si bloccò il respiro, le era saltato il ciclo.

**
Erano rientrati al castello nel più assoluto silenzio, dopo aver preso il regalo.
-Eltamin- sei pallida disse Albus, -stai tranquilla la preside non lo mangia- ammise il più piccolo dei Potter, -attenderà che lo faccia la mamma-. Concluse ridendo.
Eltamin non riuscì nemmeno a ridere, accennò un sghembo sorriso e poi si congedò dai due, avviandosi con la testa immersa nei pensieri, nella sua stanza.
Quella sera la passò in solitaria, James fu punito severamente e dovette pulire tutte le segrete e la sala trofei, cosa che gli costò una notte insonne;
Lily e Scorpius stettero tranquillamente nella stanza da caposcuola del biondo corvonero, ignari di quello che era capitato ed Eltamin passò la peggior notte della sua vita.
Avrebbe voluto urlare, sfogandosi e liberando la mente dalle sue paure e l’ansia ,che le tormentavano.  Lo stomaco era chiuso e non era nemmeno riuscita a salire per la era in sala grande.
La sua mente era come impazzita, si ripeteva in continuazione che non aveva ancora compiuto sedici anni e già aspettava un bambino.
 Lei stessa era una bambina, pensava rigirandosi nel letto.
La sua storia con James era appena iniziata e lei aveva complicato tutto: Se lui non fosse pronto. Infondo, neanche lei lo era.
Incoscienti! Ecco cosa erano.
-Oddio!- disse mettendosi le mani sul viso, cosa diranno i miei e zia Ginny e zio Harry.
James lo vorrà un figlio da me, pensò ancora, James mi vorrà ancora.
Eltamin, non seppe darsi pace per tutta la notte, quei pensieri non la lasciarono un solo momento.
 L’indomani mattina il suo viso, mostrava i segni della straziante notte, ma questo non le importò poi molto. Avrebbe dovuto parlare con James prima che il treno, che li riportava Londra arrivasse a destinazione, però quando trovò, il suo fidanzato decise che forse avrebbe aspettato.
 James era esausto per la notte di lavoro e lo trovò rannicchiato su se stesso beatamente assopito, si sedette di fronte e lo guardò dormire.
Sembrava un angelo, un angelo ignaro di quello che stava succedendo, Eltamin sospirò asciugandosi una lacrima e socchiuse gli occhi anche lei, avrebbero avuto modo di parlare durante la settimana , tanto si sarebbero visti tutti i giorni e si assopì.
**
Erano arrivati da sole due ore a Londra che già erano pronti a ripartire. Infatti, le signore Ginny Potter e Hermione Malfoy avevano deciso di organizzare il ricevimento per il fidanzamento ufficiale dei loro due figli in un castello di proprietà dei Malfoy in Scozia, lo stesso che utilizzavano per le vacanze estive.
-abbiamo finito chiese James portando i grossi vasi con le magnolie da una parte all’altra del parco.
-No- rispose Ginny ancora visibilmente offesa con il figlio a causa della punizione in cui era incorso la sera prima.
-almeno posso usare la magia- chiese disperato James. Le mani del moro erano rosse per via dello sfregamento dei trofei della notte prima e ora presentavano anche qualche escoriazione.
-No. Rispose ancora Ginny – ringrazia che sono impegnata con questo evento James, se no te la facevo passare la tua predisposizione a cacciarti nei guai- disse la rossa Weasley.
Eltamin ascoltava le lamentele di zia Ginny, mentre cercava di estraniarsi da tutto quello che la circondava con un libro tra le mani. Cosa quasi impossibile in quel vai e vieni.
Aveva guardato più volte James invitandolo a liberarsi da quelle incombenze ma sua madre appena finiva trovava sempre un modo per farli fare dell’altro.
Era l’unico che lavorava e le dispiaceva tanto perché se non fosse stato per quella stupida scommessa tra loro, ora non sarebbe stato in punizione.
Lo guardò ancora, incrociando il suo sguardo e sorridendogli, sorriso che James ricambiò.
 Lo amava sempre di più e ora aveva una paura assurda che presto sarebbe finito tutto.
I loro sguardi erano fugaci ma frequenti, cosa che notarono in molti primo tra tutte le due ex grifondoro Ginny e Hermione e infine Draco Malfoy a cui quello che i suoi occhi grigi stavano assistendo non piacque per niente.
**
Eltamin era ormai seduta da quasi due ore sotto un salice, nascosta dal primo sole di primavera. Lì con un libro appoggiato sul grembo, pensava a quali parole usare con James per annunciarli la gravidanza.
Amore, aspettiamo un bambino. Troppo diretto, zero poesia .No, non andava bene, pensò.
James, amore, sai quello che facciamo quasi tutte le sere ha portato una piccola novità...aspettiamo un bambino.
Sarebbe svenuto, ma come dirglielo
-un galeone per i tuoi pensieri- disse Draco avvicinandosi spaventando Eltamin che saltò come una molla, preoccupando non poco suo padre che cercando di mantenere la calma lì si sedette di fianco.
-sei molto taciturna- disse Draco osservando la sua bambina che guardava il libro che era poggiato sulle sue gambe stringendolo prepotentemente con le dita che sembravano spezzarsi da un momento all’altro visto la presa ferrea.
-mi sembri stanca, tutto bene al castello-
-si papà tutto bene- disse Eltamin, mordicchiandosi il labbro con fare nervoso cosa che non sfuggì a Draco.
-James questo ti ho detto che andava messo dall’altra parte del giardino, non qui- urlo Ginny Weasley attirando l’attenzione dei due Malfoy, specialmente quello di Eltamin che si bloccò guardando il suo fidanzato a petto nudo.
Era stupendo, pensò lasciando vagare i pensieri sorridendo affabile all’indirizzo del moro che con una mano si asciugava il sudore della fronte.
Draco s’irrigidì sentendo i pensieri di sua figlia.
Non era da Eltamin, lasciarsi andare, non bloccare la mente all’intromissione degli altri, era sempre stata restia a questo qualcosa la preoccupava; ma che cosa?
Guardò ancora prima il giovane Potter poi sua figlia che con mano leggera si accarezzava il ventre. Un brivido di paura scosse Draco Malfoy.
Si alzò di botto spaventando Eltamin, a cui cadde il libro dal grembo. I suoi occhi saettavano da suo padre a James mentre nella mente fruivano due paroline, “sono incinta”.
Draco si girò di scatto con la bacchetta tra le mani.
-NO-urlò Eltamin inseguendo suo padre disperata.
-di le tue ultima parole Potter- urlò Draco Malfoy
-papà-urlò Eltamin cadendo dalla corsa con le lacrime agli occhi
-Draco- urlò sua moglie Hermione spaventata dall’espressione di suo marito. Erano anni che non lo vedeva cosi teso, arrabbiato pronto a qualunque cosa...
-Malfoy abbassa quella bacchetta-disse Harry Potter spiazzato dalla situazione, incredulo.
James Potter aveva lasciato andare il vaso, sbiancando appena la bacchetta di Draco Malfoy si era posata sulla sua giugulare.
Ansia e sgomento erano le emozioni che veleggiavano nel piazzale di quel antico castello.
-brutto coglione- disse Draco infischiandosene di tutto e tutti.
Occhi duri e iniettati di sangue la sua bambina quel deficiente aveva preso la sua bambina.
-tutte, potevi prenderti tutte, ma non lei.- urlò Draco.
- Come hai osato- James non sapeva cosa fare, non sapeva cosa dire.
Hermione era pallida e Ginny preoccupata, cosa prendeva a Malfoy perché stava per uccidere James.
-Io ti uccido con le mie stesse mani- continuò a urlare il famoso pozionista.
-papà ti prego- cercò di dire Eltamin, con la voce rotta dal pianto.
-cosa hai in testa- urlò ancora Draco – è una bambina- Draco non ascoltava nessuno riversava tutto il suo rancore, la sua frustrazione contro quel cretino di suo figlioccio che non riusciva a dire mezza parola in sua discolpa.
- L’hai messa incinta- disse infine Draco lasciando tutti sbalorditi, mentre Eltamin si copriva il viso, umiliata.
James corrugò la fronte, stranito egli stesso da quella rivelazione.
-bene sei tanto coglione da non essertene nemmeno accorto-Draco non riusciva più a trattenersi.
-Draco abbassa quella bacchetta. Prima che sia io a schiantarti-
Hermione Granger si avvicinò al marito e con mano ferma spostò la bacchetta che Draco puntava sul collo di James.
Eltamin singhiozzava, mentre sua madre cercava di calmare suo padre e Lily, l’abbracciava stretta, passandole una mano sulla schiena.
-Eltamin non è incinta- disse James con voce rotta catturando l’attenzione su di se, soprattutto quello della sua fidanzata che lo ascoltava sbalordita.
Aveva fatto l’incantesimo contracettivo.
-e se mai lo fosse stata, non era una cosa che riguardava lei-, rispose James con astio nei confronti di quello che ora, era suo suocero e non il padrino.
-James- cercò di interromperlo suo padre Harry.
-sono solo fatti miei e di Eltamin- continuò James Potter, fino a quando un pugno non lo colpi in pieno volto atterrandolo.
-Draco- lo rimproverò sua moglie accorrendo al capezzale del figlioccio che ora era stramazzato a terra svenuto.
Malfoy nemmeno si girò a vedere le condizioni del giovane prese e si smaterializzò, lasciando tutti scioccati.
-li passerà- disse Hermione , baciando sua figlia – non era pronto a sentire che qualcun occupa il suo posto nel tuo cuore- Eltamin spalancò la bocca sentendo le parole di sua madre.
Non la stava rimproverando, non le diceva che si vergognava di lei come figlia, addirittura la consolava per la sfuriata di suo padre.
-mamma io- cercò di dire Eltamin.
-ti capisco sai, quando si ama, è impossibile ragionare, sei talmente presa che tutto quello che si fa con l’altro è talmente belo e coinvolgente che si perde la realtà- ammise Hermione.
-Io tesoro, non posso rimproverarti di nulla- disse ancora l’ex caposcuola dei grifondoro, -ora però, è il caso che ti preoccupi di James- concluse, osservando James che ancora steso a terra si teneva il naso dal dolore.
-mi spiace figliolo- disse Harry Potter. -Te la sei cercata- ammise il salvatore del mondo- è rotto- concluse.
-vieni ti aiuto- disse Eltamin porgendoli la mano che il moro prese al volo sotto gli occhi di tutti, scomparendo poi dentro la casa.
-mi spiace- disse Eltamin arrivati nella stanza in cui il grifondoro aveva poggiato le sue valige, osservando con preoccupazione il naso del giovane rosso e gonfio.
-anche a me – ammise James – mi spiace soprattutto sapere che avevi paura di aspettare un figlio da me –.
-James io- cercò di spiegare Eltamin.
-io ti amo, ti amo tantissimo- ammise guardandola negli occhi,
-so che siamo giovani, ma se mai aspettassimo un figlio, non avrei paura sarei felice. Felice, perché ti amo e quello che nascerebbe sarebbe frutto del nostro amore- finì il moro incatenando il suo sguardo in quello della bionda Serpeverde.
-Ti amo- disse Eltamin baciandolo dolcemente chiedendoli così scusa,
James l’abbracciò forte quasi soffocandola abbandonando così le sue paure e lasciandosi finalmente andare alle mille emozioni e al grande sentimento che ora li univa.
-Hermione- disse Ginny Weasley davanti a una tazza di the fumante, sedute nella sala dei ricevimenti del castello dei Malfoy in Scozia.
-pensi che si fidanzino anche loro entro l’anno?- domandò preoccupata la signora Potter, facendo ridere l’amica Hermione .
-No Ginny- penso si sposino direttamente- ammise la Granger ridendo divertita.
-non sei per niente simpatica rispose Harry arrivando in quel momento. tuo marito sarebbe capace di uccidere James-
-No- rispose Hermione.
-presto avrà alto a cui pensare, infondo la sua bambina ora è in buone mani- concluse sorridendo a Ginny che sorrise alle parole che la sua amica aveva appena detto, osservandola mentre con una mano si accarezzava il ventre socchiudendo gli occhi.
Altri Malfoy presto avrebbero calcato il freddo pavimento del castello di Hogwarts.

SPAZIO AUTRICE.
SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA.
E' UN PO LUNGO AVREI DOVUTO DIVIDERLO, MA ALLA FINE HO PENSATO CHE SAREBBE STATO INCOMPLETO.
P.S. NEL PROSSIMO CI SARANNO NOVITà IN CASA MALFOY ;D MI SERVONO NOMI CARINI PER I BIMBI MASCHILI O FEMMINILI...
LA FANTASIA SUI NOMI ORA è NULLA.
BACIO.

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