venerdì 24 febbraio 2012

La Regina di Ghiaccio. 50


50-L’intransigente Professore di Pozioni.

Finita la cena, i ragazzi si recarono come detto dalla preside prima del banchetto, nella sala conferenze.
Lì ad attenderli , oltre al nuovo professore Draco Lucius Malfoy, c’era anche Lumacorno e la Preside McGranitt.
Draco, lì osservò entrare uno a uno, notando negli occhi dei giovani studenti, stupore, ansia, voglia di rivalsa e solo in tre ostilità.
Sua figlia era una dei tre ostili e dal suo sguardo era lui l’indiziato principe di questo sentimento, cosa che lo fece sorridere.
Era offesa, forche era li, offesa e scocciata come James che non sapeva a chi rivolgere lo sguardo più truce se al suo padrino o al Caposcuola dei Grifondoro che li stava accanto.
-bene accomodatevi- disse Draco Malfoy alzandosi in piedi e guardando i visi degli studenti.
-sarò breve e conciso- disse con tono serio, assottigliando lo sguardo analizzando soprattutto i Grifondoro che lo scrutavano scettici e un tassorosso che non accennava a distogliere lo sguardo dal suo braccio, dove sotto una fine camicia bianca faceva bella mostra il famoso marchio nero.
- ho accettato questo incarico. Dopo le insistenze della preside- disse Malfoy – so per certo che nessuno di voi ha la ben che minima possibilità di vittoria contro gli alunni, ma con il mio aiuto e un po’ di fortuna potreste anche riuscire nell’impresa- finì mentre Eltamin sbuffò scocciata e Scorpius si passava nervosamente una mano nei capelli.
-pretendo da tutti voi professionalità, impegno e dedizione alla causa. Nella mia aula nessuna mosca può volare senza che io le abbia dato il consenso- aggiunse piatto osservando James Potter che non abbassò lo sguardo.
-Non voglio sentire litigi stupidi tra case o cretinate varie, pena l’estromissione dal concorso. Esigo puntualità e spero vivamente per voi che siate qui perché realmente ingamba nella materia non per cognomi famosi che alcuni di voi porta o per amicizie varie dei vostri genitori con qualche professore- la preside tossì ma Draco non si scompose minimamente.
-ora potete andare, domani la lezione sarà alle otto in punto, nella vecchia aula quella che utilizzava il vecchi professor Piton-.
-immaginavo- disse Scorpius in un sussurrò.
-prego signor Malfoy- dica anche a noi il suo pensiero.
Scorpius si girò a guardare il padre con espressione sconcertata.
-niente- disse con voce bassa.
-Non la sento, per favore ripeta più forte-
-Non ho detto niente Professore- rispose un furibondo Scorpius che lanciò uno sguardo di fuoco a suo padre.
Quella settimana sarebbe stata un vero inferno, chi credeva che portare lo stesso cognome del professore l’avrebbe avvantaggiato si sbagliava, ma lo sapeva fin dal principio suo padre su questo era intransigente.
 Dovete guadagnarvi il rispetto con il sudore, il vostro cognome ha troppe macchie e voi non ne dovrete aggiungere di nuove.
Questo ripeteva, da anni suo padre e ormai quello era diventato per lui un mantra.
Scorpius fu il primo a uscire, nemmeno si fermò a parlare con sua madre che appena vide il viso contrito del primogenito, capì che Draco aveva già messo in chiaro le cose, i primi a saggiare la sua rigidità sarebbero stati Scorpius ed Eltamin, quest’ultima però sarebbe stata una bella gatta da pelare, pensò Hermione vedendo sfilare uno a uno, i ragazzi dalla sala congressi.
Erano quasi tutti usciti, quando Draco riprese la parola:
-tu come ti chiami- chiese a un Grifondoro.
-Terry Wespurt, quinto anno Grifondoro- rispose il ragazzo gonfiando il petto come un pollo. Draco lo squadrò un attimo poi ghignò.
Quello non era un buon segno pensò Eltamin lanciando uno sguardo indagatore a James.
-Dovresti applicarti, nello schermare la mente Wespurt. Non è consigliato dichiarare al proprio insegnante il disprezzo che provi per lui-, disse freddo assottigliando lo sguardo.
Ghiaccio puro.
-Il mio è un consiglio spassionato, la legismazia è pane quotidiano a Durmstrang; Tu! sei una preda troppo manovrabile- disse secco Draco Malfoy.
-e non vorrei fallire perché tu sei un incapace – disse spiccio. Il tassorosso spalancò la bocca incredulo nel sentire le parole del professore.
-Io- cercò di ribattere.
-devi solo impegnarti un po’- concluse – ma non cruciarti maghi più famosi e in gamba di te hanno problemi con quest’antica arte-
-e si aggiunse Draco – è un’arte oscura per quello sono molto esperto. Però ci riesce Potter- indicando James che si era bloccato a sentire la ramanzina di Draco, - possono riuscirci tutti- terminò l’ex Serpeverde.
James arricciò il naso e senza nemmeno salutare uscì dalla stanza, alla fine anche Eltamin uscì ma James era già sparito cosa che non le piacque per niente. Suo padre stava già mettendo il malumore tra loro, Scorpius doveva essere nero e James anche peggio.
-tuo padre è una forza Malfoy- disse il caposcuola dei Sepeverde -mio padre lo diceva che i Malfoy sono il meglio- terminò il ragazzo affiancandola.
Eltamin annuì svogliata, mentre senza aggiungere mezza parole, si avviava alla sua sala comune.
**
Draco osservò i ragazzi uscire con una strana espressione sul viso, tutti avrebbero rigato dritto, bastava mettere in chiaro chi comandasse in aula.
Si passò una mano sui biondi capelli e guardò la donna che poggiata con la spalla sulla porta, lo guardava offesa. Era bellissima anche così pensò Draco, i lunghi capelli ricci le incorniciavano il viso, gli occhi marroni brillavano risaltando la pelle candida e le guance leggermente arrossate. La bocca era carnosa e rosa come sempre, se si impegnava poteva sentire il suo profumo, inebriante poi l’occhi cadde sul ventre appena  pronunciato e sorrise finalmente. Lì crescevano le sue piccole principesse e per un momento si scordò di essere un rigido professore di pozioni e divenne nuovamente solo Draco Malfoy, un padre.
-che hai combinato- chiese Hermione avanzando verso la cattedra, nella stanza ormai vuota.
-nulla- rispose lui distogliendo lo sguardo dalla moglie e raccogliendo le pergamene in cui erano scritti i nomi degli alunni del corso.
-Scorpius nemmeno mi ha salutato-
-ti ha visto solo un ora fa, Granger. Non deve per forza fare il sentimentale.
-Eltamin?- chiese la donna infischiandosene delle lamentele del marito.
-anche James era offeso. Quindi Draco hai combinato qualcosa-
Disse con voce indagatrice.
-hai visto, dove c’ha sistemato la preside?- chiese cambiando discorso Draco.
-vicino alla torre dei Corvonero- rispose Hermione.
-peccato- rispose Draco sollevando lo sguardo, fondendolo con quello della moglie. –avrei voluto sostare per queste due settimane nella nostra vecchia stanza- terminò malizioso, imbarazzando Hermione.
-signora Malfoy- la canzonò, - ancora ti vergogni- disse baciandola con trasposto infischiandosene di essere visto.
Lei rimase prima stupita dal gesto e replicò al bacio appassionato del marito infilando le mani tra i crini dorati di Draco inebriandosi ancora una volta delle emozioni che solo lui riusciva a donarle.
**
Eltamin era arrivata a serpeverde con un diavolo per capello e non si stupì nel vedere disteso sul letto di Lily un irritatissimo Scorpius.
 Il biondo, sollevò lo sguardo verso la sorella e bastò solo quello per capirsi.
-è stato così brutto chiese- Lily osservandoli.
-umiliante- disse freddo Scorpius.
-Sarà una settimana orribile- disse ancora Eltamin.
-due vorrai dire- la riprese il fratello.
-vero- ricordo la bionda sedendosi orai distrutta nel letto.
-James deve essere incazzato, non mi ha nemmeno aspettato-
-perché?- chiese Scorpius. –almeno su di lui non ha insinuato che è nell’elenco solo perché è suo figlio-
-no ha detto però a Wespurt che deve riuscire a scremare la mente e che poteva farlo con l’esercizio, c’era riuscito anche James quindi poteva benissimo farlo-
-gentile- proferì Scorpius.
-già- enunciò pitta Eltamin mentre qualcuno bussava alla porta.
-se è lui oggi lo schianto- enunciò Scorpius buttandosi il cuscino di Lily sul viso mentre la sua fidanzata si alzava ad aprire.
-Ciao- disse un bambino , sicuramente del primo anno.
-fuori c’è il Prefetto dei grifondoro che vuole parlare con Malfoy.
Scorpius ed Eltamin si alzarono di scatto e il ragazzino li guardò sorpreso.
-Eltamin Malfoy- disse sparendo subito dopo.
-No James , vuole morire per mano del padrino- enunciò Scorpius ributtandosi a peso morto nel letto, mentre Eltamin lì lanciò uno sguardo ostile e uscendo velocemente dalla sua stanza.
La bionda superò il freddo muro di pietra che celava la sua sala comune e apparì all’improvviso in un andito dei sotterranei, in cui una luce verdastra metteva i brividi a chi era poco avvezzo all’oscurità.
Lo vide subito: era poggiato con la schiena al freddo muro di pietra, il piede batteva ad intervalli regolari sul pavimento, mentre il suo sguardo era rivolto ad un punto indefinito nel muro.
 Gli occhi erano socchiusi, le mani strette in un pugno, solo i capelli erano sempre gli stessi, scuri e indomabili.
Era stupendo anche così, sovrappensiero e sicuramente incazzato.
-James- disse palesando la sua presenza al giovane grifondoro.
-credevo che non saresti uscita- disse sollevandosi e guardando la serpeverde che rimase sorpresa da quelle parole.
-perché credevi questo- chiese preoccupata.
-visto che ci sono i tuoi al castello, magari...-
-James siamo riusciti a vederci e stare insieme per tutte le vacanze sotto il loro naso, non vedo cosa ci possa fermare ora-
-bah, fammi pensare. Le ronde, le poche stanze a disposizione, la clandestinità della nostra relazione e la mia punizione-disse tutto d’un fiato James
-oggi non sei in punizione, Potter- disse Eltamin riducendo le distanze, guardandolo con fare malizioso, mentre un ghigno divertivo le si formava in viso.
-Malfoy- rispose James accarezzandole delicatamente i fianchi – se fai così io non riesco a resistere-
-ah si- rispose Eltamin sbattendo le ciglia.
-bene, è proprio quello che voglio ammise- riducendo ancora di più le distanze tra loro strusciandosi sul moro che ora la stringeva al suo corpo.
-vuoi andare da qualche parte, in particolare?- chiese James con voce rotta dell’eccitazione.
Eltamin li sussurrò una parola nell’orecchio e lui rise divertito.
-Andiamo- disse infine, stringendola a se lasciando sconvolti due serpeverde che in quel momento giungevano dalle scale per rientrare nella sala comune Verde e Argento, Eltamin e James non fecero una piega anzi si baciarono ancora, lasciando ammutoliti i due.

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