45- Le paure di un padre.
Camminava a piedi nudi sulla spiaggia di Sanna Bay, l’unico posto che fin da piccolo lo rasserenava.
Lì, suo nonno Abraxas era solito portarlo a pesca quando con la famiglia si trasferivano a Castle Tioram, sull'isola tidale del Loch Moidart.
Ed era lì che Draco Malfoy si era smaterializzato quella mattina, prima che la pazzia lo portasse a uccidere con le proprie mani suo figlioccio James Potter, reo di aver rubato la purezza della sua principessa.
Eltamin era una bambina si ripeteva ormai da ore mentre mille granelli di sabbia scivolavano nelle dita dei piedi.
Eltamin aveva solo quindici anni e già aveva conosciuto la passione dell’atto sessuale, la carnalità con un altro uomo. La sua bambina, aveva avuto patito l’attesa di un ritardo, l’angoscia di diventare madre quando ancora era solo una figlia.
Giovane! Troppo giovane per questo cose. Troppo giovane per il diventare madre, giovane per fare sesso, giovane per avere un fidanzato, non vi era altra soluzione: James Potter doveva essere castrato.
Lo sapeva che sarebbe successo, l’aveva intuito da quando avevano cinque anni lei e sette lui che quei dispetti nascondevano qualcosa, troppo simili a lui e Hermione, troppo diversi e per questo complementari.
Amore e odio.
Bianco e nero.
Grifondoro e Serpeverde.
Sbuffò ancora Draco guardando il cielo azzurro e il sole che ormai stava pian piano calando.
Raccolse un sasso, bianco e levigato dalla forza del mare e con tutta la rabbia lo lanciò nell’acqua, questa rimbalzò più volte a pelo d’acqua producendo cerchi concentrici fino a quando sprofondò nell’abisso.
Crollò a terra sconfitto come quel sasso, respirò affondo l’aria salmastra che ora penetrava nelle sue narici, solleticandole.
La sua principessa era cresciuta, non era più lui l’uomo più importante della sua vita. Questa consapevolezza lo fece vacillare.
Se non fosse stato un Malfoy, avrebbe pianto come un bambino, ma lui nemmeno da bambino piangeva.
La sua principessa aveva trovato un principe, discutibile, visto quanto era babbeo.
Grifondoro per giunta, proprio come la sua dea.
Figlio di Potter, doveva aver fatto incazzare qualche angelo del firmamento per meritarsi questo, pensò.
La sua principessa si era innamorata di James Potter, babbeo, grifondoro figlio dello sfregiato.
Lo giurò sul suo antico casato, se solo osava farla soffrire, ferirla o peggio ancora lasciarla; avrebbe passato le pene dell’inferno, parola di Draco Lucius Malfoy.
Alla fine dopo ore, ritornò al castello, il sole era quasi scomparso e sicuramente sua moglie Hermione lì avrebbe fatto una testa tanta per il suo comportamento poco maturo.
-papà- disse una voce che lo fece barcollare, la sua bambina lo aspettava seduta sulla vecchia panchina di ferro battuto.
Fece due passi nella sua direzione, il sole ormai era scomparso e la notte prendeva il sopravento.
-Eltamin, io- cercò di dire Draco.
-no, papà ti prego fammi parlare- disse Eltamin, battendo con una mano sulla panchina invitando suo padre a sedersi al suo fianco. Quel gesto lo fece sorridere, ricordando che anche lui lo faceva spesso ai suoi figli quando erano piccoli.
-so cosa pensi- incomincio la ragazza – siamo giovani, non dovremmo stare insieme. Capisco la tua posizione- ammise la ragazza.
-beh, non credo che...-
-pensi che sia una bambina e che sia passato tropo poco tempo da quando ci schiantavamo nei corridoi. Su questo non posso darti torto papà- ammise – ma lo amo, non sai quanto lo amo-
Draco purtroppo sapeva fin troppo bene, quanto sua figlia amasse quell’insulso ragazzino.
-e lui ama me papà. Finalmente stiamo insieme e sono felice. Sono finalmente felice- disse ancora.
-sei o non sei?-chiese Draco timoroso di sentire la risposta
-No, mi è arrivato il ciclo poco fa – disse Eltamin imbarazzata ma l’oscurità celò il suo viso arrossato.
-l’avrei ucciso lo sai?- ammise Draco con voce dura.
-avresti ucciso tre persone così: lui, me e il nostro bambino quello che sarebbe stato tuo nipote- rispose di rimando sua figlia facendo tremare il cuore di Draco.
-poi papà. Lo sappiamo tutti, che tu non sai uccidere- dichiarò Eltamin stampandogli un bacio sulla guancia, accoccolandosi al petto del suo papà.
Si era ancora troppo figlia per diventare madre.
-papà- disse ancora – sei e resterai sempre uno degli uomini più importanti della mia vita. Sono anni che il mio cuore e diviso tra te e James- dichiarò senza vergogna la bella Eltamin Malfoy.
-bella cosa- disse Anthares arrivando in quel momento , -significa che i tuoi cari e bellissimi fratelli per te non contano nulla- aggiunse Scorpius.
Eltamin rise,- vi amo tutti. Ok!- disse alla fine ricevendo un abbraccio caloroso da Anthares e un buffetto da Scorpius.
-dai andiamo a cena, la mamma ci ha mandato qui per questo- dissero i due corvonero e tutti e quattro insieme si avviarono nella sala da pranzo del castello.
**
Hermione accolse i suoi tre figli con un sorriso dolce, quello che tutti amavano a uno a uno le stamparono un bacio sulla guancia.
Draco rimase fermo a osservarla appoggiandosi all’arco che univa la sala all’androne centrale del Castello.
I Potter erano già seduti nel grande tavolo imbandito.
Harry si era seduto a capotavola, alla sua sinistra stava sua moglie Ginny, poi Albus, poi Anthares e accanto ad Anthares si sedette Hermione. Draco si accomodò nell’altra estremità del tavolo al suo fianco Eltamin, James, Scorpius e infine Lily affianco a Harry Potter.
James aveva la testa bassa e una mano poggiata al tavolo, mano che Eltamin strinse incastrando le sue dita lunghe e bianche in quelle del ragazzo, attirando con quel gesto gli occhi di tutti.
-James- disse Draco con voce ferma – mi spiace per il pugno- disse infine.
-dovrei dirti benvenuto in famiglia, ma tu fai parte della mia famiglia da quando sei nato. Quindi. Ecco mangiamo- concluse, ricevendo una carezza da sua moglie e un cenno del capo da parte dell’altro uomo all’estremità del tavolo. Quello, che solo un paio di mesi prima aveva accettato che la sua bambina si fidanzasse a soli sedici anni con suo figlio Scorpius.
-grazie- disse James sollevando ora lo sguardo verso Draco che sorrise debolmente, all’indirizzo del moro grifondoro.
-logicamente, gradirei evitassi di intrufolarti sotto le lenzuola di mia figlia sia ora sia per i prossimi vent’anni-.
Scorpius rise divertito beccandosi un colpo dalla fidanzata e un’occhiataccia da sua madre.
-papà- disse Eltamin.
-cosa ho detto. Disse stupito Draco guardando Harry.
-credo Draco abbia ragione, siete troppo giovani perché facciate, i genitori- aggiunse il salvatore del mondo magico.
Eltamin annuì e James assecondò la sua ragazza.
-ora è meglio che mangiamo disse Ginny rompendo quella strana atmosfera.
-No!- Disse Hermione.
-volevo fare un annuncio- ora tutta la tavolata non aveva occhi che per l’ex caposcuola dei grifondoro.
Lei sorrise affabile e si girò verso suo marito.
-Draco- disse guardando negli occhi.
-oggi non sei diventato nonno- enunciò con la sua proverbiale voce calda che scaldava da anni ormai il cuore dell’ex Serpeverde.
-ma è ufficiale-, disse sorridendo ancora, - presto diventerai padre per la quarta volta- affermò aspettando la reazione di suo marito.
A Draco, si illuminò lo sguardo e inficiandosene della gente che aveva intorno, la abbraccio di slancio baciandola dolcente.
-grazie- le disse a fil di labbra.
-prego rispose-sua moglie risedendosi a tavola.
-ah stavo dimenticando.
-ragazzi mi piacerebbe foste voi i loro padrini e madrine-.
-quattro, non ti sembrano un po’ tanti- chiese Draco.
-No amore- rispose Hermione guardando suo marito di sbieco, mentre con infinita classe si versava un po’ di rosbif nel piatto.
-aspettiamo due gemelli- enunciò – due bambine per essere precise- concluse , mentre a Draco Malfoy andò di traverso il vino elfico.
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