43. La nascita di una Relazione segreta.
Era uscito dallo spogliatoio dei Grifondoro con una nuova forza dentro di se, la speranza di un futuro insieme, la felicità di abbracciarla e baciarla ancora.
Lei, lì dava un’altra chance, lei l’aveva perdonato.
La vita sembrò sorridere nuovamente a James Sirius Potter.
Il moro, avanzò lentamente con gli occhi di tutto lo stadio su di se, al centro, davanti a lui, stava il capitano avversario: Scorpius Malfoy.
I due si fissarono scrutandosi con astio e incrociando i rispettivi sguardi.
Scorpius strinse la mascella e guardò minaccioso James, attorno a loro la folla incitava a gran voce i nomi dei due capitani.
-stringetevi la mano- disse la nuova insegnate di volo, una donna dai capelli corvini, che da quella settimana aveva preso il porto di Ron Weasley.
I due si annientarono con lo sguardo, almeno Scorpius annientava James che coraggiosamente protraeva la mano verso l’avversario. Il biondo Corvonero con un espressione glaciale in viso, degna dell’illustre padre, stritolò la mano del Grifondoro che rispose prontamente.
-T’avevo avvertito Potter, non doveva più soffrire-disse il biondo sibilando davanti alla bocca del Grifondoro che prontamente rispose all’accusa del Corvonero.
-tu vaneggi Malfoy- disse James-Comunque non fatti tuoi-
-è mia sorella- rispose stizzito Scorpius assottigliando maggiormente gli occhi e aggrottando la fronte
-anche Lily lo è- rispose James quasi in un sussurro.
-sulle scope- urlò l’insegnante e le mani dei due si staccarono, lanciandosi un ultimo sguardo di sfida, così la partita ebbe inizio.
**
Eltamin arrivò nella curva dei Corvonero, dove Lily si era sistemata per vedere la partita. La rossa Potter si girò un poco osservando l’espressione sognante dell’amica e rise divertita.
-immagino che la tua idea sia naufragata- disse Lily osservandola con la coda nell’occhio mentre la folla esultava per un gol dei Corvonero.
Eltamin sospirò., mentre Lily applaudiva giusto per non sembrare apatica in mezzo a quella folla festante.
-mi ha presa alla sprovvista- enunciò piatta, mentre i suoi occhi lo cercavano bramosi.
A chi voleva darla a bere, era felicissima di essere stata anticipata da lui, l’aveva baciata forse voleva...
Basta Eltamin, s’intimò, non devi volare con la fantasia;
Contegno.
Sei una Malfoy si disse tra se e se, mentre i suoi occhi saettavano da una parte all’altra alla ricerca di quei capelli corvini, perennemente spettinati e quegli occhi azzurri che le facevano battere il cuore.
-tranquilla è dalla parte opposta a Scorpius- spiegò Lily disegnando con le dita protese in aria lo schema dei Grifondoro.
-Wallace, però, ha appena attentato a suo dolce faccino- disse divertita, mentre Eltamin si girava di scatto spaventata ridestandosi dai suoi più rosei sogni.
Come aveva osato quel cretino... pensò ancora.
-io lo dicevo che era cretino e un’incapace-continuò Lily con cipiglio deciso e in quel momento anche Eltamin non poteva dare torto all’amica.
-che è successo?- chiese cercando di scorgere James, su nel cielo.
-niente di che, quell’incapace, ha mancato il bolide e ha beccato l’occhio di James con la mazza, -continuò Lily mentre i corvonero segnarono ancora e ora, erano in vantaggio cinquanta a venti sui Grifondoro.
A Eltamin si bloccò il respiro preoccupata per James, povero la partita stava andando male.
-Ecco!- urlo Anthares al fianco di Lily -l’hanno visto- Eltamin si girò a osservare suo fratello più piccolo, non si era minimamente accorta della sua presenza completamente presa dai suoi pensieri e dal capitano dei grifondoro che volava sopra la sua testa su una scopa da corsa.
-tu che ci fai- disse Eltamin guardando Anthares.
Il biondo si guardo intorno.
-Tifo per la mia squadra, tu che ci fai Elty qui su giacché tifi ...-replicò Anthares prendendola bonariamente in giro.
-ok abbiamo capito Anthares- l’anticipo Lily preoccupata dal possibile scontro tra i Malfoy, Anthares lasciò perdere immediatamente mentre Eltamin lo continuava a guardare perplessa.
Che anche lui sapesse ...
-guardate! – disse un ragazzino eccitato davanti a loro,- Malfoy ha visto il boccino- Lily sorrise appena .
-no – urlò un altro -se né accorto anche Potter-. Replicò un altro che dall’altezza doveva essere uno del primo anno.
-Merda- disse Lily, beccandosi uno sguardo torvo dall’amica.
-la smetti di tifare per Corvonero- le disse Eltamin scocciata ma Lily nemmeno l’ascoltava,
-sono impazziti- disse Anthares sporgendosi oltre la balaustra mentre Eltamin l’afferrava per la mantella.
-non sporgerti in questo modo-disse la bionda pallida, odiava l’altezza e odiava quegli spalti motivo per il quale non andava mai a vedere le partite degli avversari.
-mica cado Elty- disse il fratello, sorridendole dolcemente senza però staccarsi dalla sorella che ora li teneva la mano.
-guardate si schiantano- urlò sempre il solito ragazzino che Eltamin presa ad odiare da quel preciso momento.
Eltamin chiuse gli occhi stringendo Anthares a se, trattenne il fiato mentre il cuore minacciava di uscirle dal petto da quanto batteva.
Tutti trattennero il fiato, poi un urlo di vittoria coinvolse la folla attorno a loro che festante fece capire alla giovane Eltamin, che Scorpius era riuscito nell’impresa.
-vince Corvonero- urlò la professoressa di volo con un Sonorus. Lily e Anthares saltavano mentre Eltamin riprendeva fiato.
La folla cominciò a scemare, dirigendosi al campo per acclamare i vincitori.
-ora, disse Lily osservando l’amica aprire debolmente gli occhi – credo che avrà bisogno di essere consolato-
Eltamin divenne rossa , poi seguì l’amica fino alla squadra dei corvonero.
-oh sono felice, avete tifato per me- disse Scorpius a voce alta, mentre i grifondoro sconfitti passavano accanto.
Eltamin notò che James aveva un alone nero nel viso e battibeccava animosamente con Wallace, reo di aver prima inflitto una mazzata nel viso del suo capitano e poi disarcionato un compagno di squadra.
-Certo- rispose Lily felice abbracciando il fidanzato, che felice ricambiava l’abbraccio della bella rossa,
– Noi, tifiamo sempre per i più deboli- aggiunse Eltamin – soprattutto se possono aiutarci a conquistare per la quarta volta di fila la coppa di quidditch- concluse scoppiando a ridere.
Poi salutandolo con la mano si staccò dal gruppo dei Corvonero e si avviò verso il castello, sorridendo impercettibilmente in direzione del capitano dei grifondoro a cui ritorno immediatamente il sorriso, nonostante un occhi nero.
**
Non riusciva a smettere di sorridere, nonostante l’occhio nero e la sconfitta contro i corvonero. Lui sorrideva come un cretino, catturando gli sguardi straniti dei suoi compagni.
-Potter, io vorrei chiederti scusa- disse Theodor Wallace Caposcuola, battitore ed emerito cretino dei Grifondoro.
-Si ok Wallace- rispose James cercando di scansarlo mentre la folla ma soprattutto Eltamin li superava - non ora- terminò infine, liberandosi dalla presenza asfissiante del nuovo e incapace battitore.
-Capitano!- disse Sylvie, una mora del quarto anno bloccandolo nell’ingresso del castello - mi dispiace per la partita.- disse ancora la giovane mentre James si guardava intorno sperando che la sua bellissima dama non s’infuriasse per l’abbordaggio di quella cretina che ora parlava a vuoto, - Sarai giù- James, finalmente la scansò senza alcun riguardo. Detestava le ragazze che si proponevano come passatempo per la notte, detestava le novelle Kelly, quelle non erano le donne per lui, soprattutto ora che aveva trovato il vero amore, soprattutto ora che poteva avere la donna che aveva sempre voluto.
-ridicola- disse tra i denti il moro, mentre superava i compagni e saliva le scale. Invece di dirigersi verso la torre decise di deviare andando direttamente alla stanza, lì, si sarebbe fatto una doccia veloce nello stesso tempo che aspettava Eltamin.
Arrivò velocemente alla stanza, non incontrando nessuno, cosa che non lo preoccupò poi tanto. Si guardò intorno prima a destra e poi a sinistra, infine, tastò il muro dietro la statua ed entrò.
Eltamin era seduta sopra il letto con una marea di libri intorno a se concentrata su i compiti, era buffa, i capelli erano legati in una coda alta, l’espressione del viso cruciata mentre sbatteva con fare nervoso la piuma sul naso.
-Come al solito, ammazzi il tempo studiando- disse James, palesando la sua presenza.
Eltamin sollevò piano lo sguardo incatenandolo a quello del moro cui mancò il fiato, appena i loro sguardi si fusero.
Il respiro corto, un timido sorriso sul viso, il tempo si era fermato, ora c’erano solo loro due.
Brividi correvano lungo le loro schiene, palese la loro attrazione, chiaro a chiunque fosse stato lì, il loro sentimento, solo James e Eltamin non si accorgevano dei sentimenti che uno provava per l’altra.
James ridusse le distanze ed Eltamin lasciò cadere la piuma che scivolò leggera fino a terra mentre il moro poggiava il ginocchio sul letto, abbassandolo un poco, afferrando cosi con le sue mani il viso della ragazza.
La guardò attentamente, i suoi occhi azzurri, il suo naso alla francese, le gote arrossate, la bocca carnosa e il suo profumo essenza orientali che penetrava nelle narici ed arrivava fino al cuore.
-farò di tutto per convincerti che sono quello giusto- disse sussurrando sfiorandole labbra, sentendole calde, morbide.
Eltamin sentì una scossa, un fremito al cuore ascoltando quelle parole, un sorriso, l’ennesimo rivolto a quel ragazzo che le aveva rubato l’anima, rapita, senza più possibilità di fuga da James.
Così, socchiuse gli occhi e si lasciò baciare assaporando quel dolce momento, il momento in cui diventavano un’unica cosa, anima e corpo.
Il momento in cui diventarono una coppia.
Rimasero a baciarsi per dei momenti interminabili dolcemente senza necessità alcuna di esagerare, un bacio leggero e coinvolgente che li avvolse, che li scaldò. Quando si staccarono, si guardarono ancora un attimo, senza riuscire a parlare dall’emozione, i cuori battevano il respiro affannato.
-stiamo insieme...- chiese speranzoso il moro mentre Eltamin percorreva con un dito il profilo del suo viso, prima lo zigomo, poi la fronte, poi giù sul naso e infine la bocca che bacio l’indice lungo e bianco della ragazza.
-si rispose- infine Eltamin sussurrando, con il cuore in gola per l’emozione.
-però vorrei, andarci ...-cercò di dire Eltamin.
-ok, non c’è problema- disse James anticipandola e stringendola a se.
-L’importante è che stiamo insieme, che stai con me-, aggiunse. –tu vuoi stare con me? – chiese ancora James timoroso della risposta.
Eltamin, sorrise beata sentendolo parlare in quel modo, lui non la vide perché nascondeva la sua bocca nell’incavo del collo del ragazzo.
Rimasero abbracciati, facendo parlare i loro cuori che battevano in simbiosi, poi la bionda dovette rispondere...
- uhm, vediamo- rispose la bionda burlandosi del moro che si staccò di colpo guardandola preoccupato.
-dipende da come ti comporti-, aggiunse.
-sarò perfetto...- replicò James – un perfetto fidanzato-
-un perfetto fidanzato segreto- disse la bionda trattenendo una risata.
-segreto- chiese stupito James.
-Certo! ora da bravo fidanzato segreto vai a lavarti, che sei ancora tutto sudato- James la guardò con occhi tristi come un cucciolo indifeso e lei capì ancora una volta quanto amasse quel ragazzo, dolce, irriverente, simpatico, bellissimo.
-poi faremo qualcosa per quell’occhio- James si era scordato del suo occhio.
-si! le brava fidanzate si prendono cura...- Eltamin li lanciò un cuscino.
-fila a lavarti- disse puntandoli il dito contro e lui scappò dentro il bagno ridendo divertito.
**
James era entrato da alcuni minuti in bagno, Eltamin sentiva scorrere l’acqua della doccia e così si rimise a studiare nel mentre che il suo ragazzo, non avesse finito.
Faceva strano a pensare a James come il suo ragazzo, era felice di questo. Era lui, quello che aveva sempre voluto.
L’unico che amava. Sorrise ancora al solo pensiero e poi cercò la piuma che le era caduta dalle mani quando lui le era letteralmente saltato sopra per baciarla. Guardò sul letto e poi sotto e lì lo vide il braccialetto che alcune settimane prima aveva regalato a James. Scese e lo raccolse proprio quando il moro Grifondoro non uscì dal bagno, avvolto da un piccolo asciugamano bianco legato in vita mentre le goccioline dell’acqua percorrevano il suo petto.
A Eltamin, lì si seccò la gola e una vampata di calare le imporporò il viso.
-è soddisfacente sapere che ti faccio quest’effetto-Disse il moro beandosi della cosa.
-che hai in mano- disse ancora avanzando lentamente verso la bionda strofinandosi energicamente i capelli con una salvietta di spugna, anch’essa bianca.
-ah ecco dove era finito-, disse infine James osservando il braccialetto nelle mani di Eltamin, - devo averlo perso ieri notte- osservò – sai stavo pensando ad altro, invece che a lui-
Eltamin era sempre più rossa e James godette nell’imbarazzarla, la trovava notevolmente stupenda, rossa in viso.
-sbagli sai- rispose finalmente la bionda.
- avresti dovuto stare attento- continuò
-questo è un braccialetto protettivo, non ti succede niente se lo indossi.
-tu cosa né s...-
-Eltamin- aggiunse il moro e lei abbassò lo sguardo.
-sei venuta a trovarmi, quindi?- disse – sentivo il tuo profumo, sai ma credevo che fosse un sogno, perché non ti vedevo.
-ho usato il mantello di tuo padre- ammise.
James l’abbracciò e l’asciugamano scivolò a terra.
-James!- urlò Eltamin.
-mi stai bagnando-
Lui rise divertito, osservando il suo viso arrossato.
-certo i vestiti si bagnano... noi non vogliamo bagnare i vestiti...- disse James mentre con movimenti rapidi la giro verso di se, prendendole sulle braccia e poggiandola delicatamente sul letto.
-infatti amore mio- disse facendo spalancare la bocca dalla sorpresa alla bella Serpeverde – li tagliamo. Non vorrei essere accusato di questo- finì con voce roca, conducendola così all’amore.
Dopo l’amore, rimasero nel letto a farsi le coccole ancora per molto tempo...
**
-ti capisco, sai-, disse il moro, appoggiato con il capo sulle gambe di Eltamin che stava seduta sul letto.
-su cosa? chiese Eltamin mentre con mano leggera passava un unguento sull’occhio nero di James, cercando di non fargli male.
-sul fatto che hai vergogna a stare con me in pubblico-rispose il moro.
-io non ho vergogna a stare con te in pubblico- replicò lei stirizzita bloccandosi all’improvviso.
-sicura?- chiese il moro, aprendo l’occhio per guardarla.
-si- rispose secca.
-voglio vivermi questo momento privatamente non con gli occhi di tutta Hogwarts. Detesto essere in vetrina, al contrario di qualcuno-enunciò la ragazza con cipiglio deciso tipico di Eltamin.
-cosa stai insinuando! Che sono esibizionista- ribadì James offeso
Eltamin lo guardo, affinando lo sguardo.
-io sono il meglio Malfoy, sono l’unico che sa andare sulla scopa- rispose Eltamin facendo una perfetta imitazione di James. Poi continuò...
-scusatemi ma le mie fan mi acclamano- disse ancora la ragazza.
-sei gelosa?- rispose il moro osservandola mentre un sorriso divertito compariva sul suo viso.
-ma quando mai- rispose stizzita cavandogli un occhio riprendendo a mettergli l’unguento.
-non devi esserlo- disse infine.
-per me ci sei solo tu, ci sei sempre stata solo tu- disse infine sussurrando e Eltamin non resistette e lo baciò ancora mostrandogli la passione e l’amore che provava per quell’irriverente Grifondoro.
Nessun commento:
Posta un commento