18- La negazione della realtà.
Mancavano poche ore ad un nuovo giorno, Londra , come sempre era avvolta dalla sua consueta foschia che nascondeva agli occhi di una giovane bionda le prime luci dell’alba.
James era scappato sulla sua scopa ormai da ore ed Eltamin come immobilizzata da quello che era successo non era riuscita a scendere in camera, fino a quando una testa rossa non sbucò da una delle finestre della mansarda.
-Eltamin!- la chiamò Lily – da quanto sei lì- chiese la rossa.
-tutta la notte- ammise la giovane Malfoy.
-ah bene- rispose perplessa Lily – dai su, vieni a fare colazione-.
Eltamin guardo il cielo davanti a se e vide in lontananza un piccolo puntino che si avvicinava a tutta velocità, si tolse la mantella sfiorando lo stemma dei Grifondoro e sorrise un poco. Abbandonò sopra quel tetto la sua mantella, separandosi così per sempre dalla vecchia sé e dal suo sogno.
Da oggi, si disse, iniziava una nuova vita.
Quel piccolo bacio tra loro, non significava niente, non poteva essere niente. Sapeva che non poteva continuare ad illudere il suo cuore;
Tra loro non c’era e mai poteva nascere qualcosa che forse un po’ d’amicizia, ma anche quel sentimento non poteva nascere all’improvviso, forse l’indifferenza era l’unico modo per staccarsi da lui per sempre.
-hai un viso pessimo, mia cara- disse Lily tirandola giù per un braccio.
-mi riempie il cuore di gioia sapere questo – rispose Eltamin scuotendo il capo sollevando gli occhi al cielo per il non complimento dell’amica.
-dai su, vieni! mamma ha fatto la torta all’arancia-
Lily la trascinò con forza lungo le scale fino alla cucina, lì seduti vi erano tutti i Potter tranne lui che fece il suo ingresso proprio in quel frangente.
In mano stringeva una copia della gazzetta del profeta e nell’altra la sua scopa.
-James ma stavi volando fino ad ora- chiese suo padre osservando il suo manico di scopa.
-si – rispose secco poggiando il giornale tra suo padre ed Eltamin.
-James siediti- disse sua madre Ginny.
-non ho…-cercò di ribattere il moro.
-siediti- ripeté la donna e il moro non replicò accomodandosi affianco di Albus che gli passò il succo di zucca.
-dove è mia madre?- chiese Eltamin cercando di sembrare distesa, anche se la torta le si era fermata a metà tra la gola e lo stomaco appena lui era entrato.
-è rientrata a casa- disse Ginny. –tra poco sarà disponibile una passaporta e potrai rientrare anche tu cara- disse la rossa accarezzando la guancia della ragazza.
Eltamin sorrise, fino a quando, il suo occhio non fu attirato da un articolo a fondo pagina.
Draco Malfoy, famoso pozionista presso il Ministero della magia torna in piazza.
Draco Malfoy e Hermione Granger si separano.
Ad Eltamin andò di traverso il te appena lesse quelle parole, mentre il cuore batteva all’impazzata tutti oramai sapevano dei problemi della sua famiglia.
-ehi- disse Harry – Eltamin stai bene?-
-No- ammise la bionda prendendo il giornale e leggendo affondo quell’articolo.
-questa è opera di tua nonna- disse senza vergogna Lily.
-Lilian Luna Potter, come osi- la riprese Ginny
-è molto probabile che Lily, abbia ragione- ammise Eltamin .
-vorrei tornare a casa- disse infine la giovane Eltamin, girandosi verso Harry.
-ok piccola- rispose il salvatore del mondo magico.
-James mi aiuteresti?- il moro che fino a quel momento non aveva sollevato lo sguardo dal piatto fu costretto a guardare prima suo padre e poi la bionda che li dava le spalle.
-che devo fare?- chiese scettico.
- spiega ad Eltamin cosa fare con la passaporta. Mentre Lily va a prendere la borsa-.
-vieni- disse il ragazzo e la bionda si trovò costretta a seguirlo.
-allora – disse con tono freddo dirigendosi nello studio del padre -devi sfiorare l’oggetto che verrà predisposto come passaporta. Sentirai come uno strappo non lasciare mai l’oggetto così non ti perderai e non saremo costretti a rintracciarti chissà dove- terminò il ragazzo.
-cercherò di non arrecarvi disturbo- rispose spiccia.
-detesto questa tua idea di comportarti come non sei, mi rendo conto che non è il caso parlarne ora e non qui-ammise James –ma sappi che non ti aiuterò in alcun modo a scappare come una codarda, anche se sei una serpeverde e pare che siate bravi a scappare-
Eltamin combatté con se stessa, ma non rispose alla sua frase tagliente.
-Fai come credi-. Disse poi continuò senza mai girarsi verso il moro.
-Credo poi, sia bene-, disse osservando l’oggetto che aveva scelto come passaporta – dimenticare l’ incidente di questa notte -
James spalancò la bocca scuotendo il capo.
-L’ho dimenticato subito dopo, non temere- ripose acido uscendo poi dalla stanza scontrandosi quasi con la sorella.
-Cavolo sembra un ippogrifo quando fa così- disse Lily porgendo la borsa alla sua amica.
Subito dopo entrarono a salutare la ragazza anche Ginny e Harry , mentre Albus un po’ vergognandosi le diede un leggero bacio sulla guancia.
-Fidati- disse il più piccolo dei Potter- si risolve tutto, Draco ed Hermione si vogliono troppo bene per lasciarsi- affermò Albus facendo sorride sia il viso di Eltamin che il suo cuore.
*
La giovane Eltamin arrivò a villa Malfoy in un batter d’occhio, seguì tutte le istruzioni che James le aveva dato e si ritrovò nel bel mezzo della sua cucina.
Quello che vide non le piacque poi molto, sul tavolo erano sedute due donne : sua nonna Narcissa e Daphne Greengrass quella che tanti anni prima era la fidanzata di suo padre.
Le due con un sorriso compiaciuto sul viso osservavano sua madre avvolta nella sua bella vestaglia in seta nera.
Scorpius e Anthares invece erano persi a guardare il loro padre che con un ghigno sul viso osservava le due donne ideando qualcosa di malefico.
-Eltamin cara- disse Narcissa sorridendo alla nipote -accomodati- concluse infine. Eltamin rimase ferma nel punto in cui la passaporta l’aveva portata.
-No-. rispose suo padre spiazzando nonna Narcissa –mi serve il tuo aiuto Eltamin, non vorrai che i nostri ospiti- disse il Draco guardando la giovane – vengano nutriti con del deprecabile cibo da elfi e non assaggino le nostre prelibatezze- Eltamin guardò suo padre incredula, fino a quando non notò gli elfi scorrazzare felici.
Sua madre e suo padre non avevano elfi, non si servivano di loro e questa era senza dubbio opera della nonna.
-Evanesco- urlò la giovane Serpeverde.
-Ora se volete aspettare un minuto, vi prepariamo il nostro piatto forte- disse Draco nascondendo a stento un ghigno divertito, passando poi a Eltamin il barattolo con la farina.
-frittelle con confettura all’arancia-decretò.
La ragazza non si fece pregare, buttò in pentola farina e zucchero senza amalgamarli, aggiungendo poi, le uova.
Quello che ne uscì era oltre che immangiabile anche inguardabile ma suo padre s’infischiò di questo prendendo due piatti dalla credenza e riversò il tutto nei piatti ,cospargendo anche un po’ di confettura e portandoli poi alla presenza della Greengrass.
Daphne sbiancò appena vide cosa conteneva il piatto mentre Narcissa, livida in volto guardava suo figlio contrariata.
-mangialo- la incitò Anthares senza alcuna
-Non credo sia necessario Daphne- disse Narcissa spostando il piattino e lanciando uno sguardo intimidatorio al più piccolo dei suoi nipoti che non si preoccupò minimamente di sua nonna.
-io credo, sia necessario madre-rispose Draco,
-tutti gli ospiti mangiano quello che viene loro offerto e credo che Daphne, non voglia offendere la mia bellissima figlia-decretò Draco osservando la sua ex fidanzata.
Quello che successe poi fu esilarante Daphne per non disubbidire a Draco cercò di mangiare quella poltiglia risultando oltre che ridicola completamente fuori di testa. Draco la sbeffeggiò davanti alla sua famiglia e le disse finalmente quello che pensava sul suo conto.
-Daphne, passa il tempo ma tu rimani sempre la solita sciocca- disse il biondo padrone di casa.
-nessuno sano di mente avrebbe assaggiato quell’intruglio, ma per compiacermi saresti stata disposta a fare anche quello-.
-Non so cosa ti ha detto mia madre, ma qui la tua presenza non è gradita-continuò il biondo lasciando interdetta Daphne.
-Io sarei un’ottima madre per i tuoi figli- riprese la Bionda, dicendo la frase meno appropriata in quel frangente.
-i miei figli- rispose duro Draco, -hanno una madre ed io una moglie-.
-Ti ho rifiutato quando eravamo solo dei ragazzi e non avrei voluto umiliarti ancora... Io, ho architettato tutto, volevo solo Hermione e me la sono presa, con le cattive, metterla incinta era l’unico modo per annullare un matrimonio che non volevo con una donna che non m’interessava. Tu non m’interessavi, non ti ho mai voluto Daphne, non mi sei mai interessata; Non amo le donne frivole cui i soli interessi sono compiacere il marito e organizzare il the con le amiche. Al mio fianco volevo una donna intelligente e attiva nel sociale, una madre per i figli che sarebbero arrivati, una donna che mi sapesse tener testa e solo Hermione Granger è riuscita a essere tutto questo per me. Ho amato solo lei nella mia vita e solo lei continuo ad amare- disse infine Draco. -per lei sarei disposto a fare tutto- concluse l’uomo facendo così sorridere sia sua moglie sia i suoi figli che godettero nel sentire quella dichiarazione da parte del padre nei confronti dell’amata madre.
Daphne sentendo quelle parole capì che per lei non vi era alcuna speranza di diventare la signora Malfoy e finalmente se ne andò, accompagnata da una sdegnata Narcissa che fu gentilmente invitata dal figlio a ritornare al manor visto che non riusciva a rispettare la padrona di casa.
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