mercoledì 8 febbraio 2012

La Regina di Ghiaccio. 25


Dolce è l’alba che illumina gli amanti.
(Anonimo)


25.Un brutto risveglio...


Un raggio di sole illumino i biondi capelli di Eltamin che con gli occhi ancora chiusi si rigirava nel letto.
Con un gesto meccanico si portò le coperte fin sopra la testa per nascondersi a quella luce fastidiosa.
-dormigliona- disse una voce ovattava che proveniva dalla stanza, la bionda, con la bocca impastata dal sonno, pronunciò parole sconnesse in risposta, poi portò le gambe al petto rannicchiandosi su se stessa prima che “lo stronzo”, non le tolse le coperte.
-ma sei impazzito- urlò Eltamin sedendosi di scatto sul letto, agguantando al volo il caldo piumino che le era stato sottratto.
-sono le dieci- rispose James guardandola storto,
-ci siamo persi la colazione- disse rimproverandola.
-potevi andarci, nessuno ti ha costretto qui con la forza- le rispose la bionda.
- sai che hai un carattere orribile appena sveglia-, disse il moro sbuffando.
Eltamin lo guardò storto, assottigliando lo sguardo, osservando il Grifondoro vestito con abiti diversi da quelli che indossava la sera prima.
-e pensare, che mi sono premurato di cercarti un cambio e portarti la collazione-ammise James.
Eltamin, sono in quel momento notò un vassoio carico di cibo e una busta sopra una sedia.
-e per sapere di chi sono gli abiti che hai raccattato-
James la guardò malissimo.
-i tuoi principessa- disse imitando il suo tono duro e intransigente, quello che da anni aveva quando battibeccavano.
-sono dovuto entrare a Serpeverde per prenderti dei vestiti, perché non sarebbe passato inosservato nemmeno ai Gargoyles di pietra qua fuori, il fatto che non hai dormito nel tuo letto questa notte vedendoti con quell’abito- disse con rabbia il Grifondoro.
Eltamin divenne rossa ma non abbassò lo sguardo come del resto non lo abbassò James.
A distoglierli da quello sguardo carico di tensione ci pensò lo stomaco della bionda che reclamava cibo.
Così James, girandosi su se stesso prese il vassoio e lo posò sul letto sedendosi anch’egli , ponendosi di fronte alla ragazza con unico oggetto a dividerli il vassoio carico di cibo.
Eltamin lo guardò un attimo, prima di abbassare lo sguardo, chiedendosi perché con lui fosse tutto così difficile.
-mangia! che si fredda- affermò James, versando il the nella tazza di porcellana bianca porgendola poi a Eltamin che la prese sfiorando le mani del ragazzo.
Un brivido corse nella schiena di entrambi, ma nessuno dei due lo notò poiché stavano a capo chino, timorosi di quello che avrebbero potuto fare se i loro sguardi si fossero incontrati.
Mangiarono in silenzio, unico rumore era un uccellino che felice svolazzava vicino alla finestra, incurante del turbine di emozioni che quei due ragazzi vivevano .
-sai, sei la prima persona ,dopo mia madre, che mi porta la colazione a letto- ammise la bionda, mentre le guance le si imporporavano dall’imbarazzo e il cuore faceva capriole di felicità.
James sorrise, compiacendosi di averla colpita. Non era un gesto che faceva spetto, anzi si ricordò proprio in quell’istante che l’ultima donna a cui portò la collazione era sua madre quando aspettava Lily.
-ti fa ridere- chiese offesa Eltamin osservando con la coda dell’occhio James .
-No- rispose James, sorridendo ancora
– È solo che hai un po’ di crema qui- disse indicando il lato del labbro della bionda, aveva omesso il vero motivo del suo sorriso ma non poteva rivelarle quello che significava per lui quel gesto.
 La ragazza, si vergogno tantissimo agguantando il tovagliolo.
-aspetta- la fermò James spostando il vassoio e avvicinandosi così a Eltamin, che lo guardava con occhi sgranati. Timorosa di quello che sarebbe successo quando lui avrebbe ridotto le distanze tra loro.
James, non se ne curò prese il tovagliolo dalle mani di Eltamin e delicatamente pulì il baffo di crema. Guardò poi la bocca rossa, carnosa della ragazza e non seppe resistere.
Sapeva che sarebbe successo ancora, quella bocca, era diventata un ossessione.
La bacio di slancio facendola barcollare, ricadendo così, uno sull’altro sul morbido materasso che quella notte li aveva accolti.
Nessuno scostò l’altro, anzi, il bacio da prima delicato e leggero si fece pian piano più esigente. James succhio le labbra di Eltamin, stupendo la ragazza che socchiuse le labbra lasciando passare così la lingua del moro che si beò di questo.
La lingue si accarezzarono timorose per quel primo contatto, scoprendosi e lambendo punti mai esplorati, suscitando nei ragazzi emozioni forti.
I cuori, dei due ragazzi, martellavano nel petto mentre le loro lingue producevano quell’antica danza.
Prima fu solo una dolce carezza, poi divenne un insaziabile desiderio, un incontrollabile voglia d’amore.
Un ticchettio alla finestra li destò, riportandoli alla realtà.
James, si alzò per vedere cosa fosse e quando aprì la finestra notò un piccolo gufo sul davanzale che mostrava soddisfatto la zampa.
Il moro slegò la pergamena e la aprì, non si accorse che la ragazza l’aveva raggiunto e appena lesse le ultime parole di quella missiva, sentì il suo cuore sgretolarsi e la porta della stanza chiudersi di colpo.
Eltamin, era andata via.
Era scappata non appena aveva letto la prima frase della lettera che kelly, li aveva inviato. Respirò a fatica cercando di riprendersi, era decisamente nella merda.
Amava una che non era la sua fidanzata, fidanzata, che vogliosa lo aspettava , con ogni probabilità, nuda sul suo letto.
Lui invece, voleva quella ragazzina che era scappata poco prima da quella stanza, quella ragazzina con cui la notte prima aveva condiviso il letto, quella ragazzina che faceva battere il suo cuore, che lo irritava e divertiva al tempo stesso, quella ragazzina che era riuscito a ferire ancora con l’ennesima cattiveria.
James sapeva che aveva sbagliato tutto, aveva sbagliato ad avvicinarsi troppo a Eltamin, sapeva, che facendo questo non sarebbe più riuscito a fermarsi e la desiderava come si desidera l’acqua quando si ha sete, la desiderava come il pane quando si ha fame, bramava un suo bacio e il suo corpo e si sentì frustrato nel sapere che lei ora sarebbe stato solo un miraggio.
 Con il ritorno di Kelly tutto si era spezzato e forse anche liberarsi della Grifondoro, non avrebbe migliorato la situazione. Eltamin non era come le alte, conquistarla sarebbe stato difficile se non impossibile, aveva ricambiato il suo bacio questo sì, ma lui non voleva solo un bacio, lui la voleva solo per se, tutta per se, per sempre.
Sapeva che lei non era la tipa da storielle cretine, era una tosta, una orgogliosa, una difficile una Malfoy e una Malfoy non ammette di essere seconda a nessuna .  
James sbuffò ancora, osservando l’abito di seta verde smeraldo ripiegato su una sedia della camera delle coppie e poi rilesse la lettera.
Amore! dove sei?
Sono rientrata poco fa’, ho voglia di te. Voglio sentire il tuo corpo caldo sopra di me.
Ti aspetto impaziente.
Kelly.


Quando finì di leggere butto fuori l’aria pensieroso, sì passo una mano sui capelli, spettinandoli e prese una decisione.
Doveva liberarsi di Kelly Probisher quello era il primo passo per catturare la fiducia di Eltamin, sperando di avere almeno una possibilità.


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