Ringrazio chi recensisce e legge in silenzio,
chi ha messo questa storia tra le seguite, preferite o ricordate.
Senza il vostro supporto e le vostre parole, che mi spingono a migliorare ed andare avanti,
questa storia forse non sarebbe nemmeno nata.
quindi vi ringrazio.
un bacio a tutte/i Michela.

chi ha messo questa storia tra le seguite, preferite o ricordate.
Senza il vostro supporto e le vostre parole, che mi spingono a migliorare ed andare avanti,
questa storia forse non sarebbe nemmeno nata.
quindi vi ringrazio.
un bacio a tutte/i Michela.

21. Capodanno al Castello.
L’atmosfera al Castello non era mai stata più rilassata che in quei giorni precedenti all’ultimo dell’anno, vuoi per le poche persone che gironzolavano tra quelle vecchie mura, vuoi per l’assenza di lezioni, ma ciò che rallegrava senza dubbio i ragazzi era la grande festa che si sarebbe svolta in sala Grande. La preside, la professoressa Minerva McGranitt aveva dato il compito di organizzarla all’unico caposcuola presente: Scorpius Malfoy, coadiuvato dal prefetto dei Grifondoro: James Potter.
I due, erano rimasti piacevolmente sorpresi da quell’iniziativa soprattutto perché la preside generalmente non amava né le feste né i balli. Decisero comunque di organizzare un qualcosa di sobrio ed elegante, adeguato alla fine dell’anno e al luogo in cui questo si sarebbe svolto.
I due ragazzi parlavano proprio di quello, quando entrarono in sala grande per la colazione.
-dobbiamo decidere cosa far preparare agli elfi per la serata, sarebbe bene sapere i gusti di tutti gli alunni e insegnanti che vi prenderanno parte-, disse James guardando in direzione del tavolo dei Grifondoro vedendolo vuoto, cosa che lo stupì non poco.
Ok! Si disse, erano pochi ma ora non c’era nessuno.
-potremmo non utilizzare gli elfi- replicò Scorpius guardando il tavolo dei Corvonero, che a parte le solite due persone, che facevano parte del famosissimo e noiosissimo Club di Gobbiglie, era anch’esso vuoto.
-ma dove sono finiti tutti!- dissero in simbiosi i due ragazzi girandosi verso una voce che richiamava la loro attenzione.
-ehi! James, Scorpius- i due ragazzi si girarono di scatto verso il tavolo dei Serpeverde spalancarono la bocca sorpresi nel vedere il tavolo verde argento pieno di gente e come in trance si avviarono anch’essi all’estremità della sala.
-che succede – chiese Scorpius guardando prima Lily e poi Anthares .
-niente- rispose suo fratello, - eravamo soli e siamo venuti a fare compagnia alle ragazze rispose il biondino indicando prima sua sorella Eltamin e Lily, poi due Serpeverde: una mora e una bionda da cui Albus Potter non toglieva gli occhi.
-oh bene- rispose Scorpius sedendosi proprio di fronte alla rossa Potter che sorrise compiaciuta a quel gesto distensivo del bel biondo.
James invece era fermo guardando la sedia affianco a Scorpius .
-guarda che non ti succede niente se ti siedi alla nostra tavola – disse Eltamin guardando James negli occhi, in molti si erano come fermati ad ascoltarla parlare con Potter.
Da quando erano rientrati al Castello, tra loro vi erano solo sguardi fugaci e saluti stentati, soprattutto da parte della bionda che rimaneva molto tempo a pensare nel giardino d’inverno delle vecchie mura.
James non replicò e si sedette osservandosi attorno, lanciando poi uno sguardo poco conciliante con le altre persone del tavolo, soprattutto alcuni Serpeverde che si pavoneggiavano con delle Grifondoro.
-ma che succede in questo castello?- chiese preoccupato.
-Niente James- rispose esasperata sua sorella, - le persone si sono stancate di avere pregiudizi e ora hanno la possibilità di conoscersi senza che tutti lì tacciano da traditori-.
-va bene- rispose il moro – non c’è bisogno che t’infervori, ho capito- rispose James evitando si guardare la bionda di fronte a se e girandosi quindi verso Scorpius.
-che dicevi prima sul cibo?- chiese il moro interrompendo il dolce scambio di sguardi tra il suo amico Scorpius e la sua cara sorellina Lily.
-ehm... dicevo- rispose Scorpius con voce un po’ troppo acuta – che potremmo non utilizzare gli elfi. Detesto sapere che lavorano anche in un giorno di festa-ammise ricevendo uno sguardo d’ammirazione dalla rossa e uno d’intesa con sua sorella che come sua madre detestava lo sfruttamento degli elfi domestici, anche se sapeva che quelli del castello erano retribuiti.
-si certo e chi cucina scusa? Lo rimbeccò l’amico.
Insensibile. Pensò Eltamin ma non disse nulla per non sembrare la solita attacca brighe.
-potremmo farlo noi- propose Albus.
-Io, non so nemmeno fare il the- disse Eltamin facendo ridere tutti tra cui James.
-lo sappiamo sorellina – rispose Scorpius – Non puoi essere perfetta-
James la guardò ancora un poco mentre Lily e Scorpius ripresero a parlare di cibo ed Eltamin si trovò imbarazzata nel vedere gli occhi del moro su di se e fu costretta ad abbassare lo sguardo turbando James.
Era chiaro che quello che era successo tra loro sul tetto non era stato solo una cosa momentanea e benché il moro cercasse di nascondere al suo cuore quella cosa, non vi era giorno che non pensava a quel momento stupendo: Eltamin tra le sue braccia, le sue labbra su quelle belle e carnose della bionda Serpeverde e quel profumo di essenze orientali.
Merda! Lui aveva una ragazza e desiderava stare con l’unica che non aveva la ben che minima intenzione ad avere una storia con lui.
Sapeva benissimo che Eltamin non era la tipa da storielle clandestine, forse non aveva nemmeno mai avuto un ragazzo. Forse, lui era il primo che baciava.
Felicità, il suo cuore esultava.
-James, che dici: cosce di pollo o costolette d’agnello ?- chiese Scorpius interrompendo il dialogo cretino che il moro faceva con la sua coscienza.
-tutti e due- rispose spiccio senza badare a quello che diceva.
-potremmo chiedere a zio Blaise.- propose Eltamin – la sua società si occupa di catering, per le grandi occasioni del Ministero e per alcune feste private tra cui quelle dei nonni- disse guardando Scorpius.
-beh io non so, rispose il fratello non sono mai andato a nessuno degli eventi- ammise sogghignando, imbarazzando la giovane,
-guarda che non ti sei perso niente, le persone che vanno a quel genere di festa hanno la puzza sotto il naso e il pedigree perfetto, ti guardano con il microscopio e aspettano con ansia un tuo passo falso per dirti con il sorriso tra le labbra: Visto che cosa succede se si sposa una mezzosangue; Si hanno figli del genere- terminò Eltamin, imitando sua nonna Narcissa facendo ridere Anthares.
-bè Malfoy, se fossero tutte come te le persone da disprezzare, non rimarrebbe nessuno-
Eltamin si girò a osservare un ragazzo con gli occhi verdi che le sorrise dall’estremità del tavolo dei Serpeverde.
-grazie- rispose all’indirizzo del ragazzo che ricordò appartenere alla squadra di quidditch di suo fratello Scorpius, che come James non fu per niente felice di quell’intervento.
-oh-, disse Albus -Pare che hai fatto colpo sul battitore dei Corvonero Elty-.
-Non dire cretinate la riprese Scorpius. Devo parlare con Brian-
James mosse il capo acconsentendo all’iniziativa del biondo ma si bloccò di scatto quando si trovò, gli occhi di sua sorella a scrutarlo con uno strano sorriso sul viso.
E ora, con quella serpe alle calcagna sarebbe stato difficile passare inosservato, sperò con tutto il cuore che la sua cara consanguinea non rivelasse alla bionda di quello sguardo, ma sapeva che tra le due non esisteva alcun segreto.
-va beh per il primo che mi fa un complimento tu, vuoi già riprenderlo. Sai che sei antipatico!- rispose Eltamin alzandosi dal tavolo.
-vado a spedire un gufo a zio Blaise, sperando accetti- disse la bionda mettendosi la mantella sopra le spalle e attorcigliando poi la sciarpa in cascimir verde argento sul collo.- perché credo che se sarò io a cucinare, non vi sarà più nessuno che mi fa un complimento-ammise.
James rimase tipo spiazzato vedendola scomparire oltre la porta della sala comune.
-ma dico io! Ora è felice che uno, le faccia un complimento. Papà la loda in continuazione ma non l’ho mai vista esaltarsi così. Non sembra nemmeno lei- disse Scorpius offeso, riservando uno sguardo per niente simpatico al suo compagno di squadra che ora chiacchierava amabile con due Tassorosso.
-io la trovo stupenda -disse Lily. – finalmente la gente comincerà a conoscerla veramente, alla fine tolti me e i suoi- enunciò la rossa - qui tutti la chiamano “regina di ghiaccio”- James si sentì tutt’un tratto accaldato sentendo pronunciare a sua sorella quel nomignolo che lui stesso aveva dato a Eltamin.
-finché non la vedo uscire con uno a Hogsmeade per me è sempre la mia sorellina acida-disse il più piccolo dei Malfoy.
-se capita questa cosa Anthares, ti brucio tutti i libri-sentenziò Scorpius.
-come se fosse colpa mia se qualcuno la invita a uscire-rispose piccato il fratellino,
-guarda Scorpius che tua sorella è bellissima-intervenne Albus Potter.
-Potterino ! – disse Scorpius guardando Albus -potresti guardare qualcun’ altra invece che mia sorella- decretò il biondo Caposcuola.
-bè tu guardi la mia è par condicio-replicò Albus.
-Albus- lo riprese Lily diventando rossa per la prima volta.
-E che ho detto!- rispose il giovane Grifondoro - è la verità-.
A interrompere quello scambio di vedute tra il più grande dei Malfoy e il più piccolo dei Potter ci pensò James.
-sentite! io vado- disse il moro, alzandosi senza considerare lo sbuffo di Scorpius e la risata di Lily e uscì a tutta velocità dalla sala comune senza aver fatto colazione dirigendosi poi alla guferia.
-cioè – disse piccato Scorpius – ha una ragazza, non può correre dietro a mia sorella-
-Mamma! che stress che sei Scorpius – rispose Anthares – io vado a studiare, avvisatemi se Eltamin ha novità da zio Blaise. Albus, ragazze -disse il biondino salutando le due ragazze con cui il più piccolo dei Potter aveva ripreso a parlare e uscendo anche lui dalla sala.
-hai voglia di fare una passeggiata- chiese Lily cercando di distogliere Scorpius dal pensiero che James era andato da sua sorella, riuscendoci benissimo.
**
Arrivò con il fiato mozzo in guferia, si fermò di colpo prima nell’ultimo scalino di pietra che era ricoperto completamente di ghiaccio ed escrementi di gufo.
Saltò a piedi uniti lo scalino e si ritrovò al centro della torre, dove tutti i gufi del castello avevano la loro residenza, molti gonfiarono il petto ed esposero le grandi ali al ragazzo, credendo che fosse lì per incaricarli di portare qualche missiva . James, però non li degnò nemmeno di uno sguardo e camminò verso la ragazza che stava accanto alla balaustra. Osservava con attenzione tutti i gesti che Eltamin compiva con infinita naturalezza: Accarezzò il capo del gufo, legò delicatamente la piccola pergamena alla zampa del pennuto, infine, lo invitò con infinita dolcezza a mangiare e abbeverarsi prima di dargli l’ultima carezza e indicargli la destinazione.
-Blaise Zabini- disse con tono autoritario ricordando a James la vecchia Eltamin – è urgente- aggiunse infine, fino a quando il grande allocco non aprì le ali e si butto nel vuoto... la ragazza rimase ferma e James dietro di lei a osservare il gufo diventare un puntino e poi sparire oltre la foschia che circondava il Castello. Quando Eltamin si girò, rimase sorpresa nel vedere James dietro di lei.
-anche tu devi spedire un gufo- chiese la bionda,
- No!- Rispose con tono stridulo- volevo solo dirti: Che io, non ti disprezzo per niente. Mi dispiace per tutto quello che ho detto in questi anni... – Eltamin rimase imbambolata dalle parole di James. Era sorpresa e incredula, delle parole che il moro le stava dicendo; aveva forse preso una pluffa in testa pensò la bionda, osservando che il ragazzo non osava nemmeno guardarla in viso.
-per quel soprannome- disse infine James sollevando timidamente lo sguardo sulla ragazza.
-eravamo ragazzi ed io meritavo quel soprannome, forse lo merito ancora- rispose Eltamin sorridendo appena mordicchiandosi nervosamente il labbro.
-ero, anzi sono uno stupido- cercò di dirle James.
-dai dimentichiamo il passato- rispose prontamente Eltamin avanzando di un passo.
-mi piacerebbe essere tua amica- disse la ragazza. –forse non è consono avere un’amica a Serpeverde per un prefetto Grifondoro- notò Eltamin.
James deglutì.
-certo che posso essere tuo amico- rispose lui.
- ok allora- disse la ragazza – ci si vede James- concluse scomparendo giù per le scale.
Amica! Vuole essere mia amica, ripeteva James;
-Vuole solamente essere mia amica-. Disse sussurrando sconsolato quando capì di non aver speranze nemmeno flebili di conquistarla.
Doveva dimenticare quel bacio, doveva cercare di dimenticare quella ragazza ma ora le aveva promesso di diventare suo amico. Un amico che dovrà starle vicino, aiutandola , sostenendola, difendendola... coccolandola.
Ecco, forse quell’ultima cosa l’avrebbe dovuta evitare soprattutto per non essere rifiutato. Infondo, lo ricordava ancora quanto fa male il rifiuto di Eltamin, fa’ male, come la sua rabbia quando da bambina aveva fatto esplodere un piccolo ramo tra le sue mani lasciandoli quella cicatrice tanto strana.
Una piccola cicatrice anche per il piccolo Jamie Potter, disse suo padre quel giorno.
**
Mancavano poche ore all’inizio del veglione di capodanno; Tutto era stato perfettamente organizzato:
Il catering era stato offerto da Blaise Zabini, come omaggio alla scuola di magia e stregoneria che più di vent’anni prima l’avevano visto studente.
Per la musica era stato contattato, un complesso molto famoso tra i ragazzi: “La musique de l'amour”. Questo era il loro nome e fu un’idea di Scorpius chiamarli visto che ogni sabato sera suonavano in un noto locale di Hogsmeade e riscuotendo un discreto successo, avrebbero reso quella serata decisamente indimenticabile.
L’allestimento della sala era stato affidato a Eltamin che aveva un discreto gusto in fatto di stile e sontuosità. La sala era stata resa più luminosa, gli stendardi e i tavoli delle quattro case erano spariti e al loro posto erano stati disposti una cinquantina di piccoli tavoli ovali allestiti con raffinate tovaglie in lino bianco. Come centrotavola era stata scelta una composizione floreale di peonie bianche e mughetti con una candela color oro. Solo un tavolo era rimasto al suo consueto posto ed era quello dei Professori, dove fu allestito il servizio catering e ristoro. Al centro della grande sala era stato collocata la più grande pista da ballo che Hogwarts avesse mai visto. Essa, era illuminata da grandissimi lampadari in cristallo che scendevano a goccia ed era sospesi in aria per magia. Eltamin, aveva usato lo stesso incantesimo che ogni anno la Mc Granitt usava a Halloween con le candele e fu felice nell’osservare come quell’incantesimo le fosse riuscito bene.
Infine, alla sinistra della pista da ballo, dispose un piccolo palchetto per l’orchestra.
Finalmente aveva finito, si guardò ancora un attimo attorno cercando di osservare con occhio critico, levò con un colpo di bacchetta una piega su una tovaglia dei tavoli ovali, dispose meglio i fiori sulle tavole e quando tutto fu’ in ordine, andò a cambiarsi.
**
Hogwarts aspettava con ansia l’inizio del grande veglione di fine anno, tutto era pronto le prime coppie erano già scese nella grande Sala Grande, che per l’occasione sembrava uno dei ristoranti più” in” della Londra magica. Anche la preside era entusiasta della cosa e si ripropose si fare i complimenti ai ragazzi che avevano contribuito alla realizzazione del grande evento.
Il complesso cominciava a suonare alcuni brani soft per prendere confidenza con il pubblico, mentre due ragazze, un piano sotto al luogo in cui si sarebbe svolto il party, erano ancora alle prese con gli ultimi preparativi prima di fare il loro regale ingresso.
Lily, diede l’ultimo colpo di spazzola ai suoi lunghi capelli rossi e si osservò ancora un attimo allo specchio. Per quell’occasione aveva indossato il suo nuovissimo abito bianco monospalla, che la faceva sembrare una dea greca e che rendeva ancora più magro il suo esile corpo, grazie al taglio ad impero. La rossa accarezzò con la mano la morbida seta, si spruzzò un poco di profumo e si rimise per ormai la centesima volta il glos trasparente sulle labbra.
-Credo che tu debba portartelo dietro- disse la sua amica uscendo finalmente dal bagno- mio fratello te lo toglierà subito- ammise ammiccando all’indirizzo della rossa che si girò a guardare Eltamin rimanendo estasiata dalla bellezza dell’amica.
-sei... oddio sei Bellissima- ammise Lily.
-grazie- rispose la bionda, andando a specchiarsi per l’ultima volta davanti al grande specchio della stanza che condividevano, da ormai cinque anni.
Aveva deciso di indossare per quell’occasione l’abito che sua madre le aveva regalato a Natale e si trovò sorpresa nel notare quanto quell’abito esaltasse il suo incarnato e le sue ancora acerbe curve; L’abito, era di un bellissimo verde smeraldo ed era realizzato con della pregiata seta proveniente dalla Cina. L’aveva confezionato un sarto locale cui sua madre si era rivolta, portandogli una bozza di un cartamodello, di un vecchio abito di sua nonna Narcissa che Eltamin adorava fin da quando era piccola.
Aveva una scollatura a “V” fermata da una spilla carica di strass, le bretelle erano spesse e plissettate. Il corpetto era stretto fino alla vita ricadendo poi morbido fino ai piedi, dove s’intravedevano un paio di scarpe color argento.
Eltamin si cosparse il corpo con una polvere iridescente, si disegno una sottilissima linea nera sugli occhi e aggiunse un po’ di mascara per intensificare lo sguardo, evitò di mettere il profumo poiché le sue essenze orientali avevano profumato la sua pelle. Raccolse i suoi capelli con un classico chignon lasciando liberi solo i due ciuffi laterali che decise di arricciare un poco, mise anche lei un glos color ciliegia per rendere lucide le labbra e finalmente si diresse alla festa con la sua fedele amica.
Da quel giorno Hogwarts conobbe la vera Eltamin e James Potter capì che non vi sarebbe stato pace per il suo cuore.
***
Le due Serpeverdi entrarono nella sala quando la band cantava il suo nuovo successo che parlava dell’ amore struggente e disperato per una donna inavvicinabile.
-dovresti chiedere i diritti, amica mia- disse lily sorridendo – sembra la tua soria- continuò la rossa interrompendo bruscamente quel discorso quando notò che due ragazzi uno biondo e un moro arrivavano fino al grande portone per scortarle all’interno della sala.
-Signore!- dissero i due – possiamo avere l’onore di accompagnarvi al vostro tavolo-
Lily sorrise prendendo il braccio di Scorpius ed anche Eltamin, con molto imbarazzo, fece lo stesso.
-sei bellissima- ammise il moro guardando avanti a se attento però a non calpestare l’abito della bionda che strisciava sul pavimento di pietra.
-Grazie- rispose imbarazzata.
-avrò il piacere di ballare con te questa sera?-chiese James osservando la pista da ballo, che nonostante la festa fosse iniziata da meno di un’ora, era già piena di ragazzi.
Eltamin rise divertita.
-Non credo ci sarà la fila per ballare con me-
Vorrei fosse così, pensò James maledicendosi per quel pensiero, lui non aveva alcun diritto su quella ragazza non dovrebbe nemmeno pensare di ballare con un’altra donna che non fosse la sua fidanzata, ma non riusciva a capire niente il suo profumo lo estasiava e il suo cervello pensava a quanto sarebbe bello baciare ancora quelle labbra carnose.
-facciamo una scommessa-. disse il moro- sé ballerai con almeno tre elementi di tutte e quattro le case vinco io, al contrario vinci tu- Enunciò infine.
-cosa si vince?-chiese Eltamin.
- Non ho ancora deciso quale sarà il mio premio se vincerò-
-Poco importa, rispose Eltamin – vincerò io, non perdo mai una scommessa con te-
James sorrise divertito.
-eccola la “mia” Eltamin- disse rendendosi conto di aver rivelato un possesso inesistente.
Eltamin lo sapeva bene non era per niente “sua”, ma la ragazza con la classe che solo una Malfoy possedeva non rimarcò la cosa e lasciò cadere il discorso.
Il moro deglutì pensando ancora alla frese infelice appena pronunciata, poi, prese la mano della bionda e la baciò delicatamente facendola accomodare prima di dileguarsi oltre la folla della sala grande.
James, aveva urgentemente bisogno di bere qualcosa di fresco che li schiarisse le idee e le intenzioni, quella sarebbe stata una lunga notte piena di contraddizioni soprattutto tra la sua mente e il suo cuore.
SPAZIO AUTRICE.
SALVE MIE CARE RAGAZZE, FINALMENTE DIRETE VOI HO SCRITTO UN CAPITOLO LUNGO.
SPERO VI PIACCIA, NEL PROSSIMO SI SVILUPPERà IL BALLO; HO IN MENTE DELLE IDEE CARINE.
RACCONTERò ANCHE DI LILY E SCORPIUS TRANQUILLE.
ASPETTO CON ANSIA DI SAPERE COSA NE PENSATE.
SALVE MIE CARE RAGAZZE, FINALMENTE DIRETE VOI HO SCRITTO UN CAPITOLO LUNGO.
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