17. Un soffio sulle labbra…una carezza nel cuore.
Resto fermo tra le onde mentre penso a te,
fuoco rosso luce e rondine.
fuoco rosso luce e rondine.
Era uscita dalla stanza di Lily subito dopo che la sua amica le aveva rivelato, di essere stata l’artefice dello scherzo a Kelly, scherzo, che le era costato un volo da svariati metri e la successiva degenza in infermeria. Era arrabbiata con la sua amica e lo era anche con suo fratello Scorpius, che aveva aiutato Lily in quell’infausto progetto. Questo però aveva unito i due e ne fu felice, almeno una tra loro sarebbe stata felice con il ragazzo dei sogni.
Eltamin s’incamminò lentamente nel corridoio buio di casa Potter, cercando di non far alcun rumore, aprì con infinita calma la portafinestra che portava alla terrazza, il freddo pungente di quella notte la svegliò di colpo ma incurante di questo proseguì nel suo intento. Si arrampicò sul tetto, tenendosi alle tegole rosse, supero le due finestrelle della mansarda e si mise sopra di esse, poggiando la schiena nei comignoli che si ergevano dal tetto e infine, si coprì il capo con il cappuccio della felpa.
Era arrivata fin lassù per respirare aria pulita e benché soffrisse di vertigini, quello era l’unico posto, dove sapeva che nessuno l’avrebbe mai disturbata, soprattutto, a quell’ora della notte.
Lì, poteva mostrarsi ancora una volta debole, ancora per un momento sarebbe stata la fragile Eltamin e non la regina di ghiaccio.
Quel giorno era stato difficile per lei: La rottura tra i suoi genitori, il litigio con sua nonna e suo padre, l’ammissione davanti a James della sua paura del volo e dell’altezza. Tutto quel giorno fu difficile.
L’unica cosa bella avvenuta quel giorno era stata aprire il suo cuore a sua madre. Starle finalmente vicina come una figlia, l’aveva fatta sentire bene, poi lui era rientrato nei suoi pensieri e quel bene si era trasformato in malinconia, dolore e tristezza.
Tra le foglie soffia un vento molto debole
nel frattempo un fiore sta per nascere.
Socchiuse gli occhi, rilassandosi un poco mentre la sua mente incominciò a vagare, nei ricordi.
Quel giorno aveva mostrato a molte persone la vera sé, sapeva che quello avrebbe portato dei cambiamenti nel loro modo di comportarsi nei sui confronti. Avrebbe perso senza dubbio ogni contato con i nonni, ma di quello non se ne dispiacque poi molto, visto il modo in cui trattavano sua madre. Come aveva detto Scorpius quella mattina, avrebbe dovuto rinunciare alla tiara dei Malfoy quando un pazzo avrebbe deciso di sposarla.
Ci sarebbe mai stato un pazzo tanto coraggioso? Pensò poi e la risposta arrivo pungente e disarmante dentro di se.
No! Nessun essere umano sano di mente, avrebbe deciso di prenderla in sposa.
Ne era consapevole. Fredda, calcolatrice e cattiva questo appariva agli altri, questo era Eltamin per tutti. Quella ragazza fragile che sconvolta era arrivata quella mattina a casa Potter, era solo una parte di se che celava sotto strati e strati di sufficienza e orgoglio. Scosse il capo facendo scivolare il cappuccio e liberando cosi i suoi capelli, l’unica luce in quel buio notturno, aprì la bocca per incamerare più aria possibile e rinfrescare quei pensieri nefasti.
Sarebbe cambiata, doveva cambiare ormai non poteva far altro, non avrebbe retto altri mesi come quelli appena trascorsi al castello.
Il suo cuore scricchiolava ormai da qualche tempo, avrebbe dovuto aiutarlo a guarire e l’unico rimedio possibile per salvarlo era girare pagina.
Avrebbe ripreso in mano la sua vita, consegnandosi una vita migliore di quella che si prospettava.
Una foto un po' ingiallita
è tutto quello che ho
e non capisco se ridevi o no...
qui trafitto sulla terra steso me ne sto
aspettando di volare un po’.
è tutto quello che ho
e non capisco se ridevi o no...
qui trafitto sulla terra steso me ne sto
aspettando di volare un po’.
Aveva deciso di cambiato tutto.
Da quel giorno, sarebbe stata più disponibile con il prossimo. Avrebbe smesso di comportarsi come un’algida e subdola ragazzina, sarebbe finalmente cresciuta, lasciandosi alle spalle i ricordi e i rancori, i tormenti di una serpeverde non capita.
Avrebbe fatto conosce Eltamin, diventando qualcosa di diverso che la Malfoy che tutti temevano ed evitavano.
Si sarebbe così lasciata tutto alle spalle, soprattutto avrebbe lasciato lui.
Avrebbe riservato un piccolo angolino del suo cuore a lui, ma avrebbe svoltato, sarebbe stato un ricordo amaro e dolce al tempo stesso. Qualcosa che poteva essere e che mai sarà.
Si chiese se mai sarebbe riuscita a dimenticarlo e non seppe darsi risposta per questo…
Piegò le gambe fino a raggiungere il petto, rannicchiandosi un poco su se stessa, mentre cercava nella tasca della felpa quel pezzo di se che la legava al lui un filo indelebile. Si trovò come sempre ad accarezzare il profilo di quel ragazzino vispo, che non visto le faceva i dispetti. Quel ragazzino che ora era ormai un adulto e che non aveva cambiato nemmeno di una virgola il suo atteggiamento nei suoi confronti.
Quel ragazzino che conosceva talmente bene da sapere che tra loro non vi era alcuna speranza e si senti due volpe stupida per aver creduto in tutti quegli anni di attirarlo a se rendendogli la vita difficile.
Quel suo modo l’aveva allontanato sempre di più.
E si ricordò all’improvviso le sue parole nell’ultimo litigio.
-sei fredda, sei cattiva sei vuota-
Cosi lui la vedeva e come lui mille altre persone.
Le lacrime scesero copiose sul suo viso, mentre la foto in cui erano ritratti da bambini venne portata nel petto vicino al cuore.
Non sarebbe mai riuscita a dimenticare l’unico che in tutti quegli anni aveva provocato in lei quelle emoziono amore e odio, odio e amore si mischiavano sempre quando pensava a James Potter l’unico che era riuscito a scalfire la sua corazza.
L’unico
Eccoci qua a guardare le nuvole su un tappeto di fragole
come si fa a spiegarti che mi agito e rendo ridicolo
tu parlami stringimi oppure fingi di amarmi.
Non riusciva più a smettere di piangere, forse quella sarebbe stata l’ultima volta che piangeva per lui. Forse, sarebbe riuscita nel suo intento, sarebbe dovuta riuscirci fosse l’ultima cosa che faceva.
-ehi-
Una voce giunse alle sue spalle, sconvolgendola, come un colpo in pieno stomaco.
Cercò di asciugare le lacrime, ma non vi riuscì.
Sentiva i suoi occhi che la scrutavano, sentiva la sua presenza e il suo profumo. Si girò a guardarlo e il cuore fece un tuffo all’indietro, lui, dritto con i piedi tra i due comignoli la guardava con una strana espressione dipinta sul viso.
Compassione! Ora provava compassione per lei.
Si rigirò subito dopo, non poteva sopportare quello sguardo, non riusciva a guardarlo e lì, si accorse che dimenticare quel viso sarebbe stata una vera impresa.
-Eltamin, stai bene?- chiese James ancora non ricevendo risposta.
Quindi, incurante di quell’assordante silenzio, abbandonò la sua scopa sul cornicione e si sedette al fianco della ragazza.
Eltamin non si aspettava quel gesto, non si aspettava nemmeno di essere coperta con la mantella del grifondoro.
-si gela questa notte- disse il ragazzo – avresti dovuto metterti qualcosa di più spesso che quella felpa-disse, mentre le disponeva con cura la spessa mantella sulle spalle.
-grazie- boffocchiò facendolo sorridere.
-oh bene! Pensavo che il freddo ti avesse congelato la lingua- disse il moro, cercando di spezzare quella strana atmosfera.
-Eltamin!- Pronunciò poi – mi preoccupo se non mi rispondi e m’insulti- la incitò il moro a una reazione che non arrivò.
-dovrai farci l’abitudine- rispose invece, la ragazza nascondendo la foto nella tasca della felpa.
-non capisco- disse James.
Eltamin respirò affondo prima di parlare, illustrando poi al ragazzo la sua resa.
-Ho pensato molto a quello che è successo al Castello- disse quasi in un sussurro la bionda Serpeverde – in questi mesi mi sono spinta a far cose che non avrei mai dovuto fare.- lui socchiuse gli occhi e deglutì.
-stai cercando di scusarti per i foglietti in sala grande?- chiese James.
Eltamin sorrise un poco, quella era la conferma che lui teneva a kelly e che per lei mai ci sarebbe stato posto nel suo cuore.
-no! -Disse – ammetto che la non mi piace, ma non posso scusarmi di qualcosa che non ho fatto-ammise la ragazza.
-ma…-
-so che non mi credi e posso capirti. Ho nell’armadio talmente tanti scheletri che risulta strano credermi-.
-risulta strano pensare che ho un cuore- disse
-Eltamin- cercò di interromperla James ma non vi riuscì la ragazza riprese a parlare quasi a raffica mettendo a nudo la sua anima.
-Quello che è successo a casa mi ha destabilizzato. Sai ritornare a casa per le vacanze e scoprire che i tuoi si separano non è il massimo…-
-i tuoi ritorneranno insieme, non devi preoccuparti per questo-cercò di rassicurarla James.
-Può essere –rispose la ragazza – ma ciò non toglie che io sia una delle cause della loro rottura-
-non dire cretinate-replicò il moro.
-non dimostro affetto, sono fredda, calcolatrice… sono uguale a mia nonna- continuò a dire la ragazza incurante di quello che il ragazzo le aveva appena detto.
-Eltamin, ti prego non mi piacciono i tuoi discorsi e non mi piace questa tè arrendevole-.
Eltamin tacque alcuni secondi prendendo fiato e buttando fuori, infine, tutta se stessa e le sue idee di nuova vita.
-Io non ti piaccio in nessun modo James né che sia arrendevole né che sia dura e vendicativa. Io non ti piaccio e non sei il solo.
So, quello che dicono alle mie spalle, quello che tutti pensano su di me e non posso dargli torto, anzi darvi torto-.
James impallidì a quell’affermazione e non riuscì a dire niente.
-Ho deciso di evitare lo scontro lasciarmi alle spalle i rancori. Cancellare tutto quello che sono e riprendere una vita nuova. Vorrei cambiare aria, vorrei partire lasciare Hogwarts. Mia madre non acconsentirà, soprattutto a questo punto dell’anno, sperò però di convincere mio padre-. disse la ragazza guardando il cielo prima di riprendere fiato.
-ti sto chiedendo un piccolo aiuto-disse ancora,
-Aiutami a convincere mio padre che è meglio trasferirmi in un’altra scuola- finì.
A James scoppiò il cuore
La guardò allibito.
-scordatelo- disse con rabbia,
-non è da te scappare e non ti aiuto in questa idea cretina-aggiunse.
Eltamin si alzò cercando di superarlo, doveva andar via. Doveva scappare ancora, anche quell’aria gelida la soffocava. Lui, però, la bloccò con un braccio.
-riprenditi la tua vita fai quello che pensi sia più importante per te ma non scappare-
-un giorno te ne pentirai-
Lei rise sarcastica.
-Odio Hogwarts e quello che mi ricorda, tu non sai cosa vuol dire sentirsi soli, sentirsi sbagliati ed emarginati. Tu sei l’anima dei grifondoro- disse ancora la ragazza prima che una folata di vento gelido non la fece barcollare e cadere tra le braccia moro.
Mandando in subbuglio il suo cuore e i suoi pensieri.
James, l’accolse in un abbraccio, il primo che si scambiarono tra loro.
Quando la ragazza cercò di scioglierlo lui la strinse ancora un po’, impercettibilmente chiuse gli occhi, beandosi di quel l’unico contatto respirando il profumo che quella ragazza dura a prima vista ma fragile emanava.
Preso da quello strano momento tra loro avvicinò la sua bocca a quella della bionda, sfiorandole le labbra.
Un soffio leggero, impalpabile, poi sciolse l’abbraccio e balzò via riprendendo la sua scopa per volare lontano da Eltamin e dal suo gesto.
Eltamin rimase ferma con la bocca spalancata dalla sorpresa e il cuore a mille per l’emozione, l’aveva baciata legandola ancora a un ricordo cui doveva dire addio.
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