giovedì 14 giugno 2012

La nuova vita cap 28


28-Che i giochi inizino.
 Ringrazio Francesca per le correzioni e la pazienza.
Buona lettura.
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Alle diciotto in punto di un freddo ventisei Dicembre, tre figure, avvolte in neri mantelli, si materializzarono davanti al N.12 di Grimmauld Place.
- Siamo arrivati. - disse Hermione, attraversando la strada e percorrendo i tre gradini che la separavano dal portone nero della casa dei Potter.
Le altre due persone rimasero imbambolate accanto al lampione che produceva una fioca luce, osservando l’agitazione della donna che li aveva accompagnati
- Draco! Scorpius! - li richiamò la donna e questi, come riportarti alla realtà, la raggiunsero prima che bussasse alla spessa porta di legno.
- Comportatevi bene. - disse con una voce ferma e materna che fece sbuffare Draco e imbarazzare Scorpius.
- Soprattutto tu Draco, - aggiunse, - so che Scorpius non mi deluderà - finì.
Il giovane Grifondoro sorrise all’indirizzo di Hermione, mentre suo padre gli riservò uno scappellotto proprio nell’istante in cui un accigliato Harry Potter apriva la porta della sua casa.
L’auror guardò i tre invitati prima di scostarsi per farli passare.
- Benvenuti, - disse piatto baciando solo la sua amica Hermione, - gli altri sono in sala. Venite! -
Il lungo andito della vecchia residenza dei Black era interamente addobbato per l’occasione del sedicesimo anno di Albus Severus, il secondogenito  del Ragazzo Sopravvissuto. Palloncini rossi e oro erano stati appesi al soffitto e alcune  bandierine  erano sospese in aria grazie alla magia. In queste vi era scritto: “Auguri Albus”.

Harry Potter li aveva condotti in una piccola sala dove si trovava il festeggiato.
-                     Siete arrivati! - urlò Albus, abbracciando di slancio Scorpius e Hermione, ricomponendosi quando si trovò di fronte a Draco, a cui strinse la mano.
Malfoy ricambiò la stretta di mano all’amico di suo figlio e non riuscì a trattenere un leggero sorriso: quel ragazzino, nonostante assomigliasse a suo padre, gli stava simpatico.
-                     Auguri. – disse Scorpius con un grande sorriso, facendo girare Albus ancora una volta verso il suo inseparabile amico. - Questo è per te. - aggiunse porgendogli un grande pacco.
-                     Wow! - proferì Albus, riuscendo a stento a tenerlo tra le braccia.
-                     È un set per la manutenzione delle scope. - disse asciutto James, entrando in quel momento nella sala, riservando uno sguardo schifato a Scorpius e uno sprezzante a Draco.
-                     Cosa se ne fa se nemmeno ci sa andare su una scopa è un mistero... - proseguì ancora James.
-                     James...- lo riprese sua madre, giungendo in sala con un grande vassoio ricco di pasticcini. - Benvenuti! - aggiunse, sorridendo a Draco e Hermione e riservando uno sguardo intimidatorio al figlio maggiore. Questi sbuffò all’indirizzo della madre e accigliato assistette alla scena.
-                     Mamma... - pronunciò Hugo, affiancando il cugino preferito. Il giovane Grifondoro fu immediatamente abbracciato da sua madre Hermione.
-                     Hugo tesoro come stai? - chiese Hermione sotto gli occhi dei Malfoy.
Il giovane per un momento rimase spiazzato, ma poi strinse sua madre. Erano passati diversi giorni da quando il padre l’aveva portato via da lei.
- Mi sei mancato tanto. - disse lei senza vergogna.
Scorpius osservò la scena, invidiando il giovane Weasley. Aveva una madre stupenda e non capiva quanto era fortunato.
        Anche tu mamma...scusa- disse in un sussurro Hugo affinché solo lei sentisse, stringendola.
Il cuore di Hermione batteva forte. Finalmente stringeva a se il suo piccolo Hugo, non riusciva a trattenere le lacrime.
- Oh amore mio, certo che ti scuso. Ti ho scusato subito. -disse lei accarezzando suo figlio.
Scostò dolcemente i capelli rossi dalla fronte del ragazzo e poi lo baciò dolcemente.
-Granger, fallo respirare. – disse Draco facendo sorridere Hugo, che si accorse subito dopo di aver così fraternizzato con il nemico.
Draco fu sorpreso e soddisfatto di questo.
-Scusa tesoro. –aggiunse Hermione, lasciando libero il più piccolo dei suoi figli.
Albus sorrise osservando la scena
-Su andiamo! da quella parte ci sono gli altri. - disse tranquillo.
Hugo si staccò da sua madre e anche Scorpius, dopo aver salutato con un cenno suo padre, seguì l’amico nella sala dove si svolgeva la festa.
James, invece, sotto lo sguardo corrucciato di sua madre, salì nuovamente le scale e andò nella sua stanza.
- James è offeso? - chiese Hermione.
- Sì. Con me e con suo padre, perché gli abbiamo vietato di andare a casa dei miei, ma visto quello che è successo era doveroso. - aggiunse Ginny con voce triste.
Malfoy rimase sorpreso nel sentire la rossa Weasley parlare in quel modo.
        Volevo scusarmi con te per mio figlio maggiore, visto quanto è stato odioso in questi anni con tuo figlio. - aggiunse la signora Potter, rivolgendosi a Draco.
-Tranquilla Weasley, Scorpius è uno tosto. - replicò Malfoy, seguendo la signora Potter nella sala piena di gente.
Hermione salutò molte persone, ma non lasciò mai Draco, che si sentiva un pesce fuor d’acqua, osservato da tutti.
Scorpius e Albus ridevano con gli amici fino a quando due ragazze non fecero il loro ingresso in sala.
Hermione s’illuminò appena notò, affianco a sua nipote Lily, la sua piccola Rose, vestita con un delizioso abito azzurro.
- Mamma! - esclamò la ragazza, correndo verso la donna, che l’ accolse a braccia aperte. - Non lasciarmi più, mamma, ti prego! Non voglio più stare con lui - disse piangendo disperata.
-Te lo giuro piccola mia, te lo giuro. Non ti lascerò più. -
Hermione strinse ancora la sua piccola sotto lo sguardo di Draco, che osservava quella scena.
Rose sollevò appena lo sguardo verso il padre del suo amico, asciugandosi una lacrima. Si scostò un poco da sua madre, includendo così nell’abbraccio anche Draco.
In molti rimasero sorpresi osservando quella scena: Lily non aveva mai visto sua cugina in quelle condizioni. Ciò che più la sorprese, però, fu vedere Scorpius, che credeva essere il proprio fidanzato, non degnarla di uno sguardo e avvicinarsi, invece, a Rose con passo spedito.

Sono solo amici...

- Weasley, a me non saluti? chiese Scorpius, avvicinandosi con un sorriso splendido che gli illuminava il viso.
- Scorpius! - disse volando letteralmente tra le braccia di quello che per lei non era solo un amico, ma un fratello.
- Ehi! Così mi sgualcisci la giacca! - disse ridendo il biondo.
- Scusa, non vorrei ricevere qualche fattura dalla tua fan... - rise Rose.
- Fan? - chiese un sorpreso Malfoy.
- Sì, Lily era con me...- disse Rose abbassando la voce.
Scorpius la lasciò di colpo e si girò verso la porta, dove Lily lo guardava con un’espressione indecifrabile.

Offesa! Si è offesa perché non ho salutato prima lei di Rose. Non l’ho nemmeno notata.

- Malfoy. - lo salutò la piccola Potter.
-Lily, come stai?- chiese imbarazzato Scorpius, sotto lo sguardo attento di suo padre.
- Bene. – rispose spiccia la rossa, avanzando lentamente verso il ragazzo e stampandogli infine un bacio sulla guancia e riservando uno sguardo sferzante alla cugina, che arretrò di un passo.
Rose rimase ferma mentre sua cugina la guardava storto. Aveva capito che, in presenza di Lily, doveva stare alla larga da Scorpius. Si era pentita di averle raccontato dei giorni al Manor: da quel momento la rossa Potter la guardava in modo strano, come se cercasse un modo per leggerle dentro ogniqualvolta si parlasse di Scorpius.
Era stupido essere gelosa del suo rapporto con Scorpius, il giovane Malfoy amava solo Lily. Era a lei che aveva regalato l’anello di famiglia.
-Vieni, ti presento agli altri. - disse la piccola Lily, stringendo a sé Scorpius. Rose invidiò il carattere autoritario della cugina, la sua sicurezza anche nelle cose più elementari. Lei invece era così solo nello studio.
- Quella ragazza... -cercò di dire Draco.
- Stanno insieme. - aggiunse Rose con un sorriso dolce sul viso, guardando l’amico con la cugina.
- Immaginavamo. - aggiunse Hermione
- Sì, però è bene non dirlo a Potter, potrebbe dare di matto. -concluse Draco, ricevendo un piccolo colpetto dalla sua donna.
Rose rise, mentre sua madre e colui che per lei stava diventando il sostituto di suo padre l'abbracciavano ancora una volta.
Guardò ancora una volta Lily e Scorpius scomparire tra la folla e, tra le braccia di sua madre, si avviò verso una zona isolata della sala e lì si sedettero a chiacchierare.

***
Scorpius era stato letteralmente rapito da Lily, che lo portava da una parte all’altra della casa: prima nella sala, poi nel giardino e, se avesse potuto, l’avrebbe condotto anche nella piccola rimessa delle scope, ma sua madre Ginny la teneva d’occhio.
Albus, il festeggiato, rideva con due compagni di scuola, mentre Rose, staccatasi da sua madre, chiacchierava fitto fitto con Alice, la sua migliore amica.
-                     Non pensarci Rosie, tra poco torneremo a scuola e tutto si aggiusterà, ne sono certa. - disse la giovane figlia del professore di erbologia.
-                     Ne dubito, Alice. I miei lotteranno. Mio padre vuole fare la guerra e mamma combatterà. - rispose in un sussurro la giovane.
-                     Tu cosa vuoi Rosie? - chiese la giovane grifondoro – Vuoi che tutto rimanga come è sempre stato? Vuoi che si ignorino come l’ultimo periodo? che viviate separati? -
-                     Voglio che mamma combatta e vinca. Lo vuole anche Hugo.- disse guardando suo fratello seduto accanto a sua madre e intento ad osservare Draco Malfoy mentre questi gli spiegava la manutenzione della scopa di Albus.
-                     Allora non ci sono problemi. - enunciò sorridente Alice.
-                     Mio padre lo dice sempre: non c’è nulla che Hermione Granger non riesca a fare e stai sicura che se vuole la vostra custodia...riuscirà ad ottenerla!-
Rose distese le labbra in un timido sorriso.
- Pensi che direbbe la stessa cosa se sapesse che ora sta insieme a Draco Malfoy?- chiese Rose.
- Penso di sì - replicò la ragazza, - non l’ho mai vista sorridere in questo modo quando stava accanto a tuo padre - constatò la piccola Paciock.
Anche Rose osservò sua madre ridere divertita vedendo  Draco sporco di grasso.

Sì, sua madre avrebbe visto la guerra, per lei, per loro e per Draco e finalmente sarebbe stata felice.

Questi erano i pensieri che passavano per la mente della giovane Rose Weasley, prima che una materializzazione la facesse sobbalzare.
Suo padre, con la divisa da auror ancora indosso, stava al centro della sala, zittendo con la sola presenza tutti i presenti.
Digrignò i denti serrando la mascella, mentre i suoi occhi lanciavano fiamme. Livido di rabbia, osservava il suo figlio prediletto scherzare con il nemico.
Si rigirò tra le mani la bacchetta prima di puntarla verso i tre che, ignari di tutto, chiacchieravano in disparte.
Protego! - urlò Rose, giusto in tempo prima che suo padre schiantasse Draco Malfoy che, non appena vide Ron Weasley, scattò in piedi.
Tutti accorsero a vedere cosa stava succedendo. Si sentirono molte urla, alcuni lasciarono la festa, Harry Potter era allibito dalla pessima figura che suo cognato stava facendo davanti a tutti.
Hermione, incurante del pericolo, si avvicinò al suo ex marito che urlava ogni insulto possibile all’indirizzo dell'ex moglie.
- Vergognati, sei una puttana! - urlava Ron infischiandosene di tutto e tutti,  ignorando che anche i suoi stessi figli furono spettatori di quello squallido spettacolo.
- Sei un viscido verme, Ron Weasley. Ti schiaccerò e gioirò in quel momento. - disse Hermione a un palmo dal suo naso prima che Ron alzasse ancora la bacchetta su di lei.
Fu un lampo prima che Rose, Hugo e lo stesso Draco si frapponessero tra lei e il rosso auror.
- Weasley, - disse a voce alta Harry Potter – dammi i gradi. -
Ron impallidì non appena sentì l'ordine di Harry.
- Mi stai destituendo Harry? - chiese sferzante Ron.
- Sì, Weasley, non sei degno di vestire la divisa da Auror, visto ciò che hai appena fatto. -
- Sta con un Mangiamorte – cercò di giustificarsi il rosso.
-No, Weasley, sta con una massima carica del Ministero statunitense e tu hai appena aggredito un civile privo di bacchetta. - replicò il Capo Auror.
-Dammi le stellette e sparisci dalla mia vita- disse ancora Potter.
Ron sganciò le piccole placchette in metallo presenti a sinistra della divisa, le lanciò verso Harry (che le prese al volo) e infine lanciò uno sguardo schifato ad Hermione e uno di puro odio a Malfoy .
- Ci si vede in tribunale Hermione e pagherai per tutto questo. - disse prima di smaterializzarsi.

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