giovedì 14 giugno 2012

La nuova vita cap 29


Il processo che cambiò la loro vita-

Camminavano fianco a fianco nell’atrio del Ministero della Magia. I loro visi erano una maschera impenetrabile, le loro braccia si sfioravano appena. Quello era l’unico contatto che si concedettero, anche se avrebbero voluto urlare a tutti il loro amore.
Molti si fermarono di botto, nel bel mezzo dell’andito, per vedere la strana coppia avanzare a passo deciso verso l’ascensore, che li avrebbe condotti all’aula dove, entro poco, avrebbero dato battaglia.
Draco aprì la porta e si scostò per farla passare: un gesto di cavalleria che in molti notarono e che fece storcere il naso a Molly Weasley, che, fuori dall’aula attendeva suo marito Arthur. Hermione nemmeno la guardò, entrando spedita in aula.
Blaise Zabini li aspettava seduto sulla sedia dietro il bancone a sinistra, Ron Weasley stava a destra. Un silenzio scese nell’aula appena Hermione Granger e Draco Malfoy fecero il loro ingresso.
Lucius, benché avesse insistito, non poté assistere, mentre Narcissa aveva deciso di rimanere insieme a Scorpius per fargli compagnia. Tuttavia tutti i Malfoy erano vicini  a Hermione con il cuore nella lotta per la custodia di Rose e Hugo.
Ron Weasley li guardò disgustati non appena si sedettero, affianco al Vice Ministro degli Usa, ma i due non se ne curarono.
- Buongiorno - disse Blaise, salutando con una stretta di mano la Granger , che si sedette al suo fianco, mentre Draco affianco a Pansy. Non si stupì nel vedere anche la signora Potter seduta alcuni posti dietro la Granger.
-Come sta? - chiese la magistilista Parkinson.
- Agguerrita - rispose semplicemente Draco e un sorriso compiaciuto e fiducioso si dipinse sul viso dell’ex Serpeverde.
Il Ministro ritrovò il proverbiale contegno, che negli anni l’avevano contraddistinto, non appena il giudice entrò nell’aula.
 Il silenzio calò sui presenti non appena la giuria si sedette dietro il giudice.
        Siamo qui riuniti per la controversia giudiziaria tra il signor Ronald Bilius Weasley e la signora Hermione Jean Granger sulla la custodia di due minori: i piccoli Rose, di quindici anni, e Hugo, di dodici -
 Il giudice prese un respiro osservando la donna e storcendo il naso all’indirizzo del suo avvocato.
Batté con la bacchetta sul bancone in legno dando inizio così al processo.
- Avvocato Thomson a lei la parola - disse guardando il vecchio avvocato che difendeva Ron.
- Giudice Supremo, siamo qui quest’oggi per ottenere la custodia dei ragazzi, in quanto la loro madre non è degna di prendersi cura di loro - disse con disgusto, rivolgendo uno sguardo intimidatorio a Hermione,
- Avvocato, moderi il linguaggio - replicò Zabini.
- Silenzio, legismago Zabini. - lo interruppe il giudice –  continui, avvocato Thomson – disse il Giudice Supremo.
Blaise s’irrigidì.
Vecchio imbecille
- La signora Granger ha prima abbandonato il tetto coniugale venendo meno al patto magico che anni fa ha stipulato con il mio assistito. -
Hermione sbuffò alle parole del vecchio mago decrepito.
- Ha abbandonato i suoi figli e suo marito per recarsi in un paese straniero - aggiunse l’avvocato.
- Non felice ha intrapreso una relazione clandestina con maghi disdicevoli -
- Giudice! - tuonò Zabini.
Ma questi fece un gesto affinché Thomson continuasse e il vecchio mago, con una luce beffarda negli occhi, rincarò la dose.
- Questo Natale ha costretto i ragazzi a frequentare dei maghi oscuri. I Malfoy. Noi tutti sappiamo...che tipo di gente siano. -
-GIUDICE! Non tollero questo tipo di accuse verso chi non è qui e non si può difendere - Il magigiudice osservò torvo Zabini, in piedi davanti al suo bancone.
- Quando verrà, il suo turno avvocato Zabini spiegherà cosa pensa, ora è il turno dell’avvocato Thompson - replicò il giudice.
Blaise era sempre più nero. Hermione gli posò una mano sul braccio e con quel gesto lo tranquillizzò, avrebbe dovuto fare lui quel gesto. Ma non vi era riuscito, si era fatto prendere dalla rabbia, dal rancore, per essere trattato da quei vecchi avvocati con la puzza sotto il naso come un pivello.
Un avvocato di poco conto, uno che osava mettersi contro di loro che avevano mandato ad Azkaban il marcio che da anni ricopriva il mondo magico.
- Dicevo, - disse Thomson prendendo ancora la parola – che la signora Granger ha osato mettere in contatto i figli di un eroe magico con dei Mangiamorte. -
Un brusio si propagò nell’aula.
- Non si è fermata a questo, ha addirittura portato Rose, la sua figlia più grande, sotto lo stesso tetto di Lucius Malfoy, il braccio destro di Voldemort – disse, guardando i giurati che iniziarono a bisbigliare tra loro, appena sentirono il nome del temuto mago oscuro.
- Capirete, Signor Giudice, perché dobbiamo toglierle la custodia dei figli. La signora Granger non ragiona, è stata soggiogata - concluse Thompson.
Hermione assottigliò lo sguardo e s’irrigidì.
- Ora basta! O l’avvocato Thomson la smette o abbandoniamo l’aula- intimò Zabini.
Il giudice osservò un attimo Blaise e poi Thomson.
- Non credo ve ne sia bisogno - disse sferzante il vecchio avvocato. – Ho concluso - enunciò e con passo lento si incamminò verso il banco al quale un compiaciuto Ron Weasley lo attendeva per complimentarsi.
Il rosso auror strinse con vigore la mano del vecchio, prima di girarsi con un sorriso irrisorio sul viso verso gli avversari.
Hermione nemmeno lo guardò intenta a osservare Blaise alzarsi dalla sedia. Draco invece sfidò con lo sguardo Weasley.
Pagherai anche per questo Weasley. Rimpiangerai il giorno in cui hai osato metterti contro di noi

*****
L’aula ripiombò nel silenzio più assoluto quando il legismago Blaise Zabini si alzò dalla sua sedia, aggirò il bancone di legno scuro e si posizionò al centro della stanza davanti al giudice supremo, che con occhio vigile osservava ogni suo movimento, senza mai lasciare la bacchetta.
Blaise sorrise divertito lanciando prima uno sguardo all’uomo per poi girarsi verso il pubblico.
- Buongiorno a voi tutti illustri colleghi - disse abbassando leggermente il capo e girandosi poi verso il pubblico – maghi e streghe -aggiunse.
- Prima di iniziare la mia arringa, mi scuso per lo spettacolo indegno che poco fa l’avvocato Thomson vi ha offerto. Tranquilli, ora vi chiarirò ogni punto - Terminò Blaise riservando uno sguardo di fuoco al collega e uno schifato a Weasley.
- Avvocato Zabini - replicò il vecchio mago, ma Blaise nemmeno lo ascoltò continuando a parlare.
- Tutto quello che avete sentito è falso -iniziò a dire l’ex Serpeverde.
- Falso come è falso Ronald Weasley -sentenziò con infinita calma, catturando con quella frase gli occhi di tutti i giudici.
Ron si innervosì, ma Thompson gli intimò il silenzio.
- Sua moglie, la qui presente eroina del mondo magico Hermione Granger, la strega più dotata dell’ultimo ventennio, l’ha lasciato perché stanca del rapporto privo d’amore che li univa - disse un convinto Blaise Zabini. Oramai tutti pendevano dalle sue labbra.
 Finalmente i maghi e le streghe inglesi conoscevano il perché della fine del matrimonio tra due dei componenti del magico trio.
-La signora Granger ha sbagliato, non posso che affermare questo, ma non perché ha lasciato un lavoro qui in Inghilterra o i suoi figli a Hogwarts, dove stanno tutti maghi in età scolare.
No, la signora Granger ha sbagliato tanto tempo fa.
Il suo sbaglio è stato quello di sposare un uomo come Ronald Bilius Weasley ed io qui chiedo che il suo matrimonio cessi - Zabini prese finalmente aria, aspettando che da un momento all’altro qualcuno intervenisse e, come aveva previsto, qualcuno parlò:
- Impossibile! - urlò Ron, sovrastando con la sua voce il suo avvocato.
- Signor Weasley si calmi - disse il giudice – avvocato Zabini sa perfettamente che non si può interrompere un matrimonio magico, la legge...-
- La legge è antiquata - replicò Zabini.
- Noi maghi siamo convinti di essere superiori ai babbani, ma questo non è così. Le nostre leggi sono antiquate come alcuni illustri colleghi - disse con un inchino irrisorio verso Thompson. - Siamo fermi a millenni fa -aggiunse senza scomporsi, nonostante lo stupore che le sue dichiarazioni avevano suscitato in aula.
Presto li avrebbe stesi, si disse sorridendo soddisfatto.
- Non vi è alcuna motivazione perché si debba cambiare - replicò ancora il giudice innervosito.
- Oh sì, che c’è. - replicò Zabini. - Il matrimonio magico non consente scappatelle di alcun sorta - disse ancora l’avvocato di Hermione.
- Continui -intimò il giudice.
- Noi abbiamo le prove che il qui presente Ronald Weasley tradiva sua moglie Hermione Granger da prima che lei lo lasciasse e si trasferisse a Washington - Blaise aveva appena lanciato una bomba: tutti erano in silenzio e lo guardavano sbalorditi.
- Quindi la mia assistita ha tutti i diritti a chiedere la cessazione del matrimonio - aggiunse Zabini rincarando la dose .
- Cosa c’entra la custodia dei figli? - lo interruppe il giudice decisamente in imbarazzo.
- Il signor Weasley ha chiesto la custodia dei suoi figli perché insinuando che sua moglie fosse una donna di dubbia morale - gli ricordò Blaise, mentre un mormorio si alzava fastidioso alle spalle del giudice, che dovette battere con la bacchetta sul tavolo per riportare il silenzio sull’aula.
Blaise. appena l’attenzione della sala fu nuovamente su di sé, iniziò il suo attacco frontale a Ron .
- Voi cosa direste di un uomo che da anni intrattiene una relazione clandestina con una donna di vent’anni? Come lo giudicate un uomo che vuole la custodia dei suoi figli per poi farli seguire dall’anziana madre? Cosa dite di un uomo che schiaffeggia sua figlia perché non vuole seguire le sue idee di odio verso sua madre? Ditemi Giudice, illustrissima giuria, pubblico: come giudicate l’eroe Ronald Weasley? - concluse il Viceministro degli Stati Uniti.
- Ditemi se sbaglio, ma non è un calunniatore uno che dà della poco di buono alla propria moglie quando lui se la spassa con una donna che potrebbe essere sua figlia? -
Il silenzio era calato nuovamente sulla sala.
- Giudice, non ci sono prove, l’avvocato Zabini sta calunniando il mio assistito - intervenne Thompson.
- Oh no, mi spiace, - aggiunse velocemente Zabini, girandosi prima di prendere tra le mani una cartella e duplicare per tutti i presenti le foto che era riuscito a fare. - Queste foto dimostrano la doppia vita del signor Weasley - finì Zabini e il giudice sconvolto non poté che dargli ragione.
- Ma non è solo questo: i ragazzi non vogliono in alcun modo rimanere con il padre, visto che questi, invece di rincasare, va da questa donna e ad accudirli vi è l’anziana madre dell’auror. Come si possono togliere i figli ad una madre e darli ad una nonna invece che al padre? -
La giuria annuiva vistosamente alle parole di Zabini che si compiaceva per questo, mentre nella sala riprese un brusio fastidioso.
- Giudice, l’avvocato Zabini non può...-
- Continui avvocato - disse scocciato il giudice, ghiacciando Thompson.
Blaise ghignò poi riprese a parlare:
- Chiedo che la signorina Rose Weasley e il signorino Hugo Weasley siano affidati alla madre in quanto il padre non sa prendersene cura - dichiarò il legismago Blaise Zabini.
- Inoltre chiedo che l’unione matrimoniale tra la mia assistita e il signor Weasley sia sciolta perché il signor Weasley è venuto meno al contratto coniugale e ha più volte mancato di rispetto la mia assistita -
Blaise concluse con l’ultima richiesta che lasciò senza parole l’intera giuria, che si dava di gomito per capire se quello che aveva appena sentito era vero o una mera illusione. Zabini, senza indugiare oltre, si risedette dietro il banco, sorridendo a Draco e a sua moglie Pansy e riservando una carezza ad Hermione, che gli afferrò il braccio .
- Grazie – sussurrò, affinché solo lui potesse sentire, e quello per Zabini fu uno dei momenti più belli della sua carriera come avvocato.
 Quanto aveva amato quel mestiere, pensò .
Il Giudice Supremo lo seguì con lo sguardo, rimanendo in silenzio per alcuni istanti prima di parlare.
- La giuria si ritira per deliberare - disse e uno alla volta tutti i giurati si alzarono rientrando in consiglio.
 La sala riprese vita. Molti chiacchieravano con il vicino, le due parti non vennero mai in contatto, solo Ron guardò più volte verso Hermione. La donna ,invece, dava la schiena all’ex marito, intenta com’era a parlare sia con Draco Malfoy sia con Ginny.
Quando la giuria e il Giudice Supremo entrarono nuovamente in aula il silenzio calò un’altra volta.
Il vecchio giudice si posizionò dietro il grande banco in legno e, come i giurati dietro di lui, rimase in piedi.
Anche Blaise e Hermione si alzarono e, come loro, anche il legismago Thompson e Ron. Il pubblico li seguì e fu in quel momento che il Giudice Supremo iniziò a parlare.
-                     I Signori giurati si sono consultati e finalmente hanno dato il loro parere sulla contesa - disse con voce acuta. - La decisione è stata sofferta ma in gioco c’è il futuro di due giovani maghi. -
Il giudice riprese un respiro e senza dilungarsi oltre diede finalmente la tanto attesa sentenza.
-                     Dispongo che la signorina Rose Weasley e il signor Hugo Weasley siano definitivamente allontanati dal padre, il signor Ronald Bilius Weasley, e che siano affidati alla madre Hermione Granger. -
Ron urlò il suo sdegno verso la corte e la giuria, mentre Hermione a stento trattenne le lacrime.
- Inoltre, vista la particolarità della situazione e le insistenze dei giurati , do parere positivo per l’annullamento del matrimonio magico tra la signora Granger e il signor Weasley- disse il Giudice Supremo, riservando una rapida occhiata al sorriso compiaciuto delle streghe e maghi alle sue spalle.

Hermione abbracciò Zabini, che si imbarazzò moltissimo, mentre in molti applaudirono a questo decisivo cambio di rotta del mondo magico.
- Con questo ho concluso - disse il giudice battendo con la bacchetta sul tavolo.
Tuttavia nessuno più si curava di lui; gli occhi di tutti erano puntati sulla furia di Ron Weasley, che a stento veniva portato via dai suoi uomini, e sulla felicità di Hermione, che strinse a sé tutti quelli che l’avevano aiutata in quel periodo bruttissimo.

Quando Hermione si trovò davanti Draco non riuscì a trattenersi dal baciarlo dolcemente sulle labbra.
- Grazie di tutto - disse piangendo.
- Grazie di esistere, amore mio - aggiunse . Il Ministro la strinse a sé.
- Dovere - replicò.
- Ora andiamo a prendere i ragazzi – disse Draco staccandosi leggermente da Hermione.
- Dobbiamo avvisare i tuoi, Lucius starà impazzendo- enunciò la donna.
- Ho inviato il mio Patronus - rispose semplicemente Draco, mentre Blaise assisteva compiaciuto alla felicità dell’amico.
-Hermione, non vedo l’ora di realizzare il tuo abito da sposa! – disse Pansy quando finalmente uscirono dall’aula del Ministero, sotto lo sguardo attento di tutti quelli che si trovavano bell’edificio.
- Pansy! - la riprese la Granger, diventando rossa mentre Draco la stringeva ancora a sé.
- Io non vedo l’ora - dichiarò Malfoy nell’orecchio della donna. prima di abbandonarsi ad una risata bella e irresistibile, che coinvolse anche Hermione.
- Ora perché ridono? - chiese Pansy al marito.
- L’adrenalina - rispose Zabini baciandole il capo.
- Ma tranquilla amore mio, si sposeranno presto - aggiunse il legismago,

I due ex Serpeverde si fermarono per guardare con soddisfazione i due maghi che li precedevano.
Draco e Hermione erano perfetti insieme e sì, il merito di quella unione era anche di Pansy Parkinson e Blaise Zabini, i due novelli cupidi.

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