giovedì 14 giugno 2012

La nuova vita dal 21-23.


-La missione: convincere Zabini.
Anche il giorno seguente, per la felicità di Rose, Hermione ritornò al Manor.
Come il giorno prima ad attenderli vi erano: Draco, Scorpius e Narcissa ma Hermione appena uscì dal camino notò anche un altro biondo, seduto su una poltrona e l’immancabile bastone in mano.
Lucius Malfoy, le dedicò solo un rapido sguardo mentre sorrise, o dilatò le labbra in qualcosa di molto simile a un sorriso. Sua figlia era la destinataria del gesto, figlia che ora, con infinita eleganza, salutava l’uomo come una perfetta lady .
-Pare che, abbia conquistato mio padre- disse Draco conducendo Hermione nello studio.
-Scorpius non fa altro che tesserne le lodi-. Continuò Draco.
-Mia madre, ha pure chiesto senza alcun riserbo, cosa che del resto mi ha stupito molto, se fossero in qualche modo fidanzati-enunciò Draco aprendo la porta e facendo entrare Hermione.
Lei sorrise appena, sentendo le parole di Draco ed entrò nello studio.
-Non sei preoccupata, che tua figlia si mischi a un Malfoy?-Domandò il biondo.
Hermione girò il capo guardando meglio il suo collega.
-No- replicò sicura.
-Non ci vedo nulla di male, ma per il momento Rose è interessata a un misterioso ragazzo Serpeverde- disse specificando la casa di appartenenza del ragazzino misterioso che aveva ammaliato sua figlia –E Scorpius, ha una leggera cotta per una ragazza, ma se lui non ti ha detto nulla...-rispose vaga.
-La figlia di Potter-replicò Draco chiudendo la porta alle spalle mentre
Hermione alzò gli occhi divertita.
-Questo ti crea problemi?- chiese ripetendo la sua stessa domanda.
-No, a me non crea nessun problema, ma a Scorpius sì. Visto quanto lo detesta il fratello maggiore della ragazzina- enunciò preoccupato.
-Saprà difendersi e Lily non è certo una che si lascia comandare da James-ammise Hermione.
-Bene, almeno qualcuno ha preso dalla Weasley, l’unica con il cervello in quella casa- enunciò Draco andando a sedersi dietro la scrivania.
Hermione rise divertita all’affermazione di Draco.
-Cosa c’è da ridere- disse scoccando uno sguardo di rimprovero.
-Tu che fai i complimenti a Ginny, lei che li fa a te... tutto molto esilarante- disse ridendo.
-Perché mi fa i complimenti?- chiese stupito.
-Scorpius, dice che l’hai cresciuto bene –aggiunse la Granger
Draco sorrise.
-L’unica cosa di cui posso essere orgoglioso nella mia vita- enunciò amaro prendendo la cartella verde tra le mani pronto a mettersi a lavoro.
Hermione lo guardò, soffermandosi a osservare ogni gesto di quell’uomo. Volle rincuorarlo, spronarlo, dirgli che lui non era più lo stupido e insensibile figlio di papà ma non disse nulla. Rimase in silenzio e poco dopo si mise a lavorare.
Quel silenzio però fu interpretato da Draco come un assenso e sconfitto ancora una volta, si ributtò nel lavoro.
***

Rimasero a lavorare per ore, la crisi internazionale nel mentre, peggiorava. Avevano letto il resoconto dettagliato che alcuni auror, in missione segreta in Tunisia avevano fatto.
-Presto ci arriverà allo scontro- disse Hermione sollevando lo sguardo su Draco che ancora assorto nella lettura annuiva.
-Cosa pensi?- chiese.
-Che abbiamo lasciato risolvere le cose ai babbani, mentre quella che si prospetta è una guerra che li tocca solo in minima parte-.
-La solita guerra di potere e sottomissione- aggiunse Hermione.
-Le guerre Granger, sono tutte cosi. C’è uno che si crede il più forte e vuole sottomettere gli altri-enunciò pensieroso.
Hermione si alzò piano girando attorno alla scrivania, non seppe nemmeno perché lo stava facendo. Sfiorò prima timorosa, poi sicura, il collo di Malfoy che chiuse gli occhi sentendo le dita fredde massaggiarli la nuca con maestria.
Draco chiuse gli occhi mentre la luce del giorno pian piano scompariva.
Rimasero così in silenzio per svariati minuti, fino a quando Hermione non si staccò, riportando Draco alla realtà.
-Weasley è proprio un cretino a lasciarsi sfuggire a una donna come te-
Hermione, ancora dietro a Draco aprì la bocca stupita.
-Per un massaggio al collo, mi fai un complimento...-
-Il complimento non è solo per questo inaspettato gesto- enunciò Draco.
-Lo sai bene- aggiunse alzandosi dalla poltrona e volgendo un’occhiata alla donna.
-Dico a mia madre che rimarrete a cena. Blaise ha accettato l’invito per questa sera, giocati bene le tue carte-, disse il biondo Malfoy uscendo dallo studio lasciandola sola nella stanza.
***

Passò poco che arrivarono via camino tutti e quattro gli Zabini, Blaise precedeva una sempre raffinata Pansy che salutò radiosa prima lady Narcissa poi Hermione.
Zara, la piccolina saltò letteralmente in braccio della riccia lasciando confusa Rose che assistette alla scena senza emettere fiato.
Sbiancò però quando dietro Pansy spuntò un moretto alto e slanciato dai profondi occhi verdi.
-Luck- vieni avanti disse orgogliosa Pansy.
-Hermione ti presento il nostro primogenito è due anni più grande di tua figlia e Scorpius-disse la magicstilista.
-Piacere, signora Weasley- disse educatamente il ragazzo scoccando uno sguardo penetrante a Scorpius che rideva divertito osservando l’imbarazzo di Luck e l’apatia improvvisa che aveva colpito la sempre loquace Rose.
-Hermione. Chiamami Hermione- rispose la Granger sorridendo.
-Questa è Rose- disse afferrando per un braccio sua figlia ponendola così davanti ai coniugi Zabini.
Blaise la guardò attentamente , mentre Pansy le baciò felice le guance.
-Spero che quest’estate venga a Washington è veramente una bella città–disse Pansy, cercando di fare conversazione con la ragazzina che era ora rossissima in viso.
-Si credo che arriverò lì, subito dopo la fine di Hogwarts- rispose Rose sforzandosi di guardare solo la bella donna davanti a se.
-Mio figlio lo conosci?- chiese Blaise.
Rose si girò appena verso il moro viceministro statunitense.
-Si! ho già avuto il dispiacere di incontrarlo-
La risposta gelò sia Hermione sia Luck, che riservò uno sguardò lungo e penetrante alla rossa Weasley.
-Rose- la riprese sua madre.
La ragazza, fece finta di non aver sentito.
-Su Hermione, non succede nulla sono ragazzi, infondo anche noi alla loro età...- disse Pansy cercando di stemperare la situazione tra i ragazzi che non smettevano di guardarsi in cagnesco.
-ci odiavamo- aggiunse Draco.
Hermione mosse il capo e riservò un altro sguardo a sua figlia che si girò dalla parte opposta per non incontrare gli occhi indagatrici della madre.
-Blaise, potremmo parlare prima che venga servita la cena?- chiese Draco guardando prima il suo amico poi la Granger.
-Per me non ci sono problemi- rispose il moro.
-Pansy, gradirei venissi, anche tu- disse Hermione guardando la Parkinson che poggiava delicatamente a terra sua, figlia che ora non smetteva di ammirare rapita i capelli rossi di Rose.
Draco sorrise all’indirizzo della riccia e fece strada per il suo studio, Blaise era già comodo sulla poltrona, anche Pansy si accomodò mentre Hermione stava in piedi accanto a Draco che attizzava il fuoco nel camino.
-Zabini- disse Hermione prendendo la parola, cercando in questo modo di calmarsi. Le mani infatti le tremavano e il suo viso doveva essere pallido vista l’espressione perplessa di Pansy.
-Ho un problema con il mio ex Marito- disse tutto d’un fiato.
-Un enorme problema-aggiunse guardando prima Blaise e poi Pansy.
Il moro ex Serpeverde assottigliò lo sguardo.
-Non so cosa fare, non so come fare...-
-Granger, con calma- replicò Zabini -dimmi per quale motivo Draco si è inventato la più stupida delle scuse per farmi venire qua. Sii chiara e concisa per favore, detesto sentire notizie di poco conto- finì .
Hermione guardò Draco e iniziò a parlare.
-Ron, dopo l’ennesima discussione sul modo in cui educo i mie figli, ha deciso di prendere Hugo con se-disse.
-Il figlio mi pare sia anche suo-, replicò Blaise
-Si, non è questo il punto. Ha detto che non mi reputa una buona madre perché ho grilli per la testa e ora che non abito più a Londra con lui, può togliermi la custodia di entrambi, sia di Hugo che pende dalle sue labbra, sia di Rose-aggiunse una sempre più agitata Hermione. Ora però aveva un’altra donna che al sentire il suo racconto le dava il suo sostegno di madre.
-Tuo figlio non ha fatto storie per seguire il padre-chiese sempre molto freddo Blaise.
-No, avevamo appena litigato- ricordò Hermione.
-Motivo?-domandò Zabini.
-Ha aggredito a parole un ragazzo a Diagon Alley- disse spiccia. Blaise scoccò uno sguardo indagatore a Draco che sostenne lo sguardo.
-Per ora non puoi fare nulla, devi solo aspettare che ti chiami in giudizio- enunciò Blaise, -poi dovrai cercarti un buon avvocato. Essere una donna che lavora in questo mondo maschilista, non ti aiuta benché tu sia una delle donne più famose del mondo magico-.
-Inoltre,- aggiunse- sei stata tu a lasciarlo e il motivo è un mistero per molti, ricorda che saranno maghi a giudicare-concluse Blaise.
-Zabini, voglio te come avvocato- disse con voce ferma e sicura stupendo sia Blaise, sia Pansy che spalancò la bocca.
-Io non esercito-rispose freddo.
-Non ho speranze di vincere è un auror e dopo la guerra nessuno osa mettersi contro un auror- replicò sicura Hermione.
-Granger, non lavoro a Londra-replicò Zabini.
-Nemmeno io, se per quello, ma non ho speranza. Ron farà di tutto per vendicarsi e voglio essere io la donna che gli rimbocca le coperte la notte, non mia suocera-
-Che centra tua suocera- chiese Zabini.
-Ron è sempre via per lavoro ed è mia suocera che se ne occupa-.
Blaise rise divertito.
-Beh questo Granger è un punto a tuo favore-disse il moro.
-Mi aiuti Zabini?- chiese ancora Hermione.
Blaise guardò sua moglie un solo attimo.
-Vediamo fin dove si spingerà il tuo ex marito, poi ti darò la mia risposta Granger- enunciò Blaise. –ora forse è bene andare a cena- disse alzandosi dalla poltrona aiutando sua moglie e lentamente uscì dallo studio. Hermione guardò Draco sperando che lui le spiegasse o la rassicurasse in qualche modo.
-Cosa dici, accetterà?-chiese.
-Se non volesse accettare, sarò la sua ombra-rispose Malfoy e Hermione non riuscì a fare altro che abbracciarlo e dirgli quasi sussurrando
-Grazie, sei un amico-.
Si stupì nel sentire le braccia di Draco Malfoy stringerla forte.
-Vorrei essere molto altro, ma per ora mi accontento di esserti amico- rispose il biondo, staccandosi subito dopo dal corpo della donna che rimase spiazzata ma piacevolmente sorpresa per quella frase.

22-Discorsi di pre-vigilia.
Si erano seduti alla grande tavola a Malfoy Manor, Lucius Malfoy a capo tavola guardava compiaciuto i commensali: sua moglie stava alla sua sinistra e suo figlio alla destra. Affianco a Narcissa si erano sedute Pansy e Hermione; Blaise Zabini stava accanto a Draco, mentre dall’altra parte vi era il giovane Luck.
Di fronte, inseparabili come a scuola, vi erano Scorpius e Rose.
-Luck caro- disse Lucius rompendo il silenzio mentre gli elfi, con sommo disgusto di Hermione, servivano la prima pietanza della cena.
-Come va a scuola? Il vecchio Lumacorno ancora fa i dispetti?- Hermione sollevò lo sguardo osservando il moro dai profondi occhi verdi.
-No, signor Lucius- rispose prontamente il giovane. – finalmente si è accorto che sono un abile pozionista- aggiunse.
Rose, storse il naso e d abbassò il viso.
-Non è convinta?- chiese Blaise puntato lo sguardo sulla giovane Weasley.
-Abile pozionista, mi sembra certamente un po’ esagerato- rispose alzando lo sguardo fiera. –Non mi risulta sia lui l’alunno più brillante della scuola- finì.
-Già- replicò Luck – non sono un grifondoro quindi non merito encomi- disse serio guardando prima Rose poi Scorpius.
-Oddio ancora con questi litigi tra casa- si lamentò Pansy.
-Io, sono fuori da queste cose Luck-, disse Hermione. –chi è il più bravo pozionista secondo te?-.
-Io signora Weasley, poi Scorpius e forse sua figlia Rose. Non certamente suo nipote James come vorrebbe il professore- replicò sicuro.
-vedo che James Potter riscuote grande successo anche con te- disse trattenendo una risata Draco.
-Vedo!-, aggiunse Pansy, - che hai preso la presunzione da tuo padrino-
Hermione guardò Pansy che con un rapido sguardo gli indicò Draco che le stava lanciando uno sguardo di rimprovero.
-Che sfortuna!- disse Hermione facendo ridere tutti tranne il biondo che la guardò stranito.
-Se James è come il padre è solo riverenza verso il suo nome-
-No credo sia molto peggiore-aggiunse Rose
-Magari è perfetto in altro, ad esempio la madrina odia volare ma risulta sempre una strega brillante agli occhi del mondo magico-
-Oh Draco- disse sua madre, - non è che risulta brillante lo è. Poi ha una figlia adorabile- le due ragazze chiamate in causa arrossirono.
-Decisamente questa cena, sta diventano pesante. Sembra un tutti contro Draco- replicò il biondo.
Hermione rise, Lucius guardò suo figlio e poi la Granger e rise divertito unendosi agli altri.
-Scorpius hai poi provato a fare la selezione per entrare in squadra?- chiese Blaise. Subito dopo che Zabini pronunciò quella frase, Luck abbassò lo sguardo e rose fece altrettanto.
-Non sono abbastanza bravo- disse quasi sussurrando.
-Che vuol dire, sei mille volte più bravo di me-
-e tu eri scarso Draco, vinceva sempre Potter-
-Io devo essere il peggio del peggio-
-Hanno manomesso la scopa, lo sai- disse Rose livida.
-è una tua supposizione- replicò il biondo- poi...-
-Poi?- chiese Hermione.
-Poi immagino che allenarsi la sera con il capitano dei serpeverde non sia piaciuto al grande James Sirius Potter-
-Ti ha fregato la fidanzata?- chiese Pansy rivolta al figlio.
-Mamma mia sembra che lo desti-
-No a lui sta più antipatico Hugo- disse Scorpius.
Il giovane Zabini lo uccise con uno sguardo mentre Rose lo guardò con gli occhi sgranati.
-Mio figlio è piccolo come...-
-Hugo ha la prerogativa di parlare a vanvera- disse Scorpius, -inventandosi un po’ di cose- Rose era rossa come un peperone.
-Tipo?- chiese Zabini guardando divertito la scena.
-Non sono interessanti padre- replicò stizzito Luck rimproverando con lo sguardo Scorpius.
-Io non so perché non parli delle tue cose- disse ancora il giovane serpeverde.
-Oh, ma qui lo sanno tutti che sono innamorato di Lily- replicò Scorpius.
Hermione sgranò gli occhi e Lucius fece una smorfia, Draco e Narcissa invece rimasero impassibili.
-Buon per te- replicò Luck.
-Già, io però mi preoccupo per te amico. Non è che arriviamo al giorno del matrimonio e il giorno prima devo pregare la sposa per raggiungerti all’altare-
Disse.
-la Nott- rispose Luck si accampa nella navata per arrivare puntuale- terminò.
-Stai con la figlia di Daphne- disse Pansy storcendo il naso.
-Sono giovani Pansy, disse Narcissa per rassicurarla.
La faccia che la magicstilista aveva fatto non era per niente felice e Blaise abbassò lo sguardo, appena gli occhi scuri di sua moglie lo guardarono.
-Bene Tibly porta l’arrosto- disse Narcissa cercando di stemperare l’atmosfera che si era surriscaldata.
I commensali ripresero a mangiare, affrontando questa volta argomenti di politica e attualità. Hermione e Draco raccontarono delle sommosse nei paesi arabi e Blaise raccontò dell’intelligenza di Michelle Obama.
Dopo aver mangiato il dolce, gli Zabini rientrarono a casa; Scorpius e Rose si addormentarono sul divano, Narcissa e d Hermione gli accompagnarono nelle loro stanze, quella notte le due Weasley avrebbero dormito al grande manor.
Rimasti soli Lucius e Draco si concedettero un bicchiere di vecchio vino elfico.
-Cosa vuoi fare?- chiese Lucius rompendo il silenzio osservando ora il fuoco nel camino.
-In che senso padre- rispose Draco portandosi il bicchiere alla bocca.
-Lo sai bene Draco cosa intendo. La Granger, non è solo la tua collega-aggiunse il vecchio Lucius.
-Ha dei problemi con il marito e l’aiuto-replicò il figlio eludendo lo sguardo del vecchio padre.
-Certo- rimembrò- I problemi che ha con il marito sono a causa tua?-chiese ancora Lucius.
-No padre- rispose stizzito. – non ho distrutto alcuna famiglia se è questo che insinuate, erano già separati-enunciò Draco con un tono di voce duro e freddo.
-Già-. Disse Lucius volgendo lo sguardo sul figlio. –ora però non vi sono più dubbi quel matrimonio è concluso perché tu ti ci stai buttando a pesce-disse l’uomo ancora seduto sulla vecchia poltrona affianco al camino.
-Non so che idee vi siete fatto padre, ma non ho fatto nulla per distruggere quel matrimonio. Non vi era nulla da distruggere perché era già tutto compromesso- rispose Draco.
-Draco, le toglierà i figli perché si sta avvicinando a te, sai cosa pensano sulla nostra famiglia-ribatté Lucius.
-Lavoriamo insieme- costatò Draco, cercando di convincere suo padre con quell’affermazione, anche se sapeva bene che ormai era evidente che per lui Hermione non era solo una collega.
-I vostri sguardi dicono molto altro- concluse il vecchio stregone alzandosi dalla poltrona.
-Stai attento-, disse – se perderà i suoi figli potrebbe ritenerti una delle cause dell’allontanamento. La passione che vedo scorrerle negli occhi quando ti guarda, potrebbe quindi ritornare ad essere odio, come lo era prima-finì il vecchio Lucius Malfoy.

 ****
(Alla tana)
Un uomo alto e dinoccolato camminava avanti e indietro nella piccola cucina della casa di famiglia, la famosa tana. Davanti a lui, due donne e due uomini lo guardavano attentamente. Nessuno parlava, nessuno emetteva un fiato.
L’uomo si bloccò di colpo girandosi verso le due donne, entrambe con lunghi capelli rossi, Molly e Ginny Weasley sostenettero il suo sguardo.
-Avete capito dove è- disse con gli occhi dilatati digrignando i denti.
-Ha portato mia figlia a casa di due mangiamorte. Mia figlia!- urlò.
Ginny si mosse sulla sedia mentre sua madre Molly muoveva la testa sconsolata.
-Non so cosa stia succedendo a quella ragazza, non è più come prima-disse la strega.
Harry sbuffò e Ginny lo trafisse con lo sguardo.
-Ho sentito un amico- aggiunse Ron – posso prenderle Rose-disse l’auror.
Harry aprì di scatto gli occhi, spalancando la bocca dallo stupore.
-Bene , così sarà a casa per Natale- enunciò Molly sorridendo.
-Mamma, come puoi...come puoi assecondarlo in questa idea – disse sconvolta Ginny.
-Ginevra, come osi schierarti ancora dalla sua parte-replicò la madre.
Ginny si alzò di scatto fronteggiandola.
-Come osi tu! togliere i suoi figli ad Hermione. Con quale coraggio fai questo ad una donna che fino a un anno fa consideravi come tua figlia- rispose Ginny.
-Pensi che perché l’ha lasciato non sia più degna. Pensi che non abbia sofferto?
Ha sofferto mamma, ha sofferto e tanto ma se non si amano più-.
-E lei che non ama me- replicò Ron, ma Ginny nemmeno lo ascoltò.
-Se non lo amava più, non poteva stargli accanto. No mamma, non è giusto. Il mondo è cambiato e anche il nostro- aggiunse la signora Potter.
-Evidentemente ha smesso di soffrire in fretta poiché è già tra le braccia di un altro uomo- replico Molly Weasley.
Ginny sgranò gli occhi allibita, sdegnata dalle insinuazioni che sua madre faceva sulla poca morale della sua migliore amica. Aveva appena insinuato che Hermione era una poco di buono.
-Se non sei con noi...- cercò di dire Ron.
-Oh, risparmia il fiato Ronald- enunciò Ginny.
-Non sono assolutamente con voi. Non voglio che nessuno mi associ a questa vostra insensata pazzia. Chiamatemi quando rinsavite- disse ancora Ginny.
-Fino a quel momento vi evito la mia presenza- enunciò –Harry- disse chiamando il marito che scatto in piedi.
Il capo auror guardò suo cognato e poi sua suocera affiancando sua moglie un attimo dopo.
-Mi spiace- disse, - credo che stiate sbagliando- e subito dopo scomparve in un clap.
****
Dei passi leggeri attirarono l’attenzione di Draco Malfoy, che stava ancora con il bicchiere in mano di fronte al camino della grande sala.
-Draco- disse piano Hermione mentre l’uomo si girava verso di lei.
-I ragazzi dormono- disse - e anche tua madre ti augura la buona notte- aggiunse.
-Credo di andare anche io- proferì ancora, sfiorando la spalla dell’uomo ora al suo fianco.
Draco mosse il capo poggiando il bicchiere sul piano di marmo bianco del camino.
-Sono felice che rimaniate qui per Natale- disse in un sussurro, Hermione sorrise al riflesso del biondo nel fuoco.
-Io sono felice di aver accettato il vostro invito-.
Draco si girò un poco verso la donna che ancora sfiorava la sua spalla con la mano.
Le baciò la tempia delicatamente respirando affondo il suo dolce profumo, le mani di Draco sfiorarono la vita della donna che senza rendersene conto accarezzava le ampie spalle di Draco.
-è bene che andiamo a dormire- disse con voce roca il biondo.
Hermione si avvinino al suo petto poggiando delicatamente il capo su esso.
-Solo un secondo- disse stringendosi a Draco.
-Ti prego Hermione vai a dormire- la supplicò ancora Draco e a quella richiesta la donna si staccò da lui, posando sulla guancia calda del rampollo Malfoy un bacio sfuggente.
-Buona Notte- disse fuggendo dalla sala scossa dalla sua richiesta. Salì correndo le scale mentre il cuore le rimbombava nel petto.
Voleva stare tra le braccia di Draco Malfoy, voleva Draco Malfoy, lo desiderava come non aveva mai desiderato nessuno.
Tra quelle braccia tutto sembrava migliore, ma come aveva detto lui ora non era il momento per lasciarsi andare a quello, ora, doveva pensare a riprendersi Hugo.
23-Richieste.

Si era girata più volte nel letto quella notte Hermione, assalita da mille dubbi e altrettante preoccupazioni.
Quando avrebbe riabbracciato il suo ometto? Pensò.
Chissà cosa stava facendo?
Sperò che ci fosse Ginny insieme con lui e che suo padre Ron non lo incitasse a odiarla, mettendogli altre idee strane per la testa.
Una stretta al cuore al solo pensiero di perdere per sempre l’affetto di suo figlio, mentre una lacrima scivolatavi lungo le sue guance bagnando il cuscino.
-Mamma!- disse Rose aprendo piano la porta della stanza in cui sua madre alloggiava nella grande residenza dei Malfoy.
-Rose! – rispose Hermione sedendosi sul letto asciugando veloce le lacrime.
-Che cosa è successo?- chiese allarmata.
-Nulla, volevo solo darti il buongiorno prima degli altri- disse la ragazzina avanzando verso il letto dove sua madre la fece accoccolare.
-Mi trovo bene qui, disse la rossa Rose. –La signora Narcissa è gentile, il signor Lucius interessante, Draco sembra diverso dai racconti che papà e zio Harry hanno fatto di lui-, ammise la ragazzina.
-è cambiato moltissimo- ammise Hermione socchiudendo gli occhi pensando a quello che era stato e ora era diventato Draco Malfoy.
-Scorpius ieri sera ha detto una cosa- disse la giovane Grifondoro.
Hermione aprì gli occhi puntandoli sulla giovane figlia.
-Ha detto- continuò la ragazza, - che pagherebbe tutto l’oro che i Malfoy possiedono nella Gringott per avere una madre come te-enunciò la giovane Rose
Hermione spalancò la bocca allibita.
-Mi sono sentita male sentendogli dire questo. Io sono fortunata ad avere te, Hugo è fortunato, solo che è un cretino e non capisce perché si lascia traviare da... va bè hai capito.
 Invece Scorpius non ha una mamma che lo ama come noi, ha suo padre che fa tutto quello che è possibile. Sua madre non lo vuole, non lo ama- finì Rose.
-Mamma, perché sua madre non li vuole bene. È un ragazzo d’oro- aggiunse la ragazza con voce triste.
Hermione respirò piano.
-Alcune persone- disse accarezzando il viso di sua figlia, -non si accorgono di fare del male. Astoria non si rende conto che suo figlio sente la sua assenza-.
-Mamma perché tu non puoi...-.
-Rose! Io non posso essere sua madre-replicò sbalordita alla richiesta di sua figlia.
-Perché no?- domandò la rossa. –Non ti sto chiedendo nulla, tranne che avvicinarti a lui, ha solo bisogno di una carezza materna come quelle che sai fare solo tu- aggiunse la ragazza alzandosi subito dopo.
-Pensaci mamma, io ne sarei felice- aggiunse. -Per me Scorpius è come un fratello- disse ancora rivolta alla madre.
-Credo che a Draco non dispiacerebbe affatto- aggiunse voltando le spalle quasi correndo via dopo l’ultima frase detta.
Hermione si mese le mani sul viso e si sentì la pelle scottare dall’imbarazzo.
Sua figlia le aveva appena detto che non le sarebbe dispiaciuto se avesse una storia con il padre del suo miglior amico. Forse aveva frainteso, senza dubbio aveva frainteso.
***
Hermione scese nella sala da pranzo una mezz’ora dopo Lucius e i ragazzi erano ancora seduti a conversare a tavola sorseggiando l’amato the.
-Buongiorno- disse Hermione rivolta ai tre. I ragazzi risposero sorridendo alzandosi subito dopo per andare a fare un grande pupazzo di neve visto che durante la notte aveva nevicato.
Hermione li osservò scomparire dalla porta e in quel reciso istante si sentì enormemente in imbarazzo. Non era stata mai sola con Lucius da quando era al Manor il vecchi stregone la guardava ogni tanto ed era come se cercasse in lei un punto debole nel quale infilare una lama.
-Signora Granger- disse con il suo solito tono autoritario- si rilassi non ho alcuna intenzione di lanciarle qualche maledizione senza perdono. Ne uscirei sconfitto visto la sua abilità e la mia veneranda età- disse mentre un ghigno tipico si disegnava nel viso ormai invecchiato di Lucius Malfoy.
-se si chiede dove è finita mia moglie le dico che visto che domani è natale sarà andata a fare compere. Il natale è sempre stata la sua festa preferita e da quando è finita la guerra si è presa la briga di farla amare anche a me e Draco- aggiunse.
Hermione sospirò piano quando l’uomo pronunciò il nome del figlio.
-Mio figlio- disse ancora il vecchio Lucius a cui non sfuggì il sospiro è rinchiuso nel suo studio.
-Immagino lavorerete anche oggi- enunciò
-Si ,credo di si-. rispose prontamente Hermione,- visto che Draco è già a lavoro- concluse la donna, mescolando il the nella tazza che ormai si era freddato.
-Che intenzioni ha?- chiese ormai senza alcuna remora il vecchio.
Hermione alzò lo sguardo verso l’uomo incontrano quegli occhi grigi tanto simili a quelli di Draco. Il fiato quasi le mancò.
-Non capisco-disse Hermione.
-Oh si, invece mi capisce molto bene- ribadì Lucius.
-Draco, ha bisogno di una donna e a quanto pare tutti vogliono che questa donna sia lei, signora Granger- disse l’ex Mangiamorte.
-Io e Draco siamo solo colleghi- rispose rossa in volto la Granger.
-Bene- enunciò Lucius, - vedo che ancora non ne ha la consapevolezza- ribadì Malfoy senior.
-le consiglio di far chiarezza nella sua vita e nel suo cuore ci sono molte persone che potrebbero soffrire per le sue scelte-
-Io non riesco a seguirla- disse Hermione guardando il vecchi stregone.
Lucius sbuffò spazientito.
-Ok vuole essere pregata, lo faccio così potrà dire a quello stolto di suo cognato che anche Lucius Malfoy la prega. Quindi la prego- disse con tono canzonatorio- di non giocare con i sentimenti di mio figlio e mio nipote. Anche mia moglie ormai stravede per lei e non sopporto veder Cissy soffrire-finì alzandosi dalla Tavola lasciando sola una esterrefatta Hermione.
Cosa stava succedendo, possibile che lei fosse l’unica a non rendersi conto di quello che la circondava.
Ora anche Lucius le chiedeva spiegazioni per il rapporto con Draco e cosa ancora più sconvolgente non la minacciava per aver in qualche modo minacciato la purezza del suo sangue.
Con questi pensieri Hermione si avviò nello studio di Draco .
L’uomo sollevò appena il viso salutandola con un rapido gesto del capo, la vide avvicinarsi alla solita poltrona e sedersi con eleganza.
-Ho iniziato a lavorare presto. Scusami! se non ti ho aspettato- disse l’uomo già con il viso sui documenti.
-Non preoccuparti- rispose Hermione osservando ogni espressione del viso.
Era bello ed elegante avvolto dall’immacolata camicia bianca, la fronte crucciata mentre leggeva lo rendevano ancora più affascinante e la sua bocca socchiusa in uno strano broncio le faceva tremare le gambe. Si sentì ancora una volta stupida nel pensare quanto sarebbe stato bello stare tra le sue braccia e trovò, ancora più triste constatare che a dispetto di quello che speravano e dicevano Rose e Lucius , Draco nemmeno la guardava.
Hermione cercò di scacciare i pensieri e ributtarsi nel lavoro, quasi non si accorse del tempo che passava inesorabile fino a quando Narcissa non bussò nello studio.
-Ragazzi- disse la lady, rimanendo nella porta.
-Tra un ora arriveranno gli ospiti, concedetevi una pausa almeno per il Natale- aggiunse sorridendo al figlio e poi girando il capo verso Hermione aggiunse.
-Rose è già pronta e chiacchiera con Scorpius e Lucius in biblioteca-.
Hermione annuì.
-Grazie Narcissa- disse.
-Grazie a voi che siete rimaste con noi per il natale- disse la Lady uscendo subito dopo.
Draco reclinò la testa all’indietro prendendo un ampio respiro.
-Mia madre ti adora- disse.
-Anche io la stimo molto- replicò Hermione, -Non avrei immaginato che una donna aristocratica come lei fosse così –disse la Granger.
-Piena d’amore- concluse Draco per lei.
-Già- disse Hermione alzandosi.
-Pare che i Black siano passionali- aggiunse Draco, - I Malfoy invece sono freddi e calcolatori- aggiunse.
-Tu da chi hai preso? Chiese Hermione scrutando il viso dell’uomo ancora seduto nella sua scrivania.
-Ho sempre pensato di essere il peggiore dei Malfoy- rispose massaggiando la tempia.
-Forse non hai trovato nessuna donna che facesse venire fuori la tua passionalità- enunciò Hermione catturando lo sguardo del biondo che ora la fissava sbalordito.
-Hermione- disse quasi in un sussurro Draco.
-è bene andare a cambiarmi, non vorrei far attendere ancora per molto Narcissa- rispose  la donna chiudendo la cartella con i documenti.
 Draco si alzò dalla poltrona aggirando la scrivania, abbracciandola da dietro.
Hermione lasciò cadere la cartella con i documenti a terra , respirando affannosamente.
-Io la donna con cui abbandonarmi l’ho trovata. Ora devo trovare il coraggio- disse il biondo- per buttarmi ma ho paura di uscirne ridotto male.
-Una grande prova per il principe dei Serpeverde- disse Hermione riacquistando uno strano coraggio anche se la voce le tremava.
Aveva paura a girarsi verso Draco, paura di essere rifiutata come donna.
-Vado a prepararmi- disse infine stando ben attenta a non girarsi verso il biondo.
Draco la lasciò andare, non appena la sentì pronunciare per la seconda volta la volontà di uscire dalla studio. Non appena sentì chiudersi la porta alle spalle scaravento a terra uno dei suppettili d’argento, cimelio di famiglia, a terra.
Starle lontano sarebbe stato un grande problema, celare la sue pulsioni la sua voglia ormai non era possibile. Ora anche lei lo sapeva, finalmente le aveva mostrato quello che provava stava ad Hermione decidere se accettare le sue attenzioni o se relegarlo a semplice collega, in quel caso sarebbe impazzito.
Impazzito per un amore non corrisposto.
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