lunedì 6 agosto 2012

l'amore è un latra cosa 18


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A quello che vedi.
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Aveva passato la notte seduto sul divano con una busta di ghiaccio poggiata sul labbro. La testa gli pulsava da ore, doveva aver un aspetto orribile, ma questo non gli importava, lei, non lo voleva più. Solo questo importava a Scorpius Malfoy.
“ Lily” nella sua mente si susseguivano febbrili le scene in cui lei gli riversava tutto il rancore, tutto il disprezzo per quella spregevole scena. Rose nuda nel bel mezzo del suo soggiorno.
“Dannazione! Dannata Weasley” pensò.
“Dannato me quando ti ho incontrato nella mia strada” aggiunse.
Un clap di materializzazione echeggiò nella stanza, Scorpius nemmeno sollevò lo sguardo riconoscendo all’istante l’uomo che era appena entrato nella sua casa.
-         Che vuoi?- chiese scocciato sollevando appena il capo per incontrare gli occhi verdi e limpidi di Albus – controllare se tuo padre ha fatto un buon lavoro?- finì.
-         Ti meriteresti altri mille pugni- replicò Albus sedendosi davanti a Scorpius che ora lo guardava malissimo.
-         Da quando va avanti?- chiese.
“Che domanda cretina come se non lo sapessi che tra loro è cambiato tutto dall’inizio della scuola.”
-         Sei qui...-
-         Da quando va avanti?- chiese ancora Albus con tono severo.
Scorpius sbuffò e posizionò meglio il ghiaccio sul labbro.
-         Dall’inizio dell’anno- disse sfidandolo con lo sguardo .
-         Chi sa?-
-         Non lo so e non m’interessa- replicò Scorpius
-         A te Malfoy non interessa. A me e la mia famiglia invece sì- disse duro Albus.
Scorpius assottigliò lo sguardo osservando il suo miglior amico in modo truce.
-         Mia sorella è una tua alunna e non ti è nemmeno passato per la mente di preservarla da uno scandalo che la potrebbe distruggere- disse rabbiosamente Albus. I suoi occhi verdi erano freddi, il suo tono gelido la rabbia era impercettibile, ma reale e pericolosa.
-         Invece, te ne sei fregato hai pensato a divertiti e ora...-
-         Ora cosa Potter? Io non ho fatto nulla , lei non mi ha lasciato spiegare-
-         Che c’è da spiegare ti sei fatto Rose-
-         Ma senti quante cazzate dici? Lo sai anche tu che tra me e Rose è finita, ma è meglio che io stia con Rose più che con tua sorella , giusto Albus?-
Urlò Scorpius offeso.
-         Mi stupisco che non sia arrivato anche il grande campione per farmi capire il concetto che il tuo vecchio ha spiegato perfettamente- aggiunse.
-         Mio padre ha sbagliato – replicò Albus – ma sì, preferisco usi Rose che mia sorella per appagare i tuoi istinti- biascicò senza alcuna vergogna Albus Potter.
-         Istinti?- Urlò Scorpius furioso – Io non appago un bel niente, se tanto t’interessa io e Lily non abbiamo consumato- dichiarò Scorpius, tranquillizzando con quell’affermazione l’amico.
-         Amo tua sorella, la amo come non ho mai amato nessuna in vita mia- aggiunse rabbioso Scorpius.
-         Mi sono umiliato davanti ai tuoi genitori. Le ho chiesto di ascoltarmi, di perdonarmi per aver fatto entrare quella iena in questa casa. Ma niente, lei mi ha detto di andare via di lasciarla stare –.
Albus lo guardò dritto negli occhi.
-         Dovrei crederti?-
-         Leggimi la mente se non mi credi- urlò Scorpius.
-         Non pratico quel genere di cose- ribadì Albus – sai che detesto quel tipo di manipolazioni-.
-         Io la amo Albus, non la tradirei mai- dichiarò Scorpius ed ad Albus sembro sincero come non mai.
-         Allora perché Rose era nuda nel suo salotto?- chiese ugualmente.
“Devo sapere. Devo capire cosa è successo. Nonostante tu sia mio amico, non voglio che mia sorella soffra.”
-         Perché è una Puttana- disse con astio Scorpius, Albus strinse la mascella.
-         Sapevo che non mi avrebbe lasciato in pace, ma non immaginavo che si umiliasse a quel punto.
-         Rose aspira a diventare una donna di spicco e successo, il tuo nome, anzi il tuo cognome apre molte strade. Mi rincresce sapere che l’intelligentissimo ex caposcuola dei Serpeverde si sia reso conto solo ora, di quanto era arrivista la sua bella e dolce ex fidanzatina-
-         Io non ho fatto nulla per incoraggiarla Albus, lei, ha fatto tutto da sola. Quando le ho detto che la mia donna non era rimasta a dormire con me, nonostante il mio invito, ha cambiato espressione-
-         Ci credo l’hai sempre scacciata. Si sarà voluta vendicare- replicò Potter. – che cosa intendi fare ora?- chiese Albus.
-         Devo parlare con Lily. Devo convincerla...- disse Scorpius.
-         Impossibile non parla con nessuno e non vuole nemmeno uscire di casa- disse Albus, facendo preoccupare con quell’affermazione Scorpius a cui brillarono gli occhi. Albus deglutì.
“Oddio! non credo ai miei occhi: Scorpius Malfoy sta piangendo. Quella è una lacrima.”
-         Devi aiutarmi- disse ancora il giovane Professore senza alcuna vergogna, asciugando con il palmo della mano quella goccia che scivolava sulle sue guance.
-         Devi guadagnarti il mio aiuto- replicò Albus, serio .
-         Non ti pentirai- disse Scorpius.
***

Casa Potter alcune ore dopo...

James era arrivato a casa un giorno prima, il suo allenatore aveva concesso alla squadra, visto il primo posto in classifica, un giorno in più di vacanze.
Il silenzio innaturale che si sentiva a casa però lo lasciava inquieto, tutto sembrava apposto: sua madre trafficava in cucina alle prese con una torta che aspettava solo di essere sfornata, suo padre leggeva il giornale seduto nella vecchia poltrona di Sirius Black, il padrino tanto amato, Albus era rientrato dalla sua solita trasferta a casa dei Nott, e anche quella volta era scampato alla furia del suocero Theodor.
“Lily. Dove era finita la sua splendida sorellina?”
-         Dov’è Lily? – chiese rivolgendosi a nessuno in particolare.
Suo padre sollevò lo sguardo e solo in quell’istante James notò che teneva il giornale al contrario. Sua madre uscì dalla cucina con una torta bruciata e Albus gli rifilò uno sguardo per niente rassicurante.
-         Sono qui- disse Lily scendendo l’ultimo gradino.
James si bloccò di colpo non appena vide gli occhi rossi e le profonde occhiaie nel viso della sua dolcissima sorellina. Quando era stata smistata a Serpeverde c’era rimasto malissimo. Quella notte, dopo che il capello aveva urlato “ Serpeverde”, si sentì in colpa. Forse le era mancata la sua guida, non era stato attento , non le aveva spiegato il mondo dei Grifondoro. Soprattutto, cosa che gli diede molto fastidio, Albus era stato più furbo di lui. L’aveva ammaliata con le cretinate della fama dei Serpeverde e la sua spiccata intelligenza unita alla bravura in pozioni la condussero nella casa di Salazar.
Quando poi, era diventata un asso a quidditch e nonostante vestisse la divisa verde-argento, rideva e scherzava con tutti. Capì che non tutte le Serpeverdi erano strane, sua sorella Lily era speciale, anche se come amico aveva un Malfoy.
-         Che cavolo?- disse alzandosi in piedi e raggiungendola.
-         Lasciami- disse spazientita Lily – sto bene-
Harry Sbuffò e sia Ginny, sua moglie che Albus lo guardarono storto.
-         No che non stai bene, hai pianto e io voglio sapere per cosa e per chi?-
-         Chiedilo a tuo fratello-  aggiunse Harry e Lily sbuffò incamminandosi a passo lento verso il tavolo della cucina.
-         Non c’è bisogno che chiedi a Albus, so parlare anche io disse Lily sedendosi a tavola.
-         A si parlare sai parlare, e il cervello che ti manca- boffocchiò suo padre Lily gli riservò uno sguardo truce.
-         Lily?-
-         Ho litigato con il mio ragazzo e ci siamo lasciati- disse atona versandosi del te nella tazza che sua madre aveva portata non appena l’aveva vista.
James la guardò storto per poi osservare suo fratello fissare truce Lily, mentre sua madre stringeva il suo grembiule.
-         Ragazzo- disse James sconvolto – da quando hai un ragazzo?- aggiunse sconvolto e arrabbiato al tempo stesso.
-         Lily tu devi...- cercò di dire sua madre.
-         Ginny hai sentito l’ha lasciato e se l’ha lasciato non gli interessa nulla. Tantomeno le mille cretinate che ha detto per convincerti a stare dalla sua parte-
-         Stare dalla sua parte...convincerti...Lo conoscete? – chiese sempre più allibito James.
“Era via da un mese e nessuno gli aveva accennato che la sua sorellina fosse fidanzata”
-         Purtroppo- rispose Harry.
-         Papà- lo richiamò Albus.
-         Tu non parlarmi con te sono estremamente offeso-
-         James sgranò gli occhi.
-         Non sei curioso di sapere perché l’ho lasciato chiese Lily sollevando lo sguardo e incontrando gli occhi azzurri del fratello maggiore.
James mosse il capo.
-         Mi ha tradita- dichiarò Lily.
-         Non dire cretinate, sai anche tu che non vero- ribadì Albus.
-         Perfetto anche tu credi a lui, invece che...
-         Invece che all’idea che ti sei fatta. Sì Lily credo a lui...-
-         Malfoy- disse James con rabbia.
Lily deglutì si era dimenticata, nella rabbia cieca che da ieri sera l’attanagliava, di quando James detestasse Scorpius e di quanto fosse geloso del loro rapporto.
Il primogenito di Harry Potter assottigliò lo sguardo e furioso affrontò il fratello.
-         Avevi il compito di proteggerla e l’hai lasciata nelle mani di quel grande stronzo del tuo amico- disse James prendendo Albus per il colletto della sua perfetta e inamidata camicia.
-         Lasciami immediatamente- urlo Albus.
-         No prima ti spacco la faccia e poi vado dal tuo amico-
Lily sbiancò.
-         Anzi ora andiamo insieme- aggiunse senza lasciare il modo ad Albus di scansarsi.
-         Harry fa qualcosa- disse Ginny Weasley agitata.
-         Vuoi che vada ad aiutare James?- chiese l’auror.
-         Lily appoggiò la tazza sul tavolo e senza dire una parola salì nella sua stanza.
-         Harry- urlò la signora Potter.
-         So come mi chiamo Ginny e so altrettanto bene che detesto quel ragazzo. L’hai vista come l’ha ridotta-
-         A ridurla così è stata tua nipote. Era felicissima prima che Rose facesse quell’atto becero- urlò Ginny, Lily , pur distesa nel suo letto, sentiva ogni parola che i suoi genitori si stavano urlando.
“Litigavano, forse per la prima volta e la colpa era solo sua. Sua e di ...”
“Scorpius” respirò a pieni polmoni osservando il muro davanti a lei.
Si mise la prima cosa che le passò sotto mano, smaterializzandosi a casa di Scorpius.
Il caos regnava in quella villetta: urla , spintoni, minacce.
-         Basta- urlò Lily attirando l’attenzione su di se.
-         Albus riporta James a casa- disse secca.
-         Non ti lascio con questo da sola- Lily gli riservò uno sguardo truce e Albus, fu felice di riportare il fratello maggiore a casa con una materializzazione congiunta.
-         Lily- disse Scorpius- la sua voce era ovattata, il viso tumefatto. Lily lo guardò un attimo osservando prima il labbro gonfio, ricordo che suo padre gli aveva lasciato la notte prima, noi il sopracciglio da cui ora usciva molto sangue che sporcava il viso diafano del l’uomo che purtroppo amava ancora tantissimo.
-         Mi scuso per i modi poco regali dei miei famigliari-
-         Lily- disse Scorpius crollando a terra ansimando, Lily boccheggiò.
“Non farti incantare , è una recita”
-         Senza di te io non sono nulla-
-         Allora dovrai abituarti a convivere con il nulla- disse .
Scorpius era crollato a terra non appena lei era scomparsa, e sempre così l’aveva trovato suo padre Draco.
Quando il figlio gli raccontò per filo e per segno cosa era successo, Draco Malfoy combatte con la sua ira furibonda. Ira, che lo portava a fare di James e Harry Potter dell’insignificante cenere, invece, da serpe qual era decise che anche questa volta avrebbe aggirato l’ostacolo.
“Se Scorpius non riusciva a sistemare le cose , ci avrebbe pensato lui” e con un ghigno stampo Malfoy, raggiunse sua moglie Astoria che chiacchierava con sua sorella e la nipote nel salotto del grande Manor.
“Sì, gli serviva l’aiuto di tutte e tre.”


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