36. L’invito in sala grande.

Era passata una settimana da quello scontro notturno all'ingresso del grande castello.
Ron Weasley, era stato licenziato in tronco dalla preside McGranitt apparentemente per inadeguatezza all’insegnamento, ma tutti, poco tempo dopo seppero, che era stato trovato con un’allieva.
Molti pensarono che la ragazza in questione fosse addirittura Eltamin, fino a quando non seppero la verità grazie alla Gazzetta del Profeta.
Infatti, grazie ad una soffiata, il famoso quotidiano annunciò al tutto il mondo magico della caduta di stile del rosso Weasley.
L’ex eroe venne su quelle pagine messo alla gogna, lì, furono descritte le sue ultime gesta: Si parlò, soprattutto, della relazione con una ex studentessa della scuola, delle maledizioni scagliate contro alcuni alunni, tra cui suo nipote e infine, si raccontò dell’incompetenza al ruolo d’insegnante.
Weasley ne uscì a pezzi, cosa che diede molto fastidio a sua madre, l’unica ancora disposta a credergli, tanto da mandare una strilettera a sua figlia Ginny che da quella sera rupe ogni tipo di rapporto con la sua famiglia d'origine.
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-ehi fratellino- disse Albus, poggiandosi con la schiena allo stipite della porta della stanza del fratello. – non scendi nemmeno oggi?- chiese osservandolo seduto sopra il letto sommerso dai libri.
-No- devo finire due temi e non ho tempo per mangiare- disse senza sollevare nemmeno lo sguardo verso quegli occhi verdi, che sapevano leggerlo come nessuno.
-capisco- rispose Albus passandosi un mano sui morbidi capelli arruffati, uguali a quello di suo padre Harry.
-volevo informarti- disse ancora il giovane Grifondoro, - che alcuni mi hanno chiesto quando hai intenzione di fare le selezioni per il nuovo battitore?- James girò di scatto la pagina del libro che aveva di fronte.
-venerdì sera- disse. –passa parola- continuò senza sollevare lo sguardo.
Albus scosse il capo sconfitto, socchiuse gli occhi pronto a uscire, poi prima di incamminarsi in sala grande per la colazione, disse:
-ti cerca ogni giorno, al nostro tavolo e ogni giorno rimane delusa nel non vederti. Svegliati James o la perderai- .
-non so di chi sia parlando Albus – rispose duro suo fratello maggiore.
-certo! Immaginavo- rispose il ragazzino.
-continuare a negare la realtà non ti porterà da nessuna parte e non capisco questa tua posizione, soprattutto ora- stava cercando di spronarlo, invece come un mulo James non voleva sentir niente e nessuno.
Testardo, cocciuto aveva preso il peggio dai Wesley, lo diceva sempre sua madre.
-non stavi andando...- disse James invitandolo senza molti giri di parole a uscire dalla sua stanza.
Il ragazzino non si fece pregare e uscì subito dopo chiudendosi la porta alle spalle.
James si appoggiò alla spalliera del letto respirando a fondo, doveva dimenticarla.
Doveva dimenticarla assolutamente, tra loro non poteva esserci futuro. Lei, la sua Eltamin doveva trovare quello giusto, il suo Draco, lui non era adatto, perché era come suo zio Ron, non all’altezza.
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James aveva evitato di frequentare posti affollati, per paura di sentirsi chiedere se quello che raccontava la gazzetta era la verità, quindi evitò, nonostante le insistenze di Albus di presentarsi in sala grande fino al venerdì sera, giorno in cui in veste di capitano doveva scegliere il nuovo battitore che avrebbe dovuto sostituire Kelly.
L’appuntamento era al campo di quidditch e molti furono i grifondoro presenti.
Anche sugli spalti c’era una cospicua presenza, cosa che diede non poco fastidio al grifondoro, ma non volle battibeccare con nessuno e si concentrò sulla scelta del nuovo battitore.
Si presentarono in dieci, alcuni nemmeno sapevano andare sulla scopa.
Patetici!
Alla fine ne rimasero solo due e su quei due James dovette decidere: Il primo fu Mark Robin, del suo anno, bravo sulla scopa e simpatico cosa non da poco, anche se a suo discapito c’era la poca precisione.
Cosa da non sottovalutare per un battitore che doveva ostacolare i cacciatori.
Così, alla fine a essere selezionato fu Theodor Wallace.
Il caposcuola, s’integrava bene con il gruppo e cosa non da poco riusciva a volare senza difficoltà nonostante la pioggia battente che anche quella sera si stava abbattendo sullo stadio.
James lo detestava da quando l’aveva visto sorridere a Eltamin, ma si era ripromesso che della ragazza non doveva più preoccuparsi, anche se l’amava, lei, non poteva essere sua. Lo sapeva e ora doveva solo accettare questa cosa.
Ci doveva riuscire. Doveva essere coraggioso, era un grifondoro, quel cappello doveva aver pur visto qualcosa in lui.
Scese dalla sua bellissima scopa, regalo Natalizio di suo Padrino Draco, bella veloce e immeritata, pensò. Se solo sapesse dei pensieri poco casti che faceva su sua figlia, quella scopa l’avrebbe sfasciata sulla sua schiena.
Per fortuna, fin da piccolo li avevano insegnato a proteggere la mente, se no tutti avrebbero saputo i suoi sentimenti, stupidi sogni irrealizzabili.
james, sbuffò all’improvviso catturando l’attenzione su di se.
-Wallace! sei in squadra- disse – mi spiace Robin- concluse stringendo la mano ai due avviandosi poi con il resto della squadra verso il castello.
-Potter, grazie- disse il caposcuola – avevo paura a presentarmi, sai il ruolo da battitore è un ruolo particolare poi non volevo metterti in imbarazzo- disse Theodor.
-imbarazzo- ripeté James perplesso.
Che lui avesse capito?
-si beh, sono un caposcuola tu un prefetto- disse Theodor argomentando la suapessima uscita, ma tranquilizzandolo con quelle parole.
-ah-, rispose James– in questo momento, sono il capitano dei Grifondoro. Per quanto mi riguarda, potresti essere pure Voldemort in persona, che se non sapessi giocare o volare non saresti entrato uguale.
Quindi tranquillo Wallace, non è quella spilla che ti ha fatto entrare in squadra-, disse James superandolo.
Odioso, pensò James non appena superò la porta del castello.
Avrebbe voluto rilassarsi nella sua stanza, invece, sembrava che quella sera tutti avessero una gran voglia di conversare con lui.
-James- disse il suo miglior amico,
-Scorpius- lo salutò il moro.
-sono secoli che non ti si vede- aggiunse il corvonero osservandolo
-avevo da studiare- rispose senza giri di parole guardando le scale, sperando che Scorpius lo lasciasse tornare alla torre.
-ci stai evitando?- chiese ancora il biondo, abbassando appena il tono quando si trovò circondato dalla squadra dei grifondoro che proprio in quel momento li stava superando per andare a cena.
-No, tranquillo- rispose James, senza guardarlo.
Ultimamente tutti riuscivano a leggere i suoi pensieri, anche con un semplice sguardo.
Debole, ecco cosa era diventato un debole senza spina dorsale, era logico che lei non lo volesse.
-ho avuto da studiare, se continuo così, mi scordo di diventare auror- ammise stirando un sorriso, rivolgendosi poi a Scorpius che ora guardava rapito una scena al centro della sala.
James si girò a osservare cosa avesse catturato l’attenzione dell’amico e il suo cuore si sgretolo in mille pezzi.
-Malfoy- disse Theodor Wallace avanzando lentamente verso il tavolo dei serpeverde fino ad arrivare di fronte a una ragazza dai lunghi capelli biondi che mangiava tranquillamente la sua minestra.
-Eltamin- aggiunse attirando finalmente l’attenzione della giovane. Che sollevò la testa guardandolo attentamente.
-mi chiedevo, se ti andasse di venir con me a Hogsmeade questo sabato- chiese il caposcuola guardando la bionda negli occhi, sorridendole dolcemente.
Eltamin lo squadrò ancora un poco, sentendo tutti gli occhi su di se.
-si va bene- disse strabiliando con quelle parole l’intera sala comune.
Wallace sorrise ancora e gongolando si andò a sedere al tavolo dei grifondoro.
Scorpius rimase come immobilizzato sentendo le parole di sua sorella e quando si girà verso James, non si stupì per niente nel notare che era già a metà scala.
-merda- disse guardando torvo prima il caposcuola dei grifondoro e poi incenerendo la sua fidanzata che non aveva nemmeno provato a contrastare sua sorella su quell’infelice scelta.
SPAZIO AUTRICE.
HO MESSO ALTRA CARNE AL FUOCO...
CHE NE DITE?
QUI PARLO SOPRATTUTTO DI JAMES, POVERA STELLA MI FA UNA PENA...

guardate quanto è triste :(((
HO MESSO ALTRA CARNE AL FUOCO...
CHE NE DITE?
QUI PARLO SOPRATTUTTO DI JAMES, POVERA STELLA MI FA UNA PENA...

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