34-Confessioni.
Eltamin accompagnò i suoi genitori fin su all’infermeria, dove Anthares stava ancora ricoverato. Scorpius dritto davanti al letto lo vegliava, si girò appena quando sentì la porta aprirsi, guardò sua madre e poi suo padre e si rigirò verso il fratello.
-pensa che un po’ di lumache, hanno disturbato anche le loro vacanze-disse, il maggiore dei Malfoy.
Hermione nemmeno lo rispose superandolo per andare ad accarezzare il piccolo che sorrise a sua madre.
-tesoro come stai?- chiese l’ex Caposcuola.
-bene mamma, tranquilla- rispose il piccolo Corvonero.
-Voi- disse Draco arrivando lentamente dinanzi al letto in cui stava sdraiato Anthares, - siete più importanti di una vacanza, spero che un giorno questa nozione tanto semplice ti entri in testa Scorpius- disse con slancio Draco.
- perché pare, che la tua mente eccelsa non riesca a capire questa semplicissima nozione- terminò il capofamiglia, mentre sua moglie lo guardava torvo osservando il viso di Scorpius abbassato e imbarazzato.
-fatto sta’-, ammise Draco – non siamo qui per le lumache, anzi, ci scommetto tutti i libri di tua madre-.
Hermione era livida, -che c’entrano i miei libri scommetti sulle tue scope o sulle tue pozioni – Draco sorrise e continuò a parlare...
- non ci avrebbero avvisato nemmeno questa volta. Quindi, dovremmo ringraziare Potter per averci trascinato ancora in questa scuola-.
-Potter?- chiese Scorpius ritrovando la parola.
-ah bene, la lingua non l’hai persa- rispose suo padre mentre prese una sedia per lui e Hermione che si accomodò subito dopo.
-comunque si figliolo-, disse Draco sogghignando osservando quel ragazzo che tanto gli somigliava. – ci sono i Potter, non hanno preso bene la tua letterina.- rispose Draco. – ora staranno facendo un interrogatorio senza precedenti a quella povera ragazza. Il rituale del fidanzamento non è andato giù al caro vecchio -.
Hermione sbuffò, ascoltando il racconto di suo marito e il sorriso cretino che aveva sul viso. Lui si stava divertendo in quella situazione, mentre Anthares per poco non si soffocava con una lumaca che cercava di vomitare mentre rideva anche lui delle disgrazie di Scorpius.
-le faranno cambiare idea- disse secco Scorpius.
-Non so se lei tiene a te, tanto da stipulare un patto magico inscindibile- rispose suo padre osservando con la coda dell’occhio sua moglie Hermione.
-chi sposa un Malfoy, deve mettere in conto i pro e i contro- Hermione sollevò gli occhi al cielo.
-Puoi sempre fare come ha fatto papà- disse Anthares.
-sono giovani, troppo giovani perché si occupino di un bambino-, lo interruppe sua madre.
-ha ragione tua madre Anthares sono troppo giovani e credo che questo non sia ciò che tuo fratello vuole. Giusto Scorpius?- chiese Draco.
-giusto- rispose il biondo Corvonero, - la amo e vorrei che tutto il mondo sappia che lei ama me- disse di slanciò il ragazzo mentre la porta dell’infermeria si aprì nuovamente facendo entrare Harry Potter, Ginny Weasley e Lily, che sorrise appena sentì quelle parole.
Harry, invece aveva una pessima cera, cosa che Draco non fece altro che sottolineare.
-Brutta giornata Potter?- chiese divertito.
Harry lo evitò, guardando la sua migliore amica.
-vuole parlarti- disse, mentre Draco assottigliava lo sguardo e stringeva i pugni – in privato- aggiunse- catturando l’attenzione anche di Eltamin che fino a quel momento era stata zitta.
-Non ho nulla da dirgli- rispose secca mentre con una mano sollevava il ciuffo biondo dalla fonte sudata di Anthares.
-lui, si dice che c’è stato un disguido che si è fatto prendere dalla situazione che Anthares l’ha sfidato-
-Harry-, disse Ginny, - ancora credi a quello che dice Ron-.
-si- rispose il salvatore del mondo magico.
-sbagli allora, conosco mio fratello e so quando mente e prima stava mentendo. Poi solo immaginare Anthares che lo sfida, sa di ridicolo. Capisco Eltamin, scusa cara- disse Ginny subito dopo ricevendo un sorriso sghembo dalla bionda, - ma Anthares è troppo pacato e riflessivo per un colpo così-.
- No, ammise il ragazzino – io ho detto che lo sfidavo, perché lui mi derideva davanti a tutti perché non so andare su una scopa- disse diventando rosso, abbassando subito il capo.
Draco s’innervosì, sciogliendo le gambe che in precedenza aveva elegantemente accavallato.
-ho richiamato con la magia un grosso ragno nero- disse infine il piccolo.
Facendo ridere tutti tranne sua madre e lui mi ha scagliato l’incantesimo delle lumache.
-la solita fantasia- disse Draco.
-meriti una punizione Anthares, non tollero che reagisca così. È un professore e devi essere rispettoso –.
-ma mamma- cercò di giustificarsi.
-questo vale anche per te Eltamin- disse sua madre.
-immaginavo- rispose la ragazza.
-perché cosa hai deciso di fare, questa volta?- chiese suo fratello.
-niente che t’interessi rispose piccata la ragazza.
-la smettete di litigare- disse Lily guardando male prima il suo futuro sposo e poi la sua migliore amica.
-guarda- rispose Eltamin, - che è lui che non capisce, quindi prenditela con lui, non con me-.
-sai cosa servirebbe ora – disse Draco cercando di stemperare la tensione tra i suoi figli.
Tutti gli occhi erano puntati sul biondo Malfoy.
-una bella partita contro i Potter- disse guardando prima Eltamin e poi Scorpius e infine Harry Potter, sì anche l’eroe magico aveva bisogno di sfogarsi con della sana competizione agonistica.
***
Due leggeri tocchi alla porta e questa si aprì facendolo accomodare, andava spesso in presidenza, poiché la preside era ancora la direttrice della sua casa e lui il capitano dei Grifondoro, ma quella sera non avrebbero parlato di quidditch.
-prego si accomodi signor Potter- disse la professoressa McGranitt
-in cosa posso esserle utile- disse la donna scrutando il viso del giovane che aveva di fronte.
James, respirò prima di parlare, avrebbe raccontato tutto, ora non riusciva più a tenere il segreto, no se questo avrebbe portato altri scontri tra suo zio ed Eltamin.
-Volevo parlarle di quello che è successo questa mattina-, iniziò il Grifondoro.
-si immagino sia dispiaciuto per l’espulsione della signorina Probisher- disse la preside.
-a dire il vero no!-, ammise James stupendo l’anziana donna davanti a lui.
Ma non è di kelly che voglio parlarle signora preside, almeno non solo di kelly- continuò il moro.
-sapevo che era stata la mia compagna a disarcionare Eltamin dalla scopa-
-la signorina Malfoy- lo corresse la vecchia strega.
-si, la signorina Malfoy- ripeté James- lo so da Natale e non ho detto niente. Avevo bisogno di sentirlo dire anche da kelly per essere sicuro per non farmi imbambolare dalle parole di Eltamin, la signorina Malfoy- si corresse subito James Potter.
-chi le aveva detto che era stata la Probisher?- chiese la preside.
-prima mia sorella Lily, poi Scorpius e infine Eltamin stessa-.
-ben tre persone affermavano questo e lei non ha creduto-
-No-
-perché? Posso chiederlo-
-perché avrei dovuto ammettere che non conosco le persone con cui mi circondo. Che do fiducia a chi non lo merita e perché avrei così calunniato quella che fino a poco tempo fa era la mia fidanzata-.
-capisco-
-sono un pessimo Grifondoro, non ho coraggio e non sono un puro di cuore-
-Signor Potter che sta dicendo.
-il cappelli si è sbagliato con me-
-ha più coraggio una serpeverde che il sottoscritto-
-avrei dovuto fare la stessa cosa-
-Suo fratello non è stato affatturato da un professore-
-No, questo no ammise il moro.
-ma avrei dovuto dire che Eltamin aveva ragione – disse James, incuriosendo con quella frase sibillina la preside.
-Ho visto, Il professore di Volo intrattenersi con un’allieva – disse di getto, guardando i ritratti dei vecchi presidi oltre la donna. Respirò affondo mentre guardava l’uomo vestito di nero che schifato scuoteva il capo.
-la baciava e le palpava il seno- ammise.
La preside aveva sgranato gli occhi, incredula e preoccupata ora si che incominciavano i guai per Ron Weasley, suo nipote convalidava la teoria della Malfoy.
-Era Kelly Probisher- concluse James.
-va bene James- disse la donna- puoi andare-.
James si alzò lentamente osservando ancora i ritratti.
-questo, è un gesto da grifondoro disse la donna. Accusare i nemici è semplice, invece, accusare gli amici risulta sempre complicato-.
James annuì e uscì dalla presidenza avvolto nei suoi pensieri, non si accorse di essere ritornato in sala grande, che era ancora stipata di gente.
-Potter! Noi andiamo a fare una partita giù al campo. Vieni?- disse Draco Malfoy ammutolendo tutta la sala.
James sollevò lo sguardo guardando suo padre che si trovava, affianco a Draco, Scorpius e Lily presi per mano ed Eltamin che cruciata guardava una scopa orribile.
-scommetto che perderete anche quest’anno, nonostante Eltamin giochi, con sto rottame –disse Draco indicando la vecchia scopa linda della scuola.
James sorrise.
-la vostra è sempre stata fortuna-
-ripetilo se hai coraggio-, urlò Eltamin correndo dietro a James.
Draco e Harry e molti altri notarono quel modo tutto loro di battibeccare, col tempo era cambiato era fatto di sguardi di leggeri sfioramenti.
-se la fa soffrire lo uccido con le mie mani e me ne frego se è mio figlioccio- disse Draco affinché solo Harry Potter lo sentisse.
-stai Tranquillo, non è ancora pronto per ammettere che la ama- rispose Harry guardando poi sua figlia baciare ed essere abbracciata da Scorpius.
-ah sfregiato- enunciò a un tratto Draco Malfoy, sai che Lilian dovrebbe giocare con noi.
-non pensarci nemmeno Furetto-
Quando c’era il quidditch di mezzo, i vecchi rancori e i vecchi nomignoli erano consuetudine, infondo, Harry e Draco erano ancora due bambini.
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