37. Un fulmine al cuore.

Sabato mattina era finalmente arrivato, Eltamin rovistava nella cabina armadio alla ricerca di qualcosa di carino e poco appariscente da utilizzare per la sua prima uscita con Theodor; La sua prima uscita in assoluto con un ragazzo che non fossero i suoi fratelli.
Era emozionata, il Caposcuola dei grifondoro era molto carino, cosa che le fece notare una Corvonero del suo anno ricordandole quanto fosse fortunata, certo non era innamorata ma l’amore forse un giorno sarebbe sbocciato.
Quella era una delle cose che si ripeteva per non pensare al ragazzo, che invece faceva battere il suo cuore e che da giorni, non si presentava nemmeno in sala grande per i pasti.
Respirò ributtandosi alla ricerca dell’abito, provò due abitini in lana e alla fine, visto il tempaccio, decise di mettersi i jeans, un maglioncino verde smeraldo con un fiocco rosa al lato e le sue amate ballerine.
Era quasi pronta a uscire quando Lily, la sua migliore amica e compagna di stanza entrò nella loro camera, la guardò dalla testa ai piedi e poi sorrise.
-Carina- disse – Il principe azzurro viene in biblioteca oggi?- chiese divertita mentre percorreva con ampie falcate la stanza fino a raggiungere il suo baule alla ricerca di alcune pergamene pulite.
-cretina- rispose di slancio Eltamin guardandola male, cosa che meravigliò Lily.
-perché?- rispose perplessa.
-perché, mia cara e menefreghista amica, oggi esco con Theo-, enunciò sorridendo beffarda.
Lily, lascio la pergamena che con tanta fatica era riuscita a scovare nel casino assurdo del suo baule e si girò verso la sua bionda amica.
-Theo?- chiese osservandola attentamente.
-Si Theo, Theodor Wallace. Ti sei scordata :oggi è sabato e mi ha invitata a Hogsmeade – finì Eltamin guardando l’amica che aveva la bocca spalancata.
-lo so dovrei truccarmi un poco, ma ho messo il mascara e un po’ di gloss. Non vorrei sembrare troppo appariscente- disse preoccupata la Malfoy.
Lily mosse il capo.
-No sei carina- disse con tono piatto.
-Grazie- rispose Eltamin scettica – spero che Theo sia più magnanimo con i complimenti rispetto a te- enunciò prima di afferrare la sua sciarpa verde e uscire dalla stanza.
Lily era rimasta come immobilizzata dalla cosa.
Si era dimenticata dell’uscita della sua amica, Scorpius, le aveva detto che doveva in un modo o nell’altro farle cambiare idea.
Wallace non piaceva nemmeno a lei, ma Scorpius l’aveva proprio presa male. Nemmeno James era stato mai così morbosamente geloso.
James, pensò all’improvviso Lily sperando con tutto il cuore che suo fratello non li incontrasse.
Ma come si sa, quando ci si mette il fato...
**
Un ragazzo alto, con i capelli biondo scuro e una lunga mantella nera da cui spuntava una sciarpa rosso oro, stava in piedi davanti al grande portone dell’ingresso.
Era fermo in quella posizione da quasi dieci minuti, fino a quando un movimento alle sue spalle lo fece girare.
-Potter- disse dispiaciuto Theodor Wallace.
-Wallace- rispose James vestito con la divisa da quidditch.
Il caposcuola lo guardò preoccupato.
-Non ricordavo oggi fosse giorno di allenamenti-, osservò Theodor.
James lo guardò tranquillamente, sorridendo appena, sforzandosi dannatemene, anche se le mani formicolavano dalla voglia di spaccare la faccia a quel bell’imbusto.
-No nessun allenamento- disse piatto, sono io che ho voglia di sgranchirmi le gambe- ammise.
-ah bene, perché oggi ho un appuntamento importantissimo-, enunciò soave il caposcuola – ah eccola- disse infine facendo voltare anche James verso la ragazza che Wallace aspettava con tanta ansia e il sorriso tirato di James, si spense all’improvviso.
Eltamin sollevò lo sguardo appena salì l’ultimo gradino che dai sotterranei portava all’ingresso del castello e osservò la scena.
Theo le sorrideva felice, sprizzando gioia da tutti i pori e al suo fianco James, vestito da quidditch, la guardava come se avesse appena visto un fantasma.
-Ciao- disse piano.
-ciao- risposero i due e prima che potesse dire qualcos’altro Potter era già sparito oltre la porta d’ingresso.
Eltamin rimase impallata a osservare quella porta aprirsi e chiudersi in un secondo, fino a quando Theo non la riportò sulla terra.
-andiamo- disse il Grifondoro offrendole il braccio da galantuomo, quel gesto la stupì, infatti, normalmente era suo padre a darle il braccetto chiamandola :la sua principessa.
La serpeverde sorrise e si incamminò con il caposcuola verso la cittadina magica di Hogsmeade.
Quella mattina il tempo sembrò volare, andarono da Mondomago per curiosare un po’ sulle nuove invenzioni, si recarono da Scrivenshaft perché il grifondoro doveva prendersi delle pergamene e piume nuove, poi fecero una capatina da Mielandia, dove si rimpiazzarono di dolci generosamente offerti da Theo.
I due, sempre rigorosamente a braccetto chiacchierarono e risero tantissimo, nonostante la giornata fosse uggiosa.
Eltamin scoprì che il sogno del caposcuola era quello, di diventare un medimago, mentre la ragazza, certamente in imbarazzo evitò di dirgli quale fosse il suo sogno, tanto che cambiò prontamente argomento.
Theodor ci rimase un po’ male ma non la forzò.
-spero che alla prossima uscita, ti fiderai di me tanto da confidarmi questo segreto – le disse, prima di intrattenere con la serpeverde un interessantissimo discorso su libri e musica di cui anche lui era un grande cultore.
Mangiarono un boccone in un piccolo locale lontano dal centro, ancora poco conosciuto, visto i pochi studenti presenti al suo interno e li continuarono a chiacchierare amichevolmente.
-sai disse – il ragazzo dopo essere stato zitto per più di cinque minuti, ammirandola mentre con raffinata classe tagliava la sua bistecca ai ferri.
-ho sempre pensato, sbagliando, che tu fossi fredda-
Eltamin sollevò lo sguardo.
-lo so- disse abbassando subito le sue irridi azzurre.
-questo è quello che hanno sempre pensato tutti- rispose tranquillamente.
- se solo avessi immaginato che tu fossi... -
-come ?- chiese sorridendo affabile.
-così interessante e non solo bella come appari. Ti avrei chiesto almeno un anno fa di uscire – disse per niente imbarazzato Il caposcuola dei Grifondoro
Eltamin sorride.
-anche se gli scontri con Potter, lo devo ammettere, mi hanno un po’ frenato- a Eltamin si spense il sorriso.
Stava bene, si stava divertendo perché proprio ora doveva ricordargli James, perché doveva fargli pensare a Potter.
-eh già, io e James siamo come cane e gatto-disse Eltamin sorridendo appena, pensando ai mille litigi che nel tempo si erano susseguiti con il più grande dei Potter.
-le vostre famiglie però si frequentano- ripeté Wallace, deciso a scoprire quale fosse il legame che univa la ragazza al capitano dei Grifondoro.
-oh, si mia madre è da sempre amica di zia Ginny e zio Harry- ammise,
- pensa che li chiamo zii e non abbiamo alcun legame di sangue- disse la Serpeverde.
-tranne che Scorpius è stato battezzato dai Potter e James dai miei genitori.- enunciò di slancio.
-ah sì, non lo sapevo- disse Theo.
-eh si ci sono molte cose che i giornali non sanno e molte altre che inventano- disse la ragazza sorseggiando poi un po’ d’acqua fredda, per schiarirsi le idee e togliersi dalla testa il ricordo di James che la baciava.
Era da cretine, pensare a un ragazzo che non la considerava più da una settimana mentre si trovava a tavola con un ragazzo d’oro come Theo.
-tuo fratello sta con la Potter?-, chiese ancora il Grifondoro.
Eltamin sorrise dolcemente.
-si. penso che l’annuncio ufficiale avvenga a pasqua- disse tranquillamente.
-annuncio- ripeté il grifondoro stupito.
-si l’annuncio del fidanzamento- chiarì Eltamin.
Il ragazzo spalancò la bocca incredulo.
-sono molto giovani- disse.
-si-, rispose Eltamin ridendo divertita – pare che questa sia una delle cose che più sconvolge i Grifondoro anche a zio Harry, non è scesa giù- ghignò la bionda Malfoy
-perché i tuoi genitori sono tranquilli-
-bè, conoscendo Scorpius stanno in una botte di ferro. Ha scelto quella che ha sempre amato, era solo ora – rispose la ragazza.
Il caposcuola la guardò ancora e poi sorrise al suo indirizzo
-all’amore – disse innalzando il calice e facendolo tintinnare poi su quello di Eltamin.
**
Sul castello da ore si stava abbattendo una vera e propria tempesta, tutto era avvolto nell’oscurità e il freddo pungente di quella fine di gennaio stava penetrando dentro le ossa.
-Stai facendo la sentinella li ferma.- chiese Scorpius osservando la sua ragazza –sai che se anche rimani li, lei, non rientra prima-.
Lily sbuffò, incurante delle battute taglienti che il ragazzo le faceva. Avevano litigato perché si era scordata dell’appuntamento di Eltamin e soprattutto perché James era introvabile.
-sono le cinque- disse con tono grave – manca dal castello da questa mattina- enunciò Lily.
-se le fa qualcosa io...- cercò di dire.
-non le farà niente, sa difendersi-rispose il biondo. -Ciò che mi preoccupa invece e che lui la voglia rivedere-
Lily si scompigliò i capelli, arrotolando un ciuffo ribelle sul dito.
-lo sai benissimo anche tu, che la vorrà rivedere-.
-James- disse Scorpius
-cazzo Scorpius, si sarebbe svegliato. È anni che la sbeffeggia e ora che si è accorto che prova per lei qualcosa, fugge come un codardo. Cosa tema non lo so, forse non lo sa nemmeno lui- rispose esasperata Lily.
Mentre un fulmine squarciò il cielo illuminandolo a giorno, catturando l’attenzione della rossa che notò un puttino cadere a terra.
Lily si portò le mani alla bocca e urlò spaventando Scorpius che accorse alla finestra.
-uno... uno è caduto da una scopa- disse la ragazza, afferrando la mano del fidanzato, correndo fuori al campo di quidditch dove trovarono James privo di sensi.
**
Eltamin e Theo arrivarono al castello correndo riparandosi dalla pioggia sotto il mantello del grifondoro, si salutarono con due baci sulla guancia appena misero piede al castello.
-spero di replicare questa uscita- disse il grifondoro – mi sono divertito tantissimo Eltamin- enunciò con voce profonda, guardando la ragazza.
Eltamin, imbarazzata dagli sguardi, che lì studenti diretti in sala grande per la cena li lanciava, scosse in capo annuendo e recandosi anche lei nella sala.
Girò il capo per osservare la tavolata dei grifondoro e si stupì nell’osservarla deserta. Sapeva di non trovarlo lì, nemmeno questa sera ma non c’era neanche Albus. A guardare bene, l’unico giocatore della squadra presente al tavolo era Theo che sorrise al suo indirizzo mentre, anche Eltamin si accomodò alla sua tavola.
Notò con infinita tristezza il posto vuoto di Lily e guardando il tavolo dei corvonero vide che mancava anche Scorpius.
Avranno mangiato già e ora si staranno facendo le coccole, pensò la Serpeverde, fino a quando non si accorse scorrendo con attenzione il tavolo dei Corvonero che mancava anche Anthares.
Ora, si stava preoccupando: il cuore cominciò a batterle forte, troppo forte.
Perché stava così?
-signorina Malfoy- disse la preside, non l’aveva sentita nemmeno arrivare alle sue spalle.
-è successo un incidente, il signor Potter...- .
SPAZIO AUTRICE.
QUESTO è IL CAPITOLO DELLA NOTTE O DELLA MATTINA; SPERO VI PIACCIA...
VI LASCIO COSì, IN SOSPESO, VOGLIO SENTIRE COSA NE PENSATE.
NON SONO STATA CATTIVA VERO?
VI PIACE LA NUOVA ELTAMIN CHE PARLA E RACCONTA DI SE E DELLA SUA FAMIGLIA.
IO LA TROVO DIVINA... KISS
QUESTO è IL CAPITOLO DELLA NOTTE O DELLA MATTINA; SPERO VI PIACCIA...
VI LASCIO COSì, IN SOSPESO, VOGLIO SENTIRE COSA NE PENSATE.
NON SONO STATA CATTIVA VERO?
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IO LA TROVO DIVINA... KISS
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