39.La festa a sorpresa .
Era rimasta tutta la notte in infermeria e alle prime luci dell’alba era sgattaiolata via, fin giù ai sotterranei, senza essere sorpresa, né dal custode né dagli insegnanti.
Arrivò a serpeverde stravolta, con il viso pallido e il respiro affannato.
Aprì la porta piano, sperando di non svegliare Lily e si stupì nel vederla già in piedi vestita di tutto punto.
-non ho dormito- disse freddamente la rossa.
Eltamin abbassò lo sguardo, la sua amica era arrabbiata con lei e la capiva.
-capisco- rispose Eltamin mordicchiandosi le labbra.
-non avresti dovuto restare lì tutta la notte, il tuo fidanzato non sarebbe felice- disse glaciale Lily, senza nemmeno guardarla.
-quale fidanzato?- chiese Eltamin, stupita dal tono freddo e le parole taglienti che Lily le rivolgeva.
-quello- disse la rossa girandosi di scatto -che ieri sera appena sono uscita dall’infermeria, mi ha chiesto: prima se stavi bene, perché ti ha visto strana e poi si è ricordato che era James, quello colpito da un fulmine- rispose nervosa la rossa.
-Io non ho nessun fidanzato-replicò Eltamin urlando.
-allora! dovresti informare Wallace, perché è questo che va a dire in giro- urlò a sua volta Lily, infischiandosene del fatto che qualcuno la potesse sentire.
Eltamin la guardò perplessa.
-sei arrabbiata per questo?-chiese la bionda Malfoy.
-No! sono arrabbiata; Perché mio fratello si è preso un fulmine per colpa tua- disse Lily uscendo e sbattendo la porta.
Eltamin era sbalordita, aveva litigato per la prima volta con Lily.
La sua migliore amica la incolpava della disgrazia che era successa a suo fratello James e del fatto che era uscita con Theo.
Non ci poteva credere, era assurdo.
Si buttò nel letto e si nascose sotto le coperte, per fortuna era domenica e non c’erano lezioni, così avrebbe evitato tutto e tutti .
**
Erano passati diversi giorni dall’incidente occorso a James Potter e molte cose erano cambiate al castello di magia e stregoneria di Hogwarts.
Lily ed Eltamin a mala pena si rivolsero la parola, in quella lunga settimana, Scorpius cercava di fare da collante tra le due, fallendo miseramente.
Il maggiore dei Malfoy poteva però, essere felice di una cosa: sua sorella aveva evitato di uscire nuovamente con Theodor Wallace, anche se aveva utilizzato una scusa talmente cretina, che in molti storsero il naso.
A questo pensava Scorpius quando con la fidanzata si recava per il saluto mattutino a James.
I due aprirono la porta e sorrisero all’unisono quando videro il moro Grifondoro in piedi battibeccando con la vecchia infermiera.
-ecco! proprio voi due stavo aspettando- disse James notandoli.
- mi trovate bene, giusto!- chiese sgranando gli occhi.
-e siete d’accordo con me, che è ora che io esca da questa...- prigione voleva dire James, ma l’infermiera lo ammonì con una sola occhiata.
-bellissima infermeria- finì il moro sorridendo alla vecchia.
-si, io la penso come James. Stare chiuso per troppo tempo qui dentro, nonostante le sue cure siano state amorevoli-, disse amabile Scorpius,
- per un grifondoro come lui, sono troppo pesanti- concluse Scorpius.
-poi lo vede anche lei, sta bene ormai-concluse il caposcuola dei Corvonero,
-va bene , va bene – disse l’anziana infermiera.
- Però, niente volo per un'altra settimana-intimò la donna con cipiglio severo
-io sono...-cercò di ribattere il moro
-certo! non si preoccupi, lo terremo d’occhio noi- rispose Scorpius sorridendo all’infermiera interrompendo le lamentele dell’amico.
Questa lo guardò scettica e poi si rintanò nel suo studio lasciando soli i tre ragazzi.
-sei pessimo, ci stavi provando con una vecchia-
Disse Lily guardando schifata il fidanzato, mentre aiutava il fratello a portare via ogni sorta di cosa in una settimana di degenza in infermeria li era stato regalato.
-ma è venuta, tutta la scuola- chiese alla fine.
-no sono le ragazze e la squadra- disse sornione.
-le ragazze?- chiese Scorpius curioso.
-si le ho acquisite tutte tranne quella che mi interessa-.
Lily abbassò lo sguardo, evitando di guardare sia James sia Scorpius. Solo lei sapeva che Eltamin, per tutta la settimana sgattaiolava a notte fonda utilizzando il vecchio mantello di suo padre Harry, che Albus le aveva prestato, convinta che nessuno oltre suo fratello minore sapesse il suo segreto.
Segreto che lei avrebbe custodito, fino a quando la sua amica non avrebbe trovato il coraggio di ammettere i suoi sentimenti.
Quando, dopo diversi minuti, riuscirono ad uscire dall’infermeria, lo accompagnarono fino alla torre dei grifondoro.
-volete entrare- chiese ridendo James prendendoli bonariamente in giro .
Scorpius deglutì e Lily evitò di rispondergli, indicando con una semplice occhiata la pila di roba che aveva tra le mani.
James rise divertito fino a quando non vide il ritratto della signora grassa aprirsi davanti a se trovandosi di fronte Albus ed Eltamin che ridevano divertiti.
James impallidì ed Eltamin si bloccò all’improvviso appena se lo vide di fronte.
-oh sei uscito- disse Albus – stavo proprio venendo a trovarti-
-si lo vedo- disse James piatto guardando Eltamin.
-ho preso “E” -annunciò Albus e Lily incredula prese la pergamena dalle mani del fratello minore.
-ha preso veramente E- disse incredula Lily.
-si tutto grazie a Eltamin- rispose fiero Albus.
-bravo campione – disse James - ora scusatemi ma devo incontrare le mie fan- disse il moro entrando dentro il ritratto.
Albus spalancò la bocca incredulo dall’uscita infelice del fratello maggiore ed Eltamin sparì in un secondo, lasciando Lily, Scorpius e Albus fermi come tre allocchi.
-che sta succedendo?- chiese Albus.
-niente, sono solo cretini- rispose secca Lily.
Scorpius sbuffò.
-che facciamo?- Domandò il corvonero -procediamo con il piano?-terminò infine.
Lily si girò verso il biondo guardandolo attentamente.
-si-
-mi dici, come la convinci a venire se non le parli-chiese ancora il suo promesso sposo,
-tu non preoccuparti-rispose la Potter
-evita di fare casini Lily- l’intimò Scorpius.
-simpatico- rispose la rossa – guarda che se continui con questo tono, rimani solo anche tu- le disse fredda la rossa, girandosi e scendendo anche lei le scale per andare alla sua sala comune.
-che le ho detto- disse sbuffando il corvonero.
Albus spalancò le braccia e non disse niente , mentre anche il biondo andò via .
-vanno via tutti- disse il ritratto della signora grassa.
-già- rispose mesto il piccolo Albus Potter.
**
Erano passati tre giorni da quando James era uscito dall’infermeria di James, ed Eltamin per quei tre giorni era completamente sparita, la si vedeva solo a lezione o in biblioteca ed era lì che la trovò Lily.
-ciao- disse la rossa poggiando i libri sul banco e sedendosi accanto all’amica.
-l’hai finito il tema d’incantesimi-chiese.
Eltamin girò con foga la pagina del grosso tomo senza rispondere all’amica.
-io si, l’ho scritto ieri, mentre tu sei uscita a volare sulla scopa-continuò a dire Lily, intanto che la bionda di fermò un attimo, riprendendo un attimo dopo a leggere come se l’amica non fosse al suo fianco.
-hai notato- continuò la rossa – Wallace si è messo con una di corvonero. Credo l’abbia pagata per farti ingelosire, ma tu, da fredda e glaciale regina, nemmeno te ne sei accorta. Ti sono passati tanto così ieri sera- disse Lily indicando la distanza che era intercorso tra la sua bionda amica e il caposcuola dei Grifondoro.
Eltamin sbuffò.
-hai sentito qualcuno oggi?- chiese ancora Lily girandosi verso l’amica.
-chi avrei dovuto sentire Lilian- disse con astio Eltamin finalmente rivolgendole la parola.
La rossa sorrise beffarda.
-c’è una festa questa sera al castello- disse Lily sussurrando
-non mi interessa-rispose la bionda con lo stesso tono di voce.
-in maschera-aggiunse la rossa Serpeverde.
Eltamin continuò a girare i fogli del grosso tomo velocemente, senza soffermarsi più a leggere le nozioni che quel libro conteneva.
-non c’è bisogno d’invito- aggiunse la rossa affabile e disinvolta.
-abbiamo trovato una stanza molto grande nell’ala ovest del castello. Lì, non passa nemmeno Gazza e ci sono dei passaggi segreti che da tutte le case comuni portano all’andito principale-.
Eltamin si era bloccata ancora con il libro fermo all’indice e lo sguardo perso nel vuoto.
-per questo dobbiamo ringraziare mio nonno e i suoi amici- ammise la Potter ghignando.
-hai finito- chiese spazientita Eltamin.
-no- rispose secca Lily.
- indossa l’abito che ti ho messo sul letto -
-chi ti dice che venga –chiese Eltamin
-non c’è bisogno che ti trasfiguri capelli o altro, la maschera celerà il tuo viso- continuò Lily Potter.
-Lily, ho detto che non vengo- replicò stizzita Eltamin.
-Oh si che vieni. James non lo sa che la festa è per lui. Crede che ci siamo scordati il suo compleanno-.
Eltamin boccheggiò.
-non si aspetta di vederti la- continuò la rossa.
-verrò ancora meno, ora che so chi è il festeggiato- ammise la ragazza.
-non è importante il regalo, anche perché il braccialetto porta fortuna che ha al polso da quando è finito in ospedale basta e avanza-
Eltamin si girò di scatto a guardare Lily.
-si lo so e so anche, che andavi tutte le notti a trovarlo- enunciò la rossa sorridendole dolcemente.
-tu hai...-
-ero arrabbiata- ammise – scusa- disse subito dopo, alzandosi e uscendo dalla biblioteca lasciando nuovamente sola Eltamin.
**
Erano le nove di sera e aveva saltato la cena, come le capitava da ormai una settimana, cioè da quando James era uscito dall’infermeria.
Aveva sentito dire, da alcune compagne , che una ragazza di Grifondoro li stava in sostanza appiccicata ed era questo che la sua mente aveva pensato subito dopo che Lily, le aveva raccontato della festa a sorpresa. Lui avrebbe ballato con la ragazza, non con lei, non l’avrebbe certo notata tra mille maschere e se mai l’avesse notata, l’avrebbe evitata come la morte.
Si sarebbe umiliata ancora una volta.
Chiuse gli occhi, reclinò il capo e respiro l’aria calda che saliva dalla vasca da bagno, dove in quel momento era immersa.
Aveva bisogno di rilassarsi, pensare e solo un bagno caldo con le sue essenze orientali riusciva a toglierle stanchezza e brutti pensieri.
Afferrò poi il telo da bagno e si asciugò con delicatezza, frizionò i capelli con un’altra salvietta , dopodiché, uscì dal bagno.
La stanza era avvolta nella penombra, il silenzio rendeva quella stanza e l’umore di Eltamin ancora più triste.
La bionda guardò il vestito, che Lily le aveva messo sopra il letto, era stupendo. Non sapeva come la sua amica era riuscita a procurarsi un pezzo talmente ricercato, un costume da maschera stile veneziano.
Lo guardò ancora un attimo, poi decise che tanto valeva indossarlo, giusto per curiosità.
Si infilò l’intimo in pizzo nero, aggancio le calze di seta alla guepiere, mise la ruota che serviva per dare ampiezza alla doppia gonna in cotone di seta con inserti di pizzo nell’orlo. Infilò, poi, il corpetto sempre in cotone di seta nera che le stringeva la vita e innalzava il seno che presentava posteriormente dei laccetti di raso.
Si guardò allo specchio, subito dopo aver indossato delle semplici decolté tacco quindici e si ammirò.
Era stupendo, pensò Eltamin accarezzando con le mani il pizzo con cui il corpetto era rivestito.
Asciugò con la bacchetta i capelli arricciandoli in dei bellissimi boccoli, simili a quelli di sua madre Hermione. Subito dopo, si mise sulle labbra un rossetto rosso molto intenso e infine indossò la maschera, anch’essa nera che presentava da una parte una serie di piume e strass, che lasciava scoperta solo una porzione di bocca.
Tolse gli anelli e i bracciali, si mise i guanti in pizzo nero e alla fine uscì dalla sua stanza, anche lei incredula di questo suo gesto.
Voleva ballare con lui, voleva stringerlo ancora a se e questo era l’unico modo per farlo, celandosi dietro a una maschera.
**
La festa era iniziata da ore, la musica era coinvolgente, il cibo buono e l’alcol scorreva a fiumi.
James, stringeva mani, riceveva pacche sulle spalle, sorrideva a tutti quelli che si fermavano a fargli i complimenti per la festa e gli auguri per la maggior età.
Il grifondoro, si guardava intorno e non riusciva a far altro che sorridere.
Quella era veramente una bella festa e l’artefice di tutto quello, poteva essere solo una persona.
Solo una, lo conosceva talmente bene da sapere il fascino che per lui avevano le feste in maschera.
Solo lei, sapeva della sua passione per le maschere Veneziane, per il carnevale Italiano. Solo Lily, lo conosceva talmente bene da regalargli la festa più bella. Avrebbe dovuto ringraziarla ma non riusciva a capire quale di quelle dame fosse sua sorella.
Aveva perso di vista anche quello stronzo del suo migliore amico che l’aveva condotto lì con l’inganno, aveva un abito blu si ricordò all’improvviso e una maschera che celava completamente il viso. Rise divertito ,mentre prese un flûte dal vassoio, se Draco Malfoy sapesse come si era vestito, lo diseredava all’istante.
-Ti diverti- chiese una ragazza con un delizioso abito nero che le strizzava la vita e faceva risaltare il seno.
-si- rispose James soffermandosi troppo sulla candida pelle della ragazza. Le guardò le mani, celate sotto dei lunghi guanti in pizzo, mosse il capo, buttando giù un sorso di champagne e la guardò ancora.
La maschera la nascondeva completamente l’unica parte del suo corpo visibile oltre il seno era la bocca, una bella bocca carnosa tinta con un sottile strato di rossetto rosso fuoco.
James, le prese il bicchiere dalle mani e la condusse al centro della sala. Una musica dolce e melodiosa risuonava nell’aria, mentre i loro corpi si avvicinavano piano, fiorandosi.
Le loro mani si univano e quel tocco leggero faceva correre brividi lungo la schiena.
Magia e alchimia scorrevano tra quei due corpi e il resto era come scomparso, intorno a loro.
Lui la strinse a se, riducendo le distanze mentre lei non riuscì a far altro che poggiare il capo al petto del ragazzo sentendo così il suo cuore battere, il suo profumo di colonia invaderle le narici e si godette quel momento indimenticabile momento.
In quel momento, non le interessava se il cuore di James batteva per lei, o per la donna misteriosa che in quel momento lo intrigava.
Non le importava niente, si godeva l’attimo, perché sapeva che sarebbe finito come un battito d’ali.
Rimasero così per minuti interminabili fino a quando la musica cessò, la ragazza si staccò dal corpo di James per un attimo, ma lui la trattenne tra le sue forti braccia.
-non ti ho chiesto-, disse con voce roca- se ti andava di ballare Eltamin- concluse il moro.
La ragazza spalancò la bocca.
L’aveva riconosciuta, come aveva fatto, cercò di staccarsi da lui ma non ci riuscì, mentre la musica riprese a echeggiare nella sala.
-oggi è il mio compleanno- disse ancora il grifondoro - devo esprimere un desiderio - disse il moro sussurrando all’orecchio della bionda, che a quelle parole s’irrigidì. Mosse il capo e il moro continuò a parlare senza imbarazzo.
-ho voglia di dormire con te questa notte-.
-io...-
-non accetto un no- disse il moro sfiorando con il pollice la bocca carnosa della bionda.
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