giovedì 16 febbraio 2012

La Regina di Ghiaccio. 38


38- Voglio rivedere i tuoi occhi, sorridere.
Scostò la sedia e senza guardarsi intorno corse via, su per le scale, verso l’infermeria. Arrivò lì, con il fiato corto e il cuore che batteva più dell’inverosimile trovandosi di fronte una schiera di ragazzi, che riconobbe come la squadra dei grifondoro.
Era pallida, il respiro corto, il cuore a pezzi.
Tremava e voleva piangere, ma non poteva.
James detestava vederla piangere.
James, il suo James.
Oddio! Era fuori a divertirsi con uno di cui non le fregava nulla e lui stava male.
Questo era stato il suo più grande sbaglio e ora non sapeva come rimediare, non sapeva se avrebbe potuto rimediare.
Appoggiò una mano al muro, accostò la schiena e la distese rabbrividendo al contatto con la fredda pietra, ripiegò all’indietro il capo sollevando lo guardo verso l’alto, cercando di trattenere le lacrime che sentiva inumidirle gli angoli degli occhi.
-signorina Malfoy- disse la preside arrivando subito dopo.
Eltamin abbasso lo sguardo osservando la donna, che affaticata, si dirigeva verso di lei al fianco di Wallace, che la guardava cercando di confortarla.
Lei però non voleva alcun conforto, non da lui.
- sono tutti dentro- disse l’anziana preside e la ragazza senza guardare le facce allibite delle persone intorno a se, entrò, chiudendosi poi la porta alle spalle.
La stanza era illuminata da una fiocca luce di candele, in fondo, oltre un paravento si sentivano delle voci.
Sussurri e respiri ansiosi, niente più.
Avanzò lentamente, palesando la sua presenza grazie al rumore che la suola delle sue scarpe producevano.
Respirò affondo l’aria fredda della stanza, prima di superare quel telo bianco che celava al resto dell’infermeria l’intero clan dei Potter.
Stavano tutti in piedi davanti al letto, tranne Ginny Weasley, che seduta su una sedia teneva stretta la mano del figlio.
Eltamin spalancò la bocca per respirare, affannando.
Scorpius si girò di lato per farla passare e le afferrò la mano spingendola verso il letto quello che vide non le piacque.
James era bendato in sostanza in tutto il corpo, gli occhi socchiusi e il respiro debole.
-l’ha colpito un fulmine- disse con voce bassa Lily.
-è stato fortunato perché l’ha preso di striscio, altrimenti...-
-Lily smettila- disse suo padre Harry e la rossa abbassò il capo.
-sta bene Eltamin-, la rassicurò Ginny, -vuoi sederti un po’ sei pallida- aggiunse ancora  l'unica Weasley che le stava simpatica.
-no tranquilla zia, rimani pure- disse la bionda osservando la mano della zia legata a quella di James.
L’avrebbe voluto stringere a se.
Avrebbe voluto baciarlo, dirgli quanto era importante.
Invece stava ferma come un sopramobile, inerme davanti a quella scena.
-sta dormendo- la rassicurò Albus.
-Madama Poppy, li ha somministrato un sonnifero "sonno senza sogni"- disse il giovane Grifondoro. – ha riportato alcune fratture-continuò Albus guardando suo fratello con infinito amore.
-cose di poco conto- si affrettò a dire Harry Potter – con un semplice
Epismendo si aggiusta tutto- terminò il salvatore del mondo magico. 
Eltamin mosse il capo annuendo, alle parole di Harry.
-ho bisogno di aria- disse infine Lily, guardando Scorpius e rompendo il silenzio che era caduto sulla stanza da quando la giovane Malfoy era arrivata.
-ti accompagno- rispose il fidanzato così la rossa dopo aver sfiorato con la mano la sua amica e baciato sua madre, uscì dall’infermeria.
Passarono alcuni minuti e anche Albus e Anthares andarono via, rimasero solamente Eltamin, Ginny e Harry Potter.
Nessuno più parlava tutti guardavano il viso di James ricoperto di bende.
-Harry- disse sua moglie – pensi che rimanga...-
Eltamin respirò affondo incurante del fatto che i due la sentissero e non riuscì più a trattenere le lacrime.
Harry la guardò un attimo, cercando le parole per confortare la ragazza ma sua moglie lo bloccò tenendolo per un braccio.
Ginny si alzò dalla sedia da cui per ore era stata seduta e senza dire una parola trascinò suo marito con sé fuori dall’infermeria.
Eltamin non si accorse subito di essere sola con James, si asciugo le lacrime con il maglione verde smeraldo che indossava dalla mattina e si alzò in piedi riducendo le distanze tra lei e il letto in cui James era disteso.
Osservò le bende che ricoprivano completamente il corpo del ragazzo, lasciando liberi solo i capelli e gli occhi che ora erano chiusi.
Sfiorò il viso e si stupì nel sentirlo caldo, sfiorò il suo petto, sempre solo con un dito timorosa di fargli in qualche modo male.
Giunse fino alla sua mano, la stessa che portava la cicatrice che anni prima, lei stessa li aveva procurato; La prese e la incastonò tra le sue, portandola al petto e baciandola dolcemente.
-Ti amo- disse sussurrando mentre un’altra lacrima bagnava il suo viso, ma questo non le importava, ciò che più le importava in quel momento era rivedere gli occhi azzurri di James che la guardavano come al Party di fine anno. Quel giorno sembrava ormai lontano, invece, era solo passato un mese. Tutto era cambiato, loro due e il loro rapporto, da odio era passato ad attrazione e poi ad apatia.
Forse James, si era già stancato del gioco, ma questo ora non era importante. L’importante era che riprendesse a vivere e sorridere,
anche se non con lei.





SPAZIO AUTRICE

Capitolo di passaggio... nel prossimo novità.
p.s. ci sarà il compleanno di James.
Lui, secondo me, ama il carnevale veneziano;
 Vi piace l'idea di una festa in maschera a sorpresa ?

l'Idea che mi è venuta questa domenica, 

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