venerdì 3 febbraio 2012

La Regina di Ghiaccio. -13-


13- Litigio in sala grande.

Dopo tre giorni in infermeria Eltamin era riuscita a uscire da quella prigione, quel posto la inquietava. Più volte durante la notte si era svegliata notando strane ombre dietro il paravento bianco che proteggeva il suo letto da sguardi indiscreti. Aveva chiesto più volte, se c’era qualcuno, ma nessuno mai le aveva risposto e l’impossibilità di alzarsi visto il dolore che ancora l’affliggeva l’avevano preoccupava ancora di più.
Aveva paura a stare lì, in quella vecchia infermeria e fu felice quando la vecchia infermiera le diede il consenso per rientrare al suo dormitorio.
-Si! Ora sto notevolmente meglio- disse, sdraiata nel suo letto a baldacchino, dopo essersi concessa un rilassante bagno con le sue ricercate essenze orientali e mancava un solo giorno al tanto agognate feste di Natale.
Sì, stava veramente bene, se non fosse per quel piccolo particolare…quel piccolo pensiero che da giorni le martellava la mente.
-vendetta…, Vendetta… ,VENDETTA…;
Ripeteva la sua coscienza.
E vendicarsi, sarebbe stata l’ultima azione che faceva prima di rientrare a Londra per le vacanze;
- A noi due Kelly Probisher- disse ghignando.
*
Pochi alunni quel ventun dicembre si trovavano in sala grande, ma questo non era importante per Eltamin.
Alla serpeverde, non interessava se la platea che avrebbe assistito al suo spettacolo fosse numerosa o meno, non le importava se fosse dalla sua parte o meno.
A Eltamin interessava soltanto umiliare Kelly Probisher e quello fece.
Entrò in sala grande con la testa dritta e un’espressione fredda sul viso, glaciale.
 Infondo, la chiamavano la regina di ghiaccio e per una volta fu fiera di quel soprannome che tempo addietro le aveva affibbiato James Potter.
Camminò lentamente verso il tavolo dei grifondoro, che solo quando era ormai ad un passo da loro si accorsero della sua presenza.
- Probisher- disse con voce ferma, che non lascia trasparire la ben che minima emozione.
La grifondoro sollevò lo sguardo perplessa nel sentirsi chiamare e sbiancò quando si trovò di fronte la regina di ghiaccio.
Sì alzò di scatto cercando con foga nella tasca la bacchetta, cosa che fece ridere Eltamin.
-Oh, vedo che hai paura- la canzonò la bionda divertita nel vedere il panico trasparire dal viso della grifondoro.
-ora hai paura- riprese ancora Eltamin riducendo le distanze.
-eh spiegami, come mai alcuni giorni fa mentre mi scagliavi un incantesimo alle spalle, come la più vile delle streghe non hai pensato alle conseguenze-
-eh Probisher, spiegami il perché del tuo insensato gesto-
-io non ho…-
-Non mentire, non mentire. Per lo meno se vuoi mentire, impara a farlo-
-la menzogna è un’arte e tu stupida puttanella non sei in grado di fare nemmeno quello-
-non osare-
-cosa chiamarti puttanella? Non sto mica dicendo il falso. Tutti qui lo sanno-
-Eltamin-
-sei solo gelosa-
Replicò la grifondoro
-gelosa che lui…-
Kelly non riuscì a finire la frase che uno schiaffo le arrivo in pieno volto.
-Eltamin- disse una voce dura alle spalle della bionda, la sua voce.
-scusati con kelly, immediatamente- disse James Potter attirando su di se gli sguardi dei presenti.
La rabbia s’impadronì della serpeverde, odio e rancore si mescolarono insieme.
Afferrò la bacchetta stringendola tra le mani e si girò di scatto trovandosi James di fronte.
-non osare mai più darmi ordini Potter-sibilò.
-non osare mai più rivolgermi la parola- disse a fiordi labbra buttando fuori tutta la rabbia repressa di quei giorni.
-o questa sarà l’ultima cosa che fai. Questo è un avvertimento- disse assottigliando lo sguardo.
-Non ho paura di te- rispose lui gelido, come non era mai stato.
-dovresti- replicò Eltamin.
-sei ridicola-le rispose il capitano dei Grifondoro incurante di tutti gli sguardi che ora si erano posati su quello scontro, incurante anche dei lamenti della sua fidanzata.
-Io sarò ridicola- rispose con astio la bionda Serpeverde -ma tu non sei da meno, visto la persona con cui t’intrattieni- Eltamin vide il disprezzo apparire negli occhi di James, vide l’odio che ora il grifondoro provava per lei dopo che aveva pronunciato quelle frasi.
Sapeva ora che tutto era finito, che il suo sogno d’amore era scoppiato come una bolla di sapone, infranto ; Avrebbe voluto dirgli che lo stava solo usando che quella era solo una poco di buono, che lui meritava una ragazza diversa, ma non ci riuscì.
-Sei una persona misera Eltamin, sei cattiva e per questo che sei sola. – disse James, trafiggendo con quelle parole il cuore di Eltamin.
-Non hai un cuore, sei fredda, sei…-
Eltamin gli puntò la bacchetta alla gola.
-continua se hai il coraggio. Continua!-
-Signorina Malfoy- urlo Neville Paciock professore di Erbologia.
-abbassi immediatamente la bacchetta- disse l’uomo mentre una mano afferrava il braccio della bionda scostandola così da James.
-siete tutti marci voi Malfoy- disse una ragazzina che si beccò uno strattone da Lily e uno sguardo per niente rassicurante di Scorpius.
-venga!- Disse il professore trascinando con sé la ragazza in presidenza.
-mi vergogno di essere tua sorella- disse con rabbia Lily rivolta a James che la guardò allibito osservandola correre su per le scale.
-Potter. Stai lontano da mia sorella o questa volta saggerai anche la mia di bacchetta- disse Scorpius afferrando poi Anthares e incamminandosi con lui verso i dormitori dei Corvonero.






Nessun commento:

Posta un commento