mercoledì 1 febbraio 2012

La Regina di Ghiaccio.9-


9. Uniti per la prima volta
(II Parte)


La notte avvolgeva il vecchio castello di Hogwarts, mentre in lontananza si sentiva solo il frullare delle ali di alcuni gufi in caccia e il vento che smuoveva le foglie dei grandi alberi della foresta proibita.
Un silenzio assordante accompagnava due figure, avvolte in neri mantelli, che con passo svelto in quella buia notte erano riuscite a sgattaiolare dai loro caldi letti, sfidando la sorte e il custode Gazza.
I due s’incontrarono nella vecchia serra, ormai abbandonata, solo quando giunsero in quel luogo, si liberarono delle pesanti mantelle.
-Allora- disse Lily appena vide il biondo togliersi il cappuccio dalla testa e girarsi lentamente verso il punto in cui si era seduta.
-allora ho i nomi-disse in un sussurro quasi impercettibile Scorpius Malfoy sorridendole .
Lily sollevò il capo soddisfatta.
-non tutti però- ammise il biondo avvicinandosi alla rossa che s’irrigidì nel vederlo vicino.
 Il quella settimana trascorsa si erano evitati ed ora dopo giorni e giorni fatti di sguardi sfuggenti e sospiri celati si ritrovavano a pochi metri l’uno dall’altra.
-se non hai tutti i nomi- disse fredda Lily, - per quale motivo mi hai chiamato qui a quest’ora-
Il biondo ghignò lasciandola perplessa, non l’aveva mai visto tanto simile a suo padre Draco.
-hai paura Potter?- la riprese il biondo.
-paura io!- replicò la rossa irridendolo.
-deve ancora nascere il mago che m’intimorisce-affermò.
Il biondo sollevò le sopracciglia osservando la rossa attentamente.
 Quella sera indossava: un paio di jeans a vita passa che la facevano sembrare ancora più magra di quello che in realtà era, un leggero golfino verde con sopra lo stemma di serpeverde le avvolgeva il busto facendo risaltare il piccolo seno ancora acerbo. Rimase imbambolato per un poco ad osservarle le labbra rosse e carnose mentre nell’aria si propagava il suo buon profumo di rose.
-Malfoy- lo chiamò la rossa distogliendolo dai suoi per niente casti pensieri.
-questa si è fatta quasi tutti i capitani delle squadre di quidditch-
Disse schifata Lily smuovendo la pergamena che il biondo le aveva passato.
-beh non tutti- rispose lui ridendo beccandosi un occhiataccia dalla rossa.
-si m’immagino la scena… cosi dopo anni di pace avremmo altri morti al castello-enunciò la rossa scacciando con un gesto della mano i pensieri assurdi della mente.
-No, ma Eltamin sarebbe capace di ucciderla, trasfigurare il corpo e magari andarsi a fare un rilassante bagno con le sue preziose essenze orientali-disse Scorpius ridendo al solo pensiero.
-quanto sei insensibile- lo riprese la rossa.
-comunque- disse infine Lily alzandosi dalla cattedra sulla quale si era seduta.
-devi ancora lavorare, prima di attuare il nostro piano- spiegò con voce ferma e sicura la rossa.
-non possiamo commettere errori- continuò.
-Non capisco perché hai voluto vedermi, se non hai terminato le ricerche-disse infine.
Scorpius si morse il labbro, per la prima volta era insicuro, normalmente non si esponeva.
 Normalmente, celava i suoi sentimenti dentro di se rivelando alle altre persone solo lo stretto necessario. Faceva comodo a Scorpius che gli altri pensassero di lui che era un incallito don Giovanni. Non si curava delle ragazze che negli anni aveva fatto soffrire, il suo unico pensiero, era come nascondere al suo cuore l’indifferenza che lei provava nei suoi riguardi.
-questo è per te?- disse porgendole un piccolo pacchetto avvolto in fine carta verde smeraldo, chiuso con un nastro in raso color argento.
-Cos’è?-chiese Lily imbarazzata.
-Il tuo regalo di compleanno. Volevo dartelo in privato- disse il biondo osservando la ragazza davanti a se.
-Non dovevi- rispose turbata dal gesto.
-quindici anni, sono importanti nella vita di una strega- ammise il biondo,
-dai aprilo! così saprò se almeno ti piace-.
Lily, nonostante fosse molto imbarazzata dalla cosa, non riuscì a resistere ad un regalo e si maledì per questo, lui, sapeva quanto amava i regali. Quando era piccola, la prendeva sempre in giro per questo, coadiuvato da quel mentecatto di suo fratello James.
Slegò con calma il fiocco, mentre con si mordicchiava le labbra in un gesto nervoso che non sfuggì al biondo che la guardava rapito.
Staccò il macicscotch e aprì finalmente il pacchetto. Sollevò perplessa il viso verso il biondo, mentre ansiosa si passava tra le mani una scatolina in velluto blu.
-cosa è?- chiese preoccupata.
-aprilo e lo scoprirai – rispose Scorpius mantenendo la calma mentre dentro di se era un turbine di emozioni.
La rossa fece scattare la sicura e ammirò il suo dono.
Non era altro che un piccolo anellino in argento raffigurante una cerva, come il suo Patronum .
-ti piace?- Lily socchiuse gli occhi schioccata dal gesto del ragazzo.
-Lily- la destò Scorpius.
-perché?- chiese, aprendo di scatto i grandi occhi marroni.
Il biondo deglutì sonoramente prima di riuscire ad esplicare le mille frasi che si accavallavano nella sua mente.
-perché all’improvviso ti comporti così- continuò a chiederle la rossa.
-Perché non voglio finire come James e Eltamin- rispose infine. Abbassando lo sguardo per paura di vedere in quelle iridi che tanto amava disprezzo e rancore.
-non posso… - cercò di dirgli Lily
-no!- le rispose quasi urlando Scorpius stringendo le mani della rossa tra le sue, mentre quelle di quest’ultima stringevano la scatolina.
-è un regalo- affermò il biondo – non si rifiuta un regalo, anche se detesti chi te la regalato- disse sussurrando.
-Io…- cercò di ribattere Lily, non ti odio ma questo non riuscì a dirlo perché Scorpius era già sparito chiudendosi alle spalle la porta della vecchia serra.
***
Passarono alcuni mesi da quella lontana notte.
Scorpius aveva racimolato informazioni su tutti i ragazzi con cui Kelly Probisher, fin dall’età di quattordici anni, si era intrattenuta.
Sì meraviglio, nel costatare che James non ne sapesse niente ma quello era più impegnato a rendere la vita impossibile a sua sorella che a occuparsi di quanti ragazzi avessero posseduto la donna che ora diceva di amare.
Sbuffò un poco prima di scrivere l’ultimo nome sulla pergamena, sì passò distrattamente una mano tra i capelli cercando di sciogliere la tensione che in quei mesi aveva accumulato.
Domani con ogni probabilità sarebbe scoppiata la bomba proprio alla vigilia della partita tra Grifondoro e Serpeverde.
Avrebbe voluto tirarsi indietro, avrebbe voluto prendere ancora tempo ma ormai era in gioco e no poteva deludere Lily, forse quello era un modo per farle capire che per lei ci sarebbe sempre stato.
Chiuse la pergamena sigillandola con la ceralacca blu, passò sopra il timbro con le iniziali del suo nome, regalo che l’anno prima la sua complicata sorellina gli aveva donato per Natale.
Infine, sollevò lo sguardo su Atena, il suo prezioso gufo, accarezzando con infinita delicatezza il capo della bestiola che protraeva la zampa nella quale pochi minuti dopo Scorpius legò la pergamena.
-Lilian Luna Potter- disse rivolto al pennuto che lo guardava abbassando il capo –solo a lei- ribadì il biondo mentre apriva la finestra facendo così volare il suo gufo.
La mattina seguente la sala grande era gremita, tutti gli alunni della scuola, infatti, erano intenti a fare collazione. Tutto era calmo e tranquillo: I tassorosso ridevano tra di loro incuranti di quello che li circondava;
I serpeverde, austeri e viziati, sorseggiavano in silenzio le loro calde bevande ; I corvonero studiavano come sempre anche a quell’ora della mattina; Infine i grifondoro ridevano alle battute del loro Capitano battute che gli morirono in gola quando la sala venne invasa da mille bigliettini nel quale erano trascritti tutti i nomi dei ragazzi con cui la sua fidanzata Kelly era stata prima di lui.

SPAZIO AUTRICE:

SPERO CHE LA STORIA VI PIACCIA E COINVOLGA COME COINVOLGE ME... VI LASCIO ANCHE L'IMMAGINE DELL'ANELLO CHE SCORPIUS HA REGALATO A LILY.

Nessun commento:

Posta un commento