La madre è un bene troppo grande ed è necessaria talvolta la lontananza, per apprezzarne tutta la grandezza…
15.Ti voglio bene Mamma.
Erano diverse ore che Eltamin si trovava a casa Potter; si era rintanata al n.12 di Grimmauld Place subito dopo che sua madre aveva lasciato la loro casa a Londra, insofferente al restare anche solo un minuto in più in compagnia di suo padre e sua nonna Narcissa che riteneva la vera responsabile della rottura dei suoi genitori.
In quel momento Eltamin si trovava nella stanza di Lily, al terzo piano. Lì, le aveva detto l’amica, nessuno avrebbe osato disturbarla. Lì, l’aveva rassicurata la rossa, non avrebbe sentito la voce di quel troll di James, ma si sbagliava.
-James, che fai- urlo Albus – cosi mi distruggi il pupazzo di neve- urlava il più piccolo dei Potter .
-sei grande per giocare con la neve- lo canzonò il maggiore di rimando per niente preoccupato dal rimprovero del giovane Grifondoro.
-sei geloso- lo riprese Lily –perché tu non puoi farlo poiché sei in punizione- terminò la rossa che come i due fratelli si trovava nel giardino posteriore della casa.
-ti ricordo!- disse con tono grave il Grifondoro, - che anche tu sei in punizione come me- ribatté James.
I due battibeccheranno per alcuni minuti prima che qualcun altro intervenne ad rasserenare gli animi
-Voi due!- urlo Ginny Weasley facendo ridere Eltamin ,distesa nel letto di Lily– riprendete a spalare la neve dal giardino prima che mi arrabbi veramente e vi mandi entrambi alla tana a spalare qualcosa di più disgustoso della neve-.
I due, borbottarono un poco, riprendendo poi il loro compito, Eltamin, incuriosita si avvicinò alla finestra per osservarli e rimase imbambolata a guardare James. Il ragazzo indossava un maglione a collo alto che faceva risaltare i muscoli e i pantaloni di una vecchia tuta. Lo vide prima sorridere e poi ridere di gusto mentre lanciava palle di neve a sua sorella, sperando di non essere beccato.
-che scemo- disse Eltamin sorridendo di rimando osservando quella buffa scena.
Che bello pensò infine, mentre il suo cuore si sgretolava ancora nel ricordare che mai le avrebbe regalato un sorriso così.
Che mai le avrebbe dedicato anche solo uno sguardo.
Eh si stranì nel constatare di essere gelosa della sua migliore amica che giocava a palle di neve con il fratello.
Stupida e ridicola per quei suoi pensieri, ecco cosa era.
Era immersa in quelle assurde riflessioni che non si accorse degli occhi di James puntati sulla finestra, intenti a guardarla. Eltamin non si accorse di niente, come James, che venne beccato da un’enorme palla in pieno volto.
-mai abbassare la guardia alla presenza di una serpeverde- lo canzonò la sorella.
**
Era quasi arrivata l’ora del pranzo e di sua madre non si sapeva ancora niente. Eltamin, decise che rimanere in camera di Lily non l’avrebbe certo aiutata a stemperare la tensione, così decise di scendere in cucina ad aiutare zia Ginny .
-posso- chiese la ragazza entrando nella grande cucina dei Potter.
-certo cara- rispose Ginny –ti stavo per chiamare; Il pranzo è quasi pronto- ammise la donna.
-grazie zia- disse la ragazza facendo girare la rossa.
L’amica di sua madre la guardò un attimo sorridendole dolcemente, fino a quando non le si avvicinò per accarezzarle il viso.
-non voglio vedere altre lacrime su questo viso- disse la rossa.
-Intesi!-Eltamin scosse il capo acconsentendo.
-sei troppo bella per piangere- ammise, facendo sorridere Eltamin. Quello scambio di gentilezze tra le due venne interrotto dall’ingresso in casa del figlio maggiore dei Potter.
-mamma, abbiamo finito! -Disse il moro entrando in cucina e rimase spiazzato nel vedere la ragazza già nella stanza.
Eltamin abbassò lo sguardo e si spostò di lato per non intralciare il passaggio del ragazzo che rimase come bloccato nel vederla li.
-ho una fame da lupi- disse Lily raggiungendo anche lei la cucina, seguita a sua volta da Albus e poi da Harry.
-su allora apparecchiate! – disse spiccia la rossa.
-lo faccio io- affermò Eltamin prendendo subito i piatti – così vi ripago per l’intrusione di prima mattina-.
La ragazza non volle sentire repliche di alcun tipo e si mise ad apparecchiare, aiutata da Lily.
Harry sorrise guardando le due e ridendo disse:
-chi l’avrebbe mai detto che un giorno due serpeverdi mi avrebbero apparecchiato la tavola- enunciò divertito il salvatore del mondo.
-Non farci l’abitudine papà- rispose Lily,- quando diventerò un medimago di fama mondiale ritorneremo alle vecchie mansioni-
-si certo Lily…avvisami quando diventi medimago- la prese in giro suo padre che contagiò con quella battuta tutti quanti, tranne James che seduto vicino al camino non perdeva nessun movimento di Eltamin, come rapito dalle movenze della ragazza.
Cosa stesse succedendo James non lo capiva, vedere Eltamin così scossa aveva provocato in lui come un tumulto a cui non seppe dare un nome, non volle dare un nome.
Fu sua madre, lanciandogli uno strofinaccio sul viso e distoglierlo così, dai suoi pensieri.
Pensieri che lui non doveva nemmeno fare, visto chi era la ragazza in questione ma soprattutto perché lui una ragazza l’aveva già.
Stette zitto tutto il pranzo, proprio come zitta stette Eltamin che mangiò come un uccellino.
-Eltamin- non hai mangiato niente costatò Harry.
-sapevo che le costolette d’agnello ti piacevano-aggiunse Ginny accodandosi a suo marito
-si , mi piacciono…- affermò la ragazza cercando di trovare le parole per spiegare il suo scarso appetito,
-eh che proprio non…- boffocchiò poco convinta.
-Ma lasciatela in pace- disse James, stupendo tutti i commensali – forse non ha fame. Non tutti devono strafogarsi di cibo per far piacere a voi- ribadì il ragazzo.
-cavolo!- Disse Lily guardandolo meravigliata -questa è la cosa più intelligente che hai detto negli ultimi mesi-.
-quanto sei cretina- la canzono il fratello.
-Su smettetela, voi due. Ogni scusa è buona per litigare- gli rimproverò Harry.
-scusaci Eltamin – disse ancora il salvatore del mondo- siamo solo preoccupati…-
-tranquilli, non credo di morire se non mangio per una mattina- ammise la ragazza.
-che poi ho mangiato-
-si certo- la guardò storta l’amica.
-mamma ha fatto anche la torta doppio cioccolato come piace a te-.
Eltamin sorrise all’indirizzo di Ginny.
-cavolo pensavo l’avessi fatta per me mamma- disse James- facendo ridere ancora tutti i presenti e sorridere la serpeverde che si trovò così a guardarlo negli occhi.
Perdendosi in quelle iridi, ma riuscendo, grazie il pronto intervento della fida amica Lily a ricomporsi senza destare alcun sospetto.
Una gomitata nel costato ancora dolorante era un toccasana per smettere di guardare James.
Alla fine del pranzo, Lily aiuto Ginny a rassettare mentre Eltamin salì nella camera dell’amica per riposarsi un poco.
La serpeverde salì le scale lentamente, con la sua solita grazia, arrivando così al secondo piano dove erano collocate le stanza da letto dei Potter.
-Eltamin- la chiamo James poggiato alla cornice della porta.
La ragazza rimase sorpresa nel sentirsi chiamare da lui e si girò lentamente convinta fosse un miraggio.
-ti va una partita a quidditch?- chiese –sai per rimanere in forma, con tutto quello che hai mangiato- terminò il moro sorridendo egli stesso alla sua battuta.
-grazie, ma …- disse la ragazza
-se è per la scopa. Ne abbiamo una anche per te… - insistette il moro
-no, non è per quello. E che…- cercò di spiegare Eltamin, ma non sapeva come dirlo. Come ammetterlo e si vergognò. Debole ora ti mostrerai debole all’unica persona che è in grado di ferirti diceva la sua coscienza.
-ah capisco è con me che non ti va di giocare-disse James abbassando lo sguardo. Sembra dispiaciuto pensò Eltamin.
-No!- Disse – non è quello James. Io non salirò mai più su una scopa- enunciò scomparendo subito dopo dentro la stanza di Lily chiudendosi la porta alle spalle, lasciando il moro immobile al centro dell’andito.
Eltamin Malfoy aveva appena annunciato a uno dei suoi più grandi rivali che non sarebbe mai più salita su una scopa, che non avrebbe mai più giocato a quidditch. Aveva in pratica dato un nuovo spunto al grifondoro per deriderla, ma James non aveva alcuna voglia di deriderla anzi si sentiva responsabile per questa sua decisione.
**
Un bussare alla porta distolse le due Serpeverdi dalla loro chiacchierata, Lily si alzò e si diresse alla porta della sua stanza
-Zia Herm- disse Lily incredula nel vederla
-mamma- pronunciò Eltamin ancora distesa nel letto della sua amica.
-Cara, puoi lasciarci sole- chiese Hermione guardando Lily negli occhi.
-si certo- rispose la rossa prendendo Salazar, il suo gatto nero, tra le braccia e uscendo chiudendosi la porta alle spalle.
La donna dai lunghi capelli ricci avanzò lentamente fino a raggiungere il centro della stanza, Eltamin seduta sul letto, la guardava con occhi sgranati. Vederla davanti a se dopo tutto quello che era successo quella mattina l’agitata tanto da mordicchiarsi il labbro, in un gesto nervoso.
-Eltamin- disse sua madre e in un secondo Eltamin le volo tra le braccia.
Stringendosi al petto della donna , al petto di sua madre.
-perdonami mamma – disse sussurrando appena, la giovane Malfoy poggiando la sua testolina bionda sul petto di sua madre, che teneramente le accarezzava i suoi bellissimi e lunghissimi capelli dorati.
-schhh- cercò di rassicurarla Hermione.
-scusami- boffocchiò Eltamin fino a quando sua madre non le prese delicatamente la testa tra le mani guardandola negli occhi, sussurrandole dolcemente queste parole:
-Non ce nulla di cui tu, ti debba scusare, piccola mia- disse la donna.
- Non è certo colpa tua quello che è successo tra me e tuo padre, non è né colpa tua né dei tuoi fratelli-affermò ancora
-Papà, è colpa di papà e di quella donna- disse con astio Eltamin tornando per un solo momento la fredda regina di ghiaccio.
Ripensando a tutto quello che la gente diceva sulla sua famiglia, sul matrimonio dei suoi genitori, sulla malvagità dei Malfoy.
-Tua nonna non mi ama- ammise sua madre, cercando di sorridere
-questo credo che una ragazza intelligente come te l’abbia capito- affermo il Magiavvocato Granger, cercando di distendere le labbra in un sorriso che si rivelò solo una smorfia.
Eltamin tirò su col naso muovendo il capo in direzione di sua madre, annuendo alle sue parole.
-per anni ha cercato di mettere zizania tra me e tuo padre-disse ancora la donna, attirando con quelle parole l’attenzione di sua figlia.
- e solo per lei che vuoi il divorzio?- chiese Eltamin timorosa di sentire la risposta alla sua domanda.
-l’arrivo improvviso di tua nonna mi ha sconvolto- ammise Hermione,
-sentire i suoi occhi osservare ogni mia mossa, pronta a puntarmi il dito contro ogniqualvolta manco in qualcosa, non sono certo il clima migliore in cui vivere- enunciò Hermione sorridendo mesta.
-avevo bisogno di una pausa ed ho detto una cosa che non volevo dire-.
-Non lo lasci nonostante lui…-cercò di dirle la ragazza, ma venne subito interrotta da sua madre che le spiegò infine la situazione.
-Eltamin, ascoltami- disse Hermione –e ti prego credi a quello che sto per dirti- la ragazza sollevò ancora lo sguardo su sua madre incrociando così le sue iridi color cioccolato -Io e tuo padre ci amiamo- ammise,
- non abbiamo mai smesso di amarci, nemmeno ora che le cose tra di noi sono così complicate- proferì senza mai distogliere lo sguardo dagli occhi di sua figlia.
-ti tradisce- dichiarò Eltamin .
-Lui dice che non è assolutamente vero, che mai…-cercò di ribattere Hermione a quell’affermazione.
-tu gli credi? Mamma tu credi veramente ad un Malfoy.- Urlò esasperata la giovane Serpeverde, - Noi mentiamo, raggiriamo. Siamo la peggior specie al mondo-disse infine la ragazza.
- Tuo padre, mi ama a modo suo,- disse sua madre ridendo un poco e ritrovando subito dopo il filo del discorso,
- mi ama da sempre, anche se per avermi ha mentito e raggirato come un bravo Serpeverde-disse Hermione sospirando debolmente perdendosi nei ricordi
-che intendi dire?-chiese Eltamin curiosa.
-che le voci a cui sia tu che i tuoi fratelli avete creduto sono infondate. Io stessa, vi ho creduto. Soffrendo e lasciandomi abbattere dalle malelingue-ammise la donna.
-mamma! Tutti dicono che tu l’hai incastrato. Scorpius è convinto…-
Cercò di spiegare Eltamin,
-Lo so. So! cosa si dice alle mie spalle Eltamin. Ma quello che non sapevo, e che tuo padre ha visto bene di confessarmi solo questo pomeriggio, è che per raggirare i tuoi nonni e la mia poca propensione al volerlo sposare facendo scandalo, ha deciso di creare uno scandalo ancora più grande e così mi ha messo incinta, evitando di...-
-recitare l’incantesimo contraccettivo-concluse Eltamin. -Serpeverde- disse divertita facendo impallidire sua madre.
-Eltamin!-la riprese la Granger da perfetta Grifondoro .
-Si-, rispose la ragazza con un ghigno soddisfatto in viso.
-Non dici niente, io mi sono sentita…-
-Usata immagino. Però mamma, devi ammetterlo che solo a papà poteva venire in mente una cosa simile. In un colpo solo si è liberato della Greengrass e ha sposato te -.ghignò soddisfatta la bionda
-certo solo a tuo padre, infatti, sua madre pensa che sono io l’arrivista che l’ha incastrato- disse sua madre con rabbia .
- E non una volta, bensì tre; Immagino Scorpius quando saprà che suo padre ha fallito nel suo incantesimo preferito-disse la ragazza veramente divertita della cosa.
-Eltamin che stai dicendo?-chiese Hermione perplessa,
-Oh niente mamma solo che tuo figlio è diciamo un don Giovanni, cosi dicono i babbani giusto?-disse ridendo Eltamin sconvolgendo ancora di più sua madre.
-Devo fare un discorso con tuo fratello- disse infine la donna facendo ghignare di soddisfazione Eltamin, era pur sempre una serpeverde e Scorpius quella mattina aveva esagerato e non poco.
-tesoro tutto bene?- chiese sua madre
-si mamma tutto bene, tranquilla!- disse la ragazza. –ora che l’hai perdonato, quando torniamo a casa?-chiese Eltamin cambiando subito argomento.
-Io non l’ho perdonato-disse titubante sua madre mordendosi il labbro.
-ah- proferì la ragazza stupita.
-rimango con te mamma- aggiunse infine.
-Grazie. Non sai quanto mi fa piacere avere il tuo sostegno in questo momento-ammise. Sorridendo alla sua bambina
-Ti voglio bene mamma- le sussurrò Eltamin arrossendo per la prima volta. Sapeva, che era finalmente giunto il momento per dirle quello che provava per lei.
Quello era il primo passo per una nuova Eltamin, una che si lasciava alle spalle la regina di Ghiaccio.
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