7.
Il mattino successivo si era svegliata alle prime ore dell’alba e senza indugiare oltre era scesa a fare colazione, la sala grande era silenziosa e deserta a quell’ora della mattina, tranne che per due o tre Corvonero che come al solito mangiavano in assoluta tranquillità e alcuni Tassorosso intenti a leggere alcuni articoli sul giornale della scuola.
Eltamin avanzò lentamente con passo sicuro verso il tavolo dei Serpeverde e decise per la prima volta in cinque anni di dare le spalle al tavolo dei Grifondoro, benché quello fosse completamente vuoto.
Si versò con infinita calma del the, aggiunse una zolletta di zucchero e cominciò a girare lentamente, sempre più lentamente perdendosi a contemplare quell’acqua colorata.
Il silenzio la avvolgeva ma la sua testa, i suoi pensieri erano avvolti nel più assoluto caos.
Quella prima notte al castello era stata per la giovane Malfoy un vero e proprio incubo;
Aveva assistito ad uno spettacolo orribile: James e Kelly, Kelly e James ripeteva come una cantilena, la sua mente.
È suo, è solo suo…diceva ancora senza riuscire a reagire, senza riuscire a guardare avanti.
Non era riuscita nemmeno a dormire quella notte, piangeva e si disperava al solo ricordo dei loro sospiri; del loro amplesso.
Sapeva di aver una pessima cera, un’espressione vuota e si sentiva anche molto stanca. Stanca di tenersi tutto dentro, di nascondersi ancora dietro la maschera di regina di ghiaccio, che lui, anni prima le aveva cucito addosso senza sapere il reale motivo che la spingeva a comportarsi in quel modo.
Lui, sempre e solo lui il ragazzo che odiava e amava che le riempiva le giornate e che la portava alla più assoluta disperazione. Solo e sempre lui James Potter.
Era talmente assorta nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno di essere seduta da ore sulla tavola dei Serpeverde e degli sguardi, che in molti compagni di casa e non le lanciavano, qualcuno aveva intuito che da quel giorno Eltamin Malfoy era un essere umano, benché freddo e irraggiungibile ai più.
-Eltamin- disse una voce riconoscibilissima, l’unica che la capiva.
-perché non mi hai aspettato?- chiese Lily accarezzando la chioma bionda della sua amica.
La Malfoy sollevò il capo incontrando i grandi occhi marroni dell’amica e lì, Lily, ebbe un fremito. Aprì la bocca per dire qualcosa ma poi la richiuse, osservando gli sguardi dei curiosi attorno al loro piccolo scambio di parole.
-andiamo- disse svelta afferrandola per un braccio e non si meravigliò di non trovare resistenza.
Eltamin non era in se e la sua espressione abbattuta ne era l’emblema, ma la sua camminata era sempre uguale e la sua aurea di perfezione l’accompagnava ancora, era sempre una regina, ma non di ghiaccio come pensavano tutti ma fragile e innamorata.
Tutta la sala osservò l’uscita delle due Serpeverdi, tutti tranne due che incuranti dei mormorii continuavano a baciarsi nel modo più disgustoso possibile.
Lily li osservò con la coda dell’occhio prima di varcare il grande portone della sala grande, dirigersi con passo svelto verso le serre.
-parla- disse la rossa sedendosi sul una vecchia cattedra al centro di una serra ormai fuori uso.
Eltamin scosse il capo e s’irrigidì
-Eltamin se non parli mi dici come ti aiuto? –chiese spazientendosi un poco la Potter.
-Non voglio il tuo aiuto Lily-
La ragazza assottigliò lo sguardo scrutando l’amica, quella frase l’aveva ferita. Scrollò le spalle, sorvolando su quello da poco udito, continuando ad insistere.
-Perché non vuoi il mio aiuto- chiese ancora Lily.
Eltamin sospirò e si sedette anche lei su un banco di fronte alla rossa.
-Questa volta non mi puoi aiutare-rispose Eltamin sostenendo il suo sguardo, mostrandosi fiera e impassibile.
Lily sogghignò.
-ti ho sempre aiutato. Siamo un duo perfetto, non vedo perché non posso aiutarti questa volta-.
-perché non voglio vendicarmi-
Lily rimase ferma immobile, non era da Eltamin comportarsi così. Sapeva che qualcuno l’aveva ferita, qualcuno avrebbe dovuto pagare per questo ,invece, lei non voleva fare niente …
-Non è da te…- cercò di dire Lily.
Shm, sbuffò trattenendo una risata fredda.
-hai ragione Lily, non è da me, ma ormai non posso più far niente-.
-che ha fatto- chiese Lily catturando così l’attenzione dell’amica che alzò nuovamente il capo osservandola.
- è meglio che tu non sappia i particolari-
-li voglio sapere invece- disse sicura di se Lily Potter alzando anche un poco il tono della voce.
Così Eltamin prese coraggio e raccontò…
-ieri notte- disse Eltamin guardando l’amica che ora pendeva dalle sue labbra,- avevo voglia i stare sola- .
Lily scosse il capo invitandola ad andare avanti nel racconto.
-sono arrivata all’ala ovest ed ho curiosato un po’-
-si continua- l’incitò Lily.
-Ho trovato un vecchio teatro in quella parte del castello e sono entrata a guardare cosa ci fosse… Ero nella sartoria quando ho sentito due voci-
Lily deglutì
-erano Kelly e James-, enunciò con tono piatto privo di emozione, anche se quella era ben visibile dai suoi occhi.
Disperazione, sconforto solitudine questo mostravano gli occhi azzurri di Eltamin Malfoy ma solo Lily sapeva leggerli.
Eltamin, respirò affondo e poi riprese il racconto.
-mi sono nascosta per non essere vista dietro il sipario, non pensavo che…
Io non credevo fossero già a quel punto-.
-che hanno fatto- chiese Lily già intuendo la risposta.
-hanno fatto l’amore con me come spettatrice-. Ammise portandosi le mani sul volto.
-James e kelly- riprese Lily.
-si- sussurrò Eltamin.
-Mio fratello non connette, - cercò di rassicurarla la rossa.
-invece connette benissimo Lily. Le ha detto che la ama-
Lily boccheggiò,
impossibile, inaudito quella deficiente quella cretina…
-è una puttana- Lily lo disse con infinito rancore alzandosi di scatto dalla cattedra nella quale si era seduta.
-non posso permetterlo- enunciò poi, prima di correre via dalla vecchia serra dismessa, lasciando sola e incredula la sua amica Eltamin.
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